NEWSLETTER 17-2008 Non sono solamente belli da

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NEWSLETTER 17-2008 Non sono solamente belli da
NEWSLETTER 17-2008
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V I S I T A a l C O N S O R Z I O F A T T O R I E ESTENSI
È stata organizzata per mercoledì 21 maggio - con ritrovo al mercato alle ore 14,00 (e
rientro previsto dopo cena, che sarà presso l’agriturismo di una delle aziende del Consorzio)
una visita tecnica presso il Consorzio Fattorie Estensi, nel Ferrarese.
I Soci e i collaboratori interessati sono pregati di avvisare Franco o Luca.
Poiché la cena è da confermare è ammesso solo chi prenota espressamente.
NON MANCATE! Il Consorzio è tra i nostri migliori fornitori e - speriamo – un futuro
nuovo Socio.
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CURIOSITA’: COME COSTRUIRE CAVALLI DA RAMI D’ALBERO E
LEGNAME DI SCARTO…
Non sono solamente belli da vedere, ma vengono usati materiali che
Madre Natura ha abbandonato per creare una nuova forma d’arte.
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SARKOZY PRENDE TUTTI PER IL NASO. LA FRANCIA APPROVA GLI OGM
Forse il merito è della lobby industriale pro-ogm, di sicuro il risultato è talmente risicato da
registrare lo scarto di voti più basso dal 2002. Comunque la Francia, nonostante tutte le
precauzioni, informazioni sui rischi, partecipazione ed informazione, ha concesso che si possa
produrre e consumare ogm. In una votazione melodrammatica che però dimostra il potere di
chi vuole imporre gli ogm.
In questo ultimo periodo sembrava che la Francia, con il grande plebiscito popolare legato alla
campagna elettorale del suo presidente, volesse offrire rifugio a quanti, nel nome della tutela
di una concezione agricola qualitativa ed antica, sono contrari all'utilizzo della tecnologia nella
produzione degli alimenti che poi portano delle proprie tavole. Ma oggi il governo francese,
dividendo comunque la maggioranza di centrodestra, ha approvato una legge sugli ogm.
C'è chi rinfaccia oggi al presidente francese di aver abbandonato le
premesse fatte durante la campagna elettorale e chi, come il
relatore sul progetto per il Partito socialista, Germinal Peiro,
dichiara: «oggi la Grenelle è morta».
Ma la sorpresa per l'inaspettata mossa ha colpito in modo
particolare la maggioranza del presidente che oggi non presentava
sui banchi addirittura il segretario di Stato all'ecologia Nathalie
Kosciusko-Morizet, esclusa dal primo ministro Fillon probabilmente
per aver confidato, in un'intervista a Le Monde, di "un concorso di
viltà" tra gli esponenti del governo.
"C'è un'opera di lobbying straordinaria dei pro-ogm dietro i parlamentari Ump che sono stati
oltranzisti nell'aderire allo scientismo più basso", ha dichiarato Julien Dray, portavoce dei
socialisti. "Tuttavia gli emendamenti adottati non consentono alla legge di permettere la
coltura di Ogm. Ed è davvero meglio, perché ci è stata proposto, un'avventura scientifica con
seri veri pericoli". L'ex ministro dell'ambiente Corinne Lepage ha dichiarato che "Le Grenelle è
seppellita. Il governo si sta prendendo la responsabilità storica di mettere in causa la salute dei
francesi".
A livello politico la votazione ha segnato una débacle per la maggioranza: un centinaio di suoi
deputati si sono astenuti o non hanno preso parte al voto, solo 245 su 316 parlamentari
dell'Ump, il partito di Sarkozy, hanno votato a favore, dieci hanno votato direttamente contro,
31 si sono astenuti e 26 non si sono presentati in aula.
Il voto è stato preceduto da una vera e propria crisi di governo quando François Fillon ha
chiesto a Nathalie Kosciusko-Morizet di scusarsi ufficialmente per le sue critiche rivolte
nell'intervista a Le Monde al ministro dell'ambiente Jean-Louis Borloo ed al presidente dell'Ump
all'Assemblea nazionale, Jean-François Copé. La Kosciusko-Morizet - che ha ricevuto la
solidarietà di Greenpeace e di France Nature Environnement - era anche accusata di aver
accolto un emendamento proposto dalla sinistra che limita la coltivazione di Ogm e che
secondo la maggioranza "disequilibra il testo". Nonostante l'attacco Nathalie Kosciusko-Morizet
si è sottomessa alla volontà del partito.
I verdi pubblicheranno sul loro sito internet il voto di ogni deputato: "Una maniera per tutte e
tutti di sapere per come hanno votato: per l'interesse generale o per quello dei produttori di
semi?", ha dichiarato Yves Cochet del Gdr (verdi e comunisti).
(da Bollettino Bio GREENPLANET – Aprile 2008)
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PARTE PREMIOBIOL: IN PUGLIA UNA SETTIMANA DI EVENTI
Presentata la XIII edizione, in programma dal 21al 27 aprile a Monopoli. Il ministro
De Castro: "Un momento strategico di comunicazione per promuovere eccellenze
come l'olio biologico"
"In un momento così delicato per l'immagine del Made in Italy nel mondo, diventa ancora più
necessario puntare su qualità ed eccellenze, tra cui figura di certo l'olio extravergine di oliva
biologico. Anche il Premio Biol pertanto diventa un
momento strategico di comunicazione, tanto più che
quest'anno col Biofish, promuove i prodotti biologici
dell'acquacoltura:
un'occasione
straordinaria
per
valorizzare le potenzialità del sistema produttivo del
biologico italiano.
Per queste ragioni il Mipaaf affianca un appuntamento così
importante": così il ministro De Castro, a margine della
presentazione avvenuta stamane in Camera di Commercio
a Bari del Premio Biol - BiolFish, in programma dal 21 al 27
aprile nel centro storico di Monopoli, comune costiero a sud del capoluogo.
Nell'occasione è stata anche presentata la prima Guida mondiale di olivicoltura biologica edita
dal Premio Biol: una summa della biodiversità produttive attraverso i migliori 101 oli bio al
mondo. A illustrare programma e filosofia della kermesse, il presidente della Camera di
Commercio di Bari Luigi Farace, il presidente della Cia Puglia Antonio Barile, il vicesindaco di
Monopoli Antonio Guccione nonché i coordinatori del Biol, Nino Paparella e del BiolFish Pino
Lembo.
Dunque gastronomia, cultura, convegni e premi, all'insegna del connubio tra olio e pesce
biologici: sette giorni tra terra e mare, per un'antica tradizione che da secoli unisce popoli,
culture e gastronomie. Saranno proprio i migliori extravergini biologici al mondo, uniti al pesce
da acquacoltura e pesca sostenibili, i protagonisti di questa XIII edizione, che quest'anno si
rinnova unendosi appunto al BiolFish, progetto europeo sull'acquacoltura bio e la pesca
ecocompatibile.
Il programma messo a punto dal Cibi e promosso da Camera di Commercio di
Bari, assessorato Agricoltura Regione Puglia e ministero delle Politiche agricole alimentali e
forestali, col patrocinio di Ifoam e vari enti locali e associazioni, sarà un po' biofesta, un po'
fiera: per una settimana il comune pugliese ospiterà l'alternarsi di eventi promozionali - in
particolare di pesce e olio provenienti dalle sponde adriatiche di Italia, Croazia e Albania lungo un percorso che collega location molto suggestive, dal porto alle chiese San Pietro e
Amalfitana.
Oltre ai consueti lavori delle giurie legati alla parte concorsuale, il calendario degli
appuntamenti collaterali si presenta particolarmente nutrito. A cominciare dalla convegnistica,
con un primo incontro a cura dell'Osservatorio Internazionale Olivicoltura Biologica coordinato
da Bernardo de Gennaro, seguito da altri due sui temi "L'acquacoltura fra innovazione e
mercato: una scelta di qualità" e "Le comunità costiere del Mediterraneo, l'ambiente e le
risorse". Prevista anche la presentazione dei risultati delle ricerche Icea-Coispa su pesca
ecosostenibile e acquacoltura bio.
Sul versante gastronomico, degustazioni e appuntamenti culinari ogni giorno, a pranzo e a
cena, con i cicli "Osterie del Pesce" (menù BiolFish proposti dai ristoratori locali) cui si
aggiungeranno - dal venerdì alla domenica - i laboratori degustativi "Officina del Gusto". In
programma anche l'esposizione BiolFish con stand, percorsi e tradizioni, nonché le degustazioni
"Il pesce in piazza" organizzate per il giorno di chiusura dalla comunità dei pescatori di
Monopoli; e ancora: un incontro con gli olivicoltori, momenti didattici come il primo corso in
Italia sull'acquacoltura bio, il BiolKids con gli studenti, mostre fotografiche del concorso
BiolPhoto, bioitinerari - tra cui uno per mare, di sabato, degustando vini bio -, una rassegna
internazionale di cortometraggi sulla biodiversità, eventi culturali tra musica e teatro, come la
performance teatrale di Art de Pazz, il reading "L'Ulivo", un concerto del pianista jazz Gianni
Lenoci e performance di artisti di strada.
"Il Biol - ha spiegato il suo coordinatore Nino Paparella - è oggi probabilmente l'appuntamento
internazionale più importante del mondo olivicolo; dopo le preselezioni territoriali che si stanno
concludendo in Italia e all'estero, la giuria internazionale testerà gli oli finalisti - quest'anno si
confermerà il record di partecipazioni dell'anno scorso, con circa 300 oli da una ventina di
Paesi, tra cui anche Tunisia, Turchia, Arabia, Perù, Cile, Nuova Zelanda, Usa e altri, oltre a
"classici" come Grecia e Spagna - per assegnare i riconoscimenti>>. Ossia il "Premio Biol",
rivolto al migliore olio extravergine biologico al mondo; il "Biolpack", per il miglior packaging,
ossia il confezionamento di prodotto con il migliore design e l'etichettatura più chiara; il
"Biolblended", premio per il miglior blended, cioè il prodotto imbottigliato commercializzato con
marchi non del produttore, ma comunque di origine e qualità certa. Più vari riconoscimenti
territoriali e speciali, come il BiolPhoto, il BiolEthic o il BiolKids, assegnato da alunni delle
scuole di Monopoli e Andria coinvolti in un percorso di preparazione.
Un momento di promozione strategica, insomma, per un comparto chiave come quello dell'olio.
L'olivicoltura biologica in Italia - maggior produttore mondiale - conta più di 107mila ettari
dedicati (pari al 9,3% della superficie totale coltivata con metodo biologico e al 9,4% degli
oliveti italiani), con una produzione potenziale di quasi 59mila tonnellate di olio biologico. La
Puglia - che tra olio biologico e convenzionale produce la metà dell'extravergine nazionale annovera 5.639 imprese biologiche, circa l'11% degli operatori biologici nazionali: per numero
di operatori, è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Calabria.
La superficie bio pugliese è superiore ai 122mila ettari, e si stima che più della metà delle
bioaziende pugliesi coltivi oliveti bio. Secondo i dati diffusi dalla Regione Puglia, la superficie
destinata a oliveti biologici nel 2006 si è attestata intorno ai 47mila ettari, quasi il 39% della
superficie biologica regionale.
Il Biol si svolge in collaborazione con enti locali e vari organismi di settore tra cui Comune di
Monopoli, Aiab Puglia, Icea - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, Consorzio Puglia
Natura, Comune di Andria e Acu. Il progetto Interreg BiolFish è invece promosso dalla Regione
Puglia (capofila) e le organizzazioni Aiab Veneto, Aiab Puglia, Icea, CIBi, Consorzio Puglia
Natura, Coispa, partner albanesi e croati, nonché le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto,
Emilia Romagna.
(da Bollettino Bio GREENPLANET nr. 401 – Aprile 2008)
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Ben arrivata PrimaveraBio !
Parte Primavera Bio 2008, la campagna promossa dall’Associazione Italiana Agricoltura
Biologica per portare i consumatori nelle aziende bio di tutta Italia. Da Nord a Sud, dal 19
aprile al 18 maggio, le aziende agricole biologiche apriranno le porte agli amanti del cibo
naturale, organizzeranno visite guidate, degustazioni, dimostrazioni pratiche sulla
produzione e eventi ludici.
La campagna è promossa insieme ad ARCI e Legambiente, Libera Terra e Federparchi.
Quest’anno il tema principale della Primavera Bio, giunta alla settima edizione, è
l’agricoltura sociale, che ha come obbiettivo fondante quello dell’inclusione di persone
svantaggiate, come disabili, ex carcerati e soggetti marginali. La conferenza stampa di
presentazione si è svolta giovedì 17 aprile a Roma, presso la Città dell’Altra Economia.
(sono intervenuti: - Andrea Ferrante - Presidente AIAB; Don Tonio Dall'Olio - Responsabile
area internazionale Associazione Libera; Vittorio Cogliati Dezza - Presidente Legambiente;
Carlo Testini - Responsabile Campagne ARCI; Cristina Grandi - Responsabile Campagne
AIAB; Anna Ciaperoni - Responsabile Agricoltura Sociale AIAB.
Per conoscere i dettagli degli appuntamenti nelle varie regioni, clicca su:
http://www.primaverabio.aiab.it
(dal Notiziario Mangiabio/AIAB – Aprile 2008)
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Le Cugine di Campagna: il negozio di quartiere
Sette donne, sette piccole aziende agricole emiliane, sei delle quali biodinamiche, ed un
solo obiettivo: unire le forze per dar vita ad un negozio, che è molto più di un semplice
negozio, è un progetto, è una scommessa sostenuta dall’associazione AgriBio EmiliaRomagna. Si trova a Bologna.
Ecco le protagoniste e le loro aziende:
Maria Teresa, proprietaria dell’azienda agricola Le Siepi a Sasso Marconi, 11 ettari
coltivati a farro; Stefania Battaglia, produce vini sui colli imolesi. Maria Bortolotti, che
opera a Zola Predosa sui colli bolognesi, produce vini, fermi e frizzanti; Iride Guerzoni a
Concordia sulla Secchia (MO) produce aceto balsamico, mosti cotti, condimenti cotti;
Maria Miani a Vignola, opera con l’azienda agricola La Bifolca che produce ortaggi;
Luciana Bertocchi della cooperativa agricola e sociale La Collina del reggiano, che
produce salumi conservati a sale; infine Anna Maria Arletti dell’azienda agricola Goldoni
di Rivalta (RE) pioniera del Parmigiano-Reggiano biologico.
Per informazioni: http://www.cuginedicampagna.it/
(dal Notiziario Mangiabio/AIAB – Aprile 2008)
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Archimede Pitagorico esiste …
… e abita a Fiesole! E’ un ricercatore, tra i più apprezzati nel nostro Paese, ed anche la
voce più accreditata nel disegnare le ipotesi possibili nell’era post-petrolio sempre più
vicina. Ma come vive il professor Ugo Bardi?
Si tratta di un metodo semplice ed efficace. E’ quello sostenuto dal progetto SodisWater
(SW), finanziato dall’Unione Europea con 1,9 milioni di euro: l’idea è che la disinfezione
dell’acqua potabile può essere realizzata attraverso un metodo naturale ed economico,
caratteristiche, queste, fondamentali in condizioni difficili come quelle dei Paesi in via di
sviluppo o nelle emergenze umanitarie.
Ancora una volta il sole, grande alleato dell’umanità in questo inizio millennio, sembra
essere la soluzione: il progetto SW necessita di una dotazione molto semplice: una
bottiglia d’acqua e una costante disponibilità di luce solare.
Una volta eliminate tutte le parti solide all’interno dell’acqua mediante filtraggio o
sedimentazione, la bottiglia deve essere energicamente agitata in modo da permetterne
l’ossigenazione e successivamente esposta ai raggi solari per almeno sei ore: è a questo
punto che il sole svolge la sua azione. Elevando la temperatura dell’acqua intorno ai 5060°, la radiazione solare è in grado di rendere inattivi, nell’arco di poche ore, molti virus,
batteri e parassiti, riducendo di fatto il rischio di infezione da pericolose patologie quali
colera, dissenteria e polio. Un metodo che era in uso in India già 4000 anni fa e che oggi
può avvantaggiarsi delle tecnologie più avanzate. “I nostri ricercatori“, afferma Tony
Byrne dell’Università dell’Ulster, uno dei partner del progetto SW, ”hanno dimostrato che il
processo di disinfezione solare si può ampiamente potenziare usando materiali
fotovoltaici, senza alcun particolare costo aggiuntivo”.
Dei nove partner del progetto, ben tre sono africani e questo testimonia la partecipazione
attiva delle comunità che, in piena autonomia, attraverso la metodologia SW, possono
attivarsi per il miglioramento delle condizioni sanitarie nelle aree rurali più disagiate.
Confermata la validità scientifica del progetto, il passo successivo è ora quello di condurre
non solo una campagna educativa nei paesi in via di sviluppo, ma anche una serie di
seminari di formazione per insegnare il corretto uso del sistema.
ENERGIA FAI-DA-TE A CASA BARDI: L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO
E’ il cuore del sistema, montato sul tetto ha una potenza di 2,6 kW di picco. Funziona dal
Settembre del 2007 e alimenta direttamente l’impianto elettrico della casa, scambiando
energia con la rete. L’impianto costa intorno a 15 mila euro e soddisfa i consumi di una
famiglia di quattro persone, attenta ad evitare gli sprechi. Quindi azzera la bolletta
elettrica per tutto il periodo della sua vita operativa, almeno 25 anni.
IL VEICOLO ELETTRICO
E’ un motorino da 1.8 kW di potenza: da due anni lo porta da casa al lavoro quasi tutti i
giorni. Ha fatto già circa 8.000 chilometri. Acquistarlo nuovo costerebbe circa 3.000 euro,
mentre una ricarica che ti permette di fare 30-40 km costa circa 20 centesimi. Se
connesso all’impianto fotovoltaico, la ricarica costa zero e il mezzo è ad emissioni zero non
solo su strada, ma anche alla fonte. Inoltre, è immune agli aumenti di prezzo del petrolio
e a possibili code ai distributori che potremmo vedere nel prossimo futuro.
L’ACQUA FOTOVOLTAICA
Un dispositivo simile ad una caldaia produce acqua potabile condensandola dall’aria.
Ovvero, ripete il processo naturale della pioggia, ma alimentandosi con energia
fotovoltaica. In estate può produrre anche 20 litri al giorno di acqua purissima a costo
zero dato che l’energia fotovoltaica è gratis. E’ ancora un prototipo, in realtà: questo è
stato fabbricato a Singapore da una ditta americana, onsuma circa 800 Watt quando è in
funzione e potrebbe essere venduto a circa 500 euro quando sarà sul mercato. E’ una
soluzione molto interessante in caso di emergenza idrica e, come si dice, “sai cosa bevi”!
(dal Notiziario Mangiabio/AIAB – Aprile 2008)
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LA NUOVA ALLEANZA TRA RICERCA E MONDO BIO
Dal convegno organizzato a Roma dal dipartimento agroalimentare del Cnr, in collaborazione
con il Cra e l'Aiab, è emerso che si investe poco in ricerca mentre l'Italia è al primo posto in
Europa per superficie a biologico e al secondo nel mondo per numero di aziende.
E' la prima in Europa per le coltivazioni biologiche. L'Italia
vanta un primato indiscutibile con oltre un milione di ettari
coltivati a bio mentre a livello mondiale è la numero due,
dopo il Messico, con le 50.000 aziende del settore,
secondo
i
dati
forniti
da
Inea
e
dal
FIBL
(Forschungsinstitut fuer biologischen Landbau).
I buoni risultati del settore biologico italiano, sono stati
riproposti in occasione del convegno "Avanzamento delle
conoscenze e agricoltura biologica: le nuove frontiere del
bio" che si è svolto il 16 aprile, organizzato dal Dipartimento agroalimentare del Consiglio
nazionale delle ricerche, in collaborazione con il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in
agricoltura (Cra) e l'Associazione italiana per l'agricoltura biologica (Aiab). E la voglia di
biologico cresce anche nella ristorazione: nelle scuole si è passati dalle 69 mense con pasti
biologici del 1996 alle 683 del 2007 e lo stesso si dica per quelle aziendali, passate da 896 mila
pasti biologici del 2006 a 924 mila nel 2007, secondo il Rapporto Bio Bank.
Tuttavia c'è ancora molto da fare. Secondo dati Coldiretti-Ispo il fatturato complessivo del
biologico, pari a 1,5 miliardi di euro, rappresenta soltanto il 2% del mercato dei prodotti
alimentari. Poche le risorse finanziarie destinate al settore. Secondo Mauro Gamboni del
Dipartimento agroalimentare del Cnr "la ricerca scientifica nel settore assorbe una quota molto
bassa delle risorse destinate alla ricerca in campo agricolo e agroalimentare mettendo a rischio
il trend positivo". Secondo Gamboni sarebbe necessario "rendere più competitivi imprese e
prodotti biologici innalzando il livello delle conoscenze, sostenendo una più mirata ricerca a
carattere interdisciplinare e incoraggiando le innovazioni tecnologiche". Questa dunque la
ragione che sta dietro al bisogno di "promuovere collaborazioni tra il mondo della ricerca e
produttori".
L'incontro ha voluto quindi proporre un confronto tra mondo della ricerca, produttori e
consumatori per favorire un'agricoltura sempre più sostenibile e, in particolare, quella
biologica, ed ha presentato le nuove frontiere della ricerca in questo campo.
Ecco alcuni esempi: tra le attività di ricerca presentate occupano un posto di rilievo i nuovi
biosensori applicabili per il monitoraggio dell'inquinamento ambientale, la valutazione della
qualità dei cibi, la valorizzazione di produzioni tipiche e l'individuazione di Ogm. "L'obiettivo dei
nostri studi", spiega Maria Teresa Giardi dell'Istituto di cristallografia (Ic) del Cnr, "è quello di
disporre di uno strumento facilmente applicabile alla valutazione di una vasta gamma di
impatti sull'ambiente, dove l'organismo vegetale e quello microbico diventano componenti
innovativi per la sensoristica biologica". Soluzioni sostenibili nella lotta contro i parassiti
arrivano dall'Istituto per la protezione delle piante (Ipp) del Cnr, che ha realizzato un prodotto
contro i nematodi, responsabili di ingenti danni ai raccolti, sviluppato dalla ditta Elep. Il
formulato ottenuto utilizzando i funghi Pochonia chlamydosporia e Arthrobotrys oligospora può
essere somministrato in campo attraverso le acque d'irrigazione.
Sul fronte della conservazione di frutta e ortaggi, si fa strada la termoterapia sperimentata
dall'Istituto di scienza delle produzioni alimentari (Ispa-Cnr) sugli agrumi di Acireale; tale
metodologia rappresenta un'alternativa all'uso di sostanze chimiche normalmente utilizzate nel
trattamento di post-raccolta. Infine, nell'ottica di salvaguardare e valorizzare le tipicità italiane,
l'Istituto di genetica vegetale (Igv) del Cnr, all'interno del progetto "Olviva", sta collaborando
alla caratterizzazione molecolare, morfologica e sanitaria delle varietà più importanti di olivo
della Sicilia, in cooperazione con altre regioni d'Italia.
(dal Bollettino Bio GREENPLANET nr. 401 – Aprile 2008)
BIOPLASTICA DALLO ZUCCHERO? ORA E’ CERTIFICATA
Importante traguardo per BIO-ON che ottiene la certificazione della biodegradabilità
della propria bio-plastica ottenuta dallo zucchero.
Alcuni mesi fa Greenplanet aveva dedicato un articolo a BIO-ON, una neo-nata società che si
proponeva l'ambizioso progetto di sviluppare una bioplastica partendo dall'utilizzo, come
materia prima, di barbabietole da zucchero e derivati, al fine di
introdurre applicazioni concrete in prodotti di largo consumo.
L'iniziativa imprenditoriale, alla quale nell'occasione era stato
dato parecchio risalto, raggiunge in questi giorni un traguardo
molto importante: MINERV® PHA, questo il nome dell'unico
bio-polimero al mondo prodotto da barbabietole da zucchero,
ha ottenuto infatti la certificazione "OK Biodegradable Water",
che ne attesta l'assoluta eco-compatibilità e conferma quindi
l'obbiettivo che si era posto l'azienda, sintetizzato nel motto
"pollution-off, Bio-ON", ovvero spegni l'inquinamento, accendi il Bio.
La certificazione rilasciata da VINÇOTTE, uno tra i più prestigiosi enti certificatori al mondo,
garantisce le caratteristiche di estrema biodegradabilità in acqua. Questo processo è il mezzo
più semplice e meno costoso per distruggere e recuperare gli elementi: avviene in acqua ,
grazie alla naturale decomposizione ad opera dei batteri e a temperatura ambiente. Tuttavia,
in prodotto in bioplastica, pur rappresentando ovviamente un importante passo avanti rispetto
alle plastiche tradizionali per quanto concerne la biodegradabilità, generalmente necessita di
tempi piuttosto lunghi per raggiungere il risultato desiderato.
Il punto di forza di MINERV® PHA, invece, risiede proprio nell'estrema capacità di
biodegradazione in acqua: in 10 giorni all'interno di normale acqua di fiume MINERV-PHATM si
trasforma in acqua di fiume: si può comprendere quindi la portata innovativa di un simile
prodotto, soprattutto se si considerano le altre caratteristiche del polimero che non fanno
rimpiangere le plastiche tradizionali in termini di possibili applicazioni.
Ciò che nel 2007 poteva essere vista come una sfida, da semplice idea è divenuto progetto e
da progetto iniziativa imprenditoriale e pare ora sulla strada di trasformarsi in un vero e
proprio punto di riferimento nell'avvicendamento tra bioplastiche e plastiche tradizionali
derivanti dal petrolio. Con ogni probabilità, infatti, il crescente numero di aziende che sta
convertendo lentamente i proprio prodotti verso una maggiore eco-compatibilità, non potrà
prescindere dalle nuove opportunità offerte da aziende che, come BIO-ON, oltre ad avere una
visione di lungo periodo sull'evoluzione del business, sviluppano soluzioni in grado di soddisfare
esigenze di mercato e, contemporaneamente, della collettività, rispettando l'ambiente e
consentendo uno sviluppo della società maggiormente ecosostenibile. Un mercato, appare
chiaro a molti, che sta aprendo nuovi orizzonti e immense opportunità di profitto economico
accompagnato da una crescita sostenibile per ambiente e collettività, che inevitabilmente
cresce nella propria capacità di attrarre attenzioni e capitali.
In questo senso, queste aziende che nascono con un'idea innovativa, in grado di rivoluzionare
interi settori in chiave ecosostenibile, non possono che rappresentare un nuovo modello di
impresa che è socialmente responsabile fin dalla propria nascita e che scommette tutto sullo
sviluppo sostenibile, anche la propria stessa ragion d'essere.
(dal Bollettino Bio GREENPLANET nr. 401 – Aprile 2008)
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CIN CIN AL CALICE DEL SUCCESSO…
Grande successo per il vino biologico al Vinitaly, la più importante fiera del vino italiano
che si svolge ogni anno a Verona.
Il vino bio è esploso come uno dei veri protagonisti del grande appuntamento veronese.
Un'attenzione ancora più intensa se si pensa alle gravi notizie legate allo scandalo del vino
al diserbante (o Velenitaly), scoppiato più o meno programmato proprio alla vigilia della
fiera.Tantissime le aziende presenti (stimabili in almeno 130-140) e molti anche gli
appuntamenti con i vini ed i produttori.
La regione Toscana ha ripetuto la tradizionale degustazione dedicata ai vini bio,
concentrati quest'anno nella zona del Morellino, del Montecucco, della Maremma e della
costa toscana. Tra i vini selezionati, Tarconte, Auriga e Soletrusco della Fattoria Il
Duchesco di Alberse (GR) e Trasubio, il Doc Montecucco della Schiacciona ia di Arcidosso
(GR), il Morellino di Scansano Doc di Poderi di Ghiaccio Forte.
L'azienda Meloni Vini di Selargius (CA) ha organizzato una degustazione per presentare in
anteprima la sua novità, il Vasca 50, importante vino rosso dedicato al fondatore
dell'azienda. In degustazione anche altri vini biologici dell'azienda, tutti basati su vitigni
autoctoni
sardi,
come
il
Cannonau
ed
il
Nasco.
Vini bio anche per l'Emilia Romagna: l'Enoteca regionale, infatti, ha riservato una specifica
sezione del suo banco d'assaggio ai vini biologici: vi consigliamo in particolare il Tito Terre
di Villa Rovere, un Sangiovese di Romagna Doc in purezza dell'azienda agricola San
Martino.
Interesse anche per i vini biodinamici, come hanno dimostrato l'incontro organizzato da
Barone Pizzini, l'Associazione di agricoltori biologici La Buona Terra e Aiab Lombardia, che
ha visto la partecipazione di importanti ospiti stranieri, come la giornalista statunitense
Kathleen Buckley, che si è occupato sulla rivista “Wine Enthusiast” dei rapporti tra
viticoltura e cambiamenti climatici, e Alan York, uno dei massimi esperti di viticoltura
biodinamica nel mondo.
Produttori indipendenti, tra cui moltissimi biologici e biodinamici,
manifestazioni “alternative” al Vinitaly, come Vin Natur a Villa Favorita.
(dal Notiziario Mangiabio/AIAB – Aprile 2008)
anche
nelle