Diario di Bordo_n_14
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DIARIO DI BORDO - Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna - N. 14 N. 14 Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna LE RICERCHE DELL’ISTITUTO Lavoro Economia e Territorio nell’Appennino bolognese I NODI DELLO SVILUPPO: RAFFORZARE LE RETI PREVENIRE L’ISOLAMENTO L’IRES ER E L’EUROPA Contributi per gli Osservatori della Fondazione Europea di Dublino OSSERVATORI Osservatorio sull’ Economia e il Lavoro in Provincia di Modena ATTIVITA’ IN CORSO INVITO ALLA LETTURA Monitoraggio delle attività formative di FONDIMPRESA in Emilia Romagna Eclisse della socialdemocrazia GIUSEPPE BERTA , ECLISSE DELLA SOCIALDEMOCRAZIA IL MULINO, BOLOGNA 2009 La newsletter di luglio annuncia l’uscita del numero 2 di ERE Emilia-Romagna-Europa, rivista quadrimestrale dell’Ires ER. Il numero presenta l’intervista al Prof. Patrizio Bianchi e ha come tema centrale: ATTORI E SCENARI DELLA CITTADINANZA SOCIALE. Il primo numero di ERE che ha visto numerose copie distribuite, ci sembra abbia ricevuto una buona accoglienza, testimoniata anche da una partecipata presentazione della stessa presso la Libreria Ambasciatori a Bologna. La rivista di luglio vede il tema di fondo incentrarsi sugli incroci e sugli intrecci che il nostro vivere collettivo genera, su problematiche che appaiono sempre meno inquadrabili entro un ristretto frame disciplinare, una questione cioè eminentemente economica oppure politica o altro ancora, ma piuttosto su istanze collocate all’interno di incroci multidimensionali – sociali, culturali, politici, economici, demografici, ambientali, etc – difficilmente scomponibili in elementi singoli. Eppure, anche l’attuale complessità necessita di punti di ingresso, porte dalle 1 DIARIO DI BORDO - IRES Emilia-Romagna - News n. 14 quali entrare per osservare la realtà e costruire strumenti atti a comprendere le trasformazioni in corso e ad agire. In ERE n. 2 troverete le sezioni strutturali, le tante rubriche sul sindacato, sui libri e le riviste, sulle parole-chiave e altro ancora … Ci auguriamo di contribuire attraverso il nostro nuovo numero di ERE a una proficua lettura e ad una fertile discussione, ci farà piacere sapere cosa ne pensate, inviate opinioni e commenti a: [email protected] Considerato il periodo, cogliamo l’occasione per augurare buone vacanze a tutti. A risentirci al mese di settembre con ulteriori novità. IRES ER LE RICERCHE DELL’ISTITUTO I nodi dello Sviluppo: rafforzare le reti, prevenire l'isolamento. Lavoro, economia e territorio nell'Appennino bolognese L'Ires Cgil Emilia- Romagna e la Camera del Lavoro Territoriale di Bologna hanno presentato a Vergato lo scorso 16 maggio 2009 la ricerca “I nodi dello Sviluppo: rafforzare le reti, prevenire l'isolamento. Lavoro, economia e territorio nell'Appennino bolognese”. Nel dibattito che ha seguito la presentazione della ricerca sono intervenuti Duccio Campagnoli, Assessore alle attività produttive della Regione Emilia – Romagna e Danilo Gruppi, della Segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna. Così come affermato da Alfredo Cavaliere, Ricercatore Ires Cgil Emilia- Romagna che ha presentato la ricerca, la montagna non può essere considerata un territorio marginale in declino demografico, con un tessuto produttivo arretrato. L'area presa in considerazione all'interno della ricerca (che comprende 13 Comuni della nascente comunità montana dell'Appennino bolognese) ha un'età media inferiore a quella provinciale ed ha visto negli ultimi cinque anni la sua popolazione crescere più che nel resto della provincia. Accoglie inoltre alcune attività di eccellenza negli ambiti sociale, formativo, delle energie rinnovabili nonché nel settore imprenditoriale. Il Presidente dell'Ires Er, Cesare Minghini, intervenendo nel dibattito ha sostenuto che la montagna bolognese può candidarsi a essere uno dei nodi di quel Sistema Regione che il Piano Territoriale Regionale e il DUP, importanti documenti di programmazione proposti di recente dall’ente di via Aldo Moro, prefigurano per i prossimi anni. Le aree interne della Provincia di Bologna sembrano essere un punto d’incontro, piuttosto che una barriera, un incubatore di attività innovative, piuttosto che una zona in declino. L’Appennino bolognese – ha ricordato ancora il Presidente dell’Ires Er – per valorizzare appieno queste sue potenzialità, ha bisogno, come e forse più di altre parti della Regione, di contrastare le persistenti derive localistiche, di ragionare su una prospettiva strategica condivisa, favorendo il protagonismo degli attori sociali, economici e istituzionali. L’orizzonte della Città Metropolitana, come affermato da Danilo Gruppi, segretario della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna, è l’ambito entro il quale collocare una nuova visione e un progetto unitario dell’Appennino bolognese in grado di far leva sulle straordinarie opportunità che già sussistono e che la ricerca ha evidenziato. Con tale iniziativa la Cgil intende rappresentare uno stimolo per una nuova fase dello sviluppo sociale e economico di quella che dovrà essere la nuova e complessiva configurazione istituzionale metropolitana. Duccio Campagnoli, Assessore alle Attività produttive della Regione Emilia – Romagna, ha indicato nel suo intervento che i nodi e le potenzialità dello sviluppo dell’Appennino bolognese sono pienamente compatibili con l’idea dello sviluppo dell’area metropolitana bolognese. Il numero di abitanti della montagna, la loro configurazione anagrafica, l’offerta formativa di giovani e lavoratori oggi in attività sono pienamente in linea, ha affermato Campagnoli con le caratteristiche che affiorano nel resto della Provincia bolognese. Può essere quindi esplorata, in quanto feconda e densa di sollecitazioni positive l’idea di una città-montagna, il cui sviluppo territoriale sia perno di una più generale crescita dell’intera area metropolitana bolognese. 2 DIARIO DI BORDO - Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna - N. 14 L’IRES ER E L’EUROPA Contributi per gli Osservatori della Fondazione Europea di Dublino Nella prima metà del 2009 l’IRES Emilia-Romagna ha contribuito con i seguenti articoli agli osservatori della Fondazione Europea per il Miglioramento delle Condizioni di Vita e di Lavoro (Eurofound). I contributi riguardano sviluppi ed esperienze attuali nell’ambito delle relazioni industriali (EIRO), delle condizioni di lavoro (EWCO) e dei processi di ristrutturazione a livello europeo (EMCC-ERM). European Parliament adopts resolution on social responsibility in subcontracting chains (Il Parlamento europeo approva la risoluzione sulla responsabilità sociale delle imprese subappaltanti nelle catene di produzione) European Parliament amends proposal on private company statute (Il Parlamento europeo emenda la proposta sullo statuto della Società privata europea) German-based Tesa converted into a European company (Il gruppo tedesco Tesa si è convertita in Società Europea) Europe-wide protests against Hewlett-Packard job cuts (Proteste a livello europeo contro i tagli occupazionali alla Hewlett-Packard) UK-based multinational signs first international framework agreement (Multinazionale con sede nel Regno Unito firma il primo accordo quadro internazionale) Restructuring in the retail sector (Processi di ristrutturazione nel commercio al dettaglio) Joint report on implementation of work-related stress agreement (Rapporto congiunto sull’implementazione dell’accordo relativo allo stress legato all’attività lavorativa) Accordi Quadro Europei ed Internazionali È stato pubblicato dalla Fondazione Europea per il Miglioramento delle Condizioni di Vita e di Lavoro il rapporto di ricerca intitolato: European and international framework agreements: Practical experiences and strategic approaches (Accordi quadro europei ed internazionali: esperienze pratiche e approcci strategici) Gli autori della pubblicazione sono Volker Telljohann, Isabel da Costa, Torsten Müller, Udo Rehfeldt e Reingard Zimmer. 3 DIARIO DI BORDO - IRES Emilia-Romagna - News n. 14 Il rapporto ripercorre la storia degli accordi transnazionali, esamina la diffusione di questi accordi, analizza le strategie delle Federazioni sindacali europee e globali e, infine, cerca di individuare i limiti di queste esperienze di negoziazione a livello transnazionale. È disponibile anche una sintesi del rapporto. Il 3 aprile 2009 i risultati della ricerca sono stati presentati per la prima volta nell’ambito del seminario “Mondialisation des entreprises comme défi pour la représentation des salariés” organizzato dall’IRES di Parigi in cooperazione con l’Associazione Francese di Sociologia. Progetto di ricerca sulla Società Europea L’IRES Emilia-Romagna parteciperà a un progetto di ricerca a livello europeo sul coinvolgimento dei lavoratori nella Società Europea. Per coinvolgimento dei lavoratori si intende da un lato l’informazione e la consultazione dei lavoratori e dall’altro i diritti di partecipazione, mediante i quali i rappresentanti dei lavoratori possono esercitare un’influenza sulle decisioni che devono essere adottate nell’ambito della società. Il progetto che sarà coordinato dalla società Wilke, Maack and Partner di Amburgo e dall’IRES di Parigi avrà come obiettivo, da un lato, di fare un primo inventario delle Società europee costituite finora e, dall’altro, di realizzare una serie di studi di caso. Per ulteriori informazioni OSSERVATORI Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Modena Il 16 giugno è stato presentato presso la Camera del Lavoro di Modena il “Numero 2” dell’Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Modena. Di seguito proponiamo un passaggio dell’osservatorio riguardante il capitolo su “Popolazione e Demografia”. Le tendenze della popolazione Al 31 dicembre 2008 residenti in provincia di Modena ammontavano a 688.286 unità, in aumento di oltre 10.500 unità rispetto all'anno precedente, aumento quasi prossimo all'aumento registrato tra 2005 e 2007. Il tasso annuo di crescita sfiora dunque l'1,6% dimostrando un ulteriore accelerazione rispetto ai livelli, già di per se elevati registrati negli anni precedenti. Sia in valori assoluti che in termini percentuali l'incremento registrato nell'ultimo anno solare concluso si rivela come il più elevato dell'ultimo ventennio. In percentuale l'incremento dell'1,6% si configura quasi mezzo punto percentuale superiore all'aumento percentuale più elevato dei 20 anni precedenti, pari all'1,2%. Si conferma anche per il 2008 l’effetto “traino” di alcuni settori della provincia, in particolare il distretto di Castelfranco e parte del distretto di Vignola, anche se, e si tratta di un’inversione di tendenza rispetto al fenomeno registrato negli ultimi anni, si evidenzia un’importante crescita nella popolazione residente a Modena città. In particolare la popolazione del distretto di Castelfranco è cresciuta di quasi 1/3 (+29,8%) a partire dal 1998, passando dai circa 55.000 residenti del ’98 agli oltre 71.000 attuali. Nello stesso periodo di tempo l’aumento riscontrato nel distretto vignolese è quantificabile nel +17,8%, passando dai 74.008 cittadini residenti alla data del 31 dicembre 1998, agli 87.160 cittadini residenti al 31 dicembre ultimo scorso (aumento di oltre 13.000 residenti). La tavola 1.1 descrive l’andamento della popolazione residente in provincia di Modena. Analizzando l’andamento demografico del comune capoluogo si vede come 2006 e 2007 fossero due anni in controtendenza rispetto agli anni precedenti; il calo riscontrato nei due anni citati si è interrotto nel corso del 2008, anno in cui i residenti modenesi sono aumentati dell’1%, pari a poco meno di 2.000 nuovi cittadini. L’evoluzione della popolazione a Modena ha avuto un ciclo altalenante: a partire dal 1991 si è assistito ad un leggero declino fino al 1996, una sostanziale stabilità fino al 1999, e qualche segno di vitalità demografica a partire appunto dal 1999, con una crescita continua, ad un ritmo medio dello 0,4%, che ha portato la popolazione residente a toccare nel 2005 quota 180.469 cittadini, il massimo dal 1981. Nel 2006 e nel 2007 si è assistito ad una diminuzione, anche se poco rilevante sia in termini assoluti che percentuali, che ha portato la popolazione residente nel comune di Modena sotto quota 180mila (179.937 residenti). Il 2008 porta i residenti modenesi a toccare il massimo degli ultimi 30 anni, facendo sfiorare agli stessi quota 182.000. La crescita complessiva tra 1998 e 2008 è pari a 3 punti percentuali e mezzo. 4 DIARIO DI BORDO - Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna - N. 14 Come accennato nell’Osservatorio dell’anno precedente nel commentare il calo demografico avvenuto tra 2006 e 2007, i dati demografici relativi ad un numero esiguo di anni non sono adatti a trarre conclusioni su possibili andamenti futuri, resta comunque da evidenziare come la crescita del 2008 sia molto rilevante dal punto di vista prettamente numerico. Dall'analisi degli altri quattro distretti sociosanitari della provincia si evince che, pur essendo tutti in attivo, ci sono notevoli differenze nello sviluppo dei diversi territori che compongono la provincia modenese; i distretti di Pavullo, Carpi e Mirandola crescono con ritmi leggermente superiori alla media provinciale (la crescita rispetto al 1998 è stata rispettivamente del +12,9% , + 12,4% e 11,2%), da notare come il tasso annuo di crescita della popolazione residente nel mirandolese sia sensibilmente migliorato negli ultimi due anni, precedentemente era leggermente inferiore rispetto alla media provinciale (10,9% nell’ultimo decennio). Caso a parte il distretto di Sassuolo, che pur restando in terreno positivo registra una crescita, pur continua negli ultimi 20 anni, che si attesta su livelli più contenuti rispetto alla media provinciale; nel decennio analizzato la popolazione residente nel distretto socio-sanitario “ceramico” è cresciuta di 6,7 punti percentuali. Nell'ultimo anno il distretto di Sassuolo è stato l'unico con una crescita inferiore, sebbene di un solo decimo, al punto percentuale. Il grafico seguente rappresenta le variazioni percentuali della popolazione residente, nei diversi distretti che costituiscono la provincia di Modena tra il 1988 ed il 2008. Tab. 1.1 - Popolazione residente in provincia di Modena per distretto sociosanitario Residenti per distretto sanitario Valori assoluti Anni 1991 1998 2001 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Distretto Castelfranco 49.891 54.871 59.477 62.505 64.170 65.719 67.081 69.227 71.215 Distretto Carpi 88.980 90.712 93.750 95.719 96.710 97.719 98.935 100.091 101.930 Distretto Mirandola 76.414 77.464 79.033 80.992 82.301 82.801 83.488 84.708 86.121 Distretto Vignola 69.939 74.008 77.503 80.107 81.358 82.392 83.852 85.316 87.160 Distretto Pavullo 35.008 36.571 37.800 38.722 39.422 39.722 39.932 40.638 41.280 Distretto Sassuolo 107.458 111.338 113.739 115.001 115.787 116.450 116.731 117.755 118.773 Distretto Modena 176.990 175.485 178.013 178.874 180.110 180.469 180.080 179.937 181.807 Totale Provincia 604.680 620.449 639.315 651.920 659.858 665.272 670.099 677.672 688.286 REGIONE Variazioni percentuali 3.909.512 4.037.095 4.059.416 4.101.324 4.151.335 4.187.5444 4.223.585 4.275.843 4.337.966 Dal 1998 dal 2002 dal 2003 dal 2004 dal 2005 dal 2006 dal 2007 dal 2001 dal 1991 al 2001 al 2003 al 2004 al 2005 al 2006 al 2007 al 2008 al 2008 al 2008 Distretto Castelfranco 8,4 5,1 2,7 2,4 2,1 3,2 2,9 29,8 42,7 Distretto Carpi 3,3 2,1 1,0 1,0 1,2 1,2 1,8 12,4 14,6 Distretto Mirandola 2,0 2,5 1,6 0,6 0,8 1,5 1,7 11,2 12,7 Distretto Vignola 4,7 3,4 1,6 1,3 1,8 1,7 2,2 17,8 24,6 Distretto Pavullo 3,4 2,4 1,8 0,8 0,5 1,8 1,6 12,9 17,9 Distretto Sassuolo 2,2 1,1 0,7 0,6 0,2 0,9 0,9 6,7 10,5 Distretto Modena 1,4 0,5 0,7 0,2 -0,2 -0,1 1,0 3,6 2,7 Totale Provincia 3,0 2,0 1,2 0,8 0,7 1,1 1,6 10,9 13,8 REGIONE 1,9 0,6 1,0 Fonte: nostre elaborazioni su dati Regione Emilia-Romagna 1,2 0,9 0,9 1,2 9,6 11,0 5 DIARIO DI BORDO - IRES Emilia-Romagna - News n. 14 ATTIVITÀ IN CORSO Le ive di FONDIMPRESA in Emilia Romagna Monitoraggio delle attività formative di FONDIMPRESA in Emilia Romagna L’IRES Emilia Romagna, congiuntamente a Confindustria regionale, sta ultimando l'analisi dei dati inerenti le attività formative svolte in Emilia Romagna attraverso i finanziamenti Fondimpresa degli anni 2006 e 2007, oramai giunti in fase di attuazione conclusiva. Il Fondo paritetico Interprofessionale Fondimpresa è un’associazione costituita da CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL per la promozione della formazione continua. E' previsto un primo rapporto di sintesi che verrà presentato entro la prima metà di Settembre 2009 a cui seguirà la stesura e la pubblicazione del rapporto definitivo. Nell'ambito di tale ricerca l’IRES ha in particolare curato e sviluppato le attività di progettazione e di implementazione della base statistica dei dati. L’Istituto ha scelto di applicare un approccio in grado di consentire una lettura qualitativa dei dati emersi; i dati di base quindi non saranno presentati unicamente nella loro dimensione quantitativa, ma in correlazione multipla fra di loro e comparati con i dati relativi agli effettivi ambiti di appartenenza. Ciò consentirà, ad esempio, di presentare i dati delle Imprese coinvolte, in relazione ai dati complessivi delle Imprese aderenti a Fondimpresa, e i dati dei lavoratori coinvolti in relazione alla globalità dei lavoratori delle aziende di cui sono dipendenti. In questo modo, forti anche di una notevole mole di dati di riferimento relativa ad attività formative svolte nell'arco di almeno 30 mesi, potrà essere messo a disposizione un quadro di andamento reale sull'accaduto inerente le più importanti variabili quali imprese, allievi e attività formative . Inoltre i dati potranno essere ulteriormente ordinati per Provincia di riferimento, così come per Anno di esecuzione. L’ IRES Er è impegnato a proseguire tale attività anche nel prossimo futuro, forte dell'esperienza acquisita e consapevole di potere rispondere alle esigenza delle Parti Sociali, avendo a disposizione strumenti utili per proseguire l’attività contrattuale sviluppata in ambito di formazione continua anche attraverso le attività dei Fondi Interprofessionali. L’Istituto indicherà presto le date e le modalità di presentazione della ricerca. INVITO ALLA LETTURA Eclisse della socialdemocrazia Giuseppe Berta, Eclisse della Socialdemocrazia, Il Mulino, Bologna, 2009. La sconfitta elettorale nelle elezioni europee dei partiti della sinistra riformista, al di là dei commenti a caldo, richiama la necessità di una analisi ponderata per chi ha cuore il futuro dei valori che tali partiti hanno rappresentato in passato sul piano della giustizia sociale; valori che in gran parte hanno plasmato la società europea negli anni del dopoguerra. Il volume, breve ma intenso di G. Berta va in questa direzione, con un’analisi senza fronzoli e di grande efficacia. Va ricordato anche che il testo, raccolta di saggi scritti in precedenza, è uscito prima che si conoscesse l’esito elettorale europeo. Berta, storico dell’industria italiana, essendosi occupato a più riprese del capitalismo italiano e della “questione settentrionale”, sviluppa la sua tesi a partire dalle vicende del new labour britannico e in 6 DIARIO DI BORDO - Newsletter dell’IRES Emilia-Romagna - N. 14 particolare della cosiddetta “terza via “ elaborata dal sociologo inglese A. Giddens. Le considerazioni svolte da Berta possono però essere estese, con alcune qualificazioni, anche alle formazioni politiche riformiste degli altri partiti di sinistra europei e in particolare al partito socialdemocratico tedesco, che, pur non avendo teorizzato una “terza via”, di fatto si è mosso concretamente all’interno di tale orizzonte. Berta non nasconde che sia la crisi del fordismo, sia la globalizzazione, non hanno naturalmente favorito le forze riformiste, così come il crollo del muro di Berlino, ma il punto sottolineato dall’autore è piuttosto quello di una perdita di identità e di una cultura che in passato esistevano. “ La socialdemocrazia ha ceduto anch’essa allo spirito dei tempi, persuadendosi che fosse possibile uno sviluppo senza interruzioni, una progressione economica non contrappuntata da oscillazioni cicliche. E ha creduto che i livelli di benessere potessero essere irrobustiti e senza un intervento per correggere la sperequazione dei redditi”. Paradossalmente la speranza proviene da paesi come gli Stati Uniti che non hanno certamente una tradizione socialdemocratica e si manifesta dopo la caduta del turbo capitalismo e l’elezione di Obama alla presidenza. Il tentativo di Obama non è “...semplicemente un programma di riforma sociale che si ammanta ancora di un deciso accento clintoniano...” “ E’ molto di più in termini di rappresentanza politica: è il rilancio del valore dell’organizzazione sindacale... è la scoperta delle associazioni per i diritti politici; è la difesa del principio di un più ampia libertà di scelta individuale sulle questioni della vita”. Come afferma l’autore, il tentativo di Obama suona decisamente familiare alle orecchie degli europei. DIARIO DI BORDO - n. 14 Newsletter periodica a cura di: IRES EMILIA-ROMAGNA, via Marconi 69, 40122 Bologna, tel: +39 051 294864, www.ireser.it Per informazioni o suggerimenti scrivete a: [email protected] Redazione a cura di: Cesare Minghini, Loris Lugli, Alfredo Cavaliere, Carlo Fontani, Antonio Ori, Volker Telljohann, Alessia Tucci, Stefano Tugnoli, Stefano Venuti. Progetto grafico: www.sergiolelli.it 7