Il talento di Forge Reply

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Il talento di Forge Reply
06/06/2014
Pag.113
L'Espresso - N.23 - 12 giugno 2014
(diffusione:369755, tiratura:500452)
Economia
Il talento di Forge Reply
Dietro “Lone Wolf”,
il videogioco del
momento, c’è un
gruppo creato da un
ex ingegnere Fiat.
Che ha sfondato. E
ora punta in alto
N
DI Marco consolI
egli anni Settanta e Ottanta,
quando l’era digitale era ancora agli albori, i ragazzini si
intrattenevano con i libri-gioco: storie in cui chi leggeva
poteva scegliere alcuni snodi di trama, e
diventare il regista della storia. A svecchiare quel rudimentale formato interattivo,
rimpiazzato dai videogame, è ora proprio
un videogioco italiano, “Joe Dever’s Lone
Wolf”, tratto da una delle saghe di librigioco più celebri al mondo.
Lanciato su tablet a novembre, è balzato subito in testa alle classifiche di
vendita, con recensioni positive anche nei
mercati esteri dove di solito l’Italia stenta,
e di recente ha vinto il Drago d’oro, l’Oscar nazionale dei videogame. La notizia
interesserebbe solo i fan di settore, se non
fosse che “Lone Wolf” è opera della società Forge Reply, una delle più recenti e
curiose emanazioni di Reply, gruppo di
Torino quotato in Borsa e specializzato
in affari considerati meno frivoli dei giochi elettronici: consulenza, sistemi integrati e servizi digitali. «Il mercato dei videogame è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni», spiega Filippo
Rizzante, il fglio del fondatore di Reply
che oggi, nel gruppo, sovrintende lo sviluppo delle tecnologie, «e se prima era
appannaggio di multinazionali capaci di
investire milioni di dollari, di recente
grazie ai dispositivi portatili si è aperto a
produzioni indipendenti».
Ambiziosa e dinamica, Forge Reply rappresenta solo un piccolo tassello della galassia societaria Reply, nata nel 1996 per
opera di Mario Rizzante, ingegnere torinese, già autore ai tempi in cui lavorava in Fiat
Uno specchio creato da reply per monitorare lo stato di salUte. sotto: tatiana rizzante
del sistema informativo per la gestione
automatizzata del magazzino ricambi Iveco. Dopo alcuni anni si è licenziato e con
alcuni collaboratori della casa automobilistica ha fondato prima Mesarteam nel
1981 e poi appunto Reply, che mescola una
forte spinta all’innovazione e l’ambizione a
competere nel mercato globale delle tecnologie dell’informazione con la gestione familiare tipica dei gruppi industriali italiani.
Oggi Mario, appena nominato Cavaliere
del Lavoro e detentore del 53,6 per cento
del capitale (gli altri soci di rilievo sono BNY
Mellon Service con il 4,4 per cento e JP
Morgan Asset Management con il 3,1), è
presidente e ha lasciato strada ai due fgli,
entrambi laureati in ingegneria informatica, e arrivati nel corso degli anni a ricoprire
i ruoli chiave. Filippo è, appunto, “Chief
Technical Offcer”, mentre Tatiana è amministratore delegato.
Dai 396 dipendenti della fondazione il
gruppo Reply è passato ai 4.200 dipendenti di oggi, e ha visto crescere il fatturato da
18 a 560 milioni di euro, ottenendo un
tasso di incremento ragguardevole anche
nel 2013 (+13,2 per cento su base annua).
«L’idea fn dall’inizio è stata di creare una
struttura di società specializzate e separate
tra loro, per tre diversi motivi», spiega Tatiana Rizzante, «e cioè rispondere ai vari
modelli di business che si sarebbero creati
attorno al boom della rete, agire in modo
molto rapido e senza le lentezze delle catene
decisionali di strutture mastodontiche, e
infne favorire l’imprenditorialità, operando come un incubatore industriale».
Dal 2009 il gruppo ha acquisito il centro
di ricerche Motorola di Torino, con l’obiettivo di trasformare una sede destinata
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
hi-tech
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L'Espresso - N.23 - 12 giugno 2014
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(diffusione:369755, tiratura:500452)
Vento in poppa
Risultati economici del gruppo Reply
(dati in milioni di euro)
Ricavi
Risultato netto
600
560
494
500
440
400
300
200
100
24
27
34
0
2011
2012
2013
alla chiusura (l’azienda americana in crisi è
stata smembrata nel 2011) nel proprio
centro Ricerche & Sviluppo, ribattezzato
Concept Reply e dedicato al cosiddetto
“Internet of Things”, che riguarda cioè
oggetti in grado di dialogare tra loro attraverso il collegamento al web. Un mercato
che, dicono gli analisti, crescerà a livello
globale dai 128 miliardi di dollari di oggi a
498 miliardi nel 2019 (fonte MarketsandMarkets) e comprende applicazioni nei campi più vari: infomobilità, sanità,
sicurezza ambientale,pagamenti,tracciabilità dei prodotti, marketing di prossimità.
«Il settore va molto bene», conferma Tatiana Rizzante, «e Concept Reply partendo da
zero rappresenta ormai il 6 per cento del
nostro fatturato, tanto che al nucleo originario dei dipendenti di Motorola si sono
aggiunte nuove assunzioni». È in questi
laboratori che è nata ad esempio Hi Credits,
applicazione che permette di usare il proprio smartphone per effettuare pagamenti
direttamente dal telefono, inquadrando
con la fotocamera un “QR Code”, l’evoluzione del vecchio codice a barre.
«Oltre a questa ci sono altre aree in cui
Reply sta investendo in modo particolare,
e dove l’innovazione è più spinta, come
quella del “cloud”, in cui forniamo hardware e servizi a clienti terzi, ad esempio
per la ricarica delle sim prepagate tramite
Facebook, progetto realizzato per una
società di telecomunicazioni», racconta
Filippo. «E poi c’è l’area del
“crowdsourcing”, che attraverso la piattaforma Starbytes mette a disposizione
delle imprese che vogliono realizzare prodotti digitali le competenze e i servizi di
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Filippo rizzante
una comunità di quasi 50mila creativi e
professionisti».
Proprio perché Internet ha trasformato
radicalmente qualunque tipo di business,
Reply agisce in moltissimi altri settori,
dalla comunicazione digitale alla logistica
avanzata, dall’e-commerce alla gestione
dei rapporti con i clienti, dalla gestione
fnanziaria a quella dei media digitali. «I
nostri clienti spaziano dalle banche alle
società di telecomunicazioni, dalle catene
commerciali alle aziende automobilistiche», spiega Tatiana, «non soltanto in
Italia, ma anche all’estero, dove abbiamo
aperto società in Inghilterra, Germania,
Stati Uniti e di recente in Brasile, con l’obiettivo di replicare il nostro modello a
rete». Ed in fondo pare proprio questo il
segreto del successo di un’azienda che ha
tra i suoi clienti Fiat, Tesco, Vodafone,
Basf, Lufthansa, Sky, Iveco, DAB Bank e
molti altri, e aspira a competere in un panorama sempre più competitivo.
Il settore dei giochi, poi, non è per nulla
da trascurare. Sono proprio le piattaforme mobili a trainare l’industria dei videogame, con un fatturato globale che nel
2013 valeva 12,2 miliardi di dollari, de-
NEl 2009 ha
comprato il cENtro
motorola di toriNo.
daNdogli uN Nuovo
focus. E torNaNdo
ad assumErE
stinati a raddoppiare entro il 2016. Forge Reply però non si ferma a Lone Wolf.
«Seguiamo il settore dei giocattoli tradizionali, che offrono sempre più una componente software interna o legata all’espansione su tablet e smartphone», spiega Filippo, «e anche il crescente fenomeno della “gamifcation”». In sostanza si
tratta di istruire e addestrare le persone
attraverso meccaniche di gioco, che stimolano l’apprendimento mediante la
soluzione di problemi.
«Man mano che la tecnologia digitale
diventa pervasiva, allargandosi a ogni
settore della nostra vita, una delle sfde
principali è rispondere alla progressiva
frammentazione del mercato, con nuove
competenze e in modo sempre più veloce»,
commenta Tatiana, che non manca poi di
parlare del sistema Paese: «Ci sono ancora
passi avanti da fare per facilitare la crescita delle aziende, perché in Italia è più facile proporre innovazione, anche grazie
all’innata curiosità degli italiani per le
novità, che non sviluppare il business. Le
start up eccellenti esistono in molte nicchie, ma dobbiamo ancora imparare a far
sì che raggiungano dimensioni più signifcative. Penso anche che per un futuro
più roseo sia necessario investire di più
sulla scuola, che usa troppo poca tecnologia». Nonostante il gap culturale di
base, l’esperienza del gruppo torinese
dimostra però che siamo in grado di difenderci anche in un mondo di servizi
ad alta specializzazione tecnologica
lontano anni luce dalle riconosciute
eccellenze del made in Italy.
«Noi italiani», spiega Filippo, «ci distinguiamo per la creatività con cui affrontiamo i problemi e per la capacità di
prevedere gli eventi e adottare strategie
in anticipo». Ed è proprio per questo che
il gruppo sta già studiando le nuove
frontiere dell’innovazione tecnologica:
«I floni che avranno maggiore sviluppo
nell’immediato futuro e a cui siamo interessati», aggiunge, «sono il mondo
della stampa 3D, che trasformerà sempre più i prodotti in servizi, quello delle
macchine intelligenti, come ad esempio
i droni, l’esplosione dell’utilizzo di sensori e, infne, la realtà virtuale e gli oggetti indossabili che aumenteranno le
facoltà naturali». Opportunità che vedranno competere molti colossi. Ma
Reply ha lanciato la propria sfda. n
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Economia