All`interno della progettazione architettonica sono numerose le

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All`interno della progettazione architettonica sono numerose le
INDICE
ARGOMENTI
I.
Diagnosi energetica e sistemi di isolamento
ing. Alberto PERRON CABUS
II.
La ventilazione meccanica controllata
arch. Luca RAIMONDO
III.
Recupero e riutilizzo delle acque
arch. Igor FLIS
IV.
Il comfort indoor
arch. Barbara SEMBIANTI
V.
La progettazione del colore
arch. Stefano BRUNO
APPROFONDIMENTI
I.
ClimaHotel e ClimaWelcome: il sigillo CasaClima
arch. Dario VINEIS
II.
Finanziamenti regionali: modalità di accesso
ing. Roberto BUSSOLINO
DIAGNOSI ENERGETICA E SISTEMI DI ISOLAMENTO
ing. Alberto PERRON CABUS – Consulente CasaClima
Premessa
“Diagnosi energetica” per gli edifici esistenti e attenta “progettazione energetica” per gli edifici
di nuova costruzione, portano a d efinire i “sistemi di isolamento” migliori e più efficaci per
perseguire -oltre al risparmio economico- il massimo comfort nelle strutture ricettive. Queste
analisi tecniche devono necessariamente essere condotte da professionisti qualificati, ma
vanno condivise con committenti preparati ed in grado di assumere scelte responsabili e
ponderate.
L’obiettivo di questo intervento è perciò quello di fornire elementi di base volti a s uscitare
l’interesse dei gestori ai temi dell’efficienza energetica e del comfort abitativo delle strutture e,
unitamente, di presentare le tecnologie oggi disponibili per creare “involucri edilizi” altamente
performanti dal punto di vista energetico.
Diagnosi energetica
La diagnosi energetica si articola in 3 fasi:
- analisi dell’involucro edilizio comprendente i dati relativi all’immobile (anno di
costruzione, forma e orientamento delle superfici disperdenti, ubicazione, dati climatici
della località, caratteristiche geometriche e termiche dell’involucro edilizio in ogni suo
componente opaco - muri, solai, pavimenti - e trasparente - finestre-).
In particolare bisogna concentrarsi sui locali riscaldati e sulle stratigrafie delle murature
che li delimitano: è fondamentale il rilievo dei materiali che compongono l’edificio, dei
loro spessori e delle loro caratteristiche. L’obiettivo di tale analisi è quello di
determinare il fabbisogno di calore per riscaldamento, cioè la quantità di calore
necessaria per mantenere l’edificio alla temperatura interna di riferimento, considerata
a 20°. Tale indagine può sicuramente trovare un grosso contributo da parte dei
proprietari/gestori dell’edificio che, vivendoci, ne conoscono le caratteristiche;
- analisi degli impianti termici e della loro collocazione all’interno dell’involucro;
- piano di intervento di riqualificazione.
Involucro edilizio: aspetti legati alla prestazione energetica
La prestazione energetica di un edificio è connessa alla sua posizione geografica e alla
tipologia costruttiva.
Consideriamo il primo aspetto: un edificio ubicato in una zona climatica non particolarmente
rigida avrà un f abbisogno di calore inferiore rispetto ad un analogo edificio ubicato in alta
montagna. Quindi la zona climatica ed anche l’esposizione al sole influenzano il fabbisogno
energetico. Tecnicamente i dati che sintetizzano le condizioni climatiche della zona
geografica di riferimento sono: i Gradi Giorno, la temperatura esterna, la temperatura media
esterna nel periodo di riscaldamento e l e temperature medie dei diversi mesi. Un valore di
Gradi Giorno basso indica un breve periodo di riscaldamento e temperature medie giornaliere
prossime alla temperatura fissata per l'ambiente interno. Al contrario, valori di Gradi Giorno
elevati, indicano periodi di riscaldamento prolungati e temperature medie giornaliere
nettamente inferiori rispetto alla temperatura convenzionale di riferimento interna.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, la forma dell’involucro ha una grande importanza:
volumi compatti e senza rientranze sono da preferire a volumi molto allungati ed articolati.
L’orientamento della costruzione, e quindi la capacità di sfruttare il calore del sole attraverso
le finestre, ha un’importanza rilevante. La forma leggermente allungata in direzione est –
ovest risulta ottimale nelle aree geografiche con clima temperato.
La prestazione energetica è poi direttamente legata al grado di isolamento della costruzione.
Le grandezze fisiche che descrivono la capacità dei materiali di trasmettere il calore sono la
conduttività termica e la trasmittanza termica. La conduttività o conducibilità (λ) rappresenta la
capacità di un materiale di lasciarsi attraversare dal calore e si misura in W/mK. Maggiore è la
conduttività e minore è il potere isolante del materiale. Pertanto, al fine di realizzare involucri
ben isolati, è necessario scegliere materiali con conduttività bassa, inferiore a 0,10 W/mK. Gli
isolanti più comuni presentano conduttività dell’ordine di 0,035 – 0,050 W/mK.
Note le conduttività dei materiali ed i loro spessori in opera, si può determinare per ogni
stratigrafia di muro o di solaio la trasmittanza termica.
La trasmittanza termica (U) indica la capacità degli elementi costruttivi di trattenere il calore.
Più piccolo è il valore U, minore è l a quantità di energia dispersa dall’elemento costruttivo e
migliore è quindi l’isolamento termico; l’unità di misura di questa grandezza è il W/m2K.
Sia nelle nuove costruzioni, sia in caso di risanamento, è necessario cercare di migliorare
l’isolamento riducendo le trasmittanze. Il valore indicativo per le trasmittanze degli elementi
opachi in un edificio di nuova costruzione è di 0,3 W/m2K, mentre per le finestre è di 1,8 W/m2K..
Particolarmente interessante è il confronto della conducibilità di diversi elementi, come nel
grafico successivo:
Risulta quindi che un isolante con uno spessore di 10 cm ha lo stesso potere termoisolante di
un muro in mattoni pieni spesso 2 metri, o di un muro in calcestruzzo armato spesso 6 metri!
Pertanto è n ecessario prendere coscienza che le murature monolitiche in pietra o mattoni
pieni tipiche delle costruzioni storiche della Valle di Susa sono scarsamente efficienti dal
punto di vista energetico: un muro di mattoni pieni tradizionale di spessore 50 cm isola meno
di 3 cm di isolante !
Involucro edilizio: aspetti legati al comfort termo-igrometrico
La qualità degli involucri edilizi deve essere legata non solo al risparmio energetico ma,
soprattutto nel campo dell’ospitalità, al comfort ed alla sensazione di “benessere” che viene
percepita dagli ospiti.
A tal fine risulta fondamentale il controllo di parametri quali la temperatura operativa e l’
umidità relativa.
La temperatura delle pareti, unitamente a q uella dell’aria, influenzano fortemente il comfort
interno. In particolare si definiscono:
-
temperatura media radiante la media pesata delle temperature delle superfici che
delimitano l’ambiente considerato.
temperatura operativa: quella effettivamente percepita dalle persone ed è la media fra
la temperatura media radiante e la temperatura dell’aria.
Quindi se le temperature delle superfici dell’involucro risultano basse, è necessario per
procedere ad un r iscaldamento dell’aria a t emperature superiori ai 20°. Per tale ragione
l’avere involucri ben isolati con temperature superficiali interne elevate e uniformi, significa
poter raggiungere un maggior comfort abitativo senza la necessità di riscaldare
eccessivamente l’ambiente.
Altro aspetto fondamentale legato al comfort, è rappresentato dall’ umidità relativa interna
dell’aria che dovrebbe rimanere fra il 40% ed il 60%, con temperature dell’aria fra i 18° ed i
23°. A tal fine è necessario procedere al controllo dell’umidità smaltendo quella in eccesso,
prodotta da attività quali cucinare, fare la doccia, dormire, stendere il bucato, ecc.
Lo smaltimento dell’umidità in eccesso deve avvenire mediante una corretta ventilazione ed il
ricambio dell’aria degli ambienti. Tale umidità in eccesso non potrà mai essere smaltita
esclusivamente attraverso le pareti.
Sistemi di isolamento
Precedentemente è stato evidenziato quanto isolare l’involucro sia fondamentale per ottenere
un miglioramento delle prestazioni energetiche e quindi avere minori costi e un miglioramento
delle condizioni di comfort interno. Si esaminano nel seguito i possibili sistemi di isolamento
sia per i componenti opachi (muri, solai, tetti) sia per i componenti trasparenti (finestre).
Esistono in generale tre modalità per procedere all’isolamento di un e dificio: isolamento
interno, isolamento in intercapedine ed isolamento esterno, i cui pregi e difetti sono qui di
seguito evidenziati:
In generale è sempre meglio procedere con un isolamento esterno. Relativamente alle
modalità di effettuazione dell’isolamento e alla scelta dei materiali da utilizzare, è necessario
affidarsi a tecnici qualificati e preparati che siano in grado di v alutarne il comportamento
invernale, estivo ed igrometrico, oltre ai costi e alle modalità di posa.
In generale i materiali isolanti si dividono in:
- isolanti di origine minerale: fibre di vetro e di roccia, pannelli in vetro cellulare, calcio
silicato, perlite espansa, vermiculite espansa, fiocchi di fibre di vetro, granulato di vetro
cellulare.
- isolanti di origine sintetica: poliestere, polistirene espanso (EPS), polistirene estruso
(XPS), poliuretano (PUR).
-
isolanti di origine vegetale: fibre di lino, canapa, cocco, cotone, legno, sughero, canna
palustre; fibre di cellulosa
isolanti di origine animale: lana di pecora
isolanti innovativi: pannelli sottovuoto e termoriflettenti multistrato.
E’ necessario approfondire le problematiche relative ai serramenti che nelle moderne
costruzioni, in cui l’isolamento dei componenti opachi è molto spinto, assumono maggiore
importanza. E’ indispensabile intervenire non sul solo serramento, ma sull’intero “foro
finestra”. Una particolare attenzione va posta nella posa del controtelaio e nella risoluzione
dei giunti che questo crea con il muro; analoghe attenzioni vanno dedicate alla posa del
serramento al controtelaio.
La posizione del serramento rispetto al filo muro deve essere scelta in relazione alla
posizione dell’isolante del muro, evitando di creare ponti termici. Si deve inoltre curare con
particolare attenzione la tenuta all’aria ed al vapore, garantita da apposite guarnizioni e nastri
e non affidata alla semplice schiumatura non elastica, sovente usate. Il serramento deve
riportare la marcatura CE e può essere costituito da un telaio in legno, alluminio, pvc o
sistemi assemblati. La superficie vetrata deve essere almeno realizzata con un doppio vetro
con camera riempita con gas Argon e delimitata da distanziali in pvc.
Conclusioni
Per prima cosa, è necessario progettare con una moderna filosofia, avvalendosi di un team
multidisciplinare che persegua l’obiettivo della riduzione del fabbisogno energetico, creando
involucri performanti dal punto di vista dell’isolamento e del comfort.
Quindi ai minori fabbisogni di energia termica si risponderà con fonti rinnovabili.
Citando Norbert Lantschner, ideatore dell’agenzia CasaClima:
“Nell’ambito di questo processo e’ necessario cambiare la cultura sia dei committenti che
degli operatori sfatando alcuni pregiudizi che limitano fortemente l’azione di progettazione e
risanamento energetico:
1. le pareti respirano;
2. sigillare gli edifici e’ dannoso;
3. finestra nuova > parete umida,
4. ventilazione meccanica controllata > tecnologia inutile;
5. isolare troppo e’ antiecologico;
6. coibentare all’interno e’ più semplice”
Bibliografia
Norbert Lantschner
Peter e Ruben Erlacher
(2009) La mia CasaClima
(2007) CasaClima in muratura massiccia. Un manuale
Raetia
Raetia
(2007) CasaClima in muratura massiccia. Un manuale
Raetia
Fonti delle immagini
Peter e Ruben Erlacher
LA VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA
Arch. Luca RAIMONDO
L’efficienza energetica degli edifici è un tema di estrema attualità ed in rapida evoluzione.
La costruzione di nuovi edifici e g li interventi su edifici esistenti sono oggi soggetti ad u n
articolato quadro legislativo che prescrive prestazioni minime per il sistema edificio-impianto.
In Italia i primi provvedimenti legislativi risalgono alla L.373 del 1976, che prevedeva la
verifica di livelli minimi di isolamento termico, e alla L.10 del 1991, le cui verifiche erano
estese ai rendimenti degli impianti di riscaldamento.
L’emanazione della Direttiva Europea 2002/91/CE ha determinato un aggiornamento del
quadro legislativo in materia di efficienza energetica degli edifici, riconosciuti responsabili di
oltre il 40% dei consumi energetici della Comunità. Le prescrizioni di tale Direttiva, volte alla
riduzione dei fabbisogni energetici e le relative emissioni di inquinanti (gas ad effetto serra), in
Italia sono state recepite con il D.Lgs. 192 del 2005, ulteriormente modificato da
provvedimenti sia a livello nazionale sia regionale.
Quadro legislativo nazionale in materia di prestazioni energetiche degli edifici
Nella Regione Piemonte, oltre alle prescrizioni contenute nelle leggi sopra citate, occorre
confrontarsi con la L.R. 28 maggio 2009 - n° 13 e s.m.i. e r elativi decreti attuativi, i cui
contenuti variano in relazione al tipo di intervento ed in generale risultano più restrittivi per le
nuove costruzioni rispetto agli interventi sugli edifici esistenti.
Con riferimento agli edifici esistenti, le prescrizioni di legge che interessano gli interventi
sull’impianto di riscaldamento sono riportate nello specchietto seguente, che distingue tre
casi:
- sostituzione del generatore di calore;
- ristrutturazione dell’impianto termico;
- nuova installazione di impianti in edifici esistenti.
Indipendentemente dalla contestualità di altri interventi, su tutti gli edifici esistenti con oltre 50
unità abitative il cui fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento è > 200 k Wh/m2
(livello molto probabile viste le caratteristiche del parco edilizio esistente) o c on volume >
10000 m3 occorre, entro il 31/12/2016, provvedere a realizzare interventi in grado di
conseguire una riduzione del 35% dei consumi; tali interventi potranno interessare l’involucro
edilizio (serramenti, pareti e solai) e/o l’impianto di riscaldamento.
Nell’ambito delle strutture ricettive, un intervento che - oltre a c onsentire un i mportante
risparmio energetico - determina il miglioramento della qualità degli ambienti interni (sia in
termini di comfort che di salubrità dell’aria) è l ’installazione di un s istema di ventilazione
meccanica controllata (VMC) con recupero di calore.
Schema di un sistema di VMC a doppio flusso
Tale sistema è in grado, infatti, di ricambiare l’aria degli ambienti interni, introducendo aria
dall’esterno in sostituzione di quella viziata che viene contestualmente estratta. La quant ità
d’aria che viene rinnovata dipende dalla destinazione d’uso e viene prescritta in relazione a
specifiche esigenze dell’attività. Il recuperatore di calore consente di limitare le dispersioni per
ventilazione nel periodo invernale, recuperando appunto una parte del calore legato alla
temperatura dell’aria estratta dagli ambienti (e che diversamente andrebbe inutilmente
disperso) e cedendolo all’aria che deve essere immessa in ambiente, senza contaminarla in
quanto i due flussi non vengono miscelati, ma entrano in contatto all’interno di uno
scambiatore di calore.
Queste macchine, che possono essere autonome (e quindi dotate di filtri e v entilatori o
integrate in unità di trattamento aria), sono obbligatorie nei casi di installazione di nuovi
sistemi di ventilazione meccanica con portate d’aria superiori a 2000 m3/h o di manutenzione
straordinaria di sistemi di ventilazione meccanica con portate d’aria superiori a 10000 m3/h;
l’efficienza minima deve essere pari al 60 %.
In commercio esistono recuperatori di calore con rendimenti prossimi al’80-90%.
Al fine di esemplificare la funzione di un r ecuperatore di calore, si ipotizzi lo stesso
interessato da un f lusso d’aria esterna a t emperatura di 0°C e un f lusso d’aria estratta
dall’interno degli ambienti a temperatura di 20°C; se il rendimento della macchina è pari al
60%, l’aria che verrà immessa in ambiente non sarà a temperatura di 0°C ma a temperatura
di 12°C. Il risparmio energetico conseguito è evidente, ovvero pari al 60% del fabbisogno di
energia per la ventilazione.
Non è possibile fornire indicazioni relative ai costi di tali macchine in quanto questi dipendono
dal tipo di applicazione (in particolare dalle caratteristiche costruttive dell’edificio e la tipologia
di impianto presente) oltre che da esigenze legate alle attività svolte (ad es. cucine).
La Direttiva Europea 2002/91/CE è stata oggetto di revisione e sostituita dalla Direttiva
Europea 2010/31/UE che fa propri gli obiettivi della precedente, ma pone obiettivi più
ambiziosi in termini di prestazioni energetiche sia per gli edifici di nuova costruzione che per
quelli esistenti che saranno oggetto di intervento; in particolare i primi entro il 2020 dovranno
essere edifici ad energia quasi zero, ovvero consumare modestissime quantità di energia per
il riscaldamento, il raffrescamento, l’acqua calda sanitaria e gli usi elettrici interni.
Bibliografia
Autore
(anno) Titolo
Editrice
RECUPERO E RIUTILIZZO DELLE ACQUE
Arch. Igor FLIS - Esperto CasaClima Junior
L'acqua è preziosa ed inizia a scarseggiare
Da qualche anno a questa parte in molte zone d’Italia la sensibilità sulle problematiche legate
all’inquinamento del suolo e delle acque è aumentata. Così nei nuovi quartieri si realizzano
reti fognarie separate: acque bianche (piovane), acque nere (scarichi dei bagni) e grigie
(scarichi delle cucine) anche se può ancora capitare che il tutto venga convogliato nelle
vecchie reti fognarie di acque miste.
La normativa dei Comuni comincia ad es sere più attenta e det tagliata. Le Asl effettuano
controlli maggiori. Ad esempio, per gli interventi non collegabili alla pubblica fognatura, viene
sempre più spesso indicato come sistema di depurazione la fitodepurazione (depurazione
naturale attraverso l’utilizzo di alcune piante acquatiche o palustri), piuttosto che la vecchia
fossa (insufficiente nel trattamento delle acque) o impianti che prevedono l’ossidazione totale
attraverso dei fanghi attivi, che però hanno non poche difficoltà gestionali.
Occorre quindi che, da un lato, una serie di misure entrino a far parte della prassi progettuale
dei tecnici; dall'altro lato, che gli utenti assumano nuovi comportamenti nell'uso della risorsa
acqua.
Consumo domestico giornaliero pro capite
Il recupero dell'acqua piovana.
Tra i sistemi in grado di offrire un immediato contributo alla soluzione del problema acqua
(spreco, scarsità, crescenti costi dell'approvvigionamento) vi sono quelli basati sul recupero e
riciclaggio delle acque piovane.
Si tratta di impianti componibili, sicuri e anc he molto evoluti, che l'aumento dei prezzi
dell'acqua potabile ha reso di elevata convenienza economica.
Gli utilizzi dell'acqua così ottenuta sono i seguenti:
- irrigazione orti e giardini
- alimentazione lavatrici e lavabiancheria (se predisposte)
- alimentazione sciacquoni dei water
- pulizie domestiche
-
alimentazione delle reti antincendio
I vantaggi derivanti dall'installazione di impianti di raccolta dell'acqua piovana per uso
individuale e al berghiero, oltre che a livello privato, si riflettono positivamente anche nella
sfera pubblica:
-
si evita il sovraccarico della rete fognaria in caso di precipitazioni di forte intensità;
si aumenta l'efficienza dei depuratori
si evitano i potenziamenti delle reti pubbliche di raccolta attraverso l’utilizzo in loco
delle acque meteoriche.
L'acqua piovana non contiene calcare né cloro ed è ottima nei seguenti impieghi:
-
non essendo calcarea, riduce l'impiego di detersivo per le pulizie.
evita incrostazioni sulle parti interne di elettrodomestici e sanitari, diminuendo usura e i
consumi di acqua ed elettricità.
per il giardinaggio e l’orto, grazie all'assenza di cloro, è benefica per la flora batterica
del terreno e per le piante stesse.
Bisogna però ricordare che l'acqua piovana non è potabile, le fonti dei contaminanti possono
essere:
-
sostanze presenti in atmosfera che vengono raccolte dall'acqua (fenomeno
delle"piogge acide")
sostanze rilasciate dai materiali che compongono le coperture e i sistemi di raccolta e
di stoccaggio delle acque (foglie, fango, etc).
parassiti, batteri e virus derivati dalle escrezioni di uccelli ed ani mali che hanno
accesso alla copertura e alle superfici di raccolta.
Funzionamento di un impianto di raccolta dell’acqua piovana
Mediante dei filtri l’acqua viene liberata da impurità , foglie e sabbia, rimanendo chiara e
inodore. L'acqua piovana però non diventerà potabile e non la si dovrà utilizzare a s copo
alimentare o per l'igiene personale.
Ecco un sistema tipo:
1. L'acqua viene raccolta dallo scarico delle grondaie e convogliata verso un filtro che ha
la funzione di separarla dalla sporcizia più grossolana.
2. L'acqua è incanalata all'interno di un serbatoio interrato tramite una t ubazione la cui
parte finale è rivolta verso l'alto, allo scopo di non smuovere gli eventuali sedimenti sul
fondo del serbatoio.
3. L'aspirazione successiva dell'acqua dal serbatoio, avviene qualche centimetro sotto il
livello dell'acqua, tramite un tubo flessibile con galleggiante, posto in modo da pescare
l'acqua più pulita.
4. Una centralina elettronica controlla una pompa di mandata e l'intero sistema. La
centralina ha inoltre il compito di comandare l'afflusso dell'acqua potabile quando si
esaurisce la riserva d'acqua piovana nel serbatoio.
Un modo semplicissimo di raccogliere l’acqua piovana per irrigare il giardino, è quello di
inserire nel pluviale discendente, a circa 1,5 m da terra, una derivazione o travasatore, che
devia l’acqua nei bidoni di plastica sottostanti.
Le condizioni ideali per la conservazione dell'acqua piovana sono: l’ambiente ossigenato, la
temperatura fresca e l’assenza di luce.
L'ossigeno favorisce la proliferazione di batteri utili che decompongono, mineralizzandola, la
sedimentazione sul fondo del serbatoio, e mantenendo l'acqua più pura.
L'assenza di luce non favorisce la formazione di alghe.
Fitodepurazione
E’ una depurazione naturale delle acque sfruttando le capacità epurative naturali del suolo e
delle piante. Si tratta di depressioni o bacini naturali con fondo impermeabilizzato e riempiti di
uno strato di terreno organico (suolo filtrante). L’acqua viene filtrata dalla microfauna e
microflora acquatica (con la totale assenza di prodotti chimici), mentre le piante acquatiche a
canneto assorbono l’azoto disciolto nell’acqua. L’acqua depurata infine sfocia attraverso il
troppo pieno, oppure defluisce tramite una condotta drenante.
Bibliografia
Peter Kompatscher
M.Grazia Contarini
AA.VV
L.Fanizzi
I.CO.S. Energia
(2008) Linee guida per la gestione sostenibile delle acque piovane
Agenzia provinciale per l’ambiente Ufficio tutela acque, Bolzano
(2006) Esempi pratici per il recupero ed il ricircolo delle acque
Brochure Corso Probios Carrara
(2008) Gli impianti urbani per lo sfruttamento dell’acqua meteorica di dilavamento
Ranieri Editore
(2006) Depurazione biologica avanzata
Ranieri Editore
(2008) Recupero Acqua Piovana
Brochure aziendale
Fonti delle immagini
Pircher s.p.a.
Peter Kompatscher
(2011) Consumo domestico giornaliero pro capite
Brochure aziendale
(2008) Linee guida per la gestione sostenibile delle acque piovane
Agenzia provinciale per l’ambiente Ufficio tutela acque, Bolzano
IL COMFORT INDOOR
Arch. Barbara SEMBIANTI
Si definisce comfort indoor o a mbientale la percezione di benessere determinata
dall’opportuna quantità dei seguenti fattori: temperatura, umidità dell'aria, livello di rumorosità,
luminosità ed odori rilevati all'interno dell'ambiente.
Comfort indoor nel mondo
Il benessere dell’individuo all’interno di un ed ificio è l a ricerca che tutte le culture al mondo
hanno tentato con nomi e mezzi differenti, ma sovente convergenti nelle soluzioni.
Ricordiamo, ad esempio, Feng Shui in Cina, Vastu Shastra in India, Balinese Architecture in
Indonesia, oltre a quelle affrontate a livello scientifico in Europa e N ord America e a q uelle
tradizionali tramandate oralmente per Africa e Sud America.
Aumento del comfort indoor e sostenibilità nelle strutture ricettive
E’ bene che gli interventi scelti rispettino criteri di sostenibilità, finalizzati al raggiungimento di
obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale ed istituzionale. Tale processo lega
quindi la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica e sociale,
al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità
delle future di soddisfare i propri.
Per raggiungere la sostenibilità economica è fondamentale che sia rispettato anche il
parametro dell’economicità delle opere da eseguire e della relativa manutenzione, per far
rientrare l’investimento nei parametri di ammortamento opportuni.
E’ perciò indispensabile applicare strategie che minimizzino l'uso di impianti meccanici e
massimizzino l'efficienza degli scambi tra edificio ed ambiente; si sottolinea che per la
regolazione delle condizioni microclimatiche interne, è fondamentale il controllo delle
caratteristiche geometriche, localizzative e tecnologiche della costruzione edilizia.
Il comfort indoor si basa sullo studio delle condizioni climatiche all’interno di un ambiente; un
approccio corretto al problema prevede un attento esame dei seguenti aspetti:
1. Aperture per la luce naturale: utili per agevolare l’accesso del sole in inverno, ma da
controllare per evitare che in estate conducano all’interno degli ambienti eccessivo
calore.
E’ opportuno:
- aprire le finestre verso gli orientamenti più idonei (Sud, Est e, se ben studiato e
schermato, Ovest). La luce naturale proveniente da NORD, anche se
energeticamente svantaggiosa, è una luce riflessa molto gradevole e non troppo
forte. Un’ulteriore fonte di luce molto apprezzata è la luce zenitale, ovvero quella
captata a livello della copertura, che permette di illuminare gli ambienti dall’alto.
- utilizzare schermi solari fissi o mobili.
- utilizzare tendaggi riflettenti, facili da installare e presenti in commercio con
colorazioni particolari.
- studiare ed inserire del verde bioclimatico, ovvero soluzioni realizzate con
piante, arbusti e vegetazione in generale.
- creare serre solari per l’accumulo del calore in inverno, ma schermate contro il
sole estivo.
- installare tunnel solari, o camini e pozzi di luce, per portare la luce naturale
negli ambienti distanti dalle pareti perimetrali, come corridoi, bagni e ambienti
interrati.
2. Impianti di luce artificiale: devono essere studiati al fine di non creare fenomeni di
abbagliamento durante l’utilizzo degli ambienti. Sia a causa di fenomeni dannosi per il
fisico, sia a causa di assorbimenti elevati, si sconsiglia l’uso di lampade alogene e tubi
al neon. Prediletti, quindi, i sistemi a LED (alcuni fornitori hanno creato “lampadine”
con attacchi simili a quelli tradizionali per evitare di dover sostituire completamente i
portalampade).
Per un risparmio energetico, si consiglia l’inserimento di fotocellule temporizzate che
facciano accendere o spegnere le luci solo in presenza di persone nell’ambiente.
3. Superfici interne: devono sempre essere calde e asciutte, non sono accettabili pareti
che al tatto rimangano fredde od umide perchè questa temperatura superficiale
condizionerà il comfort ambientale, facendo percepire agli occupanti temperature
lievemente più basse (questo fenomeno, nei casi delle camere in cui gli occupanti
possono regolare a piacimento i climatizzatori, fa sì che in inverno venga
maggiormente riscaldato l’ambiente, con consumi maggiori). Alcune strutture ricettive,
oltre ad aver applicato i principi base nella costruzione dell’edificio, ottengono maggiori
risultati anche a seguito dell’applicazione di particolari carte da parati.
4. Ventilazione: l’aerazione è f ondamentale al fine di mantenere uno stato elevato di
salubrità degli ambienti. Grazie all’utilizzo di moderne “torri del vento”, utili per sottrarre
il calore eccessivo in estate e far filtrare aria calda in inverno, si può regolare non solo
la temperatura, ma anche l’umidità degli ambienti. Per l’apertura e la chiusura delle
bocchette d’aerazione diventa indispensabile il controllo domotico degli ambienti, cioè
un controllo automatizzato che permetta la gestione del calore e dell’umidità in
maniera autonoma, senza che i gestori della struttura se ne occupino.
5. Scelta dei materiali: rappresenta una componente molto complessa; è indispensabile
porre attenzione ai seguenti aspetti:
- provenienza dei materiali da località vicine, al fine di ridurre le emissioni di gas
inquinanti, legate al trasporto. Sovente questa caratteristica si ripercuote anche nel
costo al quale vengono acquistati.
- verifica delle emissioni radioattive (verificare le provenienze di piastrelle,
componenti lignee …)
- emissioni di odori (materiali plastici, vernici non ad acqua le quali emettono odori
sgradevoli che si accentuano durante il periodo di riscaldamento)
- emissioni di formaldeide usata nella produzione di resine impiegate come adesivi
termoindurenti per molti pannelli di mobili a bas e lignea. E’ una sostanza la cui
pericolosità è legata prevalentemente all’estrema volatilità, infatti la via di
penetrazione nell’uomo è fondamentalmente quella respiratoria.
- scelta di materiali naturali, come il legno, il bamboo, gli intonaci a base argillosa,
oppure materiali derivati da riciclo o riciclabili.
- verifica LCA dei materiali, Life Cycle Assessment, ovvero la Valutazione del Ciclo di
Vita dei materiali; prende in esame l’energia utilizzata per l’estrazione, lavorazione,
produzione, posa in opera e futuro smaltimento di un materiale. Questo parametro
risulta molto utile per scegliere un materiale che possa essere effettivamente a
basso impatto ambientale.
6. Forme e percorsi liberi: il Feng Shui sostiene che all’interno di un ambiente l’energia
positiva viene arrestata se deve percorrere cammini difficoltosi; per farla scorrere i
percorsi devono essere fluidi e s enza possibilità di ristagno. Per la nostra cultura
l’applicazione del concetto di energia non è così scontata, ma la si può “parafrasare”
con i percorsi che una persona può compiere all’interno dell’ambiente. E’
fondamentale, quindi, che le forme del mobilio siano ergonomiche e pr atiche. Questi
percorsi devono essere agevoli, non si devono incontrare eccessivi angoli (se
sporgenti si rischia di urtarli se rientranti rischiano di essere causa dell’accumulo della
polvere). La componente dei percorsi interni diventa basilare in una struttura ricettiva in
cui una persona si deve trovare a suo agio e percepire benessere in un lasso di tempo
brevissimo.
7. Tutela dal gas radon: Il radon è un gas radioattivo naturale, privo di odore, colore,
sapore, volatile, presente in molti territori italiani. Per tutelarsi dal gas radon si possono
utilizzare barriere impermeabili che ne ostacolino il passaggio e i ntervenire con la
sigillatura delle crepe, il drenaggi, l’aspirazione forzata, l’aerazione naturale di vespai o
ambienti a contatto col terreno.
LA PROGETTAZIONE DEL COLORE NELLE STRUTTURE RICETTIVE
Arch. Stefano BRUNO – Consulente CasaClima
All’interno della progettazione architettonica di un qualsiasi edificio, ed in modo particolare di
una struttura ricettiva, sono numerose le attenzioni e le competenze richieste per ottenere un
buon risultato; è importante pensare all’edificio nei suoi vari aspetti: estetica, funzionalità,
solidità, isolamento termico, inserimento nel contesto urbano… ed altri aspetti che chi è del
mestiere conosce bene!
Molto spesso però si progetta in bianco e ner o. Pensiamo alle forme e alle loro disposizioni
con accurata attenzione, ma non altrettanto alla scelta dei colori, spesso relegata
all’improvvisazione della fine dei lavori.
Eppure i colori rivestono oggi un ruolo importante, e spesso determinante, nel farci sentire a
nostro agio in un ambiente.
Parlando di strutture ricettive, dove la ricerca del comfort del cliente è prioritaria, tale valore
non deve essere trascurato, considerando anche il modesto investimento che esso richiede
rispetto ad altri. Il colore deve essere visto come uno strumento duttile nelle mani del
progettista, capace di trasformare un’idea o una sensazione in un fatto concreto.
Nella progettazione del colore non esistono regole rigide, ma sono fondamentali alcune
considerazioni preliminari:
-
luce e colore vanno pensati insieme, come dati di uno stesso problema: i corpi
riflettono la luce in modo diverso e questo ci permette di poter “giocare” con i colori per
regalare agli ambienti aspetti diversi; a volte la luce ci permette persino di porre un
parziale rimedio a soluzioni architettoniche poco indovinate
-
alcuni accostamenti cromatici riescono a trasmettere agli osservatori medesime
sensazioni: costituiscono perciò basi sicure per scongiurare soluzioni azzardate
-
i colori portano con sè anche un valore simbolico, che non deve essere ignorato
(nessuno prenderebbe sul serio un poliziotto con la divisa rosa): è bene conoscere il
loro potenziale “impatto emotivo”.
Luce e colore
Luce e colore, come già detto sono interdipendenti: la diversità di colore dei corpi che l’
occhio percepisce, deriva dalla loro diversa capacità di riflessione della luce che li investe; i
corpi assorbono parte di questa luce e ne riflettono solo alcune frequenze che danno vita al
colore percepito.
In particolare un oggetto appare bianco quando riflette completamente la luce, nero quando la
assorbe interamente senza rifletterla; nei casi intermedi appariranno gli altri colori.
Queste premesse ci permettono di “giocare” con i colori in modo da aumentare o diminuire la
luminosità dei locali. Se ci troviamo di fronte ad un ambiente poco illuminato, l’utilizzo di tinte
molto chiare aumenterà la riflessione della luce, ottimizzando l’esito finale; al contrario, se
l’ambiente è molto grande e risulta dispersivo e poco gradevole, è bene utilizzare colori decisi
che faranno apparire l’ambiente più compatto e definito per via della poca luce riflessa.
Esemplifichiamo con un caso concreto: nelle camere di albergo sovente le finestre sono
disposte su un unico lato, le superfici sono contenute: per ragioni estetiche, non è
conveniente avere solamente pareti bianche; una soluzione è quella di diversificare le pareti,
utilizzando colori più decisi sulla parete finestrata, mentre le altre (che riflettono la luce diretta
che le investe) verranno mantenute su tinte molto chiare; nel caso di infissi posizionati sul lato
esterno del muro, è bene mantenere chiara la tinta della spalla interna ed eventualmente
smussarla verso l’interno creando uno strombo: si tratta di piccoli accorgimenti che portano a
rese sorprendenti.
L’uomo è abituato a percepire il suo contesto secondo l’aspetto che questo assume con la
luce solare: ricreare sensazioni simili garantisce un buon comfort alla maggioranza delle
persone, mentre soluzioni più azzardate possono risultare fastidiose ai più. Ugualmente è
bene avere pavimenti più scuri rispetto a solai, così come in natura il suolo è più scuro della
volta celeste. Allo stesso modo è be ne diversificare il colore dei vari ambienti, evitando il
monocromatismo che causa disorientamento; l’occhio si affatica perché non riesce a mettere
a fuoco il contesto che lo circonda a causa dell’assenza di contrasti cromatici; in particolare
l’utilizzo del solo colore bianco, molto riflettente in ambienti grandi ed assai luminosi, origina
una sorta di spaesamento (non a caso questa è la soluzione adottata in molte scenografie di
film di fantascienza).
E’ sempre preferibile l’utilizzo di luce naturale (attentamente calcolata e progettata); quando
ciò non è possibile, si deve ricorrere a luci artificiali che ne imitano la frequenza bianco-gialla.
Molta attenzione va dedicata ai vetri, specie a q uelli basso-emissivi e ai tripli vetri che
possono diminuire fortemente la luce entrante ed alterarne la frequenza, modificando i colori
del paesaggio inquadrato dalla finestra. Efficienza energetica e studio della luce in questo
caso si contrappongono ed è bene – in nome del comfort - raggiungere un giusto
compromesso.
Accostamenti cromatici
Esistono alcune indicazioni relative agli accostamenti di colore; esse si basano
sull’osservazione del cerchio cromatico che pone in relazione fra loro le diverse tonalità.
Si possono così ottenere diversi tipi di “accordi” che portano a svariate soluzioni efficaci.
-
Colori affini: vengono scelti due colori adiacenti ad un terzo colore che non viene
usato. Ad esempio, vengono abbinati i colori 2 e 1 2 (il colore 1, il giallo, non s arà
presente): l’effetto sarà elegante e disteso.
-
Accordi a due colori (angolo di 180°): vengono abbinati fra loro i colori complementari,
ovvero i due colori che si trovano agli estremi opposti del cerchio cromatico (ad
esempio il colore 11 con il colore 5, arancione con celeste). Le soluzioni di questo tipo
risultano dinamiche perché i colori si accendono a vicenda, pur equilibrandosi. Gli
abbinamenti più utilizzati sono: arancione e celeste (tipico delle località di mare); rosso
e verde; giallo e viola.
-
Accordi a tre colori (angolo di 120°): si ottengono immaginando di dividere il cerchio
cromatico in tre parti uguali ed abbinando i tre colori individuati: ad esempio con i colori
1, 5 e 9 (giallo, rosso e blu) l’ambiente risulterà colorato ed allo stesso tempo ben
bilanciato. Naturalmente, se si vogliono ottenere effetti meno vistosi, si possono
utilizzare le stesse regole, ma su cerchi cromatici meno saturi, dove i colori sono
“mescolati” al bianco, come nelle tinte pastello.
Un'altra buona regola è quella di utilizzare un solo colore deciso, facendolo risaltare il più
possibile grazie al contrasto con un ambiente neutro, con predominio -ad esempio- di grigio o
di bianco.
Il valore simbolico dei colori
Ogni colore ha i suoi significati: spesso questi derivano dalla natura (il blu ci rimanda
istintivamente al cielo); a volte invece sono significati che la tradizione ha attribuito loro e che
possono variare nel tempo (gli occhi azzurri oggi sono sinonimo di bellezza, ma non lo erano
affatto per gli antichi romani).
Ecco, sinteticamente il significato simbolico dei principali colori e le loro implicazioni
progettuali; noteremo che alcune caratteristiche sono comuni a più colori.
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Bianco: indica candore, pulizia, leggerezza, ma anche senso di vuoto. Per queste sue
caratteristiche è s ovente usato in architetture su strutture particolarmente ardite
affinché risultino il più possibile slanciate ed esili (si pensi ai ponti realizzati
dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava).
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Nero: è il colore della solidità, del rigore, della sobrietà e allo stesso tempo
dell’eleganza (l’abito da sera è nero, ma sono anche nere le tonache dei sacerdoti, le
toghe dei magistrati e l e divise dei corpi armati speciali: lo stesso colore, ma con
significati diversi). E’ indicato per conferire solidità ed austerità ad un ambiente o per
renderlo particolarmente elegante ed esclusivo.
-
Grigio: spesso poco considerato, il grigio è un ot timo fondo neutro per creare
suggestivi effetti di colore; è inoltre il colore della serietà: molte banche, uffici e saleconferenza lo utilizzano ben a ragione. Gli uomini di affari sovente si vestono di grigio:
è un colore che conferisce credibilità.
-
Rosso: è il colore per antonomasia per la sua vivacità; viene recepito per primo
dall’occhio umano. Il colore ci rimanda al sangue e quindi al coraggio, alla passione e
alla violenza. E’ anche il colore della regalità (rosse sono le imbottiture delle poltrone
dei ristoranti chic); è ideale per ambienti che vogliono imporsi o distinguersi da ciò che
li circonda (le bandiere rivoluzionarie sono rosse).
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Verde: il verde è un colore “fresco” che rimanda alla primavera e ai prati d’erba. Ci
comunica pace e tranquillità. Sovente utilizzato anche per indicare scelte di vita ecosostenibili per il suo rimando alla natura (si parla di green-economy), può essere
utilizzato anche per sottolineare l’impegno ecologico della struttura ricettiva, specie se
abbinato a materiali di costruzione quali legno, pietra e argilla.
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Blu: comunica serenità e r ichiama gli spazi infiniti (il cielo ed il mare sono blu). Il blu,
come il rosso, rimanda pure alla regalità e alla nobiltà, e come il grigio è un colore
distinto e serio: trasmette sicurezza. (la bandiera della monarchia francese, la bandiera
europea, le auto di rappresentanza, molti vestiti da cerimonia sono blu). E’ un colore
“politicamente corretto” che accontenta tutti.
-
Giallo e arancione: si sente spesso dire che un ambiente è “solare” perché trasmette
allegria. Le t inte solari rimandano all’estate; attenzione però all’uso di questi colori: il
giallo rimanda al sole, ma è altresì un colore che ci mette in “allarme”: i segnali di
pericolo sono gialli, come pure molti insetti e rettili velenosi. Se la sua tonalità è troppo
accesa, l’ambiente non risulta più di nostro gradimento: abbiamo l’impressione di
essere in un luogo contaminato e poco sicuro. Discorso diverso per l’arancione che
comunica effettivamente le sensazioni calde dell’estate e i colori accesi dell’alba e del
tramonto. Poco presente in natura, ci fa sentire estroversi e ben disposti alle novità.
Consigli pratici
Raramente nelle strutture ricettive possiamo scegliere tinte vivaci e f ortemente saturate.
Eventualmente queste sono indicate per sale da ballo, camere dove l’ospite trascorrerà una-
due notti, tavole calde o ristoranti dove i clienti si fermano poco (non a caso i fast-food sono
molto colorati e con forti contrasti).
Le aree bar e la sale da gioco si prestano ad essere colorate: qui il cliente deve sentirsi a suo
agio rimanendo anche a lungo; sovente viene utilizzato l’arancione, colore che, rimandando
all’estate e alle vacanze, invita a l asciarsi andare…anche economicamente (molti
supermercati hanno rivisto la loro cartella-colore puntando su questa tinta, e l a più famosa
banca on-line europea l’ha adottata per vincere nel potenziale cliente i possibili timori nei
confronti di una banca non convenzionale).
Colori come il verde e il blu sono indicati per le sale relax e i luoghi d’incontro, le sale da the
sono difatti verdi.
Il blu e il bianco sono ideali anche per spa e bagni; il bianco rimanda all’igiene dell’ambiente e
spesso enfatizza le dimensioni del locale, il blu richiama l’acqua.
Meglio usare con parsimonia il colore e non ricorrere a contrasti ed abbinamenti decisi nelle
camere da letto di alberghi per clienti con lunga permanenza.
Per i corridoi è bene usare colori riflettenti che ne aumentino la luminosità; nel caso che
questi siano particolarmente lunghi, fasce di colore verticali eviteranno un c laustrofobico
effetto tunnel.
Nel caso si utilizzino bande di vernice lavabile, la loro altezza ideale è inferiore al metro per
creare la sensazione di un ostacolo “non invalicabile”, soluzioni con bande colorate più alte
creano invece un effetto- recinto poco gradito.
Bibliografia
AA.VV.
Anna Starmer
Jorrit Tornquist
Michel Pastoureau
Michel Pastoureau
Michel Pastoureau
Norbert Lantschner
(2010)
(2006)
(2005)
(2002)
(2007)
(2008)
(2009)
Appunti di Fisica Tecnica
Enciclopedia degli schemi di colore
Colore e Luce
Blu. Storia di un colore
La stoffa del diavolo
Nero. Storia di un colore
La mia CasaClima
Università di Bolzano
Il Castello
Ikon editrice
Ponte alle Grazie
Il Nuovo Melangolo
Ponte alle Grazie
Raetia
CLIMAHOTEL E CLIMAWELCOME: IL SIGILLO CASACLIMA
arch. Dario VINEIS – Presidente CasaClima Network Piemonte e Valle d’Aosta
ClimaHotel Clima Welcome è il sigillo di qualità per un turismo consapevole. Questa nuova
certificazione è p ensata per persone che vogliono vivere e viaggiare in modo sostenibile
senza rinunciare a gioia e piacere, persone sensibili alla cultura e all’ambiente e disponibili a
contribuire attivamente alla tutela del clima.
ClimaHotel offre un’ospitalità che invita al benessere e alla salute, valorizzando la cultura e le
tradizioni locali; esso è costruito su uno sviluppo economico solido e duraturo nel tempo. Per
questo l’ospite di un ClimaHotel è certo di vivere un’esperienza di benessere nel pieno
rispetto della natura e della storia del luogo.
Il sigillo è uno strumento di garanzia per ospite e albergatore, si ottiene solo dopo una
verifica, completa e prolungata nel tempo, dei criteri di valutazione; dalla fase di progettazione
a quella di gestione, l’Agenzia CasaClima offre la consulenza tecnica necessaria a
raggiungere gli obiettivi di qualità.
Per tutto questo, l’ospite di un ClimaHotel è certo di rispettare la natura, di vivere in un edificio
a basso consumo energetico e, allo stesso tempo, di passare una vacanza unica e
indimenticabile, immerso nella cultura del vivere bene. Le parole chiave sono natura, vita e
trasparenza.
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Natura: pianificare l’efficienza complessiva dell’edificio secondo lo standard CasaClima
ed il bilancio di impatto ambientale dei materiali utilizzati secondo lo standard nature.
Tutelare le risorse acqua e terra riducendone al minimo il consumo, ricercando l’uso
migliore delle materie prime a disposizione.
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Vita: garantire il massimo benessere agli ospiti, comfort ambientale e accessibilità.
Offrire qualità degli spazi interni ed esterni, armonia con il paesaggio; avvicinare
all’autenticità del luogo, favorendo l’utilizzo di prodotti locali, trasmettendo tradizioni e
cultura locali.
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Trasparenza: verificare coerenza degli scopi e dei mezzi a disposizione, e offrire a chi
investe strumenti di controllo e trasparenza. Valutare la concretezza dei dati e la
durabilità già in fase di pianificazione. Considerare i processi organizzativi sia in fase di
costruzione sia di gestione.
Le ragioni per ClimaHotel e ClimaWelcome
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per il committente, la convenienza avviene grazie alla competenza e qualità costruttiva
CasaClima, una vera guida alla gestione ecocompatibile, al risparmio dei costi, alla
gestione della visibilità e alla diffusione del sigillo di qualità.
per l’ospite, i vantaggi sono l’ elevato comfort ambientale e la trasparenza della
valutazione della prestazione turistica.
per il progettista, l’ausilio di una guida completa alla progettazione sostenibile.
Come ottenere la certificazione
Il processo di certificazione si divide in tre fasi: Pre-Certificazione, Certificazione e ReCertificazione. Durante questo processo l’utente e i l team tecnico vengono affiancati da un
auditore competente formato specificatamente dall’Agenzia CasaClima.
La Pre-Certificazione è la fase durante la quale vengono stabiliti gli scopi e definite le basi per
la progettazione architettonica, la costruzione e la futura gestione. Dopo la consegna della
Pre-Certificazione, il committente può utilizzare il sigillo ClimaHotel per lo sviluppo del
marketing.
La Certificazione prende in esame la realizzazione concreta degli impegni presi e degli scopi
definiti durante la Pre-Certificazione. Si conclude con l’emissione della targhetta ClimaHotel,
che da questo momento può essere esposta e utilizzata come mezzo di comunicazione.
La Re-Certificazione avviene ogni due anni dalla consegna della Certificazione e verifica che
la gestione implementi coerentemente gli scopi di sostenibilità, garantendo gli standard di
qualità a cui si era impegnata.
CasaClima: costruire con il sigillo di qualità
L’Agenzia CasaClima, nata nel maggio 2006 e oggi al 100% società di proprietà della
Provincia Autonoma di Bolzano, è un ente pubblico non coinvolto nel processo edilizio, che si
occupa della certificazione energetica e ambientale di edifici e prodotti. Ad oggi l’Agenzia ha
certificato oltre 3.300 edifici, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
CasaClima è un s istema di certificazione che porta a risultati chiari, trasparenti e misurabili
espressi con il certificato di qualità CasaClima e relativa targhetta ed è quindi una garanzia
per l’utente finale.
L’obiettivo di un’edilizia sostenibile richiede un investimento in una formazione continua che
stia al passo con l’evoluzione tecnica. Per questo motivo, l’Agenzia CasaClima offre un ricco
programma di formazione pratica ed immediatamente applicabile, in grado di fornire il
necessario know-how a progettisti, artigiani, al personale di imprese e committenti. Oltre
21.000 corsisti hanno già usufruito del ricco programma di formazione.
L’Agenzia CasaClima sensibilizza, informa e crea trasparenza per costruire in modo
energeticamente efficiente e sostenibile.
Fonti
Agenzia CasaClima Bolzano – Tel. 0471 062 140 – www.agenziacasaclima.it
FINANZIAMENTI REGIONALI: MODALITA’ DI ACCESSO
Ing. Roberto BUSSOLINO
Obiettivo della Legge Regionale 23/02 è quello di incentivare interventi in materia di risparmio
energetico e di riduzione delle emissioni in atmosfera per edifici esistenti ubicati in Piemonte.
Beneficiari
Soggetti pubblici e privati (persone fisiche o imprese); amministratori condominiali di edifici
collocati in Piemonte per conto degli abitanti del condominio
Natura dell’agevolazione
Contributo in conto interessi a t asso fisso (convenzionato) erogato da F inpiemonte S.p.A.,
(finanziaria della Regione Piemonte), appoggiandosi ad un finanziamento “standard” erogato
da una banca convenzionata . Durata del finanziamento: 60 mesi (5 anni).
Importo del finanziamento: per i primi 100.000 euro di costi ammessi a finanziamento, la
percentuale è del 100%. Oltre tale valore, la copertura è limitata al 60%
Operativamente, una volta avuto il benestare, si stipula un finanziamento erogato dalla banca
convenzionata, al lordo degli interessi. Finpiemonte pagherà in un’unica soluzione anticipata
un importo pari alla quota interessi.
L’importo finanziabile è comprensivo di IVA, se questa non è detraibile per il beneficiario (es.
soggetto privato).
Interventi finanziabili
Si tratta di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzati alla riqualificazione
energetica degli edifici esistenti. Sono ammissibili esclusivamente gli interventi avviati dopo la
presentazione della domanda di contributo.
Il proponente, al momento della presentazione della domanda, deve avere acquisito i
provvedimenti autorizzatori eventualmente necessari
Per condomini e società, è necessaria la delibera assembleare che incarica l’amministratore
o il responsabile
La durata massima di realizzazione degli interventi ammessi a c ontributo non pu ò essere
superiore a tre anni, nel senso che gli interventi possono essere molteplici, ma vanno
scadenzati al massimo in tale periodo.
Sono ammissibili ad istruttoria:
-
interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche globali dell'involucro edilizio,
oppure di singole superfici (es. coibentazione di tetto, se il sottotetto è abitabile, o
soletta dell’ultimo piano)
interventi di miglioramento delle prestazioni di coibentazione termica di murature
perimetrali, che contengono una camera d'aria, mediante insufflaggio a saturazione di
materiale isolante traspirante
realizzazione di isolamenti a cappotto esterno finalizzata a diminuire la trasmittanza
termica complessiva della struttura finale isolata. La trasmittanza finale deve essere
inferiore a 0,30 W/mq K
sostituzione dei serramenti esterni disperdenti con altri dotati di un valore di
trasmittanza termica Uw inferiore a 2,0 W/mq K
interventi di ristrutturazione dell'impianto termico, nonché di installazione di impianto
termico in edifici esistenti. Sono ammessi generatori a gas metano, a GPL, a gasolio,
purchè abbiano alti livelli di rendimento e bassi livelli di emissione di ossidi di azoto, di
CO2 e di PM10. Sono ammessi generatori a legna o biomasse solide con le medesime
caratteristiche.
-
Non sono presenti i vincoli limitanti richiesti per la detrazione del 55% che, nella
maggior parte dei casi, richiedono la sostituzione degli infissi, pena la rinuncia alla
detrazione
installazione di pannelli solari termici
installazione di sistemi automatizzati di termoregolazione (valvole termostatiche) e
contabilizzazione del calore. Questa è una opportunità interessante per condomini con
riscaldamento centralizzato, che hanno l’obbligo di installazione entro il 01-09-2012
(finanziamento limitato a tale termine).
Indicazioni pratiche
1.
2.
3.
4.
5.
acquisire permessi o dichiarazione protocollata dall’Ufficio Tecnico del Comune
acquisire preventivi per i lavori che si intendono eseguire.
procurarsi documentazione fotografica illustrativa degli interventi
procurarsi planimetrie dell’immobile
acquisire delibera dell’assemblea dei condomini per la realizzazione
dell’intervento proposto o autorizzazione assembleare per enti pubblici o le
società private
6. compilare la domanda on-line, collegandosi al sito www.finpiemonte.info
(occorrono documento soggetto richiedente, dati fiscali, importo richiesto, dati
immobile, estremi bancari preferibilmente in appoggio a banca convenzionata,
tempistica di inizio e fine lavori prevista
7. Entro 5 giorni dalla domanda on-line, occorre spedire la conferma cartacea
sottoscritta (avviso A/R) stampata dal portale dopo la compilazione on-line,
allegando i seguenti documenti:
- documentazione fotografica
- permessi autorizzativi acquisiti
- preventivi di spesa
- attestati di qualificazione energetica prima e dopo intervento
- dichiarazione di conformità degli interventi e relazione tecnica
economica, sottoscritta da tecnico abilitato
I tempi di erogazione medi, se la richiesta viene accettata, sono di 3 mesi circa
I lavori vanno eseguiti rispettando i tempi preventivati. Eventuali ritardi vanno
prontamente comunicati. Come detto, l’inizio deve essere successivo alla
presentazione della domanda di finanziamento, mentre a conclusione deve essere
entro 3 anni.
Conclusi i lavori, occorre inviare a Finpiemonte rendiconto su apposita modulistica
con importi fatture e date dei bonifici effettuati
ECOLABEL EUROPEO PER I SERVIZI DI RICETTIVITA’ TURISTICA
E’ normato dalla DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 14 aprile 2003 che stabilisce i
criteri per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica al servizio di ricettività
turistica [notificata con il numero C(2003) 235]
Per ottenere l'assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica ai sensi del
regolamento (CE) n. 1980/2000, i servizi erogati devono rientrare nel gruppo di prodotti
«servizio di ricettività turistica». Il gruppo di prodotti «servizio di ricettività turistica»
comprende l'erogazione a pag amento del servizio di per nottamento in strutture ricettive
dotate di stanze adeguatamente attrezzate con almeno un letto, offerto come attività
principale a t uristi, viaggiatori e ospiti. Il servizio di pernottamento può c omprendere
l'erogazione di servizi di ristorazione, attività di fitness e/o spazi verdi.
E’ necessario soddisfare i criteri ecologici indicati nell'allegato alla decisione.
I criteri si suddividono in criteri obbligatori, che devono essere rispettati nella loro totalità, e in
criteri facoltativi, di cui è necessario rispettarne solo alcuni (vedere l’allegato alla Decisione).