Ruggero Del Favero dietista consulente della nutrizione Vacanza

Transcript

Ruggero Del Favero dietista consulente della nutrizione Vacanza
Ruggero Del Favero
dietista consulente della nutrizione
Vacanza attiva: cibo,sport, piacere e salute
Lo stato nutrizionale è un parametro di valutazione predittivo delle condizioni di
salute delle persone. Più il peso si allontana dall’intervallo di normalità, maggiore
sarà il rischio di esordio di nuove forme morbose o di aggravamento di patologie
esistenti; questa condizione riduce l’aspettativa di vita e ne compromette la
qualità. Peggio di così …
Il sovrappeso e l’obesità sono diventate emergenze sanitarie in molte parti del
mondo e i numerosissimi studi condotti dalle diverse società scientifiche per
cercare il modo di arginare i gravi problemi conseguenti gli eccessi alimentari,
dicono sostanzialmente di stimolare sport e sana alimentazione come fattori
determinanti per la salute e per la qualità della vita.
Adottare dunque uno stile di vita che preveda una alimentazione sana ed
equilibrata, magari secondo i principi aggiornati del “modello mediterraneo” e
che, contemporaneamente, renda abituale l’esercizio fisico quotidiano,
risulterebbe essere la più efficace ed economica strategia di prevenzione
sanitaria e una potente fonte di benessere.
Oggi nel Veneto gli adulti con eccesso di peso sono il 40% della popolazione, la
media nazionale è il 42%; dati riferiti dal Pool di Asl che partecipano al progetto
“PASSI”(Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia)
Recenti dati dell’OMS sottolineano che in Europa e in Italia, l’86% dei decessi, il
77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie, ,
sono causati da patologie cronico-degenerative che hanno in comune fattori di
rischio modificabili come l’eccesso ponderale, lo scarso consumo di frutta e
verdura e la sedentarietà, oltre al fumo e all’alcol. 1
Il fatto allarmante è che queste cattive abitudini cominciano già dall’infanzia
naturalmente favorite dalle consuetudini famigliari.
Nei bambini italiani di 8-9 anni, il 23% è in sovrappeso e l’ 11% sono obesi 2
Nei ragazzi da 11 a 15 anni emerge “una diminuzione dell’eccesso ponderale al
crescere dell’età: dal 29,3% nei maschi e dal 19,5% nelle femmine undicenni, si
passa al 25,6% nei maschi e al 12,3% nelle femmine di 15 anni”3
Visti anche gli elevati costi sociali causati dalle conseguenze sanitarie della
cattiva nutrizione e dalla sedentarietà, da diversi anni vengono attivate dal
Ministero della Salute campagne d’informazione e di educazione in
collaborazione con Organizzazioni Sportive, Società medico-specialistiche, Istituti
Scolastici e con le stesse industrie alimentari e i mezzi d’informazione. Dopo
tanto insistere, qualche piccolo risultato si comincia a vedere se non altro perché
1
Redazione salute.gov.it - 12 ottobre 2010
fonte: epicentro.iss.it/focus/guadagnare_salute/pdf/okkio12ott2010
3
fonte: Redazione salute.gov.it - 12 ottobre 2010
2
Via Foscarini 4 - 31040 Nervesa della B. ● cel. 3493518593
e-mail:[email protected]
Ruggero Del Favero
dietista consulente della nutrizione
se ne parla diffusamente favorendo maggiore consapevolezza nei Cittadini. Ciò
nonostante restano ancora molto allarmanti le previsioni per il futuro perché la
tendenza al sovrappeso non accenna a rallentare significativamente.
Basandosi sulle evidenze scientifiche disponibili, l’OMS ritiene che in tutto il
mondo il 31% delle coronaropatie e circa l’11% degli ictus cerebrali sarebbero
evitabili se venissero assunte adeguate quantità di ortaggi e frutta. Per quanto
riguarda l’Europa se vi fosse la buona abitudine in ogni cittadino di mangiare
ogni giorno frutta e verdura per un totale di 600g (2 mele + 2 porzioni di ortaggi)
avremmo 135 mila morti all’anno in meno per malattie cardiovascolari.”4
Quale altro modello alimentare se non quello mediterraneo potrebbe essere il più
idoneo al mantenimento di un buono stato di salute? Lo dicono i risultati di una
metanalisi del 2008 in cui viene evidenziato che “le raccomandazioni delle
correnti linee guida delle più importanti società scientifiche incoraggiano il profilo
dietetico di tipo Mediterraneo per la prevenzione delle principali malattie cronicodegenerative.”5
E poi, i costituenti di base della “dieta” mediterranea sono la materia prima ideale
per conferire anche piacere oltre che salute: pane, pasta, frutta, verdura, legumi,
pesce, vino rosso e olio di oliva , per il Veneto possiamo aggiungere anche
polenta, riso, fagioli e baccalà.
Impostare dunque un menu quotidiano in cui siano presenti questi ingredienti
non può essere tanto difficile e se dal fruttivendolo c’è imbarazzo nella scelta
viene in soccorso il buon senso richiamato anche da recenti inviti istituzionali a
consumare cibi locali e stagionali: “alimenti a chilometri zero”.
Sembrerebbe che in questo modo, oltre a favorire la propria salute, si
ridurrebbero i gas serra: -“Un solo chilo di ciliegie provenienti dall’Argentina in
realtà ‘pesa’ 16,2Kg di CO2: cioè la quantità di CO2 emessa per trasportarle in
aereo fino in Italia. […] se una famiglia scegliesse solo prodotti locali e di
stagione, facendo attenzione agli imballaggi, potrebbe evitare di emettere fino a
1000 chili di CO2 in un anno.6
Una sana e protettiva alimentazione può risultare difficile quando gli alimenti
risultino impoveriti di nutrienti essenziali o quando sia eccessiva la presenza di
sostanze estranee alla loro naturale composizione come residui tecnologici o
additivi chimici non innocui. Inoltre è noto che le produzioni intensive non
favoriscono la tipicità, la qualità tradizionale artigianale e la conservazione di
sapori e profumi caratteristici di un luogo e di una cultura.
Per contribuire ad attenuare questi problemi ci sarebbero le produzioni biologiche
che rispettano il Regolamento (Ce) N. 834/2007 i cui obbiettivi generali sono:
4
fonte: epicentro.iss.it/passi/situazionenutrizionale09.asp
Sofi F, Cesari F, Abbate R, Gensini GF, Casini A. Mediterranean diet and health status: a meta-analysis. BMJ 2008;
337: 673-675
6
fonte: arpa.fvg.it
5
Via Foscarini 4 - 31040 Nervesa della B. ● cel. 3493518593
e-mail:[email protected]
Ruggero Del Favero
dietista consulente della nutrizione
“a) stabilire un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura […]
b) mirare a ottenere prodotti di alta qualità;
c) mirare a produrre un’ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che
rispondano alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti
che non danneggino l’ambiente, la salute umana, la salute dei vegetali o la salute
e il benessere degli animali.”7
Sono grandi impegni, una grande sfida forse necessaria per il benessere di tutti e
che numerose aziende di vari settori della produzione di alimenti hanno già
intrapreso con successo. Ad esempio la ristorazione agrituristica offre alcuni casi
interessanti nel Veneto, un valore aggiunto per l’economica del turismo locale.
Un caso: un’Azienda agrituristica della Marca, posta sulla sommità di una collina,
premia con uno sconto sul costo del pranzo le persone che la raggiungano senza
l’auto… sarà solo per ragioni ambientalistiche, però rende un importante servizio
socio-sanitario.
Alla pressante richiesta di salute e di benessere psico-fisico si potrebbe
rispondere proponendo uno stile di vita basato su 3 regole relativamente
semplici:
1.
assumere ogni giorno ortaggi, cereali integrali, frutta secca(noci, mandorle…) e
semi(zucca, girasole, lino…), legumi e le altre proteine di origine animale come le uova e
i derivati del latte, ricordando che il pesce e la carne per quanto nutrizionalmente
interessanti, non sono indispensabili; variare il più possibile e rispondere adeguatamente
ai segnali di appetito e sazietà;
2.
attivarsi con regolarità in una camminata tonica giornaliera che faccia accelerare il
cuore e la respirazione. Calibrare lo sforzo nel rispetto delle sensazioni fisiche. Il tempo
impiegato per questa indispensabile attività giornaliera dovrebbe essere intorno ai 40-60
minuti . La frequenza giornaliera sarebbe ideale e il minimo accettabile potrebbe essere a
giorni alterni;
3.
allenare la pazienza e la concentrazione per non eccedere sull’onda entusiastica
dei primi successi e per resistere alla noia dei momenti in cui l’attività fisica diventa solo
un dovere. Ogni cambiamento è faticoso. Migliorare le nostre prestazioni significa
cambiare qualcosa nel corpo e nella mente. Può aiutare definire obbiettivi minimi; aiuta
moltissimo l’attività fisica all’aperto.
Ruggero Del Favero
19 novembre 2010
7
(dal testo del Regolamento (Ce) N. 834/2007)
Via Foscarini 4 - 31040 Nervesa della B. ● cel. 3493518593
e-mail:[email protected]