"TotUS Tuus ego sum" testamento del 6/3/1979

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"TotUS Tuus ego sum" testamento del 6/3/1979
Anno XXIII (XXXVIII] - N° 5 • MAGGIO 2005 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 • Montefiascone (VT) - "Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. - Art. 1 Comma 2 D.L. 353 del 24/12/2003 - DCB Centro Viterbo"
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarono e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli
Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25-Tel. 826050 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via Paternocchio, 35 - Montefiascone - Tel. e Fax: 0761.826297 - e-mail: [email protected]
Joseph Ratzinger è ora il Papa Benedetto XVI (19 aprile alle ore 17,50 la fumata bianca - ore 18,43 il Pontefice
appare al balcone e benedice la folla).
Tante sono le notizie e le foto riportate in
questi giorni:
Noi ci limitiamo all'essenziale: al testamento (solo in parte) del Papa che vive
ora nell'eternità - al discorso tenuto
dal card. Ratzinger durante i funerali di
Giovanni Paolo II. Non c'è bisogno di
commenti.
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k
"Cari fratelli e care sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo
II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa
lavorare e agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi
affido alle vostre preghiere, nella gioia del Signore risorto, fiduciosi del Suo aiuto permanente.
Andiamo avanti, il Signore ci aiuterà, e Maria, Sua Santissima
Madre, sta dalla nostra parte".
"TotUS Tuus ego sum" testamento del 6/3/1979
Nel n o m e della Santissima Trinità. A m e n .
"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore
vostro
verrà" {et Mt 24,42) - queste parole mi ricordano l'ultima chiamata,
che avverrà nel m o m e n t o in cui il Signore vorrà. Desidero seguirLo
e desidero che tutto ciò c h e fa parte della m i a vita terrena mi prepari a q u e s t o m o m e n t o . N o n s o q u a n d o e s s o v e r r à , m a c o m e
tutto, a n c h e questo m o m e n t o d e p o n g o nelle mani della Madre del
mio Maestro: Totus Tuus. Nelle stesse mani materne lascio tutto e
Tutti coloro c o n i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione. In q u e s t e Mani lascio soprattutto la C h i e s a , e a n c h e la m i a
Nazione e tutta l'umanità. Ringrazio tutti. A tutti chiedo perdono.
C h i e d o a n c h e la preghiera, a f f i n c h é la Misericordia di Dio si
mostri più grande della m i a debolezza e indegnità.
Durante gli esercizi spirituali ho riletto il testamento del Santo
Padre Paolo VI. Q u e s t a lettura mi ha spinto a scrivere il presente
testamento.
Non lascio dietro di m e alcuna proprietà di cui sia necessario
disporre. Q u a n t o alle c o s e di uso q u o t i d i a n o c h e mi servivano,
chiedo di distribuirle c o m e apparirà opportuno. Gli appunti personali siano bruciati. Chiedo che su questo vigili don Stanislao, c h e
ringrazio per la collaborazione e l'aiuto così prolungato negli anni e
così comprensivo. Tutti gli altri ringraziamenti invece, li lascio nel
cuore davanti a Dio stesso, perché è difficile esprimerli.
Per q u a n t o riguarda il funerale, ripeto le stesse disposizioni,
c h e ha dato il Santo Padre Paolo VI. (qui nota al margine: il sepolcro nella terra, non in un sarcofago, 13.3.92). Per quanto riguarda
il luogo, che decidano il Collegio cardinalizio e i miei connazionali.
"apud Dominum misericordia et copiosa apud Eum
redemptio".
Giovanni Paolo pp.ll
(segue a pag. 9)
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 2
Giovanni Paolo II il grande comunicatore
P A D R E , DIMMI UNA PAROLA
In Paradiso
di Ugo Carini
G i o v a n n i Paolo II ha lasciato l a d i m o r a t e r r e n a per unirsi a l
Creatore, il nuovo Papa non potrà che continuare sulla strada da
lui tracciata. Non s a p p i a m o quali caratteristiche avrà il nuovo
pontificato, di certo s a p p i a m o ciò che Giovanni Paolo II ci h a
lasciato.
In altra parte del nostro giornale troverete un'ampia documentazione. Tra le tante opere da lui compiute ci ha colpito e commosso la donazione di se del suo corpo come strumento di comunicazione. Tutti noi abbiamo seguito attraverso le immagini televisive
la sua passione e proprio quelle immagini ci hanno spinto a scrivere alcune riflessioni.
Così c o m e il sacrificio di Cristo sulla croce servì alla diffusione
della parola di Dio, così il Papa lo ricordiamo lasciare un ormai
inutile corpo per dare tutta la forza possibile al suo ultimo messaggio che, s e b b e n e muto, è da considerare senz'altro il suo
messaggio più forte: il corpo, così come tutta la materia, è solo
strumento nelle mani dell'uomo. Il corpo, così come la materia, non ha valore di per sé, ma acquista
valenza attraverso l'operato dell'uomo. Il messaggio del suo pontificato è una negazione del valore
dei beni materiali, è la negazione del corpo come unica espressione del sé, è la negazione dell'apparenza.
Attraverso l'occhio indiscreto delle telecamere, abbiamo osservato un indifeso Papa nel suo ultimo
letto, vestito, come si fa con tutti i morti, con gli abiti migliori, nella solennità religiosa di un luogo
immortale e carico di storia. Eppure, anche in quel momento di imponente ritualità, non abbiamo
potuto fare a meno di vedere in lui prima l'uomo, poi il Papa.
Con tutti i suoi limiti, l'uomo Karol, mancato attore, fatto di carne ed ossa e destinato alla malattia e
alla morte, ha prevalso ed ha dato valore al suo pontificato imprimendogli la forza dell'umanità.
Ha poi lasciato la sua croce e quell'inservibile fardello corporeo per fare un ultimo dono di sé al
mondo, quello del suo spirito che continuerà a sprigionarsi dalle infinite immagini del suo pontificato.
Difficile da sostituire per la Chiesa, Papa Giovanni Paolo II vivrà per sempre, continuando a comunicare con tutto il mondo e continuando a raccogliere da tutto il mondo i frutti del suo impegno nella
vita terrena.
CALENDARIO
PARROCCHIALE
M o n t e f i a s c o n e e protettrice delle
12 maggio - giovedì
Festa di S. P a n c r a z i o - Festa alle
madri di famiglia.
Coste
D e d i c a z i o n e della B a s i l i c a d i S . 21 maggio - sabato
C o n f e s s i o n e dei r a g a z z i d i 3 § eleLorenzo; Cattedrale della Diocesi di
mentare (Parrocchia S. Margherita)
Viterbo.
Riunione con i loro genitori.
13 maggio - venerdì
29 maggio - domenica
Festa della Beata Vergine di Fatima.
C O R P U S DOMINI
D a r e m o risalto a q u e s t a festa, per15 maggio maggio - domenica
c h é il P a p a h a v o l u t o c h e il 2 0 0 5
P e n t e c o s t e . Era la f e s t a d e d i c a t a
f o s s e l ' a n n o della Eucaristia, (vedi
alla C r e s i m a d e i ragazzi di S.
a pag. 6)
Margherita. In seguito se sarà possibile sceglieremo ancora questa festa,
ma potranno ricevere la cresima solo
31 maggio - martedì
quei ragazzi che si saranno adeguaVisitazione della Vergine Maria e
tamente preparati.
chiusura del mese di maggio.
Termina il tempo di Pasqua.
3 giugno - venerdì
Sacratissimo Cuore di Gesù
20 maggio - venerdì
1° venerdì del mese:
Dedicazione
della
Basilica
ore 17,00: ora di adorazione
Concattedrale di Santa Margherita.
A questa festa abbiniamo S.
ore 18,00: S . M e s s a nel s a n t u a r i o di S. Lucia
Felicita, c o m p a t r o n a della città di
Filippini
7,30
Divino A m o r e
8
S. M a r i a delle Grazie
Corpus Domini - Le Coste
S. Pietro - Benedettine
Villa S. Margherita
Sul sagrato della Basilica di S. Pietro, la
Chiesa, al cospetto del m o n d o intero, ha
c o n s e g n a t o al suo Signore il Papa che
per 27 anni l'ha amata, guidata, servita.
L'ultima preghiera è stata il canto gregoriano "In paradisum deducant te Angeli"-.
una melodia struggente, ma leggera,
ariosa, alata.
In Paradiso... Il P a r a d i s o è Dio, non è
altro che Dio. E' lo stato dell'essere nel
quale uniti a Dio siamo tutti uniti nell'amore. Il Paradiso è la comunità di coloro
che Dio a m a e che a m a n o Dio.
"In Paradiso ti accompagnino gli angeli,
al tuo arrivo ti accolgano i martiri,
e ti conducano nella santa Gerusalemme".
Ma d'improvviso quel canto, per la intensa c o m m o z i o n e , s e m b r a v a serrare la
gola e sommergere il cuore di una ineffabile pace:
'Ti accolga il coro degli angeli
e con Lazzaro povero in terra
tu possa godere il riposo eterno nel cielo".
Ecco il Paradiso!
Il povero Lazzaro e il grande Karol insieme, nella stessa luce beata, nella medesima gioia senza fine. La comunione con
Dio non prevede esclusioni. L'abbraccio
di Dio non registra né il più né il meno: è
abbraccio pieno e beatificante.
Ha scritto il premio Nobel del 1978, l'ebreo polacco-americano Isaac B. Singer:
"In qualche
punto dell'universo
deve
esserci un archivio in cui sono
conservate tutte le sofferenze e gli atti di sacrificio
dell'uomo.
Non esisterebbe
giustizia se
le invocazioni e la storia di un misero non
ornassero in eterno l'infinita biblioteca di
Dio".
In quella biblioteca oggi, con Lazzaro, c'è
anche l'ornamento splendido che è
Giovanni Paolo II.
10 aprile 2005
+ Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di
Viterbo
S. Margherita
S. Flaviano
Corpus Domini - Le Coste
S. G i u s e p p e - Le M o s s e
S . M a r i a d e l Giglio - Z e p p o n a m i
Santuario di S. Lucia Filippini
8,15
S. M a r i a del R i p o s o (Fiordini)
S. Flaviano
9
S . F r a n c e s c o (vicino O s p e d a l e )
C h i e s a P o g g e r i (1 - e 3- domenica del mese)
S. A n d r e a
S . F r a n c e s c o (dal mese di maggio)
9,30
Corpus Domini - Le Coste
S. M a r i a del Giglio - Z e p p o n a m i
10
S. M a r g h e r i t a
S. Flaviano
S. G i u s e p p e - Le M o s s e
S . M a r i a d e l l a V i t t o r i a (P. C a p p u c c i n i )
Villa S. Margherita
M E S S A V E S P E R T I N A F E S T I V A DEL S A B A T O
1 6,30
S . M a r i a d e l Giglio
1 7
S . Pietro - B e n e d e t t i n e
18
19
Montedoro
S. Margherita
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 3
Vecchie Foto
27 maggio 1984
* Il Papa Giovanni Paolo II è in visita
alla diocesi e città di Viterbo.
* C e l e b r a la S. M e s s a all'aperto in
piazza Martiri d'Ungheria.
* Nella foto: il Papa e il Vescovo Luigi
Boccadoro si scambiano "la pace".
Ora sono ambedue in cielo.
I l " V e n t e n n i o " si
Atoiitcfinscoiic
Il corteo sale per il borgo principale della cittadinanza festante, mentre da
tutte le finestre vengono gettati fiori o manifestini tricolori sul gruppo delle
autorità e sul nuovo Podestà [...] Nella sala principale del Municipio attende
il Podestà il Vescovo di Montefiascone mons. Giovanni Rosi con tutto il
Capitolo della Cattedrale [...] Marino Lazzari ricevuto dal Vescovo sale sulla
pedana, riceve le chiavi della città e cinge la sciarpa tricolore. L'ex Sindaco
cav. Volpini, che tanto saggiamente ha retto le sorti della città in difficilissimi
momenti, pronuncia un applaudito discorso. Segue il Vescovo mons. Rosi e
il podestà Marino Lazzari [...] E' impossibile riassumere il meraviglioso
discorso del Podestà. Egli come ha scritto nel manifesto lanciato alla popolazione non ha programmi da esporre. Il suo amore, il suo attaccamento per
Montefiascone sono per se stessi un unico programma.
Dopo aver porto a tutti il suo cordiale saluto egli dice: "Nell'adempimento dei
mio arduo compito sarò guidato da un unico pensiero: l'interesse generale
della collettività al disopra e, se sarà inevitabile, contro gli interessi dei singoli. Voi sapete che questa nobile città mi è quasi una seconda patria. Le
prove che ho già date, del mio filiale amore, costituiscono per me, non un
titolo di orgoglio, ma un impegno di onore. Voglio fare di Montefiascone la
regina splendente e generosa di tutta la stupenda regione falisca. La via da
percorrere è difficile e lunga. Ma gli ostacoli non mi scoraggiano. Lavorerò
con ogni energia. Voi dovete fare altrettanto, in fedele e appassionata colla-
bene della città
prendendo
esempio
dal
Primo Ministro
che tenacemente lavora ogni
ora di giorno e di
notte per il bene
e la grandezza
d'Italia. [...] Su
nella
antica
rocca negli enormi saloni si svolge il banchetto
ai quale partecipano circa cinquecento invitati.
Vediamo
anche la gentile
signora
di
Marino Lazzari, i
tre fratelli due
dei quali sacerdoti e la sorella,
la
signorina
di Giancarlo Breccola
[email protected]
Nel disegno di Umberto Onorato compaiono, tra gli altri, il maestro Giuseppe Battiloro in divisa militare e "tre giovanette vestite con gli antichi costumi locali (primi effetti di quella Mostra del
Costume che merita, tanti plausi e che richiama tanta gente al
Palazzo Provinciale di Roma) attendono il Podestà per offrirgli
un ricco omaggio floreale..."
Milelli, la signora Baratela, la signora Lamberteschi ed altre rappresentanti
del gentil sesso [...] La cerimonia ha avuto il suo epilogo nella serata per una
sfarzosa luminaria che fantasticamente ha rischiarato per molto tempo tutta
la città immersa nel meritato silenzio e nella quiete dopo una giornata che
ha lasciato nei cuori di tutti gli intervenuti un indelebile ricordo.
Nel disegno di Umberto Onorato, da sinistra e dall'alto: Cav. BASILI, segretario politico del P. N. F. - L'ex sindaco cav. VOLPINI - Il PREFETTO di VITERBO - MARINO
LAZZARI - Il VESCOVO di MONTEFIASCONE - Comm. CECCARELLI - Sig.ra LAZZARI - Sig.ra I. CERNITORI, segretaria del fascio femminile - Comm. MAGNANI,
podestà di varii Comuni - Baronessa e Barone BARATELLI - LELLO M0RIC0NI Gr. Uff. REBUCCI, vice Presidente degli Enti Autarchici - Comm. DE CUPIS - M.
PRESTI, vice prefetto di Roma - G. uff. SEVERI - A. PRETI - Ing. RICCI
borazione con me. Bisogna che tutto il popolo di Montefiascone, in ogni suo
grado e ceto, si faccia una sola famiglia che operi con vigore fascista alla
rinascita del proprio paese. Accettando il gravoso ufficio di vostro Podestà,
vi ho dato esempio di disciplina e di abnegazione. Voi seguirete l'esempio, e
darete amore per amore. Ne sono certo. E allora la mèta non sarà negata al
nostri sforzi concordi."
L'oratore, sempre applaudito, continua affermando che egli dovrà essere
sostenuto dall'affetto di tutti e che tutti devono tutti i giorni lavorare per il
il caricaturista Umberto Onorato.
Per documentare con i suoi essenziali disegni l'evento, giunse nel nostro
paese, su incarico del quotidiano LA TRIBUNA, l'illustratore e caricaturista
Umberto Onorato, all'epoca all'inizio della sua lunga carriera. Per circa cinquantanni, infatti, il teatro italiano troverà in lui un amichevole, consueto ed
arguto spettatore. Presente quasi ogni sera in sala, Onorato carpiva, con la
brillante genialità della sua matita e della sua instancabile ironia, tic, manie,
vizi e virtù del palcoscenico nostrano. Le sue caricature, apparse anche su
riviste umoristiche come "Il Travaso" o su giornali specializzati come "Il
Dramma", registrarono l'evoluzione del teatro di quegli anni e le metamorfosi
dei protagonisti più celebri delle nostre scene da Eleonora Duse a Giorgio
Albertazzi, da Anna Fougez a Vittorio Gassman, da Ruggero Ruggeri a
Eduardo De Filippo; dagli anni Venti ai Sessanta pochi attori sono scampati
alla acuta satira del maestro. Mai sopra le righe, mai sofisticatore, Onorato è
riuscito ad isolare in ognuno di loro piccole manie gestuali, movimenti ripetitivi, tratti distintivi, e a renderli preziosi attraverso i suoi disegni. L'ultima
mostra dedicata ad Umberto Onorato, "Farli brutti, le caricature teatrali di
Onorato", è stata quella organizzata a Firenze al teatro "La Pergola" dal 15
dicembre al 31 gennaio 2001.
A Montefiascone, Umberto Onorato disegnò due tavole: nella prima riprodusse il gruppetto deputato all'accoglienza del podestà; nella seconda riunì i
volti, in forma di caricatura, dei personaggi più importanti intervenuti alla
cerimonia dell'insediamento. Tra questi, oltre ai maggiorenti montefiasconesi, si trovavano personalità viterbesi e romane.
(8 - segue)
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 4
RuJtsUca, a cusia dL Idmb&iio.
PIOVE A S. FLAVIANO
Piove nella basilica di S. Flaviano. Le pericolose infiltrazioni di
acqua piovana interessano il tetto della millenaria basilica, gioiello di
architettura romanico - gotica, edificata a partire dal 1030, alle falde
del colle di Montefiascone.
L'acqua penetra all'interno a causa della rottura di diverse coppe,
che si presume risalga addirittura alla eccezionale grandinata che si
abbatté sul territorio di Montefiascone all'alba di Ferragosto di qualche anno fa. Il tetto è sorretto da una struttura a capriata, con travi in
legno, restaurato insieme a tutta la costruzione, alcuni anni fa. Ben
solido, all'epoca delia grandinata ( i chicchi erano grossi come uova),
il tetto non sembrò che avesse subito alcun danno. Invece, a distanza
di così lungo tempo, ci si trova di fronte ad una grave emergenza cui
bisogna porre rimedio con assoluta celerità. Perché come dice un
antico detto "l'acqua e il fuoco non aspettano un poco", nel senso
che sono elementi tanto utili quanto dannosi quando prendono una
brutta piega. Ad accorgersi delle infiltrazioni di acqua piovana è stato,
(licci
di recente, il parroco don Luciano Trapè che, parlando degli ultimi
interventi di restauro e consolidamento della basilica, ha detto che "...
resta, di estrema urgenza, la revisione di tutto il tetto che in alcuni
punti presenta delle penetrazioni dell'acqua a causa del manto di
copertura gravemente danneggiato dalla straordinaria grandinata di
qualche anno fa". Per l'occasione il sacerdote, custode della basilica
di San Flaviano, monumento nazionale di inestimabile valore storico
e artistico, ha annunciato la fine dei lavori che hanno riguardato il
rifacimento della sacrestia, il consolidamento delle mura perimetrali,
l'abbattimento delle barriere architettoniche esterne ed interne e la
messa a norma dell'impianto elettrico. A proposito di questi ultimi
lavori, c'è da segnalare l'installazione di una gettoniera che permette
ai turisti di illuminare l'interno della basilica a loro piacimento. Per
quanto riguarda la sostituzione delle coppe danneggiate dalla grandine non va sottaciuta la difficoltà di reperirle, trattandosi di materiali
molto antichi e adeguati alla struttura medievale. Comunque quello
che conta è non perdere altro tempo ed iniziare subito i lavori di ricognizione e di conseguente riparazione del tetto prima che la situazione si aggravi.
Cassonetti stracolmi
UN AIUTO PER I BAMBINI
Il mancato, puntuale svuotamento degli appositi cassonetti, sta vanificando, a Montefiascone, la raccolta differenziata dei rifiuti domestici. I
cittadini stanno facendo la loro parte, selezionando e depositando plastica, carta e vetri nei diversi contenitori che, per la verità, in numero sufficiente sono stati posizionati, dal C o m u n e , in tanti punti del centro e della
periferia, ma non altrettanto sta facendo la ditta che deve smaltirli. Tanto
per non restare nel vago c'è da registrare l'intasamento dei cassonetti
gialli, quelli dove si devono "infilare" giornali, riviste e residui di carta in
genere, che da settimane non vengono svuotati. E la gente è stufa di
girare la città con l'auto carica di buste con vecchi giornali, recipienti di
plastica e bottiglie vuote, alla vana ricerca di cassonetti "disponibili".
A questo punto c'è chi rientra in casa con i rifiuti, in attesa di tempi
migliori e chi invece li scarica intorno ai contenitori stipati e chi si è visto
si è visto. Lo spettacolo che ne consegue è facilmente intuibile ma non è
certo da imputare ai cittadini, vittime dell'incuria e del disservizio posto in
atto da chi dovrebbe fare la propria parte e se ne infischia. E non sembra che ci sia il minimo controllo da parte dell'amministrazione comunale
che, se si rendesse conto della situazione, imporrebbe alla ditta appaltatrice della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti differenziati, di fare il
proprio dovere. I n s o m m a siamo alle solite: si va avanti alla "carlona",
non si rispettano le regole e gli impegni, peraltro sottoscritti nei contratti
di appalto e nessuno interviene. Nel recente passato si è dovuto assistere anche al mancato svuotamento dei raccoglitori per i medicinali scaduti, posizionati davanti alle farmacie, vanificando anche questo basilare
quanto importante servizio. Anche in questo caso c'era chi si riportava
indietro le confezioni di medicinali scaduti e chi invece li lasciava, alla
rinfusa, sopra e intorno ai raccoglitori, con tutti i pericoli connessi. In
conclusione: la gente vuol sapere, con assoluta certezza, se deve continuare a selezionare i rifiuti domestici o ritornare al vecchio sistema di
mischiarli, cioè, tutti insieme nei sacchetti di plastica e gettarli nei tradizionali cassonetti.
Un concreto aiuto psicofisico per tanti ragazzi svantaggiati
residenti nel territorio dell'Alto Viterbese, è costituito dal progetto
di attività equestre concordato tra l'AsI di Viterbo, dipartimento
materno infantile, ed i Comuni del distretto sanitario VT/1, con
capofila quello di Montefiascone. Alla lodevole, quanto utile iniziativa, voluta fortemente dall'assessore ai Servizi Sociali del
C o m u n e falisco, Massimo Paolini, si è voluto dare il titolo "Non
solo cavallo".
Infatti l'attività equestre deve superare il ristretto ambito in cui
era collocata la cosiddetta "ippoterapia", di cui tuttavia si a s s u m e
il significato concettuale, riconoscendo la validità delle esperienze realizzate finora, ma nello stesso tempo allargandone gli orizzonti ed i campi di applicazione. Per cui oltre che con il cavallo, i
bambini faranno amicizia e prenderanno dimestichezza, con altri
animali da compagnia c o m e cani, gatti, conigli e criceti. Il rapporto con il cavallo, che resta comunque privilegiato, produce effetti
positivi che sono particolarmente efficaci per combattere situazioni di grave isolamento e di disagio sociale. Di questa realtà ne
è più che convinto l'assessore Paolini che aggiunge: "Quando il
cavallo obbedisce agli ordini e si fa guidare, il disabile sente di
avere un ruolo e di essere importante, emozioni che sono fondamentali per sviluppare fiducia e sicurezza nelle proprie capacità".
Hanno aderito al progetto i Comuni di Acquapendente,
B a g n o r e g i o , Bolsena, C a p o d i m o n t e , C a s t i g l i o n e in T e v e r i n a ,
C i v i t e l l a d ' A g l i a n o , F a r n e s e , G r a d o l i , G r a f f i g n a n o , G r o t t e di
Castro, Ischia di Castro, Latera, Lubriano, Marta, Montefiascone,
Onano, San Lorenzo Nuovo e Valentano. La popolazione di detti
comuni è di circa 64.000 abitanti. La spesa complessiva del progetto a m m o n t a ad oltre 130.000 euro che sarà suddivisa fra le
istituzioni partecipanti. La AsI di Viterbo a s s u m e i costi del personale e la metà di quelli di gestione.
NOTIZIE DAL PATRONATO ACLI
Via Bertina a Montefiascone è la strada di accesso alla clinica privata Villa S.
Margherita, centro di riabilitazione, dotaz i o n e di a m b u l a t o r i specialistici e residenza sanitaria assistenziale. Ebbene
q u e s t a via è al limite della praticabilità
non solo per il dissesto del manto stradale, m a anche e soprattutto per le automobili in sosta che ne impediscono il regolare scorrimento del traffico.
La via in q u e s t i o n e è a b b a s t a n z a
stretta per cui i disagi non riguardano soltanto i veicoli m a anche i pedoni che corrono veri pericoli per la loro incolumità.
T e n u t o del debito conto che la strada è
l'unico accesso alla struttura sanitaria dei
Padri Concezionisti, molto frequentata da
pazienti che provengono da tutta la provincia, non si c o m p r e n d e c o m e sia possibile permettere il parcheggio di automobi-
i e furgoni che, di fatto, ne restringono la
carreggiata fino a provocare, spesse
volte, il blocco totale del traffico.
Non è escluso che le stesse ambulanze, in entrata e in uscita dalla clinica, trovino delle difficoltà per la speditezza del
loro servizio. E' dunque necessario, anzi
indispensabile, che si trovi una soluzione
a q u e s t o p r o b l e m a c h e si riflette s u l l a
piena agibilità della clinica Villa S.
Margherita. Senza considerare i pazienti
che giornalmente accedono aiia struttura,
si d e v e t e n e r c o n t o del n u m e r o c o n s i stente dei dipendenti (250) e degli altrettanti posti letto t r a r i c o v e r a t i affetti d a
handicap e ospiti della Rsa. Sono numeri
importanti da cui discende l'intenso movimento veicolare e pedonale che deve
avere libero accesso alla clinica.
Per coloro che al compimento del 65° anno di età non
abbiano maturato il requisito contributivo necessario ad
ottenere la pensione di vecchiaia o di anzianità, l'Inps può
corrispondere l'assegno sociale che, per il 2005, ammonta a circa 375 euro mensili.
Il diritto a tale prestazione viene stabilito tenendo conto del
reddito personale o coniugale del richiedente da cui
potrebbe derivare anche l'erogazione parziale della prestazione. Tra i redditi da considerare c'è anche quello della
casa di abitazione. E' importante ricordare che, al compimento del 70° anno di età, anche i titolari di assegno
sociale potranno richiedere l'incremento al "milione" previsto dalla Finanziaria del 2002.
I nostri recapiti sono:
VITERBO: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore
13,00-Tel. 0761.340019
MONTEFIASCONE: mercoledì dalle ore 9,00 alle ore
12,00-Tel. 0761.824599
N.B.: E' stata costituita la "Lega dei Consumatori" delle
ACLI provinciali di Viterbo.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
NOTA DI AGRICOLTURA
In i t a l i a n o si c h i a m a M o s c a t o
e d in cinese si c h i a m a M e i g u i x i a n g
Si ha notizia che i cinesi già tremila anni avanti Cristo
sapevano ricavare fili serici dai bozzoli del baco da seta.
Per millenni tennero segreto tale procedimento, essendo,
la seta, riservata esclusivamente alle esigenze della corte
imperiale. Circa 2.500 anni fa incominciarono ad esportare
verso occidente la seta in tessuti, filati e matasse. Prima i
Greci e poi i Romani furono grandi acquirenti della seta per
confezionarsi vestiti ed abiti di alta qualità e molto costosi. I
cinesi partivano da Singan-fu, l'antica capitale della Cina,
con lunghe carovane attraversavano tutta l'Asia percorrendo oltre c i n q u e m i l a c h i l o m e t r i per arrivare fino a
Costantinopoli, che all'epoca era il centro commerciale più
importante dell'Asia Minore. Tale percorso diventò famoso
con il nome di Via della Seta e fu descritto anche da Marco
Polo. I cinesi non portavano solo seta, ma anche altre
merci di valore, cultura, religione, piante ed animali; altrettante cose e novità importavano in Cina.
Fra le tante merci che introdussero in Cina vi furono
anche i semi dell'uva, i vinaccioli, dai quali ottennero nuove
varietà di viti, che incrociarono con quelle indigene, creando nuove varietà di uve selvatiche. Il legame che la Cina ha
con la vite è, dunque, molto antico ed ha anche una lunga
storia sui diversi usi dell'uva. Per molti secoli venne considerata un ottimo frutto per l'alimentazione; veniva anche spremuta ed il succo veniva miscelato ad altri preparati per ottenere bevande speciali, caratteristiche di quell'immenso paese. Verso la fine del 1800 un intraprendente cinese importò dall'Europa le
più famose varietà di viti europee, realizzando un consistente impianto di vigneti, avvalendosi di enologi
austriaci per la gestione della cantina e per la produzione di vino di qualità. In seguito la coltura della
vigna e l'enologia vennero pian piano abbandonati. Verso la metà del secolo scorso la produzione di uva
era appena di duemila quintali.
Negli anni 1970-1980, a. seguito del miglioramento della qualità della vita e l'aumento del reddito, i
cinesi ripresero a consumare il vino e le vigne e le cantine si svilupparono rapidamente. Nel 2000 la produzione di uva in Cina è stata di circa tre milioni di tonnellate. Attualmente l'industria enologica cinese è
formata da poche cantine che producono il 60% del vino, mentre il restante 40% è prodotto da centinaia
di piccole cantine. Alcuni investitori francesi non si sono fatti sfuggire l'occasione ed hanno costituito
società insieme ai cinesi creando stabilimenti enologici. In appena qualche decennio la richiesta di vino
sul mercato interno è salita alle stelle, stimolando una massiccia importazione. Allo scopo di mantenere
un prezzo abbastanza contenuto del vino per uso quotidiano, viene importato sfuso. All'inizio proveniva
dalla Spagna, attualmente il Cile è principale fornitore. Aumentando il reddito procapite dei cinesi, sono
aumentate via via le esigenze ed anche il riguardo al proprio modo di vivere.
Sono aumentate anche le informazioni sul vino, diventando sempre più abbondanti e più complete. E'
stato appreso che il vino di uva contiene zuccheri pregiati come glucosio e fruttosio ed amminoacidi che
vengono assorbiti direttamente e facilmente dall'organismo. E' stato anche appreso che consumando
abitualmente vino a tavola si ha una riduzione di grassi nel sangue, il tasso di colesterolo si abbassa ed il
cuore viene protetto. E' ormai usanza che, per aggiungere fascino e prestigio ai ricevimenti ed ai banchetti di un certo riguardo, si ricorra al consumo del vino.
Una decina di titolari di importanti cantine italiane, stanno sviluppando contatti commerciali con la
Cina, sia per attivare un mercato e sia per mettere le basi di una collaborazione a vantaggio di entrambe
le parti. Le esportazioni di vino cinese in bottiglia sono contenute, perché sono pochissime le cantine che
possono competere con l'esigente mercato internazionale. Quest'anno al Vinitaly, il grande Salone
Internazionale del Vino, le cantine cinesi hanno partecipato con una certa determinazione, pur non avendo raggiunto una perfetta messa a punto. L'obiettivo, probabilmente, non è lontano. Le cantine, ma
soprattutto i viticoltori italiani, devono subito mettere a punto nuove strategie commerciali e nuove tecniche di coltivazione, per non trovarsi impreparati ad affrontare molto presto, una agguerrita concorrenza di
vini di prestigio cinesi.
Maggio 2005
GIMBERTO
pag. 5
I nuovi orizzonti
della scienza:
LA GENETICA
La genetica è un settore della ricerca scientifica, che c e r c a di c o m p r e n d e r e in c h e
modo i caratteri ereditari si trasmettono dai
genitori ai figli.
Si tratta, ben inteso, dei caratteri fisici, poiché quelli psicologici, del comportamento,
sono frutto delle esperienze che vengono
d o p o la nascita e vi e n t r a n o s o l t a n t o in
minima parte con la genetica.
Questa scienza ha dunque scoperto che ciò
che trasmette ai figli le caratteristiche fisiche, c o m e la f o r m a del naso o il colore
della pelle, è l'insieme di un gran numero di
piccole cellule, i cosiddetti cromosomi,
c a p a c i di c o n t e n e r e i geni, cioè proprio
quelle caratteristiche che fanno sì che ogni
individuo abbia un aspetto che è il frutto
della mescolanza di quello del padre con
quello della madre.
Dopo questi importanti traguardi, la genetica, però, non si è fermata: essa ha provato
a studiare i singoli geni e, per fare ciò, ha
imparato ad estrarli dal corpo a cui appartengono ed a "manipolarli" in laboratorio. Si
è scoperto in questo modo che è possibile
riprodurli artificialmente e persino inserirli in
altri organismi. In questo modo gli scienziati
sono in grado di creare forme di vita che
non esistono in natura, inserendo ad esempio geni di un vegetale nell'organismo di un
altro, producendo individui dalla caratteristiche spesso impensabili: si possono inserire
in colture come il mais, geni che permettono una crescita maggiore o la capacità di
difendersi da certi parassiti, che è invece
propria di altri vegetali e così via in una
gamma di possibilità infinite.
Ciò che gli scienziati praticano è, dunque,
una v e r a e propria i n g e g n e r i a g e n e t i c a ,
cioè costituiscono "a tavolino" un nuovo
organismo vivente, proprio come gli ingegneri tradizionali progettano una diga o il
ponte di un'autostrada.
Ma, purtroppo, il progresso dell'ingegneria
genetica ha rappresentato anche, ma non
solo, un'occasione di guadagno, da parte di
chi, ha intravisto la possibilità di raggiungere notorietà e r i c c h e z z a in p o c o t e m p o ,
magari proponendo esperimenti di discutibile moralità: e questo proprio non va bene!
Prof, ssa Silvia
Somigli
Mario Trapè: unico eletto Consigliere Provinciale del collegio di Montefiascone
Mario Trapè ex sindaco di Montefiascone
e consigliere provinciale uscente, nella
tornata elettorale del 3-4 Aprile con i suoi
1500 voti di preferenza, è stato l'unico
candidato
del
collegio
di
Montefiascone ad essere eletto nel
nuovo Consiglio Provinciale.
Mario Trapè, esponente del partito de LA
MARGHERITA-Democrazia Libertà, politico di lungo corso: attuale presidente del
Consiglio Comunale, più volte amministratore, due volte sindaco, ha sempre
combattuto battaglie politiche in modo corretto e leale, come sanno fare
coloro che credono nella politica, come qualcosa fatta per vocazione democratica nell'interesse della gente e del proprio paese.
Questa esperienza politica ed amministrativa maturata, Mario Trapè ora la
metterà in pratica per governare la Provincia; le forze della coalizione di
sinistra della lista vincente guidata dal Presidente Alessandro Mazzoli
hanno concordato di affidargli un considerevole incarico.
Essere presenti nell'esecutivo in un momento di crisi e di difficoltà, permetterà di trasferire RISORSE e FINANZIAMENTI alla nostra cittadina.
L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE, con le nuove riforme, ha ottenuto
dallo Stato DELEGHE significative e importanti. Ha infatti competenza sul
TURISMO, AMBIENTE, FORMAZIONE GIOVANILE, EDILIZIA SCOLASTICA, DIRITTO ALLO STUDIO, VIABILITÀ', AGRICOLTURA, CACCIA e
PESCA.
Con l'entusiasmo e l'impegno che lo hanno sempre contraddistinto, dimostrerà la sua efficienza politico-amministrativa anche in Provincia, ciò significherà nel tempo, sviluppo del territorio e valorizzazione del nostro patrimonio.
I cittadini di Montefiascone, indipendentemente dall'appartenenza
politica, sono certi che Trapè agirà per gli interessi di tutti, e sono
orgogliosi di avere, dopo tanti anni, una persona che conta nel governo della PROVINCIA.
Questo risultato è anche il giusto riconoscimento per un grande ed
importante paese che è finalmente rappresentato.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 6
MONDO
FORENSE
CULTURA
Taccuino e c o n o m i c o
e tributario
a c u r a d e l l a Dott.ssa P a o l a Ciripicchio
e d e l Rag. P a o l o Radicati
Mentre stiamo preparando la documentazione necessaria per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi per l'anno 2004, stanno arrivando i primi chiarimenti ministeriali in merito alla
compilazione dei modelli. Come ogni anno, sperando di essere sufficientemente chiari, vogliamo dare alcuni indicazioni che ci sembrano interessanti per i nostri lettori.
Spese per le badanti: L'agenzia delle Entrate con la circolare n. 2 del 31/01/2005, ha chiarito
ulteriormente la disposizione prevista dalla finanziaria 2005, che ammette la deducibilità dal
reddito delle spese sostenute per le badanti. La deduzione è consentita quando le spese vengono effettuate per i soggetti di cui all'art. 433 del codice civile (coniuge, figli, genitori, fratelli,
sorelle, suoceri, generi e nuore), non è necessario che tali soggetti siano a carico del contribuente che sostiene le spese né che siano con lui conviventi. Le persone "non autosufficenti
nello svolgimento della vita quotidiana" per le quali è possibile usufruire della deduzione,
sono coloro i quali "non sono in grado autonomamente di provvedere alla propria alimentazione, all'igiene personale, alla deambulazione o che necessitano di una sorveglianza
continuativa". La condizione di non autosufficienza deve essere riconducibile a qualche patologia e deve risultare da apposita certificazione medica. Le spese sostenute devono essere
documentate da una ricevuta di chi presta assistenza in cui devono essere indicati i dati anagrafici e i codici fiscali dell'assistente, dell'assistito e di chi paga la prestazione. Il limite teorico
massimo della deduzione è di Euro 1820, che rimane tale a prescindere dal numero delle persone per le quali vengono sostenute le spese dell'assistenza. Quando più contribuenti pagano
l'assistenza per uno stesso familiare, il tetto massimo complessivo della deduzione rimane di
1820 euro, che dovrà essere ripartito prò quota in base alle spese da ciascuno pagate. Per
effettuare il calcolo della deduzione da indicare nella dichiarazione dei redditi si applica la formula di calcolo prevista per la "family area" e cioè (78000 + deduzioni per carico di famiglia
+ oneri deducibili - reddito complessivo: 78.000).
Nel caso che il risultato sia maggiore o uguale a uno la deduzione spetta per intero, se è minore di zero non spetta alcuna deduzione, nel caso in cui il risultato sia compreso tra zero e uno si
moltiplica il risultato arrotondato alle quattro cifre decimali per 1820 in modo da ottenere l'importo effettivamente deducibile dal reddito. A proposito di deduzioni, è bene ricordare che l'art. 10
comma 2 del TUIR consente di dedurre dal reddito i contributi INPS versati per le COLF e le
badanti con un limite massimo di Euro 1549,37 e che tale disposizione è autonoma rispetto alla
disposizione precedente. In molti casi quindi, quando i redditi lo consentono, sarà possibile
dedurre contemporaneamente sia le somme pagate alle badanti sia i contributi INPS versati nei
limiti e con le regole sopra descritte.
Interessi mutuo prima casa: Con circolare n. 15 del 20 aprile, l'Agenzia delle Entrate prende
posizione circa la deducibilità degli interessi passivi per l'acquisto della prima casa. In sostanza
la circolare lega la deducibilità degli interessi passivi al rapporto tra costo dichiarato nell'atto di
acquisto aumentato delle spese accessorie e il mutuo erogato. Il problema non è di poco conto,
infatti, nonostante che i mutui siano concessi solo per l'80% del valore dell'immobile, è ormai
prassi consolidata dichiarare nel rogito notarile il valore catastale, che di norma, è sempre inferiore al valore di mercato. Ciò fa si che la detrazione di imposta nella maggior parte dei casi,
debba essere ricalcolata tenendo conto anche degli oneri accessori, (spese notarili per il rogito,
spese di mediazione, imposte di registro, ipotecarie e catastali) che in ogni caso devono essere
documentate.
Il calcolo da effettuare è il seguente Valore dichiarato nel rogito + oneri accessori: Importo
del mutuo X interessi pagati X 19% la detrazione complessiva in ogni caso non può superare
l'importo massimo di Euro 3615,20 il rapporto. Non concorrono invece a formare il costo di confronto per il rapporto di deducibilità ma sono deducibili nell'anno in cui sono sostenute la parcella del notaio per la stipula del contratto di mutuo.
lei: Con il decreto del 15 aprile viene approvato il modello lei e le relative istruzioni per l'anno
2005; il nuovo modello presenta tutte le caratteristiche già presenti nel modello 2004, compreso
il colore (azzurro) che è lo stesso dell'anno precedente. Le uniche novità riguardano alcuni soggetti che non devono più presentare la dichiarazione, ma soprattutto l'obbligo di presentazione
della dichiarazione lei per chi si è avvalso del condono edilizio, che è una delle condizioni obbligatorie per la validità del condono stesso.
DIOCESI DI VITERBO
Congresso Eucaristico di Bari
21-29 Maggio 2005
E' possibile p a r t e c i p a r e nei giorni 2 6 / 2 7 m a g g i o c o n la
d e l e g a z i o n e d i o c e s a n a c h e sta o r g a n i z z a n d o un pullman.
Per informazioni rivolgersi al delegato diocesano don
di Marco Marianello
Il g i o r n o 28 a p r i l e 2 0 0 5 , i n R o m a , p r e s s o
l'Auditorium della Cassa di previdenza ed assistenza Forense, è stata presentata la monografia
denominata "Cartolarizzazione
e responsabilità
della società di rating" di Marco Marianello, pubblicato dalla Casa editrice "Il mondo giudiziario",
autorevolmente rappresentata dal Dott. Federico
Brusca, direttore anche del noto settimanale "Il
mondo giudiziario".
L'opera ha per oggetto l'analisi dell'attività svolta
dall'agenzia di valutazione nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, con il preciso intento
di evidenziarne il contenuto, i relativi limiti e gli
eventuali profili di responsabilità.
L'Autore, dopo aver tentato di descrivere il contenuto essenziale di tale operazione ed il procedimento di attribuzione del rating, esamina il problema relativo alla qualificazione giuridica del
contratto con cui viene conferito l'incarico valutativo.
In relazione a ciò, il medesimo ricostruisce i
doveri di prestazione gravanti sull'adwsorin forza
del contratto, delle norme legislative e regolamentari di settore, degli usi e dei codici di comportamento elaborati dalle associazioni di categoria. Su tale base viene affrontato, in primo
luogo, il problema dell'inadempimento e della
correlata responsabilità contrattuale.
Eguale attenzione viene, infine, dedicata al problema della responsabilità aquiliana nei confronti
dei terzi, derivante dalla lesione dell'affidamento
che questi hanno incolpevolmente riposto nel
giudizio elaborato dall'agenzia.
Il convegno, organizzato da Mondo ForenseCultura, ha visto la partecipazione di illustri relatori, quali l'Avv. Federico Bucci (Consigliere delegato della Cassa Forense), il Prof. A w . Adolfo di
Majo (Ordinario di Diritto Civile presso
l'Università degli Studi di Roma Tre) e l'Avv.
Massimo Trentino (partner di Me Dermott, Will &
Emery Carnelutti - Studio legale associato).
Ha presenziato all'incontro un numeroso e qualificato pubblico, al quale vanno i miei più sentiti
ringraziamenti, da intendersi estesi anche agli
organizzatori, ai relatori ed al direttore della casa
editrice.
Complimenti dr. Marco, sei agli inizi della tua
carriera e già hai fatto passi da gigante. Il
buon sangue falisco si fa strada. "La Voce",
oltre a rallegrarsi con te, dai tuoi articoli riceve importanza e lustro.
CORPUS DOMINI
Quest'anno
è l'anno
della
Eucaristia, la s e t t i m a n a prima
della festa del C o r p u s Domini sarà
dedicata
interamente
alla
P r e s e n z a di G e s ù nel s a c r a m e n t o
dell'altare.
Domenico Severi: tel. 0761.306313; cell. 339.6278290
e-mail: [email protected]
La
processione
cittadina
d e l l ' E u c a r i s t i a si terrà g i o v e d ì 2 6
Le prenotazioni d e v o n o pervenire entro venerdì 6 m a g gio p.v.
maggio con la partecipazione del
Vescovo Lorenzo.
PROGRAMMA:
ore 21,00: Celebrazione S. Messa
in S. Margherita
ore 21,45: Processione eucaristic a p e r via S.
Lucia,
Piazza, Corso
Cavour,
fino a S. Flaviano d o v e
si t e r r à la b e n e d i z i o n e
eucaristica.
(Il giorno 29 maggio la processione si
terrà p r e s s o la c h i e s a del C o r p u s
Domini.)
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 7
Casa dell'Amicizia
"Alessandro Seppilli"
da 25 anni è parroco di S. Giuseppe
Don Giuseppe Trapè
P
Il 18 marzo 2005, la Parrocchia si è messa in movimento per festeggiare il 25°
anno di vita alle Mosse del loro amato Parroco Don Giuseppe Trapè.
Le catechiste insieme a lui hanno affettato la torta preparata da loro come segno
di ringraziamento per l'egregio operato che Dongy svolge in Parrocchia... I mossaroli stimano e amano il loro parroco anche se non frequentano assiduamente le
funzioni.
Caro Don Giuseppe noi ti vogliamo bene e perdonaci se non siamo sempre perfetti e presenti come tu vorresti. Grazie.
D. Giuseppe, dopo una lunga esperienza di parrocchia, fatta a Marta, specie con
il parroco Mons. Antonio Patrizi, 25 anni fa fu dal Vescovo Boccadoro trasferito
alla parrocc h i a di S.
Giuseppe,
a due passi
dalla
sua
casa paterna e quindi
dei
suoi
genitori e
della sorella. I mossaroli e tartarolesi sono
abbastanza
buoni, tanto
è vero che,
dopo S. Margherita, è la parrocchia di Montefiascone che ha dato più sacerdoti e
religiosi alla Chiesa locale e mondiale.
D. Giuseppe si dà da fare e gli abitanti della parrocchia lo stimano e gli vogliono
veramente bene. Lo vedono zelante e per la pastorale vera e propria, come per i
lavori che continuamente porta avanti, ammodernamento della casa parrocchiale,
dell'artistica chiesa
di
Don Giuseppe venticinque anni hai completato
Montedoro e soprattutto
in parrocchia di San Giuseppe e Montedoro
della chiesa parrocchiale di
ti volle a tanto ufficio Boccadoro
S. Giuseppe, completamendal Tagliaferri e Chiarinelli
confermato.
te trasformata, incominciando dalla porta per finire al
Quanta fede negli anni ci hai insegnato
presbiterio.
tra i parrocchiani e in compagnia di loro
Il n u m e r o dei partecipanti
per i muratori c'è sempre lavoro
alle funzioni religiose, come
e gentilmente le chiese hai ammodernato.
del resto a v v i e n e in tante
altre parti, non è mai elevaCon te giunse in parrocchia l'allegria
to, ma quelli che frequentanel dono che da Dio ti fu assegnato
no lo fanno per vera fede e
vivi coi parrocchiani in armonia.
convinzione. Auguri sinceri
e fraterni, D. G i u s e p p e , e
Tu sei la gioia nostra e anche ammirato
che S. Giuseppe, tuo santo
tutto contento della compagnia
omonimo e paterno, ti beneche il re dell'universo ti ha donato.
d i c a e ti a i u t i a d e s s e r e
sempre un ottimo e dinamiDiodato Piciollo di anni 92
co parroco.
Nozze d'argento con P. Silvio
Il sig. Valerio Turchetti
c o n la s p o s a S i l v a n a
Blondelli hanno voluto
f e s t e g g i a r e il 2 5 ° di
m a t r i m o n i o , il 9 aprile,
ringraziando e pregando
il S i g n o r e p r e s s o la
Chiesa
dei
Padri
Cappuccini
di
Montefiascone.
Li ha accolti e celebrato
per loro P. Silvio, il cappuccino che tiene aperto
il Convento e in efficienza la bella e accogliente Chiesa, Madonna della Vittoria.
Gli sposi accompagnati dai figli, l'universitaria Daniela e lo studente d'agraria
Giovanni, sono rimasti entusiasti della sua disponibilità.
Tanto è vero che anche la cena per parenti ed amici hanno voluto farla al
Convento.
Auguri a non finire, cari sposi, che bell'esempio state dando a tante coppie!
E
R
U
G
I
A
Preceduto da un Triduo di preghiera la comunità religiosa dei
Fatebenefratelli ha festeggiato il suo fondatore, SAN GIOVANNI DI DIO "il Santo dei bassi fondi" così definito dal compianto
On. Igino Giordani.
Martedì 8 Marzo 2005 alle ore 10,00 a presiedere la solenne
celebrazione Eucaristica, è intervenuto il neo-eletto Vescovo di
Gubbio Mons. Mario Ceccobelli, già Vicario generale della arcidiocesi di Perugia.
Concelebranti don Pietro, Direttore dell'Istituto Salesiano, il
Canonico Don Remo Bistoni e P. Bartolomeo Coladonato, cappellano della Casa dell'Amicizia.
S o n o p r e s e n t i la D r . s s a R. M o r u c c i , r e s p o n s a b i l e d e l l a
Struttura, il Dr. Giangreco e l'Assistente Sociale Bedont, un
folto numero di Ospiti ed Operatori socio-sanitari, i Volontari
che frequentano il Seppilli, con amici e parenti degli Ospiti.
Mons. Ceccobelli all'Omelia ha messo in evidenza "l'ardore e
l'amore del Santo di Granada" verso i poveri dell'epoca e che
tutt'ora opera attraverso i suoi figli spirituali in oltre ben 40
Nazioni con circa 300 Opere!
Gli O p e r a t o r i
d e l l a
Musicoterapia
hanno animato
la s a c r a c e r i monia con inni
e canti inerenti
alla c i r c o s t a n za. Al t e r m i n e
della S. Messa
Fra C a l l i s t o ,
Superiore della
c o m u n i t à religiosa ha ringraziato il Presule
per la sua disponibilità, augurando infine gli auguri più belli per
un lungo itinerario pastorale nella Diocesi di Gubbio di cui è il
59° neo-eletto Vescovo sulla cattedra di Sant'Ubaldo.
L'esortazione del P. Generale Pascual Piles, rivolta a tutto
l'Ordine ospedaliero, ai Confratelli, Collaboratori, Malati e bisognosi "Viviamo questa celebrazione come una nuova presenza
del mistero pasquale di Gesù Cristo che ci salva, ci alimenta
con la sua Parola e si offre come cibo nel sacramento", trovi
risposta in tutti coloro che operano secondo il Carisma di San
Giovanni di Dio.
V.F. Brasacchio
- AFMAL Sez. Pg
Fra Callisto cLiberti D i n o appartente all'Ordine Ospedaliero
di S. Giovanni di Dio <Fatebenefratelli> ha trascorso la sua vita
a Roma - Isola Tiberina, a Napoli, a Genzano, a Benevento, a
Perugia, dove attualmente è Superiore della Comunità.
Il 10 Febbraio 1980, per la festa della Madonna di Lourdes, ha
fatto la sua professione solenne
per cui quest'anno ne ha c e l e brato il 25°.
Noi
l'abbiamo
i n v i t a t o p e r la
festa
di
S.
Margherita, con il
fratello
P.
Umberto, concezionista,
per
ricordare insieme
una tappa così
importante della
sua vita.
Fin
d'ora gli facciamo
i nostri migliori
auguri e rallegramenti.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 8
M A Z Z O L I
B
PROVINCIA
ATTISTONI
Mazzoli nuovo Presidente
Alessandro Mazzoli, con 84.143 voti, batte
Francesco Battistoni, che si ferma a 76.618
voti 84.143 = 52,34%
voti 76.618 = 47,66%
Alessandro Mazzoli, 33 anni, è il nuovo presidente della giunta
provinciale in sostituzione di Giulio Marini. Nel turno di ballottaggio il candidato dell'Unione, sostenuto dall'intero schieramento di centro sinistra, ha prevalso di circa cinque punti in
percentuale sull'avversario della Casa delle Libertà, l'assessore provinciale all'Ambiente uscente Francesco Battistoni (FI).
I numeri non ammettono dubbi: Mazzoli ha ottenuto 84.143
voti, pari al 52,34 per cento; Battistoni si è fermato a 76.618
consensi, pari al 47,66 per cento. Nello scontro diretto con
l'antagonista dello schieramento di centro destra, il neo presidente (che può fregiarsi del titolo del più giovane in assoluto,
ha vinto lo speciale corpo-a-corpo in ben 37 centri (su 60)
della Tuscia viterbese.
RISULTATI REGIONALI 2005: VINCE MARRAZZO
MUSSOLINI
MARRAZZO
STORACE
„ nuovo consiglio
provincia|e
D e m o c r a t i c i di s i n i s t r a : T o l m i n o P i a z z a i ,
F e d e r i c o G r a t t a r o l a , Lina N o v e l l i , M a u r i z i o
Palozzi, Mauro Mazzola, Tonino Zezza e
Antonio Rizzello.
Margherita: Angelo Cappelli, Mario Trapè,
4
? *
Domenico Manglaviti e Mario Fanelli.
Rifondazione comunista - Verdi: Bengasi
Battisti, Giuseppe Picchiarelli.
Regione
50,7%
Provincia
46,98%
Montefiascone 44%
Regione
1,9%
Provincia
2,42%
Montefiascone 1,73%
Regione
47,4%
Provincia
50,60%
Montefiascone 53,98%
Bravo
Franco!
E' un pescatore intelligente e sapiente, che esprime il suo pensiero in poesie, cariche di patos, di semplicità,
d'un mondo ormai quasi scomparso,
m a s e m p r e vivo e presente al suo
cuore.
"Memorie d'un pescatore" è il bel
volume che Franco ha pubblicato e
che contiene 132 poesie rispecchianti
il suo mondo che è quello vero d'una
cittadina, ricca di natura ma soprattutto di persone che sanno riscattare se
stesse non vergognandosi di provenire d a u n a s i t u a z i o n e di d i s c r e t a
povertà ma sempre carica di umanità
e di saper fare!
Bravo Franco! Il volume si può trovare
presso il fotografo Breccola e vale la
pena acquistarlo per gustarlo e arricchirsi dell'umanità dell'autore.
L ' u l t i m a p o e s i a è "Mia madre". La
s i g n o r a C o r d e l i a , è d e c e d u t a il 3
marzo scorso e potete trovare la sua
foto e le notizie essenziali della vita a
pag. 14 del numero di aprile de "La
Voce".
V/
Mia madre
Mia madre si chiama Cordelia
il nome appartenuto a una regina
ma ha lavorato tanto, poverina
si è sacrificata, da mattina a sera.
Come avete letto miei signori
non siamo mai state gente ricca
Udeur: Giuseppe Brachetti
Comunisti italiani: Maria D'Alessandro
Forza Italia: F r a n c e s c o Battistoni, Paolo
Equitani, Giulio Marini, Alessandro Cuzzoli e
Gianmaria Santucci.
Alleanza nazionale: Massimo
Giampieri,
Massimo Gemini, Romolo Rossetti.
Udc: Francesco Bigiotti e Giovanni Gidari
ma lei non si è data mai per vinta
e cià tirato su, con tanto amore.
Ha cresciuto me, le mie sorelle
finché grandi ci siamo sposati
ed anche dopo, c'ha sempre amati
ed i rapporti sono sempre quelli.
Ricordo quando ero ancor piccino
e mi portava a ricercar le olive
quando erano fatti dieci chili
le portavamo subito al molino.
Il mugnaio ci riempiva un bottiglione
di quell'olio giallo paglierino
c'era poco pane, né un quattrino
ci si arrangiava nella brutta stagione.
Quando ha incominciato a stare bene
si è ammalata, non si è più ripresa
son già degli anni, che non va per spesa
sta sempre a casa, prende quel che viene.
Ora è anziana, ancora vuol far tanto
ma non ce la fa più, resta seduta
c'è sempre qualcuno che l'aiuta
e tutti noi, che le stiamo accanto.
Ed ora perdonatemi signore
per queste versi scialbe che vi scrissi
l'ho un po' facilitate per ragione
perché qualunque sia, le capisse.
Non vi narrai di Catullo, di Catone
ma solo fatti della mia vita
della natura che il buon Dio compone
dell'amore, la bontà, la fantasia.
Vi narrai del lago, del vento e le tempeste
le cose belle di Montefiascone
vi narrai di alberi e foreste
e chi l'ha scritti è solo un pescatore.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
24.11- 1.111.1980
Anche durante questi esercizi spirituali ho riflettuto sulla verità del Sacerdozio di Cristo nella prospettiva di quel Transito che per ognuno di noi è il momento della propria morte. Del congedo da questo mondo
- per nascere all'altro, al mondo futuro, segno eloquente (aggiunto sopra: decisivo) è per noi la
Risurrezione di Cristo.
Ho letto dunque la registrazione del mio testamento dell'ultimo anno, fatta anch'essa durante gli
esercizi spirituali - l'ho paragonata con il testamento del mio grande Predecessore e Padre Paolo VI,
con quella sublime testimonianza sulla morte di
un cristiano e di un papa - e ho rinnovato in me la
coscienza delle questioni, alle quali si riferisce la
registrazione del 6.111.1979 preparata da me (in
modo piuttosto provvisorio).
Oggi desidero aggiungere ad essa solo questo,
che ognuno deve tener presente la prospettiva
della morte. E deve esser pronto a presentarsi
davanti al Signore e al Giudice - e contemporaneamente Redentore e Padre. Allora anche io
prendo in considerazione questo continuamente,
affidando quel momento decisivo alla Madre di
Cristo e della Chiesa - alla Madre della mia speranza...
Desidero ancora una volta totalmente affidarmi
alla grazia del Signore. Egli stesso deciderà quando
e come devo finire la mia vita terrena e il ministero
pastorale. Nella vita e nella morte Totus Tuus
mediante l'Immacolata. Accettando già ora questa
morte, spero che il Cristo mi dia la grazia per l'ultimo
passaggio, cioè la [mia] Pasqua. Spero anche che la
renda utile anche per questa più importante causa
alla quale cerco di servire: la salvezza degli uomini,
la salvaguardia della famiglia umana, e in essa di
tutte le nazioni e dei popoli (tra essi mi rivolgo anche
in modo particolare alla mia Patria terrena), utile per
le persone che in modo particolare mi ha affidato, per
la questione della Chiesa, per la gloria dello stesso
Dio. Non desidero aggiungere niente a quello che ho
scritto un anno fa - solo esprimere questa prontezza
e contemporaneamente questa fiducia, alla quale i
presenti esercizi spirituali di nuovo mi hanno disposto.
5.III.1982
Nel corso degli esercizi spirituali di quest'anno ho
letto (più volte) il testo del testamento del 6.111.1979.
Malgrado che tuttora lo consideri come provvisorio
(non definitivo), lo lascio nella forma nella quale esiste. Non cambio (per ora) niente, e neppure aggiungo, per quanto riguarda le disposizioni in esso contenute.
L'attentato alla mia vita il 13.V.1981 in qualche
modo ha confermato l'esattezza delle parole scritte
nel periodo degli esercizi spirituali del 1980 (24.ll 1.111).
Tanto più profondamente sento che mi trovo
totalmente nelle Mani di Dio - e resto continuamente
a disposizione del mio Signore, affidandomi a Lui
nella Sua Immacolata Madre (Totus Tuus).
12-18.111.2000
Quando nel giorno 16 ottobre 1978 il conclave
dei cardinali scelse Giovanni Paolo II, il Primate della
Polonia Card. Stefan Wyszynski mi disse: "Il compito
del nuovo papa sarà di introdurre la Chiesa nel Terzo
Millennio". Non so se ripeto esattamente la frase, ma
almeno tale era il senso di ciò che allora sentii. Lo
disse l'Uomo che è passato alla storia come Primate
del Millennio. Un grande Primate. Sono stato testimone della sua missione, del Suo totale affidamento.
Delle Sue lotte: della Sua vittoria. "La vittoria, quando avverrà, sarà una vittoria mediante Maria" queste parole del suo Predecessore, il card. August
Hlond, soleva ripetere il Primate del Millennio...
Nel giorno del 13 maggio 1981, il giorno dell'attentato al Papa durante l'udienza generale in Piazza
San Pietro, la Divina Provvidenza mi ha salvato in
modo miracoloso dalla morte. Colui che è unico
Signore della vita e della morte Lui stesso mi ha prolungato questa vita, in un certo modo me l'ha donata
di nuovo. Da questo momento essa ancora di più
appartiene a Lui. Spero che Egli mi aiuterà a riconoscere fino a quando devo continuare questo servizio,
al quale mi ha chiamato nel giorno del 16 ottobre
1978. Gli chiedo di volermi richiamare quando Egli
stesso vorrà. "Nella vita e nella morte apparteniamo
al Signore... siamo del Signore" (ci. Rm 14,8). Spero
anche che fino a quando mi sarà donato di compiere
il servizio Petrino nella Chiesa, la Misericordia di Dio
voglia prestarmi le forze necessarie per questo servizioStando sulla soglia del terzo millennio "in medio
Ecciesiae", desidero ancora una volta esprimere gratitudine allo Spirito Santo per il grande dono del
Concilio Vaticano II, al quale insieme con l'intera
Chiesa - e soprattutto con l'intero episcopato - mi
sento debitore. Sono convinto che ancora a lungo
sarà dato alle nuove generazioni di attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX secolo ci ha elargito. Come vescovo che ha partecipato all'evento
conciliare dal primo all'ultimo giorno, desidero affidare questo grande patrimonio a tutti coloro che sono e
saranno in futuro chiamati a realizzarlo. Per parte
mia ringrazio l'eterno Pastore che mi ha permesso di servire questa grandissima causa nel corso
"La Voce"
Anno XI - 11 novembre
LO H A N N O
"La Voce",
dal 1980,
in prima
pagina, ha
sempre
riportato un
"pensiero
del Papa"
tratto da
un suo
discorso di
attualità
e ha sempre
accennato
alle Encicliche
che man mano
sono state
emanate
per la chiesa.
CHIAMATO
1978 - pag. 1
DI U H PAESI
M u b c m u s
LONTANO...
l * u p t u n
Il t i ottobre, al termine d* sotonde giorno di conclave, all'ottavo scrutinio, è stato eletto Pape n Cardinale <0 Cracovia Karol WOJTYLA: è « primo Papa che le Polonia dona alla Chiese.
E' stata Interrotte Is tradizione quattro volte secolare di un Pepe Italiano. Data storica che segna una svolta per tutte le Chiesa.
•
e Sia lodato Gesù Cristo. Carissimi fratelli e sorelle, slemo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro emetlssimo Pepa Giovanni Paolo I. Ed ecco gli emlnentiaslml cardinoli hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma; lo hanno chiemoto di un peese lontano— lontano, ma eempre
cosi vicino per le comunione nella fede e nelle traduiono cristiane, lo ho avuto paura di ricevere
queeta nomine., me ho fatto nello spirito dell'obbedienza verso Nostro Signors Gesù Cristo e
nelle fiducie totale ella Bue madre Madonna Santìssima. Anche se non so se potrei bene spiegermi nelle voetre_ nostre lingua italiana... se m i sfregilo mi correggerete e cosi mi presento
e voi tutti per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia elle Me*
drs di Cristo e della Chiese e anche fncomlnciere di nuovo su quelle strada, quelle streda dal.
la atorla e delle Chiesa, e incomincire con l'aiuto di Dio e con l'aiuto degli uomini ».
E' Il primo messaggio di saluto che il nuovo Pontelice he pronunciato dinanzi sirimmenss folle di PIazza San Pietro.
•
Con II Papa WOJTYLA risalta maggiormente l'unlvorsellti delle Chleea.
— Eminenze • chiede un gjornellsta ad un cardinale Italiano • come mei ai è giunti ad un Pepe
straniero?
— Stremerò? Chi è straniero? Nelle Chiesa non ci sono stranieri, slemo tutti fratelli.
Ouento è verol
Per questo le Chiese Iteliene esce del suo provlnclollsmo. Dopo 4 secoli e mezzo, (furente I
quali i l Pepe è etato sempre un italiano, ci comportevemo coma ae II cattolicesimo. In perticolere II pepeto, fosse cose nostre, de gestire all'italiane. Ogni etto del Pepe lo al mettevo in repporto con le politica Italiane e non si riusciva e capire che ere per le Chleee universale. E poi
uno scossone elle nostra presunzione cristisna.
Non possiamo dirci d'essere le nozione più cettolice del mondo: c'è che d supere. Spesso
sismo cristiani de compromesso: Cristo e divorzio. Cristo e eborto, Cristo s eliminazione della
religione delle ocuoie ecc. Slemo noi italieni In gredo di eeprlmere ancora un Pape? Ce lo meriliomo?
•
L'eugurlo più bello del nuovo pontefice. * quello delle liturgie.
• Sia benedetto Dio, che ti he scelto come pestore di tutte le Chiese, affidandoti II ministero
apostolico. Che tu poeee rispondere gloriosamente durante I lunghi anni di vita terrene, fino a
quando, chiomato dei tuo Signore, eie rivestito dlmmortelltà nell'ingresso del regno celeste . .
pag. 9
di tutti gli anni del mio pontificato.
"In medio Ecciesiae"... dai primi anni del servizio
vescovile - appunto grazie al Concilio - mi è stato
dato di sperimentare la fraterna comunione
dell'Episcopato. Come sacerdote dell'Arcidiocesi di
Cracovia avevo sperimentato che cosa fosse la fraterna comunione del presbiterio - il Concilio ha aperto una nuova dimensione di questa esperienza.
Quante persone dovrei qui elencare!
Probabilmente il Signore Dio ha chiamato a Sé la
maggioranza di esse - quanto a coloro che ancora si trovano da questa parte, le parole di questo
testamento li ricordino, tutti e dappertutto,
dovunque si trovino.
Nel corso di più di vent'anni da cui svolgo il servizio Petrino "in medio Ecciesiae" ho sperimentato
la benevola e quanto mai feconda collaborazione
di tanti Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, tanti
sacerdoti, tante persone consacrate - Fratelli e
Sorelle - infine di tantissime persone laiche, nell'ambiente curiale, nel Vicariato della Diocesi di Roma,
nonché fuori di questi ambienti.
Come non abbracciare con grata memoria tutti gli
Episcopati nel mondo, con i quali mi sono incontrato
nel succedersi delle visite "ad limina Apostolorum"!
Come non ricordare anche tanti Fratelli cristiani non cattolici! E il rabbino di Roma e così numerosi
rappresentanti delle religioni non cristiane! E quanti
rappresentanti del mondo della cultura, della scienza,
della politica, dei mezzi di comunicazione sociale!
A misura che si avvicina il limite della mia
vita terrena ritorno con la memoria all'inizio, ai
miei Genitori, al Fratello e alla Sorella (che non
ho conosciuto, perché morì prima della mia
nascita), alla parrocchia di Wadowice, dove sono
stato battezzato, a quella città del mio amore, ai
coetanei, compagne e compagni della scuola elementare, del ginnasio, dell'università, fino ai
tempi dell'occupazione, quando lavorai come
operaio, e in seguito alla parrocchia di Niegowic,
a quella cracoviana di S. Floriano, alla pastorale
degli accademici, all'ambiente... a tutti gli
ambienti... a Cracovia e a Roma... alle persone
che in modo speciale mi sono state affidate dal
Signore.
A tutti voglio dire una sola cosa: "Dio vi
ricompensi"
"In manus Tuas, Domine, commendo spiritum
meum".
A.D. 17.111.2000
Queste foto
sono
state
scattate quando nel maggio
1981 il corteo
storico falisco
s'incontrò con
il
Papa
in
piazza
S.
Pietro
e
il
P a p a si avvicinò a loro
salutandoli
cordialmente...
Quanti si riconoscono
in
questa foto!
Erano tutti giovani e non
segnati ancora dalle vicende d e l l a vita.
Giuseppe
Presciuttini classe d'oro
1932 - forse il
più giovane! a
nome di tutti può baciare la mano al Papa.
pag. 10
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
L'omelia che l'attuale Papa, allora cardinale decano,
Joseph Ratzinger, ha tenuto durante i funerali di
Giovanni Paolo II venerdì 8 aprile 2005.
" S e g u i m i " dice il Signore
risorto a Pietro, come sua
ultima parola a questo
discepolo, scelto per pascere
le
sue
pecore.
"Seguimi" - questa parola
lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per
comprendere il messaggio
che viene dalla vita del
nostro compianto ed amato
Papa Giovanni Paolo II, le
cui spoglie deponiamo oggi
nella t e r r a c o m e s e m e di
immortalità - il cuore pieno
di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine (applauso).
Questi sono i sentimenti del nostro animo, fratelli e sorelle in Cristo, presenti in Piazza
San Pietro, nelle strade adiacenti e in diversi altri luoghi della città di Roma, popolata in
questi giorni da un'immensa folla silenziosa ed orante. Tutti saluto cordialmente. A
nome anche del Collegio dei cardinali desidero rivolgere il mio deferente pensiero ai
capi di Stato, di governo e alle delegazioni dei vari Paesi. Saluto le autorità e i rappresentanti delle Chiese e comunità cristiane, come pure delle diverse religioni. Saluto poi
gli arcivescovi, i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli tutti giunti da ogni
continente; in modo speciale i giovani (applauso), che Giovanni Paolo II amava definire
futuro e speranza della Chiesa. Il mio saluto raggiunge, inoltre, quanti in ogni parte del
mondo sono a noi uniti attraverso la radio e la televisione in questa corale partecipazione al solenne rito di commiato dall'amato Pontefice.
Seguimi - da giovane studente Karol Wojtyla era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia (applauso). Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato
dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto
particolare cominciò a leggere libri di filosofia e di teologia, entrò poi nel seminario
clandestino creato dal cardinale Sapieha e dopo la guerra potè completare i suoi studi
nella facoltà teologica dell'Università Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue
lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al
quale fu ordinato il 1° novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: "Non voi avete scelto
me, ma io ho scelto voi (applauso) e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il
vostro frutto rimanga"(Gv 15,16). La seconda parola è: "Il buon pastore offre la vita per
le pecore" (Gv 10,11). E finalmente: "Come il Padre ha amato me, così anch'io ho
amato voi. Rimanete nel mio amore"(Gv 15,9). In queste tre parole vediamo tutta l'anima del nostro Santo Padre. E' realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. "Alzatevi, andiamo!", è il titolo del suo penultimo
libro. "Alzatevi, andiamo!" - con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal
sonno dei discepoli di ieri e di oggi.
"Alzatevi, andiamo!" dice anche oggi a noi. Il Santo Padre è stato poi sacerdote fino in
fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l'intera famiglia
umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili
prove degli ultimi mesi (applauso). Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon
pastore che ama le sue pecore. E infine "rimanete nel mio amore". Il Papa che ha cercato rincontro con tutti, che ha avuto una capacità di perdono e di apertura del cuore
per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell'amore di
Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l'arte del vero amore.
Seguimi! Nel luglio 1958 comincia per il giovane sacerdote Karol Wojtyla una nuova
tappa nel cammino con il Signore e dietro il Signore. Karol si era recato come di solito
con un gruppo di giovani appassionati di canoa ai laghi Masuri per una vacanza da
vivere insieme. Ma portava con sé una lettera che lo invitava a presentarsi al Primate
di Polonia, cardinale Wyszynski e poteva indovinare lo scopo dell'incontro: la sua
nomina a vescovo ausiliare di Cracovia. Lasciare l'insegnamento accademico, lasciare
questa stimolante comunione con i giovani, lasciare il grande agone intellettuale per
conoscere ed interpretare il mistero della creatura uomo, per rendere presente nel
mondo di oggi l'interpretazione cristiana del nostro essere tutto ciò che doveva apparirgli come un perdere se stesso, perdere proprio quanto era divenuto l'identità umana di
questo giovane sacerdote.
Seguimi - Karol Wojtyla accettò, sentendo nella chiamata della Chiesa la voce di
Cristo. E si è poi reso conto di come è vera la parola del Signore: "Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l'avrà perduta la salverà"(Le 17,33).
Il nostro Papa - lo sappiamo tutti - non ha mai voluto salvare la propria vita, tenerla per
sé; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino all'ultimo momento (applauso), per
Cristo e così anche per noi. Proprio in tal modo ha potuto sperimentare come tutto
quanto aveva consegnato nelle mani del Signore è ritornato in modo nuovo: l'amore
alla parola, alla poesia, alle letture fu una parte essenziale della sua missione pastorale e ha dato nuova freschezza, nuova attualità, nuova attrazione all'annuncio del
Vangelo, proprio anche quando esso è segno di contraddizione.
(segue a pag. 11)
Il 22 febbraio era salito al cielo D. Giussani.
Ai suoi funerali era presente a nome del
Papa il cardinale Joseph Ratzinger, che ha
tenuto una splendida omelia e letto una lettera autografa del Santo Padre, nel duomo
di Milano, 24.02.05.
Karol Wojtyla con i genitori. A 21 anni si ritrova solo:
sono già morti la mamma, il fratello e anche il padre.
Karol da ragazzo e da giovane sacerdote
Sopra: 1967 - nella Cappella
Sistina riceve la berretta cardinalizia dalle mani di Paolo
VI.
A sinistra: 1958 - è nominato
vescovo
ausiliario
di
Cracovia. Nel 1962 parte per
Roma per partecipare ai lavori del Concilio Vaticano II.
Nel
1964
è
nominato
Arcivescovo di Cracovia
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
Seguimi! Nell'ottobre 1978 il cardinale Wojtyla ode di nuovo la voce del
Signore. Si rinnova il dialogo con Pietro riportato nel Vangelo di questa
celebrazione: "Simone di Giovanni, mi ami? Pasci le mie pecorelle!". Alla
domanda del Signore: Karol mi ami?, l'arcivescovo di Cracovia rispose
dal profondo del suo cuore: "Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo"
(applauso).
L'amore di Cristo fu la forza dominante nel nostro amato Santo Padre;
chi lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predicare, lo sa. E cosi, grazie a
questo profondo radicamento in Cristo ha potuto portare un peso, che va
oltre le forze puramente umane: essere pastore del gregge di Cristo,
della sua Chiesa universale. Non è qui il momento di parlare dei singoli
contenuti di questo Pontificato così ricco. Vorrei solo leggere due passi
della liturgia di oggi, nei quali appaiono elementi centrali del suo annuncio. Nella prima lettura dice san Pietro - e dice il Papa con san Pietro - a
noi: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga,
è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele,
recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è
Signore di tutti" (Atti 10,34-36). E nella seconda lettura, San Paolo - e
con San Paolo il nostro Papa defunto - ci esorta ad alta voce: "Fratelli
miei carissimi e tanto desiderati (applauso), mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi" (Fil 4,1).
Seguimi! Insieme al mandato di pascere il suo gregge, Cristo annunciò a
Pietro il suo martirio. Con questa parola conclusiva e riassuntiva del dialogo sull'amore e sul mandato di pastore universale, il Signore richiama
un altro dialogo, tenuto nel contesto dell'ultima cena. Qui Gesù aveva
detto: "Dove vado io voi non potete venire". Disse Pietro: "Signore, dove
vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi
seguirai più tardi" (Gv 13,33.36). Gesù dalla cena va alla croce, va alla
risurrezione - entra nel mistero pasquale; Pietro ancora non lo può seguire. Adesso - dopo la risurrezione - è venuto questo momento, questo "più
tardi". Pascendo il gregge di Cristo, Pietro entra nel mistero pasquale, va
verso la croce e la risurrezione. Il Signore lo dice con queste parole: "...
quando eri più giovane... andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio
tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non
pag. 11
vuoi" (Gv 21,18). Nel primo periodo del suo pontificato il Santo Padre,
ancora giovane e pieno di forze, sotto la guida di Cristo andava fino ai
confini del mondo. Ma poi sempre più è entrato nella comunione delle
sofferenze di Cristo, sempre più ha compreso la verità delle parole: "Un
altro ti cingerà...". E proprio in questa comunione col Signore sofferente
ha instancabilmente e con rinnovata intensità annunciato il Vangelo, il
mistero dell'amore che va fino alla fine (cf Gv 13,1).
Egli ha interpretato per noi il mistero pasquale come mistero della divina
misericordia. Scrive nel suo ultimo libro: Il limite imposto al male "è in
definitiva la divina misericordia" {"Memoria e identità" pag. 70). E riflettendo sull'attentato dice: "Cristo, soffrendo per tutti noi, ha conferito un
nuovo senso alla sofferenza; l'ha introdotta in una nuova dimensione, in
un nuovo ordine: quello dell'amore... E' la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell'amore, e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene" (pag. 199). Animato da questa visione, il Papa
ha sofferto ed amato in comunione con Cristo e perciò il messaggio della
sua sofferenza e del suo silenzio è stato così eloquente e fecondo
(applauso).
Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della
misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età
la mamma, tanto più ha amato la Madre divina (applauso). Ha sentito le
parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente:
"Ecco tua madre!". Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l'ha accolta
nell'intimo del suo essere (eis ta idia: Gv 19,27) - Totus tuus. E dalla
madre ha imparato a conformarsi a Cristo. Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita. Il Santo
Padre, segnato dalla sofferenza, si è affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un'ultima volta ha dato la benedizione Urbi
et orbi (applauso). Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta
a d e s s o alla f i n e s t r a della c a s a del Padre, ci v e d e e ci b e n e d i c e
(applauso). Sì, ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara
anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti
guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro
Signore. Amen.
cardinale Joseph Ratzinger
Giovanni Paolo II in visita a Viterbo • 27 maggio 1984
Giovanni Paolo II è stato in visita a Viterbo il 27 maggio 1984, su invito del Vescovo Boccadoro, che ii giorno 26
maggio - 50° della sua ordinazione
sacerdotale
- aveva consacrato
due nuovi sacerdoti,
D. Fabio Fabene, D.
Alfredo Cento; nella foto ricevono le congratulazioni
del Papa.
"La Voce" - maggio-giugno
1984 - riporta il programma
e i vari discorsi del Papa, illustrando l'avvenimento
con
diverse foto. Oltre alla fotografia dell'incontro
del Papa con i due sacerdoti novelli, riportiamo quella
dell'incontro
con il direttore de "La Voce" e del sindaco di Montefiascone
Renato
Belardi.
In o c c a s i o n e della visita di G i o v a n n i Paolo II a Viterbo nel 1985
venni incaricato di rappresentare la Comunità di Montefiascone ed
offrirGli, in ricordo, un omaggio.
Approfittai dell'occasione offertami per invitare il Papa a visitare la
nostra C a s a di Riposo "Villa Serena", dove all'epoca erano ospitati
2 5 0 a n z i a n i . S o r r i d e n d o , G i o v a n n i P a o l o II mi r i s p o s e c h e "non
dipendeva da lui fare programmi, ma che erano altri a prendere
simili decisioni".
Aggiunse però che Lui, a Montefiascone, c'era già venuto, da seminarista, per visitare la Cattedrale di S. Margherita. In una successiva
udienza a R o m a in Vaticano, nel 1990, non appena sentì nominare
Montefiascone, il Santo Padre, che c a m m i n a v a a c c o m p a g n a t o dal
nostro Vescovo Fiorino Tagliaferri, si soffermò e ritornò indietro per
ripetermi che "da giovane era stato a
Montefiascone".
Evidentemente il Suo ricordo di Montefiascone era molto vivo.
Montefiascone,
23 aprile 2005
Renato
Belardi
pag. 12
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
Quel cielo terso di Polonia di
cui l'aria fredda ed il bianco
delle nuvole rendono ancora
più acceso l'azzurro, ha germogliato il suo frutto migliore.
Una di quelle umane creature
che si stagliano nella massa
degli uomini e ne nobilitano la
s p e c i e p e r il loro s i n g o l a r e
destino di cambiare il mondo,
di incidere profondamente l'animo dei suoi simili e la storia.
Da q u e l l a t e r r a t r i b o l a t a e d
onesta scaturì l'esistenza, la
saggezza e la fede di Karol.
Uomo tra gli uomini, ne capì le
debolezze e le virtù, ne condivise le sofferenze e gli ardori
g i o v a n i l i . P e r c h é p r o p r i o tu
fosti il prescelto per ricoprire
tale ruolo? Perché dovesti portare fino all'estremo sfinimento
la nostra e la tua p e r s o n a l e
croce?
Il colombo
viaggiatore
della pace
Fratelli in Cristo il Papa ci ha lasciato
perché in cielo lo chiamò il Signore
per compensarlo del premio migliore
che in vita sulla terra ha meritato.
Prima di lasciar il mondo ha ammaestrato
un grande e coscienzioso successore
che continuasse con lo stesso vigore
che tu per giusto esempio gli hai insegnato.
Pensiero
per Karol
Woityla
Un nuovo astro oggi è salito al cielo
ed ha occupato un angolo spaziale
e legge tra le stelle il tuo Vangelo.
Le tue erano ossa e muscoli
da montanaro. I tuoi passi
decisi ed infaticabili fendevano
qualsiasi cosa, fino alla meta. Il
freddo e le vette, i tuoi elemen-
E ha scritto nell'infinito quel segnale
distruggendo per sempre il troppo gelo
nel conclave dementino e cardinale.
Diodato Piciollo di anni 92
Montefiascone, 4.4.2005
L'eco della
tua voce
L'eco della Tua voce giunge a noi,
ma molti non l'hanno udita
e continuano a credere che le cose
eccelse siano più importanti di Te.
Cercano la serenità in cose
momentanee, in passioni che oggi ci sono
e domani chissà.
Si ritrovano ad esser soli
prima di aver potuto amare qualcuno.
Le grandi cose si ricevono Amandoti
non solo quando si è affranti
dal dolore, quando c'è la probabilità
di non poter più tornare indietro
mostrandoTi la propria disperazione
ma anche quando tutto va bene,
come segno di gratitudine e altruismo
nei Tuoi confronti, che doni sempre
misericordia a chi decide di seguirTi.
Loredana
ti naturali, ti avvicinavano al Padre.
La precoce mancanza dell'affetto materno ti aveva reso smisuratamente innamorato della
Madre Celeste a cui avevi affidato l'intera tua vita.
Solo i padri accecati d'amore per i loro figli sollevano in aria e baciano i piccoli come facevi tu.
Solo chi ha visto tutti i mali del mondo ed ha provato il dolore riesce ad accarezzare i malati e a
donargli conforto come abbiamo visto fare a te.
Nessun uomo ha stretto tante mani ed accarezzato visi quanto te; nessuno mai ha avuto così
tanti occhi addosso, sorrisi e sguardi di ammirazione.
Quando toccavi una persona, sia essa capo di stato o uomo qualunque, lo facevi con gesto
forte e deciso, senza timidezza. Di tutti ne captavi l'essenza al tatto. Per tutti hai rappresentato
un padre, una presenza familiare ed un'autorevole garanzia di protezione per un periodo lungo
una vita.
Ti abbiamo visto ancora giovane ed energico; ti abbiamo poi visto vecchio e logoro. La lotta al
di là delle forze contro la malattia, donava ancor più sacralità alla tua persona. Chi ti ha dato il
coraggio di affrontare tutto?
A raccogliere e a parlare a tutte le smisurate masse?
E come hai potuto vincere l'umano connaturato istinto di "avere paura"?
Fino alla fine. Fino alla fine hai conservato la piena lucidità dei tuoi pensieri, privilegio questo
soltanto di pochi e, forse, dei "grandi". Hai lasciato che il tuo corpo si spegnesse "in diretta", al
cospetto di tutti, conservando, tuttavia, la tua esemplare ostinazione che sfogavi nell'ultimo
gesto contro il leggio.
Questa breve riflessione è per dirti: hai lasciato un segno indelebile.
Una parte di noi se n'è andata con te alle 21,37 del 2 aprile 2005.
La vita va avanti, certo; ma cambia, che lo vogliamo o no.
Poco dopo la notizia del tuo transito, sono uscito fuori di casa e, guardando il cielo notturno, mi
sono detto: beato te, o cielo, che stanotte hai accolto questa grande anima.
E si aveva l'impressione che il cielo non era quello di una notte qualunque.
Gustati ora il tuo Paradiso... te lo sei meritato.
Questo è il mio pensiero d'amore per te, dolcissimo, adorabile Karol...
Ricordati di noi sotto la tua finestra illuminata.
Vedi quanti siamo?
Siamo tutti lì per te... ad aspettarti.
Paolo Pezzato
Notazio
A
Sua
Karol
Wojtyla
di Severìni
Vincenzo
Anche i suoi nemici più agguerriti
di fronte a lui si sono convertiti
hanno inteso la voce del Signore
che sarà sempre il nostro salvatore.
Dalla Polonia venne il Santo Padre
chiamato da Gesù nostro Signore
da piccolo fu orfano di madre
soffrendo di tristezza e di dolore.
Tra bianchi e neri non
poveri o ricchi non c'è
lui predicava sempre
per accostarsi al pane
Al soglio di San Pietro fu chiamato
guidando tutto il clero con amore
da tutto il mondo è stato il più acclamato
osannato da tutti con ardore.
Girando per il mondo pellegrino
portava fede amore e gentilezza
è cominciato lento il suo declino
benedicendo tutti con dolcezza.
Il nostro Padre eterno l'ha voluto
portarselo con se nel Paradiso
in mezzo a tutti è stato il benvenuto
lassù dall'alto manderà un sorriso.
Su tutti i suoi bambini prediletti
infermi peccatori e protestanti
lui si teneva sempre tutti stretti
anche nei più difficili momenti.
Umili e potenti inginocchiati
col volto teso e pieno di stupore
dinanzi a lui si sono emozionati
mostrandogli l'affetto e tanto amore.
La salma sua verrà poi tumulata
nel regno Vaticano papalino
in nuda terra verrà sotterrato
eternamente lui sarà divino.
c'è differenza
più importanza
l'uguaglianza
della mensa.
pag. 13
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
Un grande Papa
mercoledì 7 aprile
anche se non sono credente
Il Papa sta morendo, che strano, io non sono credente ma sento lo stesso dispiacere che prova
un cattolico praticante, credo. Sento dispiacere
per l'uomo che è stato per quello che ha fatto approfittando del ruolo che egli è stato dato: ha migliorato
il mondo.
Tutti i Papi sono stati inevitabilmente partecipi alla
politica perché il Vaticano è una potenza con risorse
invidiabili e questo Papa ha attinto a queste risorse
con diligenza ed umanità come nessuno altro.
Ha contribuito ad annullare sistemi totalitari che
annullavano l'uomo, lo ha fatto con voce alta, prima
ammonendo i potenti e poi sfidandoli dicendo al
popolo oppresso di "non aver paura" di acquistare la
dignità dovuta, che lui era con loro. Lo hanno ascoltato ed hanno vinto. Abbiamo visto uomini distruggere quell'ignobile muro in suo nome, abbiamo visto
uomini e donne conquistare la libertà in suo nome.
Abbiamo visto Giovanni Paolo II dare la speranza a
chi l'aveva persa, a chi non credeva più. Nemmeno
quella pallottola ha voluto fargli del male.
Sono le ore 21,40 del 2 aprile 2005: il Papa è morto.
Ero davanti alla televisione. Il suo ultimo desiderio
è stato l'appello fatto ai giovani perché non lo
abbandonassero, a fatica sono state interpretate le
sue parole perché a fatica riusciva a parlare, e nella
piazza si sono riversati migliaia di giovani a pregare
per lui perché non fosse solo negli ultimi istanti della
sua vita. Hanno gridato il suo nome: "Tu ci hai chiamato e noi siamo venuti". C'era uno striscione con
scritto questo.
lo non sono lì, ma con il cuore lo sto pensando. Non
mi ha mai colpito la morte di un Papa più di tanto,
con Giovanni Paolo II è stato differente, lo sento
vicino come una persona cara: sicuramente lo terrò
nel cuore e nella mente, anche se non sono credente. E' stato un pontificato lungo ed eccezionale, il
suo nome parla di libertà. Lo abbiamo visto arrabbiato e severo ammonire capi di stato, e lo ha fatto
con il dito alzato, ha alzato al cielo ed abbracciato
un bambino malato di A.D.S., lo abbiamo visto
sopra una Ferrari con la sua solita ironia. Tutto il
mondo sta pensando a lui: certamente non è morto
solo. Ha chiamato i giovani "Sentinelle dell'aurora,
Papa Boys". Ha chiesto perdono per i crimini commessi in passato in nome della chiesa: ha fatto questo! Ora tutte le persone che hanno subito violenza
nella dignità si troveranno con una sicurezza in
meno, ma sarà soltanto il pensiero di un attimo perché nella speranza che questo Papa ha dato si tro-
verà la forza per far credere, a chi non la pensa
così, che ogni uomo ha gli stessi diritti di qualsiasi
altro uomo.
E' stato portatore di pace in una umanità smarrita
dalla follia della guerra e dal potere, è stato perseguitato dal nazismo e dal comunismo e Lui li ha
combattuti con la forza che gli compete, con la sua
voglia di pace e dignità. Ha dato la cosa più importante di cui ha bisogno l'uomo: la dignità.
Ma è mai possibile che un uomo diventi grande
perché ha ridato speranza e dignità? E' un diritto
indiscutibile e nessuno, nessuno al mondo è in diritto di metterlo in discussione, ma purtroppo c'è chi lo
ha fatto, chi lo fa, e spero che non lo farà più, grazie
anche a Lui. Giudicare un uomo soltanto dal colore
della sua pelle o dalla diversità del suo pensiero:
allucinante! Ora vedo questa immensa folla con le
lacrime agli occhi e mi sento orgoglioso di essere
Italiano, grazie a Lui abbiamo rivalutato la nostra
nazione davanti al mondo, e vedo il mondo con le
lacrime agli occhi per Giovanni Paolo II e mi sento
orgoglioso di essere cittadino del mondo. E' inconcepibile per me pensare che abbia preso per se le
sofferenze del mondo, ma in questo momento il mio
pensiero è questo, lo non sono credente. Ci ha
detto: "Non abbiate paura ecco, io sto soffrendo e
sono vicino a voi, io sto soffrendo e vi dico di amarvi, io sto soffrendo e lo faccio vedere al mondo, lo
faccio per voi, per un mondo migliore, e se vi amate
io soffrirò di meno". Ed allora, perché far soffrire un
uomo così meraviglioso. E' l'esempio di pace più
sfacciata che l'uomo abbia mai avuto. Grazie caro
grande Papa, la speranza che hai dato non morirà
mai.
Grazie Caro Papa, grazie per avermi permesso di
scrivere queste cose, per avermi permesso, con
quello che ho fatto e dato di scrivere bene di te, il
mondo non ha perso qualcosa di bello con la tua
morte perché tu ci sei stato perciò tutti noi abbiamo
avuto qualcosa di bello e continueremo ad averlo
pensando a te. Grazie di tutto caro Grande uomo,
Caro Grande Papa. Giovanni Paolo II, il Grande,
mai un a p p e l l a t i v o è stato più i n d o v i n a t o .
Grazie, veramente, con tutto il cuore, Grazie.
Un grosso abbraccio.
lettera scritta a mano, non firmata
Leggo praticamente "La Voce" da sempre e perché
no, mi farebbe piacere vederla pubblicata, non per
presunzione ma per il Papa.
Un
per
messaggio
i
giovani
Stavo facendo le solite cose che si fanno
a casa la sera, quando in un momento di
silenzio, in uno di quei momenti dove si
vuole stare solo con se stessi, si è sentita
la presenza di qualcuno.
Quando ciò avviene c'è una grande emozione perché significa che qualcuno sta
venendo a dirti qualcosa. Mi è apparso il
Papa: aveva il mantello rosso e il cappellino bianco, ha mandato a dire: "i giovani
devono pregare molto". Aveva un viso
sorridente e gioioso.
Cuneconda
P.S. Ciò che ho detto sopra non è stato
dettato da un momento di suggestione.
C'è una lunga storia e un lungo cammino.
Non ho mai potuto raccontare nulla a
nessuno perché la gente ha paura di ciò
che non vede, si è più propensi a giustificare ciò che si vede.
E IL PRIMO PAR
.non italiano
dopo 455 anni
(Adriano VI di Utrecht)
...polacco
o proveniente
da un paese slavo
...nato in uri Paese
comunista e ad andare
oltrecortina
...ad aver recitato in
pubblico e ad aver lavorato
in fabbrica (dal 1940)
... ad entrare in una
sinagoga, dopo Pietro
(13 aprile 1986)
...a parlare in una
chiesa protestante
(l'11 dicembre 1983)
...a visitare
una moschea
(6 maagio 2001)
IL PONTEFICE DEI RECORD
...ad andare in un Paese
ortodosso
(Romania, 7 maggio 1999)
Il pontificato di Giovanni Paolo II è il terzo della storia per numero di anni.
Ma nessun papa della storia può competere con lui quanto a persone che l'hanno potuto vedere dal
...ad aprire un giubileo pei
un millennio (24 dicembre
1999)
vivo, viaggi effettuati, fedeli elevati agli onori degli altari o della porpora, importanti documenti
emessi.
E' IL T E R Z O PER DURATA: Pietro: I secolo 34/37 anni, Pio IX: 1846-1878 31 anni e 7 mesi,
Giovanni Paolo II: 1978-2005 26 anni e 5 mesi, Leone XIII: 1878-1903 25 anni e 5 mesi, Pio VI: 17751799 24 anni e 6 mesi.
PERSONE INCONTRATE: in totale 300 milioni circa (di persone), 17.669.800 nelle 1.165 udienze
generali in Vaticano, 1475 Capi di Stato e di Governo.
CHILOMETRI PERCORSI: 1.247.613 in 144 viaggi in Italia e 104 internazionali, 31,1 volte la circonferenza terrestre (km. 40.003,7).
PROCLAMAZIONE E NOMINE: Santi 483, Beati 1.345, Cardinali 231, Vescovi 3.934.
DOCUMENTI FIRMATI: 14 Encicliche, 15 Esortazioni, 11 Costituzioni, 45
Lettere Apostoliche, 30 Motu proprio.
P A R O L E LETTE E SCRITTE: 18 milioni parole pronunciate, 6 volte la
Bibbia. Oltre 20 milioni le copie di libri di cui è autore vendute nel mondo.
Circa 200 libri vengono scritti su di lui ogni anno. Oltre 85.000 le pagine dei
suoi insegnamenti.
...a visitare il Parlamento
italiano (14 novembre
2002)
...ad assistere ad un
concerto rock
(27 settembre 1997)
...ad assistere ad una
partita di calcio
(29 ottobre 2000)
...ad essere operato
in ospedale (attentato
del 13 maggio 1981)
Lo stemma del Pontificato non corrisponde
a nessuno dei consueti modelli araldici. La
parte verticale della croce è spostata in alto in
modo inusuale per dare spazio alla M maiuscola, che ricorda la presenza della Madonna
sotto la Croce e la sua eccezionale partecipazione alla Redenzione di Cristo.
pag. 14
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
L'ultimo discorso da "Cardinale" e i primi da papa: Benedetto XVI
L u n e d ì 18 a p r i l e - A p e r t u r a del C o n c l a v e . C e n t o q u i n d i c i
Cardinali elettori si trovano nella basilica Vaticana e concelebrano la Messa "prò eligendo Pontifice".
Joseph Ratzinger, come cardinale decano è il celebrante principale e all'omelia inizia a parlare dicendo:
"In quest'ora di grande responsabilità, ascoltiamo con particolare
attenzione quanto il Signore ci dice con le sue stesse parole....
Passiamo alla seconda lettura, alla lettera agli Efesini. Qui si tratta
in sostanza di tre cose: in primo luogo, dei ministeri e dei carismi nella
Chiesa, come doni del Signore risorto ed asceso al cielo; quindi, della
maturazione della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, come condizione e contenuto dell'unità nel corpo di Cristo; e, infine, della comune partecipazione alla crescita del corpo di Cristo, cioè della trasformazione del mondo nella comunione col Signore.
Soffermiamoci solo su due punti. Il primo è il cammino verso "la
maturità di Cristo", così dice, un po' semplificando, il testo italiano. Più
precisamente dovremmo, secondo il testo greco, parlare della "misura
della pienezza di Cristo", cui siamo chiamati ad arrivare per essere
realmente adulti nella fede. Non dovremmo rimanere fanciulli nella
fede, in stato di minorità.
E in che cosa consiste l'essere fanciulli nella fede? Risponde san
Paolo: significa essere "sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina..."(Ef 4,14). Una descrizione molto attuale!
Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni,
quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola
barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all'altro: dal marxismo al liberalismo,
fino al libertinismo; dal collettivismo all'individualismo radicale; dall'ateismo ad un vago misticismo religioso; dall'agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto
dice San Paolo sull'inganno degli uomini, sull'astuzia che tende a trarre nell'orrore (cf Ef 4,14). Avere una fede chiara, secondo il Credo
della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre
il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di
dottrina", appare c o m e l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi
odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non
riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura
solo il proprio io e le sue voglie.
Noi, invece, abbiamo un'altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo.
E' lui la misura del vero umanesimo. "Adulta" non è una fede che
segue le onde della moda e l'ultima novità; adulta e matura è una
fede profondamente radicata nell'amicizia con Cristo. E' quest'amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per
discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta
d o b b i a m o maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di
Cristo. Ed è questa fede - solo la fede - che crea unità e si realizza
nella carità. San Paolo ci offre a questo proposito - in contrasto con le
continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle
onde - una bella parola: fare la verità nella carità, come formula
fondamentale dell'esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità
e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra
vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca;
la verità senza carità sarebbe come "un cembalo che tintinna" (1
Cor 13,1).
Veniamo ora al Vangelo, dalla cui ricchezza vorrei estrarre solo
due piccole osservazioni. Il Signore ci rivolge queste meravigliose
parole: "Non vi chiamo più servi... ma vi ho chiamato amici" (Gv
15,15). Tante volte sentiamo di essere - come è vero - soltanto servi
inutili (cf Le 17,10). E, ciò nonostante, il Signore ci chiama amici, ci fa
suoi amici, ci dona la sua amicizia.
Il Signore definisce l'amicizia in un duplice modo. Non ci sono
segreti tra amici: Cristo ci dice tutto quanto ascolta dal Padre; ci dona
la sua piena fiducia e, con la fiducia, anche la conoscenza. Ci rivela il
suo volto, il suo cuore. Ci mostra la sua tenerezza per noi, il suo
amore appassionato che va fino alla follia della croce. Si affida a noi, ci
dà il potere di parlare con il suo io: "questo è il mio corpo...", "io ti
assolvo...". Affida il suo corpo, la Chiesa, a noi. Affida alle nostre deboli menti, alle nostre deboli mani la sua verità - il mistero del Dio Padre,
Figlio e Spirito Santo; il mistero del Dio che "ha tanto amato il mondo
da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3,16). Ci ha reso suoi amici - e noi
come rispondiamo?
L'altro elemento del Vangelo - cui volevo accennare - è il discorso
di G e s ù s u l
portare frutto:
"Vi ho costituito
perché
andiate e portiate frutto e il
vostro
frutto
rimanga" (Gv
15,16).
Appare
qui il dinamis m o dell'esistenza
del
cristiano, dell ' a p o s t o l o : vi
ho c o s t i t u i t o
perché andiat
e
.
.
.
Dobbiamo
e s s e r e ani15 gennaio 2004: Georg, il fratello sacerdote di Joseph,
m a t i da u n a
festeggia l'80° compleanno
santa inquietudine: l'inquietudine di portare a tutti il dono della fede, dell'amicizia con Cristo.
In verità, l'amore, l'amicizia di Dio ci è stata data perché arrivi anche
agli altri. Abbiamo ricevuto la fede per donarla ad altri - siamo sacerdoti per servire altri. E dobbiamo portare un frutto che rimanga. Tutti
gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa
rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno. Dopo un certo tempo, più o meno lungo, tutte queste cose
scompaiono. L'unica cosa, che rimane in eterno, è l'anima umana,
l'uomo creato da Dio per l'eternità.
Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime
umane - l'amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la
parola che apre l'anima alla gioia del Signore.
Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare
frutto, un frutto che rimane. Solo così la terra viene cambiata da valle
di lacrime in giardino di Dio.
Ritorniamo infine, ancora una volta, alla lettera agli Efesini. La lettera dice - con le parole del Salmo 68 - che Cristo, ascendendo in
cielo, "ha distribuito doni agli uomini" (Ef 4,8). Il Vincitore distribuisce
doni. E questi doni sono apostoli, profeti, evangelisti, pastori e
maestri. Il nostro ministero è un dono di Cristo agli uomini, per costruire il suo corpo - il mondo nuovo. Viviamo il nostro ministero così, come
dono di Cristo agli uomini! Ma in questa ora, soprattutto, preghiamo
con insistenza il Signore, perché d o p o il grande dono di Papa
Giovanni Paolo II, ci doni di nuovo un pastore secondo il suo
cuore, un pastore che ci guidi alla conoscenza di Cristo, al suo
amore, alla vera gioia.
Amen.
cardinale Joseph
Ratzinger
La sera del Venerdì Santo - nello scenario suggestivo del
Colosseo - alla nona stazione il card. Ratzinger ha espresso que-
sta riflessione: "Non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo
debba soffrire per la sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa
del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza renderci conto di lui! Quante volte la sua
Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c'è in tante
teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e
proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!".
"Signore - è stata la preghiera scaturita dal suo cuore - spesso
la
tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca
che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano
vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi
della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo nqi stessi a sporcarli!
Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi
parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa... Ti sei
rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la
tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi".
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 15
Il primo discorso "programmatico" del papa Benedetto XVI
pronunciato al termine della Messa di mercoledì mattina 20 aprile
dinanzi ai Cardinali che la sera prima lo avevano eletto Papa
Riconoscenza per l'elezione e Omaggio al papa
Giovanni Paolo li
Venerati Fratelli Cardinali,
carissimi Fratelli e Sorelle in Cristo,
voi tutti, uomini e donne di buona volontà!
Grazia e pace in abbondanza a tutti voi (cfr 1 Pt 1,2)!
Nel mio animo convivono in queste ore due sentimenti contrastanti. Da una parte, un senso di inadeguatezza e di umano turbamento per la responsabilità
che ieri mi è stata affidata, quale Successore dell'apostolo Pietro in questa Sede di Roma, nei confronti
della Chiesa universale.
Dall'altra parte, sento viva in me una profonda gratitutempi, sotto la guida di coloro cne tali stesso na eletto vicari del suo Figlio e ha costituito pastori (cfr
Prefazio degli Apostoli I).
Carissimi, questa intima riconoscenza per un dono
della divina misericordia prevale malgrado tutto nel
mio cuore. E considero questo fatto una grazia speciale ottenutami dal mio venerato Predecessore,
Giovanni Paolo II. Mi sembra di sentire la sua mano
forte che stringe la mia; mi sembra di vedere I suoi
occhi sorridenti e di ascoltare le sue parole, rivolte in
questo momento particolarmente a me: "Non avere
paura!".
La morte del Santo Padre Giovanni Paolo II, e i giorni
che sono seguiti, sono stati per la Chiesa e per il
mondo intero un tempo straordinario di grazia. Il grande dolore per la sua scomparsa e il senso di vuoto
che ha lasciato in tutti sono stati temperati dall'azione
di Cristo risorto, che si è manifestata durante lunghi
giorni nella corale ondata di fede, d'amore e di spirituale solidarietà, culminata nelle sue solenni esequie.
Possiamo dirlo: i funerali di Giovanni Paolo II sono
stati un'esperienza veramente straordinaria in cui si è
in qualche modo percepita la potenza di Dio che,
attraverso la sua Chiesa, vuole formare di tutti i popoli
una grande famiglia, mediante la forza unificante
della Verità e dell'Amore (cfr Lumen gentium, 1).
Nell'ora della morte, conformato al suo Maestro e
Signore, Giovanni Paolo II ha coronato il suo lungo e
fecondo Pontificato, confermando nella fede il popolo
cristiano, radunandolo intorno a sé e facendo sentire
iù unita l'intera famiglia umana,
ome non sentirsi sostenuti da questa testimonianza? Come non avvertire l'incoraggiamento che proviene da questo evento di grazia?
Sorprendendo ogni mia previsione, la Provvidenza
divina, attraverso il voto dei venerati Padri Cardinali,
mi ha chiamato a succedere a questo grande Papa.
Ripenso in queste ore a quanto avvenne nella regione di Cesarea di Filippo, duemila anni or sono. Mi
pare di udire le parole di Pietro: "Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente", e la solenne affermazione del
Signore: 'Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la
mia Chiesa... A te darò le chiavi del regno dei cieli"
(Mt 16,15-19 .
Tu sei il Cristo! Tu sei Pietro! Mi sembra di rivivere la
stessa scena evangelica; io, Successore di Pietro,
ripeto con trepidazione le parole trepidanti del pescatore di Galilea e riascolto con intima emozione la rassicurante promessa del divino Maestro. Se è enorme
il peso della responsabilità che si riversa sulle mie
povere spalle, è certamente smisurata la potenza
divina su cui posso contare: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Mt 16,18).
Scegliendomi quale Vescovo di Roma, il Signore mi
ha voluto suo Vicario, mi ha voluto "pietra" su cui tutti
possano poggiare con sicurezza. Chiedo a Lui di supplire alla povertà delle mie forze, perché sia coraggioso e fedele Pastore del suo gregge, sempre docile
alle ispirazioni del suo Spirito.
Mi accingo a intraprendere questo peculiare ministero, il ministero "petrino" al servizio della Chiesa universale, con umile abbandono nelle mani della
Provvidenza di Dio. E' in primo luogo a Cristo che rinnovo la mia totale e fiduciosa adesione: "In Te,
Domine, speravi; non confundar in aeternum!".
e
Chiedo anche a tutti i Fratelli nell'Episcopato di essermi accanto con la preghiera e col consiglio, perché
possa essere veramente il Servus servorum Dei.
Dome Pietro e gli altri Apostoli costituirono per volere
del Signore un unico Collegio apostolico, allo stesso
modo il Successore di Pietro e i Vescovi, successori
degli Apostoli, - il Concilio lo ha con forza ribadito [cfr
Lumen gentium, 22) - devono essere tra loro strettamente uniti. Questa comunione collegiale, pur nella
diversità dei ruoli e delle funzioni del Romano
Pontefice e dei Vescovi, è a servizio della Chiesa e
dell'unità nella fede, dalla quale dipende in notevole
misura l'efficacia dell'azione evangelizzatrice nel
mondo contemporaneo. Su questo sentiero, pertanto,
sul quale hanno avanzato i mie venerati
Predecessori, intendo proseguire anch'io, unicamente
preoccupato di proclamare al mondo intero la presenza viva di Cristo.
Attuazione del Concilio Vaticano II
Mi sta dinanzi, in particolare, la testimonianza del
Papa Giovanni Paolo II. Egli lascia una Chiesa più
coraggiosa, più libera, più giovane. Una Chiesa che,
secondo il suo insegnamento ed esempio, guarda
con serenità al passato e non ha paura del futuro. Col
grande Giubileo essa si è introdotta nel nuovo millennio recando nelle mani il Vangelo, applicato al mondo
attuale attraverso l'autorevole rilettura del Concilio
Vaticano II. Giustamente il Papa Giovanni Paolo II ha
indicato il Concilio quale "bussola" con cui orientarsi
nel vasto oceano del terzo millennio (cfr Lett. ap.
Novo Millennio ineunte, 57-58). Anche nel suo
Testamento spirituale egli annotava: "Sono convinto
che ancor a lungo sarà dato alle nuove generazioni di
attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX
secolo ci ha elargito" (17.111.2000).
Anch'io, pertanto, nell'accingermi al servizio che è
proprio del Successore di Pietro, voglio affermare con
forza la decisa volontà di proseguire nell'impegno di
attuazione del Concilio Vaticano 11, sulla scia dei miei
Predecessori e in fedele continuità con la bimillenaria
tradizione della Chiesa. Ricorrerà proprio quest'anno
il 40° anniversario della conclusione dell'Assise conciliare (8 dicembre 1965). Col passare degli anni, i
Documenti conciliari non hanno perso di attualità, i
loro insegnamenti si rivelano anzi particolarmente
pertinenti in rapporto alle nuove istanze della Chiesa
e della presente società globalizzata.
Speciale anno dedicato all'Eucaristia
In maniera quanto mai significativa, il mio Pontificato
inizia mentre la Chiesa sta vivendo lo speciale Anno
dedicato all'Eucaristia. Come non cogliere in questa
provvidenziale coincidenza un elemento che deve
caratterizzare il ministero al quale sono stato chiamato? L'Eucaristia, cuore della vita cristiana e sorgente
della missione evangelizzatrice della Chiesa, non può
non costituire il centro permanente e la fonte del servizio petrino che mi è sfato affidato.
L'Eucaristia rende costantemente presente il Cristo
risorto, che a noi continua a donarsi, chiamandoci a
partecipare alla mensa del suo Corpo e del suo
Sangue. Dalla piena comunione con Lui scaturisce
ogni altro elemento della vita della Chiesa, in primo
luogo la comunione tra tutti i fedeli, l'impegno di
annuncio e di testimonianza del Vangelo, l'ardore
della carità verso tutti, specialmente verso i poveri e i
piccoli.
n questo anno, pertanto, dovrà essere celebrata con
^articolare, rilievo la Solennità del. Corpus Domini.
['Eucaristia sarà poi al centro, in agosto, della
Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia e, in ottobre, dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi,
che si svolgerà sul tema: "L'Eucaristia fonte e culmine
della vita e della missione della Chiesa". A tutti chiedo
di intensificare nei prossimi mesi l'amore e la devozione a Gesù Eucaristia e di esprimere in modo coraggioso e chiaro la fede nella presenza reale del
Signore, soprattutto mediante la solennità e la correttezza delle celebrazioni.
Lo chiedo in modo speciale ai Sacerdoti, ai quali
penso in questo momento con grande affetto. Il
Sacerdozio ministeriale è nato nel Cenacolo, insieme
con l'Eucaristia, come tante volte ha sottolineato il
mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II.
"L'esistenza sacerdotale deve avere a speciale titolo
una "forma eucaristica", ha scritto nella sua ultima
Lettera per il Giovedì Santo (n. 1). A tale scopo contribuisce innanzitutto la devota celebrazione quotidiana
della santa Messa, centro della vita e della missione
di ogni Sacerdote.
Ricostruire la piena unità dei seguaci di Cristo
Alimentati e sostenuti dall'Eucaristia, i cattolici non
possono non sentirsi stimolati a tendere a quella
piena unità che Cristo ha ardentemente auspicato nel
Cenacolo. Di questo supremo anelito dei Maestro
divino il Successore di Pietro sa di doversi fare carico
in modo del tutto particolare. A lui infatti è stato affidato il compito di confermare i fratelli (cfr Le 22,32).
Con piena consapevolezza, pertanto all'inizio del suo
ministero nella Chiesa di Roma che Pietro ha irrorato
col suo sangue, l'attuale suo Successore si assume
come impegno primario quello di lavorare senza
risparmio di energie alla ricostituzione della piena e
visibile unità di tutti i seguaci di Cristo. Questa è la
sua ambizione, questo il suo impellente dovere. Egli è
cosciente che per questo non bastano le manifestazioni di buoni sentimenti. Occorrono gesti concreti
che entrino negli animi e smuovano le coscienze, sollecitando ciascuno a quella conversione interiore che
è il presupposto di ogni progresso sulla via dell'ecumenismo.
Il dialogo teologico è necessario, l'approfondimento
delle motivazioni storiche di scelte avvenute nel passato è pure indispensabile. Ma ciò che urge maggiormente è quella purificazione della memoria". ìante
volte evocata da Giovanni Paolo II, che sola può
disporre gli animi ad accogliere la biena verità di
Cristo. E davanti a Lui, supremo Giudice di ogni
essere vivente, che ciascuno di noi deve porsi, nella
consapevolezza di dovere un giorno a Lui rendere
conto di quanto ha fatto o non na fatto nei confronti
del grande bene della piena e visibile unità di tutti i
suoi discepoli.
L'attuale Successore di Pietro si lascia interpellare in
prima persona da questa domanda ed è disposto a
fare quanto è in suo potere per promuovere la fondamentale causa dell'ecumenismo. Sulla scia dei suoi
Predecessori, egli è pienamente determinato a coltivare ogni iniziativa che possa apparire opportuna per
promuovere i contatti e l'intesa con i rappresentanti
delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali. Ad essi,
anzi, invia anche in questa occasione il più cordiale
saluto in Cristo, unico Signore di tutti.
Far risplendere la luce di Cristo
Torno con la memoria, in questo momento, all'indimenticabile esperienza vissuta da noi tutti in occasione della morte e dei funerali del compianto Giovanni
Paolo II. Attorno alle sue spoglie mortali, adagiate
sulla nuda terra, si sono raccolti i Capi delie Nazioni,
persone d'ogni ceto sociale, e specialmente giovani,
in un indimenticabile abbraccio di affetto e di ammirazione.
A lui ha guardato con fiducia il mondo intero. E' sembrato a molti che quella intensa partecipazione, amplificata sino ai confini del pianeta dai mezzi di comunicazione sociale fosse come una corale richiesta di
aiuto rivolta al Papa da parte dell'odierna umanità
che, turbata da incertezze e timori, si interroga sul
suo futuro.
La Chiesa di oggi deve ravvivare in se stessa la consapevolezza del compito di riproporre al mondo la
voce di Colui che ha detto: "lo sono la luce del
mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12).
Nell'intraprendere il suo ministero il nuovo Papa sa
che suo compito è di far risplendere davanti agli
uomini e alle donne di oggi la luce di Cristo: non la
propria luce, ma quella di Cristo.
Con questa consapevolezza mi rivolgo a tutti, anche
a coloro che seguono altre religioni o che semplicemente cercano una risposta alle domande fondamentali dell'esistenza e ancora non l'hanno trovata. A tutti
mi rivolgo con semplicità ed affetto, per assicurare
che la Chiesa vuole continuare a tessere con loro un
dialogo aperto e sincero, alla ricerca del vero bene
dell'uomo e della società.
Invoco da Dio l'unità e la pace per la famiglia umana
e dichiaro la disponibilità di tutti i cattolici a cooperare
per un autentico sviluppo sociale, rispettoso della
dignità d'ogni essere umano.
Non risparmierò sforzi e dedizione per proseguire il
promettente dialogo avviato dai miei venerati
Predecessori con le diverse civiltà, perché dalla reciroca comprensione scaturiscano le condizioni di un
P'uturo migliore per tutti.
fi
Penso ai giovani
Penso in particolare ai giovani. A loro, interlocutori
privilegiati del Papa Giovanni Paolo II, va il mio affettuoso abbraccio nell'attesa, se piacerà a Dio, di
incontrarli a Colonia in occasione della prossima
Giornata Mondiale della Gioventù. Con voi. cari giovani, futuro e speranza della Chiesa e dell'umanità,
continuerò a dialogare, ascoltando le vostre attese
nell'intento di aiutarvi a incontrare sempre più in
profondità il Cristo vivente, l'eternamente giovane.
Mane nobiscum, Domine!
Resta con noi Signore! Quest'invocazione, che forma
il tema dominante della Lettera apostolica di Giovanni
Paolo II per l'Anno dell'Eucaristia, è la preghiera che
sgorga spontanea dal mio cuore, mentre mi accingo
aa iniziare il ministero a cui Cristo mi ha chiamato.
Come Pietro, anch'io rinnovo a Lui la mia incondizionata promessa di fedeltà. Lui solo intendo servire
dedicandomi totalmente al servizio della sua Chiesa.
A sostegno di questa promessa invoco la materna
intercessione di Maria Santissima, nelle cui mani
pongo il presente e il futuro della mia persona e della
Chiesa, intervengano con la loro intercessione anche
i Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi.
Con questi sentimenti imparto a voi, venerati Fratelli
Cardinali, a coloro che partecipano a questo rito e a
quanti sono in ascolto mediante la televisione e la
radio una speciale, affettuosa Benedizione.
pag. 16
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
"Quell'abbraccio, l'ho sentito..." P. Enzo dal Bangladesh
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un fedele, arrivata, fra molte altre, ugualmente spontanee e commoventi, a "L'Osservatore Romano" in questi giorni:
Caro Papa Benedetto XVI,
non so se ti daranno questa lettera in
queste ore molto intense di impegni per
te, però vorrei che tu sapessi
che,
quando per radio ho sentito il tuo nome
ho pensato: "Mamma mia!, il Cardinale
Ratzinger!", e subito ho pensato ad un
Papa più severo. Ma quando ti ho visto
uscire sulla loggia di S. Pietro il mio
cuore si è allargato e ti ho subito voluto
bene. Hai avuto un gesto così spontaneo con quell'aizare le braccia, come
se volessi abbracciarci tutti e personalmente, quell'abbraccio l'ho sentito.
Sai cosa mi ha colpito di più, al di là del
tuo impressionante
"curriculum" snocciolato dai vari Tg? Il tuo sorriso che
non hai più smesso da quel momento:
ha molto del sorriso del mio caro papà,
che non c'è più. Chi ti scrive e si permette di darti del "tu" (ma come si fa a
non dare del tu al proprio
padre?
Anche nel Padre Nostro, del resto,
diamo del "tu" al Signore) non è un
giornalista, ma un medico veterinario di
una ASL del Piemonte.
Mi premeva dirti che ti voglio bene, che sono contento che hanno eletto te, che pregherò e accenderò una candela per te quando, tra pochi giorni, come tutti gli anni
dal 1978, andrò a Lourdes con un treno di pellegrini e ammalati per aiutarli, che ti
sentirò vicino quando, la domenica suonerò l'organo nella mia parrocchia, (perché
anche a te piace suonare, vero?), che cercherò di pregare per te più spesso. Caro
Benedetto XVI, ti auguro tanta forza per questo tuo nuovo importante "lavoro" e ti
chiedo, i tutta umiltà, una benedizione per la mia famiglia e per il mio bambino
Riccardo, che ha 4 anni, e la sera della tua elezione, quando sono tornato a casa,
mi ha detto: "Ciao papà, lo sai che a Roma c'è di nuovo il Papa?".
Vittorio Dessimone
Da "L'Osservatore Romano" Domenica 24 aprile p.11
27 marzo:
Concerto di Pasqua
La s e r a d i P a s q u a è t o r n a t o a g r a n d e r i c h i e s t a , nella
Cattedrale di Santa Margherita, Larron Vaughn, voce solista
dell'Incorporate Worship, insieme ad altri nove cantanti
gospel tra i migliori al mondo. Il gruppo ha eseguito un repertorio religioso speciale per la Santa Pasqua, ricco di Spirituals
Rhythm & Blues e Soul.
Malgrado il tempo inclemente, gli amanti della musica hanno
accolto con grande entusiasmo l'organico coro, dal fortissimo
impatto vocale e dalla straordinaria selezione corale, già esibitosi a l l ' i n t e r n o della Basilica r o m a n i c o - g o t i c a di San
Flaviano, per un concerto natalizio speciale lo scorso 18
dicembre 2004.
L'evento è stato organizzato dalle Associazioni delle Caritas
Diocesane, con il patrocinio del Comune di Montefiascone; il
ricavato della serata è stato devoluto alla Caritas di
Montefiascone per l'Istituzione di un Centro d'Ascolto zonale.
Alla fine del concerto, i giovani cantanti hanno ricevuto i saluti
del Parroco, Don Agostino Ballarono, del Sindaco, prof.
Fernando Fumagalli, e dell'Assessore al Turismo, dott.
Renato Trapè.
Caro Don Agostino,
ti penso con il tuo bel sorriso occupato a portare la benedizione pasquale alle Famiglie. Ricordo con gioia le visite che
insieme facemmo agli ammalati. Li ricordo. A tutti loro il mio
saluto.
La mia vita di accoglienza e guida dei gruppi è ripresa a
pieno ritmo. Domani arriverà un gruppo di 24 catechisti.
Questa settimana ho avuto un gruppo di 15 giovanotti lavoratori.
Ho seguito per radio il transito di Giovanni Paolo II. Sono
rimasto impressionato come tutti, uomini di ogni fede lo
abbiamo ricordato con grande ammirazione e apprezzamento. Ma in modo particolare sono rimasto edificato dal modo
con cui ha vissuto la morte. Sereno tranquillo pronto
per rincontro con Cristo di cui è stato un grande testimone. Fino all'ultimo ha voluto ascoltare la sua parola, si è
fatto leggere la via crucis. Mi veniva in mente San
Francesco il grande innamorato di Cristo. Un po' di tempo fa
lessi il libro di Terzani, un altro giro di giostra e, mi impressionò il fatto che una volta presa coscienza del suo amico
cancro, incominciò a girare per l'Asia ad incontrare uomini di
altre fedi per vedere come loro affrontavano la morte. Però
nel suo libro non c'è la ricerca di come un cristiano affronta
la morte. Il Papa ne ha dato l'esempio. Ha vissuto la morte
rivestendosi dell'abito nuziale per l'incontro con lo
sposo, pregando. Bellissimo!
E poi l'ha vissuto questo ultimo momento direi in piazza,
sulla piazza del mondo, con le folle che l'hanno seguito
come quando andava alle grandi riunioni dei giovani. Ha
capito ed ha anche rinunciato di tornare al Gemelli e alla
scienza medica che forse l'avrebbe fatto vivere qualche giorno in più. Ma ad quid? Mi ha proprio edificato.
Ed ora abbiamo il nuovo Papa uomo molto conosciuto
Benedetto XVI. Mi è piaciuto che abbiano fatto In fretta.
Scegliendo un uomo molto conosciuto non hanno voluto correre rischi. Sono rimasti al sicuro.
Un saluto a tutti in particolare a Sr. Elena. Tuo Enzo.
P.S. Ti scrivo da un nuovo indirizzo tu continua ad usare il
Vecchio.
DA PRETE
A PONTEFICE
1951: Il 29 g i u g n o v i e n e o r d i n a t o
sacerdote e inizia la sua attività di
insegnante di filosofia e teologia.
1953: Dottorato in Teologia con la dissertazione "Popolo e casa di Dio nella Dottrina della Chiesa di Sant'Agostino", con
la quale si addottorava in Teologia.
1959: Insegna Dogmatica e Teologia nella scuola superiore di Filosofia e Teologia
a Bonn. Continua l'attività dal 1963 a Münster e dal 1966 a Tubinga.
1962: Consulente teologico dell'Arcivescovo di Colonia Cardinale Joseph Frings, al
Concilio Vaticano II.
1969: E' professore ordinario di Dogmatica e di storia dei dogmi all'università di
Ratisbona e vicepresidente della stessa università.
1977: Il 24 marzo Paolo VI lo nomina Arcivescovo di München und Freising. II 28
maggio successivo riceve la consacrazione episcopale, primo sacerdote diocesano
ad assumere dopo 80 anni il governo pastorale della grande Diocesi bavarese.
1977: Il 27 giugno Paolo VI lo nomina cardinale nel Concistoro col Titolo di S.
Maria Consolatrice al Tiburtino. In seguito riceverà i titoli della Chiesa Suburbicaria
di Velletri-Segni (5 aprile 1993) e della Chiesa Suburbicaria di Ostia (30 novembre
2002).
1980: Relatore alla V Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi sul tema "I compiti della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo".
1 9 8 1 : Il 2 5 n o v e m b r e è n o m i n a t o d a G i o v a n n i P a o l o II P r e f e t t o d e l l a
Congregazione per la Dottrina della Fede, Presidente della Pontificia Commissione
Biblica e della Pontificia Commissione Teologica Internazionale.
1983: Presidente delegato della VI Assemblea sinodale su "Riconciliazione e penitenza nella missione della Chiesa".
1986: E' presidente della Commissione per la Preparazione del Catechismo della
Chiesa Cattolica, che dopo sei anni di lavoro (1992) viene presentato al Papa.
1993: Il 5 aprile entra a far parte dell'Ordine dei Cardinali Vescovi, del titolo della
Chiesa Suburbicaria di Velletri-Segni.
1998: Il 3 novembre è eletto Vice-Decano del Collegio Cardinalizio.
2002: Il 30 novembre Giovanni Paolo II approva l'elezione, fatta dai cardinali dell'ordine dei Vescovi, a Decano del Collegio Cardinalizio.
pag. 17
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
"LA VOCE"
E' GRATA A l SUOI
CAVALIERI: Valdannini Alberto, Paglialunga
Filomena, Brachino Elio, Ciucci Marcella,
Mezzetti Fausto, Tassoni Tatiana, lacoponi Aldo,
U.A., Pagliarulo Vera, Nevi Mario, Farina Ida,
Edicola Basili, Cleri Massimo, Tito Giuseppe,
Crocetti Clemente, Trapè Martina, Meneghini
Roberto, Romeo...., Rondinella Liliana
(Francavilla al Mare), Torrigiani Margherita,
Cicoria Felice, Giraldo Fabio, D'Agostini Renato,
Paoletti Giovanni, Paoletti Elena, N.N.,
Piergiovanni Agostino, Boccadoro Luigina,
Piergentili Isidoro, Barelli Francesco, Tashi
llyran, Lanzi Danilo, Bucaccio Nazzareno.
SOSTENITORI: Trapè Antonio, Manzi Giulio,
Cicoria Augusta, Mocini Renato, Fr. Bartolomeo
Coladonato, Minciotti Vincenzo, Trapè Mauro,
Cipriani Ferdinando, Sermini Agata, Nunziati
Antonia, Andreani Italiano, Saraca Lia, Cicoria
Giuseppe, Porroni Pietro.
BENEMERITI: Filiè Agostino, Pascucci Torquato,
Van Ejkelen Cornelis, Ceccarelli Giorgio, Cicoria
Flaviano, Ceccarelli Manuela, Pelecca Elena,
Cappannella Roberto, N.N., Marchetti Alberto,
Cavilli Anna.
AMICI: Baiocco Armando, Giraldo Maria,
Quattranni Adelio, Valeriani Mario, Fetoni
Franco, Brachino Domenico, Carloni Antonio,
Cicoria Dino, Severini Vincenzo, De Simone
Franco, Paolini Carmelo, Sciamannini Roberto,
Chiara Giovanni, Michela per Augusto Sciuga,
Angeli Ottaviano, N.N.
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "Amici della
Cattedrale": Via Bandita - Nardini, Trapè
Antonio, Fanali Armida, Cardini Giuseppe, Placidi
Adele, Trapè Martina, Minciotti Vincenzo, Maurini
Luisa, Bracaloni Rosa, Manzi Gabriele e Maria
Felicita, Caprini Martina, Maurizi Filippo e Mecali
Serafina, Fanelli Federico, i familiari in suffragio
di Manzi Domenico, Moroni Maria, Fapperdue
Gina, Angelo e Laura Manzi, Zampetta Sante.
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Gasparrini Matteo di Marcello e Crescenzi
Simona (29/03), Camicia Marco di Fabrizio e
Bevilacqua Sara (28/03), Pesci Sara di Salvatore
e Neagu Mihaela (09/04), Ciampicotto Marco di
Andrea e Marsiglioni Donatella (12/04).
MORTI: Di Leo Anna Maria (n.08/09/34
m.24/03), Marianello Giovanni (n.04/10/11
m.24/03), Paoletti Emma (n.07/12/11 m.29/03),
Fiorelli Ermelinda (n.28/07/30 m.05/04), Camicia
Giovanna (n.22/10/16 m.10/04), Ceccarelli
Angelo (n.18/11/31 m.30/03), Moroni Maria
(n.09/04/09
m.03/04), Bachiorri Nello
(n.19/02/33 m.08/04), Donati Duilio (n.01/01/23
m.22/03), Ramacci Bruna (n.28/04/43 m.30/03),
Tacchi Mario (n.29/04/26 m.17/04)
A S T R O N O M I A - di /V. C E M P A N A R I
La cintura di Orione
e le piramidi di Giza
(curiosità tratte da una nota rivista astronomica)
O s s e r v a n d o le piramidi d a u n a fotografia a e r e a della
piana di Giza si evidenzia subito una perfetta geometria
ed un preciso allineamento comune alle tre costruzioni.
Q u e l l o c h e n o n s i c a p i s c e è p e r c h é la p i r a m i d e d i
Micerino, faraone altrettanto importante, sia notevolmente
più piccola di quelle di Cheope e Chefren. Le ipotesi che
si sono succedute nel corso degli anni sono state molteplici ed anche fantasiose, come quelle che attribuiscono il
progetto delle piramidi ad extraterrestri che scesero all'epoca sulla Terra ma, solo negli anni 60 fu attribuita una
connessione tra la disposizione delle piramidi e la cintura
di Orione.
E' indiscutibile che ad una prima analisi, la disposizione
delle tre piramidi sia sovrapponibile a quella delle stelle
- KKW
che compongono la cintura di Orione, tanto che misurazioni accurate hanno rilevato solo un margine di errore di
Micerino
5 primi d'arco.
Un altro argomento interessante è la corrispondenza tra
:«
•.
dimensioni - Magnitudine stellare. Ciò che colpisce infatti
Sfinge
nel confronto piramidi - stelle è proprio la peculiarità della
piramide di Micerino, più piccola delle altre, esattamente
Chefren,.,
come in cielo dove Mithanka (la più ad ovest delle tre) è
£
la meno luminosa e quindi assimilabile alla piramide di
m< >
e
Micerino c h e è la più piccola delle tre, così Chefren,
sarebbe l'analoga di Alnilam, mentre Ainitak sarebbe in
Cheope
relazione della piramide di Cheope che è la più grande
delle tre (146,9 metri). Va aggiunto che tutte e tre le piramidi sono perfettamente orientate a Nord.
Ci si chiede: come potevano gli antichi Egizi possedere conoscenze e strumenti necessari a mettere a punto un tale progetto?
KM
Ma furono proprio gli antichi Egizi a formulare un tale progetto o piuttosto il progetto fu loro trasmesso da qualcun altro?
Sono tutti interrogativi che stimolano la curiosità. Personalmente penso che gli antichi Egizi erano
già in grado di eseguire le misurazioni necessarie ed avevano sufficienti conoscenze astronomiche. Una curiosità invece che è
sfuggita anche ai più attenti interessati a queste tematiche è la grandiss i m a s o m i g l i a n z a e s i s t e n t e t r a le
piramidi di Giza e il complesso vulc a n i c o d e l l a r e g i o n e Tharsis s u
Marte. Stessa proporzione ed orientamento Nord-Sud. E come se non
bastasse la inquietante corrispondenza tra il quarto vulcano (monte
Olympus) e la posizione del monte
sacro Al-Wadjit.
MONTEFIASCONE CALCIO
quattro calci ad un pallone». si fa per dire
Continua intensa l'attività sportiva della Scuola Calcio e di tutte le squadre che tra qualche giorno chiuderanno i rispettivi campionati, per poi
proseguire immediatamente dopo con i vari tornei estivi di seguito riportati:
Categoria
Pulcini 94
Pulcini 95
Pulcini misti
Esordienti
Esordienti
Giovanissimi
Allievi
Juniores
Località
Torneo di Olbia - Sardegna
Ragazzi di notte - Grotte S. Stefano
Torneo di Villanova - Viterbo
Tomeo Federico Mosconi - Orvieto
Torneo di Campitello Matese - Molise
Torneo "Andrea Fortunato" - Caprarola
Torneo di Sulmona - Abruzzo
Torneo Città di Orte
Periodo
dal 27 al 30 maggio 2005
maggio 2005
maggio 2005
maggio 2005
2-3-4-5 giugno 2005
maggio-giugno 2005
giugno 2005
maggio 2005
Grande successo per il secondo anno consecutivo del Torneo di Calcio
a 5 riservato alla categoria Pulcini durante il periodo di Pasqua. Alla
manifestazione dedicata al Presidentissimo sor "Angelo Manzi" hanno
partecipato otto squadre dilettandosi in giornate di puro sport e coinvolgendo come spettatori ogni giorno centinaia di persone.
La nostra squadra, è
arrivata in finale, battuta solamente dalla
fortissima formazione
dell'Alto
Lazio.
Ringraziamenti vivissimi vanno ai dirigenti
Bastianelli, Chiodo,
Fusco,
Santini,
Paoletti, Esperti e
Faina, ma soprattutto
alla famiglia Manzi
per il pregevole contributo associando il
Comune di Montefiascone sempre presente e attento a questi importanti
avvenimenti. Arrivederci al prossimo anno.
Infoline
0761.830073
Montefiascone
Calcio
Gabry Giommy
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005pag.18
E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6)
10.2.1947
Augusto Sciuga
23.8.1917
-
Giovanna Camicia
20.2.2005
22.10.1916
Caro
nonno,
sono quasi due
mesi che non ci
sei più e ora sei
nella pace di
Dio.
In noi hai lasciato un grande
vuoto ma anche
tanti bei ricordi,
lo ti
ricorderò
sempre
come
un nonno speciale, di poche parole, ma che
ha saputo darmi tanto affetto e amore.
Ti voglio bene, Michela
Emma Paoletti
7.12.1911
-
29.3.2005
La signora Emma,
sposata
c o n
Vincenzo
Paoletti,
aveva
perduto il
marito nel
2002
e
l'ha voluto seguire
alla fine
di marzo di quest'anno, lasciando nel
dolore i figli Paolo e Rosa - Altiero e
Maria Antonietta e gli affezionati nipoti.
Una donna di casa vecchio stampo ha
saputo infondere alla famiglia quella
fede che l'ha sostenuta in vita, permettendole di raggiungere la felicità divina.
Affezionatissima a "La Voce", riposi
nella pace di Dio.
Rinaldo Marziantonio
-
10.4.2005
Generosa madre
hai saputo mutare il g r i g i o d e l
cielo con i colori
dell'arcobaleno.
I
familiari
Margherita,
Cesira, Eraldo e
Marcella ringraziano i medici e
personale del
reparto Medicina
dell'Ospedale di
Montefiascone per la disponibilità e la cortesia
dimostrata verso la loro congiunta.
Maria Moroni
9.4.1909
-
3.4.2005
E' s t a t a la c l a s s i c a
mamma d'un tempo,
preoccupata della famiglia, mai d i m e n t i c a d i
mettere in pratica i principi di fede nei quali era
n a t a , s e m p r e c o n la
corona in mano, e sempre sorridente, anche se
negli ultimi anni era
costretta in carrozzella
e aveva perduto la possibilità della parola.
Aveva perduto un figlio,
Nicola, nel 1965 e lo
sposo Giuseppe Bacchiarri nel 1989 e, anche se ricca
e a m a t a d a g l i altri figli: T e r e s a , Maria V i t t o r i a ,
Giovanni, dei 6 nipoti e del pro nipote, Luca, il suo pensiero era sempre per il figlio perduto e per lo sposo, che
ora avrà incontrato in Paradiso.
Grazie, mamma Maria, per l'esempio che lasci d'una
vita cristiana, malgrado le sofferenze che si sono accumulate e che ora ti fanno felice e grande in Dio.
Chi semina, avrà un buon raccolto...
11 direttore del APT di Viterbo, sig. Vincenzo Ceniti, ha fatto una buona semina l'anno scorso, durante la fiera del turismo a Monaco CBR, promuovendo con il suo ottimo lavoro la Tuscia. In questi giorni il dott. Gasser, titolare dell'Agenzia
Ombrellone e presidente dell'Associazione Arca della Tuscia ha raccolto a Monaco i frutti del buon lavoro promozionale
dell'Apt e ha organizzato in seguito due eventi importanti a Monaco.
Il Dott. Gasser ha preso contatto con il più grande tour operator di Monaco e Bavaria, il TEAMBUS MUNCHEN, grazie
al lavoro scaturito dal Dott. Ceniti; e ha fatto con loro una presentazione della Tuscia di fronte a 8.000 visitatori della festa
del turista a Monaco tenutasi il 9 aprile. E' stata offerta anche una degustazione con l'olio d'oliva e vino della Tuscia del
frantoio Battaglini a Bolsena. In questa maniera tante persone hanno apprezzato già il buon gusto della Tuscia a Monaco.
L'Agenzia Ombrellone ha preparato un programma per i clienti di Teambus e già all'inizio maggio viene un gruppetto per
una settimana a Bolsena nell albergo Holiday con il programma 'Tuscia con gusto". E' previsto anche un altro gruppo più
grande per ottobre e molti altri per I anno 2006.
Il 18 aprile il dott. Gasser ha presentato in collaborazione con ENIT Monaco (direttore sig. Leonardo Campanelli),
Regione Lazio (dott. Franco Ventura), APT di Viterbo (sig. Vincenzo Ceniti), Agenzia Ombrellone, Associazione Arca della
Tuscia e TEAMBUS MUNCHEN (con il direttore sig. Gerstmayr) la Tuscia in modo multimediale ai giornalisti, agenzie di
viaggi e varie tour operator di Bavaria. La sala della conferenza dell'ENIT era talmente piena di persone che il materiale
distribuito è andato esaurito. Gli ascoltatori sono stati entusiasti per l'offerta presentata dal dott. Gasser accompagnato da
un buffet con prodotti italiani, olio di oliva del frantoio Battaglini a Bolsena, vino EST EST EST della Cantina Falesco e il
buon Merlot "Aurelius" della Cantina Pazzaglia di Castiglione in Teverina. Tutti hanno apprezzato ancora una volta la presentazione d'una offerta nuova sul mercato turistico.
Un tour operator che lavora nel settore VIP ha chiesto subito al dott. Gasser di organizzare per il 2006 un tour per una
settimana per 50 persone. Sono tutti direttori dai più grandi tour operator (TUI eoe) in Europa chi fanno un VIP-tour.
Un'occasione molto particolare per presentare la bellezza della Tuscia alle persone responsabili di questo tipo di turismo.
Solo loro chiedono 4 campi da tennis per fare un torneo con assegnazione di un trofeo (aove si trova?).
Un'esperienza che fa il dott. Gasser spesso, è che tante persone non conoscono la Tuscia e neanche il Lago di
Bolsena. E' una grande sfida poter pubblicare molto di più per poter pubblicizzare l'offerta della Tuscia per sviluppare il
turismo. Il Dott. Gasser con la sua agenzia e in collaborazione con Associazione Arca della Tuscia stanno preparando già
altre manifestazioni per questo anno a Berlino e Monaco. Tutto lavoro è svolto con risultati concreti: Subito l'11 maggio
viene il dott. Gasser con un gruppo di 50 persone da Berlino per una settimana a Montefiascone. Per l'anno 2006 ci sarà
un'altra grande occasione per la Tuscia. Il Dott. Gasser è riuscito dopo un lavoro di anni, di concludere un progetto di
marketing accompagnato con diversi azioni con una rivista molto importante nel mercato della Germania, Austria e
Svizzera, che porta un sicuro e notevole aumento per le strutture riunite nell'Associazione Arca della Tuscia e clienti
dell'Agenzia Ombrellone nell'anno 2006.
Il "Dott. Gasser con la sua Agenzia e i soci dell'Associazione Arca della Tuscia sono molto lieti per la buona e fedele
collaborazione con la Regione Lazio (sig. dott. Franco Ventura) e APT di Viterbo gestita dal carissimo direttore Vincenzo
Ceniti che ha portato un buon sviluppo del turismo nella Tuscia. Il direttore dell'APT di Viterbo ha messo già tante pietre
miliari importanti, speriamo ci siano molte di più nel futuro per arrivare sulla strada del successo.
Una volta riunite tutte le forze nella Tuscia, sarà possibile per il turismo nella Tuscia un successo molto più grande, ma
benché il dott. Gasser ha informato degli eventi tenutisi a Monaco e invitato a partecipare i comuni, e le strutture ricettive
delle rive del lago di Bolsena, nessuno na aderito e neanche risposto all'invito. Come mai???
ARCA della TUSCIA Associazione operatori turistici
Bernd Gasser - Presidente
-
13.3.2005
Le
famiglie
Marziantonio e
Cappuccini hanno
fatto un gesto di
grande amore per
onorare la memoria d i R i n a l d o
Marziantonio,
recentemente
scomparso.
Hanno deciso di
fare una donazione
a
favore
dell'Associazione
I t a l i a n a p e r la
Ricerca
sul
Cancro e ringraziano
parenti,
amici, conoscenti
e colleghi di lavoro che hanno contribuito a
tanto dimostrando una profonda sensibilità.
Questi gesti, fatti con il cuore, sono gesti in
favore della vita, poiché grazie ad ogni contributo, piccolo o grande, AIRC può proseguire il
suo cammino verso una meta in cui tutti dobbiamo credere.
AIRC Comitato Lazio - Tel. 06 4463365 - Fax
4451338 - [email protected] - www.airc.it
Due battute... dal
Baseball Montefiascone
Il primo raduno nazionale del baseball
Montefiascone è stata proprio una bella manifestazione sportiva. Infatti, dopo il rinvio dovuto, e
soprattutto sentito, da tutti i componenti della
Società, per il lutto dovuto alla morte del Santo
Padre Giovanni Paolo II, i dirigenti del
Montefiascone Baseball hanno rinviato la data del
raduno al 23 aprile u.s. Ed infatti proprio quel giorno il Presidente TOFANICCHIO Mario ha accolto
tutti i partecipanti alla manifestazione con un caloroso abbraccio che ha visto le vecchie glorie del
Baseball Montefiascone confrontarsi con gli attuali
giovani giocatori delle squadre attuali.
Il risultato è stato una grande festa di sport e
d'amicizia che per un pomeriggio ha coinvolto l'intero paese con in testa il Sindaco Fernando
Fumagalli. Solo gli eventi meteorologici hanno
potuto per un attimo fermare la festa, in quanto
dopo la breve precipitazione tutti i partecipanti alla
festa si sono riversati sul diamante di Fontanella
per poter misurare le qualità, e soprattutto i ricordi
di uno sport che rimane sempre nel cuore di ogni
appassionato. Ma dopo la festa è iniziata la vera e
propria stagione agonistica della squadra del Caffè
Fida Montefiascone. Infatti domenica 24 aprile c'è
stata la prima partita di campionato di serie B contro i titolari rivali dell'Arezzo che i nostri ragazzi
hanno vinto a man bassa (forse caricati dagli incitamenti del giorno prima) per 2 partite a 0. Anche
tutti i giovani componenti le altre categorie delle
squadre, Ragazzi, Allievi e Cadetti, stanno disputando un ottimo inizio di campionato vincendo finora tutti gli incontri disputati.
Una nota degna di risalto inoltre, va ai giovanissimi del minibaseball, allenati, e soprattutto controllati, da Luisa CACALLORO e Laura CELONI
che tra gioco e divertimento danno spettacolo, e
soprattutto ispirano buonumore, ogni volta che con
le loro mazze impegnano il "diamante" di
Montefiascone. E' veramente uno spettacolo da
non perdere per tutti gli sportivi.
In bocca al lupo a tutti i giocatori del Baseball
Montefiascone.
Mauro TOF.
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 19
La vecchiaia del bastone
di Zelindo Gianlorenzo
Se dicessi: "Chi durante la giovinezza non ha
commesso almeno una birbonata si alzi" sono
sicuro che quasi tutti i sederi rimarrebbero
appiccicati alle sedie ed ai sedili.
Oggi che le smanie giovanili sono svanite da un
pezzo e l'età è diventata un potente freno non
disinnescabile, possiamo ricordare con un sorriso le marachelle di allora anche perché, essendo invecchiati senza tanti clamori, la gente ci
crede immuni da quelle innocue anomalie di
comportamento di un tempo lontano.
Mia madre era di carattere intraprendente,
pronta a cogliere ogni occasione per progredire:
aveva generato me che sono invece un tipo "liècio, liècio" cioè mogio, mogio, che accetta il
mondo come viene senza alcuna forzatura né in
bene né in male.
Siccome alle scuole elementari avevo sempre
fatto discreta figura, essa aveva pensato di
farmi saltare la V° classe iscrivendomi al 1°
Ginnasio, guadagnando tempo per approdare
alla licenza scolastica secondaria; frequentai
quella scuola per una ventina di giorni dopo di
che mi impuntai talmente che mia madre fu
costretta a riportarmi in V° elementare con mia
grande felicità di ritrovare gli amici ed il maestro
di un tempo (al Ginnasio non conoscevo nessuno); questa bricconcellata mi ha poi nuociuto
abbastanza.
Quando ero un ragazzotto ci fu in Roma la partita di calcio Italia-Romania; l'Italia era allora
campione del Mondo di quello sport e noi italiani pieni di entusiasmo. Come fare per assistere
a quello storico incontro? Sentite che cosa
escogitammo in 4 amici di ginnasio: si era nel
mese di maggio e noi inventammo che bisognava pagare le tasse scolastiche di fine d'anno, mi
pare in tutto una ventina di lire (Italia felix), che
ci bastarono per il biglietto del treno - andata e
ritorno - e per quello di ingresso, curve popolari, a quello che allora si chiamava "Stadio del
Partito" (adesso non so più che nome gli hanno
dato).
Partimmo da casa verso le ore 11 dopo una
breve colazione con la scusa di una scampagnata: la partita cominciava alle 15, a Roma ci
trovammo immersi in un mare di folla e per fortuna le automobili non erano tante come oggi.
Le squadre contrapposte giocavano col
"Metodo" (poi uscì fuori il "Sistema") che consentiva nello schieramento degli uomini della
squadra - Il - nel modo seguente: n.1 portiere
(Olivieri); n.2 terzini (Foni, Rava); n.3 mediani
(Locatelli, Olmi, Campatelli); n.5 attaccanti
(Biavati, Reguzzoni - ali); centrocampista
(Piòla) più le due ali sinistre di cui la memoria
arrugginita ha perso la traccia: chi li sa ce li
metta.
Vincemmo la partita per 2 a 1; riprendemmo il
treno alla Stazione Termini per il ritorno a casa:
tutto si svolse nell'arco di un po' di mattina e di
tutto il pomeriggio. Qui finì il lato piacevole della
faccenda. Il lato amaro cominciò con la vera
richiesta di pagamento delle tasse di scuola:
non ricordo quali scuse inventammo ma a furia
di dire baggianate alla "alata fantasia mancò la
possa" per dirla col nostro Dante Alighieri; riservandosi di andare poi a verificare, cosa che per
fortuna poi non fecero, i nostri genitori alla fine,
anche se poco convinti, misero mano al borsellino liberandoci da quell'ambascia.
Nel palazzo dove lavorava mia madre c'era
anche ubicato l'Ufficio delle Imposte Dirette e
Catasto presieduto dal procuratore, un austero
dott. Tozzi; a furia di incontrarsi e salutarsi si era
stabilita fra di loro una cordiale amicizia.
Un giorno mia madre fermò il dottore e gli disse:
"Dottò, mio figlio ha preso la licenza liceale ma
non può andare all'Università di Roma per via
della guerra; perché non me lo sistemate in
qualche modo"; il procuratore ci pensò un poco
poi rispose: "Domattina mandatelo su da me,
vedrò cosa potrò fare" (allora lo potevano).
La mattina seguente, una splendida giornata di
giugno, mi recai in quell'Ufficio, il dottore mi
condusse ad una scrivania assegnandomi un
La neve caduta
Con la neve caduta entro quest'anno
Il terreno più volte s'è imbiancato,
Si pensa l'asse dei poli sia cambiato
O vero o no le cose non si sanno.
Chissà in futuro quanto cambieranno,
Co sto mondo fasullo Impatassato,
Dalla Siberia il gelo a noi è arrivato
Che assieme l'influenza ha trasportato.
Quando il creato prese il suo cammino
Sparse le cose strane alla rifusa
Secondo le giravolte del destino.
C'è il sempliciotto e il furbo se ne abusa,
Perché la colpa non vuole aver vicino
E a sua discolpa gli altri sempre accusa.
Diodato Piciollo di anni 92
Febbraio 2005
enorme registro con le coste di cartapecora,
pieno di cifre decimali 0,90, 0,32, 0,45 eccetera:
dovevo fare la somma che al totale non mi risultava mai omogenea; c'era nell'altra stanza una
di quelle prime calcolatrici a manovella che
chiesi in prestito ma il capoufficio mi ordinò di
fare le somme a memoria.
Guardai con tanta malinconia quello squallido
mondo privo di sole con la veduta limitata ad un
gruppo di vecchi tetti, osservai l'unico altro
impiegato di quella stanza che non mi aveva
nemmeno salutato, anzi mi aveva guardato dal
sotto in su immusonito quasi geloso delle sue
cartacce, ed ebbi una stretta al cuore: Quella
sarebbe stata dunque la mia vita futura? Quello
splendido avvenire che avevo sognato?
Il giorno seguente supponendo l'assenza del
capoufficio, mi feci prestare di nascosto la calcolatrice, ma lui invece ad un certo momento si
presentò ed agitando il dito indice di qua e di là
mi fece capire che non potevo: poi uscì,
lo aspettai un poco, quindi mi alzai, presi la
porta di uscita e via di corsa verso il mio lago
brillante, la mia ubertosa campagna con l'animo
di colui che "libertà va cercando ch'è si cara
come sa chi per lei vita rifiuta" (mi si perdoni
questa ripetizione poetica, ma ci voleva).
La mattina seguente l'arcano finì per amore e
per forza e dovetti confessare la verità: mia
madre rimase di sasso e mi rimproverò aspramente: "brutto disgraziato, ti rendi conto della
figura che mi hai fatto fare col procuratore? Ti
aveva raccattato per pietà offrendoti una fortuna
e tu l'hai gettata via; se continui così quando
non ci saremo più noi ti toccherà andare a mangiare e dormire dai frati cappuccini". E per rendere concreto il rimprovero vi allegò un ceffone
(allora non c'erano tante teorie scientifiche sulle
conseguenze che la violenza poteva apportare
alla psiche dei ragazzi: si "menava" e basta!).
Prima lezione.
Seconda lezione: un giorno mio padre guardandomi, mi parve assai tristemente, mi disse: 'Tu
sarai la vecchiaia del mio bastone!"; ancora
oggi non so, e per rispetto non l'ho mai chiesto,
se lui intendesse la frase nel senso ironico che
le si dà ancora oggi, se si fosse impappinato o
se le labbra avessero tradito il suo timore recondito nel vedermi senza lavoro.
Come a colui che a furia di battere il capo contro il muro alla fine spunta un bernoccolo, così a
me è spuntò un postarello in una graduatoria
per un Ente Assistenziale: memore della seconda lezione, dotato di uno stipendiolo, ho cercato di rovesciare il senso di quella frase per portare un aiuto ai miei: non so se ci sia riuscito ma
me ne starei di essere stato per loro, se non un
bastone, almeno un frustino.
pag. 20
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
Il vivace Arcangelo Ugolini
L'amico Arcangelo, classe 1939 è andato in pensione nel 1999 dopo
aver svolto con intelligenza e passione l'attività di imprenditore edile,
continuando, per ora, quella di agricoltore.
Abituato ad un lavoro continuo non riesce a star senza far niente, per cui
riempie le sue giornate sistemando
una specie di museo in casa con
attrezzature e mobili ormai scomparsi e dedicandosi come lui stesso scrive ad attività artistica.
Complimenti, Arcangelo, perché ti
senti vivo, operoso, e mai stanco
della vita che Dio ci dona!
La noia fa invecchiare.
Restare
chiusi e inattivi tra quattro
mura
rende
i giorni
interminabili.
Passare il tempo all'aria
aperta,
divertendosi, non è difficile: basta
cercare in sé un'ispirazione,
una
fantasia che permetta di realizzarsi, come ho fatto con la mia esperienza,
visibile
in queste
foto.
Occorre trovare qualche pietra da
scolpire con piccoli attrezzi dome-
A Montefiascone c'è sempre
chi può e chi non può
A Montefiascone nel corso degli anni non si sono notati cambiamenti sostanziali, ci sono sempre cittadini di serie A e di serie... Z.
C'è chi gode di strade ben sistemate ed illuminate e c'è chi deve
fare i conti, ogni giorno, con buche, voragini, solchi e viottoli più che
dissestati.
Gli abitanti di via Notazie sono una delle categorie di cittadini più
penalizzati. I disagi sono tanti, sempre. E se con la buona stagione,
c'è da fare i conti con polvere, sassi e quant'altro, d'inverno con la
pioggia, la neve ed il ghiaccio, si rimane pressoché intrappolati.
Eppure lì abitano famiglie con bambini ed anziani e in caso di qualche malaugurata urgenza non si può certo sperare in un trasporto
celere. Ora, questa penosa situazione di disagio, che per anni ha
gravato sugli abitanti, sembrava in via di risoluzione.
Sembrava, perché pare che l'imminente progetto di sistemazione
viaria non riguardi tutti; che la nuova strada non sia destinata a servire tutti, ma si ferma là dove basta per contentare solo chi può.
Eppure tutti pagano le dovute tasse nonché i vari balzelli comunali
con annessi e connessi.
Perché allora c'è chi può e chi non può? In uno stato di diritti tutti
possono, giacché tutti debbono. Se la nuova strada contentasse
solo alcuni, sarebbe certamente cosa ingiusta e vergognosa. Invece
sarebbe tempo che chi amministra la cosa pubblica, con il danaro
pubblico, considerasse nel proprio operare come regola costante ed
inderogabile il bene comune, di tutti, non solo di chi piace. In teoria
l'antico adagio "Chi figli e chi figliastri" non dovrebbe riguardare
nemmeno il privato, figuriamoci il pubblico; ma tan'è - SALTA CHI
ZOMPA!
Gli abitanti di Via Notazie
(Quelli che... non possono)
Ora è pensionato!
Tra i dottori dell'Ospedale Civile di Montefiascone non vedevamo più il dr. De Simone Franco, uno dei più prestigiosi e ultimamente svolgente il ruolo di primario nella sezione medica dello
stesso ospedale.
Buono, accogliente, dedito interamente al suo lavoro, è andato
in pensione dal mese di gennaio di quest'anno.
L'abbiamo incontrato, per caso, e da lui abbiamo saputo del
pensionamento. Grazie, dr. Franco, per l'opera svolta - in tanti
anni - nel nostro civico ospedale, grazie per la sua grande disponibilità.
Le auguriamo una vita tranquilla in famiglia insieme alla sposa e
ai due bravi figlioli, che si avviano a seguire la loro professione.
Riconoscenza e auguri sinceri da parte dei cittadini falisci.
stici e avvicinarla a sé come un mastro
Geppetto: prendono forma alcuni personaggi nascosti nel proprio immaginario.
Certo non è facile dare vita alle figure
ideate, ma non costa nulla provare ad
impegnarsi per sentirsi attivi.
Quando osservo le mie creazioni provo
la soddisfazione
e l'allegria
che mi
spingono a provare "affetto" per questi
"cari" compagni.
Arcangelo Ugolini
Centoborghi
Acquisto di un mammografo
Si è costituita a Montefiascone una Associazione denominata "Centoborghi".
L'Associazione, senza fini di lucro, si prefigge lo scopo di promuovere attività
di carattere culturale, di sollecitare la partecipazione popolare e l'impegno
sociale e civile dei cittadini di Montefiascone.
Temi centrali dell'azione dell'Associazione sono i problemi sociali, sanitari,
del tempo libero e delle attività socio-assistenziali e di carattere solidaristico
dei cittadini di Montefiascone.
Proprio in coerenza con gli scopi sociali che si è prefissi, l'associazione
" C e n t o b o r g h i " ha l a n c i a t o u n a i n i z i a t i v a a s o s t e g n o d e l l e d o n n e e
dell'Ospedale di Montefiascone:
l'acquisto di un mammografo da donare al reparto Radiologia.
L'Ospedale di Montefiascone vanta da molti anni una attiva Sezione di
Senologia Diagnostica e da diverso tempo è un importante punto di riferimento a livello provinciale per il Programma di Screening del carcinoma
mammario.
Considerata quindi l'importanza che riveste la prevenzione del tumore della
mammella, si è ritenuto di avviare una raccolta fondi per acquistare un'apparecchiatura che consente di effettuare le
ASMÌSZÌOISONUS
diagnosi del carcinoENTOBORGHI
ma mammario con
»• ia tsttsia. 15 - 01027 MontefiasconaiV«
ffit 67618
,24144
un ottimo livello qualitativo.
Per riuscire in queCENTOBORGHI
sto rilevante progetto
c h i e d i a m o la collaborazione di tutti con
la concessione di un
contributo che potrà
e s s e r e v e r s a t o sul
C o n t o C o r r e n t e n.
7649
presso
la
B a n c a C a t t o l i c a di
Montefiascone
o
presso i vari punti di
raccolta dislocati
nella nostra città
(senza spese aggiuntive!
(farmacie, bar, negozi).
Certi della sensibilità
e disponibilità dei
Banca Cooperativa Cattolica
nostri concittadini
ringraziamo anticipatamente.
LAssotìazioné QM LUS
lancia una campagna §|
raccolta fondi
per dotare di un
mammografo-ecografo
la nuova unità di senologìa diagnostica
S t i p i l a le civile
di Montefiascone
Puoi contribuire versando
presso la
sul c/c 7649 ABI 05060 CAB 73160
intestato all'Associazione
Il Presidente
Luciano Cimarello
.ÌUSE
'
IL PRESIDENTE
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
RUBRICA DEI MESTIERI E
COSE ANTICHE DEL COLLE FALISCO
Ricordi e ricette di nonna Orlanda
(tel. 0761/827037)
E' primavera. Tempo di ragadi e emorroidi, scottature e
punture d'insetti, fastidiosi eritemi della pelle, per curarli
e lenire il dolore e far la pelle liscia e bella ci vuole
Pomata all'olio di sambuco
di Nonna Orlanda
Scorza di sambuco bollita con olio extra vergine d'oliva
e cera vergine d'api
rubrica a cura di Impero Gianlorenzo
Pomata miracolosa contro ragadi ed emorroidi, scottature. punture d'insetti, eruzioni cutanee e brufoli per rendere più bella e liscia la pelle delle ragazze.
Fate bollire un quarto d'ora la corteccia di sambuco in un
quarto d'olio extra vergine d'oliva dei colli falisci, aggiungendo, a fuoco spento, un cucchiaio di cera vergine d'api.
Un'antica ricetta nota come "Pomata di sambuco all'olio
d'oliva di Nonna Orlanda" che si ottiene facendo bollire, a
fiamma bassa, un quarto di litro di olio extra vergine d'oliva dei colli falisci, per un'ora e mezza, la scorza verde di
tre rami di sambuco selvatico in fiore (o in questo periodo
che la pianta è in piena vegetazione), aggiungendo, ad
olio ancora tiepido, cera d'api vergine, per trasformarlo in
pomata. Pomata che si conserva in vasetto e mantiene la
sua azione medicamentosa per almeno un anno...
Un'autentica ricetta che la bisnonna Orlandina svelò a
Nonna Orlanda quando era ancora bambina, per curare
emorroidi e scottature, foruncoli e cicagnoli.
pag. 21
IL 10 APRILE, ASSEMBLEA GENERALE, OLTRE 1.000 SOCI HANNO APPROVATO IL BILANCIO 2004
Banca Cattolica: Sì! alla trasparenza
e dividendo di 0,60 euro per azione
I soci hanno decretato il successo della banca. A giugno il nuovo statuto.
Comincia bene il 2005. Nel primo trimestre utili +40% e nuove filiali di Orvieto e Viterbo.
L'assemblea ha approvato all'unanimità il bilancio 2004, utile e dividendo, nuovo prestito obbligazionario, apertura nuove filiali di Orvieto e Viterbo. Rinviata a metà giugno
l'assemblea straordinaria dei soci per l'approvazione delle modifiche al nuovo statuto,
imposte dal nuovo diritto societario.
La Banca Cattolica non cambia nome e resta a Montefiascone come soc. cooperativa, Banca Cattolica.
Nel 1° trimestre 2005 gli utili sono cresciuti del +40% e migliorato
il budget 2005 grazie all'impegno del direttore generale Luciano
Ventanni e di tutto il personale.
Per smentire voci ed illazioni, la Banca Cattolica compra
azioni, anziché venderle (già ci sono richieste per oltre
20.000 azioni).
La Banca Cattolica guarda ora con interesse alla Maremma e al mar Tirreno (Tarquinia
e Civitavecchia?). Nel 2005 lo deciderà il nuovo consiglio di amministrazione.
Nei bilanci e gestione
come questi.
della Banca Cattolica,
*
*
*
*
*
*
*
contano
*
*
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i fatti e numeri
positivi
*
Il consiglio della Banca Cattolica ha dedicato la sala del consiglio del "palazzo di vetro",
alla Cardinal Salotti, alla memoria del presidente professor Alessandro Fioretti.
Ragadi anali ed emorroidi: sono ulcerazioni localizzate
sul margine posteriore dell'ano.
Sintomi: Un dolore intenso all'inizio della defecazione,
accompagnato da perdite di sangue rosso vivo, prurito,
bruciore, e irrequietezza anale con continuo stimolo alla
defecazione.
Cause: la stipsi e l'incipiente primavera, con alimentazione senza regole e uso smodato di bevande alcoliche.
Conseguenze: dolori, perdita di sangue ed impotenza
sessuale.
Chi vuol conoscere gli ingredienti dell'antica ricetta della
pomata "foille" di Nonna Orlanda. contro ragadi e emorroidi scottature ed eritemi della pelle, per guarire irritazioni ed impotenza, telefoni ad Orlanda allo 0761.827037.
Che grinta!i
Sembra un giovincello,
sportivo al massimo, in
r e a l t à il sor Nino è
classe diamante 1912,
ha festeggiato il suo
93° c o m p l e a n n o il 6
marzo.
Q u e s t ' a n n o non è
potuto "andare a sciare" perché ha dovuto
far c o m p a g n i a a l l a
sposa Gabriella Ricca
classe 1913 e che farà
il compleanno il 29 giugno p.v.
Lo spirito e la grinta
son sempre uguali.
Auguriamo sinceramente al giovane sportivo
Costantino
Francolini di continuare a n c o r a per t a n t i
a n n i la su? a t t i v i t à
agonistica.
Bologna, Fioretti, Angeloni, Ventanni, Lefevre, Maria Saraca Fioretti: Sala inaugurata
dal presidente Pietro Lefevre e targa scoperta dalla signora Maria Saraca, moglie del
professore, insieme al figlio Franco Maria Fioretti, giudice di Cassazione, ed i familiari.
^umoi/em/
¿/i
CONCERTO
CORALE
LAZIO - TOSCANA - UMBRIA
Il giorno 20 maggio 2005
alle ore 21, presso la Rocca
dei Papi si terrà un
concorso di Arie d'Opera
del tenore Aldo Bertolo
accompagnato al pianoforte
dal M° Claudio Cozzani, in
omaggio anche alla Basilica
di S. Margherita che festeggia l'anniversario della sua
consacrazione al culto divino.
Palazzo Orsini di Pitigliano
mercoledì 18 maggio 2005
ore 21,00
Duomo di Montefiascone
giovedì 19 maggio 2005
ore 19,00
Duomo di Orvieto
venerdì 20 maggio 2005
ore 21,00
Duomo di Sovana
sabato 21 maggio 2005
ore 18,00
INGRESSO LIBERO
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 22
ATTIVO IL
^CENTRO TERRITORIO
SERVIZI (C.T.S.)
Ufficio di Zona per la periferia
Dopo aver realizzato numerosi progetti dedicati
ai giovani, alla musica, alla cultura, a
Montefiascone, rivolgo l'attenzione a questo
nuovo progetto che vuole intervenire in modo
incisivo nel tessuto sociale del nostro territorio, e particolare attenzione intendo rivolgere
alla famiglia, ai suoi valori che sono i contenuti
di una cultura di crescita e recupero delle tradizioni; una cultura della famiglia da troppo a lungo
trascurata e alla quale dedicheremo una particolare iniziativa già programmata per la zona periferica.
Il C.T.S. (Centro Territorio Servizi), promosso
dall'AFAM (Associazione Falisca Amici della
Musica) è attivo, in Via Santa Maria delle
Grazie n.44, nel cuore della grande area periferica che parte dalla Madonnella e arriva a
Paternocchio, si pone come luogo duraturo e stabile garantendo continuità, come punto di riferimento per i residenti e sarà aperto tutti i
pomeriggi da lunedì a venerdì.
L'obiettivo principale è svolgere una continua
presenza, un attento e capillare sostegno per
realizzare un servizio adeguato nella periferia
della città di Montefiascone affetta da carenze e
problemi. Il C.T.S. rappresenta lo strumento completo e idoneo nato sulla base delle numerose
richieste di servizi e attività degli abitanti, e a tal
fine il centro ha istituito una consulta zonale
diretta dal giovane Carlo Ranucci, per individuare in modo rapido e incisivo le carenze
strutturali, le esigenze delle famiglie, dei giovani
e anziani che hanno necessità di essere sostenuti. Con il supporto della consulta il C.T.S. potrà
promuovere e coordinare le giuste richieste indirizzate al benessere e vivibilità della periferia.
Certa che potrà essere lo strumento adeguato
per evidenziare e sostenere le reali attese del
nostro territorio vi saluto cordialmente.
A.F.A.M.
C.T.S. (Centro Territorio Servizi)
Lia Saraca - Presidente
Nuovi treni veloci per Roma: Montefiascone-Roma in un'ora
L'assessore regionale ai trasporti Giulio Gargano, prima delle elezioni elettorali, appena concluse, ha voluto fare
un ulteriore regalo al Viterbese ed al suo Alto-Lazio con l'istituzione di una nuova coppia di treni diretti veloci
Viterbo-Roma via Orte.
Il treno del mattino parte da Viterbo Porta Fiorentina alle ore 7,28, ferma nella stazione di Montefiascone da
dove parte alle ore 7,38 e poi diretto, senza fermate intermedie né nella stazione di Artigliano né in quella di
Orte, raggiunge Roma Tiburtina ove arriva alle ore 8,40.
Il treno della sera parte da Roma Tiburtina alle ore 19,13, senza fermate intermedie fino a Montefiascone ove
giunge alle ore 8,17 e quindi Viterbo Porta Fiorentina alle 8,30.
L'avere avuto questi treni veramente veloci è scaturito dall'impegno del sindaco di Viterbo Giancarlo
Gabbianelli che, prima l'ha chiesti all'assessore Gargano recandosi personalmente da Lui, poi sollecitandone
l'attuazione con una lettera alla quale si è aggiunta anche quella del sindaco di Montefiascone Fernando
Fumagalli. Non si deve poi dimenticare l'impegno delle Ferrovie dello Stato che attraverso un profondo e serio
lavoro del Direttore del Trasporto Regionale Dott.ssa Paola Petroni, della sua collaboratrice Sabrina Defilippis,
supportati dallo staff dell'Ufficio Orario guidato dal dr. Franco Marzioli hanno fatto del tutto per realizzare questi
collegamenti anche in corso d'orario. Il materiale rotabile impiegato per realizzare questi treni è costituito da
quattro carrozze nuove ed un locomotore 464 che sulla tratta Viterbo-Orte porta una media di 95 km orari e da
Orte a Roma, via Direttissima, 160 km orari. Praticamente è lo stesso materiale con cui si effettua l'altro treno
"Freccia dell'Alto Lazio" che parte da Montefiascone alle ore 6,25.
Tutti i pendolari del Viterbese Alto-Lazio hanno espresso pareri favorevoli senza risparmiarsi dall'inviare, a tutte
le suddette persone coinvolte, i più sinceri ringraziamenti.
L'attuale orario, nonostante sia buono, tuttavia non soddisfa a pieno le esigenze dei pendolari, ma, il portavoce
storico dei pendolari, anch'egli coinvolto nella vicenda, ha già preso i dovuti contatti con gli organismi interessati
ed ha avuto piena rassicurazione che, nella stesura dell'orario nuovo che si andrà a fare nel prossimo mese di
Giugno, sicuramente ci saranno sostanziali miglioramenti in modo tale da soddisfare, nel miglior modo possibile, le esigenze dei pendolari e degli utenti. Una delle migliorie che sicuramente verranno apportate e che possiamo anticipare fin da ora sta nel fatto che i due treni saranno attestati a Roma Termini.
Pietro Brigiiozzi
Il 20 marzo u.s. si è svolta l'Annuale Assemblea Generale
Ordinaria dell'AVIS locale e, tra le altre cose, si è provveduto
al rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei
V H l H p B H A
Conti. Il Consiglio, che "guiderà" la sezione per i prossimi tre
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anni, è così composto: Claudio ANDREONI, Giancarlo BRI•
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GLIOZZI, Gianfranco DEI SVALDI, Oreno DOMINICI, Carlo
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9
*
GIANVINCENZI, Domenico MARIANELLO, Mauro MARINELLI, Aurelio PROIETTI, Mario RASTRELLO, Alido SPORTOLONl, Donatella TOFANICCHIO, Rodolfo TOFANICCHIO e Franco TRAPE'; il Consiglio ha poi eletto
Rodolfo TOFANICCHIO Presidente, Mauro MARINELLI Vice Presidente, Alido SPORTOLONI
Segretario e Carlo GIANVINCENZI Amministratore.
Inform
Il Collegio dei Revisori dei Conti, che ha la stessa durata del Consiglio, è così composto: Lodovico
CECCHINI, Gaetano PORRONI e Michele TUNZI; Gaetano PORRONI ne è il Presidente. Le persone
del Consiglio e del Collegio ne fanno parte volontariamente, ovvero prestano la propria opera gratuitamente; opera finalizzata alla CULTURA DELLA DONAZIONE DI SANGUE.
Il sangue non può essere riprodotto artificialmente; per averne a disposizione in caso di necessità
(malattie, incidenti, interventi chirurgici ecc.) c'è un solo modo: DONARLO.
Per la sezione avis Montefiascone
Carlo GIANVINCENZI
RACCONTI TRA REALTA E FANTASIA - 2°
Padre
Romito
Molti anni fa, in un casolare sperduto tra le campagne, viveva un vecchio eremita; si nutriva di erbe,
di qualche uovo e beveva solo acqua. Passava il
tempo a pregare ed era in fama di santità: si diceva che aveva già compiuto qualche miracolo.
Più spesso negli anni passati, ma, ogni tanto,
anche allora, andava elemosinando per i paesi
vicini e aveva, in questo modo, messo insieme
una sommerta di danaro che teneva nascosta in
una borsa, per le necessità future.
Non faceva del male a nessuno, ma i quattro soldi
che aveva, facevano gola a dei giovinastri, delinquenti, che gli avevano visto la borsa con i denari.
Dunque, una sera d'inverno che il padre romito
stava accanto al fuoco a dire le orazioni, i quattro
giovinastri, piano piano, salirono sul tetto, senza
farsi sentire, e si avvicinarono alla sommità del
comignolo; sentirono che il romito pregava: "Angeli
del cielo, angioletti, quando potrò salire a voi, nella
beatitudine del Paradiso? Fatemi sentire le vostre
voci!". Allora quelli, fingendo di essere angeli, si
misero a cantare, vicino all'apertura del comignolo: "Padre romito santo, padre romito, v'aspetta il
buon Gesù, salite in gloria". Il padre romito, sentendo le voci che cantavano, pensò si trattasse
proprio degli angeli che lo chiamavano a salire al
cielo e rispose: "Come posso fare per salire fino a
voi?". E, quelli, sempre cantando: "Prendete la
borsa dei denari, mettetevi in corvelloria, ché il
Signore vi porta in gloria, e noi vi tireremo sù!".
Santo
Rapidamente
c a l a r o n o la
corvelloria,
un s o s t e g n o
di legno legato
a
una
corda a forma
di
sedile,
aspettarono
che il padre si
sistemasse
s o p r a e lo
tirarono lentamente
su,
s e m p r e cantando.
povero
Il
romito, sentendosi tirare
su, pensava
di
essere
assunto alla
Disegno di Morleschi Marcello
gloria celeste;
invece, appena fuori del camino, i lestofanti gli
strapparono di mano la borsa dei denari e lo fecero cadere dentro il camino; così morì padre romito
santo.
Vincenzo
Marenghi
2005
OMAGGIO ALLA
MAMMA DI
PAOLINI CARMELO
La poesia è molto più lunga, noi possiamo, però, riportare solo le prime 4 quartine, che sono un vero e proprio omaggio
alla mamma novantenne.
Alla mamma mia
Tu solamente annosa mamma mia
potresti dirmi qualcosa del passato
quanti ricordi nel capo hai celato
tanti dei sofferenti nella vita.
E così hai rinchiuso ogni ricordo
nella tua ruvida pelle che ti fa segreta
come nulla fosse, del mondo sei amica
dagli avi nostri, conservi pur lo sguardo.
E pur l'hai dentro di questo son certo
solamente che l'anima che hai
è come scrigno, e non parli mai
sogni del passato, che corre come il vento.
Sembra che sei gelosa di quel segreto
quello che a noi mai non svelerai
ormai soddisfatta dei tuoi novantanni che hai
con occhi smarriti e con il senso molto lieto.
Paolini
Carmelo
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
Pompei...
col botto!
Il 9 e 10 aprile grazie alla vulcanica attività della nostra concittadina Saskia Mentlng, in relazione alle attività sviluppate quest'anno sull'Antica Roma dal suo Laboratorio della Creatività, ed aiutata dal marito, il
noto Maestro Roberto Aronne, è stata organizzata una gita a Pompei per visitare dei siti archeologici ed
arrivare in cima al Vesuvio. La partecipazione è stata numerosa (eravamo in 50!) calorosa e piacevolmente rumorosa, con i bambini estremamente interessati ed incuriositi da tante bellezze storiche e naturali.
Dopo una partenza da Montefiascone all'insegna del brutto tempo, sabato mattina cambiando in corsa il
programma siamo giunti alle pendici del Vesuvio dove il tempo è stato invece clemente. Grazie alla presenza nel gruppo della Dott.ssa Rosanna Fantucci, apprezzato Geologo di Montefiascone, abbiamo
potuto capire meglio le origini, la storia e gli avvenimenti che nei millenni si sono legati ad uno dei vulcani
più pericolosi e studiati del mondo, il Vesuvio. Con una bella e ripida camminata siamo arrivati in cima al
vulcano costeggiandolo, ammirandolo, fotografandolo e godendoci uno spettacolo meraviglioso che, da
quella posizione, si faceva ammirare in tutto il suo splendore, l'intero Golfo di Napoli. Pranzo al sacco e via
siamo giunti a Sorrento.
Qui, causa la pioggia, ci siamo
divisi in vari gruppi passeggiando per le vie del centro storico,
a m m i r a n d o e d e g u s t a n d o le
c r e a z i o n i locali ( c e r a m i c h e ,
dolci, ecc).
Verso le 18,00 partenza e quindi
arrivo presso i Padri Dehoniani
di
S.
Antonio
Abate.
L'accoglienza e la sistemazione
è stata delle migliori, come la
cena e la colazione che sono
state apprezzate da tutti noi. Il
giorno seguente alle 9,30 inizio
della visita agli scavi di Pompei.
Il percorso, affascinante ed accompagnato anche da una temperatura piacevole ci ha permesso di scoprire e di apprezzare la grandezza, l'ingegno, la bravura ed il gusto dei nostri antenati dell'Antica Roma. Dalle
strade, all'anfiteatro, dalle botteghe, alle terme, dagli affreschi ai colonnati siamo rimasti incantati per oltre
5 ore. La visita è stata ancora più ricca ed interessante perché oltre alla guida ufficiale, all'ingresso ci
aspettava un nostro concittadino, Padre Lorenzo (Giuseppe Presciuttini) che da circa 30 anni svolge la
propria missione proprio a Pompei. Padre Lorenzo è stato una guida eccezionale (molto più informato di
quella ufficiale!) e, fino all'ora di pranzo, ha elargito con grande passione a tutti noi storie e particolari di
Pompei che ascoltarlo è stato un vero piacere. Nel pomeriggio siamo poi andati a visitare gli scavi ed il
Museo Antiquarium di Boscoreale dove era allestita la mostra "Uomo e Ambiente nel territorio vesuviano".
Anche qui è stato un susseguirsi di emozioni e di ammirazioni per quanto i nostri antenati (i Romani) e la
natura (il Vesuvio) hanno determinato e lasciato a tutti noi. Alle 17,00 è giunta l'ora del ritorno e quindi
siamo ripartiti con il nostro pullman. Sotto una pioggia battente abbiamo ripreso la strada di casa e, a circa
100 Km dalla meta, c'è stato anche un imprevisto; è scoppiata una gomma del pullman! Fortunatamente
era una di quelle posteriori (dietro sono 4) e quindi, a parte l'agitazione del momento, il fatto non ha determinato problemi perché abbiamo potuto proseguire ugualmente per tornare a casa. Unica nota stonata è
stata la risposta negativa che, un gommista conosciuto da tutti noi (si trova alle porte di Zepponami), interpellato telefonicamente dal nostro eccezionale autista, ha detto (non aveva voglia!) di non sostituire il
pneumatico esploso al nostro arrivo. Un meritato plauso va invece dato ad Angelo Caprio il quale, contattato ha immediatamente dato la sua disponibilità e gentilmente oltreché professionalmente si è adoperato
fino a tarda notte per la sostituzione del pneumatico. Appuntamento nei prossimi giorni presso la Biblioteca
Comunale per rivivere questi due giorni fantastici attraverso una selezione di tutte le foto effettuate ed un
video sui vulcani!
Ancora un sentito ringraziamento a Saskia e Roberto per quanto e come sono riusciti ad organizzare il
tutto, alle meravigliose emozioni vissute e condivise da tutti noi ed in particolare da tutti i bambini fiduciosi
di rivivere queste fantastiche esperienze in un futuro molto prossimo.
I partecipanti tutti
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Un pensiero confuso
sul 25 aprile
di Luca Musella
Il destino di un popolo è nella sua lingua,
nei suoi ricordi, nella capacità di rielaborare
il dolore. Ogni morte, ogni nascita, ogni
evento dell'esistenza acquisisce, attraverso
la memoria, un valore doppio: la sofferenza
e la speranza. I cantori di una comunità,
siano essi professori, intellettuali o giornalisti, portano sulle spalle una responsabilità
enorme, quella di essere testimoni del proprio tempo. Come se si fosse atleti di una
staffetta infinita che ha, come unico scopo,
il perdurare di un'identità.
Lo scempio che l'uomo moderno ha compiuto in gran parte del nostro pianeta ha
avuto, nell'impotente silenziosità dei cantori, un alleato prezioso. Solo così si riesce a
spiegare l'avanzata del Male: quella sanguinosa mancanza di pace che, prima ha
scavato un solco dentro le coscienze, poi
ha deturpato le coste, le montagne, i laghi,
le città; imbrattando d'opacità e di violenza
ogni paesaggio, corrompendo e umiliando
ogni istituzione. Una periferia dell'anima
prima che dello sguardo, in cui è scomparsa la memoria, trascinandosi via qualunque
forma di poesia.
E' nostro dovere oggi resistere, con ogni
mezzo pacifico a disposizione, alla continua
aggressione della globalizzazione. E' dovere dei politici coadiuvare questa nuova e
ineluttabile forma di resistenza. Ma sono,
soprattutto i vari cantori che devono scendere dai loro fittizi piedistalli e tentare di
raccontarci diversamente. La nuova resistenza trova linfa e vigore nella parola
Divina ma, anche, in quella terrena. Nel
volto sofferente di Gesù e in quello sorridente di un bambino. Spegniamo la TV,
tanto il mondo, quello reale, non è a portata
di mouse e la vita non si scrive con gli sms.
La resistenza è insita nelle mani che stringiamo, nelle pietre che tocchiamo e nei
ricordi che salviamo dal tempo.
Impariamo a raccontarci, prima che la
Storia ci condanni ad un oceano di silenzio,
prima che tutte le rappresentazioni del male
diventino il companatico di un'abbrutita e
globalizzate quotidianità. Resistere e raccontare la nostra ricerca di luce, resistere e
non aver pudore a condividere le parole
dell'amore e quelle della paura.
Nella Casa "gli Oleandri" di Porto S. Stefano
programma e calendario stagione estiva 2005
L'iter estivo della Casa Oleandri di Porto S. Stefano 2005, proprietà della
Chiesa Viterbese e gestita dalla Confraternita S. Carlo di Montefiascone
osserverà i seguenti turni di vacanze marine:
1° turno: anziani dei Comuni
dal 30 maggio all'11 giugno m.
2° turno: privati o famiglie
dal 13 giugno al 27 giugno m.
3° turno: minori delle Colonie
dal 29 giugno al 19 luglio m.
4° turno: giovani Grest marino
dal 21 luglio al 6 agosto m.
5° turno: associazioni cattoliche
dall'8 agosto al 20 agosto p.
6° turno: famiglie o altri gruppi
dal 22 agosto al 3 settembre
7° turno: gruppi di famiglie
dal 5 settembre al 17 mattina.
La Diocesi di Viterbo, in accordo con le autorità civili della zona, sta adop e r a n d o s i per o t t e n e r e tutti i d o c u m e n t i per una nuova realtà del
Complesso che da Colonia estiva, vuole presentarsi al suo pubblico
come Casa di ferie e, nell'attesa alquanto impegnativa, spera di essere
pronta, per il prossimo tempo estivo, a svolgere il calendario di cui
sopra.
Pur mantenendosi nella linea operativa di pastorale civica e religiosa,
avrà cura la direzione della Casa di raggiungere la più confortevole riuscita del Soggiorno.
Gli interventi edili più significativi per mettere a norma alcuni ambienti
della Casa, hanno inciso sulla voce manutenzione straordinaria, per cui
si dovrà ricorrere ad un piccolo aumento della quota giornaliera di presenza.
La eccezionalità della posizione panoramica, oltre alla salubrità dell'aria,
grazie agli accurati servizi offerti e alla ispirazione formativa, favoriscono
ogni anno un incremento di ospiti sempre più favorevoli.
La tenuta poi dei Registri amministrativi, vidimati dagli Uffici tributari del
Fisco, è affidata, dietro congruo compenso, allo studio commercialista
PALOMBO di Porto S. Stefano che pensa ad ogni regolarizzazione del
fatturato e della assunzione legale del personale in servizio.
Tutte le domande per il soggiorno marino vanno indirizzate al responsabile della Confraternita S. Carlo-Sac. Luigi PICOTTI, tramite FAX o lettera postale, presso la sua residenza via Barone 13 Montefiascone (VT),
che avrà cura di rispondere ad ogni richiesta, rispettando il quadro dei
turni sopra descritti e nel limite delle possibilità.
Il Commissario della Confraternita
Sac. Luigi Picotti
TelVFax 0761.826048
S. Carlo
LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005
pag. 24
La famiglia Sensi delle Mosse
Come questa, la maggior parte delle
famiglie di Montefiascone erano, nella
prima metà del secolo scorso, di modesta condizione economica, ma ricche di
numero, di umanità, di religiosità.
La famiglia di Sensi Agostino e della
sposa Falappa Margherita si componeva di 9 persone: i figli erano: Desiderio,
Zita, sposa del nostro poeta Diodato,
Francesca, Vittoria, Valerio e Lucia.
Manca nella foto Salvatore, forse perché era il fotografo. L'immagine è venuta un po' mossa ma bella lo stesso.
In cielo, oltre ai genitori, ci sono
Desiderio e Valerio.
Non c'erano tante cose da spartire, ci si
voleva veramente bene. Oggi si vuole
chiamare famiglia una coppia gay, che
pretende di poter adottare anche figli!
Queste al contrario erano le vere famiglie fondate sull'amore, sul sacrificio, sul
lavoro, sulla gioia di vivere insieme, sul
timore e la benedizione di Dio Padre.
Il 03/03/2005 presso l'Accademia di Belle Arti di Roma la
signorina Tiziana CHIARA con la votazione di 110 e lode
ha discusso la tesi in decorazione dal titolo - HIC ET
NUNC" atto dell'azione d'arte - esaminando il rapporto
della fotografia nelle arti contemporanee.
Relatrice pofessoressa Laura Salvi e Professore della cattedra di decorazione Gianluigi Mattia.
Con grande orgoglio dei genitori Gianni, Mariuccia e del
fratello Riccardo.
Il 31 marzo, presso l'Università degli Studi di Firenze,
facoltà di Scienze Statistiche ed Economiche, si è brillantemente laureata la signorina Arianna Pallottini, con una
tesi sul controllo statistico di qualità dal titolo: Robustezza
del disegno sperimentale sul controllo di qualità: lo splitplot come miglioramento al product-array di Taguchi.
Relatrice la chiar.ma prof.ssa Rossella Berni. Viva partecipazione della mamma Elena, congratulazioni dagli zii
Giuliana e Giuseppe, dai cugini Luca e Giovanna e dal
fidanzato Francesco.
42 anni di vita matrimoniale
Il giorno 25 aprile vedo alla Messa Vespertina
che si celebra presso la Chiesa del Divino
Amore una coppia di sposi: Morano Mario e
Moscetti Gelsomina.
Sono venuti a ringraziare il Signore perché in
questo giorno si sono uniti in matrimonio in S.
Flaviano - 42 anni fa.
Celebrante il parroco D. Biagio Governatori.
Naturalmente abbiamo pregato per loro e la
figlia Maria Vittoria, come per tutte le coppie
falische perché trovino gioia vera in una unione fedele e costante, con l'aiuto e la benedizione di nostro Signore.
Il 14 aprile 2005, presso la facoltà di Giurisprudenza
dell'Università di Firenze, Valentina Cappannella, si è laureata discutendo la tesi di diritto penale generale "Abolitio
criminis e successione modificativa nelle recenti riforme
del diritto penale economico" con il punteggio di 110/110 e
lode, con gioia della mamma Anna Rita, del babbo
Roberto e della sorella Elena.
Dopo la laurea...
il lavoro!
Da qualche mese l'ing. Fabio Giraldo, iscritto all'ordine
degli ingegneri di Viterbo, ha avviato la sua attività nello
studio di Corso Cavour n. 28 qui a Montefiascone.
Specializzato in Ingegneria Civile-Geotecnica. E' possibile
contattarlo al numero di telefono 3802947849, e-mail:
[email protected].
Auguri dalla tua famiglia e dai tuoi amici. Buon lavoro!
Sposi a non finire
Con il mese di maggio inizia la serie
di sposalizi in tutte le parrocchie di
Montefiascone.
Una delle ultime coppie dello scorso anno è stata quella di Mancini
Gianpiero e Rita De Marchi, sposatesi il 19 dicembre 2004 a S.
Margherita con due sacerdoti celebranti: Mons. Sergio Lanza, di
Roma, e il parroco D. Agostino.
Gli sposi intendono augurare a tutte
le coppie dell'anno 2005 un avvenire di amore fecondo, frutto d'impegno costante e fattivo sul piano
lavorativo, familiare, morale-religioso. La famiglia - presa sul serio - è la realizzazione sia per l'uomo che per la donna più
completa, più naturale e soddisfacente, perché diventa ed è l'immagine della famiglia
divina.
Auguri, cari sposi, siate ricchi e belli, non tanto esteriormente quanto nello spirito.
Continuate a pregare lo Spirito Divino che vi aiuti a superare tutte le difficoltà e a mantenere la promessa che vi siete fatti nell'accogliervi a vicenda: "esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni
della mia vita".
PER C O M O D I T À ' DEI LETTORI DE " L A
Montefiascone
studiosa
VOCE"
Potete versare:
- s u l c.c. n° 1 8 5 3 / 7 6 p r e s s o l a B a n c a C a t t o l i c a
- s u l c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 p r e s s o l a C a s s a d i R i s p a r m i o d i
Montefiascone
o i n v i a r e t r a m i t e c. c. p o s t a l e n . 1 2 1 5 8 0 1 0 i n t e s t a t o a
P a r r o c c h i a S. M a r g h e r i t a - 0 1 0 2 7 M o n t e f i a s c o n e
o c o n s e g n a r e a d A n g e l o M e n g h i n i p r e s s o il n e g o z i o i n
V i a S. L u c i a F i l i p p i n i p r e o c c u p a n d o v i d i m e t t e r e il
v o s t r o n o m e p e r e s s e r e i n s e r i t i n e l l a r u b r i c a "La
Voce
è grata
ai suoi".
Dagli sposi... ai figli!
E'
la
signorina
Benedetta
Cleri,
alla sua prima festa
di compleanno - 7
febbraio 2005. Già è
padrona della situazione, tranquilla perché sorretta dalle
mani
invisibili
di
mamma
Federica
Menghini, e dall'amore
di
papà
Massimo,
nonché
dai quattro nonni!
Anche noi le diciamo "Buon compleanno" Benedetta!
Il 12 aprile 2005 all'ospedale di Orvieto è nato Marco
Ciampicotto, primogenito di Andrea e Donatella
Marsiglioni.
Ha portato grande gioia ai genitori,
ai
nonni
paterni Aldo e
Silvana
e
al
nonno materno
Lillo. Dal cielo
partecipa
al
dolce evento la
nonna materna
Rosella Giraldo.