"TotUS Tuus ego sum" testamento del 6/3/1979
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"TotUS Tuus ego sum" testamento del 6/3/1979
Anno XXIII (XXXVIII] - N° 5 • MAGGIO 2005 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 • Montefiascone (VT) - "Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. - Art. 1 Comma 2 D.L. 353 del 24/12/2003 - DCB Centro Viterbo" «La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarono e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli Direzione, redazione: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25-Tel. 826050 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via Paternocchio, 35 - Montefiascone - Tel. e Fax: 0761.826297 - e-mail: [email protected] Joseph Ratzinger è ora il Papa Benedetto XVI (19 aprile alle ore 17,50 la fumata bianca - ore 18,43 il Pontefice appare al balcone e benedice la folla). Tante sono le notizie e le foto riportate in questi giorni: Noi ci limitiamo all'essenziale: al testamento (solo in parte) del Papa che vive ora nell'eternità - al discorso tenuto dal card. Ratzinger durante i funerali di Giovanni Paolo II. Non c'è bisogno di commenti. WÊJ l i k "Cari fratelli e care sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere, nella gioia del Signore risorto, fiduciosi del Suo aiuto permanente. Andiamo avanti, il Signore ci aiuterà, e Maria, Sua Santissima Madre, sta dalla nostra parte". "TotUS Tuus ego sum" testamento del 6/3/1979 Nel n o m e della Santissima Trinità. A m e n . "Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà" {et Mt 24,42) - queste parole mi ricordano l'ultima chiamata, che avverrà nel m o m e n t o in cui il Signore vorrà. Desidero seguirLo e desidero che tutto ciò c h e fa parte della m i a vita terrena mi prepari a q u e s t o m o m e n t o . N o n s o q u a n d o e s s o v e r r à , m a c o m e tutto, a n c h e questo m o m e n t o d e p o n g o nelle mani della Madre del mio Maestro: Totus Tuus. Nelle stesse mani materne lascio tutto e Tutti coloro c o n i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione. In q u e s t e Mani lascio soprattutto la C h i e s a , e a n c h e la m i a Nazione e tutta l'umanità. Ringrazio tutti. A tutti chiedo perdono. C h i e d o a n c h e la preghiera, a f f i n c h é la Misericordia di Dio si mostri più grande della m i a debolezza e indegnità. Durante gli esercizi spirituali ho riletto il testamento del Santo Padre Paolo VI. Q u e s t a lettura mi ha spinto a scrivere il presente testamento. Non lascio dietro di m e alcuna proprietà di cui sia necessario disporre. Q u a n t o alle c o s e di uso q u o t i d i a n o c h e mi servivano, chiedo di distribuirle c o m e apparirà opportuno. Gli appunti personali siano bruciati. Chiedo che su questo vigili don Stanislao, c h e ringrazio per la collaborazione e l'aiuto così prolungato negli anni e così comprensivo. Tutti gli altri ringraziamenti invece, li lascio nel cuore davanti a Dio stesso, perché è difficile esprimerli. Per q u a n t o riguarda il funerale, ripeto le stesse disposizioni, c h e ha dato il Santo Padre Paolo VI. (qui nota al margine: il sepolcro nella terra, non in un sarcofago, 13.3.92). Per quanto riguarda il luogo, che decidano il Collegio cardinalizio e i miei connazionali. "apud Dominum misericordia et copiosa apud Eum redemptio". Giovanni Paolo pp.ll (segue a pag. 9) LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 2 Giovanni Paolo II il grande comunicatore P A D R E , DIMMI UNA PAROLA In Paradiso di Ugo Carini G i o v a n n i Paolo II ha lasciato l a d i m o r a t e r r e n a per unirsi a l Creatore, il nuovo Papa non potrà che continuare sulla strada da lui tracciata. Non s a p p i a m o quali caratteristiche avrà il nuovo pontificato, di certo s a p p i a m o ciò che Giovanni Paolo II ci h a lasciato. In altra parte del nostro giornale troverete un'ampia documentazione. Tra le tante opere da lui compiute ci ha colpito e commosso la donazione di se del suo corpo come strumento di comunicazione. Tutti noi abbiamo seguito attraverso le immagini televisive la sua passione e proprio quelle immagini ci hanno spinto a scrivere alcune riflessioni. Così c o m e il sacrificio di Cristo sulla croce servì alla diffusione della parola di Dio, così il Papa lo ricordiamo lasciare un ormai inutile corpo per dare tutta la forza possibile al suo ultimo messaggio che, s e b b e n e muto, è da considerare senz'altro il suo messaggio più forte: il corpo, così come tutta la materia, è solo strumento nelle mani dell'uomo. Il corpo, così come la materia, non ha valore di per sé, ma acquista valenza attraverso l'operato dell'uomo. Il messaggio del suo pontificato è una negazione del valore dei beni materiali, è la negazione del corpo come unica espressione del sé, è la negazione dell'apparenza. Attraverso l'occhio indiscreto delle telecamere, abbiamo osservato un indifeso Papa nel suo ultimo letto, vestito, come si fa con tutti i morti, con gli abiti migliori, nella solennità religiosa di un luogo immortale e carico di storia. Eppure, anche in quel momento di imponente ritualità, non abbiamo potuto fare a meno di vedere in lui prima l'uomo, poi il Papa. Con tutti i suoi limiti, l'uomo Karol, mancato attore, fatto di carne ed ossa e destinato alla malattia e alla morte, ha prevalso ed ha dato valore al suo pontificato imprimendogli la forza dell'umanità. Ha poi lasciato la sua croce e quell'inservibile fardello corporeo per fare un ultimo dono di sé al mondo, quello del suo spirito che continuerà a sprigionarsi dalle infinite immagini del suo pontificato. Difficile da sostituire per la Chiesa, Papa Giovanni Paolo II vivrà per sempre, continuando a comunicare con tutto il mondo e continuando a raccogliere da tutto il mondo i frutti del suo impegno nella vita terrena. CALENDARIO PARROCCHIALE M o n t e f i a s c o n e e protettrice delle 12 maggio - giovedì Festa di S. P a n c r a z i o - Festa alle madri di famiglia. Coste D e d i c a z i o n e della B a s i l i c a d i S . 21 maggio - sabato C o n f e s s i o n e dei r a g a z z i d i 3 § eleLorenzo; Cattedrale della Diocesi di mentare (Parrocchia S. Margherita) Viterbo. Riunione con i loro genitori. 13 maggio - venerdì 29 maggio - domenica Festa della Beata Vergine di Fatima. C O R P U S DOMINI D a r e m o risalto a q u e s t a festa, per15 maggio maggio - domenica c h é il P a p a h a v o l u t o c h e il 2 0 0 5 P e n t e c o s t e . Era la f e s t a d e d i c a t a f o s s e l ' a n n o della Eucaristia, (vedi alla C r e s i m a d e i ragazzi di S. a pag. 6) Margherita. In seguito se sarà possibile sceglieremo ancora questa festa, ma potranno ricevere la cresima solo 31 maggio - martedì quei ragazzi che si saranno adeguaVisitazione della Vergine Maria e tamente preparati. chiusura del mese di maggio. Termina il tempo di Pasqua. 3 giugno - venerdì Sacratissimo Cuore di Gesù 20 maggio - venerdì 1° venerdì del mese: Dedicazione della Basilica ore 17,00: ora di adorazione Concattedrale di Santa Margherita. A questa festa abbiniamo S. ore 18,00: S . M e s s a nel s a n t u a r i o di S. Lucia Felicita, c o m p a t r o n a della città di Filippini 7,30 Divino A m o r e 8 S. M a r i a delle Grazie Corpus Domini - Le Coste S. Pietro - Benedettine Villa S. Margherita Sul sagrato della Basilica di S. Pietro, la Chiesa, al cospetto del m o n d o intero, ha c o n s e g n a t o al suo Signore il Papa che per 27 anni l'ha amata, guidata, servita. L'ultima preghiera è stata il canto gregoriano "In paradisum deducant te Angeli"-. una melodia struggente, ma leggera, ariosa, alata. In Paradiso... Il P a r a d i s o è Dio, non è altro che Dio. E' lo stato dell'essere nel quale uniti a Dio siamo tutti uniti nell'amore. Il Paradiso è la comunità di coloro che Dio a m a e che a m a n o Dio. "In Paradiso ti accompagnino gli angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri, e ti conducano nella santa Gerusalemme". Ma d'improvviso quel canto, per la intensa c o m m o z i o n e , s e m b r a v a serrare la gola e sommergere il cuore di una ineffabile pace: 'Ti accolga il coro degli angeli e con Lazzaro povero in terra tu possa godere il riposo eterno nel cielo". Ecco il Paradiso! Il povero Lazzaro e il grande Karol insieme, nella stessa luce beata, nella medesima gioia senza fine. La comunione con Dio non prevede esclusioni. L'abbraccio di Dio non registra né il più né il meno: è abbraccio pieno e beatificante. Ha scritto il premio Nobel del 1978, l'ebreo polacco-americano Isaac B. Singer: "In qualche punto dell'universo deve esserci un archivio in cui sono conservate tutte le sofferenze e gli atti di sacrificio dell'uomo. Non esisterebbe giustizia se le invocazioni e la storia di un misero non ornassero in eterno l'infinita biblioteca di Dio". In quella biblioteca oggi, con Lazzaro, c'è anche l'ornamento splendido che è Giovanni Paolo II. 10 aprile 2005 + Lorenzo Chiarinelli Vescovo di Viterbo S. Margherita S. Flaviano Corpus Domini - Le Coste S. G i u s e p p e - Le M o s s e S . M a r i a d e l Giglio - Z e p p o n a m i Santuario di S. Lucia Filippini 8,15 S. M a r i a del R i p o s o (Fiordini) S. Flaviano 9 S . F r a n c e s c o (vicino O s p e d a l e ) C h i e s a P o g g e r i (1 - e 3- domenica del mese) S. A n d r e a S . F r a n c e s c o (dal mese di maggio) 9,30 Corpus Domini - Le Coste S. M a r i a del Giglio - Z e p p o n a m i 10 S. M a r g h e r i t a S. Flaviano S. G i u s e p p e - Le M o s s e S . M a r i a d e l l a V i t t o r i a (P. C a p p u c c i n i ) Villa S. Margherita M E S S A V E S P E R T I N A F E S T I V A DEL S A B A T O 1 6,30 S . M a r i a d e l Giglio 1 7 S . Pietro - B e n e d e t t i n e 18 19 Montedoro S. Margherita LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 3 Vecchie Foto 27 maggio 1984 * Il Papa Giovanni Paolo II è in visita alla diocesi e città di Viterbo. * C e l e b r a la S. M e s s a all'aperto in piazza Martiri d'Ungheria. * Nella foto: il Papa e il Vescovo Luigi Boccadoro si scambiano "la pace". Ora sono ambedue in cielo. I l " V e n t e n n i o " si Atoiitcfinscoiic Il corteo sale per il borgo principale della cittadinanza festante, mentre da tutte le finestre vengono gettati fiori o manifestini tricolori sul gruppo delle autorità e sul nuovo Podestà [...] Nella sala principale del Municipio attende il Podestà il Vescovo di Montefiascone mons. Giovanni Rosi con tutto il Capitolo della Cattedrale [...] Marino Lazzari ricevuto dal Vescovo sale sulla pedana, riceve le chiavi della città e cinge la sciarpa tricolore. L'ex Sindaco cav. Volpini, che tanto saggiamente ha retto le sorti della città in difficilissimi momenti, pronuncia un applaudito discorso. Segue il Vescovo mons. Rosi e il podestà Marino Lazzari [...] E' impossibile riassumere il meraviglioso discorso del Podestà. Egli come ha scritto nel manifesto lanciato alla popolazione non ha programmi da esporre. Il suo amore, il suo attaccamento per Montefiascone sono per se stessi un unico programma. Dopo aver porto a tutti il suo cordiale saluto egli dice: "Nell'adempimento dei mio arduo compito sarò guidato da un unico pensiero: l'interesse generale della collettività al disopra e, se sarà inevitabile, contro gli interessi dei singoli. Voi sapete che questa nobile città mi è quasi una seconda patria. Le prove che ho già date, del mio filiale amore, costituiscono per me, non un titolo di orgoglio, ma un impegno di onore. Voglio fare di Montefiascone la regina splendente e generosa di tutta la stupenda regione falisca. La via da percorrere è difficile e lunga. Ma gli ostacoli non mi scoraggiano. Lavorerò con ogni energia. Voi dovete fare altrettanto, in fedele e appassionata colla- bene della città prendendo esempio dal Primo Ministro che tenacemente lavora ogni ora di giorno e di notte per il bene e la grandezza d'Italia. [...] Su nella antica rocca negli enormi saloni si svolge il banchetto ai quale partecipano circa cinquecento invitati. Vediamo anche la gentile signora di Marino Lazzari, i tre fratelli due dei quali sacerdoti e la sorella, la signorina di Giancarlo Breccola [email protected] Nel disegno di Umberto Onorato compaiono, tra gli altri, il maestro Giuseppe Battiloro in divisa militare e "tre giovanette vestite con gli antichi costumi locali (primi effetti di quella Mostra del Costume che merita, tanti plausi e che richiama tanta gente al Palazzo Provinciale di Roma) attendono il Podestà per offrirgli un ricco omaggio floreale..." Milelli, la signora Baratela, la signora Lamberteschi ed altre rappresentanti del gentil sesso [...] La cerimonia ha avuto il suo epilogo nella serata per una sfarzosa luminaria che fantasticamente ha rischiarato per molto tempo tutta la città immersa nel meritato silenzio e nella quiete dopo una giornata che ha lasciato nei cuori di tutti gli intervenuti un indelebile ricordo. Nel disegno di Umberto Onorato, da sinistra e dall'alto: Cav. BASILI, segretario politico del P. N. F. - L'ex sindaco cav. VOLPINI - Il PREFETTO di VITERBO - MARINO LAZZARI - Il VESCOVO di MONTEFIASCONE - Comm. CECCARELLI - Sig.ra LAZZARI - Sig.ra I. CERNITORI, segretaria del fascio femminile - Comm. MAGNANI, podestà di varii Comuni - Baronessa e Barone BARATELLI - LELLO M0RIC0NI Gr. Uff. REBUCCI, vice Presidente degli Enti Autarchici - Comm. DE CUPIS - M. PRESTI, vice prefetto di Roma - G. uff. SEVERI - A. PRETI - Ing. RICCI borazione con me. Bisogna che tutto il popolo di Montefiascone, in ogni suo grado e ceto, si faccia una sola famiglia che operi con vigore fascista alla rinascita del proprio paese. Accettando il gravoso ufficio di vostro Podestà, vi ho dato esempio di disciplina e di abnegazione. Voi seguirete l'esempio, e darete amore per amore. Ne sono certo. E allora la mèta non sarà negata al nostri sforzi concordi." L'oratore, sempre applaudito, continua affermando che egli dovrà essere sostenuto dall'affetto di tutti e che tutti devono tutti i giorni lavorare per il il caricaturista Umberto Onorato. Per documentare con i suoi essenziali disegni l'evento, giunse nel nostro paese, su incarico del quotidiano LA TRIBUNA, l'illustratore e caricaturista Umberto Onorato, all'epoca all'inizio della sua lunga carriera. Per circa cinquantanni, infatti, il teatro italiano troverà in lui un amichevole, consueto ed arguto spettatore. Presente quasi ogni sera in sala, Onorato carpiva, con la brillante genialità della sua matita e della sua instancabile ironia, tic, manie, vizi e virtù del palcoscenico nostrano. Le sue caricature, apparse anche su riviste umoristiche come "Il Travaso" o su giornali specializzati come "Il Dramma", registrarono l'evoluzione del teatro di quegli anni e le metamorfosi dei protagonisti più celebri delle nostre scene da Eleonora Duse a Giorgio Albertazzi, da Anna Fougez a Vittorio Gassman, da Ruggero Ruggeri a Eduardo De Filippo; dagli anni Venti ai Sessanta pochi attori sono scampati alla acuta satira del maestro. Mai sopra le righe, mai sofisticatore, Onorato è riuscito ad isolare in ognuno di loro piccole manie gestuali, movimenti ripetitivi, tratti distintivi, e a renderli preziosi attraverso i suoi disegni. L'ultima mostra dedicata ad Umberto Onorato, "Farli brutti, le caricature teatrali di Onorato", è stata quella organizzata a Firenze al teatro "La Pergola" dal 15 dicembre al 31 gennaio 2001. A Montefiascone, Umberto Onorato disegnò due tavole: nella prima riprodusse il gruppetto deputato all'accoglienza del podestà; nella seconda riunì i volti, in forma di caricatura, dei personaggi più importanti intervenuti alla cerimonia dell'insediamento. Tra questi, oltre ai maggiorenti montefiasconesi, si trovavano personalità viterbesi e romane. (8 - segue) LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 4 RuJtsUca, a cusia dL Idmb&iio. PIOVE A S. FLAVIANO Piove nella basilica di S. Flaviano. Le pericolose infiltrazioni di acqua piovana interessano il tetto della millenaria basilica, gioiello di architettura romanico - gotica, edificata a partire dal 1030, alle falde del colle di Montefiascone. L'acqua penetra all'interno a causa della rottura di diverse coppe, che si presume risalga addirittura alla eccezionale grandinata che si abbatté sul territorio di Montefiascone all'alba di Ferragosto di qualche anno fa. Il tetto è sorretto da una struttura a capriata, con travi in legno, restaurato insieme a tutta la costruzione, alcuni anni fa. Ben solido, all'epoca delia grandinata ( i chicchi erano grossi come uova), il tetto non sembrò che avesse subito alcun danno. Invece, a distanza di così lungo tempo, ci si trova di fronte ad una grave emergenza cui bisogna porre rimedio con assoluta celerità. Perché come dice un antico detto "l'acqua e il fuoco non aspettano un poco", nel senso che sono elementi tanto utili quanto dannosi quando prendono una brutta piega. Ad accorgersi delle infiltrazioni di acqua piovana è stato, (licci di recente, il parroco don Luciano Trapè che, parlando degli ultimi interventi di restauro e consolidamento della basilica, ha detto che "... resta, di estrema urgenza, la revisione di tutto il tetto che in alcuni punti presenta delle penetrazioni dell'acqua a causa del manto di copertura gravemente danneggiato dalla straordinaria grandinata di qualche anno fa". Per l'occasione il sacerdote, custode della basilica di San Flaviano, monumento nazionale di inestimabile valore storico e artistico, ha annunciato la fine dei lavori che hanno riguardato il rifacimento della sacrestia, il consolidamento delle mura perimetrali, l'abbattimento delle barriere architettoniche esterne ed interne e la messa a norma dell'impianto elettrico. A proposito di questi ultimi lavori, c'è da segnalare l'installazione di una gettoniera che permette ai turisti di illuminare l'interno della basilica a loro piacimento. Per quanto riguarda la sostituzione delle coppe danneggiate dalla grandine non va sottaciuta la difficoltà di reperirle, trattandosi di materiali molto antichi e adeguati alla struttura medievale. Comunque quello che conta è non perdere altro tempo ed iniziare subito i lavori di ricognizione e di conseguente riparazione del tetto prima che la situazione si aggravi. Cassonetti stracolmi UN AIUTO PER I BAMBINI Il mancato, puntuale svuotamento degli appositi cassonetti, sta vanificando, a Montefiascone, la raccolta differenziata dei rifiuti domestici. I cittadini stanno facendo la loro parte, selezionando e depositando plastica, carta e vetri nei diversi contenitori che, per la verità, in numero sufficiente sono stati posizionati, dal C o m u n e , in tanti punti del centro e della periferia, ma non altrettanto sta facendo la ditta che deve smaltirli. Tanto per non restare nel vago c'è da registrare l'intasamento dei cassonetti gialli, quelli dove si devono "infilare" giornali, riviste e residui di carta in genere, che da settimane non vengono svuotati. E la gente è stufa di girare la città con l'auto carica di buste con vecchi giornali, recipienti di plastica e bottiglie vuote, alla vana ricerca di cassonetti "disponibili". A questo punto c'è chi rientra in casa con i rifiuti, in attesa di tempi migliori e chi invece li scarica intorno ai contenitori stipati e chi si è visto si è visto. Lo spettacolo che ne consegue è facilmente intuibile ma non è certo da imputare ai cittadini, vittime dell'incuria e del disservizio posto in atto da chi dovrebbe fare la propria parte e se ne infischia. E non sembra che ci sia il minimo controllo da parte dell'amministrazione comunale che, se si rendesse conto della situazione, imporrebbe alla ditta appaltatrice della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti differenziati, di fare il proprio dovere. I n s o m m a siamo alle solite: si va avanti alla "carlona", non si rispettano le regole e gli impegni, peraltro sottoscritti nei contratti di appalto e nessuno interviene. Nel recente passato si è dovuto assistere anche al mancato svuotamento dei raccoglitori per i medicinali scaduti, posizionati davanti alle farmacie, vanificando anche questo basilare quanto importante servizio. Anche in questo caso c'era chi si riportava indietro le confezioni di medicinali scaduti e chi invece li lasciava, alla rinfusa, sopra e intorno ai raccoglitori, con tutti i pericoli connessi. In conclusione: la gente vuol sapere, con assoluta certezza, se deve continuare a selezionare i rifiuti domestici o ritornare al vecchio sistema di mischiarli, cioè, tutti insieme nei sacchetti di plastica e gettarli nei tradizionali cassonetti. Un concreto aiuto psicofisico per tanti ragazzi svantaggiati residenti nel territorio dell'Alto Viterbese, è costituito dal progetto di attività equestre concordato tra l'AsI di Viterbo, dipartimento materno infantile, ed i Comuni del distretto sanitario VT/1, con capofila quello di Montefiascone. Alla lodevole, quanto utile iniziativa, voluta fortemente dall'assessore ai Servizi Sociali del C o m u n e falisco, Massimo Paolini, si è voluto dare il titolo "Non solo cavallo". Infatti l'attività equestre deve superare il ristretto ambito in cui era collocata la cosiddetta "ippoterapia", di cui tuttavia si a s s u m e il significato concettuale, riconoscendo la validità delle esperienze realizzate finora, ma nello stesso tempo allargandone gli orizzonti ed i campi di applicazione. Per cui oltre che con il cavallo, i bambini faranno amicizia e prenderanno dimestichezza, con altri animali da compagnia c o m e cani, gatti, conigli e criceti. Il rapporto con il cavallo, che resta comunque privilegiato, produce effetti positivi che sono particolarmente efficaci per combattere situazioni di grave isolamento e di disagio sociale. Di questa realtà ne è più che convinto l'assessore Paolini che aggiunge: "Quando il cavallo obbedisce agli ordini e si fa guidare, il disabile sente di avere un ruolo e di essere importante, emozioni che sono fondamentali per sviluppare fiducia e sicurezza nelle proprie capacità". Hanno aderito al progetto i Comuni di Acquapendente, B a g n o r e g i o , Bolsena, C a p o d i m o n t e , C a s t i g l i o n e in T e v e r i n a , C i v i t e l l a d ' A g l i a n o , F a r n e s e , G r a d o l i , G r a f f i g n a n o , G r o t t e di Castro, Ischia di Castro, Latera, Lubriano, Marta, Montefiascone, Onano, San Lorenzo Nuovo e Valentano. La popolazione di detti comuni è di circa 64.000 abitanti. La spesa complessiva del progetto a m m o n t a ad oltre 130.000 euro che sarà suddivisa fra le istituzioni partecipanti. La AsI di Viterbo a s s u m e i costi del personale e la metà di quelli di gestione. NOTIZIE DAL PATRONATO ACLI Via Bertina a Montefiascone è la strada di accesso alla clinica privata Villa S. Margherita, centro di riabilitazione, dotaz i o n e di a m b u l a t o r i specialistici e residenza sanitaria assistenziale. Ebbene q u e s t a via è al limite della praticabilità non solo per il dissesto del manto stradale, m a anche e soprattutto per le automobili in sosta che ne impediscono il regolare scorrimento del traffico. La via in q u e s t i o n e è a b b a s t a n z a stretta per cui i disagi non riguardano soltanto i veicoli m a anche i pedoni che corrono veri pericoli per la loro incolumità. T e n u t o del debito conto che la strada è l'unico accesso alla struttura sanitaria dei Padri Concezionisti, molto frequentata da pazienti che provengono da tutta la provincia, non si c o m p r e n d e c o m e sia possibile permettere il parcheggio di automobi- i e furgoni che, di fatto, ne restringono la carreggiata fino a provocare, spesse volte, il blocco totale del traffico. Non è escluso che le stesse ambulanze, in entrata e in uscita dalla clinica, trovino delle difficoltà per la speditezza del loro servizio. E' dunque necessario, anzi indispensabile, che si trovi una soluzione a q u e s t o p r o b l e m a c h e si riflette s u l l a piena agibilità della clinica Villa S. Margherita. Senza considerare i pazienti che giornalmente accedono aiia struttura, si d e v e t e n e r c o n t o del n u m e r o c o n s i stente dei dipendenti (250) e degli altrettanti posti letto t r a r i c o v e r a t i affetti d a handicap e ospiti della Rsa. Sono numeri importanti da cui discende l'intenso movimento veicolare e pedonale che deve avere libero accesso alla clinica. Per coloro che al compimento del 65° anno di età non abbiano maturato il requisito contributivo necessario ad ottenere la pensione di vecchiaia o di anzianità, l'Inps può corrispondere l'assegno sociale che, per il 2005, ammonta a circa 375 euro mensili. Il diritto a tale prestazione viene stabilito tenendo conto del reddito personale o coniugale del richiedente da cui potrebbe derivare anche l'erogazione parziale della prestazione. Tra i redditi da considerare c'è anche quello della casa di abitazione. E' importante ricordare che, al compimento del 70° anno di età, anche i titolari di assegno sociale potranno richiedere l'incremento al "milione" previsto dalla Finanziaria del 2002. I nostri recapiti sono: VITERBO: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13,00-Tel. 0761.340019 MONTEFIASCONE: mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 12,00-Tel. 0761.824599 N.B.: E' stata costituita la "Lega dei Consumatori" delle ACLI provinciali di Viterbo. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 NOTA DI AGRICOLTURA In i t a l i a n o si c h i a m a M o s c a t o e d in cinese si c h i a m a M e i g u i x i a n g Si ha notizia che i cinesi già tremila anni avanti Cristo sapevano ricavare fili serici dai bozzoli del baco da seta. Per millenni tennero segreto tale procedimento, essendo, la seta, riservata esclusivamente alle esigenze della corte imperiale. Circa 2.500 anni fa incominciarono ad esportare verso occidente la seta in tessuti, filati e matasse. Prima i Greci e poi i Romani furono grandi acquirenti della seta per confezionarsi vestiti ed abiti di alta qualità e molto costosi. I cinesi partivano da Singan-fu, l'antica capitale della Cina, con lunghe carovane attraversavano tutta l'Asia percorrendo oltre c i n q u e m i l a c h i l o m e t r i per arrivare fino a Costantinopoli, che all'epoca era il centro commerciale più importante dell'Asia Minore. Tale percorso diventò famoso con il nome di Via della Seta e fu descritto anche da Marco Polo. I cinesi non portavano solo seta, ma anche altre merci di valore, cultura, religione, piante ed animali; altrettante cose e novità importavano in Cina. Fra le tante merci che introdussero in Cina vi furono anche i semi dell'uva, i vinaccioli, dai quali ottennero nuove varietà di viti, che incrociarono con quelle indigene, creando nuove varietà di uve selvatiche. Il legame che la Cina ha con la vite è, dunque, molto antico ed ha anche una lunga storia sui diversi usi dell'uva. Per molti secoli venne considerata un ottimo frutto per l'alimentazione; veniva anche spremuta ed il succo veniva miscelato ad altri preparati per ottenere bevande speciali, caratteristiche di quell'immenso paese. Verso la fine del 1800 un intraprendente cinese importò dall'Europa le più famose varietà di viti europee, realizzando un consistente impianto di vigneti, avvalendosi di enologi austriaci per la gestione della cantina e per la produzione di vino di qualità. In seguito la coltura della vigna e l'enologia vennero pian piano abbandonati. Verso la metà del secolo scorso la produzione di uva era appena di duemila quintali. Negli anni 1970-1980, a. seguito del miglioramento della qualità della vita e l'aumento del reddito, i cinesi ripresero a consumare il vino e le vigne e le cantine si svilupparono rapidamente. Nel 2000 la produzione di uva in Cina è stata di circa tre milioni di tonnellate. Attualmente l'industria enologica cinese è formata da poche cantine che producono il 60% del vino, mentre il restante 40% è prodotto da centinaia di piccole cantine. Alcuni investitori francesi non si sono fatti sfuggire l'occasione ed hanno costituito società insieme ai cinesi creando stabilimenti enologici. In appena qualche decennio la richiesta di vino sul mercato interno è salita alle stelle, stimolando una massiccia importazione. Allo scopo di mantenere un prezzo abbastanza contenuto del vino per uso quotidiano, viene importato sfuso. All'inizio proveniva dalla Spagna, attualmente il Cile è principale fornitore. Aumentando il reddito procapite dei cinesi, sono aumentate via via le esigenze ed anche il riguardo al proprio modo di vivere. Sono aumentate anche le informazioni sul vino, diventando sempre più abbondanti e più complete. E' stato appreso che il vino di uva contiene zuccheri pregiati come glucosio e fruttosio ed amminoacidi che vengono assorbiti direttamente e facilmente dall'organismo. E' stato anche appreso che consumando abitualmente vino a tavola si ha una riduzione di grassi nel sangue, il tasso di colesterolo si abbassa ed il cuore viene protetto. E' ormai usanza che, per aggiungere fascino e prestigio ai ricevimenti ed ai banchetti di un certo riguardo, si ricorra al consumo del vino. Una decina di titolari di importanti cantine italiane, stanno sviluppando contatti commerciali con la Cina, sia per attivare un mercato e sia per mettere le basi di una collaborazione a vantaggio di entrambe le parti. Le esportazioni di vino cinese in bottiglia sono contenute, perché sono pochissime le cantine che possono competere con l'esigente mercato internazionale. Quest'anno al Vinitaly, il grande Salone Internazionale del Vino, le cantine cinesi hanno partecipato con una certa determinazione, pur non avendo raggiunto una perfetta messa a punto. L'obiettivo, probabilmente, non è lontano. Le cantine, ma soprattutto i viticoltori italiani, devono subito mettere a punto nuove strategie commerciali e nuove tecniche di coltivazione, per non trovarsi impreparati ad affrontare molto presto, una agguerrita concorrenza di vini di prestigio cinesi. Maggio 2005 GIMBERTO pag. 5 I nuovi orizzonti della scienza: LA GENETICA La genetica è un settore della ricerca scientifica, che c e r c a di c o m p r e n d e r e in c h e modo i caratteri ereditari si trasmettono dai genitori ai figli. Si tratta, ben inteso, dei caratteri fisici, poiché quelli psicologici, del comportamento, sono frutto delle esperienze che vengono d o p o la nascita e vi e n t r a n o s o l t a n t o in minima parte con la genetica. Questa scienza ha dunque scoperto che ciò che trasmette ai figli le caratteristiche fisiche, c o m e la f o r m a del naso o il colore della pelle, è l'insieme di un gran numero di piccole cellule, i cosiddetti cromosomi, c a p a c i di c o n t e n e r e i geni, cioè proprio quelle caratteristiche che fanno sì che ogni individuo abbia un aspetto che è il frutto della mescolanza di quello del padre con quello della madre. Dopo questi importanti traguardi, la genetica, però, non si è fermata: essa ha provato a studiare i singoli geni e, per fare ciò, ha imparato ad estrarli dal corpo a cui appartengono ed a "manipolarli" in laboratorio. Si è scoperto in questo modo che è possibile riprodurli artificialmente e persino inserirli in altri organismi. In questo modo gli scienziati sono in grado di creare forme di vita che non esistono in natura, inserendo ad esempio geni di un vegetale nell'organismo di un altro, producendo individui dalla caratteristiche spesso impensabili: si possono inserire in colture come il mais, geni che permettono una crescita maggiore o la capacità di difendersi da certi parassiti, che è invece propria di altri vegetali e così via in una gamma di possibilità infinite. Ciò che gli scienziati praticano è, dunque, una v e r a e propria i n g e g n e r i a g e n e t i c a , cioè costituiscono "a tavolino" un nuovo organismo vivente, proprio come gli ingegneri tradizionali progettano una diga o il ponte di un'autostrada. Ma, purtroppo, il progresso dell'ingegneria genetica ha rappresentato anche, ma non solo, un'occasione di guadagno, da parte di chi, ha intravisto la possibilità di raggiungere notorietà e r i c c h e z z a in p o c o t e m p o , magari proponendo esperimenti di discutibile moralità: e questo proprio non va bene! Prof, ssa Silvia Somigli Mario Trapè: unico eletto Consigliere Provinciale del collegio di Montefiascone Mario Trapè ex sindaco di Montefiascone e consigliere provinciale uscente, nella tornata elettorale del 3-4 Aprile con i suoi 1500 voti di preferenza, è stato l'unico candidato del collegio di Montefiascone ad essere eletto nel nuovo Consiglio Provinciale. Mario Trapè, esponente del partito de LA MARGHERITA-Democrazia Libertà, politico di lungo corso: attuale presidente del Consiglio Comunale, più volte amministratore, due volte sindaco, ha sempre combattuto battaglie politiche in modo corretto e leale, come sanno fare coloro che credono nella politica, come qualcosa fatta per vocazione democratica nell'interesse della gente e del proprio paese. Questa esperienza politica ed amministrativa maturata, Mario Trapè ora la metterà in pratica per governare la Provincia; le forze della coalizione di sinistra della lista vincente guidata dal Presidente Alessandro Mazzoli hanno concordato di affidargli un considerevole incarico. Essere presenti nell'esecutivo in un momento di crisi e di difficoltà, permetterà di trasferire RISORSE e FINANZIAMENTI alla nostra cittadina. L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE, con le nuove riforme, ha ottenuto dallo Stato DELEGHE significative e importanti. Ha infatti competenza sul TURISMO, AMBIENTE, FORMAZIONE GIOVANILE, EDILIZIA SCOLASTICA, DIRITTO ALLO STUDIO, VIABILITÀ', AGRICOLTURA, CACCIA e PESCA. Con l'entusiasmo e l'impegno che lo hanno sempre contraddistinto, dimostrerà la sua efficienza politico-amministrativa anche in Provincia, ciò significherà nel tempo, sviluppo del territorio e valorizzazione del nostro patrimonio. I cittadini di Montefiascone, indipendentemente dall'appartenenza politica, sono certi che Trapè agirà per gli interessi di tutti, e sono orgogliosi di avere, dopo tanti anni, una persona che conta nel governo della PROVINCIA. Questo risultato è anche il giusto riconoscimento per un grande ed importante paese che è finalmente rappresentato. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 6 MONDO FORENSE CULTURA Taccuino e c o n o m i c o e tributario a c u r a d e l l a Dott.ssa P a o l a Ciripicchio e d e l Rag. P a o l o Radicati Mentre stiamo preparando la documentazione necessaria per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi per l'anno 2004, stanno arrivando i primi chiarimenti ministeriali in merito alla compilazione dei modelli. Come ogni anno, sperando di essere sufficientemente chiari, vogliamo dare alcuni indicazioni che ci sembrano interessanti per i nostri lettori. Spese per le badanti: L'agenzia delle Entrate con la circolare n. 2 del 31/01/2005, ha chiarito ulteriormente la disposizione prevista dalla finanziaria 2005, che ammette la deducibilità dal reddito delle spese sostenute per le badanti. La deduzione è consentita quando le spese vengono effettuate per i soggetti di cui all'art. 433 del codice civile (coniuge, figli, genitori, fratelli, sorelle, suoceri, generi e nuore), non è necessario che tali soggetti siano a carico del contribuente che sostiene le spese né che siano con lui conviventi. Le persone "non autosufficenti nello svolgimento della vita quotidiana" per le quali è possibile usufruire della deduzione, sono coloro i quali "non sono in grado autonomamente di provvedere alla propria alimentazione, all'igiene personale, alla deambulazione o che necessitano di una sorveglianza continuativa". La condizione di non autosufficienza deve essere riconducibile a qualche patologia e deve risultare da apposita certificazione medica. Le spese sostenute devono essere documentate da una ricevuta di chi presta assistenza in cui devono essere indicati i dati anagrafici e i codici fiscali dell'assistente, dell'assistito e di chi paga la prestazione. Il limite teorico massimo della deduzione è di Euro 1820, che rimane tale a prescindere dal numero delle persone per le quali vengono sostenute le spese dell'assistenza. Quando più contribuenti pagano l'assistenza per uno stesso familiare, il tetto massimo complessivo della deduzione rimane di 1820 euro, che dovrà essere ripartito prò quota in base alle spese da ciascuno pagate. Per effettuare il calcolo della deduzione da indicare nella dichiarazione dei redditi si applica la formula di calcolo prevista per la "family area" e cioè (78000 + deduzioni per carico di famiglia + oneri deducibili - reddito complessivo: 78.000). Nel caso che il risultato sia maggiore o uguale a uno la deduzione spetta per intero, se è minore di zero non spetta alcuna deduzione, nel caso in cui il risultato sia compreso tra zero e uno si moltiplica il risultato arrotondato alle quattro cifre decimali per 1820 in modo da ottenere l'importo effettivamente deducibile dal reddito. A proposito di deduzioni, è bene ricordare che l'art. 10 comma 2 del TUIR consente di dedurre dal reddito i contributi INPS versati per le COLF e le badanti con un limite massimo di Euro 1549,37 e che tale disposizione è autonoma rispetto alla disposizione precedente. In molti casi quindi, quando i redditi lo consentono, sarà possibile dedurre contemporaneamente sia le somme pagate alle badanti sia i contributi INPS versati nei limiti e con le regole sopra descritte. Interessi mutuo prima casa: Con circolare n. 15 del 20 aprile, l'Agenzia delle Entrate prende posizione circa la deducibilità degli interessi passivi per l'acquisto della prima casa. In sostanza la circolare lega la deducibilità degli interessi passivi al rapporto tra costo dichiarato nell'atto di acquisto aumentato delle spese accessorie e il mutuo erogato. Il problema non è di poco conto, infatti, nonostante che i mutui siano concessi solo per l'80% del valore dell'immobile, è ormai prassi consolidata dichiarare nel rogito notarile il valore catastale, che di norma, è sempre inferiore al valore di mercato. Ciò fa si che la detrazione di imposta nella maggior parte dei casi, debba essere ricalcolata tenendo conto anche degli oneri accessori, (spese notarili per il rogito, spese di mediazione, imposte di registro, ipotecarie e catastali) che in ogni caso devono essere documentate. Il calcolo da effettuare è il seguente Valore dichiarato nel rogito + oneri accessori: Importo del mutuo X interessi pagati X 19% la detrazione complessiva in ogni caso non può superare l'importo massimo di Euro 3615,20 il rapporto. Non concorrono invece a formare il costo di confronto per il rapporto di deducibilità ma sono deducibili nell'anno in cui sono sostenute la parcella del notaio per la stipula del contratto di mutuo. lei: Con il decreto del 15 aprile viene approvato il modello lei e le relative istruzioni per l'anno 2005; il nuovo modello presenta tutte le caratteristiche già presenti nel modello 2004, compreso il colore (azzurro) che è lo stesso dell'anno precedente. Le uniche novità riguardano alcuni soggetti che non devono più presentare la dichiarazione, ma soprattutto l'obbligo di presentazione della dichiarazione lei per chi si è avvalso del condono edilizio, che è una delle condizioni obbligatorie per la validità del condono stesso. DIOCESI DI VITERBO Congresso Eucaristico di Bari 21-29 Maggio 2005 E' possibile p a r t e c i p a r e nei giorni 2 6 / 2 7 m a g g i o c o n la d e l e g a z i o n e d i o c e s a n a c h e sta o r g a n i z z a n d o un pullman. Per informazioni rivolgersi al delegato diocesano don di Marco Marianello Il g i o r n o 28 a p r i l e 2 0 0 5 , i n R o m a , p r e s s o l'Auditorium della Cassa di previdenza ed assistenza Forense, è stata presentata la monografia denominata "Cartolarizzazione e responsabilità della società di rating" di Marco Marianello, pubblicato dalla Casa editrice "Il mondo giudiziario", autorevolmente rappresentata dal Dott. Federico Brusca, direttore anche del noto settimanale "Il mondo giudiziario". L'opera ha per oggetto l'analisi dell'attività svolta dall'agenzia di valutazione nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, con il preciso intento di evidenziarne il contenuto, i relativi limiti e gli eventuali profili di responsabilità. L'Autore, dopo aver tentato di descrivere il contenuto essenziale di tale operazione ed il procedimento di attribuzione del rating, esamina il problema relativo alla qualificazione giuridica del contratto con cui viene conferito l'incarico valutativo. In relazione a ciò, il medesimo ricostruisce i doveri di prestazione gravanti sull'adwsorin forza del contratto, delle norme legislative e regolamentari di settore, degli usi e dei codici di comportamento elaborati dalle associazioni di categoria. Su tale base viene affrontato, in primo luogo, il problema dell'inadempimento e della correlata responsabilità contrattuale. Eguale attenzione viene, infine, dedicata al problema della responsabilità aquiliana nei confronti dei terzi, derivante dalla lesione dell'affidamento che questi hanno incolpevolmente riposto nel giudizio elaborato dall'agenzia. Il convegno, organizzato da Mondo ForenseCultura, ha visto la partecipazione di illustri relatori, quali l'Avv. Federico Bucci (Consigliere delegato della Cassa Forense), il Prof. A w . Adolfo di Majo (Ordinario di Diritto Civile presso l'Università degli Studi di Roma Tre) e l'Avv. Massimo Trentino (partner di Me Dermott, Will & Emery Carnelutti - Studio legale associato). Ha presenziato all'incontro un numeroso e qualificato pubblico, al quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti, da intendersi estesi anche agli organizzatori, ai relatori ed al direttore della casa editrice. Complimenti dr. Marco, sei agli inizi della tua carriera e già hai fatto passi da gigante. Il buon sangue falisco si fa strada. "La Voce", oltre a rallegrarsi con te, dai tuoi articoli riceve importanza e lustro. CORPUS DOMINI Quest'anno è l'anno della Eucaristia, la s e t t i m a n a prima della festa del C o r p u s Domini sarà dedicata interamente alla P r e s e n z a di G e s ù nel s a c r a m e n t o dell'altare. Domenico Severi: tel. 0761.306313; cell. 339.6278290 e-mail: [email protected] La processione cittadina d e l l ' E u c a r i s t i a si terrà g i o v e d ì 2 6 Le prenotazioni d e v o n o pervenire entro venerdì 6 m a g gio p.v. maggio con la partecipazione del Vescovo Lorenzo. PROGRAMMA: ore 21,00: Celebrazione S. Messa in S. Margherita ore 21,45: Processione eucaristic a p e r via S. Lucia, Piazza, Corso Cavour, fino a S. Flaviano d o v e si t e r r à la b e n e d i z i o n e eucaristica. (Il giorno 29 maggio la processione si terrà p r e s s o la c h i e s a del C o r p u s Domini.) LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 7 Casa dell'Amicizia "Alessandro Seppilli" da 25 anni è parroco di S. Giuseppe Don Giuseppe Trapè P Il 18 marzo 2005, la Parrocchia si è messa in movimento per festeggiare il 25° anno di vita alle Mosse del loro amato Parroco Don Giuseppe Trapè. Le catechiste insieme a lui hanno affettato la torta preparata da loro come segno di ringraziamento per l'egregio operato che Dongy svolge in Parrocchia... I mossaroli stimano e amano il loro parroco anche se non frequentano assiduamente le funzioni. Caro Don Giuseppe noi ti vogliamo bene e perdonaci se non siamo sempre perfetti e presenti come tu vorresti. Grazie. D. Giuseppe, dopo una lunga esperienza di parrocchia, fatta a Marta, specie con il parroco Mons. Antonio Patrizi, 25 anni fa fu dal Vescovo Boccadoro trasferito alla parrocc h i a di S. Giuseppe, a due passi dalla sua casa paterna e quindi dei suoi genitori e della sorella. I mossaroli e tartarolesi sono abbastanza buoni, tanto è vero che, dopo S. Margherita, è la parrocchia di Montefiascone che ha dato più sacerdoti e religiosi alla Chiesa locale e mondiale. D. Giuseppe si dà da fare e gli abitanti della parrocchia lo stimano e gli vogliono veramente bene. Lo vedono zelante e per la pastorale vera e propria, come per i lavori che continuamente porta avanti, ammodernamento della casa parrocchiale, dell'artistica chiesa di Don Giuseppe venticinque anni hai completato Montedoro e soprattutto in parrocchia di San Giuseppe e Montedoro della chiesa parrocchiale di ti volle a tanto ufficio Boccadoro S. Giuseppe, completamendal Tagliaferri e Chiarinelli confermato. te trasformata, incominciando dalla porta per finire al Quanta fede negli anni ci hai insegnato presbiterio. tra i parrocchiani e in compagnia di loro Il n u m e r o dei partecipanti per i muratori c'è sempre lavoro alle funzioni religiose, come e gentilmente le chiese hai ammodernato. del resto a v v i e n e in tante altre parti, non è mai elevaCon te giunse in parrocchia l'allegria to, ma quelli che frequentanel dono che da Dio ti fu assegnato no lo fanno per vera fede e vivi coi parrocchiani in armonia. convinzione. Auguri sinceri e fraterni, D. G i u s e p p e , e Tu sei la gioia nostra e anche ammirato che S. Giuseppe, tuo santo tutto contento della compagnia omonimo e paterno, ti beneche il re dell'universo ti ha donato. d i c a e ti a i u t i a d e s s e r e sempre un ottimo e dinamiDiodato Piciollo di anni 92 co parroco. Nozze d'argento con P. Silvio Il sig. Valerio Turchetti c o n la s p o s a S i l v a n a Blondelli hanno voluto f e s t e g g i a r e il 2 5 ° di m a t r i m o n i o , il 9 aprile, ringraziando e pregando il S i g n o r e p r e s s o la Chiesa dei Padri Cappuccini di Montefiascone. Li ha accolti e celebrato per loro P. Silvio, il cappuccino che tiene aperto il Convento e in efficienza la bella e accogliente Chiesa, Madonna della Vittoria. Gli sposi accompagnati dai figli, l'universitaria Daniela e lo studente d'agraria Giovanni, sono rimasti entusiasti della sua disponibilità. Tanto è vero che anche la cena per parenti ed amici hanno voluto farla al Convento. Auguri a non finire, cari sposi, che bell'esempio state dando a tante coppie! E R U G I A Preceduto da un Triduo di preghiera la comunità religiosa dei Fatebenefratelli ha festeggiato il suo fondatore, SAN GIOVANNI DI DIO "il Santo dei bassi fondi" così definito dal compianto On. Igino Giordani. Martedì 8 Marzo 2005 alle ore 10,00 a presiedere la solenne celebrazione Eucaristica, è intervenuto il neo-eletto Vescovo di Gubbio Mons. Mario Ceccobelli, già Vicario generale della arcidiocesi di Perugia. Concelebranti don Pietro, Direttore dell'Istituto Salesiano, il Canonico Don Remo Bistoni e P. Bartolomeo Coladonato, cappellano della Casa dell'Amicizia. S o n o p r e s e n t i la D r . s s a R. M o r u c c i , r e s p o n s a b i l e d e l l a Struttura, il Dr. Giangreco e l'Assistente Sociale Bedont, un folto numero di Ospiti ed Operatori socio-sanitari, i Volontari che frequentano il Seppilli, con amici e parenti degli Ospiti. Mons. Ceccobelli all'Omelia ha messo in evidenza "l'ardore e l'amore del Santo di Granada" verso i poveri dell'epoca e che tutt'ora opera attraverso i suoi figli spirituali in oltre ben 40 Nazioni con circa 300 Opere! Gli O p e r a t o r i d e l l a Musicoterapia hanno animato la s a c r a c e r i monia con inni e canti inerenti alla c i r c o s t a n za. Al t e r m i n e della S. Messa Fra C a l l i s t o , Superiore della c o m u n i t à religiosa ha ringraziato il Presule per la sua disponibilità, augurando infine gli auguri più belli per un lungo itinerario pastorale nella Diocesi di Gubbio di cui è il 59° neo-eletto Vescovo sulla cattedra di Sant'Ubaldo. L'esortazione del P. Generale Pascual Piles, rivolta a tutto l'Ordine ospedaliero, ai Confratelli, Collaboratori, Malati e bisognosi "Viviamo questa celebrazione come una nuova presenza del mistero pasquale di Gesù Cristo che ci salva, ci alimenta con la sua Parola e si offre come cibo nel sacramento", trovi risposta in tutti coloro che operano secondo il Carisma di San Giovanni di Dio. V.F. Brasacchio - AFMAL Sez. Pg Fra Callisto cLiberti D i n o appartente all'Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio <Fatebenefratelli> ha trascorso la sua vita a Roma - Isola Tiberina, a Napoli, a Genzano, a Benevento, a Perugia, dove attualmente è Superiore della Comunità. Il 10 Febbraio 1980, per la festa della Madonna di Lourdes, ha fatto la sua professione solenne per cui quest'anno ne ha c e l e brato il 25°. Noi l'abbiamo i n v i t a t o p e r la festa di S. Margherita, con il fratello P. Umberto, concezionista, per ricordare insieme una tappa così importante della sua vita. Fin d'ora gli facciamo i nostri migliori auguri e rallegramenti. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 8 M A Z Z O L I B PROVINCIA ATTISTONI Mazzoli nuovo Presidente Alessandro Mazzoli, con 84.143 voti, batte Francesco Battistoni, che si ferma a 76.618 voti 84.143 = 52,34% voti 76.618 = 47,66% Alessandro Mazzoli, 33 anni, è il nuovo presidente della giunta provinciale in sostituzione di Giulio Marini. Nel turno di ballottaggio il candidato dell'Unione, sostenuto dall'intero schieramento di centro sinistra, ha prevalso di circa cinque punti in percentuale sull'avversario della Casa delle Libertà, l'assessore provinciale all'Ambiente uscente Francesco Battistoni (FI). I numeri non ammettono dubbi: Mazzoli ha ottenuto 84.143 voti, pari al 52,34 per cento; Battistoni si è fermato a 76.618 consensi, pari al 47,66 per cento. Nello scontro diretto con l'antagonista dello schieramento di centro destra, il neo presidente (che può fregiarsi del titolo del più giovane in assoluto, ha vinto lo speciale corpo-a-corpo in ben 37 centri (su 60) della Tuscia viterbese. RISULTATI REGIONALI 2005: VINCE MARRAZZO MUSSOLINI MARRAZZO STORACE „ nuovo consiglio provincia|e D e m o c r a t i c i di s i n i s t r a : T o l m i n o P i a z z a i , F e d e r i c o G r a t t a r o l a , Lina N o v e l l i , M a u r i z i o Palozzi, Mauro Mazzola, Tonino Zezza e Antonio Rizzello. Margherita: Angelo Cappelli, Mario Trapè, 4 ? * Domenico Manglaviti e Mario Fanelli. Rifondazione comunista - Verdi: Bengasi Battisti, Giuseppe Picchiarelli. Regione 50,7% Provincia 46,98% Montefiascone 44% Regione 1,9% Provincia 2,42% Montefiascone 1,73% Regione 47,4% Provincia 50,60% Montefiascone 53,98% Bravo Franco! E' un pescatore intelligente e sapiente, che esprime il suo pensiero in poesie, cariche di patos, di semplicità, d'un mondo ormai quasi scomparso, m a s e m p r e vivo e presente al suo cuore. "Memorie d'un pescatore" è il bel volume che Franco ha pubblicato e che contiene 132 poesie rispecchianti il suo mondo che è quello vero d'una cittadina, ricca di natura ma soprattutto di persone che sanno riscattare se stesse non vergognandosi di provenire d a u n a s i t u a z i o n e di d i s c r e t a povertà ma sempre carica di umanità e di saper fare! Bravo Franco! Il volume si può trovare presso il fotografo Breccola e vale la pena acquistarlo per gustarlo e arricchirsi dell'umanità dell'autore. L ' u l t i m a p o e s i a è "Mia madre". La s i g n o r a C o r d e l i a , è d e c e d u t a il 3 marzo scorso e potete trovare la sua foto e le notizie essenziali della vita a pag. 14 del numero di aprile de "La Voce". V/ Mia madre Mia madre si chiama Cordelia il nome appartenuto a una regina ma ha lavorato tanto, poverina si è sacrificata, da mattina a sera. Come avete letto miei signori non siamo mai state gente ricca Udeur: Giuseppe Brachetti Comunisti italiani: Maria D'Alessandro Forza Italia: F r a n c e s c o Battistoni, Paolo Equitani, Giulio Marini, Alessandro Cuzzoli e Gianmaria Santucci. Alleanza nazionale: Massimo Giampieri, Massimo Gemini, Romolo Rossetti. Udc: Francesco Bigiotti e Giovanni Gidari ma lei non si è data mai per vinta e cià tirato su, con tanto amore. Ha cresciuto me, le mie sorelle finché grandi ci siamo sposati ed anche dopo, c'ha sempre amati ed i rapporti sono sempre quelli. Ricordo quando ero ancor piccino e mi portava a ricercar le olive quando erano fatti dieci chili le portavamo subito al molino. Il mugnaio ci riempiva un bottiglione di quell'olio giallo paglierino c'era poco pane, né un quattrino ci si arrangiava nella brutta stagione. Quando ha incominciato a stare bene si è ammalata, non si è più ripresa son già degli anni, che non va per spesa sta sempre a casa, prende quel che viene. Ora è anziana, ancora vuol far tanto ma non ce la fa più, resta seduta c'è sempre qualcuno che l'aiuta e tutti noi, che le stiamo accanto. Ed ora perdonatemi signore per queste versi scialbe che vi scrissi l'ho un po' facilitate per ragione perché qualunque sia, le capisse. Non vi narrai di Catullo, di Catone ma solo fatti della mia vita della natura che il buon Dio compone dell'amore, la bontà, la fantasia. Vi narrai del lago, del vento e le tempeste le cose belle di Montefiascone vi narrai di alberi e foreste e chi l'ha scritti è solo un pescatore. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 24.11- 1.111.1980 Anche durante questi esercizi spirituali ho riflettuto sulla verità del Sacerdozio di Cristo nella prospettiva di quel Transito che per ognuno di noi è il momento della propria morte. Del congedo da questo mondo - per nascere all'altro, al mondo futuro, segno eloquente (aggiunto sopra: decisivo) è per noi la Risurrezione di Cristo. Ho letto dunque la registrazione del mio testamento dell'ultimo anno, fatta anch'essa durante gli esercizi spirituali - l'ho paragonata con il testamento del mio grande Predecessore e Padre Paolo VI, con quella sublime testimonianza sulla morte di un cristiano e di un papa - e ho rinnovato in me la coscienza delle questioni, alle quali si riferisce la registrazione del 6.111.1979 preparata da me (in modo piuttosto provvisorio). Oggi desidero aggiungere ad essa solo questo, che ognuno deve tener presente la prospettiva della morte. E deve esser pronto a presentarsi davanti al Signore e al Giudice - e contemporaneamente Redentore e Padre. Allora anche io prendo in considerazione questo continuamente, affidando quel momento decisivo alla Madre di Cristo e della Chiesa - alla Madre della mia speranza... Desidero ancora una volta totalmente affidarmi alla grazia del Signore. Egli stesso deciderà quando e come devo finire la mia vita terrena e il ministero pastorale. Nella vita e nella morte Totus Tuus mediante l'Immacolata. Accettando già ora questa morte, spero che il Cristo mi dia la grazia per l'ultimo passaggio, cioè la [mia] Pasqua. Spero anche che la renda utile anche per questa più importante causa alla quale cerco di servire: la salvezza degli uomini, la salvaguardia della famiglia umana, e in essa di tutte le nazioni e dei popoli (tra essi mi rivolgo anche in modo particolare alla mia Patria terrena), utile per le persone che in modo particolare mi ha affidato, per la questione della Chiesa, per la gloria dello stesso Dio. Non desidero aggiungere niente a quello che ho scritto un anno fa - solo esprimere questa prontezza e contemporaneamente questa fiducia, alla quale i presenti esercizi spirituali di nuovo mi hanno disposto. 5.III.1982 Nel corso degli esercizi spirituali di quest'anno ho letto (più volte) il testo del testamento del 6.111.1979. Malgrado che tuttora lo consideri come provvisorio (non definitivo), lo lascio nella forma nella quale esiste. Non cambio (per ora) niente, e neppure aggiungo, per quanto riguarda le disposizioni in esso contenute. L'attentato alla mia vita il 13.V.1981 in qualche modo ha confermato l'esattezza delle parole scritte nel periodo degli esercizi spirituali del 1980 (24.ll 1.111). Tanto più profondamente sento che mi trovo totalmente nelle Mani di Dio - e resto continuamente a disposizione del mio Signore, affidandomi a Lui nella Sua Immacolata Madre (Totus Tuus). 12-18.111.2000 Quando nel giorno 16 ottobre 1978 il conclave dei cardinali scelse Giovanni Paolo II, il Primate della Polonia Card. Stefan Wyszynski mi disse: "Il compito del nuovo papa sarà di introdurre la Chiesa nel Terzo Millennio". Non so se ripeto esattamente la frase, ma almeno tale era il senso di ciò che allora sentii. Lo disse l'Uomo che è passato alla storia come Primate del Millennio. Un grande Primate. Sono stato testimone della sua missione, del Suo totale affidamento. Delle Sue lotte: della Sua vittoria. "La vittoria, quando avverrà, sarà una vittoria mediante Maria" queste parole del suo Predecessore, il card. August Hlond, soleva ripetere il Primate del Millennio... Nel giorno del 13 maggio 1981, il giorno dell'attentato al Papa durante l'udienza generale in Piazza San Pietro, la Divina Provvidenza mi ha salvato in modo miracoloso dalla morte. Colui che è unico Signore della vita e della morte Lui stesso mi ha prolungato questa vita, in un certo modo me l'ha donata di nuovo. Da questo momento essa ancora di più appartiene a Lui. Spero che Egli mi aiuterà a riconoscere fino a quando devo continuare questo servizio, al quale mi ha chiamato nel giorno del 16 ottobre 1978. Gli chiedo di volermi richiamare quando Egli stesso vorrà. "Nella vita e nella morte apparteniamo al Signore... siamo del Signore" (ci. Rm 14,8). Spero anche che fino a quando mi sarà donato di compiere il servizio Petrino nella Chiesa, la Misericordia di Dio voglia prestarmi le forze necessarie per questo servizioStando sulla soglia del terzo millennio "in medio Ecciesiae", desidero ancora una volta esprimere gratitudine allo Spirito Santo per il grande dono del Concilio Vaticano II, al quale insieme con l'intera Chiesa - e soprattutto con l'intero episcopato - mi sento debitore. Sono convinto che ancora a lungo sarà dato alle nuove generazioni di attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX secolo ci ha elargito. Come vescovo che ha partecipato all'evento conciliare dal primo all'ultimo giorno, desidero affidare questo grande patrimonio a tutti coloro che sono e saranno in futuro chiamati a realizzarlo. Per parte mia ringrazio l'eterno Pastore che mi ha permesso di servire questa grandissima causa nel corso "La Voce" Anno XI - 11 novembre LO H A N N O "La Voce", dal 1980, in prima pagina, ha sempre riportato un "pensiero del Papa" tratto da un suo discorso di attualità e ha sempre accennato alle Encicliche che man mano sono state emanate per la chiesa. CHIAMATO 1978 - pag. 1 DI U H PAESI M u b c m u s LONTANO... l * u p t u n Il t i ottobre, al termine d* sotonde giorno di conclave, all'ottavo scrutinio, è stato eletto Pape n Cardinale <0 Cracovia Karol WOJTYLA: è « primo Papa che le Polonia dona alla Chiese. E' stata Interrotte Is tradizione quattro volte secolare di un Pepe Italiano. Data storica che segna una svolta per tutte le Chiesa. • e Sia lodato Gesù Cristo. Carissimi fratelli e sorelle, slemo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro emetlssimo Pepa Giovanni Paolo I. Ed ecco gli emlnentiaslml cardinoli hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma; lo hanno chiemoto di un peese lontano— lontano, ma eempre cosi vicino per le comunione nella fede e nelle traduiono cristiane, lo ho avuto paura di ricevere queeta nomine., me ho fatto nello spirito dell'obbedienza verso Nostro Signors Gesù Cristo e nelle fiducie totale ella Bue madre Madonna Santìssima. Anche se non so se potrei bene spiegermi nelle voetre_ nostre lingua italiana... se m i sfregilo mi correggerete e cosi mi presento e voi tutti per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia elle Me* drs di Cristo e della Chiese e anche fncomlnciere di nuovo su quelle strada, quelle streda dal. la atorla e delle Chiesa, e incomincire con l'aiuto di Dio e con l'aiuto degli uomini ». E' Il primo messaggio di saluto che il nuovo Pontelice he pronunciato dinanzi sirimmenss folle di PIazza San Pietro. • Con II Papa WOJTYLA risalta maggiormente l'unlvorsellti delle Chleea. — Eminenze • chiede un gjornellsta ad un cardinale Italiano • come mei ai è giunti ad un Pepe straniero? — Stremerò? Chi è straniero? Nelle Chiesa non ci sono stranieri, slemo tutti fratelli. Ouento è verol Per questo le Chiese Iteliene esce del suo provlnclollsmo. Dopo 4 secoli e mezzo, (furente I quali i l Pepe è etato sempre un italiano, ci comportevemo coma ae II cattolicesimo. In perticolere II pepeto, fosse cose nostre, de gestire all'italiane. Ogni etto del Pepe lo al mettevo in repporto con le politica Italiane e non si riusciva e capire che ere per le Chleee universale. E poi uno scossone elle nostra presunzione cristisna. Non possiamo dirci d'essere le nozione più cettolice del mondo: c'è che d supere. Spesso sismo cristiani de compromesso: Cristo e divorzio. Cristo e eborto, Cristo s eliminazione della religione delle ocuoie ecc. Slemo noi italieni In gredo di eeprlmere ancora un Pape? Ce lo meriliomo? • L'eugurlo più bello del nuovo pontefice. * quello delle liturgie. • Sia benedetto Dio, che ti he scelto come pestore di tutte le Chiese, affidandoti II ministero apostolico. Che tu poeee rispondere gloriosamente durante I lunghi anni di vita terrene, fino a quando, chiomato dei tuo Signore, eie rivestito dlmmortelltà nell'ingresso del regno celeste . . pag. 9 di tutti gli anni del mio pontificato. "In medio Ecciesiae"... dai primi anni del servizio vescovile - appunto grazie al Concilio - mi è stato dato di sperimentare la fraterna comunione dell'Episcopato. Come sacerdote dell'Arcidiocesi di Cracovia avevo sperimentato che cosa fosse la fraterna comunione del presbiterio - il Concilio ha aperto una nuova dimensione di questa esperienza. Quante persone dovrei qui elencare! Probabilmente il Signore Dio ha chiamato a Sé la maggioranza di esse - quanto a coloro che ancora si trovano da questa parte, le parole di questo testamento li ricordino, tutti e dappertutto, dovunque si trovino. Nel corso di più di vent'anni da cui svolgo il servizio Petrino "in medio Ecciesiae" ho sperimentato la benevola e quanto mai feconda collaborazione di tanti Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, tanti sacerdoti, tante persone consacrate - Fratelli e Sorelle - infine di tantissime persone laiche, nell'ambiente curiale, nel Vicariato della Diocesi di Roma, nonché fuori di questi ambienti. Come non abbracciare con grata memoria tutti gli Episcopati nel mondo, con i quali mi sono incontrato nel succedersi delle visite "ad limina Apostolorum"! Come non ricordare anche tanti Fratelli cristiani non cattolici! E il rabbino di Roma e così numerosi rappresentanti delle religioni non cristiane! E quanti rappresentanti del mondo della cultura, della scienza, della politica, dei mezzi di comunicazione sociale! A misura che si avvicina il limite della mia vita terrena ritorno con la memoria all'inizio, ai miei Genitori, al Fratello e alla Sorella (che non ho conosciuto, perché morì prima della mia nascita), alla parrocchia di Wadowice, dove sono stato battezzato, a quella città del mio amore, ai coetanei, compagne e compagni della scuola elementare, del ginnasio, dell'università, fino ai tempi dell'occupazione, quando lavorai come operaio, e in seguito alla parrocchia di Niegowic, a quella cracoviana di S. Floriano, alla pastorale degli accademici, all'ambiente... a tutti gli ambienti... a Cracovia e a Roma... alle persone che in modo speciale mi sono state affidate dal Signore. A tutti voglio dire una sola cosa: "Dio vi ricompensi" "In manus Tuas, Domine, commendo spiritum meum". A.D. 17.111.2000 Queste foto sono state scattate quando nel maggio 1981 il corteo storico falisco s'incontrò con il Papa in piazza S. Pietro e il P a p a si avvicinò a loro salutandoli cordialmente... Quanti si riconoscono in questa foto! Erano tutti giovani e non segnati ancora dalle vicende d e l l a vita. Giuseppe Presciuttini classe d'oro 1932 - forse il più giovane! a nome di tutti può baciare la mano al Papa. pag. 10 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 L'omelia che l'attuale Papa, allora cardinale decano, Joseph Ratzinger, ha tenuto durante i funerali di Giovanni Paolo II venerdì 8 aprile 2005. " S e g u i m i " dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore. "Seguimi" - questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella t e r r a c o m e s e m e di immortalità - il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine (applauso). Questi sono i sentimenti del nostro animo, fratelli e sorelle in Cristo, presenti in Piazza San Pietro, nelle strade adiacenti e in diversi altri luoghi della città di Roma, popolata in questi giorni da un'immensa folla silenziosa ed orante. Tutti saluto cordialmente. A nome anche del Collegio dei cardinali desidero rivolgere il mio deferente pensiero ai capi di Stato, di governo e alle delegazioni dei vari Paesi. Saluto le autorità e i rappresentanti delle Chiese e comunità cristiane, come pure delle diverse religioni. Saluto poi gli arcivescovi, i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli tutti giunti da ogni continente; in modo speciale i giovani (applauso), che Giovanni Paolo II amava definire futuro e speranza della Chiesa. Il mio saluto raggiunge, inoltre, quanti in ogni parte del mondo sono a noi uniti attraverso la radio e la televisione in questa corale partecipazione al solenne rito di commiato dall'amato Pontefice. Seguimi - da giovane studente Karol Wojtyla era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia (applauso). Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto particolare cominciò a leggere libri di filosofia e di teologia, entrò poi nel seminario clandestino creato dal cardinale Sapieha e dopo la guerra potè completare i suoi studi nella facoltà teologica dell'Università Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il 1° novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi (applauso) e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga"(Gv 15,16). La seconda parola è: "Il buon pastore offre la vita per le pecore" (Gv 10,11). E finalmente: "Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore"(Gv 15,9). In queste tre parole vediamo tutta l'anima del nostro Santo Padre. E' realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. "Alzatevi, andiamo!", è il titolo del suo penultimo libro. "Alzatevi, andiamo!" - con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei discepoli di ieri e di oggi. "Alzatevi, andiamo!" dice anche oggi a noi. Il Santo Padre è stato poi sacerdote fino in fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l'intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili prove degli ultimi mesi (applauso). Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine "rimanete nel mio amore". Il Papa che ha cercato rincontro con tutti, che ha avuto una capacità di perdono e di apertura del cuore per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell'amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l'arte del vero amore. Seguimi! Nel luglio 1958 comincia per il giovane sacerdote Karol Wojtyla una nuova tappa nel cammino con il Signore e dietro il Signore. Karol si era recato come di solito con un gruppo di giovani appassionati di canoa ai laghi Masuri per una vacanza da vivere insieme. Ma portava con sé una lettera che lo invitava a presentarsi al Primate di Polonia, cardinale Wyszynski e poteva indovinare lo scopo dell'incontro: la sua nomina a vescovo ausiliare di Cracovia. Lasciare l'insegnamento accademico, lasciare questa stimolante comunione con i giovani, lasciare il grande agone intellettuale per conoscere ed interpretare il mistero della creatura uomo, per rendere presente nel mondo di oggi l'interpretazione cristiana del nostro essere tutto ciò che doveva apparirgli come un perdere se stesso, perdere proprio quanto era divenuto l'identità umana di questo giovane sacerdote. Seguimi - Karol Wojtyla accettò, sentendo nella chiamata della Chiesa la voce di Cristo. E si è poi reso conto di come è vera la parola del Signore: "Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l'avrà perduta la salverà"(Le 17,33). Il nostro Papa - lo sappiamo tutti - non ha mai voluto salvare la propria vita, tenerla per sé; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino all'ultimo momento (applauso), per Cristo e così anche per noi. Proprio in tal modo ha potuto sperimentare come tutto quanto aveva consegnato nelle mani del Signore è ritornato in modo nuovo: l'amore alla parola, alla poesia, alle letture fu una parte essenziale della sua missione pastorale e ha dato nuova freschezza, nuova attualità, nuova attrazione all'annuncio del Vangelo, proprio anche quando esso è segno di contraddizione. (segue a pag. 11) Il 22 febbraio era salito al cielo D. Giussani. Ai suoi funerali era presente a nome del Papa il cardinale Joseph Ratzinger, che ha tenuto una splendida omelia e letto una lettera autografa del Santo Padre, nel duomo di Milano, 24.02.05. Karol Wojtyla con i genitori. A 21 anni si ritrova solo: sono già morti la mamma, il fratello e anche il padre. Karol da ragazzo e da giovane sacerdote Sopra: 1967 - nella Cappella Sistina riceve la berretta cardinalizia dalle mani di Paolo VI. A sinistra: 1958 - è nominato vescovo ausiliario di Cracovia. Nel 1962 parte per Roma per partecipare ai lavori del Concilio Vaticano II. Nel 1964 è nominato Arcivescovo di Cracovia LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 Seguimi! Nell'ottobre 1978 il cardinale Wojtyla ode di nuovo la voce del Signore. Si rinnova il dialogo con Pietro riportato nel Vangelo di questa celebrazione: "Simone di Giovanni, mi ami? Pasci le mie pecorelle!". Alla domanda del Signore: Karol mi ami?, l'arcivescovo di Cracovia rispose dal profondo del suo cuore: "Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo" (applauso). L'amore di Cristo fu la forza dominante nel nostro amato Santo Padre; chi lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predicare, lo sa. E cosi, grazie a questo profondo radicamento in Cristo ha potuto portare un peso, che va oltre le forze puramente umane: essere pastore del gregge di Cristo, della sua Chiesa universale. Non è qui il momento di parlare dei singoli contenuti di questo Pontificato così ricco. Vorrei solo leggere due passi della liturgia di oggi, nei quali appaiono elementi centrali del suo annuncio. Nella prima lettura dice san Pietro - e dice il Papa con san Pietro - a noi: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è Signore di tutti" (Atti 10,34-36). E nella seconda lettura, San Paolo - e con San Paolo il nostro Papa defunto - ci esorta ad alta voce: "Fratelli miei carissimi e tanto desiderati (applauso), mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi" (Fil 4,1). Seguimi! Insieme al mandato di pascere il suo gregge, Cristo annunciò a Pietro il suo martirio. Con questa parola conclusiva e riassuntiva del dialogo sull'amore e sul mandato di pastore universale, il Signore richiama un altro dialogo, tenuto nel contesto dell'ultima cena. Qui Gesù aveva detto: "Dove vado io voi non potete venire". Disse Pietro: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi" (Gv 13,33.36). Gesù dalla cena va alla croce, va alla risurrezione - entra nel mistero pasquale; Pietro ancora non lo può seguire. Adesso - dopo la risurrezione - è venuto questo momento, questo "più tardi". Pascendo il gregge di Cristo, Pietro entra nel mistero pasquale, va verso la croce e la risurrezione. Il Signore lo dice con queste parole: "... quando eri più giovane... andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non pag. 11 vuoi" (Gv 21,18). Nel primo periodo del suo pontificato il Santo Padre, ancora giovane e pieno di forze, sotto la guida di Cristo andava fino ai confini del mondo. Ma poi sempre più è entrato nella comunione delle sofferenze di Cristo, sempre più ha compreso la verità delle parole: "Un altro ti cingerà...". E proprio in questa comunione col Signore sofferente ha instancabilmente e con rinnovata intensità annunciato il Vangelo, il mistero dell'amore che va fino alla fine (cf Gv 13,1). Egli ha interpretato per noi il mistero pasquale come mistero della divina misericordia. Scrive nel suo ultimo libro: Il limite imposto al male "è in definitiva la divina misericordia" {"Memoria e identità" pag. 70). E riflettendo sull'attentato dice: "Cristo, soffrendo per tutti noi, ha conferito un nuovo senso alla sofferenza; l'ha introdotta in una nuova dimensione, in un nuovo ordine: quello dell'amore... E' la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell'amore, e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene" (pag. 199). Animato da questa visione, il Papa ha sofferto ed amato in comunione con Cristo e perciò il messaggio della sua sofferenza e del suo silenzio è stato così eloquente e fecondo (applauso). Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina (applauso). Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: "Ecco tua madre!". Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l'ha accolta nell'intimo del suo essere (eis ta idia: Gv 19,27) - Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo. Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita. Il Santo Padre, segnato dalla sofferenza, si è affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un'ultima volta ha dato la benedizione Urbi et orbi (applauso). Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta a d e s s o alla f i n e s t r a della c a s a del Padre, ci v e d e e ci b e n e d i c e (applauso). Sì, ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen. cardinale Joseph Ratzinger Giovanni Paolo II in visita a Viterbo • 27 maggio 1984 Giovanni Paolo II è stato in visita a Viterbo il 27 maggio 1984, su invito del Vescovo Boccadoro, che ii giorno 26 maggio - 50° della sua ordinazione sacerdotale - aveva consacrato due nuovi sacerdoti, D. Fabio Fabene, D. Alfredo Cento; nella foto ricevono le congratulazioni del Papa. "La Voce" - maggio-giugno 1984 - riporta il programma e i vari discorsi del Papa, illustrando l'avvenimento con diverse foto. Oltre alla fotografia dell'incontro del Papa con i due sacerdoti novelli, riportiamo quella dell'incontro con il direttore de "La Voce" e del sindaco di Montefiascone Renato Belardi. In o c c a s i o n e della visita di G i o v a n n i Paolo II a Viterbo nel 1985 venni incaricato di rappresentare la Comunità di Montefiascone ed offrirGli, in ricordo, un omaggio. Approfittai dell'occasione offertami per invitare il Papa a visitare la nostra C a s a di Riposo "Villa Serena", dove all'epoca erano ospitati 2 5 0 a n z i a n i . S o r r i d e n d o , G i o v a n n i P a o l o II mi r i s p o s e c h e "non dipendeva da lui fare programmi, ma che erano altri a prendere simili decisioni". Aggiunse però che Lui, a Montefiascone, c'era già venuto, da seminarista, per visitare la Cattedrale di S. Margherita. In una successiva udienza a R o m a in Vaticano, nel 1990, non appena sentì nominare Montefiascone, il Santo Padre, che c a m m i n a v a a c c o m p a g n a t o dal nostro Vescovo Fiorino Tagliaferri, si soffermò e ritornò indietro per ripetermi che "da giovane era stato a Montefiascone". Evidentemente il Suo ricordo di Montefiascone era molto vivo. Montefiascone, 23 aprile 2005 Renato Belardi pag. 12 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 Quel cielo terso di Polonia di cui l'aria fredda ed il bianco delle nuvole rendono ancora più acceso l'azzurro, ha germogliato il suo frutto migliore. Una di quelle umane creature che si stagliano nella massa degli uomini e ne nobilitano la s p e c i e p e r il loro s i n g o l a r e destino di cambiare il mondo, di incidere profondamente l'animo dei suoi simili e la storia. Da q u e l l a t e r r a t r i b o l a t a e d onesta scaturì l'esistenza, la saggezza e la fede di Karol. Uomo tra gli uomini, ne capì le debolezze e le virtù, ne condivise le sofferenze e gli ardori g i o v a n i l i . P e r c h é p r o p r i o tu fosti il prescelto per ricoprire tale ruolo? Perché dovesti portare fino all'estremo sfinimento la nostra e la tua p e r s o n a l e croce? Il colombo viaggiatore della pace Fratelli in Cristo il Papa ci ha lasciato perché in cielo lo chiamò il Signore per compensarlo del premio migliore che in vita sulla terra ha meritato. Prima di lasciar il mondo ha ammaestrato un grande e coscienzioso successore che continuasse con lo stesso vigore che tu per giusto esempio gli hai insegnato. Pensiero per Karol Woityla Un nuovo astro oggi è salito al cielo ed ha occupato un angolo spaziale e legge tra le stelle il tuo Vangelo. Le tue erano ossa e muscoli da montanaro. I tuoi passi decisi ed infaticabili fendevano qualsiasi cosa, fino alla meta. Il freddo e le vette, i tuoi elemen- E ha scritto nell'infinito quel segnale distruggendo per sempre il troppo gelo nel conclave dementino e cardinale. Diodato Piciollo di anni 92 Montefiascone, 4.4.2005 L'eco della tua voce L'eco della Tua voce giunge a noi, ma molti non l'hanno udita e continuano a credere che le cose eccelse siano più importanti di Te. Cercano la serenità in cose momentanee, in passioni che oggi ci sono e domani chissà. Si ritrovano ad esser soli prima di aver potuto amare qualcuno. Le grandi cose si ricevono Amandoti non solo quando si è affranti dal dolore, quando c'è la probabilità di non poter più tornare indietro mostrandoTi la propria disperazione ma anche quando tutto va bene, come segno di gratitudine e altruismo nei Tuoi confronti, che doni sempre misericordia a chi decide di seguirTi. Loredana ti naturali, ti avvicinavano al Padre. La precoce mancanza dell'affetto materno ti aveva reso smisuratamente innamorato della Madre Celeste a cui avevi affidato l'intera tua vita. Solo i padri accecati d'amore per i loro figli sollevano in aria e baciano i piccoli come facevi tu. Solo chi ha visto tutti i mali del mondo ed ha provato il dolore riesce ad accarezzare i malati e a donargli conforto come abbiamo visto fare a te. Nessun uomo ha stretto tante mani ed accarezzato visi quanto te; nessuno mai ha avuto così tanti occhi addosso, sorrisi e sguardi di ammirazione. Quando toccavi una persona, sia essa capo di stato o uomo qualunque, lo facevi con gesto forte e deciso, senza timidezza. Di tutti ne captavi l'essenza al tatto. Per tutti hai rappresentato un padre, una presenza familiare ed un'autorevole garanzia di protezione per un periodo lungo una vita. Ti abbiamo visto ancora giovane ed energico; ti abbiamo poi visto vecchio e logoro. La lotta al di là delle forze contro la malattia, donava ancor più sacralità alla tua persona. Chi ti ha dato il coraggio di affrontare tutto? A raccogliere e a parlare a tutte le smisurate masse? E come hai potuto vincere l'umano connaturato istinto di "avere paura"? Fino alla fine. Fino alla fine hai conservato la piena lucidità dei tuoi pensieri, privilegio questo soltanto di pochi e, forse, dei "grandi". Hai lasciato che il tuo corpo si spegnesse "in diretta", al cospetto di tutti, conservando, tuttavia, la tua esemplare ostinazione che sfogavi nell'ultimo gesto contro il leggio. Questa breve riflessione è per dirti: hai lasciato un segno indelebile. Una parte di noi se n'è andata con te alle 21,37 del 2 aprile 2005. La vita va avanti, certo; ma cambia, che lo vogliamo o no. Poco dopo la notizia del tuo transito, sono uscito fuori di casa e, guardando il cielo notturno, mi sono detto: beato te, o cielo, che stanotte hai accolto questa grande anima. E si aveva l'impressione che il cielo non era quello di una notte qualunque. Gustati ora il tuo Paradiso... te lo sei meritato. Questo è il mio pensiero d'amore per te, dolcissimo, adorabile Karol... Ricordati di noi sotto la tua finestra illuminata. Vedi quanti siamo? Siamo tutti lì per te... ad aspettarti. Paolo Pezzato Notazio A Sua Karol Wojtyla di Severìni Vincenzo Anche i suoi nemici più agguerriti di fronte a lui si sono convertiti hanno inteso la voce del Signore che sarà sempre il nostro salvatore. Dalla Polonia venne il Santo Padre chiamato da Gesù nostro Signore da piccolo fu orfano di madre soffrendo di tristezza e di dolore. Tra bianchi e neri non poveri o ricchi non c'è lui predicava sempre per accostarsi al pane Al soglio di San Pietro fu chiamato guidando tutto il clero con amore da tutto il mondo è stato il più acclamato osannato da tutti con ardore. Girando per il mondo pellegrino portava fede amore e gentilezza è cominciato lento il suo declino benedicendo tutti con dolcezza. Il nostro Padre eterno l'ha voluto portarselo con se nel Paradiso in mezzo a tutti è stato il benvenuto lassù dall'alto manderà un sorriso. Su tutti i suoi bambini prediletti infermi peccatori e protestanti lui si teneva sempre tutti stretti anche nei più difficili momenti. Umili e potenti inginocchiati col volto teso e pieno di stupore dinanzi a lui si sono emozionati mostrandogli l'affetto e tanto amore. La salma sua verrà poi tumulata nel regno Vaticano papalino in nuda terra verrà sotterrato eternamente lui sarà divino. c'è differenza più importanza l'uguaglianza della mensa. pag. 13 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 Un grande Papa mercoledì 7 aprile anche se non sono credente Il Papa sta morendo, che strano, io non sono credente ma sento lo stesso dispiacere che prova un cattolico praticante, credo. Sento dispiacere per l'uomo che è stato per quello che ha fatto approfittando del ruolo che egli è stato dato: ha migliorato il mondo. Tutti i Papi sono stati inevitabilmente partecipi alla politica perché il Vaticano è una potenza con risorse invidiabili e questo Papa ha attinto a queste risorse con diligenza ed umanità come nessuno altro. Ha contribuito ad annullare sistemi totalitari che annullavano l'uomo, lo ha fatto con voce alta, prima ammonendo i potenti e poi sfidandoli dicendo al popolo oppresso di "non aver paura" di acquistare la dignità dovuta, che lui era con loro. Lo hanno ascoltato ed hanno vinto. Abbiamo visto uomini distruggere quell'ignobile muro in suo nome, abbiamo visto uomini e donne conquistare la libertà in suo nome. Abbiamo visto Giovanni Paolo II dare la speranza a chi l'aveva persa, a chi non credeva più. Nemmeno quella pallottola ha voluto fargli del male. Sono le ore 21,40 del 2 aprile 2005: il Papa è morto. Ero davanti alla televisione. Il suo ultimo desiderio è stato l'appello fatto ai giovani perché non lo abbandonassero, a fatica sono state interpretate le sue parole perché a fatica riusciva a parlare, e nella piazza si sono riversati migliaia di giovani a pregare per lui perché non fosse solo negli ultimi istanti della sua vita. Hanno gridato il suo nome: "Tu ci hai chiamato e noi siamo venuti". C'era uno striscione con scritto questo. lo non sono lì, ma con il cuore lo sto pensando. Non mi ha mai colpito la morte di un Papa più di tanto, con Giovanni Paolo II è stato differente, lo sento vicino come una persona cara: sicuramente lo terrò nel cuore e nella mente, anche se non sono credente. E' stato un pontificato lungo ed eccezionale, il suo nome parla di libertà. Lo abbiamo visto arrabbiato e severo ammonire capi di stato, e lo ha fatto con il dito alzato, ha alzato al cielo ed abbracciato un bambino malato di A.D.S., lo abbiamo visto sopra una Ferrari con la sua solita ironia. Tutto il mondo sta pensando a lui: certamente non è morto solo. Ha chiamato i giovani "Sentinelle dell'aurora, Papa Boys". Ha chiesto perdono per i crimini commessi in passato in nome della chiesa: ha fatto questo! Ora tutte le persone che hanno subito violenza nella dignità si troveranno con una sicurezza in meno, ma sarà soltanto il pensiero di un attimo perché nella speranza che questo Papa ha dato si tro- verà la forza per far credere, a chi non la pensa così, che ogni uomo ha gli stessi diritti di qualsiasi altro uomo. E' stato portatore di pace in una umanità smarrita dalla follia della guerra e dal potere, è stato perseguitato dal nazismo e dal comunismo e Lui li ha combattuti con la forza che gli compete, con la sua voglia di pace e dignità. Ha dato la cosa più importante di cui ha bisogno l'uomo: la dignità. Ma è mai possibile che un uomo diventi grande perché ha ridato speranza e dignità? E' un diritto indiscutibile e nessuno, nessuno al mondo è in diritto di metterlo in discussione, ma purtroppo c'è chi lo ha fatto, chi lo fa, e spero che non lo farà più, grazie anche a Lui. Giudicare un uomo soltanto dal colore della sua pelle o dalla diversità del suo pensiero: allucinante! Ora vedo questa immensa folla con le lacrime agli occhi e mi sento orgoglioso di essere Italiano, grazie a Lui abbiamo rivalutato la nostra nazione davanti al mondo, e vedo il mondo con le lacrime agli occhi per Giovanni Paolo II e mi sento orgoglioso di essere cittadino del mondo. E' inconcepibile per me pensare che abbia preso per se le sofferenze del mondo, ma in questo momento il mio pensiero è questo, lo non sono credente. Ci ha detto: "Non abbiate paura ecco, io sto soffrendo e sono vicino a voi, io sto soffrendo e vi dico di amarvi, io sto soffrendo e lo faccio vedere al mondo, lo faccio per voi, per un mondo migliore, e se vi amate io soffrirò di meno". Ed allora, perché far soffrire un uomo così meraviglioso. E' l'esempio di pace più sfacciata che l'uomo abbia mai avuto. Grazie caro grande Papa, la speranza che hai dato non morirà mai. Grazie Caro Papa, grazie per avermi permesso di scrivere queste cose, per avermi permesso, con quello che ho fatto e dato di scrivere bene di te, il mondo non ha perso qualcosa di bello con la tua morte perché tu ci sei stato perciò tutti noi abbiamo avuto qualcosa di bello e continueremo ad averlo pensando a te. Grazie di tutto caro Grande uomo, Caro Grande Papa. Giovanni Paolo II, il Grande, mai un a p p e l l a t i v o è stato più i n d o v i n a t o . Grazie, veramente, con tutto il cuore, Grazie. Un grosso abbraccio. lettera scritta a mano, non firmata Leggo praticamente "La Voce" da sempre e perché no, mi farebbe piacere vederla pubblicata, non per presunzione ma per il Papa. Un per messaggio i giovani Stavo facendo le solite cose che si fanno a casa la sera, quando in un momento di silenzio, in uno di quei momenti dove si vuole stare solo con se stessi, si è sentita la presenza di qualcuno. Quando ciò avviene c'è una grande emozione perché significa che qualcuno sta venendo a dirti qualcosa. Mi è apparso il Papa: aveva il mantello rosso e il cappellino bianco, ha mandato a dire: "i giovani devono pregare molto". Aveva un viso sorridente e gioioso. Cuneconda P.S. Ciò che ho detto sopra non è stato dettato da un momento di suggestione. C'è una lunga storia e un lungo cammino. Non ho mai potuto raccontare nulla a nessuno perché la gente ha paura di ciò che non vede, si è più propensi a giustificare ciò che si vede. E IL PRIMO PAR .non italiano dopo 455 anni (Adriano VI di Utrecht) ...polacco o proveniente da un paese slavo ...nato in uri Paese comunista e ad andare oltrecortina ...ad aver recitato in pubblico e ad aver lavorato in fabbrica (dal 1940) ... ad entrare in una sinagoga, dopo Pietro (13 aprile 1986) ...a parlare in una chiesa protestante (l'11 dicembre 1983) ...a visitare una moschea (6 maagio 2001) IL PONTEFICE DEI RECORD ...ad andare in un Paese ortodosso (Romania, 7 maggio 1999) Il pontificato di Giovanni Paolo II è il terzo della storia per numero di anni. Ma nessun papa della storia può competere con lui quanto a persone che l'hanno potuto vedere dal ...ad aprire un giubileo pei un millennio (24 dicembre 1999) vivo, viaggi effettuati, fedeli elevati agli onori degli altari o della porpora, importanti documenti emessi. E' IL T E R Z O PER DURATA: Pietro: I secolo 34/37 anni, Pio IX: 1846-1878 31 anni e 7 mesi, Giovanni Paolo II: 1978-2005 26 anni e 5 mesi, Leone XIII: 1878-1903 25 anni e 5 mesi, Pio VI: 17751799 24 anni e 6 mesi. PERSONE INCONTRATE: in totale 300 milioni circa (di persone), 17.669.800 nelle 1.165 udienze generali in Vaticano, 1475 Capi di Stato e di Governo. CHILOMETRI PERCORSI: 1.247.613 in 144 viaggi in Italia e 104 internazionali, 31,1 volte la circonferenza terrestre (km. 40.003,7). PROCLAMAZIONE E NOMINE: Santi 483, Beati 1.345, Cardinali 231, Vescovi 3.934. DOCUMENTI FIRMATI: 14 Encicliche, 15 Esortazioni, 11 Costituzioni, 45 Lettere Apostoliche, 30 Motu proprio. P A R O L E LETTE E SCRITTE: 18 milioni parole pronunciate, 6 volte la Bibbia. Oltre 20 milioni le copie di libri di cui è autore vendute nel mondo. Circa 200 libri vengono scritti su di lui ogni anno. Oltre 85.000 le pagine dei suoi insegnamenti. ...a visitare il Parlamento italiano (14 novembre 2002) ...ad assistere ad un concerto rock (27 settembre 1997) ...ad assistere ad una partita di calcio (29 ottobre 2000) ...ad essere operato in ospedale (attentato del 13 maggio 1981) Lo stemma del Pontificato non corrisponde a nessuno dei consueti modelli araldici. La parte verticale della croce è spostata in alto in modo inusuale per dare spazio alla M maiuscola, che ricorda la presenza della Madonna sotto la Croce e la sua eccezionale partecipazione alla Redenzione di Cristo. pag. 14 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 L'ultimo discorso da "Cardinale" e i primi da papa: Benedetto XVI L u n e d ì 18 a p r i l e - A p e r t u r a del C o n c l a v e . C e n t o q u i n d i c i Cardinali elettori si trovano nella basilica Vaticana e concelebrano la Messa "prò eligendo Pontifice". Joseph Ratzinger, come cardinale decano è il celebrante principale e all'omelia inizia a parlare dicendo: "In quest'ora di grande responsabilità, ascoltiamo con particolare attenzione quanto il Signore ci dice con le sue stesse parole.... Passiamo alla seconda lettura, alla lettera agli Efesini. Qui si tratta in sostanza di tre cose: in primo luogo, dei ministeri e dei carismi nella Chiesa, come doni del Signore risorto ed asceso al cielo; quindi, della maturazione della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, come condizione e contenuto dell'unità nel corpo di Cristo; e, infine, della comune partecipazione alla crescita del corpo di Cristo, cioè della trasformazione del mondo nella comunione col Signore. Soffermiamoci solo su due punti. Il primo è il cammino verso "la maturità di Cristo", così dice, un po' semplificando, il testo italiano. Più precisamente dovremmo, secondo il testo greco, parlare della "misura della pienezza di Cristo", cui siamo chiamati ad arrivare per essere realmente adulti nella fede. Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità. E in che cosa consiste l'essere fanciulli nella fede? Risponde san Paolo: significa essere "sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina..."(Ef 4,14). Una descrizione molto attuale! Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all'altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all'individualismo radicale; dall'ateismo ad un vago misticismo religioso; dall'agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull'inganno degli uomini, sull'astuzia che tende a trarre nell'orrore (cf Ef 4,14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare c o m e l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un'altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. E' lui la misura del vero umanesimo. "Adulta" non è una fede che segue le onde della moda e l'ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell'amicizia con Cristo. E' quest'amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta d o b b i a m o maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede - solo la fede - che crea unità e si realizza nella carità. San Paolo ci offre a questo proposito - in contrasto con le continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde - una bella parola: fare la verità nella carità, come formula fondamentale dell'esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come "un cembalo che tintinna" (1 Cor 13,1). Veniamo ora al Vangelo, dalla cui ricchezza vorrei estrarre solo due piccole osservazioni. Il Signore ci rivolge queste meravigliose parole: "Non vi chiamo più servi... ma vi ho chiamato amici" (Gv 15,15). Tante volte sentiamo di essere - come è vero - soltanto servi inutili (cf Le 17,10). E, ciò nonostante, il Signore ci chiama amici, ci fa suoi amici, ci dona la sua amicizia. Il Signore definisce l'amicizia in un duplice modo. Non ci sono segreti tra amici: Cristo ci dice tutto quanto ascolta dal Padre; ci dona la sua piena fiducia e, con la fiducia, anche la conoscenza. Ci rivela il suo volto, il suo cuore. Ci mostra la sua tenerezza per noi, il suo amore appassionato che va fino alla follia della croce. Si affida a noi, ci dà il potere di parlare con il suo io: "questo è il mio corpo...", "io ti assolvo...". Affida il suo corpo, la Chiesa, a noi. Affida alle nostre deboli menti, alle nostre deboli mani la sua verità - il mistero del Dio Padre, Figlio e Spirito Santo; il mistero del Dio che "ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3,16). Ci ha reso suoi amici - e noi come rispondiamo? L'altro elemento del Vangelo - cui volevo accennare - è il discorso di G e s ù s u l portare frutto: "Vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga" (Gv 15,16). Appare qui il dinamis m o dell'esistenza del cristiano, dell ' a p o s t o l o : vi ho c o s t i t u i t o perché andiat e . . . Dobbiamo e s s e r e ani15 gennaio 2004: Georg, il fratello sacerdote di Joseph, m a t i da u n a festeggia l'80° compleanno santa inquietudine: l'inquietudine di portare a tutti il dono della fede, dell'amicizia con Cristo. In verità, l'amore, l'amicizia di Dio ci è stata data perché arrivi anche agli altri. Abbiamo ricevuto la fede per donarla ad altri - siamo sacerdoti per servire altri. E dobbiamo portare un frutto che rimanga. Tutti gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno. Dopo un certo tempo, più o meno lungo, tutte queste cose scompaiono. L'unica cosa, che rimane in eterno, è l'anima umana, l'uomo creato da Dio per l'eternità. Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane - l'amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l'anima alla gioia del Signore. Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. Solo così la terra viene cambiata da valle di lacrime in giardino di Dio. Ritorniamo infine, ancora una volta, alla lettera agli Efesini. La lettera dice - con le parole del Salmo 68 - che Cristo, ascendendo in cielo, "ha distribuito doni agli uomini" (Ef 4,8). Il Vincitore distribuisce doni. E questi doni sono apostoli, profeti, evangelisti, pastori e maestri. Il nostro ministero è un dono di Cristo agli uomini, per costruire il suo corpo - il mondo nuovo. Viviamo il nostro ministero così, come dono di Cristo agli uomini! Ma in questa ora, soprattutto, preghiamo con insistenza il Signore, perché d o p o il grande dono di Papa Giovanni Paolo II, ci doni di nuovo un pastore secondo il suo cuore, un pastore che ci guidi alla conoscenza di Cristo, al suo amore, alla vera gioia. Amen. cardinale Joseph Ratzinger La sera del Venerdì Santo - nello scenario suggestivo del Colosseo - alla nona stazione il card. Ratzinger ha espresso que- sta riflessione: "Non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire per la sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c'è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!". "Signore - è stata la preghiera scaturita dal suo cuore - spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo nqi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa... Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi". LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 15 Il primo discorso "programmatico" del papa Benedetto XVI pronunciato al termine della Messa di mercoledì mattina 20 aprile dinanzi ai Cardinali che la sera prima lo avevano eletto Papa Riconoscenza per l'elezione e Omaggio al papa Giovanni Paolo li Venerati Fratelli Cardinali, carissimi Fratelli e Sorelle in Cristo, voi tutti, uomini e donne di buona volontà! Grazia e pace in abbondanza a tutti voi (cfr 1 Pt 1,2)! Nel mio animo convivono in queste ore due sentimenti contrastanti. Da una parte, un senso di inadeguatezza e di umano turbamento per la responsabilità che ieri mi è stata affidata, quale Successore dell'apostolo Pietro in questa Sede di Roma, nei confronti della Chiesa universale. Dall'altra parte, sento viva in me una profonda gratitutempi, sotto la guida di coloro cne tali stesso na eletto vicari del suo Figlio e ha costituito pastori (cfr Prefazio degli Apostoli I). Carissimi, questa intima riconoscenza per un dono della divina misericordia prevale malgrado tutto nel mio cuore. E considero questo fatto una grazia speciale ottenutami dal mio venerato Predecessore, Giovanni Paolo II. Mi sembra di sentire la sua mano forte che stringe la mia; mi sembra di vedere I suoi occhi sorridenti e di ascoltare le sue parole, rivolte in questo momento particolarmente a me: "Non avere paura!". La morte del Santo Padre Giovanni Paolo II, e i giorni che sono seguiti, sono stati per la Chiesa e per il mondo intero un tempo straordinario di grazia. Il grande dolore per la sua scomparsa e il senso di vuoto che ha lasciato in tutti sono stati temperati dall'azione di Cristo risorto, che si è manifestata durante lunghi giorni nella corale ondata di fede, d'amore e di spirituale solidarietà, culminata nelle sue solenni esequie. Possiamo dirlo: i funerali di Giovanni Paolo II sono stati un'esperienza veramente straordinaria in cui si è in qualche modo percepita la potenza di Dio che, attraverso la sua Chiesa, vuole formare di tutti i popoli una grande famiglia, mediante la forza unificante della Verità e dell'Amore (cfr Lumen gentium, 1). Nell'ora della morte, conformato al suo Maestro e Signore, Giovanni Paolo II ha coronato il suo lungo e fecondo Pontificato, confermando nella fede il popolo cristiano, radunandolo intorno a sé e facendo sentire iù unita l'intera famiglia umana, ome non sentirsi sostenuti da questa testimonianza? Come non avvertire l'incoraggiamento che proviene da questo evento di grazia? Sorprendendo ogni mia previsione, la Provvidenza divina, attraverso il voto dei venerati Padri Cardinali, mi ha chiamato a succedere a questo grande Papa. Ripenso in queste ore a quanto avvenne nella regione di Cesarea di Filippo, duemila anni or sono. Mi pare di udire le parole di Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente", e la solenne affermazione del Signore: 'Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa... A te darò le chiavi del regno dei cieli" (Mt 16,15-19 . Tu sei il Cristo! Tu sei Pietro! Mi sembra di rivivere la stessa scena evangelica; io, Successore di Pietro, ripeto con trepidazione le parole trepidanti del pescatore di Galilea e riascolto con intima emozione la rassicurante promessa del divino Maestro. Se è enorme il peso della responsabilità che si riversa sulle mie povere spalle, è certamente smisurata la potenza divina su cui posso contare: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Mt 16,18). Scegliendomi quale Vescovo di Roma, il Signore mi ha voluto suo Vicario, mi ha voluto "pietra" su cui tutti possano poggiare con sicurezza. Chiedo a Lui di supplire alla povertà delle mie forze, perché sia coraggioso e fedele Pastore del suo gregge, sempre docile alle ispirazioni del suo Spirito. Mi accingo a intraprendere questo peculiare ministero, il ministero "petrino" al servizio della Chiesa universale, con umile abbandono nelle mani della Provvidenza di Dio. E' in primo luogo a Cristo che rinnovo la mia totale e fiduciosa adesione: "In Te, Domine, speravi; non confundar in aeternum!". e Chiedo anche a tutti i Fratelli nell'Episcopato di essermi accanto con la preghiera e col consiglio, perché possa essere veramente il Servus servorum Dei. Dome Pietro e gli altri Apostoli costituirono per volere del Signore un unico Collegio apostolico, allo stesso modo il Successore di Pietro e i Vescovi, successori degli Apostoli, - il Concilio lo ha con forza ribadito [cfr Lumen gentium, 22) - devono essere tra loro strettamente uniti. Questa comunione collegiale, pur nella diversità dei ruoli e delle funzioni del Romano Pontefice e dei Vescovi, è a servizio della Chiesa e dell'unità nella fede, dalla quale dipende in notevole misura l'efficacia dell'azione evangelizzatrice nel mondo contemporaneo. Su questo sentiero, pertanto, sul quale hanno avanzato i mie venerati Predecessori, intendo proseguire anch'io, unicamente preoccupato di proclamare al mondo intero la presenza viva di Cristo. Attuazione del Concilio Vaticano II Mi sta dinanzi, in particolare, la testimonianza del Papa Giovanni Paolo II. Egli lascia una Chiesa più coraggiosa, più libera, più giovane. Una Chiesa che, secondo il suo insegnamento ed esempio, guarda con serenità al passato e non ha paura del futuro. Col grande Giubileo essa si è introdotta nel nuovo millennio recando nelle mani il Vangelo, applicato al mondo attuale attraverso l'autorevole rilettura del Concilio Vaticano II. Giustamente il Papa Giovanni Paolo II ha indicato il Concilio quale "bussola" con cui orientarsi nel vasto oceano del terzo millennio (cfr Lett. ap. Novo Millennio ineunte, 57-58). Anche nel suo Testamento spirituale egli annotava: "Sono convinto che ancor a lungo sarà dato alle nuove generazioni di attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX secolo ci ha elargito" (17.111.2000). Anch'io, pertanto, nell'accingermi al servizio che è proprio del Successore di Pietro, voglio affermare con forza la decisa volontà di proseguire nell'impegno di attuazione del Concilio Vaticano 11, sulla scia dei miei Predecessori e in fedele continuità con la bimillenaria tradizione della Chiesa. Ricorrerà proprio quest'anno il 40° anniversario della conclusione dell'Assise conciliare (8 dicembre 1965). Col passare degli anni, i Documenti conciliari non hanno perso di attualità, i loro insegnamenti si rivelano anzi particolarmente pertinenti in rapporto alle nuove istanze della Chiesa e della presente società globalizzata. Speciale anno dedicato all'Eucaristia In maniera quanto mai significativa, il mio Pontificato inizia mentre la Chiesa sta vivendo lo speciale Anno dedicato all'Eucaristia. Come non cogliere in questa provvidenziale coincidenza un elemento che deve caratterizzare il ministero al quale sono stato chiamato? L'Eucaristia, cuore della vita cristiana e sorgente della missione evangelizzatrice della Chiesa, non può non costituire il centro permanente e la fonte del servizio petrino che mi è sfato affidato. L'Eucaristia rende costantemente presente il Cristo risorto, che a noi continua a donarsi, chiamandoci a partecipare alla mensa del suo Corpo e del suo Sangue. Dalla piena comunione con Lui scaturisce ogni altro elemento della vita della Chiesa, in primo luogo la comunione tra tutti i fedeli, l'impegno di annuncio e di testimonianza del Vangelo, l'ardore della carità verso tutti, specialmente verso i poveri e i piccoli. n questo anno, pertanto, dovrà essere celebrata con ^articolare, rilievo la Solennità del. Corpus Domini. ['Eucaristia sarà poi al centro, in agosto, della Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia e, in ottobre, dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà sul tema: "L'Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa". A tutti chiedo di intensificare nei prossimi mesi l'amore e la devozione a Gesù Eucaristia e di esprimere in modo coraggioso e chiaro la fede nella presenza reale del Signore, soprattutto mediante la solennità e la correttezza delle celebrazioni. Lo chiedo in modo speciale ai Sacerdoti, ai quali penso in questo momento con grande affetto. Il Sacerdozio ministeriale è nato nel Cenacolo, insieme con l'Eucaristia, come tante volte ha sottolineato il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II. "L'esistenza sacerdotale deve avere a speciale titolo una "forma eucaristica", ha scritto nella sua ultima Lettera per il Giovedì Santo (n. 1). A tale scopo contribuisce innanzitutto la devota celebrazione quotidiana della santa Messa, centro della vita e della missione di ogni Sacerdote. Ricostruire la piena unità dei seguaci di Cristo Alimentati e sostenuti dall'Eucaristia, i cattolici non possono non sentirsi stimolati a tendere a quella piena unità che Cristo ha ardentemente auspicato nel Cenacolo. Di questo supremo anelito dei Maestro divino il Successore di Pietro sa di doversi fare carico in modo del tutto particolare. A lui infatti è stato affidato il compito di confermare i fratelli (cfr Le 22,32). Con piena consapevolezza, pertanto all'inizio del suo ministero nella Chiesa di Roma che Pietro ha irrorato col suo sangue, l'attuale suo Successore si assume come impegno primario quello di lavorare senza risparmio di energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo. Questa è la sua ambizione, questo il suo impellente dovere. Egli è cosciente che per questo non bastano le manifestazioni di buoni sentimenti. Occorrono gesti concreti che entrino negli animi e smuovano le coscienze, sollecitando ciascuno a quella conversione interiore che è il presupposto di ogni progresso sulla via dell'ecumenismo. Il dialogo teologico è necessario, l'approfondimento delle motivazioni storiche di scelte avvenute nel passato è pure indispensabile. Ma ciò che urge maggiormente è quella purificazione della memoria". ìante volte evocata da Giovanni Paolo II, che sola può disporre gli animi ad accogliere la biena verità di Cristo. E davanti a Lui, supremo Giudice di ogni essere vivente, che ciascuno di noi deve porsi, nella consapevolezza di dovere un giorno a Lui rendere conto di quanto ha fatto o non na fatto nei confronti del grande bene della piena e visibile unità di tutti i suoi discepoli. L'attuale Successore di Pietro si lascia interpellare in prima persona da questa domanda ed è disposto a fare quanto è in suo potere per promuovere la fondamentale causa dell'ecumenismo. Sulla scia dei suoi Predecessori, egli è pienamente determinato a coltivare ogni iniziativa che possa apparire opportuna per promuovere i contatti e l'intesa con i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali. Ad essi, anzi, invia anche in questa occasione il più cordiale saluto in Cristo, unico Signore di tutti. Far risplendere la luce di Cristo Torno con la memoria, in questo momento, all'indimenticabile esperienza vissuta da noi tutti in occasione della morte e dei funerali del compianto Giovanni Paolo II. Attorno alle sue spoglie mortali, adagiate sulla nuda terra, si sono raccolti i Capi delie Nazioni, persone d'ogni ceto sociale, e specialmente giovani, in un indimenticabile abbraccio di affetto e di ammirazione. A lui ha guardato con fiducia il mondo intero. E' sembrato a molti che quella intensa partecipazione, amplificata sino ai confini del pianeta dai mezzi di comunicazione sociale fosse come una corale richiesta di aiuto rivolta al Papa da parte dell'odierna umanità che, turbata da incertezze e timori, si interroga sul suo futuro. La Chiesa di oggi deve ravvivare in se stessa la consapevolezza del compito di riproporre al mondo la voce di Colui che ha detto: "lo sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12). Nell'intraprendere il suo ministero il nuovo Papa sa che suo compito è di far risplendere davanti agli uomini e alle donne di oggi la luce di Cristo: non la propria luce, ma quella di Cristo. Con questa consapevolezza mi rivolgo a tutti, anche a coloro che seguono altre religioni o che semplicemente cercano una risposta alle domande fondamentali dell'esistenza e ancora non l'hanno trovata. A tutti mi rivolgo con semplicità ed affetto, per assicurare che la Chiesa vuole continuare a tessere con loro un dialogo aperto e sincero, alla ricerca del vero bene dell'uomo e della società. Invoco da Dio l'unità e la pace per la famiglia umana e dichiaro la disponibilità di tutti i cattolici a cooperare per un autentico sviluppo sociale, rispettoso della dignità d'ogni essere umano. Non risparmierò sforzi e dedizione per proseguire il promettente dialogo avviato dai miei venerati Predecessori con le diverse civiltà, perché dalla reciroca comprensione scaturiscano le condizioni di un P'uturo migliore per tutti. fi Penso ai giovani Penso in particolare ai giovani. A loro, interlocutori privilegiati del Papa Giovanni Paolo II, va il mio affettuoso abbraccio nell'attesa, se piacerà a Dio, di incontrarli a Colonia in occasione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Con voi. cari giovani, futuro e speranza della Chiesa e dell'umanità, continuerò a dialogare, ascoltando le vostre attese nell'intento di aiutarvi a incontrare sempre più in profondità il Cristo vivente, l'eternamente giovane. Mane nobiscum, Domine! Resta con noi Signore! Quest'invocazione, che forma il tema dominante della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II per l'Anno dell'Eucaristia, è la preghiera che sgorga spontanea dal mio cuore, mentre mi accingo aa iniziare il ministero a cui Cristo mi ha chiamato. Come Pietro, anch'io rinnovo a Lui la mia incondizionata promessa di fedeltà. Lui solo intendo servire dedicandomi totalmente al servizio della sua Chiesa. A sostegno di questa promessa invoco la materna intercessione di Maria Santissima, nelle cui mani pongo il presente e il futuro della mia persona e della Chiesa, intervengano con la loro intercessione anche i Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi. Con questi sentimenti imparto a voi, venerati Fratelli Cardinali, a coloro che partecipano a questo rito e a quanti sono in ascolto mediante la televisione e la radio una speciale, affettuosa Benedizione. pag. 16 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 "Quell'abbraccio, l'ho sentito..." P. Enzo dal Bangladesh Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un fedele, arrivata, fra molte altre, ugualmente spontanee e commoventi, a "L'Osservatore Romano" in questi giorni: Caro Papa Benedetto XVI, non so se ti daranno questa lettera in queste ore molto intense di impegni per te, però vorrei che tu sapessi che, quando per radio ho sentito il tuo nome ho pensato: "Mamma mia!, il Cardinale Ratzinger!", e subito ho pensato ad un Papa più severo. Ma quando ti ho visto uscire sulla loggia di S. Pietro il mio cuore si è allargato e ti ho subito voluto bene. Hai avuto un gesto così spontaneo con quell'aizare le braccia, come se volessi abbracciarci tutti e personalmente, quell'abbraccio l'ho sentito. Sai cosa mi ha colpito di più, al di là del tuo impressionante "curriculum" snocciolato dai vari Tg? Il tuo sorriso che non hai più smesso da quel momento: ha molto del sorriso del mio caro papà, che non c'è più. Chi ti scrive e si permette di darti del "tu" (ma come si fa a non dare del tu al proprio padre? Anche nel Padre Nostro, del resto, diamo del "tu" al Signore) non è un giornalista, ma un medico veterinario di una ASL del Piemonte. Mi premeva dirti che ti voglio bene, che sono contento che hanno eletto te, che pregherò e accenderò una candela per te quando, tra pochi giorni, come tutti gli anni dal 1978, andrò a Lourdes con un treno di pellegrini e ammalati per aiutarli, che ti sentirò vicino quando, la domenica suonerò l'organo nella mia parrocchia, (perché anche a te piace suonare, vero?), che cercherò di pregare per te più spesso. Caro Benedetto XVI, ti auguro tanta forza per questo tuo nuovo importante "lavoro" e ti chiedo, i tutta umiltà, una benedizione per la mia famiglia e per il mio bambino Riccardo, che ha 4 anni, e la sera della tua elezione, quando sono tornato a casa, mi ha detto: "Ciao papà, lo sai che a Roma c'è di nuovo il Papa?". Vittorio Dessimone Da "L'Osservatore Romano" Domenica 24 aprile p.11 27 marzo: Concerto di Pasqua La s e r a d i P a s q u a è t o r n a t o a g r a n d e r i c h i e s t a , nella Cattedrale di Santa Margherita, Larron Vaughn, voce solista dell'Incorporate Worship, insieme ad altri nove cantanti gospel tra i migliori al mondo. Il gruppo ha eseguito un repertorio religioso speciale per la Santa Pasqua, ricco di Spirituals Rhythm & Blues e Soul. Malgrado il tempo inclemente, gli amanti della musica hanno accolto con grande entusiasmo l'organico coro, dal fortissimo impatto vocale e dalla straordinaria selezione corale, già esibitosi a l l ' i n t e r n o della Basilica r o m a n i c o - g o t i c a di San Flaviano, per un concerto natalizio speciale lo scorso 18 dicembre 2004. L'evento è stato organizzato dalle Associazioni delle Caritas Diocesane, con il patrocinio del Comune di Montefiascone; il ricavato della serata è stato devoluto alla Caritas di Montefiascone per l'Istituzione di un Centro d'Ascolto zonale. Alla fine del concerto, i giovani cantanti hanno ricevuto i saluti del Parroco, Don Agostino Ballarono, del Sindaco, prof. Fernando Fumagalli, e dell'Assessore al Turismo, dott. Renato Trapè. Caro Don Agostino, ti penso con il tuo bel sorriso occupato a portare la benedizione pasquale alle Famiglie. Ricordo con gioia le visite che insieme facemmo agli ammalati. Li ricordo. A tutti loro il mio saluto. La mia vita di accoglienza e guida dei gruppi è ripresa a pieno ritmo. Domani arriverà un gruppo di 24 catechisti. Questa settimana ho avuto un gruppo di 15 giovanotti lavoratori. Ho seguito per radio il transito di Giovanni Paolo II. Sono rimasto impressionato come tutti, uomini di ogni fede lo abbiamo ricordato con grande ammirazione e apprezzamento. Ma in modo particolare sono rimasto edificato dal modo con cui ha vissuto la morte. Sereno tranquillo pronto per rincontro con Cristo di cui è stato un grande testimone. Fino all'ultimo ha voluto ascoltare la sua parola, si è fatto leggere la via crucis. Mi veniva in mente San Francesco il grande innamorato di Cristo. Un po' di tempo fa lessi il libro di Terzani, un altro giro di giostra e, mi impressionò il fatto che una volta presa coscienza del suo amico cancro, incominciò a girare per l'Asia ad incontrare uomini di altre fedi per vedere come loro affrontavano la morte. Però nel suo libro non c'è la ricerca di come un cristiano affronta la morte. Il Papa ne ha dato l'esempio. Ha vissuto la morte rivestendosi dell'abito nuziale per l'incontro con lo sposo, pregando. Bellissimo! E poi l'ha vissuto questo ultimo momento direi in piazza, sulla piazza del mondo, con le folle che l'hanno seguito come quando andava alle grandi riunioni dei giovani. Ha capito ed ha anche rinunciato di tornare al Gemelli e alla scienza medica che forse l'avrebbe fatto vivere qualche giorno in più. Ma ad quid? Mi ha proprio edificato. Ed ora abbiamo il nuovo Papa uomo molto conosciuto Benedetto XVI. Mi è piaciuto che abbiano fatto In fretta. Scegliendo un uomo molto conosciuto non hanno voluto correre rischi. Sono rimasti al sicuro. Un saluto a tutti in particolare a Sr. Elena. Tuo Enzo. P.S. Ti scrivo da un nuovo indirizzo tu continua ad usare il Vecchio. DA PRETE A PONTEFICE 1951: Il 29 g i u g n o v i e n e o r d i n a t o sacerdote e inizia la sua attività di insegnante di filosofia e teologia. 1953: Dottorato in Teologia con la dissertazione "Popolo e casa di Dio nella Dottrina della Chiesa di Sant'Agostino", con la quale si addottorava in Teologia. 1959: Insegna Dogmatica e Teologia nella scuola superiore di Filosofia e Teologia a Bonn. Continua l'attività dal 1963 a Münster e dal 1966 a Tubinga. 1962: Consulente teologico dell'Arcivescovo di Colonia Cardinale Joseph Frings, al Concilio Vaticano II. 1969: E' professore ordinario di Dogmatica e di storia dei dogmi all'università di Ratisbona e vicepresidente della stessa università. 1977: Il 24 marzo Paolo VI lo nomina Arcivescovo di München und Freising. II 28 maggio successivo riceve la consacrazione episcopale, primo sacerdote diocesano ad assumere dopo 80 anni il governo pastorale della grande Diocesi bavarese. 1977: Il 27 giugno Paolo VI lo nomina cardinale nel Concistoro col Titolo di S. Maria Consolatrice al Tiburtino. In seguito riceverà i titoli della Chiesa Suburbicaria di Velletri-Segni (5 aprile 1993) e della Chiesa Suburbicaria di Ostia (30 novembre 2002). 1980: Relatore alla V Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi sul tema "I compiti della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo". 1 9 8 1 : Il 2 5 n o v e m b r e è n o m i n a t o d a G i o v a n n i P a o l o II P r e f e t t o d e l l a Congregazione per la Dottrina della Fede, Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Pontificia Commissione Teologica Internazionale. 1983: Presidente delegato della VI Assemblea sinodale su "Riconciliazione e penitenza nella missione della Chiesa". 1986: E' presidente della Commissione per la Preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, che dopo sei anni di lavoro (1992) viene presentato al Papa. 1993: Il 5 aprile entra a far parte dell'Ordine dei Cardinali Vescovi, del titolo della Chiesa Suburbicaria di Velletri-Segni. 1998: Il 3 novembre è eletto Vice-Decano del Collegio Cardinalizio. 2002: Il 30 novembre Giovanni Paolo II approva l'elezione, fatta dai cardinali dell'ordine dei Vescovi, a Decano del Collegio Cardinalizio. pag. 17 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 "LA VOCE" E' GRATA A l SUOI CAVALIERI: Valdannini Alberto, Paglialunga Filomena, Brachino Elio, Ciucci Marcella, Mezzetti Fausto, Tassoni Tatiana, lacoponi Aldo, U.A., Pagliarulo Vera, Nevi Mario, Farina Ida, Edicola Basili, Cleri Massimo, Tito Giuseppe, Crocetti Clemente, Trapè Martina, Meneghini Roberto, Romeo...., Rondinella Liliana (Francavilla al Mare), Torrigiani Margherita, Cicoria Felice, Giraldo Fabio, D'Agostini Renato, Paoletti Giovanni, Paoletti Elena, N.N., Piergiovanni Agostino, Boccadoro Luigina, Piergentili Isidoro, Barelli Francesco, Tashi llyran, Lanzi Danilo, Bucaccio Nazzareno. SOSTENITORI: Trapè Antonio, Manzi Giulio, Cicoria Augusta, Mocini Renato, Fr. Bartolomeo Coladonato, Minciotti Vincenzo, Trapè Mauro, Cipriani Ferdinando, Sermini Agata, Nunziati Antonia, Andreani Italiano, Saraca Lia, Cicoria Giuseppe, Porroni Pietro. BENEMERITI: Filiè Agostino, Pascucci Torquato, Van Ejkelen Cornelis, Ceccarelli Giorgio, Cicoria Flaviano, Ceccarelli Manuela, Pelecca Elena, Cappannella Roberto, N.N., Marchetti Alberto, Cavilli Anna. AMICI: Baiocco Armando, Giraldo Maria, Quattranni Adelio, Valeriani Mario, Fetoni Franco, Brachino Domenico, Carloni Antonio, Cicoria Dino, Severini Vincenzo, De Simone Franco, Paolini Carmelo, Sciamannini Roberto, Chiara Giovanni, Michela per Augusto Sciuga, Angeli Ottaviano, N.N. AMICI DELLA CATTEDRALE Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Via Bandita - Nardini, Trapè Antonio, Fanali Armida, Cardini Giuseppe, Placidi Adele, Trapè Martina, Minciotti Vincenzo, Maurini Luisa, Bracaloni Rosa, Manzi Gabriele e Maria Felicita, Caprini Martina, Maurizi Filippo e Mecali Serafina, Fanelli Federico, i familiari in suffragio di Manzi Domenico, Moroni Maria, Fapperdue Gina, Angelo e Laura Manzi, Zampetta Sante. ANAGRAFE CITTADINA NATI: Gasparrini Matteo di Marcello e Crescenzi Simona (29/03), Camicia Marco di Fabrizio e Bevilacqua Sara (28/03), Pesci Sara di Salvatore e Neagu Mihaela (09/04), Ciampicotto Marco di Andrea e Marsiglioni Donatella (12/04). MORTI: Di Leo Anna Maria (n.08/09/34 m.24/03), Marianello Giovanni (n.04/10/11 m.24/03), Paoletti Emma (n.07/12/11 m.29/03), Fiorelli Ermelinda (n.28/07/30 m.05/04), Camicia Giovanna (n.22/10/16 m.10/04), Ceccarelli Angelo (n.18/11/31 m.30/03), Moroni Maria (n.09/04/09 m.03/04), Bachiorri Nello (n.19/02/33 m.08/04), Donati Duilio (n.01/01/23 m.22/03), Ramacci Bruna (n.28/04/43 m.30/03), Tacchi Mario (n.29/04/26 m.17/04) A S T R O N O M I A - di /V. C E M P A N A R I La cintura di Orione e le piramidi di Giza (curiosità tratte da una nota rivista astronomica) O s s e r v a n d o le piramidi d a u n a fotografia a e r e a della piana di Giza si evidenzia subito una perfetta geometria ed un preciso allineamento comune alle tre costruzioni. Q u e l l o c h e n o n s i c a p i s c e è p e r c h é la p i r a m i d e d i Micerino, faraone altrettanto importante, sia notevolmente più piccola di quelle di Cheope e Chefren. Le ipotesi che si sono succedute nel corso degli anni sono state molteplici ed anche fantasiose, come quelle che attribuiscono il progetto delle piramidi ad extraterrestri che scesero all'epoca sulla Terra ma, solo negli anni 60 fu attribuita una connessione tra la disposizione delle piramidi e la cintura di Orione. E' indiscutibile che ad una prima analisi, la disposizione delle tre piramidi sia sovrapponibile a quella delle stelle - KKW che compongono la cintura di Orione, tanto che misurazioni accurate hanno rilevato solo un margine di errore di Micerino 5 primi d'arco. Un altro argomento interessante è la corrispondenza tra :« •. dimensioni - Magnitudine stellare. Ciò che colpisce infatti Sfinge nel confronto piramidi - stelle è proprio la peculiarità della piramide di Micerino, più piccola delle altre, esattamente Chefren,., come in cielo dove Mithanka (la più ad ovest delle tre) è £ la meno luminosa e quindi assimilabile alla piramide di m< > e Micerino c h e è la più piccola delle tre, così Chefren, sarebbe l'analoga di Alnilam, mentre Ainitak sarebbe in Cheope relazione della piramide di Cheope che è la più grande delle tre (146,9 metri). Va aggiunto che tutte e tre le piramidi sono perfettamente orientate a Nord. Ci si chiede: come potevano gli antichi Egizi possedere conoscenze e strumenti necessari a mettere a punto un tale progetto? KM Ma furono proprio gli antichi Egizi a formulare un tale progetto o piuttosto il progetto fu loro trasmesso da qualcun altro? Sono tutti interrogativi che stimolano la curiosità. Personalmente penso che gli antichi Egizi erano già in grado di eseguire le misurazioni necessarie ed avevano sufficienti conoscenze astronomiche. Una curiosità invece che è sfuggita anche ai più attenti interessati a queste tematiche è la grandiss i m a s o m i g l i a n z a e s i s t e n t e t r a le piramidi di Giza e il complesso vulc a n i c o d e l l a r e g i o n e Tharsis s u Marte. Stessa proporzione ed orientamento Nord-Sud. E come se non bastasse la inquietante corrispondenza tra il quarto vulcano (monte Olympus) e la posizione del monte sacro Al-Wadjit. MONTEFIASCONE CALCIO quattro calci ad un pallone». si fa per dire Continua intensa l'attività sportiva della Scuola Calcio e di tutte le squadre che tra qualche giorno chiuderanno i rispettivi campionati, per poi proseguire immediatamente dopo con i vari tornei estivi di seguito riportati: Categoria Pulcini 94 Pulcini 95 Pulcini misti Esordienti Esordienti Giovanissimi Allievi Juniores Località Torneo di Olbia - Sardegna Ragazzi di notte - Grotte S. Stefano Torneo di Villanova - Viterbo Tomeo Federico Mosconi - Orvieto Torneo di Campitello Matese - Molise Torneo "Andrea Fortunato" - Caprarola Torneo di Sulmona - Abruzzo Torneo Città di Orte Periodo dal 27 al 30 maggio 2005 maggio 2005 maggio 2005 maggio 2005 2-3-4-5 giugno 2005 maggio-giugno 2005 giugno 2005 maggio 2005 Grande successo per il secondo anno consecutivo del Torneo di Calcio a 5 riservato alla categoria Pulcini durante il periodo di Pasqua. Alla manifestazione dedicata al Presidentissimo sor "Angelo Manzi" hanno partecipato otto squadre dilettandosi in giornate di puro sport e coinvolgendo come spettatori ogni giorno centinaia di persone. La nostra squadra, è arrivata in finale, battuta solamente dalla fortissima formazione dell'Alto Lazio. Ringraziamenti vivissimi vanno ai dirigenti Bastianelli, Chiodo, Fusco, Santini, Paoletti, Esperti e Faina, ma soprattutto alla famiglia Manzi per il pregevole contributo associando il Comune di Montefiascone sempre presente e attento a questi importanti avvenimenti. Arrivederci al prossimo anno. Infoline 0761.830073 Montefiascone Calcio Gabry Giommy LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005pag.18 E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6) 10.2.1947 Augusto Sciuga 23.8.1917 - Giovanna Camicia 20.2.2005 22.10.1916 Caro nonno, sono quasi due mesi che non ci sei più e ora sei nella pace di Dio. In noi hai lasciato un grande vuoto ma anche tanti bei ricordi, lo ti ricorderò sempre come un nonno speciale, di poche parole, ma che ha saputo darmi tanto affetto e amore. Ti voglio bene, Michela Emma Paoletti 7.12.1911 - 29.3.2005 La signora Emma, sposata c o n Vincenzo Paoletti, aveva perduto il marito nel 2002 e l'ha voluto seguire alla fine di marzo di quest'anno, lasciando nel dolore i figli Paolo e Rosa - Altiero e Maria Antonietta e gli affezionati nipoti. Una donna di casa vecchio stampo ha saputo infondere alla famiglia quella fede che l'ha sostenuta in vita, permettendole di raggiungere la felicità divina. Affezionatissima a "La Voce", riposi nella pace di Dio. Rinaldo Marziantonio - 10.4.2005 Generosa madre hai saputo mutare il g r i g i o d e l cielo con i colori dell'arcobaleno. I familiari Margherita, Cesira, Eraldo e Marcella ringraziano i medici e personale del reparto Medicina dell'Ospedale di Montefiascone per la disponibilità e la cortesia dimostrata verso la loro congiunta. Maria Moroni 9.4.1909 - 3.4.2005 E' s t a t a la c l a s s i c a mamma d'un tempo, preoccupata della famiglia, mai d i m e n t i c a d i mettere in pratica i principi di fede nei quali era n a t a , s e m p r e c o n la corona in mano, e sempre sorridente, anche se negli ultimi anni era costretta in carrozzella e aveva perduto la possibilità della parola. Aveva perduto un figlio, Nicola, nel 1965 e lo sposo Giuseppe Bacchiarri nel 1989 e, anche se ricca e a m a t a d a g l i altri figli: T e r e s a , Maria V i t t o r i a , Giovanni, dei 6 nipoti e del pro nipote, Luca, il suo pensiero era sempre per il figlio perduto e per lo sposo, che ora avrà incontrato in Paradiso. Grazie, mamma Maria, per l'esempio che lasci d'una vita cristiana, malgrado le sofferenze che si sono accumulate e che ora ti fanno felice e grande in Dio. Chi semina, avrà un buon raccolto... 11 direttore del APT di Viterbo, sig. Vincenzo Ceniti, ha fatto una buona semina l'anno scorso, durante la fiera del turismo a Monaco CBR, promuovendo con il suo ottimo lavoro la Tuscia. In questi giorni il dott. Gasser, titolare dell'Agenzia Ombrellone e presidente dell'Associazione Arca della Tuscia ha raccolto a Monaco i frutti del buon lavoro promozionale dell'Apt e ha organizzato in seguito due eventi importanti a Monaco. Il Dott. Gasser ha preso contatto con il più grande tour operator di Monaco e Bavaria, il TEAMBUS MUNCHEN, grazie al lavoro scaturito dal Dott. Ceniti; e ha fatto con loro una presentazione della Tuscia di fronte a 8.000 visitatori della festa del turista a Monaco tenutasi il 9 aprile. E' stata offerta anche una degustazione con l'olio d'oliva e vino della Tuscia del frantoio Battaglini a Bolsena. In questa maniera tante persone hanno apprezzato già il buon gusto della Tuscia a Monaco. L'Agenzia Ombrellone ha preparato un programma per i clienti di Teambus e già all'inizio maggio viene un gruppetto per una settimana a Bolsena nell albergo Holiday con il programma 'Tuscia con gusto". E' previsto anche un altro gruppo più grande per ottobre e molti altri per I anno 2006. Il 18 aprile il dott. Gasser ha presentato in collaborazione con ENIT Monaco (direttore sig. Leonardo Campanelli), Regione Lazio (dott. Franco Ventura), APT di Viterbo (sig. Vincenzo Ceniti), Agenzia Ombrellone, Associazione Arca della Tuscia e TEAMBUS MUNCHEN (con il direttore sig. Gerstmayr) la Tuscia in modo multimediale ai giornalisti, agenzie di viaggi e varie tour operator di Bavaria. La sala della conferenza dell'ENIT era talmente piena di persone che il materiale distribuito è andato esaurito. Gli ascoltatori sono stati entusiasti per l'offerta presentata dal dott. Gasser accompagnato da un buffet con prodotti italiani, olio di oliva del frantoio Battaglini a Bolsena, vino EST EST EST della Cantina Falesco e il buon Merlot "Aurelius" della Cantina Pazzaglia di Castiglione in Teverina. Tutti hanno apprezzato ancora una volta la presentazione d'una offerta nuova sul mercato turistico. Un tour operator che lavora nel settore VIP ha chiesto subito al dott. Gasser di organizzare per il 2006 un tour per una settimana per 50 persone. Sono tutti direttori dai più grandi tour operator (TUI eoe) in Europa chi fanno un VIP-tour. Un'occasione molto particolare per presentare la bellezza della Tuscia alle persone responsabili di questo tipo di turismo. Solo loro chiedono 4 campi da tennis per fare un torneo con assegnazione di un trofeo (aove si trova?). Un'esperienza che fa il dott. Gasser spesso, è che tante persone non conoscono la Tuscia e neanche il Lago di Bolsena. E' una grande sfida poter pubblicare molto di più per poter pubblicizzare l'offerta della Tuscia per sviluppare il turismo. Il Dott. Gasser con la sua agenzia e in collaborazione con Associazione Arca della Tuscia stanno preparando già altre manifestazioni per questo anno a Berlino e Monaco. Tutto lavoro è svolto con risultati concreti: Subito l'11 maggio viene il dott. Gasser con un gruppo di 50 persone da Berlino per una settimana a Montefiascone. Per l'anno 2006 ci sarà un'altra grande occasione per la Tuscia. Il Dott. Gasser è riuscito dopo un lavoro di anni, di concludere un progetto di marketing accompagnato con diversi azioni con una rivista molto importante nel mercato della Germania, Austria e Svizzera, che porta un sicuro e notevole aumento per le strutture riunite nell'Associazione Arca della Tuscia e clienti dell'Agenzia Ombrellone nell'anno 2006. Il "Dott. Gasser con la sua Agenzia e i soci dell'Associazione Arca della Tuscia sono molto lieti per la buona e fedele collaborazione con la Regione Lazio (sig. dott. Franco Ventura) e APT di Viterbo gestita dal carissimo direttore Vincenzo Ceniti che ha portato un buon sviluppo del turismo nella Tuscia. Il direttore dell'APT di Viterbo ha messo già tante pietre miliari importanti, speriamo ci siano molte di più nel futuro per arrivare sulla strada del successo. Una volta riunite tutte le forze nella Tuscia, sarà possibile per il turismo nella Tuscia un successo molto più grande, ma benché il dott. Gasser ha informato degli eventi tenutisi a Monaco e invitato a partecipare i comuni, e le strutture ricettive delle rive del lago di Bolsena, nessuno na aderito e neanche risposto all'invito. Come mai??? ARCA della TUSCIA Associazione operatori turistici Bernd Gasser - Presidente - 13.3.2005 Le famiglie Marziantonio e Cappuccini hanno fatto un gesto di grande amore per onorare la memoria d i R i n a l d o Marziantonio, recentemente scomparso. Hanno deciso di fare una donazione a favore dell'Associazione I t a l i a n a p e r la Ricerca sul Cancro e ringraziano parenti, amici, conoscenti e colleghi di lavoro che hanno contribuito a tanto dimostrando una profonda sensibilità. Questi gesti, fatti con il cuore, sono gesti in favore della vita, poiché grazie ad ogni contributo, piccolo o grande, AIRC può proseguire il suo cammino verso una meta in cui tutti dobbiamo credere. AIRC Comitato Lazio - Tel. 06 4463365 - Fax 4451338 - [email protected] - www.airc.it Due battute... dal Baseball Montefiascone Il primo raduno nazionale del baseball Montefiascone è stata proprio una bella manifestazione sportiva. Infatti, dopo il rinvio dovuto, e soprattutto sentito, da tutti i componenti della Società, per il lutto dovuto alla morte del Santo Padre Giovanni Paolo II, i dirigenti del Montefiascone Baseball hanno rinviato la data del raduno al 23 aprile u.s. Ed infatti proprio quel giorno il Presidente TOFANICCHIO Mario ha accolto tutti i partecipanti alla manifestazione con un caloroso abbraccio che ha visto le vecchie glorie del Baseball Montefiascone confrontarsi con gli attuali giovani giocatori delle squadre attuali. Il risultato è stato una grande festa di sport e d'amicizia che per un pomeriggio ha coinvolto l'intero paese con in testa il Sindaco Fernando Fumagalli. Solo gli eventi meteorologici hanno potuto per un attimo fermare la festa, in quanto dopo la breve precipitazione tutti i partecipanti alla festa si sono riversati sul diamante di Fontanella per poter misurare le qualità, e soprattutto i ricordi di uno sport che rimane sempre nel cuore di ogni appassionato. Ma dopo la festa è iniziata la vera e propria stagione agonistica della squadra del Caffè Fida Montefiascone. Infatti domenica 24 aprile c'è stata la prima partita di campionato di serie B contro i titolari rivali dell'Arezzo che i nostri ragazzi hanno vinto a man bassa (forse caricati dagli incitamenti del giorno prima) per 2 partite a 0. Anche tutti i giovani componenti le altre categorie delle squadre, Ragazzi, Allievi e Cadetti, stanno disputando un ottimo inizio di campionato vincendo finora tutti gli incontri disputati. Una nota degna di risalto inoltre, va ai giovanissimi del minibaseball, allenati, e soprattutto controllati, da Luisa CACALLORO e Laura CELONI che tra gioco e divertimento danno spettacolo, e soprattutto ispirano buonumore, ogni volta che con le loro mazze impegnano il "diamante" di Montefiascone. E' veramente uno spettacolo da non perdere per tutti gli sportivi. In bocca al lupo a tutti i giocatori del Baseball Montefiascone. Mauro TOF. LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 19 La vecchiaia del bastone di Zelindo Gianlorenzo Se dicessi: "Chi durante la giovinezza non ha commesso almeno una birbonata si alzi" sono sicuro che quasi tutti i sederi rimarrebbero appiccicati alle sedie ed ai sedili. Oggi che le smanie giovanili sono svanite da un pezzo e l'età è diventata un potente freno non disinnescabile, possiamo ricordare con un sorriso le marachelle di allora anche perché, essendo invecchiati senza tanti clamori, la gente ci crede immuni da quelle innocue anomalie di comportamento di un tempo lontano. Mia madre era di carattere intraprendente, pronta a cogliere ogni occasione per progredire: aveva generato me che sono invece un tipo "liècio, liècio" cioè mogio, mogio, che accetta il mondo come viene senza alcuna forzatura né in bene né in male. Siccome alle scuole elementari avevo sempre fatto discreta figura, essa aveva pensato di farmi saltare la V° classe iscrivendomi al 1° Ginnasio, guadagnando tempo per approdare alla licenza scolastica secondaria; frequentai quella scuola per una ventina di giorni dopo di che mi impuntai talmente che mia madre fu costretta a riportarmi in V° elementare con mia grande felicità di ritrovare gli amici ed il maestro di un tempo (al Ginnasio non conoscevo nessuno); questa bricconcellata mi ha poi nuociuto abbastanza. Quando ero un ragazzotto ci fu in Roma la partita di calcio Italia-Romania; l'Italia era allora campione del Mondo di quello sport e noi italiani pieni di entusiasmo. Come fare per assistere a quello storico incontro? Sentite che cosa escogitammo in 4 amici di ginnasio: si era nel mese di maggio e noi inventammo che bisognava pagare le tasse scolastiche di fine d'anno, mi pare in tutto una ventina di lire (Italia felix), che ci bastarono per il biglietto del treno - andata e ritorno - e per quello di ingresso, curve popolari, a quello che allora si chiamava "Stadio del Partito" (adesso non so più che nome gli hanno dato). Partimmo da casa verso le ore 11 dopo una breve colazione con la scusa di una scampagnata: la partita cominciava alle 15, a Roma ci trovammo immersi in un mare di folla e per fortuna le automobili non erano tante come oggi. Le squadre contrapposte giocavano col "Metodo" (poi uscì fuori il "Sistema") che consentiva nello schieramento degli uomini della squadra - Il - nel modo seguente: n.1 portiere (Olivieri); n.2 terzini (Foni, Rava); n.3 mediani (Locatelli, Olmi, Campatelli); n.5 attaccanti (Biavati, Reguzzoni - ali); centrocampista (Piòla) più le due ali sinistre di cui la memoria arrugginita ha perso la traccia: chi li sa ce li metta. Vincemmo la partita per 2 a 1; riprendemmo il treno alla Stazione Termini per il ritorno a casa: tutto si svolse nell'arco di un po' di mattina e di tutto il pomeriggio. Qui finì il lato piacevole della faccenda. Il lato amaro cominciò con la vera richiesta di pagamento delle tasse di scuola: non ricordo quali scuse inventammo ma a furia di dire baggianate alla "alata fantasia mancò la possa" per dirla col nostro Dante Alighieri; riservandosi di andare poi a verificare, cosa che per fortuna poi non fecero, i nostri genitori alla fine, anche se poco convinti, misero mano al borsellino liberandoci da quell'ambascia. Nel palazzo dove lavorava mia madre c'era anche ubicato l'Ufficio delle Imposte Dirette e Catasto presieduto dal procuratore, un austero dott. Tozzi; a furia di incontrarsi e salutarsi si era stabilita fra di loro una cordiale amicizia. Un giorno mia madre fermò il dottore e gli disse: "Dottò, mio figlio ha preso la licenza liceale ma non può andare all'Università di Roma per via della guerra; perché non me lo sistemate in qualche modo"; il procuratore ci pensò un poco poi rispose: "Domattina mandatelo su da me, vedrò cosa potrò fare" (allora lo potevano). La mattina seguente, una splendida giornata di giugno, mi recai in quell'Ufficio, il dottore mi condusse ad una scrivania assegnandomi un La neve caduta Con la neve caduta entro quest'anno Il terreno più volte s'è imbiancato, Si pensa l'asse dei poli sia cambiato O vero o no le cose non si sanno. Chissà in futuro quanto cambieranno, Co sto mondo fasullo Impatassato, Dalla Siberia il gelo a noi è arrivato Che assieme l'influenza ha trasportato. Quando il creato prese il suo cammino Sparse le cose strane alla rifusa Secondo le giravolte del destino. C'è il sempliciotto e il furbo se ne abusa, Perché la colpa non vuole aver vicino E a sua discolpa gli altri sempre accusa. Diodato Piciollo di anni 92 Febbraio 2005 enorme registro con le coste di cartapecora, pieno di cifre decimali 0,90, 0,32, 0,45 eccetera: dovevo fare la somma che al totale non mi risultava mai omogenea; c'era nell'altra stanza una di quelle prime calcolatrici a manovella che chiesi in prestito ma il capoufficio mi ordinò di fare le somme a memoria. Guardai con tanta malinconia quello squallido mondo privo di sole con la veduta limitata ad un gruppo di vecchi tetti, osservai l'unico altro impiegato di quella stanza che non mi aveva nemmeno salutato, anzi mi aveva guardato dal sotto in su immusonito quasi geloso delle sue cartacce, ed ebbi una stretta al cuore: Quella sarebbe stata dunque la mia vita futura? Quello splendido avvenire che avevo sognato? Il giorno seguente supponendo l'assenza del capoufficio, mi feci prestare di nascosto la calcolatrice, ma lui invece ad un certo momento si presentò ed agitando il dito indice di qua e di là mi fece capire che non potevo: poi uscì, lo aspettai un poco, quindi mi alzai, presi la porta di uscita e via di corsa verso il mio lago brillante, la mia ubertosa campagna con l'animo di colui che "libertà va cercando ch'è si cara come sa chi per lei vita rifiuta" (mi si perdoni questa ripetizione poetica, ma ci voleva). La mattina seguente l'arcano finì per amore e per forza e dovetti confessare la verità: mia madre rimase di sasso e mi rimproverò aspramente: "brutto disgraziato, ti rendi conto della figura che mi hai fatto fare col procuratore? Ti aveva raccattato per pietà offrendoti una fortuna e tu l'hai gettata via; se continui così quando non ci saremo più noi ti toccherà andare a mangiare e dormire dai frati cappuccini". E per rendere concreto il rimprovero vi allegò un ceffone (allora non c'erano tante teorie scientifiche sulle conseguenze che la violenza poteva apportare alla psiche dei ragazzi: si "menava" e basta!). Prima lezione. Seconda lezione: un giorno mio padre guardandomi, mi parve assai tristemente, mi disse: 'Tu sarai la vecchiaia del mio bastone!"; ancora oggi non so, e per rispetto non l'ho mai chiesto, se lui intendesse la frase nel senso ironico che le si dà ancora oggi, se si fosse impappinato o se le labbra avessero tradito il suo timore recondito nel vedermi senza lavoro. Come a colui che a furia di battere il capo contro il muro alla fine spunta un bernoccolo, così a me è spuntò un postarello in una graduatoria per un Ente Assistenziale: memore della seconda lezione, dotato di uno stipendiolo, ho cercato di rovesciare il senso di quella frase per portare un aiuto ai miei: non so se ci sia riuscito ma me ne starei di essere stato per loro, se non un bastone, almeno un frustino. pag. 20 LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 Il vivace Arcangelo Ugolini L'amico Arcangelo, classe 1939 è andato in pensione nel 1999 dopo aver svolto con intelligenza e passione l'attività di imprenditore edile, continuando, per ora, quella di agricoltore. Abituato ad un lavoro continuo non riesce a star senza far niente, per cui riempie le sue giornate sistemando una specie di museo in casa con attrezzature e mobili ormai scomparsi e dedicandosi come lui stesso scrive ad attività artistica. Complimenti, Arcangelo, perché ti senti vivo, operoso, e mai stanco della vita che Dio ci dona! La noia fa invecchiare. Restare chiusi e inattivi tra quattro mura rende i giorni interminabili. Passare il tempo all'aria aperta, divertendosi, non è difficile: basta cercare in sé un'ispirazione, una fantasia che permetta di realizzarsi, come ho fatto con la mia esperienza, visibile in queste foto. Occorre trovare qualche pietra da scolpire con piccoli attrezzi dome- A Montefiascone c'è sempre chi può e chi non può A Montefiascone nel corso degli anni non si sono notati cambiamenti sostanziali, ci sono sempre cittadini di serie A e di serie... Z. C'è chi gode di strade ben sistemate ed illuminate e c'è chi deve fare i conti, ogni giorno, con buche, voragini, solchi e viottoli più che dissestati. Gli abitanti di via Notazie sono una delle categorie di cittadini più penalizzati. I disagi sono tanti, sempre. E se con la buona stagione, c'è da fare i conti con polvere, sassi e quant'altro, d'inverno con la pioggia, la neve ed il ghiaccio, si rimane pressoché intrappolati. Eppure lì abitano famiglie con bambini ed anziani e in caso di qualche malaugurata urgenza non si può certo sperare in un trasporto celere. Ora, questa penosa situazione di disagio, che per anni ha gravato sugli abitanti, sembrava in via di risoluzione. Sembrava, perché pare che l'imminente progetto di sistemazione viaria non riguardi tutti; che la nuova strada non sia destinata a servire tutti, ma si ferma là dove basta per contentare solo chi può. Eppure tutti pagano le dovute tasse nonché i vari balzelli comunali con annessi e connessi. Perché allora c'è chi può e chi non può? In uno stato di diritti tutti possono, giacché tutti debbono. Se la nuova strada contentasse solo alcuni, sarebbe certamente cosa ingiusta e vergognosa. Invece sarebbe tempo che chi amministra la cosa pubblica, con il danaro pubblico, considerasse nel proprio operare come regola costante ed inderogabile il bene comune, di tutti, non solo di chi piace. In teoria l'antico adagio "Chi figli e chi figliastri" non dovrebbe riguardare nemmeno il privato, figuriamoci il pubblico; ma tan'è - SALTA CHI ZOMPA! Gli abitanti di Via Notazie (Quelli che... non possono) Ora è pensionato! Tra i dottori dell'Ospedale Civile di Montefiascone non vedevamo più il dr. De Simone Franco, uno dei più prestigiosi e ultimamente svolgente il ruolo di primario nella sezione medica dello stesso ospedale. Buono, accogliente, dedito interamente al suo lavoro, è andato in pensione dal mese di gennaio di quest'anno. L'abbiamo incontrato, per caso, e da lui abbiamo saputo del pensionamento. Grazie, dr. Franco, per l'opera svolta - in tanti anni - nel nostro civico ospedale, grazie per la sua grande disponibilità. Le auguriamo una vita tranquilla in famiglia insieme alla sposa e ai due bravi figlioli, che si avviano a seguire la loro professione. Riconoscenza e auguri sinceri da parte dei cittadini falisci. stici e avvicinarla a sé come un mastro Geppetto: prendono forma alcuni personaggi nascosti nel proprio immaginario. Certo non è facile dare vita alle figure ideate, ma non costa nulla provare ad impegnarsi per sentirsi attivi. Quando osservo le mie creazioni provo la soddisfazione e l'allegria che mi spingono a provare "affetto" per questi "cari" compagni. Arcangelo Ugolini Centoborghi Acquisto di un mammografo Si è costituita a Montefiascone una Associazione denominata "Centoborghi". L'Associazione, senza fini di lucro, si prefigge lo scopo di promuovere attività di carattere culturale, di sollecitare la partecipazione popolare e l'impegno sociale e civile dei cittadini di Montefiascone. Temi centrali dell'azione dell'Associazione sono i problemi sociali, sanitari, del tempo libero e delle attività socio-assistenziali e di carattere solidaristico dei cittadini di Montefiascone. Proprio in coerenza con gli scopi sociali che si è prefissi, l'associazione " C e n t o b o r g h i " ha l a n c i a t o u n a i n i z i a t i v a a s o s t e g n o d e l l e d o n n e e dell'Ospedale di Montefiascone: l'acquisto di un mammografo da donare al reparto Radiologia. L'Ospedale di Montefiascone vanta da molti anni una attiva Sezione di Senologia Diagnostica e da diverso tempo è un importante punto di riferimento a livello provinciale per il Programma di Screening del carcinoma mammario. Considerata quindi l'importanza che riveste la prevenzione del tumore della mammella, si è ritenuto di avviare una raccolta fondi per acquistare un'apparecchiatura che consente di effettuare le ASMÌSZÌOISONUS diagnosi del carcinoENTOBORGHI ma mammario con »• ia tsttsia. 15 - 01027 MontefiasconaiV« ffit 67618 ,24144 un ottimo livello qualitativo. Per riuscire in queCENTOBORGHI sto rilevante progetto c h i e d i a m o la collaborazione di tutti con la concessione di un contributo che potrà e s s e r e v e r s a t o sul C o n t o C o r r e n t e n. 7649 presso la B a n c a C a t t o l i c a di Montefiascone o presso i vari punti di raccolta dislocati nella nostra città (senza spese aggiuntive! (farmacie, bar, negozi). Certi della sensibilità e disponibilità dei Banca Cooperativa Cattolica nostri concittadini ringraziamo anticipatamente. LAssotìazioné QM LUS lancia una campagna §| raccolta fondi per dotare di un mammografo-ecografo la nuova unità di senologìa diagnostica S t i p i l a le civile di Montefiascone Puoi contribuire versando presso la sul c/c 7649 ABI 05060 CAB 73160 intestato all'Associazione Il Presidente Luciano Cimarello .ÌUSE ' IL PRESIDENTE LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 RUBRICA DEI MESTIERI E COSE ANTICHE DEL COLLE FALISCO Ricordi e ricette di nonna Orlanda (tel. 0761/827037) E' primavera. Tempo di ragadi e emorroidi, scottature e punture d'insetti, fastidiosi eritemi della pelle, per curarli e lenire il dolore e far la pelle liscia e bella ci vuole Pomata all'olio di sambuco di Nonna Orlanda Scorza di sambuco bollita con olio extra vergine d'oliva e cera vergine d'api rubrica a cura di Impero Gianlorenzo Pomata miracolosa contro ragadi ed emorroidi, scottature. punture d'insetti, eruzioni cutanee e brufoli per rendere più bella e liscia la pelle delle ragazze. Fate bollire un quarto d'ora la corteccia di sambuco in un quarto d'olio extra vergine d'oliva dei colli falisci, aggiungendo, a fuoco spento, un cucchiaio di cera vergine d'api. Un'antica ricetta nota come "Pomata di sambuco all'olio d'oliva di Nonna Orlanda" che si ottiene facendo bollire, a fiamma bassa, un quarto di litro di olio extra vergine d'oliva dei colli falisci, per un'ora e mezza, la scorza verde di tre rami di sambuco selvatico in fiore (o in questo periodo che la pianta è in piena vegetazione), aggiungendo, ad olio ancora tiepido, cera d'api vergine, per trasformarlo in pomata. Pomata che si conserva in vasetto e mantiene la sua azione medicamentosa per almeno un anno... Un'autentica ricetta che la bisnonna Orlandina svelò a Nonna Orlanda quando era ancora bambina, per curare emorroidi e scottature, foruncoli e cicagnoli. pag. 21 IL 10 APRILE, ASSEMBLEA GENERALE, OLTRE 1.000 SOCI HANNO APPROVATO IL BILANCIO 2004 Banca Cattolica: Sì! alla trasparenza e dividendo di 0,60 euro per azione I soci hanno decretato il successo della banca. A giugno il nuovo statuto. Comincia bene il 2005. Nel primo trimestre utili +40% e nuove filiali di Orvieto e Viterbo. L'assemblea ha approvato all'unanimità il bilancio 2004, utile e dividendo, nuovo prestito obbligazionario, apertura nuove filiali di Orvieto e Viterbo. Rinviata a metà giugno l'assemblea straordinaria dei soci per l'approvazione delle modifiche al nuovo statuto, imposte dal nuovo diritto societario. La Banca Cattolica non cambia nome e resta a Montefiascone come soc. cooperativa, Banca Cattolica. Nel 1° trimestre 2005 gli utili sono cresciuti del +40% e migliorato il budget 2005 grazie all'impegno del direttore generale Luciano Ventanni e di tutto il personale. Per smentire voci ed illazioni, la Banca Cattolica compra azioni, anziché venderle (già ci sono richieste per oltre 20.000 azioni). La Banca Cattolica guarda ora con interesse alla Maremma e al mar Tirreno (Tarquinia e Civitavecchia?). Nel 2005 lo deciderà il nuovo consiglio di amministrazione. Nei bilanci e gestione come questi. della Banca Cattolica, * * * * * * * contano * * * i fatti e numeri positivi * Il consiglio della Banca Cattolica ha dedicato la sala del consiglio del "palazzo di vetro", alla Cardinal Salotti, alla memoria del presidente professor Alessandro Fioretti. Ragadi anali ed emorroidi: sono ulcerazioni localizzate sul margine posteriore dell'ano. Sintomi: Un dolore intenso all'inizio della defecazione, accompagnato da perdite di sangue rosso vivo, prurito, bruciore, e irrequietezza anale con continuo stimolo alla defecazione. Cause: la stipsi e l'incipiente primavera, con alimentazione senza regole e uso smodato di bevande alcoliche. Conseguenze: dolori, perdita di sangue ed impotenza sessuale. Chi vuol conoscere gli ingredienti dell'antica ricetta della pomata "foille" di Nonna Orlanda. contro ragadi e emorroidi scottature ed eritemi della pelle, per guarire irritazioni ed impotenza, telefoni ad Orlanda allo 0761.827037. Che grinta!i Sembra un giovincello, sportivo al massimo, in r e a l t à il sor Nino è classe diamante 1912, ha festeggiato il suo 93° c o m p l e a n n o il 6 marzo. Q u e s t ' a n n o non è potuto "andare a sciare" perché ha dovuto far c o m p a g n i a a l l a sposa Gabriella Ricca classe 1913 e che farà il compleanno il 29 giugno p.v. Lo spirito e la grinta son sempre uguali. Auguriamo sinceramente al giovane sportivo Costantino Francolini di continuare a n c o r a per t a n t i a n n i la su? a t t i v i t à agonistica. Bologna, Fioretti, Angeloni, Ventanni, Lefevre, Maria Saraca Fioretti: Sala inaugurata dal presidente Pietro Lefevre e targa scoperta dalla signora Maria Saraca, moglie del professore, insieme al figlio Franco Maria Fioretti, giudice di Cassazione, ed i familiari. ^umoi/em/ ¿/i CONCERTO CORALE LAZIO - TOSCANA - UMBRIA Il giorno 20 maggio 2005 alle ore 21, presso la Rocca dei Papi si terrà un concorso di Arie d'Opera del tenore Aldo Bertolo accompagnato al pianoforte dal M° Claudio Cozzani, in omaggio anche alla Basilica di S. Margherita che festeggia l'anniversario della sua consacrazione al culto divino. Palazzo Orsini di Pitigliano mercoledì 18 maggio 2005 ore 21,00 Duomo di Montefiascone giovedì 19 maggio 2005 ore 19,00 Duomo di Orvieto venerdì 20 maggio 2005 ore 21,00 Duomo di Sovana sabato 21 maggio 2005 ore 18,00 INGRESSO LIBERO LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 22 ATTIVO IL ^CENTRO TERRITORIO SERVIZI (C.T.S.) Ufficio di Zona per la periferia Dopo aver realizzato numerosi progetti dedicati ai giovani, alla musica, alla cultura, a Montefiascone, rivolgo l'attenzione a questo nuovo progetto che vuole intervenire in modo incisivo nel tessuto sociale del nostro territorio, e particolare attenzione intendo rivolgere alla famiglia, ai suoi valori che sono i contenuti di una cultura di crescita e recupero delle tradizioni; una cultura della famiglia da troppo a lungo trascurata e alla quale dedicheremo una particolare iniziativa già programmata per la zona periferica. Il C.T.S. (Centro Territorio Servizi), promosso dall'AFAM (Associazione Falisca Amici della Musica) è attivo, in Via Santa Maria delle Grazie n.44, nel cuore della grande area periferica che parte dalla Madonnella e arriva a Paternocchio, si pone come luogo duraturo e stabile garantendo continuità, come punto di riferimento per i residenti e sarà aperto tutti i pomeriggi da lunedì a venerdì. L'obiettivo principale è svolgere una continua presenza, un attento e capillare sostegno per realizzare un servizio adeguato nella periferia della città di Montefiascone affetta da carenze e problemi. Il C.T.S. rappresenta lo strumento completo e idoneo nato sulla base delle numerose richieste di servizi e attività degli abitanti, e a tal fine il centro ha istituito una consulta zonale diretta dal giovane Carlo Ranucci, per individuare in modo rapido e incisivo le carenze strutturali, le esigenze delle famiglie, dei giovani e anziani che hanno necessità di essere sostenuti. Con il supporto della consulta il C.T.S. potrà promuovere e coordinare le giuste richieste indirizzate al benessere e vivibilità della periferia. Certa che potrà essere lo strumento adeguato per evidenziare e sostenere le reali attese del nostro territorio vi saluto cordialmente. A.F.A.M. C.T.S. (Centro Territorio Servizi) Lia Saraca - Presidente Nuovi treni veloci per Roma: Montefiascone-Roma in un'ora L'assessore regionale ai trasporti Giulio Gargano, prima delle elezioni elettorali, appena concluse, ha voluto fare un ulteriore regalo al Viterbese ed al suo Alto-Lazio con l'istituzione di una nuova coppia di treni diretti veloci Viterbo-Roma via Orte. Il treno del mattino parte da Viterbo Porta Fiorentina alle ore 7,28, ferma nella stazione di Montefiascone da dove parte alle ore 7,38 e poi diretto, senza fermate intermedie né nella stazione di Artigliano né in quella di Orte, raggiunge Roma Tiburtina ove arriva alle ore 8,40. Il treno della sera parte da Roma Tiburtina alle ore 19,13, senza fermate intermedie fino a Montefiascone ove giunge alle ore 8,17 e quindi Viterbo Porta Fiorentina alle 8,30. L'avere avuto questi treni veramente veloci è scaturito dall'impegno del sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli che, prima l'ha chiesti all'assessore Gargano recandosi personalmente da Lui, poi sollecitandone l'attuazione con una lettera alla quale si è aggiunta anche quella del sindaco di Montefiascone Fernando Fumagalli. Non si deve poi dimenticare l'impegno delle Ferrovie dello Stato che attraverso un profondo e serio lavoro del Direttore del Trasporto Regionale Dott.ssa Paola Petroni, della sua collaboratrice Sabrina Defilippis, supportati dallo staff dell'Ufficio Orario guidato dal dr. Franco Marzioli hanno fatto del tutto per realizzare questi collegamenti anche in corso d'orario. Il materiale rotabile impiegato per realizzare questi treni è costituito da quattro carrozze nuove ed un locomotore 464 che sulla tratta Viterbo-Orte porta una media di 95 km orari e da Orte a Roma, via Direttissima, 160 km orari. Praticamente è lo stesso materiale con cui si effettua l'altro treno "Freccia dell'Alto Lazio" che parte da Montefiascone alle ore 6,25. Tutti i pendolari del Viterbese Alto-Lazio hanno espresso pareri favorevoli senza risparmiarsi dall'inviare, a tutte le suddette persone coinvolte, i più sinceri ringraziamenti. L'attuale orario, nonostante sia buono, tuttavia non soddisfa a pieno le esigenze dei pendolari, ma, il portavoce storico dei pendolari, anch'egli coinvolto nella vicenda, ha già preso i dovuti contatti con gli organismi interessati ed ha avuto piena rassicurazione che, nella stesura dell'orario nuovo che si andrà a fare nel prossimo mese di Giugno, sicuramente ci saranno sostanziali miglioramenti in modo tale da soddisfare, nel miglior modo possibile, le esigenze dei pendolari e degli utenti. Una delle migliorie che sicuramente verranno apportate e che possiamo anticipare fin da ora sta nel fatto che i due treni saranno attestati a Roma Termini. Pietro Brigiiozzi Il 20 marzo u.s. si è svolta l'Annuale Assemblea Generale Ordinaria dell'AVIS locale e, tra le altre cose, si è provveduto al rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei V H l H p B H A Conti. Il Consiglio, che "guiderà" la sezione per i prossimi tre W à l % T f J anni, è così composto: Claudio ANDREONI, Giancarlo BRI• W \ A L T l GLIOZZI, Gianfranco DEI SVALDI, Oreno DOMINICI, Carlo x A — 1 9 * GIANVINCENZI, Domenico MARIANELLO, Mauro MARINELLI, Aurelio PROIETTI, Mario RASTRELLO, Alido SPORTOLONl, Donatella TOFANICCHIO, Rodolfo TOFANICCHIO e Franco TRAPE'; il Consiglio ha poi eletto Rodolfo TOFANICCHIO Presidente, Mauro MARINELLI Vice Presidente, Alido SPORTOLONI Segretario e Carlo GIANVINCENZI Amministratore. Inform Il Collegio dei Revisori dei Conti, che ha la stessa durata del Consiglio, è così composto: Lodovico CECCHINI, Gaetano PORRONI e Michele TUNZI; Gaetano PORRONI ne è il Presidente. Le persone del Consiglio e del Collegio ne fanno parte volontariamente, ovvero prestano la propria opera gratuitamente; opera finalizzata alla CULTURA DELLA DONAZIONE DI SANGUE. Il sangue non può essere riprodotto artificialmente; per averne a disposizione in caso di necessità (malattie, incidenti, interventi chirurgici ecc.) c'è un solo modo: DONARLO. Per la sezione avis Montefiascone Carlo GIANVINCENZI RACCONTI TRA REALTA E FANTASIA - 2° Padre Romito Molti anni fa, in un casolare sperduto tra le campagne, viveva un vecchio eremita; si nutriva di erbe, di qualche uovo e beveva solo acqua. Passava il tempo a pregare ed era in fama di santità: si diceva che aveva già compiuto qualche miracolo. Più spesso negli anni passati, ma, ogni tanto, anche allora, andava elemosinando per i paesi vicini e aveva, in questo modo, messo insieme una sommerta di danaro che teneva nascosta in una borsa, per le necessità future. Non faceva del male a nessuno, ma i quattro soldi che aveva, facevano gola a dei giovinastri, delinquenti, che gli avevano visto la borsa con i denari. Dunque, una sera d'inverno che il padre romito stava accanto al fuoco a dire le orazioni, i quattro giovinastri, piano piano, salirono sul tetto, senza farsi sentire, e si avvicinarono alla sommità del comignolo; sentirono che il romito pregava: "Angeli del cielo, angioletti, quando potrò salire a voi, nella beatitudine del Paradiso? Fatemi sentire le vostre voci!". Allora quelli, fingendo di essere angeli, si misero a cantare, vicino all'apertura del comignolo: "Padre romito santo, padre romito, v'aspetta il buon Gesù, salite in gloria". Il padre romito, sentendo le voci che cantavano, pensò si trattasse proprio degli angeli che lo chiamavano a salire al cielo e rispose: "Come posso fare per salire fino a voi?". E, quelli, sempre cantando: "Prendete la borsa dei denari, mettetevi in corvelloria, ché il Signore vi porta in gloria, e noi vi tireremo sù!". Santo Rapidamente c a l a r o n o la corvelloria, un s o s t e g n o di legno legato a una corda a forma di sedile, aspettarono che il padre si sistemasse s o p r a e lo tirarono lentamente su, s e m p r e cantando. povero Il romito, sentendosi tirare su, pensava di essere assunto alla Disegno di Morleschi Marcello gloria celeste; invece, appena fuori del camino, i lestofanti gli strapparono di mano la borsa dei denari e lo fecero cadere dentro il camino; così morì padre romito santo. Vincenzo Marenghi 2005 OMAGGIO ALLA MAMMA DI PAOLINI CARMELO La poesia è molto più lunga, noi possiamo, però, riportare solo le prime 4 quartine, che sono un vero e proprio omaggio alla mamma novantenne. Alla mamma mia Tu solamente annosa mamma mia potresti dirmi qualcosa del passato quanti ricordi nel capo hai celato tanti dei sofferenti nella vita. E così hai rinchiuso ogni ricordo nella tua ruvida pelle che ti fa segreta come nulla fosse, del mondo sei amica dagli avi nostri, conservi pur lo sguardo. E pur l'hai dentro di questo son certo solamente che l'anima che hai è come scrigno, e non parli mai sogni del passato, che corre come il vento. Sembra che sei gelosa di quel segreto quello che a noi mai non svelerai ormai soddisfatta dei tuoi novantanni che hai con occhi smarriti e con il senso molto lieto. Paolini Carmelo LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 Pompei... col botto! Il 9 e 10 aprile grazie alla vulcanica attività della nostra concittadina Saskia Mentlng, in relazione alle attività sviluppate quest'anno sull'Antica Roma dal suo Laboratorio della Creatività, ed aiutata dal marito, il noto Maestro Roberto Aronne, è stata organizzata una gita a Pompei per visitare dei siti archeologici ed arrivare in cima al Vesuvio. La partecipazione è stata numerosa (eravamo in 50!) calorosa e piacevolmente rumorosa, con i bambini estremamente interessati ed incuriositi da tante bellezze storiche e naturali. Dopo una partenza da Montefiascone all'insegna del brutto tempo, sabato mattina cambiando in corsa il programma siamo giunti alle pendici del Vesuvio dove il tempo è stato invece clemente. Grazie alla presenza nel gruppo della Dott.ssa Rosanna Fantucci, apprezzato Geologo di Montefiascone, abbiamo potuto capire meglio le origini, la storia e gli avvenimenti che nei millenni si sono legati ad uno dei vulcani più pericolosi e studiati del mondo, il Vesuvio. Con una bella e ripida camminata siamo arrivati in cima al vulcano costeggiandolo, ammirandolo, fotografandolo e godendoci uno spettacolo meraviglioso che, da quella posizione, si faceva ammirare in tutto il suo splendore, l'intero Golfo di Napoli. Pranzo al sacco e via siamo giunti a Sorrento. Qui, causa la pioggia, ci siamo divisi in vari gruppi passeggiando per le vie del centro storico, a m m i r a n d o e d e g u s t a n d o le c r e a z i o n i locali ( c e r a m i c h e , dolci, ecc). Verso le 18,00 partenza e quindi arrivo presso i Padri Dehoniani di S. Antonio Abate. L'accoglienza e la sistemazione è stata delle migliori, come la cena e la colazione che sono state apprezzate da tutti noi. Il giorno seguente alle 9,30 inizio della visita agli scavi di Pompei. Il percorso, affascinante ed accompagnato anche da una temperatura piacevole ci ha permesso di scoprire e di apprezzare la grandezza, l'ingegno, la bravura ed il gusto dei nostri antenati dell'Antica Roma. Dalle strade, all'anfiteatro, dalle botteghe, alle terme, dagli affreschi ai colonnati siamo rimasti incantati per oltre 5 ore. La visita è stata ancora più ricca ed interessante perché oltre alla guida ufficiale, all'ingresso ci aspettava un nostro concittadino, Padre Lorenzo (Giuseppe Presciuttini) che da circa 30 anni svolge la propria missione proprio a Pompei. Padre Lorenzo è stato una guida eccezionale (molto più informato di quella ufficiale!) e, fino all'ora di pranzo, ha elargito con grande passione a tutti noi storie e particolari di Pompei che ascoltarlo è stato un vero piacere. Nel pomeriggio siamo poi andati a visitare gli scavi ed il Museo Antiquarium di Boscoreale dove era allestita la mostra "Uomo e Ambiente nel territorio vesuviano". Anche qui è stato un susseguirsi di emozioni e di ammirazioni per quanto i nostri antenati (i Romani) e la natura (il Vesuvio) hanno determinato e lasciato a tutti noi. Alle 17,00 è giunta l'ora del ritorno e quindi siamo ripartiti con il nostro pullman. Sotto una pioggia battente abbiamo ripreso la strada di casa e, a circa 100 Km dalla meta, c'è stato anche un imprevisto; è scoppiata una gomma del pullman! Fortunatamente era una di quelle posteriori (dietro sono 4) e quindi, a parte l'agitazione del momento, il fatto non ha determinato problemi perché abbiamo potuto proseguire ugualmente per tornare a casa. Unica nota stonata è stata la risposta negativa che, un gommista conosciuto da tutti noi (si trova alle porte di Zepponami), interpellato telefonicamente dal nostro eccezionale autista, ha detto (non aveva voglia!) di non sostituire il pneumatico esploso al nostro arrivo. Un meritato plauso va invece dato ad Angelo Caprio il quale, contattato ha immediatamente dato la sua disponibilità e gentilmente oltreché professionalmente si è adoperato fino a tarda notte per la sostituzione del pneumatico. Appuntamento nei prossimi giorni presso la Biblioteca Comunale per rivivere questi due giorni fantastici attraverso una selezione di tutte le foto effettuate ed un video sui vulcani! Ancora un sentito ringraziamento a Saskia e Roberto per quanto e come sono riusciti ad organizzare il tutto, alle meravigliose emozioni vissute e condivise da tutti noi ed in particolare da tutti i bambini fiduciosi di rivivere queste fantastiche esperienze in un futuro molto prossimo. I partecipanti tutti pag. 23 Un pensiero confuso sul 25 aprile di Luca Musella Il destino di un popolo è nella sua lingua, nei suoi ricordi, nella capacità di rielaborare il dolore. Ogni morte, ogni nascita, ogni evento dell'esistenza acquisisce, attraverso la memoria, un valore doppio: la sofferenza e la speranza. I cantori di una comunità, siano essi professori, intellettuali o giornalisti, portano sulle spalle una responsabilità enorme, quella di essere testimoni del proprio tempo. Come se si fosse atleti di una staffetta infinita che ha, come unico scopo, il perdurare di un'identità. Lo scempio che l'uomo moderno ha compiuto in gran parte del nostro pianeta ha avuto, nell'impotente silenziosità dei cantori, un alleato prezioso. Solo così si riesce a spiegare l'avanzata del Male: quella sanguinosa mancanza di pace che, prima ha scavato un solco dentro le coscienze, poi ha deturpato le coste, le montagne, i laghi, le città; imbrattando d'opacità e di violenza ogni paesaggio, corrompendo e umiliando ogni istituzione. Una periferia dell'anima prima che dello sguardo, in cui è scomparsa la memoria, trascinandosi via qualunque forma di poesia. E' nostro dovere oggi resistere, con ogni mezzo pacifico a disposizione, alla continua aggressione della globalizzazione. E' dovere dei politici coadiuvare questa nuova e ineluttabile forma di resistenza. Ma sono, soprattutto i vari cantori che devono scendere dai loro fittizi piedistalli e tentare di raccontarci diversamente. La nuova resistenza trova linfa e vigore nella parola Divina ma, anche, in quella terrena. Nel volto sofferente di Gesù e in quello sorridente di un bambino. Spegniamo la TV, tanto il mondo, quello reale, non è a portata di mouse e la vita non si scrive con gli sms. La resistenza è insita nelle mani che stringiamo, nelle pietre che tocchiamo e nei ricordi che salviamo dal tempo. Impariamo a raccontarci, prima che la Storia ci condanni ad un oceano di silenzio, prima che tutte le rappresentazioni del male diventino il companatico di un'abbrutita e globalizzate quotidianità. Resistere e raccontare la nostra ricerca di luce, resistere e non aver pudore a condividere le parole dell'amore e quelle della paura. Nella Casa "gli Oleandri" di Porto S. Stefano programma e calendario stagione estiva 2005 L'iter estivo della Casa Oleandri di Porto S. Stefano 2005, proprietà della Chiesa Viterbese e gestita dalla Confraternita S. Carlo di Montefiascone osserverà i seguenti turni di vacanze marine: 1° turno: anziani dei Comuni dal 30 maggio all'11 giugno m. 2° turno: privati o famiglie dal 13 giugno al 27 giugno m. 3° turno: minori delle Colonie dal 29 giugno al 19 luglio m. 4° turno: giovani Grest marino dal 21 luglio al 6 agosto m. 5° turno: associazioni cattoliche dall'8 agosto al 20 agosto p. 6° turno: famiglie o altri gruppi dal 22 agosto al 3 settembre 7° turno: gruppi di famiglie dal 5 settembre al 17 mattina. La Diocesi di Viterbo, in accordo con le autorità civili della zona, sta adop e r a n d o s i per o t t e n e r e tutti i d o c u m e n t i per una nuova realtà del Complesso che da Colonia estiva, vuole presentarsi al suo pubblico come Casa di ferie e, nell'attesa alquanto impegnativa, spera di essere pronta, per il prossimo tempo estivo, a svolgere il calendario di cui sopra. Pur mantenendosi nella linea operativa di pastorale civica e religiosa, avrà cura la direzione della Casa di raggiungere la più confortevole riuscita del Soggiorno. Gli interventi edili più significativi per mettere a norma alcuni ambienti della Casa, hanno inciso sulla voce manutenzione straordinaria, per cui si dovrà ricorrere ad un piccolo aumento della quota giornaliera di presenza. La eccezionalità della posizione panoramica, oltre alla salubrità dell'aria, grazie agli accurati servizi offerti e alla ispirazione formativa, favoriscono ogni anno un incremento di ospiti sempre più favorevoli. La tenuta poi dei Registri amministrativi, vidimati dagli Uffici tributari del Fisco, è affidata, dietro congruo compenso, allo studio commercialista PALOMBO di Porto S. Stefano che pensa ad ogni regolarizzazione del fatturato e della assunzione legale del personale in servizio. Tutte le domande per il soggiorno marino vanno indirizzate al responsabile della Confraternita S. Carlo-Sac. Luigi PICOTTI, tramite FAX o lettera postale, presso la sua residenza via Barone 13 Montefiascone (VT), che avrà cura di rispondere ad ogni richiesta, rispettando il quadro dei turni sopra descritti e nel limite delle possibilità. Il Commissario della Confraternita Sac. Luigi Picotti TelVFax 0761.826048 S. Carlo LA VOCE - n° 5 - Maggio 2005 pag. 24 La famiglia Sensi delle Mosse Come questa, la maggior parte delle famiglie di Montefiascone erano, nella prima metà del secolo scorso, di modesta condizione economica, ma ricche di numero, di umanità, di religiosità. La famiglia di Sensi Agostino e della sposa Falappa Margherita si componeva di 9 persone: i figli erano: Desiderio, Zita, sposa del nostro poeta Diodato, Francesca, Vittoria, Valerio e Lucia. Manca nella foto Salvatore, forse perché era il fotografo. L'immagine è venuta un po' mossa ma bella lo stesso. In cielo, oltre ai genitori, ci sono Desiderio e Valerio. Non c'erano tante cose da spartire, ci si voleva veramente bene. Oggi si vuole chiamare famiglia una coppia gay, che pretende di poter adottare anche figli! Queste al contrario erano le vere famiglie fondate sull'amore, sul sacrificio, sul lavoro, sulla gioia di vivere insieme, sul timore e la benedizione di Dio Padre. Il 03/03/2005 presso l'Accademia di Belle Arti di Roma la signorina Tiziana CHIARA con la votazione di 110 e lode ha discusso la tesi in decorazione dal titolo - HIC ET NUNC" atto dell'azione d'arte - esaminando il rapporto della fotografia nelle arti contemporanee. Relatrice pofessoressa Laura Salvi e Professore della cattedra di decorazione Gianluigi Mattia. Con grande orgoglio dei genitori Gianni, Mariuccia e del fratello Riccardo. Il 31 marzo, presso l'Università degli Studi di Firenze, facoltà di Scienze Statistiche ed Economiche, si è brillantemente laureata la signorina Arianna Pallottini, con una tesi sul controllo statistico di qualità dal titolo: Robustezza del disegno sperimentale sul controllo di qualità: lo splitplot come miglioramento al product-array di Taguchi. Relatrice la chiar.ma prof.ssa Rossella Berni. Viva partecipazione della mamma Elena, congratulazioni dagli zii Giuliana e Giuseppe, dai cugini Luca e Giovanna e dal fidanzato Francesco. 42 anni di vita matrimoniale Il giorno 25 aprile vedo alla Messa Vespertina che si celebra presso la Chiesa del Divino Amore una coppia di sposi: Morano Mario e Moscetti Gelsomina. Sono venuti a ringraziare il Signore perché in questo giorno si sono uniti in matrimonio in S. Flaviano - 42 anni fa. Celebrante il parroco D. Biagio Governatori. Naturalmente abbiamo pregato per loro e la figlia Maria Vittoria, come per tutte le coppie falische perché trovino gioia vera in una unione fedele e costante, con l'aiuto e la benedizione di nostro Signore. Il 14 aprile 2005, presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze, Valentina Cappannella, si è laureata discutendo la tesi di diritto penale generale "Abolitio criminis e successione modificativa nelle recenti riforme del diritto penale economico" con il punteggio di 110/110 e lode, con gioia della mamma Anna Rita, del babbo Roberto e della sorella Elena. Dopo la laurea... il lavoro! Da qualche mese l'ing. Fabio Giraldo, iscritto all'ordine degli ingegneri di Viterbo, ha avviato la sua attività nello studio di Corso Cavour n. 28 qui a Montefiascone. Specializzato in Ingegneria Civile-Geotecnica. E' possibile contattarlo al numero di telefono 3802947849, e-mail: [email protected]. Auguri dalla tua famiglia e dai tuoi amici. Buon lavoro! Sposi a non finire Con il mese di maggio inizia la serie di sposalizi in tutte le parrocchie di Montefiascone. Una delle ultime coppie dello scorso anno è stata quella di Mancini Gianpiero e Rita De Marchi, sposatesi il 19 dicembre 2004 a S. Margherita con due sacerdoti celebranti: Mons. Sergio Lanza, di Roma, e il parroco D. Agostino. Gli sposi intendono augurare a tutte le coppie dell'anno 2005 un avvenire di amore fecondo, frutto d'impegno costante e fattivo sul piano lavorativo, familiare, morale-religioso. La famiglia - presa sul serio - è la realizzazione sia per l'uomo che per la donna più completa, più naturale e soddisfacente, perché diventa ed è l'immagine della famiglia divina. Auguri, cari sposi, siate ricchi e belli, non tanto esteriormente quanto nello spirito. Continuate a pregare lo Spirito Divino che vi aiuti a superare tutte le difficoltà e a mantenere la promessa che vi siete fatti nell'accogliervi a vicenda: "esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita". PER C O M O D I T À ' DEI LETTORI DE " L A Montefiascone studiosa VOCE" Potete versare: - s u l c.c. n° 1 8 5 3 / 7 6 p r e s s o l a B a n c a C a t t o l i c a - s u l c.c. n° 1 0 / 6 1 2 6 8 p r e s s o l a C a s s a d i R i s p a r m i o d i Montefiascone o i n v i a r e t r a m i t e c. c. p o s t a l e n . 1 2 1 5 8 0 1 0 i n t e s t a t o a P a r r o c c h i a S. M a r g h e r i t a - 0 1 0 2 7 M o n t e f i a s c o n e o c o n s e g n a r e a d A n g e l o M e n g h i n i p r e s s o il n e g o z i o i n V i a S. L u c i a F i l i p p i n i p r e o c c u p a n d o v i d i m e t t e r e il v o s t r o n o m e p e r e s s e r e i n s e r i t i n e l l a r u b r i c a "La Voce è grata ai suoi". Dagli sposi... ai figli! E' la signorina Benedetta Cleri, alla sua prima festa di compleanno - 7 febbraio 2005. Già è padrona della situazione, tranquilla perché sorretta dalle mani invisibili di mamma Federica Menghini, e dall'amore di papà Massimo, nonché dai quattro nonni! Anche noi le diciamo "Buon compleanno" Benedetta! Il 12 aprile 2005 all'ospedale di Orvieto è nato Marco Ciampicotto, primogenito di Andrea e Donatella Marsiglioni. Ha portato grande gioia ai genitori, ai nonni paterni Aldo e Silvana e al nonno materno Lillo. Dal cielo partecipa al dolce evento la nonna materna Rosella Giraldo.