1 TITOLO Si cura anche con le parole…comunicare la salute
Transcript
1 TITOLO Si cura anche con le parole…comunicare la salute
TITOLO Si cura anche con le parole…comunicare la salute: “Filo diretto” con il cittadino/cliente/utente ASL/ASO (proponente, se progetto Aziendale, o capofila, se progetto inter-Aziendale) Responsabile di progetto − Cognome e nome − Struttura di appartenenza − Indirizzo postale per comunicazioni − e-mail − telefono − fax Referente/i di progetto (se progetto inter-Aziendale: elenco di altre ASL 13 di Novara, Associazioni di volontariato ed Enti gestori Sig.ra Elena Vallana Preposto Ufficio Relazione Esterne (URE) Via dei Mille 2, 28100 Novara [email protected] Tel: 0321374530 Fax: 0321374546 Dott. Lorenzo Brusa RePES, Referente SC Qualità ASL 13 Via dei Mille 2, 28100 Novara Aziende e relativi Referenti di progetto [email protected] Tel: 0321374591-611 indicando i dati identificativi del responsabile di Fax: 0321374501 progetto) Centro Servizi del Volontariato Coordinamento del Volontariato Distretto di Arona e Borgomanero Coordinamento del Volontariato Distretti di Novara e Galliate-Trecate Associazioni di volontariato a valenza sociosanitaria presenti sul territorio dell’ASL 13 Enti gestori: CISA 24, OVEST TICINO, Comune di Novara ADVOCACY PER LA SALUTE E Filone tematico e Azione (indicazione del filone tematico e dell’azione QUALITA’ DELLA VITA DA PARTE DEI DECISORI PUBBLICI scelta per esteso) Azione 1 Sensibilizzazione e formazione dei decisori pubblici (es: sindaci, assessori, funzionari, dirigenti scolastici, opinion leader locali…) per la costruzione di profili di salute e qualità di vita, l’identificazione locale di obiettivi di salute prioritari e sostenibili e la formulazione di politiche pubbliche settoriali e inter-settoriali e di piani distrettuali per la salute attraverso processi partecipativi e concertativi. Gli interventi devono avere caratteristiche multi-componente di: - Diffusione dei dati epidemiologici locali con linguaggio comprensibile ed accompagnamento dei decisori nel loro utilizzo per prendere decisioni - Sostegno nella conduzione di sondaggi con gruppi di popolazione o esperti locali per la rilettura di dati quanti/qualitativi esistenti e/o da rilevare - Formazione su processi partecipativi, 1 concertativi ed inclusivi a partire da esempi di buona pratica realizzati in altri contesti piemontesi e italiani - Formazione e/o assistenza su processi Partner (elenco di enti, scuole, organizzazioni, associazioni… che collaborano al progetto) RELAZIONE FINALE 1. IL CONTESTO DI PARTENZA Nel 2005 le Associazioni di Volontariato e gli Enti gestori si sono rivolti all’Ufficio Relazioni Esterne dell’ASL 13, manifestando l’esigenza di formulare un progetto di integrazione tra Azienda sanitaria, Volontariato ed Enti gestori, riscuotendo un buon interesse. Nello stesso anno l’ASL ha partecipato, in accordo con le disposizioni legislative, ai Piani di Zona. Tuttavia l’esperienza della piena integrazione con il Volontariato e gli Enti gestori (partner) (ulteriore rispetto a quanto previsto dalla vigente legislazione) rappresenta un valore aggiunto per le stesse associazioni e l’Azienda, in quanto coinvolge direttamente gli opinion leader di tali partner nei processi decisionali finalizzati a migliorare l’accesso e la fruibilità alle strutture sanitarie da parte dell’utente. In quest’ottica l’ASL ( intesa come Direttori di Distretto, piuttosto che Collegio di Direzione, etc.) si pone gli obiettivi di: • accompagnare i decisori (Volontariato ed Enti gestori) nell’utilizzo dei dati epidemiologici, funzionali ai processi decisionali, e nella diffusione degli stessi alla cittadinanza; • condurre sondaggi con gruppi di popolazione o esperti locali per la rilettura di dati quanti/qualitativi esistenti e/o da rilevare; • promuovere la formazione dei partner del progetto su processi partecipativi, concertativi ed inclusivi per l’individuazione di priorità e la successiva definizione di politiche pubbliche e piani distrettuali per la salute. Infine l’ASL vuole favorire la formazione su piani di comunicazione con la comunità, le organizzazioni di volontariato e i media locali per attirare l’attenzione e diffondere i dati sul processo di integrazione avviato e sui risultati. A tal fine appaiono strumenti di governance gli accordi di programma, che dovrebbero contribuire ad instaurare un efficace meccanismo di comunicazione tra ASL, Enti gestori e Volontariato, per garantire la coerenza tra bisogni della popolazione e azioni, sia in campo sanitario che sociale. La realizzazione degli obiettivi esplicitati si concretizza nell’attivazione, come prima azione, di “punti di accoglienza”, sul modello di quello già presente in azienda nel PO di Borgomanero, per gli utenti che si recano ai poliambulatori di Novara e di Oleggio, anche sedi di Distretti omonimi, per indirizzare la soddisfazione dei bisogni non solo sanitari, ma anche sociali, del cittadino. Per l’avvio del progetto l’ASL si impegna a promuovere l’empowerment del Volontario, che guida il soggetto attraverso l’offerta del Servizio Sanitario e partecipa alla conduzione di sondaggi con gruppi di popolazione, e l’empowerment dei decisori pubblici, per la formulazione di politiche comuni che favoriscono l’accesso del cittadino alle strutture sanitarie e sociali. 1.1. Analisi del contesto di partenza: risultati della diagnosi educativa ed organizzativa 2 Il progetto che si intende realizzare è finalizzato a generare cambiamenti in termini organizzativi con conseguenti ricadute anche sulla salute. La scala di priorità nel progetto privilegia i fattori rinforzanti, nell’ottica della realizzazione di azioni che facilitano l’accesso del paziente alla struttura sanitaria e/o sociale e successivamente incentivano la partecipazione dei decisori pubblici alla definizione di accordi di programma. 1) Fattori predisponenti Conoscenza: aumentare le conoscenze degli operatori impegnati nel punto di accoglienza rendendoli autonomi nel gestire l’utente. Fornire ai decisori pubblici conoscenze specifiche circa i processi partecipativi da applicare alle strategie di governance. Valori: Il volontariato è espressione di una moltitudine di valori che guidano le sue azioni. Un ulteriore valore è rappresentato dalla collaborazione tra struttura sanitaria, Enti e Volontariato che affermano la centralità dell’utente nel servizio sanitario e nella società. Percezione: la percezione dell’utilità dell’interazione tra struttura pubblica e volontariato è dimostrata dalla soddisfazione dell’utente che usufruisce dei servizi, monitorata dall’Azienda tramite indagini di gradimento condotte periodicamente (customer satisfaction). Autoefficacia: ossia la consapevolezza, da una parte del Volontariato, di essere utile all’utente e di aiutarlo per il soddisfacimento dei bisogni di salute, e dall’altra dell’Ente gestore di essere l’attore principale del processo di cura del soggetto con un bisogno assistenziale. 2) Fattori abilitanti Disponibilità di risorse da utilizzare per la salute: presenza di alcune Associazioni di volontariato ed Enti gestori disponibili a fornire personale per i punti di accoglienza, disponibilità dell’ASL a fornire uno spazio per le Associazioni e un supporto tecnico per il funzionamento dei medesimi. Accessibilità alle risorse: possibilità del volontariato di disporre di una postazione appositamente predisposta e adeguatamente attrezzata nelle sedi poliambulatoriali. 3) Fattori rinforzanti Governanti: disponibilità dell’ASL di formare i Volontari; disponibilità di sperimentare l’utilità del punto di accoglienza e di valutare i dati concordando con le Associazioni e gli Enti gestori strategie ad hoc per migliorare l’accessibilità del soggetto al Servizio sia sanitario che sociale. Politici: importanza della definizione di strategie di integrazione tra ASL ed Enti gestori in una azione comune finalizzata alla soddisfazione dei bisogni dell’utente/paziente. Presso il Presidio Ospedaliero di Borgomanero è attivo dal 2003 il punto di prima accoglienza che consente di soddisfare le richieste del cittadino che si rivolge alla struttura sanitaria, garantendo ad una media di 120 persone/die varie attività. Tale iniziativa era nata dalla necessità di accogliere, nel Presidio più importante dell’ASL 13 per tipologia di attività svolte, le persone che frequentano la struttura ospedaliera per problemi di salute, propri o dei famigliari. A causa dei continui lavori di ristrutturazione, necessari a supportare i nuovi assetti organizzativi, il Presidio presenta una articolazione complessa con “percorsi” non sempre chiaramente definiti. Per superare tale 3 criticità, anche sollecitati dal volontariato, si era pensato di istituire un punto di accoglienza, gestito da personale volontario formato e messo a disposizione da associazioni più legate al mondo della assistenza. Punti di forza del progetto borgomanerese: superamento dell’individualità dei vari attori con integrazione tra associazioni di volontariato e istituzione (ASL); mediazione operata dal volontario tra le richieste/necessità del cittadino e assetto organizzativo dell’istituzione. Punti di debolezza del progetto borgomanerese: assenza di dati di attività in grado di monitorare tutti i processi gestiti dal volontariato nel punto di accoglienza; organizzazione delle attività lasciate allo spontaneismo e pertanto non precisamente pianificate e coordinate, a scapito dell’efficienza e dell’efficacia. Elementi trasferibili del progetto borgomanerese: possibilità di creare una rete tra le associazioni di volontariato e possibilità di utilizzare e perfezionare l’esperienza consolidata nel Presidio di Borgomanero presso altre sedi ASL, attraverso una crescita condivisa di entrambe le realtà . 1.2. Alleanze tra gli attori interessati al progetto La condivisione del progetto è avvenuta tramite riunioni periodiche con i rappresentanti delle Associazioni ed incontri con i volontari. I ruoli e i compiti di ciascun attore sono stati concordati e attribuiti nella riunione che ha decretato formalmente l’avvio del progetto (11 luglio 2006). La collaborazione tra le parti interessate ha sempre privilegiato il criterio della piena integrazione delle competenze finalizzata a rendere al cittadino un servizio utile e qualificato. Il primo passo è stata l’attivazione di un punto d’accoglienza presso la sede legale dell’ASL 13 gestito da rappresentanti delle Associazioni di Volontariato di tipo sanitario, adeguatamente formati per l’attività di front-office con il cittadino, interattivo e funzionale, in quanto, al momento attuale, al volontario si richiede, non solo generosità, ma competenza e preparazione ed il corso ha consentito ai partecipanti un’adeguata formazione indispensabile per espletare le funzioni assegnate. In concomitanza con la distribuzione dei compiti/ruoli non è sorto alcun conflitto tra le parti interessate, né si sono riscontrate particolari difficoltà attuative. L’avvio del progetto ha fatto emergere, sempre con maggior forza, la volontà e la serietà delle Associazioni di Volontariato coinvolte, che operano nel territorio di Novara e Comuni limitrofi in collaborazione con l’istituzione sanitaria e sociale. 1.3. Andamento del gruppo di progetto Un importante risultato ottenuto nella fase di attivazione e durante lo svolgimento del progetto consiste nella richiesta, emersa dai Volontari, di effettuare incontri periodici con i rappresentati delle Istituzioni e di una formazione permanente per rispondere ai bisogni delle persone e delle Associazioni. In particolare i Volontari che gestiscono il Punto di Accoglienza di Novara e delle altre sedi aziendali, hanno spontaneamente espresso l’esigenza di corsi di aggiornamento su argomenti specifici sulla base sia delle richieste informative ricevute da parte degli utenti sia per consolidare ed accrescere il loro background. La richiesta si è concretizzata in un corso di aggiornamento a carattere informativo, realizzato in due edizioni a Novara (20 aprile e 4 maggio 2007). Il corso (della durata di una intera 4 giornata) è stato seguito attivamente da quasi la totalità dei Volontari, che si sono dimostrati molto interessati ad apprendere ed approfondire gli argomenti proposti. Anche gli operatori aziendali, coinvolti nella docenza, che si raffrontano giornalmente con gli utenti, hanno avuto modo, confrontandosi con il Volontariato addetto al Punto di Accoglienza, di capire quali sono le esigenze più frequenti ed i bisogni primari del cittadino. A settembre è previsto un secondo corso di formazione per i Volontari che gestiscono i Punti di Accoglienza di Borgomanero ed Oleggio. Considerati i buoni risultati raggiunti ed il gradimento ottenuto dai Punti di Accoglienza attualmente esistenti nell’Azienda, si sta valutando la possibilità di aprire ulteriori Punti nelle sedi aziendali di Trecate, Arona (nuova sede distrettuale dei Servizi Territoriali) e di Viale Roma a Novara; per quest’ultima il progetto è attualmente in fase di analisi in quanto si sta analizzando la completa fattibilità dei lavori, essendo la sede in questione oggetto di ristrutturazione. A seguito delle analisi dei reclami dell’anno 2006, di quelle effettuate nell’ambito delle rilevazioni di customer satisfaction aziendali e delle attività dei Punti di Accoglienza dislocati sul territorio ASL (cfr. allegati) è emersa la necessità di riproporre un’indagine sulla modalità relazionali e di comunicazione messe in atto nell’Azienda Sanitaria. I Volontari sono stati coinvolti nella fase di predisposizione del questionario di gradimento e collaboreranno alla distribuzione, raccolta ed analisi dei dati. L’indagine sarà attivata in via sperimentale nel trimestre settembre/dicembre 2007. Inoltre, in seguito agli incontri effettuati con le Istituzioni di Volontariato ed all’analisi dei dati sulle attività dei vari Punti di Accoglienza, si sta predisponendo materiale informativo (brochure e opuscoli) riguardante l’organizzazione dei Servizi Sanitari locali, le modalità di prenotazione, i tempi di attesa, che sarà in versione definitiva nel mese di agosto. Quanto elaborato verrà sottoposto all’attenzione dei Volontari e delle Organizzazioni Sindacali a settembre. 1.4. Promozione del progetto Per la gestione del progetto si è costituito un gruppo di lavoro aziendale comprendente figure di diversa professionalità sia di Strutture Territoriali che Ospedaliere. La sua realizzazione è stata comunicata tramite il periodico aziendale (pubblicato sul sito internet), e presentato ai Comitati Consultivi Misti. Per dare visibilità al progetto, rendendolo uno strumento di comunicazione efficace nella relazione con l’assistito, si sono informati i mass media (cfr. rassegna stampa agli atti dell’URE – Novara Oggi 21.07.06 – L’Azione 22.07.06 e 07.10.06– L’informatore 22.07.06 – La Prealpina 27 e 29.09.06; 24.10.06; 27.12.06; 06.01.07 – Novara Oggi 06.10.06 – Corriere di Novara 07 e 26.10.06; 13.01.07; 29.01.07; 13.01.07 Stampa 26.10.06 – La Tribuna 30.10.06 e 19.01.07 – Il Novarese 20.11.06 – Notizia Oggi 27.12.06). La stampa locale, infatti, riserva la massima attenzione alle notizie ed ai problemi di una realtà specifica, dedicando ampio spazio a notizie, anche minime, ma che interessano più da vicino la gente. Attraverso di 5 essa, le emittenti televisive e radiofoniche si conosce sempre di più il territorio e i reali bisogni delle persone. Stampa locale utilizzo di: • comunicati stampa che rappresentano un rapido strumento di collegamento tra chi produce la notizia e le redazioni degli organi di informazione nella fase di avvio e periodicamente-. • presentazione alla stampa (cerimonie di consegna attestati al termine del corso di formazione e di inaugurazione del punto di accoglienza, apertura del Punto di Accoglienza a Novara). • Interviste radiofoniche, televisive e su quotidiani • notiziario IN FORMA il periodico aziendale (pubblicato on line) riserva alcune pagine al mondo del volontariato. 2. PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ E GERARCHIA OBIETTIVI PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ Chi fa Che cosa Entro quando ASL ed Enti Gestori e Associazioni di Volontariato URE, SC Qualità Analizzare e valutare i bisogni sul territorio dell’ASL (distretti di Novara, Trecate ed Oleggio), tramite focus-group e risultati dell’indagine di customer satisfaction con la partecipazione degli operatori degli stessi Enti e del Volontariato Valutare, tramite interviste semi-strutturate, i bisogni rilevati dagli operatori front-office del CUP al fine di strutturare, in base alle necessità rilevate, la formazione specifica del volontario Definire le risorse umane a disposizione per la organizzazione del punto di accoglienza presso l’ASL (sia volontari attivi presso il punto che Referenti delle associazioni per la gestione del personale volontario) e le modalità per l’integrazione e/o l’interazione necessarie a garantire la cooperazione Individuare e predisporre uno spazio in cui collocare il “punto di accoglienza” dotato di linea telefonica, arredi, contenitori con varia modulistica, opuscoli informativi. Definire un programma per la formazione del volontario che opererà nel punto di prima accoglienza, relativamente a: modalità di relazione/comunicazione, tutela della privacy, conoscenza dei Servizi ASL e dei Comuni e delle loro attività; concetto di integrazione dei servizi, valutazione del gradimento; realizzazione del corso di formazione Entro 3 mesi dall’avvio del progetto Associazioni di Volontariato e Centro Servizi Volontariato, Enti gestori ASL 13 URE, SC Qualità, Epidemiologia e Medicina Legale dell’ASL 13 e assistente sociale dell’Ente gestore, Associazioni di Volontariato Volontari formati Entro 3 mesi dall’avvio del progetto Entro il secondo e il terzo mese dall’avvio del progetto Entro 3 mesi dall’avvio del progetto Secondo e terzo mese dall’avvio del progetto Quarto e quinto mese dall’avvio del progetto a) Predisposizione questionario gradimento b) somministrazione a) agosto 2007 dello stesso all’utenza e/o collaborazione nella compilazione b) studio pilota settembre/novembre 2007 6 ASL13 ed esperti in processi partecipativi, inclusivi, concertativi URE e SC Qualità Dirigenza ASL, Enti gestori e Associazioni di Volontariato Enti gestori e SC Qualità Formare gli opinion leader su processi partecipativi, inclusivi e settembre/ottobre concertativi per l’individuazione di priorità 2006 ed aprile/maggio 2007 Esaminare i dati dello studio pilota Dicembre 2007 In base ai bisogni di salute rilevati, definire misure correttive e strategie che facilitano l’accesso dell’utenza e permettono di ottimizzare la risposta alle domande di salute e assistenza del cittadino Implementare le misure correttive e organizzare le strategie per l’assistenza sociale sul territorio, tarata sui bisogni individuati Nono, decimo ed undicesimo mese dall’avvio del progetto Dodicesimo mese dall’avvio del progetto Definire le modalità per il funzionamento del call-center per Luglio 2007 l’utenza, inteso sia come punto di riferimento del soggetto che ha necessità di avere informazioni sui servizi dell’ASL sia da utilizzare come strumento per diffondere informazioni di salute per la popolazione da parte di medici dell’ASL *URE ASL13SC Qualità ASL, associazioni di volontariato ed Enti gestori *= da sviluppare secondariamente rispetto all’ attivazione del punto di accoglienza e all’esperienza maturata. GERARCHIA OBIETTIVI Gerarchia Risultato diagnosi Obiettivo Rinforzante Collaborazione e interazioni tra vertici dell’organizzazione sanitaria e politici limitata ai Piani di Zona Ambientale Necessità di predisposizione di spazio in cui collocare i punti di accoglienza Comportamentale Necessità di empowerment dell’operatore Predisponente Collaborazione tra struttura sanitaria, Enti e Volontariato che affermano la centralità dell’utente nel servizio sanitario e nella società. La Dirigenza ASL ha analizzato, con gli Enti gestori e il volontariato, tramite questionari di customer satisfaction e focus-group, i bisogni socio sanitari dei soggetti che accedono ai poliambulatori per organizzare, in maniera efficace ed efficiente, il punto di accoglienza. I decisori pubblici e gli opinion leader sono stati formati per partecipare in modo attivo ai processi decisionali, per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e sociali. L’ASL ha predisposto alcuni spazi fisici, facilmente accessibili ai cittadini, dotati di attrezzature, in cui sono stati ubicati i punti di accoglienza e in cui il volontariato e gli Enti gestori hanno esposto locandine informative, al fine di diffondere la conoscenza delle attività delle Associazioni e degli Enti sul territorio dell’ASL 13. L’ASL 13 ha realizzato, sulla base delle necessità e dei bisogni espressi, in collaborazione con il Volontariato e i servizi sociali degli Enti gestori, un corso di formazione per i Volontari. Al termine del corso il Volontario e l’operatore dell’Ente gestore sono in grado di accompagnare l’utente nel percorso sanitario e socio-assistenziale. L’ASL ha collaborato con Enti gestori, Volontariato e decisori pubblici nella programmazione e realizzazione di azioni al fine di facilitare la soddisfazione del bisogno di salute e/o socio-assistenziale del cittadino Coscienza del valore e della missione del Il Volontario, al termine della formazione specifica è in grado di interagire pienamente con il cittadino e di 7 Abilitante volontario nella società indirizzarlo al servizio di cui il soggetto necessita. Disponibilità di risorse umane da impiegare per la tutela del cittadino L’ASL ha incentivato l’azione del volontariato, degli Enti gestori e dei decisori pubblici nella collaborazione alla pianificazione di strategie per la salute, tramite partecipazione diretta al progetto con impegno da parte di tutti gli attori a progettare, condividere ed attuare strategie correttive mirate 3. VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI RISULTATO VALUTAZIONE DI PROCESSO Chi fa obiettivo Punto critico previsto ottenuto Strumento Indicatore processo ASL13 e Centro Servizi Volontariato (CSV), Enti gestori Definire un documento con le modalità operative dei punti di accoglienza Presenza Presenza/assenza del documento documento (indicatore dicotomico) ASL13 Associazioni di volontariato, Enti Gestori Definire le modalità di formazione dei volontari in relazione alle criticità rilevate tramite l’analisi condotta con gli operatori front-office e tramite focus-group per la valutazione dei bisogni socioassistenziali Presenza di matrice Presenza SWOT con dettaglio matrice dei punti di debolezza e minacce 8 Periodicamente verbale l’URE incontra i Volontari per raccogliere suggerimenti, osservazioni e bisogni. Durante l’incontro viene stabilito quanto realizzare al fine di fornire le esatte modalità operative ai Volontari. Il tutto viene verbalizzato ed il verbale viene assunto quale strumento operativo da seguire e da diffondere. Presenza Matrice matrice SWOT Organizzare il corso di Presenza di formazione per i programma del volontari corso comprendente tutti gli argomenti specifici sviluppati dai vari profili professionali citati nella sezione “Programma delle attività” CSV ed Enti Partecipare al corso di Numero di soggetti hanno gestori formazione “ad hoc” che al per operare presso il partecipato di punto di prima corso/numero operatori inseriti accoglienza nella turnistica del punto di prima accoglienza (standard: 100%) Numero di ASL13 ed Formare gli opinion Enti gestori leader e sensibilizzare soggetti/associazioni che hanno i decisori pubblici partecipato alla rispetto ai processi realizzazione dei partecipativi di mettendoli in grado di piani zona/numero di interagire per la soggetti coinvolti progettazione di nei Piani di zona interventi rivolti al cittadino/cliente/utente (indicatore proxi) Valutare, in modo Indicatore ASL13, CSV, Enti partecipato, i risultati dicotomico: del progetto Presenza/assenza di gestori, verbale della decisori valutazione pubblici effettuata con gli attori coinvolti nel progetto di ASL13 Definire azioni per Presenza documento migliorare l’accessibilità dei programmatico che gli servizi da parte del definisca impegni dell’ASL cittadino per favorire l’accesso del cittadino Svolgimento Svolgimento corso come da n.2 corsi come programma da programma allegato Documento con programma dei corsi svolti Presenza 82% dei volontari, che hanno formato i rimanenti, i quali per vari motivi non hanno potuto partecipare. Partecipazione e realizzazione Piani di Zona con il coinvolgimento dei Direttori di Distretto o loro delegati. Foglio presenza, attestato di partecipazione al corso Partecipazione al corso di tutti i volontari inseriti nella turistica del Punto di Acc. Partecipazione e realizzazione Piani di Zona oltre ad incontri periodici con i Rappresentanti dei volontari e delle istituzioni Presenza di Presenza verbale verbale riunione con gli attori coinvolti per condividere i risultati Presenza di documento programmatico che definisca gli impegni dell’ASL per favorire l’accesso del cittadino Call center attivo Verbali Piani di Zona del Verbali della riunione Piano Attuativo Aziendale e liste di attesa 2006/2007 Piano Attuativo Aziendale e liste di attesa 2006/2007 Call center in Report delle ASL, CSV, *Aprire e rendere Call-center attivo fase di chiamate Enti gestori operativo il call center attivazione / ricevute nel / in alternativa portale RAV primo mese di valutare possibilità di (cfr. materiali). operatività dal attivare casella di posta elettronica call-center *= da sviluppare secondariamente rispetto all’attivazione del punto di accoglienza e in base all’esperienza maturata. 9 4. RISULTATI E CONCLUSIONI Un primo risultato raggiunto è stato senza dubbio la collaborazione ed il confronto con i Volontari operanti nel Punto di Accoglienza, che ha permesso un reciproco arricchimento dato dalla possibilità di valutare le problematiche da due punti diversi. Entrambe le parti sono state molto soddisfatte di quanto attuato, e soprattutto i Volontari si sono sentiti molto partecipi, altamente stimolati e gratificati dal riscontro ottenuto nei rapporti interpersonali con gli utenti. L’interazione tra l’Azienda, le Associazioni di Volontariato e gli Enti Gestori si è rivelata utile alla crescita di tutti gli operatori coinvolti nel progetto permettendo di rispondere in modo più appropriato alle richieste dei cittadini facilitandone l’accesso alle strutture ed ai percorsi di salute e/o sanitari. Dopo l’apertura del Punto di Accoglienza, avvenuta lo scorso novembre 2006, si è iniziato dal febbraio 2007 a raccogliere e catalogare in un database le tipologie di richieste di informazioni che l’utente sottoponeva al volontario addetto. Durante il periodo monitorato, nell’ambito dell’orario di apertura del servizio 09.00 – 13.00, si sono ricevute n. 3010 richieste di informazione, equivalenti ad una media di n. 231 alla settimana (circa 46 persone al giorno), inerenti soprattutto: assistenza pagamenti attraverso Punto Giallo (n.511 pari al 16,98%), esenzioni ticket (n.316 pari al 10,50%), scelta /revoca medico (n.284 pari al 9,44%); da notare inoltre n.440 ( il 14,62%) richieste di informazioni “varie”. Il prossimo obiettivo è quello di analizzare dettagliatamente le richieste di informazione più frequentemente pervenute individuando la soluzione migliore per l’utente affinché possa avvantaggiarsi nei percorsi sanitari e non. Corsi di aggiornamento Si sono tenuti due corsi di aggiornamento: uno di base per preparare i Volontari alle attività del Punto di accoglienza ed uno di approfondimento, indirizzato a coloro che già operano nei Punti di accoglienza aziendali, per aumentare le loro conoscenze relative agli aspetti più complessi delle prestazioni offerte dall’Azienda ed approfondire alcune tematiche richieste dal Gruppo di volontari, che presentavano della difficoltà. Durante tali corsi è stato somministrato ai partecipanti un questionario per valutare la rilevanza, la qualità e l’efficacia dell’evento formativo. Le domande proposte sono state le seguenti: 1. Come valuta la rilevanza degli argomenti trattati rispetto alla sua necessità di aggiornamento? Non rilevante Poco rilevante Abbastanza rilevante Rilevante Molto rilevante 2. Come valuta la qualità educativa/di aggiornamento fornita da questo evento? Scarsa Mediocre Soddisfacente Buona Eccellente Efficace (mi ha stimolato a cambiare alcuni elementi della mia attività) Molto efficace (mi ha stimolato a cambiare in modo rilevante alcuni aspetti della mia attività) 3. Come valuta la efficacia dell’evento per la tua formazione continua? Inefficace (non ho imparato nulla per la mia attività) Parzialmente Abbastanza efficace efficace (mi ha stimolato a (mi ha confermato modificare alcuni che non ho necessità aspetti dopo aver di modificare la mia acquisito ulteriori attività) informazioni) 10 Le valutazioni espresse dai partecipanti sono state le seguenti; Il corso base (al quale hanno partecipato n. 27 Volontari) è stato valutato: Rilevanza argomenti trattati – Abbastanza rilevante da n. 6 persone (22,22%) Rilevante da n. 14 persone (51,85%) Molto rilevante da n. 7 persone (25,92%). Qualità educativa - Efficacia intervento – Soddisfacente da n. 4 persone (14,81%) Buona da n. 14 persone (51,85%) Eccellente da n. 9 persone (33,33%) Parzialmente efficace da n.1 persona (3,70%) Abbastanza efficace da n. 10 persone (37,04%) Efficace da n. 10 persone (37,04%) Molto Efficace da n. 3 persone (11,11%) 3 persone non rispondono alla domanda (11,11%) Il corso di “approfondimento” (al quale hanno partecipato n. 30 Volontari) è stato valutato: Rilevanza argomenti trattati – Abbastanza rilevante da n. 10 persone (33,33%) Rilevante da n. 13 persone (43,33%) Molto rilevante da n. 7 persone (23,33%) Qualità educativa - Soddisfacente da n. 7 persone (23,33%) Buona da n. 18 persone (60,00%) Eccellente da n. 5 persone (16,67%) Efficacia intervento - Abbastanza efficace da n. 16 persone (53,33%) Efficace da n. 11 persone (36,67%) Molto Efficace da n.2 persone (6,67%) 1 persona non risponde alla domanda (3,33%) 5. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI Bozza di opuscolo e brochure informativi sull’organizzazione ed i Servizi Sanitari Verbali degli incontri con i Rappresentanti delle Associazioni di volontariato contenenti le modalità operative da adottare dagli operatori del Punto di Accoglienza (disponibili presso l’URE); Coinvolgimento delle Associazioni di Volontariato nelle campagne di informazione sanitaria locali e regionali (es.: emergenza caldo, vaccinazione antinfluenzale) Totem pubblicitario / depliant informativi sul volontariato (a disposizione presso il Punto Accoglienza di Novara). NB: la restante parte della documentazione è stata prodotta con il 1° report 6. COMPETENZE ACQUISITE Volontari: I Gruppi di Volontari che si alternano nei Punti di Accoglienza hanno acquisito competenza nell’interazione con il cittadino/utente, imparando a conoscere i servizi e le attività svolte nell’ambito aziendale, nonché, più nello specifico, hanno acquisito, tramite una corretta formazione, la giusta competenza per aiutare le persone a compilare ed inoltrare le varie pratiche amm.ve. 11 ASL 13: l’azienda ed i soggetti che sono stati coinvolti nel progetto, hanno imparato ad ascoltare le esigenze e le necessità degli utenti ed a porsi nei loro confronti in maniera non autoreferenziale. Si è dimostrata aperta alle possibilità di cambiamento ed attenta alle modalità con cui attuarlo. 7. RENDICONTAZIONE ECONOMICA Descrivere brevemente le principali criticità incontrate e le eventuali soluzioni o proposte relative alla gestione amministrativa del finanziamento del progetto. TIPOLOGIA DI SPESA Personale esterno VOCI ANALITICHE DI SPESA AUTO/CO FINANZIAMENTO FINANZIAMENTO RICHIESTO Consulenza professionale per analisi e realizzazione logo totem e volantini 2000,00 Arredi 2500,00 SPESE SOSTENUTE 1248,00 tinteggiatura locali Attrezzature linea telefonica, email, 825,63 1800,00 predisposizione linea telefonica con costi a carico dell’ASL personal computer, attrezzatura informatica per call center Sussidi Spese di gestione e funzionamento Assicurazione volontari, spese parcheggio Le spese per l’assicurazione e relative al parcheggio sono a carico dell’ASL 500,00 Altro Totale • 5000,00 3873,63 specificare, con dichiarazione del Responsabile di progetto, la motivazione della modifica riferita al miglioramento della qualità del progetto e congruente con gli obiettivi originari del medesimo. N.B. Non essendo il Progetto ancora concluso, le ulteriori spese effettuate verranno rendicontate al termine del percorso. Novara, 31 luglio 2007 F.to in originale F.to in originale Il Responsabile del Progetto (sig.ra Elena Vallana) Il REPES Aziendale (dott. Lorenzo Brusa) 12 13