Comunicato Stampa
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Sempre in barca o, comunque, circondati dall’acqua: sono i quattro fratelli slavi che si ritiene siano stati i fondatori di Kiev: a loro sono stati dedicati ben due monumenti, il primo sulla riva destra del fiume Dneper (a sinistra), l’altro in Piazza dell’Indipendenza Motonautica - In Ucraina si disputa la terza prova del Mondiale di F1 Carella, a Kiev per avviare la rimonta Una gara che è lo spartiacque della stagione: chi perde colpi sul bacino di Vyshgorod rischia di essere tagliato fuori dalla corsa iridata: «Mi metto in gioco anch’io – dice il piacentino, campione in carica – ma chi rischia di più, forse, sono Chiappe e Selio» - Tante novità, a cominciare dalla nuova Baba di Massimo Roggiero affidata al francese Tourre, poi l’assenza di Valerio Lagiannella (Team Singha con il solo Francesco Cantando) reduce da un insolito incidente domestico, mentre nel paddock si rivede il vercellese Davide Padovan: in Cina e a Sharjah prenderà il posto di Rinaldo Osculati - E domenica ritorna la Presidente Cup di match races KIEV-VYSHGOROD (Ucraina), 19 luglio - In barca, sempre e comunque. Anche a Kiev, soprattutto a Kiev. Come i quattro fratelli slavi che si ritiene siano i fondatori dell’attuale capitale dell’Ucraina, ai quali la città ha dedicato ben due monumenti. Uno, in Piazza dell’Indipendenza, e soprattutto quello realizzato sulla riva L’iridato Carella vuole gente fidata nell’entourage: e se si chiamano Alex è destra del fiume Dneper: una barca che, ancora meglio. Rinaldo Osculati, invece, sembra fidarsi solo di… sé stesso quasi solennemente, trasporta il quartetto. L’unica donna del gruppo, Lybid, è a prua, elegantemente eretta contro gli elementi, mentre Schek e Khoryv sono in piedi, fieri e vigili dietro di lei, con la lancia in resta. Il terzo fratello, Kyj, cui si deve il nome della città, tiene il passato a distanza con il suo arco. Un’immagine iconica di un luogo che, dalla fondazione nel Quinto secolo come snodo commerciale, è stato flagellato da guerre e turbolenze varie, ma non ha mai perso la propria grazia. E la voglia di vivere. Nominalmente capitale dell'Ucraina dopo aver strappato tale onore a Kharkiv nel 1934, Kiev è una città in continua espansione. Amata e amante del bello e, da un paio di stagione (se ci perdonate la digressione) anche della motonautica di alto livello, quella della F1 che, dopo il debutto dello scorso anno, torna adesso nel bacino di Vyshgorod, per il terzo appuntamento iridato del 2012. Un rendez-vous difficile soprattutto perché, se non dovesse venire confermato il secondo appuntamento cinese (si è parlato di Harbin, ma non ci sono buone nuove in merito), segnerebbe la boa di metà stagione. «Un crocevia per molti - sottolinea con cognizione di causa il piacentino Alex Carella, campione iridato in carica -, un vero e proprio spartiacque di una stagione difficile per tanta gente, ma soprattutto per quelli che hanno ambizioni iridate. Si, certo, ci sono anch’io tra quelli: per cominciare davvero da qui la difesa del titolo andando all’attacco di Ahmed Al Hameli, attuale capoclassifica dopo il successo di Doha e il secondo posto di Kazan, proprio alle mie spalle. E’ proibito sbagliare: se fai cilecca su queste acque (un circuito di 2.350 metri tormentato dalla corrente con sei boe, di cui due a destra, ndr) c’è il pericolo, forse la certezza, di essere tagliato fuori dalla lotta di vertice. Chi rischia di più? Probabilmente Philippe Chiappe, ancora alla ricerca del primo successo in carriera, insomma tanti progressi ma mai il colpo di grazia (agonistico) agli avversari, e magari Sami Selio. Meglio non fidarsi di loro, però, sono ossi duri. Io? Tutto ok, anche se qualcuno mi ha chiesto se, psicologicamente, non risentirò (non risentiremo) di quello che, purtroppo, è accaduto pochi giorni fa nella prova di Classe 1 disputata in Gabon. Fare questo “mestiere”, vuol dire sapere da sempre a quali rischi si va incontro. No, la tragedia in Gabon non mi condizionerà e credo che non condizionerà neppure i colleghi che sono qui; per scacciare i fantasmi vorrei dire che quello è un altro sport, e probabilmente è davvero così». Gli avversari di questo weekend più lungo del solito (Mondiale di F1 venerdì e sabato, più la match races della Presidente Cup in calendario domenica)? Detto tra le righe di Al Hameli, Selio e Chiappe, tornano i nomi di sempre, con qualche chances in più per Francesco Cantando (se risolve i soliti problemini che di tanto in tanto rispuntano sulla Blaze fatta in casa), Jonas Andersson e Thani Al Qamzi. Basta poco, ormai, per saperlo. ROGER & BABA Coscienza a posto, per Alex, insomma, anche (o soprattutto?) perché sa che la Dac sulla quale gareggia è da sempre al vertice per quello che riguarda i parametri legati alla sicurezza. Le barche italiane fanno scuola, come conferma, tra l’altro, la sfida nella Un soddisfatto Massimo Roggiero in posa con la nuova Baba affidata al francese sfida nata tra i catamarani forgiati a Philippe Tourre. Ivan Brigada, alla.. Bolt, indica invece i traguardi da raggiungere Mariano Comense nei cantieri gestiti da Guido Cappellini e Attilio Donzelli, e quelli costruiti a Busto Arsizio con il marchio Baba. Qui, in attesa di far debuttare a dicembre, con la doppia trasferta negli Emirati, l’H1VB, il quattro tempo Mercury sviluppato assieme agli americani della Hurtley Enteprises, Massimo Roggiero gongola ancora più del solito. Se si può. A ragione, visto che proprio a Kiev ci sarà il debutto dell’ultima Baba, affidata al francese Philippe Tourre (che a sua volta ha ceduto il suo scafo a Rinaldo Osculati, reduce dal brutto volo di Kazan). Uno scafo aggressivo, con «un frontalino sottolinea il Roger – che volevamo proprio assomigliasse a quello di una vettura di F1. Se devo essere sincero, con il progetto iniziale avrebbe dovuto essere un po’ più filante, ma le linee (che sembrano un pochettino appesantite rispetto alla versione precedente, ndr), sono state dettate dai crash boxes. La sicurezza prima e davanti a tutto. L’abitacolo, ad esempio, è più ampio: per rendere la visibilità migliore in primo luogo, ma soprattutto per permettere una (eventuale) uscita del pilota più rapida, nel caso di incidente. E il vetro della cabina di guida, completamente isolato con un film anti-crash, ha uno spessore portato da 6 a 10 mm. Qui lo possiamo dire con certezza: abbiamo portato a termine un lavoro che è molto simile a quello delle vetture di F1, con oltre 10 mm di skin di carbonio. Credo che possa essere una barca anche veloce. Dopo tutto abbiamo lavorato proprio per quello, sennò cosa saremmo venuti qui a fare?». ARRIVI E PARTENZE Tra chi osserva con attenzione (e qualche sospiro?) gli ultimi ritocchi che si stanno apportando al catamarano di Tourre, c’è anche Ivan Brigada, il pavese che difende i colori del Team Caudwell sudafricano. «Anche noi stiamo lavorando duro - sottolinea -, e in queste settimane abbiamo badato più che altro a miglioramenti legati alla meccanica. Ma siamo ancora più avanti: negli Emirati dovremmo avere già la nuova barca, evoluzione di quella nata lo scorso inverno e che, diciamolo pure, sino a questo momento non ha ancora reso per quello che avrebbero dovuto essere le nostre aspettative». Arrivi e partenze di barche, arrivi e partenze di uomini. Nel paddock la sorpresa, con la visita del vercellese Davide Padovan che, in Cina e a Sharjah, guiderà lo scafo n. 3 del Team Nautica di Rinni Osculati, bloccato in patria da impegni di carattere professionale. In Oriente, ovviamente, ci sarà anche Valerio Lagiannella, che ha saltato la trasferta in Ucraina per un banale e sicuramente insolito incidente domestico. Alle prese con la difficoltosa apertura di un collirio per il cane di famiglia (ah, l’amore per gli animali!) il corazziere di Merate ha messo mano a un coltello, con conseguenze impreviste: lacerazione di due tendini e della capsula articolare del dito medio della mano sinistra! Se il dolore gli darà tregua, il buon Valerio potrebbe arrivare a Kiev domani, per fare il tifo per Cantando, che ha lasciato da solo a difendere i colori del Team Singha. Il programma di Kiev (ora locale, un’ora in più rispetto all’Italia) - Venerdì 20 luglio, ore 10: briefing piloti; ore 11.15: prove libere F1; ore 12.30: prove libere F4-S; ore 13: prove cronometrate F4-S; ore 17: Gara-1 della F4-S; ore 18: qualifiche F1. Sabato 21 luglio, ore 10: briefing piloti; ore 11.15: prove libere F1; ore 12.30: prove libere F4-S; ore 13: prove cronometrate F4-S; ore 16: Gara-2 della F4-S; ore 17.45: parata; ore 18: GP dell’Ucraina di F1. Domenica 22 luglio, ore 9.30: briefing piloti; ore 11: Presidente Cup, prova di Match Races non valida per il Mondiale (gli abbinamenti saranno determinati in base ai risultati delle qualifiche di venerdì). Mondiale (dopo due prove): 1 Al Hameli (Team Abu Dhabi, Eau) punti 35; 2. Carella (Qatar, Ita) e Chiappe (Ctic China, Fra) 27; 4. Selio (Mad Croc, Fin) 21; 5. Torrente (Qatar, Usa) 9; 6. Andersson (Sweden, Sve) e Kourtsenovsky (Ctic China, Rus) 7; 8. Cantando (Singha, Ita) e Al Qamzi (Abu Dhabi, Eau) 5; 10. Roms (Mad Croc, Fin) 4; 11. Lagiannella (Singha, Ita) 3; 12. Al Shamlan (Qatar, Qat) e Tourre (Atlantic, Fra) 2. I Gran Premi già disputati - Qatar (Doha): 1. Al Hameli; 2. Chiappe; 3. Selio. Tatarstan (Kazan): 1. Carella; 2. Al Hameli; 3. Chiappe. Le gare ancora da disputare - GP dell’Ucraina (Kiev): 20-21 luglio (il 22 è in programma la Presidente Cup, prova di match raches non valida per il Mondiale); GP di Cina I (Liuzhou): 31 settembre-1 ottobre; ottobrenovembre (data e località da confermare ufficialmente): GP di Cina II (Harbin?); GP degli Emirati I (Abu Dhabi): 29-30 novembre; GP degli Emirati II (Sharjah): 6-7 dicembre. Francesco Cantando al lavoro sulla sua Blaze, sotto gli occhi (solo per quattro chiacchiere amichevoli) dei giudici dell’Uim. Per Rinaldo Osculati, invece, è già ora di avviare la staffetta: eccolo con Davide Padovan, a cui cederà il testimone in Cina e a Sharjah