chi vince le elezioni si elegge il Presidente della Repubblica?

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chi vince le elezioni si elegge il Presidente della Repubblica?
26 November 2016
Riforma Costituzionale: chi vince le elezioni si elegge il Presidente della
Repubblica?
Dr. Fadi Hassan (Trinity College Dublin e CEP-LSE)
Nell’ ”INsights” n.1 sul Referendum costituzionale non
abbiamo toccato il punto sull’elezione del Presidente della
Repubblica. In sintesi la risposta alla domanda del titolo è
“no, questo è molto improbabile; ci vorrà un compromesso
con altri partiti”. Presentiamo ora un’analisi più dettagliata.
Come si elegge il Presidente della Repubblica
ora
Ci vuole una maggioranza di 2/3 dell’assemblea fino al terzo
scrutinio ed una maggioranza assoluta dopo il terzo
scrutinio. Ora votano deputati, senatori, e delegati regionali.
Come diventerebbe
Ci vorrebbe una maggioranza di 2/3 dell’assemblea fino al
terzo scrutinio (come adesso); una maggioranza di 3/5
dell’assemblea dal quarto al settimo scrutinio; ed una
maggioranza di 3/5 dei votanti dal settimo scrutinio in poi.
Non voterebbero più i delegati regionali dato che il nuovo
Senato rappresenterebbe già le Regioni.
Con l’Italicum + Riforma costituzionale il
partito che vince le elezioni si elegge il
Presidente della Repubblica da solo?
A livello numerico una maggioranza di 3/5 è una condizione
più stringente della maggioranza assoluta. Quindi a prima
vista potrebbe sembrare che con la riforma i partiti
dovrebbero cercare un maggior compromesso rispetto a
prima.
Tuttavia dobbiamo tenere conto che con l’Italicum chi vince
le elezioni avrà 340 Deputati su 630 (circa il 54%). La
risposta alla domanda dipende quindi da 1) quanto margine il
partito vincitore avrebbe al Senato, 2) quanti tra Senatori e
Deputati non partecipano al voto dal settimo scrutinio in poi.
Al momento non si sa come sarebbe la distribuzione dei
seggi al Senato tra i partiti di maggioranza ed opposizione.
La riforma dice solo che i Consigli regionali eleggeranno i
Senatori con metodo proporzionale, ma mancano diversi
dettagli per avere un quadro completo (che sarà definito con
future leggi elettorali). Nonostante ciò possiamo fare delle
ipotesi a seconda di diversi scenari.
Scenario 1: il partito che ha la maggioranza alla Camera
avrà la stessa maggioranza anche al Senato. In questo caso
il partito vincitore avrebbe bisogno del 12% dei voti di
Deputati e Senatori da altri partiti per potere eleggere il
Presidente della Repubblica. Questo corrisponde a circa 83
voti tra Senatori e Deputati (od assenti dal settimo scrutinio).
In questo caso il Partito di maggioranza avrebbe bisogno di
trovare un compromesso con altri partiti e non potrebbe
votare il Presidente della Repubblica da solo.
Scenario 2: prendiamo gli attuali Consigli regionali ed 1)
attribuiamo i Senatori di ciascuna Regione in modo
proporzionale ai partiti di quel Consiglio (non alla lista) 2)
assumiamo che i Sindaci siano equiparati ai Consiglieri per il
calcolo proporzionale, 3) supponiamo che per le Regioni con
due senatori (1 Consigliere + 1 Sindaco) uno vada al primo
partito ed uno al secondo partito più votato. In base a queste
ipotesi la distribuzione dei Senatori sarebbe:
Partito Democratico: 33
Movimento 5 Stelle: 17
Forza Italia: 15
Lega Nord: 9
Altri partiti: 20
Questo è uno scenario ipotetico basato sulle ipotesi di
cui sopra. I senatori di “Altri partiti” includono i partiti di
minoranza delle coalizioni di centro-sinistra e centro-destra
che si sono presentati alle elezioni regionali. Con questo
scenario nessuno dei maggiori partiti, anche se controllasse
la Camera, avrebbe la possibilità di eleggere il Presidente
della Repubblica da solo.
Se prendiamo come riferimento il Partito Democratico, quello
con il maggior numero di Senatori, avrebbe bisogno del
sostegno di 65 voti tra Senatori e Deputati (o assenti dal
settimo scrutinio in poi). Dovrebbe quindi trovare un
compromesso con gli altri partiti.
Quand’anche attribuissimo tutti i 20 Senatori di “Altri partiti”
al Partito Democratico (caso limite), e sommassimo i 340
Deputati del premio di maggioranza, il PD avrebbe bisogno
di 45 voti tra Deputati e Senatori (od assenti dal settimo
scrutinio in poi) per poter eleggere il Presidente della
Repubblica. Anche in questo caso sarebbe necessario un
compromesso.
Insomma affinché il partito di maggioranza possa eleggersi il
Presidente della Repubblica si dovrebbe verificare lo
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scenario estremo che tutti i 95 Senatori eletti dai Consigli
regionali siano sotto il suo controllo ed in più ci siano 3
assenti tra le opposizioni. In tutti gli altri casi ci sarà bisogno
di un compromesso più o meno esteso a seconda delle leggi
delle elezioni dei Consiglieri regionali. In base a scenari
plausibili la risposta alla domanda iniziale è: "no, il partito
che vince le elezioni non potrà eleggersi il Presidente della
Repubblica da solo".
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Autori
Fadi Hassan
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