Tra la via Emilia e il Mare del Nord
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Tra la via Emilia e il Mare del Nord
Costruzioni Tra la via Emilia e il Mare del Nord P arlare o descrivere le Officine Bonaccini è riandare indietro nel tempo e percorrere la via Emilia fino a Parma, alle cui porte, nel lontano 1946, vengono fondate da Renzo Bonaccini. Siamo in un periodo di transizione, la guerra è appena terminata e tutto, proprio tutto, è da ricostruire. Così lentamente in Italia ecco giungere dall’America o dalla Gran Bretagna le prime macchine movimento terra. Che a furia di spalare, spostare, caricare iniziarono anche ad avere bisogno di manutenzioni e di pezzi di ricambio. Da questa richiesta cominciò l’attività della Bonaccini. Pezzi e ricambi per le benne delle pale cingolate in circolazione. La domanda era in particolare di denti poiché i pezzi originali arrivavano solamente dagli Stati Uniti e a un prezzo elevatissimo. Renzo Bonaccini cominciò a costruire denti a forcella da imbullonare a queste benne, utilizzando corazze di materiale bellico facilmente reperibili in quel periodo, riuscendo a fornire pezzi di buona qualità a un prezzo più che ragionevole. Poi nel corso degli anni con questi prodotti all’unica fiera del tempo, che si teneva a Verona, facendosi conoscere su tutto il territorio nazionale ed in seguito anche all’estero. Con il passare degli anni, con l’evoluzione delle macchine movimento terra e soprattutto con la loro sempre maggiore diffusione, anche l’azienda si è trasformata, passando da una produzione manuale e artigianale, a una produzione meccanizzata su grande scala, sempre con particolare attenzione alla qualità del prodotto. Attualmente nell’azienda vi sono postazioni di taglio al plasma e tradizionale per lamiere più spesse, macchine a controllo numerico per tagliare, fresare e forare e postazioni con software a 3D all’avanguardia per il disegno tecnico. Nel mondo della riparazione benne si avvertiva anche la necessità di andare oltre l’uso di materiali come il C40 o il C30, in auge in quel tempo e le Officine Bonaccini furono tra i precursori nell’ utilizzo della prima lamiera antiusura saldabile giunta sul mercato: il T1A HB321. Nel 1970 con l’ingresso in azienda del figlio, Marco Bonaccini, si è dato il via a un programma di sviluppo delle infrastrutture con la costruzione dell’attuale sede, poi ampliata una prima volta Dalla Svezia arriva a Parma, e non solo, l’acciaio Hardox leggero e robusto della Ssab con cui i Bonaccini costruiscono denti per pale e benne o altre parti antiusura per MMT. Le acciaierie promuovono i ‘club’ Wearparts, 87 nel mondo e solo 5 in Italia, per offrire sempre più esperienza e precisione nella lavorazione dei loro materiali e assicurare ai clienti competenza e metodi corretti di trattamento. nel 1985 e una seconda nel 2008. Attualmente vi lavorano 17 dipendenti. «Noi collaboriamo con 1.500 ricambisti», spiega Bonaccini, «gli forniamo pezzi di ricambio in Hardox o ne facciamo su misura a richiesta». «La nostra forza», aggiunge Maria Bonaccini, «è la tempistica. In 48 ore dalla richiesta consegnamo il pezzo al cliente» Negli ultimi decenni sono state consolidate forme di collaborazione con importanti aziende del settore, sia nel campo della commercializzazione di prodotti non fabbricati all’interno, sia nel campo della fornitura di materia prima. Nel 1990 infatti, con l’arrivo in Italia delle prime lamiere di Hardox, si è 59 CSC novembre 2010 cominciato a utilizzare questo acciaio per la costruzione di salvataglienti, lame per pale o escavatori, rivestimenti di frantoi e utensili per la frantumazione, contribuendo a creare la fama e il successo di questo prodotto. A conferma dela buona riuscita della collaborazione a fine 2002 sono stati inseriti nel gruppo dei partner Ssab Hardox Wearparts. Si può quindi contare sull’esperienza delle officine meccaniche locali Hardox Wearparts. Laboratori per la produzione di componenti che utilizzano lamiera antiusura Hardox. Sulla base di disegni e istruzioni, esperti e artigiani utilizzano l’acciaio antiusura lo piegano, forano, tagliano, saldano e lavorano secondo i più alti standard. MB