Untitled - Comune di Licciana Nardi
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Committente Comune di Licciana Nardi Attività RELAZIONE TECNICA IMPIANTO TERMICO Oggetto Nuova scuola materna ed elementare di Terrarossa – Licciana Nardi (MS) DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI 1. Descrizione generale dell’impianto L’oggetto dell’appalto, di cui al presente capitolato speciale, consiste nella realizzazione dell’impianto di riscaldamento invernale della Scuola materna-elementare di Terrarossa nel comune di Licciana Nardi (MS), di proprietà dell’Ente Appaltante. L’impianto sarà del tipo a pannelli radianti isolati a pavimento ed aria primaria e sarà suddiviso in n. 2 zone. Una servirà il piano terra ed una il primo. Ogni zona sarà completamente indipendente dalle altre due: sia dal punto di vista idraulico che aeraulico e sarà dotata di unità di trattamento aria con recuperatore di calore. L’aria primaria verrà distribuita mediante canalizzazioni in polisocianato o similare. La centrale termica a gas metano da 100 kW, sarà del tipo a condensazione, con generatore di calore modulante, con potenza minima 10 kW. L’impianto idrico sanitario prevede un accumulo multienergie da 2000 l collegato a collettori solari da posarsi sulla copertura dell’edificio. Per una più completa ed accurata veduta della tipologia di impianto e degli importi di pertinenza previsti nel presente capitolato si veda anche il computo metrico e l’elenco prezzi. 2. Centrale termica Centrale termica costituita da generatore di calore a condensazione a modulazione lineare di fiamma. Il generatore di calore sarà costituito da n. 1 modulo da 100 kW a terra,tipo Geminox THR 10-100 o similare, realizzato con n. 2 generatori di calore, posti nel solito mantello, a modulazione lineare di fiamma con potenza termica minima 10 kW e massima 50 kW. Il funzionamento in cascata dei generatori, consente la più completa modularità dell’impianto adattando il funzionamento dei generatori al carico dell’impianto e passando quindi da una potenza minima di 10 kW (un solo generatore acceso e funzionante alla minima potenza) ad una massima di 100 kW (tutti e 2 i generatori accesi e funzionanti alla massima potenza). Il generatore di calore sarà dotato di regolazione a bordo macchina per la gestione in cascata dei singoli bruciatori. Il generatore di calore sarà dotato dei dispostivi ISPESL, secondo D.M. 1.12.1975, come indicato nelle tavole di progetto ed installati alle distanze prescritte (eventualmente anche dal costruttore su specifica ISPESL): n. 1 termostato di regolazione ad immersione, n. 1 termostato di sicurezza a riarmo manuale, n. 1 pressostato di blocco, tarato a 2.3 bar, n. 1 valvola di sicurezza da 1/2 ” x 3/4" tarata a 2.5 bar, conforme ISPESL, completa di scarico e bacinella di raccolta, n. 1 valvola di intercettazione del combustibile da 11/2”, omologata ISPESL, n. 1 manometro ø 80 mm, conforme ISPESL, con fondo scala 6 bar con ricciolo ammortizzatore e rubinetto di esclusione, n. 1 termometro con fondo scala 120°C, conformi ISPESL, n. 1 pozzetto da 45 mm per il termometro di controllo, n. 1 vaso di espansione a membrana con capacità 200 l, certificato CE, tarato a 0,5 bar e con pressione massima di 6 bar. La tubazione di collegamento tra il vaso ed il generatore dovrà avere un diametro almeno di 3/4” ovvero un diametro interno superiore a 18 mm ed il percorso dovrà essere realizzato a curve dolci. La tubazione del gas proveniente dal contatore, sarà dapprima in polietilene DN 40 mm per gas secondo UNI EN 1555 serie SDR 11, con spessore minimo 3 mm, posato interrato, con scavo e reinterro compreso nell’appalto, (le tubazioni devono essere posate su un letto di sabbia lavata, di spessore minimo 100 mm, e ricoperte, per altri 100 mm, di sabbia dello stesso tipo, e quindi a circa 30 cm sopra la tubazione, la sistemazione di nastri di segnalazione. L’interramento della tubazione, misurato fra la generatrice superiore del tubo ed il livello del terreno, deve essere almeno pari a 600 mm. Nei casi in cui tale profondità non possa essere rispettata occorre prevedere una protezione della tubazione con tubi di acciaio, piastre di calcestruzzo o con uno strato di mattoni pieni. La tubazione interrata in polietilene dovrà essere collegata alla tubazione metallica prima della fuoriuscita dal terreno e prima del loro ingresso nel fabbricato) e dopo in acciaio zincato secondo UNI 8863, almeno serie leggera, da 11/4” appena fuori terra e fino all’allaccio al generatore di calore (portante un DN 40 mm). Nel computo si è previsto anche il costo dello scavo. Nell'attraversamento del muro perimetrale il tubo andrà posato in tubo guaina di acciaio da 21/2”, e sigillata verso l'interno della centrale esclusivamente con malta di cemento,come rappresentato nella Fig. 1 Prima dell’ingresso nel terreno dopo il contatore ed appena fuori, prima della centrale termica, andranno posati n. 2 giunti dielettrici. N. 2 valvole di intercettazione a sfera (Pos.2), del tipo per gas, andranno posate appena fuori della centrale termica e dentro alla stessa. Si poseranno quindi: n. 1 filtro stabilizzatore da 11/4” (Pos. 3), n. 1 giunto antivibrante da 11/4” (Pos. 6), n. 1 manometro per gas con ø 63 mm, con fondo scala 63 mbar e rubinetto di esclusione. I condotti di scarico fumi saranno in PPS (polipropilene speciale autoestinguente per temperature fino a max 120 °C) con diametro interno 125 mm posati entro vano tecnico dimensioni interne di almeno 170x170 mm, aerato alla base con aprteura di 130x130 mm. Il vano tecnico salirà fino a tetto, dove sarà dotato di cappello antivento e posizionato ad un’altezza tale da impedire il riflusso dei gas combusti. Il generatore di calore sarà collegato alla cella termica con una tubazione da 11/2” in acciaio nero, con doppia verniciatura antiruggine, dotata sul tratto di andata di un separatore di micro bolle DN50 mm Spirovent Air o similare e sul tratto di ritorno di un separatore di impurità DN50 mm Spirovent Dirt o similare. La cella termica sarà collegata ai collettori di centrale con una tubazione da 11/2” in acciaio nero, con doppia verniciatura antiruggine. i collettori di centrale saranno anch’essi in acciaio da 4” con doppia verniciatura antiruggine. Dal collettore di mandata da 4” si dipartiranno n. 2 tubazioni che serviranno rispettivamente l’impianto radiante del piano terra e quello del piano primo grazie a due circolatori : Salmson Siriux 50-60 o similare da 10mc/h alla prevalenza di 4m per il piano terra e Salmson Siriux 32-40 o similare da 3mc/h alla prevalenza di 4m per il piano primo. Infine andrà posato n. 1 di gruppo di riempimento con attacchi da 1/2" f.f. con disconnettore preassemblato, per impianti di condizionamento e riscaldamento con potenzialità > 79 kW, con n 2 valvole d'intercettazione a sfera. Il generatore di calore sarà dotato di tubazione di scarico con valvole a maschio adeguate. Nel computo è previsto il noleggio di un autogrù a caldo per la il trasporto in loco del generatore. La centrale termica dovrà essere realizzata con strutture almeno REI 60, la porta dovrà essere in materiale metallico ed aprirsi verso l’esterno, di dimensioni almeno 0.8mx2.1m. Dovrà essere realizzata apertura di aerazione a filo soffitto di almeno 3000 cm2 netti (100cmx40cm). 3. Impianto radiante Si provvederà alla realizzazione di impianto a pavimento (come da tavola allegata) formato da pannello da 20 mm , in polistirolo espanso realizzato secondo DIN 18164 accoppiato con film in materiale sintetico secondo DIN 18560, provvisto di bordi autoincollanti e retino stampato come supporto per la posa del tubo. Resistenza termica 0,55 mq K/W. Tubo da 17x2 mm composto da 5 strati di sicurezza secondo DIN 16833 e DIN 4721 con barriera ossigeno secondo DIN 4226 e protezione con mantello aggiuntivo contro le sollecitazioni termiche e meccaniche. Temperatura di esercizio 70°C per 21 ore anno 6 bar. Collettori modulari in plastica con visualizzatore di flusso. Il comando della temperatura delle singole zone avverrà mediante termostato ambiente agente direttamente sul circolatore della zona. 4. Impianto idrico sanitario L’impianto sarà costituito, come già detto, da un accumulo verticale di capacità 2000 l. Il bollitore sarà del tipo ad accumulo dotato di due serpentine interne di superficie da almeno 2,5 m2 per la produzione di ACS, mentre lo scambio termico con il fluido caldo generato dai collettori solari avverrà mediante uno scambiatore a piastre esterno preassemblato nel gruppo solare dimensionato per uno scambio di 30 kW. L’accumulo avrà una pressione di esercizio di almeno 3 bar. A corredo dell’accumulo andranno posati un vaso di espansione a membrana per sanitario di capacità 24 l e una valvola di sicurezza da 2,5 bar.. L’acqua sanitaria calda e fredda sarà distribuita con tubazioni in multistrato, ovvero in tubazioni di rame per acqua sanitaria di pari diametro interno. Le tubazioni dell’acqua calda e del ricircolo dovranno essere coibentate con isolamenti aventi caratteristiche e spessori conformi a quanto prescritto dall’attuale normativa sul risparmio energetico. Le tubazioni verticali ed orizzontali dovranno essere sostenute da staffe e nell’attraversamento di pavimenti o pareti dovranno essere protette con idoneo materiale incombustibile per evitare il passaggio del fuoco. Sulla sommità delle colonne montanti dovranno installarsi barilotti ammortizzatori in acciaio zincato e dovrà essere assicurata, nel caso si installino tubazioni in materiale metallico, la continuità elettrica delle tubazioni nei punti di giunzione, derivazione ed installazione di valvole. Dopo la posa in opera e prima della chiusura delle tracce o degli eventuali reinterri le tubazioni dovranno essere poste sotto carico alla pressione nominale delle valvole di intercettazione, per almeno 12 ore per verificare l’assenza di perdite; dopo le prime ore dall’inizio della prova non dovrà rilevarsi sul manometro di controllo nessun calo di pressione. Le tubazioni, prima del montaggio della rubinetteria, dovranno essere lavate internamente per asportare i residui della lavorazione. L’acqua, prodotta nell’accumulo ad almeno 60°C, sarà inviata alle utenze previa miscelazione mediante miscelatore elettronico con programma antilegionella, tipo Caleffi 600050 o similare, costituito da: valvola a 3 vie con attacchi da ¾”, corpo in ottone nichelato, servomotore ad alimentazione monofase, regolatore elettronico con campo di temperatura di regolazione: 20-60°C, campo di temperatura di disinfezione 4080°C,orologio programmatore digitale giornaliero settimanale. L’installazione di un tale dispositivo consentirà una eventuale “sanificazione mediante shock termico” giornaliera (da effettuarsi durante i periodi di non utilizzo) dall’eventuale presenza del batterio della legionella della rete di distribuzione mediante la circolazione di acqua a 60°C, la stessa dell’accumulo. La distribuzione sarà dotata di rete di ricircolo dell’acqua sanitaria mediante circolatore per acqua sanitaria con portata Q=1 mc/h, e prevalenza H=3 m, alla velocità media, monofase di potenza 50 W. Condutture di scarico e di ventilazione: le tubazioni di scarico degli apparecchi igienico-sanitari saranno realizzate in tubazioni di PEHD tipo Geberit o Valsir o similare e collegate con colonne di scarico che dovranno essere disposte perfettamente in verticale; dove siano presenti delle riseghe nei muri i raccordi verranno eseguiti con pezzi speciali e,in corrispondenza di ogni piano, dovranno essere provviste di un tappo di ispezione. La rete delle tubazioni comprende: a) le diramazioni ed i collegamenti orizzontali; b) le colonne di scarico (raccolta verticale); c) i collettori di scarico (rete esterna). Le diramazioni di scarico avranno pendenze non inferiori all’1,5% ed angoli di raccordo di 45°; tutti i collegamenti, giunti e saldature dovranno essere a perfetta tenuta idraulica. Tutte le scatole sifonate saranno poste in opera in piano perfetto con il pavimento e raccordate senza difetti di alcun genere. Ogni colonna dovrà avere il diametro costante e sarà dotata, alla base, di sifone con tappo di ispezione alloggiato in pozzetto asciutto. Tale pozzetto sarà collegato, con tubi in PVC rigido, ai pozzetti sifonati posti ai piedi delle altre colonne di scarico ed ai pozzetti di linea necessari al collegamento con la rete fognante. Le tubazioni di collegamento dei vari pozzetti dovranno avere un diametro minimo di 110 mm. e pendenza non inferiore al 2%, l’allaccio in fogna dovrà essere a perfetta tenuta idraulica. Le dimensioni dei pozzetti dovranno essere da un minimo di 40 x 40 ad un massimo di 60 x 60 secondo le varie profondità. Sarà realizzata la rete fognaria fino al punto di allaccio con la fognatura esterna esistente, completa di pozzetti posti nei punti di incrocio o confluenza delle tubazioni, di scavo, rinterro ed allaccio al collettore. Le colonne di scarico dovranno essere prolungate oltre il piano di copertura degli edifici, avere esalatori per la ventilazione, essere opportunamente ispezionabili e protette con cappelli esalatori. Le tubazioni di scarico dei servizi igienici, le derivazioni delle colonne di scarico e le colonne di scarico saranno realizzate in tubazioni tipo Geberit o similare per temperature di acque di scarico fino a 120 °C, con giunzioni a saldare dotate, lungo il loro percorso verticale, di manicotto d’innesto per le diramazioni. Il collegamento alla colonna di scarico sarà diretto per i vari sanitari ad eccezione delle vasche e delle docce che si collegheranno alla cassetta sifonata in polipropilene autoestinguente innestata nel bocchettone di scarico degli apparecchi o, in loro assenza,direttamente alla colonna di scarico. In linea di massima i diametri delle tubazioni di scarico dei singoli apparecchi saranno i seguenti: APPARECCHI DIAMETRI lavabo 40 mm. vaso 110 mm. In corrispondenza dei servizi con prese per lavaggio pavimento, verranno installate pilette sifonate a pavimento in polipropilene autoestinguente per la raccolta delle acque di lavaggio. Le colonne di scarico avranno un diametro di 110 mm. Le tubazioni per la ventilazione primaria potranno essere realizzate in PVC di tipo leggero. Tutte le tubazioni verticali dovranno essere sostenute da staffe a collare in acciaio zincato. Le tubazioni nell’attraversamento dei muri, pavimenti e pareti di divisione dovranno essere protette con idoneo materiale incombustibile per evitare il passaggio di fiamme o fumo. Apparecchi igienici e rubinetteria: gli apparecchi sanitari saranno posti in opera nei modi indicati dalla Direzione dei Lavori, ovvero come prescritto dall’appendice o della norma UNI 9182 del 2008, e le eventuali diversità dai disegni di progetto non costituiranno alcuna ragione per la richiesta di compensi speciali. Gli apparecchi a pavimento verranno fissati con viti di acciaio su tasselli, non di legno, predisposti a pavimento; salvo disposizioni particolari, è vietato il fissaggio di tali elementi con malte od altri impasti. Caratteristiche di allaccio di apparecchi igienici: tutti gli allacci degli apparecchi igienici dovranno essere predisposti a valle delle valvole di intercettazione situate nel locale di appartenenza degli apparecchi stessi e dovranno comprendere: a) le valvole di intercettazione; b) le tubazioni in acciaio zincato FM oppure in polipropilene o multistrato per distribuzione acqua calda e fredda; c) il rivestimento delle tubazioni acqua calda con guaina isolante in materiale sintetico espanso autoestinguente; d) spessore dell’isolante conforme alla normativa vigente; e) tubazioni di scarico in polietilene ad alta densità fino alla colonna principale di scarico. Apparecchi in materiale ceramico: gli apparecchi igienici in materiale ceramico saranno conformi alla normativa vigente ed alle specifiche prescrizioni relative; in particolare avranno una perdita di massa dello smalto all’abrasione non superiore a 0,25 g,un assorbimento d’acqua non superiore allo 0,5% (per la porcellana dura) ed una resistenza a flessione non inferiore a 83 N/mmq (8,5 kg/mm2) Le dimensioni, le modalità di eventuali prove e la verifica della rispondenza alle caratteristiche fissate saranno eseguite nel rispetto delle norme citate. – Vaso igienico all’inglese in porcellana vetrificata bianca da porre in opera con sigillature in cemento bianco o collanti a base di silicone, fissato con viti, borchie,guarnizioni e anello in gomma compresi i collarini metallici di raccordo con l’esalatore ed al tubo dell’acqua di lavaggio. – Lavabo di porcellana vetrificata bianca da mettere in opera su mensole di sostegno o su colonna di appoggio in porcellana oppure con incassi o semincassi su arredi predisposti completo di innesti alle tubazioni di adduzione e deflusso, scarico a pistone,sifone e raccorderie predisposte per gruppo miscelatore. – Cassetta di scarico in materiale plastico della capacità di circa 12 l con doppio pulsante completa di tubo di cacciata in PVC, apparecchiatura di regolazione e comando,rubinetto a galleggiante, raccordi, guarnizioni, pulsante metallico di manovra e collegamenti con il vaso relativo. Apparecchi in metallo porcellanato: il materiale di supporto degli apparecchi igienici in metallo porcellanato potrà essere acciaio o ghisa e lo smalto porcellanato dovrà avere,in conformità alla normativa vigente, una resistenza all’attacco acido per quantità pari al 9%, alla soda nel valore di 120 g./m2. al giorno ed alle sollecitazioni meccaniche nei termini adeguati alle modalità d’impiego. Rubinetterie: tutte le caratteristiche delle rubinetterie dovranno corrispondere alla normativa vigente ed alle prescrizioni specifiche; dovranno avere resistenza a pressioni non inferiori a 15,2 bar (15 atm) e portata adeguata. Le rubinetterie potranno avere il corpo in ottone o bronzo (secondo il tipo di installazione) ed i pezzi stampati dovranno essere stati trattati termicamente per evitare l’incrudimento; tutti i meccanismi e le parti di tenuta dovranno avere i requisiti indicati e,salvo altre prescrizioni, le parti in vista saranno trattate con nichelatura e cromatura in spessori non inferiori a 8 e 0,4 micron rispettivamente. Le rubinetterie, a valvola o saracinesca, di rete e le rubinetterie degli apparecchi sanitari dovranno permettere il deflusso della quantità d’acqua richiesta, alla pressione fissata, senza perdite o vibrazioni. Nella esecuzione dei montaggi dovrà essere posta la massima cura affinché l’installazione delle rubinetterie, apparecchiature, accessori, pezzi speciali, staffe di ancoraggio, ecc. avvenga in modo da evitare il formarsi di sporgenze ed affossamenti nelle superfici degli intonaci e dei rivestimenti e che la tenuta sia perfetta. La pressione di esercizio, salvo diverse prescrizioni, non dovrà mai superare il valore di 4,9 bar (5 atm). 5. Rete gas per cucina Verrà realizzata rete gas a servizio della cucina, direttamente dal contatore di gas esistente. La tubazione del gas proveniente dal contatore, sarà dapprima in polietilene DN 32 mm per gas secondo UNI EN 1555 serie SDR 11, con spessore minimo 3 mm, posato interrato, con scavo e reinterro compreso nell’appalto, (le tubazioni devono essere posate su un letto di sabbia lavata, di spessore minimo 100 mm, e ricoperte, per altri 100 mm, di sabbia dello stesso tipo, e quindi a circa 300 mm sopra la tubazione, la sistemazione di nastri di segnalazione. L’interramento della tubazione, misurato fra la generatrice superiore del tubo ed il livello del terreno, deve essere almeno pari a 600 mm. Nei casi in cui tale profondità non possa essere rispettata occorre prevedere una protezione della tubazione con tubi di acciaio, piastre di calcestruzzo o con uno strato di mattoni pieni. La tubazione interrata in polietilene dovrà essere collegata alla tubazione metallica prima della fuoriuscita dal terreno e prima del loro ingresso nel fabbricato) e dopo in acciaio zincato secondo UNI 8863, almeno serie leggera, da 1” appena fuori terra e fino all’ingresso in cucina. Prima dell’ingresso nel terreno dopo il contatore ed appena fuori,prima della centrale termica, andranno posati n. 2 giunti dielettrici. N. 1 valvola di intercettazione a sfera, del tipo per gas, andranno posate appena fuori della cucina. Nell'attraversamento del muro perimetrale il tubo andrà posato in tubo guaina di acciaio da 2”, e sigillata verso l'interno della centrale esclusivamente con malta di cemento, 6. Impianto solare termico L’impianto solare sarà costituito da n. 12 collettori solari piani a superficie selettiva da 2,33 m2 netti di superficie selettiva cadauno, aventi rendimento ottico pari a 81,8% almeno, pressione di esercizio massima di 10 bar e temperatura di inattività pari a 227°C almeno. I collettori saranno posati sulla copertura piana dell’edificio con supporti in acciaio inossidabile ed inclinati a 60°, perfettamente disposti a sud. La tubazione di collegamento sarà in rame nel diametro 28x1 mm isolata con almeno 32 mm di guaina in polietilene a cellule chiuse del tipo per alta temperatura (HT). Il fluido termovettore, costituito da acqua distillata e glicole, scambierà calore con l’acqua contenuta nell’accumulo mediante uno scambiatore a piastre esterno preassemblato nel gruppo di pompaggio composto anche da: un circolatore avente portata Q=1,5 mc/h, prevalenza H=4 m, monofase di potenza 80 W,per la circolazione dell’acqua glicolata, un circolatore avente portata Q=1,5 mc/h, prevalenza H=4 m per la circolazione,all’interno dello scambiatore, dell’acqua contenuta nell’accumulo , un vaso di espansione per “fluido solare” (con membrana resistente alle alte temperature: almeno 70°C) da almeno 80 l e pressione massima di esercizio pari a 10bar, ed una valvola di sicurezza (Pos. 32) DN 15 mm tarata a 6 bar con scarico convogliato,installato in posizione tale da prevenire il contatto del fluido ad alta temperatura con la membrana e un regolatore differenziale di temperatura (quella del fluido sul pannello e quella nella parte inferiore del bollitore). 7. Tubazioni per impianti termici Tutte le tubazioni e la posa in opera relativa dovranno corrispondere alle caratteristiche indicate dal presente capitolato, alle specifiche espressamente richiamate nei relativi impianti di appartenenza ed alla normativa vigente in materia. L’Appaltatore dovrà, se necessario, provvedere alla preparazione di disegni particolareggiati da integrare al progetto occorrenti alla definizione dei diametri, degli spessori e delle modalità esecutive; l’Appaltatore dovrà, inoltre, fornire dei grafici finali con le indicazioni dei percorsi effettivi di tutte le tubazioni (as building). Si dovrà ottimizzare il percorso delle tubazioni riducendo, il più possibile, il numero dei gomiti, giunti, cambiamenti di sezione e rendendo facilmente ispezionabili le zone in corrispondenza dei giunti, sifoni, pozzetti, ecc.; sono tassativamente da evitare l’utilizzo di spezzoni e conseguente sovrannumero di giunti. Nel caso di attraversamento di giunti strutturali saranno predisposti, nei punti appropriati, compensatori di dilatazione approvati dalla Direzione Lavori. Le tubazioni eventualmente interrate dovranno essere poste ad una profondità tale che lo strato di copertura delle stesse sia di almeno 60 cm. Gli scavi dovranno essere eseguiti con particolare riguardo alla natura del terreno, al diametro delle tubazioni ed alla sicurezza durante le operazioni di posa. Il fondo dello scavo sarà sempre piano e, dove necessario, le tubazioni saranno poste in opera su un sottofondo di sabbia di 10 cm. di spessore su tutta la larghezza e lunghezza dello scavo. Nel caso di prescrizioni specifiche per gli appoggi su letti di conglomerato cementizio o sostegni isolati, richieste di contropendenze e di qualsiasi altro intervento necessario a migliorare le operazioni di posa in opera, si dovranno eseguire le varie fasi di lavoro,anche di dettaglio, nei modi e tempi richiesti dalla Direzione Lavori. Dopo le prove di collaudo delle tubazioni saranno effettuati gli eventuali rinterri con i materiali provenienti dallo scavo ed usando le accortezze necessarie ad evitare danneggiamenti delle tubazioni stesse e degli eventuali rivestimenti. Le tubazioni non interrate dovranno essere fissate con staffe o supporti di altro tipo,ma comunque sempre dello stesso materiale della tubazione da sostenere, in modo da garantire un perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno. La distanza d tra i sostegni/staffaggi delle tubazioni dovrà essere funzione del diametro ø delle stesse e precisamente: ø<=18 mm: d<=1200 mm; 18 mm <ø<=35 mm: d<=1600 mm; 35 mm <ø<=54 mm: d<=2300 mm; 54 mm <ø: d<=3000 mm; Le tubazioni in vista, dovranno essere posate in modo da non risultare di pregiudizio all’estetica ed all’uso libero delle pareti. Le tubazioni in vista o incassate dovranno trovarsi ad una distanza di almeno 3 cm (misurati dal filo esterno del tubo o del suo rivestimento) dal muro; le tubazioni sotto traccia dovranno essere protette con materiali idonei. Le tubazioni metalliche in vista o sottotraccia, comprese quelle non in prossimità di impianti elettrici, dovranno avere un adeguato impianto di messa a terra funzionante su tutta la rete. Tutte le giunzioni saranno eseguite in accordo con le prescrizioni e con le raccomandazioni dei produttori delle tubazioni per garantire la perfetta tenuta; nel caso di giunzioni miste la Direzione Lavori fornirà specifiche particolari alle quali attenersi. L’Appaltatore dovrà fornire ed installare adeguate protezioni, in relazione all’uso ed alla posizione di tutte le tubazioni in opera e provvederà anche all’impiego di supporti antivibrazioni o spessori isolanti, atti a migliorare il livello di isolamento acustico. Nelle interruzioni delle fasi di posa è obbligatorio l’uso di tappi filettati per la protezione delle estremità aperte della rete. Le pressioni di prova, durante il collaudo, saranno di 1,5-2 volte superiori a quelle di esercizio e la lettura sul manometro verrà effettuata nel punto più basso del circuito. La pressione dovrà rimanere costante per almeno 24 ore consecutive entro le quali non dovranno verificarsi difetti o perdite di qualunque tipo; nel caso di imperfezioni riscontrate durante la prova, l’Appaltatore dovrà provvedere all’immediata riparazione dopo la quale sarà effettuata un’altra prova e questo fino all’eliminazione di tutti i difetti dell’impianto. Le tubazioni verranno collaudate come sopra indicato, procedendo per prove su tratti di rete ed infine sull’intero circuito; le tubazioni del gas verranno collaudate, salvo diverse disposizioni, ad aria o acqua con le stesse modalità descritte precedentemente. Le tubazioni saranno conformi alle specifiche della normativa vigente in materia; i materiali utilizzati per tali tubazioni metalliche saranno, comunque, dei tipi seguenti: a) acciaio nero mannesmann secondo UNI 8863 serie media e successivi FA, b) acciaio zincato secondo UNI 8863 e successivi FA (tubazioni per gas), c) rame, disossidato a fosforo Cu-DHP e fabbricati conformemente a UNI 12375-1. Tutti i tubi dovranno essere puliti internamente dai residui di trafilatura ed accuratamente sgrassati secondo le specifiche ASTM B 280 ed immagazzinati con le estremità chiuse da tappi. Per le giunzioni dovranno essere osservate le seguenti disposizioni: Giunto a flangia: sarà formato da due flange, poste all’estremità dei tubi, e fissate con bulloni e guarnizioni interne ad anello posizionate in coincidenza del diametro dei tubi e del diametro tangente ai fori delle flange. Gli eventuali spessori aggiuntivi dovranno essere in ghisa. Giunti saldati (per tubazioni in acciaio): dovranno essere eseguiti con cordoni di saldatura di spessore non inferiore a quello del tubo, con forma convessa, sezioni uniformi e saranno esenti da porosità od imperfezioni di sorta. Gli elettrodi da usare saranno del tipo rivestito e con caratteristiche analoghe al metallo di base. Giunti a vite e manicotto (per tubazioni in acciaio): dovranno essere impiegati solo nelle diramazioni di piccolo diametro; le filettature ed i manicotti dovranno essere conformi alle norme citate; la filettatura dovrà coprire un tratto di tubo pari al diametro esterno ed essere senza sbavature. Giunti isolanti (per tubazioni in acciaio): saranno del tipo a manicotto od a flangia ed avranno speciali guarnizioni in resine o materiale isolante; verranno impiegati per le colonne montanti delle tubazioni idriche e posti in luoghi ispezionabili oppure, se interrati,rivestiti ed isolati completamente dall’ambiente esterno. Nella fornitura e posa dovranno essere comprese le opere murarie necessarie alla posa incassata nelle strutture, lo staffaggio, con i relativi ripristini. 8. Tubazioni per impianti idrici Le tubazioni per impianti idrici saranno conformi alle specifiche della normativa vigente in materia ed avranno le caratteristiche indicate dettagliatamente nelle descrizioni riportate in questo articolo; i materiali utilizzati per tali tubazioni saranno, comunque, dei tipi seguenti: a) tubazioni in polietilene ad alta densità (PEad PN 16) UNI 7611 tipo 312; b) tubi in acciaio saldati; c) tubi di rame, d) tubazioni in polipropilene copolimero random, e) tubi in PVC. f) tubi multistrato Tubi in polietilene: saranno realizzati mediante polimerizzazione dell’etilene e dovranno essere conformi alla normativa vigente ed alle specifiche relative ( PEad PN 16) UNI 7611 tipo 312 per i tubi ad alta densità. Avranno, inoltre, una resistenza a trazione non inferiore a 9,8/14,7 N/mmq (100/150 kg/cmq), secondo il tipo (bassa o alta densità), resistenza alla temperatura da –50 °C a +60 °C e saranno totalmente atossici. Tubi in acciaio: i tubi dovranno essere in acciaio non legato e corrispondere alle norme UNI ed alle prescrizioni vigenti, essere a sezione circolare, avere profili diritti entro le tolleranze previste e privi di difetti superficiali sia interni che esterni. La classificazione dei tubi senza saldatura sarà la seguente: 1) tubi senza prescrizioni di qualità (Fe 33); 2) tubi di classe normale (Fe 35-1/ 45-1/ 55-1/ 52-1); 3) tubi di classe superiore (Fe 35-2/ 45-2/ 55-2/ 52-2). I rivestimenti protettivi dei tubi saranno dei tipi qui indicati: a) zincatura (da effettuare secondo le prescrizioni vigenti); b) rivestimento esterno con guaine bituminose e feltro o tessuto di vetro. c) rivestimento costituito da resine epossidiche od a base di polietilene; d) rivestimenti speciali eseguiti secondo le prescrizioni della Direzione Lavori. Tutti i rivestimenti dovranno essere omogenei, aderenti ed impermeabili. Tubazioni in rame: dovranno essere in rame disossidato al fosforo Cu-DHP, conformi al DPR 3/8/1968 n. 1095, preferibilmente del tipo preossidato con trattamento anticorrosione prodotto specificatamente pere le reti di adduzione idrica. I tubi dovranno avere composizione chimica, essere fabbricati con il procedimento senza saldatura ed essere forniti allo stato fisico ricotto in rotoli o duro e semiduro in verghe, conformemente alla UNI EN 1057. Il minimo diametro esterno ammissibile è 10 mm. Le giunzioni dovranno essere effettuate mediante raccordi a brasare, raccordi misti o raccordi meccanici a compressione secondo UNI EN 1254. I raccordi meccanici, secondo UNI EN 1254, sono ammessi per tubazioni a vista e sotto traccia, se posizionati in scatole di ispezione. Tubazioni in polipropilene copolimero random: queste tubazioni, tipo Aquatherm PN 16 o similare, dovranno possedere una massa volumica di circa 895 kg/mc ed una conducibilità termica di 0.24 W/m°C. Tubazioni in PVC: le tubazioni in cloruro di polivinile saranno usate negli scarichi per liquidi con temperature non superiori ai 70 °C, ovvero nei condotti di ventilazione primaria. I giunti saranno del tipo a bicchiere incollato, saldato, a manicotto, a vite ed a flangia. Tubi multistrato: il tubo in multistrato sarà del tipo Pex-Al (polietilene reticolato + alluminio + polietilene reticolato). Saranno utilizzati per il trasporto di fluidi potabili, caldi e freddi, per consumo umano e per il riscaldamento. Dovranno essere realizzati in conformità alla norma UNI EN 21003-1 del 2009. Tubi e raccordi: saranno realizzati in cloruro di polivinile esenti da plastificanti. Nelle condotte con fluidi in pressione gli spessori varieranno da 1,6 a 1,8 mm. con diametri da 20 a 600 mm. I raccordi saranno a bicchiere od anello ed a tenuta idraulica. La marcatura dei tubi dovrà comprendere l’indicazione del materiale, del tipo, del diametro esterno, l’indicazione della pressione nominale, il marchio di fabbrica, il periodo di produzione ed il marchio di conformità. Per le giunzioni dovranno essere osservate le disposizioni già riportate nel precedente paragrafo per le tubazioni per riscaldamento. In caso di flussi di liquidi aggressivi all’interno delle tubazioni, dovranno essere applicate delle protezioni aggiuntive con rivestimenti isolanti (resine, ecc.) posti all’interno dei tubi stessi. Le tubazioni non interrate dovranno essere fissate con staffe o supporti di altro tipo,ma comunque sempre dello stesso materiale della tubazione da sostenere, in modo da garantire un perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno. La distanza d tra i sostegni/staffaggi delle tubazioni dovrà essere funzione del diametro ø delle stesse e precisamente: ø<=18 mm: d<=1200 mm; 18 mm <ø<=35 mm: d<=1600 mm; 35 mm <ø<=54 mm: d<=2300 mm; 54 mm <ø: d<=3000 mm; Le tubazioni in vista, dovranno essere posate in modo da non risultare di pregiudizio all’estetica ed all’uso libero delle pareti. Le tubazioni in vista o incassate dovranno trovarsi ad una distanza di almeno 3 cm (misurati dal filo esterno del tubo o del suo rivestimento) dal muro; le tubazioni sotto traccia dovranno essere protette con materiali idonei. Le tubazioni metalliche in vista o sottotraccia, comprese quelle non in prossimità di impianti elettrici, dovranno avere un adeguato impianto di messa a terra funzionante su tutta la rete. L’Appaltatore dovrà fornire ed installare adeguate protezioni, in relazione all’uso ed alla posizione di tutte le tubazioni in opera e provvederà anche all’impiego di supporti antivibrazioni o spessori isolanti, atti a migliorare il livello di isolamento acustico. 9. Isolamento termico delle tubazioni L’isolamento termico delle tubazioni per trasporto di fluidi caldi dovrà essere di polietilene espanso o gomma sintetica espansa a cellule chiuse. Gli spessori di isolante dovranno essere conformi a quanto indicato nell’Allegato B,tabella 1 pubblicata su G.U. n. 242 del 14 ottobre 1993: “Le tubazioni delle reti di distribuzione dei fluidi caldi in fase liquida o vapore degli impianti termici devono essere coibentate con materiale isolante il cui spessore minimo è fissato dalla tabella citata, che qui si riporta, in funzione del diametro della tubazione espresso in mm e della conduttività termica utile del materiale isolante espressa in W/m°C alla temperatura di 40°C”; di seguito riportata. TABELLA 1 Conduttività termica utile dell’isolante Diametro esterno delle tubazioni espresso in mm (W/m °C) <20 Da 20 a 39 Da 40 a 59 Da 60 a 79 da 80 a 99 > 100 0.030 13 19 26 33 37 40 0.032 14 21 29 36 40 44 0.034 15 23 31 39 44 48 0.036 17 25 34 43 47 52 0.038 18 28 37 46 51 56 0.040 20 30 40 50 55 60 0.042 22 32 43 54 59 64 0.044 24 35 46 58 63 69 0.046 26 38 50 62 68 74 0.048 28 41 54 66 72 79 0.050 30 44 58 71 77 84 I montanti verticali delle tubazioni devono essere posti al di qua dell’isolamento termico dell’involucro edilizio, verso l’interno del fabbricato ed i relativi spessori minimi tabellati, vanno moltiplicati per 0,5; per le tubazioni correnti entro strutture non affacciate né all’esterno né su locali non riscaldati, gli spessori tabellati devono essere moltiplicati per 0,3. I materiali coibenti a contatto con le tubazioni devono presentare stabilità dimensionale e funzionale alle temperature di esercizio e per la durata dichiarata dal produttore; devono inoltre presentare un comportamento al fuoco idoneo, in relazione al loro inserimento nelle strutture e al tipo e destinazione dell’edificio, da dimostrare con documentazione di avvenuti accertamenti di laboratorio. I canali dell’aria per la climatizzazione invernale posti in ambienti non riscaldati devono essere coibentati con uno spessore di isolante non inferiore agli spessori indicati in tabella per tubazioni di diametro esterno da 20 a 39 mm. La coibentazione delle tubazioni dovrà essere protetta da rivestimento superficiale realizzato in uno dei seguenti modi: – foglio di PVC rigido con temperatura d’impiego –25 °C/+60 °C e classe 1 di reazione al fuoco, spessore 0,35 mm; – banda alluminata – foglio di alluminio goffrato con temperature d’impiego –196 °C/+250 °C e classe 0 di reazione al fuoco spessore 0,2 mm; – foglio di alluminio liscio di forte spessore con temperature d’impiego –196 °C/+250 °C e classe 0 di reazione al fuoco spessore 0,6-0,8 mm. Fa eccezione il serbatoio volano termico precoibentato, posato esternamente, che dovrà essere protetto da mediante lamierino zincato preverniciato. 10. Dispositivi antilegionella Per garantire che l’acqua per uso igenico sanitario rimanga di alta qualità dal momento in cui lascia l’impianto di erogazione e lungo tutto il percorso verrà predisposto un sistema per la disinfestazione dalla Legionella. Il trattamento delle acque nella lotta contro Legionella sarà realizzata mediante un dispositivo tipo Groundfos mod. Oxiperm Pro o similare con funzionante basato sull’immissione in rete di soluzioni diluite a base di biossido di cloro. Al fine di garantire la stabilità del biossido di cloro, tale componente dovrà essere preparato in loco all’atto della sua immissione nella rete idrica. Tale produzione avverrà mediante la miscelazione di Acido cloridrico al 9% e Clorito di sodio al 7,5%. La produzione oraria di biossido di cloro sarà di 5 g.