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Il Presidente del Consiglio RELAZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI LUCCA Giovanni Gemignani CONFERENZA PROVINCIALE L’ACQUA BENE COMUNE DELL’UMANITA’ 25-26-27 marzo 2003 Palazzo Ducale, Cortile degli Svizzeri – 55100 - Lucca Tel. 0583 417.264 Fax 0583 419301 “Tutto è originato dall’Acqua, tutto sarà sostenuto dall’Acqua” Goethe Voglio ringraziare tutti i presenti a questa prima conferenza provinciale sul tema dell’Acqua. Questo appuntamento, voluto fortemente dalla nostra Provincia, si articolerà nei prossimi tre giorni, seguendo un programma ricco di iniziative ed interventi. Il confronto di idee ed esperienze che ne nascerà, sarà certamente fecondo per perfezionare le linee d’indirizzo politico volte al miglioramento della tutela dell’Acqua, evidenziate dal Consiglio Straordinario di Capannoni del 2003. Questa prima conferenza affronterà le grandi tematiche collegate alla risorsa Acqua a livello internazionale ma focalizzerà anche l’attenzione sulla realtà territoriale della nostra provincia. L’anno che si è concluso, è stato dedicato, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, alle acque dolci. L’Acqua vive ed è vita. Vive nei sogni, vive nel linguaggio, all’interno di proverbi e modi di dire, vive nelle fiabe, nei miti e nelle religioni. H²O è l'unica formula chimica che tutti conoscono. Ed è giusto che sia così: l'Acqua non è solo la sostanza più diffusa sulla terra, ma è la condizione necessaria, la fonte, la matrice della 2 vita. In tutti gli antichi miti della creazione, in principio era l'Acqua. Quando la spogliamo dei suoi abbellimenti simbolici, della sua associazione con la purezza, anche quando la riduciamo ad un fenomeno da laboratorio, chimico o geologico che sia, l'Acqua continua ad affascinarci.1 Quale importanza quindi riveste nell’immaginario collettivo? Esistono simboli che si possono definire archetipi capaci di interessare gli uomini e le donne di ieri come quelli e quelle di oggi e di domani. L’Acqua è uno di questi simboli. . L’Acqua è vita anche in senso spirituale: “chiunque berrà dell’Acqua che io gli darò non avrà mai più sete...” (Gesù alla Samaritana). . IL 2003 È STATO L'ANNO DELLA VITA: " l'Acqua è una condizione indispensabile per la vita.. Il rapporto fra Acqua e vita è stato intuito da molti miti della creazione, in particolare presso quelle civiltà che si svilupparono sulle sponde dei grandi fiumi e fatto proprio addirittura dal primo filosofo naturalista, Talete di Mileto (624 –548 a.C.). 2" Talete sosteneva che: “l’Acqua è il principio di tutte le cose; le piante e gli animali non sono altro che Acqua condensata e Acqua torneranno ad essere dopo la morte”. Egli desunse questa convinzione dal fatto che tutte le cose hanno una natura umida. . Le acque che noi chiamiamo termali e mantengono un potere terapeutico erano considerate dagli antichi sacre per la loro temperatura, per l’odore e il vapore che emanavano, così si innalzarono templi a protezione dei luoghi da cui scaturivano tali sorgenti. . Anche nel linguaggio comune si usa l’espressione “sono rinato!” emergendo dalla vasca dopo un bagno salutare: da un’immersione ci aspettiamo qualche cosa di più della semplice pulizia. 1 2 Ph. BALL, H²O una biografia dell'Acqua, Rizzoli 2000 G. CORBELLINI, Una molecola nell'oceano, in IL SOLE 24 ORE, 5 gennaio 2003 3 ... l'Acqua prima di tutto è un vero business che dal quale siamo bombardati ogni giorno in tv, in radio, sui giornali. Milioni di euro spesi per convincerci che un'Acqua minerale è migliore di un'altra. "Sarebbe bene non dimenticare - ammonisce Fulco Pratesi, presidente del Wwf, - che la quantità d'Acqua che noi usiamo la mattina per farci la barba é quella che un bambino di un paese povero ha a disposizione in tutta la giornata. - osserva - l'Italia è lo Stato in Europa che consuma più Acqua. Ed è anche quello che compra più Acqua minerale. Eppure il nostro è un Paese ricco di montagne e di ghiacciai…” Chiamiamo il nostro pianeta “Terra”, ma abbiamo scoperto che a guardarlo dallo spazio il suo colore dominante è il blu dell’Acqua, che infatti rappresenta il 70% della sua superficie. L’Acqua l’unica sostanza che esista sia in forma solida (ghiaccio), sia in forma liquida (Acqua), sia in forma gassosa (vapore).3 L’Acqua è, per usare un termine tratto dall’ecologia, un “fattore limitante” dello sviluppo. Anche in presenza di altri fattori (mano d’opera, capitale, terra, minerali, risorse naturali) la scarsità o la mancanza di Acqua impedisce una vita domestica decente e moderna, l’agricoltura, l’industria, l’artigianato. 4 Benché apparentemente l’Acqua sia una risorsa rinnovabile, le cui riserve sono continuamente reintegrate attraverso il grande “ciclo naturale” dell’Acqua, in molte zone della Terra l’Acqua è scarsa; in altre l’Acqua è abbondante, ma la qualità delle riserve viene continuamente peggiorata dagli inquinamenti e la disponibilità di “Acqua dolce”, di buona qualità si fa sempre più scarsa. Non poter accedere a un elemento insostituibile e così indispensabile alla vita come l'Acqua, è la drammatica condizione in cui versa un enorme numero di abitanti del nostro pianeta. 3 4 Giorgio Nebbia, L’ACQUA: QUATTRO LINEE D’AZIONE dal sito www.entilocalipace.org Giorgio Nebbia, L’ACQUA: QUATTRO LINEE D’AZIONE dal sito www.entilocalipace.org 4 Anche nei paesi più avanzati, tra i cittadini-consumatori, cresce il numero di quelli che, per l'inquinamento, la cattiva gestione delle risorse, l'eccessivo sfruttamento delle falde, perdono la possibilità di attingere direttamente alle riserve idriche locali. Una risorsa di tutti, un bene universale, che attira inevitabilmente l'interesse della speculazione. Le cifre parlano da sole: − 1,6 miliardi di persone vivono senza accesso all’Acqua potabile sana; − il consumo giornaliero medio della popolazione dei paesi “in via di sviluppo” si aggira sui 20 litri. In Italia é di 213 litri, negli Stati Uniti di 6OO litri. Gli sprechi d’Acqua sono enormi in tutto il mondo: 40% dell’Acqua usata per l’irrigazione si perde per evaporazione o per l’utilizzo di tecniche obsolete. Le perdite dell’Acqua immessa negli acquedotti vanno dal 30 al 50%, anche nei paesi detti “sviluppati”; una lavatrice standard consuma in media 140 litri a ciclo, lo sciacquone tra 10 e 20 litri alla volta, un lavastoviglie 6O litri. È intollerabile che un cittadino statunitense consumi tanta energia (e tanta Acqua) quanto due europei, centinaia di abitanti dell’Asia, migliaia di africani. Dai risultati delle ricerche sullo stato delle riserve idriche mondiali è evidente che l'umanità , in questo secolo, assisterà al proliferare di conflitti sempre più estesi e forse anche più tragici di quelli già in corso per il petrolio. Ad oggi nel mondo si combattono ben 12 guerre a causa dell’Acqua. Più di un miliardo e mezzo di esseri umani, sui sei miliardi che popolano il nostro pianeta, non ha accesso all'Acqua potabile. Per fenomeni come la crescita demografica o le conseguenze dell'inquinamento globale, si calcola che nel 2020 saranno tre miliardi gli esseri umani privi del diritto di accesso all'Acqua. E' nostro dovere, di noi che ne godiamo ora, garantire a noi stessi e alle generazioni future questo diritto fondamentale, valorizzando, difendendo e conservando questa risorsa vitale, 5 adottando dei criteri più intelligenti e consapevoli per il suo utilizzo e stabilendo dei principi, che siano universalmente riconosciuti, e che vedano gli uomini, le persone, i cittadini, al centro di ogni processo decisionale che li riguardi. Come viene dichiarato nel Manifesto dell'Acqua a cura Comitato internazionale per il Contratto Mondiale sull’Acqua, redatto in Spagna, nel corso del 1998: Il diritto all’Acqua è un diritto inalienabile individuale e collettivo Il "Manifesto del Contratto mondiale sull'Acqua", ha come obiettivo quello di richiamare i governi di tutto il mondo a un maggior impegno per la conservazione, la protezione e l'equa distribuzione della risorsa Acqua sul pianeta. E’ compito della società, nel suo complesso e ai diversi livelli di organizzazione sociale, garantire il diritto di accesso all’Acqua, secondo il doppio principio di corresponsabilità e sussidiarietà, senza discriminazioni di razza, sesso, religione, reddito o classe sociale. Il 22 marzo di quest’anno, come ogni anno, è stata celebrata in tutto il mondo, su iniziativa dell'ONU, la "Giornata Mondiale dell'Acqua" con l’intento di: assicurare il riconoscimento generale dell'Acqua come elemento prezioso e vitale da rispettare; informare ed educare tutti i cittadini affinché diventino soggetti attivi nel processo di gestione delle risorse; promuovere la conoscenza dell'Acqua come fattore essenziale per l'agricoltura e per una sana alimentazione; sottolineare il ruolo essenziale delle montagne e del patrimonio boschivo, nell'ambito del ciclo naturale dell'Acqua; proteggere l'Acqua che sgorga dalle sorgenti; 6 salvaguardare l'Acqua dei fiumi che ha segnato la nascita e lo sviluppo delle nostre città. Tutto questo corrisponde a ciò che noi qui, oggi, ci proponiamo di fare. Sul territorio toscano, si è conclusa da non molto un’esperienza sul tema dell’Acqua che ha valore su scala mondiale. Nel 1° FORUM ALTERNATIVO MONDIALE DELL ‘ACQUA si è definita un’agenda per l’azione che riconosce il diritto all’Acqua per tutti. Sono chiari gli impegni sottoscritti nella dichiarazione conclusiva del « Manifesto del Forum Alternativo Mondiale sull’Acqua ». In primo luogo è necessario lavorare insieme PER UN’ALTRA POLITICA DELL’ACQUA. Infatti, l’Acqua, “l’oro blu”, a Kyoto, in occasione del 3° Forum Mondiale, non è stata riconosciuta come un diritto; anzi, gli esseri umani sono dei consumatori/clienti di un bene/servizio che deve essere reso accessibile mediante i meccanismi di mercato. L’Acqua è quindi stata trattata come una risorsa preziosa e poiché essa è destinata a diventare sempre più rara sarà strategicamente sempre più importante. Gli sprechi attuali costituiscono un furto perpetrato a scapito della vita. Pertanto, la proprietà, il governo ed il controllo politico dell'Acqua (in particolare, la gestione dei servizi idrici) devono essere e restare pubblici, sotto la responsabilità diretta dei poteri pubblici. L’obiettivo da promuovere è di mantenere, e riportare, nella sfera dei diritti e, quindi, nella sfera pubblica (dunque nella sfera della democrazia) l’insieme dei servizi d’Acqua. Nel documento finale del Forum Alternativo è infine, proposta l’istituzione di un’Autorità Mondiale dell’Acqua, su basi democratiche rappresentative, avente la triplice funzione: _ legislativa: con un Parlamento Mondiale dell’Acqua 7 _ giurisdizionale: con un Tribunale Mondiale _ e di controllo: attraverso un’Agenzia di Valutazione. Vorrei sintetizzare le tre priorità maggiori del "Manifesto italiano per il contratto mondiale sull’Acqua”, poiché queste mi trovano in pieno accordo. Come PRIMA PRIORITÁ: mettere la politica dell’Acqua ai primi posti dell’agenda politica italiana. La SECONDA PRIORITÁ è stata quella di promuovere la conoscenza pubblica, collettiva sui problemi dell’Acqua per favorire una partecipazione effettiva dei cittadini alla gestione democratica dell’Acqua a livello locale/regionale e nazionale/internazionale. In ultimo la TERZA PRIORITÁ, e cioè assolvere l’impegno da parte della collettività dei costi relativi al diritto d’accesso per tutti i cittadini a 40 litri d’Acqua di qualità sufficiente, al giorno per persona, per usi domestici. Così nella conclusione del “Manifesto italiano per il contratto mondiale sull’Acqua” è definito il ruolo dell’Italia nel contesto europeo, internazionale e mondiale. Nell’Agenda dei prossimi appuntamenti è previsto un secondo Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua in Svizzera, a Ginevra, nel marzo 2005. Premesso che l'Acqua è un bene comune, il primo alimento di vita, desidero fare considerazioni sulla situazione europea. La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, istituendo un "Quadro per l'azione comunitaria in materia di acque", afferma che l'Acqua non è un prodotto commerciale, bensì un patrimonio e come tale va protetto e difeso (art. 9 della direttiva). 8 Credo che l’Acqua sia elemento di democrazia; ecco perché le istituzioni pubbliche devono promuovere le forme più adatte per la partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche dell’Acqua a livello locale, tramite gli strumenti della democrazia rappresentativa e partecipativa. La gestione delle risorse idriche deve essere orientata a incrementarne l'efficienza del servizio, a evitare gli sprechi anche, fondato sul principio di responsabilità e sostenibilità. L’ Acqua è anche solidarietà. Vanno infatti agevolati i progetti di cooperazione e di scambio di esperienze, per migliorare le condizioni di accesso all’Acqua da parte di tutti i cittadini. Una corretta gestione del reticolo idrografico, facendo riferimento alla dimensione specifica dei bacini idrografici e degli acquiferi sotterranei, deve basarsi su un governo integrato del territorio, delle acque superficiali e sotterranee, delle riserve idriche, della fauna e della flora acquatica, dei loro usi molteplici, solidali e sostenibili. L'utilizzazione delle risorse idriche e ambientali deve conciliare, gli usi della risorsa col mantenimento della vita acquatica, garantendo nel contempo l'equilibrio ecologico, la biodiversità, e, attraverso corrette pratiche urbanistiche, agricole e forestali, il presidio e la salvaguardia del territorio. Salvaguardare la salute degli ecosistemi deve essere considerato come un prerequisito alla fornitura d’Acqua e alle esigenze sanitarie. Si devono incoraggiare pertanto politiche che riconoscono la necessità di conservare e ripristinare condizioni di naturalità dei fiumi e dei laghi, delle zone umide, delle falde idriche e dei ghiacciai. Riportando il tema sulle problematiche italiane; pensiamo che siamo i maggiori consumatori d’acqua dell’Europa. 9 Lungo i 200mila km dei nostri acquedotti si perde il 27% di “oro blu”. Solo il 19% dell’acqua potabile arriva ai rubinetti delle famiglie italiane, mentre le centrali elettriche ne “bevono” inutilmente insieme all’agricoltura e all’industria.5 Potrei descrivere tutta la mia carriera politica come caratterizzata in dal “file ruoge” del tema dell’Acqua , è anche per questo che concordo pienamente con l'appello promosso da Legambiente alle istituzioni, alla società civile, al mondo del lavoro e alle associazioni, che vede l’ "ACQUA: BENE PUBBLICO DA DIFENDERE" e che intende: “…dare una mano all'Acqua per portarla al mulino di tutti”. Purtroppo è iniziato il processo di privatizzazione dell'Acqua che così abbandona lo status di risorsa da proteggere e diventa bene di consumo, prodotto da vendere. In Italia, un terzo dei cittadini italiani non ha regolare e sufficiente accesso all'Acqua potabile, con punte dell'88,4% in Molise e Calabria. Solo il 40% degli italiani beve l'Acqua che sgorga dal rubinetto, mentre siamo i primi consumatori al mondo di acque minerali. Non riesco a condividere pienamente quanto contenuto nei 34 articoli della "legge Galli". Si dichiara innanzitutto la natura pubblica della risorsa Acqua; si definisce un nuovo assetto gestionale individuando gli Ambiti Territoriali Ottimali con la individuazione di un unico gestore di ambito, ma nello stesso tempo si favorisce la mercificazione dell'Acqua e si consegna, di fatto, alla logica della speculazione privata il controllo di questa risorsa primaria. Sono convinto che solo con tempestive forme collaborazione con le istituzioni locali e superando le diversità politiche, i cittadini debbano influire efficacemente sui processi decisionali che riguardano l’Acqua: risorsa e loro diritto inalienabile. 5 La Repubblica, 20 marzo 2004 10 L’ Acqua poi deve essere intesa come educazione alla cittadinanza attiva. L’educazione ad una nuova cultura dell’Acqua deve basarsi su un’opera di informazione-formazione rivolta alla società civile partendo dalle pratiche quotidiane. Informare e formare sul diritto, la gestione e lo stato quali-quantitativo dell’Acqua sono elementi essenziali per educare il nostro stile di vita. Si deve responsabilizzare l'utilizzatore, incentivando il minimo prelievo, il corretto uso e la minima contaminazione dei reflui scaricati. Credo per questo, nella promozione della "cultura dell’Acqua" nei programmi scolastici e già personalmente ho iniziato un percorso di incontri, il primo dei quali è stato poche settimane fa con alcune classi della scuola elementare Radice. " Affinché vi sia cibo occorre che vi sia Acqua. E' quindi fondamentale investire per garantire la disponibilità e l'uso efficiente delle risorse idriche, in un indispensabile contesto di salvaguardia ambientale."6 Passando adesso al nostro territorio provinciale, sottolineo il vivo interesse, che mi ha sempre contraddistinto, per i problemi che toccano il tema Acqua. Fin dal 1998 chiesi all’allora Presidente del Consiglio provinciale, l’istituzione di un gruppo consiliare finalizzato all’esame delle questioni attinenti alla salvaguardia idrogeologica del territorio delle provincia di Lucca. Il Gruppo di Salvaguardia Idrogeologica, di cui ho avuto la presidenza, in particolare grazie al Progetto Pilota, si è occupato, in più occasioni, delle tematiche relative alla messa in sicurezza della montagna e della collina e con esse inevitabilmente all’Acqua. 6 Introduzione a "Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2002" da parte del presidente del Consiglio dei Ministri 11 L’Acqua infatti è sì una risorsa, come si è detto finora, ma è spesso anche causa di disastri che minano da vicino l’uomo e la sua sicurezza. Nel 2025 “l'oro blu” potrebbe essere insufficiente per due persone su tre.. L'Acqua è un problema globale, ma a differenza del riscaldamento del clima, è affrontabile su scala locale. Lo stress idrico è, per esempio, spesso causato da sprechi locali: in primo luogo dalle inefficienze in agricoltura (attività per la quale utilizziamo il 70% dell'Acqua), ma anche da semplici perdite delle tubature o da contaminazioni evitabili… Sono numerose le occasioni che ho avuto di confermare il mio interesse per i problemi connessi all’Acqua. Di sicuro interesse, i tre Consigli Straordinari degli ultimi due anni: Il Consiglio sulla sicurezza della montagna, della collina e della pianura, tenutosi a Barga il 28 novembre 2002, quello di Viareggio sull’erosione della costa e l’intrusione del cuneo salino del 27 febbraio 2003, in ultimo, ma non per importanza, quello forse più diretto: il Consiglio sull’Acqua tenutosi a Capannoni il 5 giugno 2003. Esiste tra questi tre Consigli, una consequenzialità ed una strategia d’indirizzo politico estremamente chiari, che vedono l’uomo, al centro dell’agire politico. Motivo di questi Consigli e di quelli che seguiranno, era ed è, mettere insieme linee d’indirizzo politico sui temi vitali per l’uomo, con il fine di migliorarne la qualità della vita. L’Acqua è una risorsa limitata. L’attuale crisi idrica è determinata dalla scarsità prodotta dall’uomo, a causa dell’inquinamento, del cattivo uso della risorsa e del territorio e di modelli di sviluppo non adeguati. Per questi motivi, è indispensabile nella nostra provincia educare ad un altro modo di produrre, di consumare e soprattutto di gestire il territorio. 12 Quindi gli usi delle acque devono essere indirizzati al risparmio e al rinnovo delle risorse. E’ urgente promuovere un lavoro collettivo e permanente di (auto) educazione sulle problematiche dell’Acqua. Le soluzioni ai problemi dell’Acqua dipendono essenzialmente dai valori e dai comportamenti individuali e collettivi. Avere cura dell’Acqua deve diventare uno dei valori di base promossi nelle scuole e non solo. Allo stesso modo, ridare presenza e valenza all’Acqua nei luoghi pubblici (piazze, stazioni, giardini, aeroporti, stadi, scuole..) reintroducendo “punti d’Acqua” e di “ristoro” deve diventare una delle linee avanzate di un nuova “città”. Certamente si devono attuare meccanismi di controllo a livello regionale, nazionale ed internazionale, ma tali meccanismi dovrebbero essere avviati già su scala locale. Sono da esigere politiche finalizzate alla garanzia del diritto all’Acqua, anche attraverso l’adozione da parte dei consigli comunali e provinciali di una Carta dell’Acqua per gli enti locali e per i cittadini, proposta dal Comitato Italiano per l’Acqua. In qualità di Presidente del Consiglio provinciale di Lucca, voglio dare il mio contributo affinché, attraverso la concertazione ed il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali, particolarmente i Comuni, l’Acqua arrivi nelle case delle famiglie lucchesi, senza trattamento alcuno, bensì come scaturisce dalla sorgente. Vogliamo dare ai lucchesi un’Acqua - un’Acqua costituita da due atomi d’idrogeno ed uno d’ossigeno, nel cui interno sono disciolti sali minerali indispensabili, oltre a quella carica microbica, che, anche se oggi poco evidenziata, è estremamente importante per la salute dell’uomo. È necessario ricercare un minimo comune denominatore, un’unica strategia tra gli Enti e le imprese private, che si occupano dell’Acqua. 13 La Lucchesia, come già accennato, è una terra ricca d’Acqua. È indispensabile, anche nella nostra provincia, un uso razionale dell’Acqua in agricoltura, nell’industria, nell’artigianato, particolarmente nei settori marmifero e cartario. Si devono eliminare i prelievi eccessivi dell’Acqua e gli sprechi. Infatti, in questi comparti produttivi si dovrà sempre più utilizzare l’Acqua di superficie, attraverso la realizzazione di acquedotti industriali e di un sistema di depurazione: iniziative che in tal senso ha già intrapreso questa Amministrazione. La riduzione dell’emungimento dell’Acqua dalla falda e l’applicazione di moderne tecnologie, ridurranno su tutto il nostro territorio, il fenomeno della subsidenza e sulla nostra costa, l’intrusione del cuneo salino. Rimane attuale, quanto ho già detto a Barga, nel Consiglio straordinario del 28 novembre 2002, sulla stabilità geomorfologica del territorio: Per assicurare alle nuove generazioni un’Acqua di qualità, si deve realizzare un sistema idraulico funzionante in montagna, in collina ed in pianura. La stabilità geomorfologica è legata ad una riduzione della velocità dell’Acqua che dalla montagna alla collina va verso la pianura: bisogna realizzare un sistema idraulico minore che grazie al ruscellamento consenta all’Acqua uno scorrimento naturale. La gestione del ciclo dell’Acqua non deve più seguire un approccio solo ingegneristico, ma, un approccio basato sulla tutela degli equilibri idrogeologici ed ambientali, al fine di promuovere e garantire il risparmio dell’Acqua. Sono favorevole ad interventi su scala locale comportanti bassi livelli di rischio sociale, umano e ambientale ed ispirati ai principi di precauzione e di reversibilità, che diano la priorità agli interventi di manutenzione e di servizio. 14 Nella pianura occorre ricostruire quel sistema idraulico primario - che nel passato remoto aveva dato prova di una notevole efficienza - adeguandolo a quelle che sono le situazioni attuali, in relazione ad un cambiamento demografico e climatico in atto. Nella Versilia e nella Piana di Lucca, al fenomeno dell’antropizzazione si affianca quello della subsidenza, causata da un continuo emungimento dell’Acqua dal sottosuolo, da parte dell’industria e dell’agricoltura. La modifica climatica, con conseguente diminuzione dell’Acqua di falda, l’aumento dell’area urbanizzata (quasi senza soluzione di continuità) ed il maggior utilizzo dell’Acqua, sia per uso domestico che agricolo ed industriale, hanno prodotto, di fatto, una forte intrusione dell’Acqua salmastra, all’interno del territorio apuo – versiliese. Per limitare questo fenomeno, è necessaria una riduzione dei consumi delle acque, una maggior razionalizzazione del suo uso, una riduzione dell’emungimento dell’Acqua dolce dal sottosuolo, cercando, laddove è possibile, l’utilizzo delle acque di superficie presenti nei canali. Si devono attuare autorevoli interventi per migliorare le qualità delle acque destinate a uso umano. Sul risparmio idrico, in più occasioni è stato denunciato come l’agricoltura consumi miliardi di metri cubi d’Acqua da sola, mentre potrebbero esserne risparmiati, se solo fossero attuati provvedimenti di razionale utilizzo irriguo, che dovrebbero essere previsti dal “Manuale di buona pratica irrigua”. Vanno sostenute le imprese agricole nel servirsi di tecnologie all’avanguardia nel sistema d’irrigazione; incentivata l’industria che prevede un sistema interno di utilizzo, depurazione e riutilizzo dell’Acqua. I canali di Acqua dolce che sono collegati al mare, devono essere protetti, affinché l’Acqua salmastra del “mare nostro” non penetri al loro interno. 15 La Garfagnana e l’alta Versilia, territori ricchi di Acqua di alta qualità, con il suo ambiente di valore è un’area che va sempre più protetta. La proposta politica che intendo ribadire, ovviamente è ambiziosa e necessita di una grande condivisione ed è quella di “portare l’Acqua come scaturisce dalla sorgente alle abitazioni dei lucchesi”. Una politica volta a garantire la risorsa acqua di qualità alle nuove generazioni. Un appello a tutti i Sindaci, affinché s’impegnino a realizzare, in tempi rapidi, l’acquedotto pubblico in quelle aree di territorio che ancora ne sono prive. Invito altresì i Comuni a dotare le nuove aree urbane di un doppio sistema idraulico, il primo per uso alimentare domestico (Acqua di qualità) e l’altro per i servizi igienici, che potrebbe derivare da sistemi di depurazione, in atto nel territorio. Ospiti, colleghi, vorrei terminare con un’annotazione: l’Acqua è la prima medicina dell’uomo e mi auguro che sia assicurata alle nuove generazioni. Spero di aver dato, anche partendo dall’esame di realtà locali, alcuni spunti per delle riflessioni più generali sull’Acqua come bene ambientale e sociale da difendere. È già stato previsto da qualche anno che le prossime guerre, avrebbero al loro centro la "conquista" dell’Acqua. Bene ben più prezioso, in un futuro non troppo lontano, del petrolio stesso; “l’oro blu”. È perciò compito di tutti, non solo in una prospettiva di tutela ambientale, ma anche in una prospettiva di pace e di giustizia, amare e difendere le nostre acque. Con la saggezza dell’uomo del Medioevo, Francesco d’Assisi cantava che “…..Sora Acqua è multo utile et umile et preziosa et casta”. Il mistero e l’aspetto simbolico dell’Acqua fanno parte integrante di tutte le culture dei vari popoli del mondo. È auspicabile, quindi 16 che da tale simbolo collettivo nasca un unico sentimento che sia realmente al di là delle singole nazioni e che renda superfluo dover parlare di Acqua come diritto da difendere. L’Acqua deve essere riconosciuta come un diritto costituzionale umano e sociale, universale, indivisibile ed imprescrittibile. 17