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festival Jelinek P i a c e n z a Festival Focus Jelinek ottobre 2014 / marzo 2015 festival per città ASSOCIAZIONE AMICI DEL TEATRO GIOCO VITA FESTIVAL di TEATRO CONTEMPORANEO L’altra scena direzione artistica Elena Di Gioia promosso da Liberty e Tra un atto e l’altro www.festivalfocusjelinek.it Fa tappa a Piacenza il Festival Focus Jelinek, progetto speciale dedicato alla scrittura dell’autrice austriaca Elfriede Jelinek, tra le voci più acute e pungenti della scena contemporanea, premio Nobel per la letteratura nel 2004. Festival Focus Jelinek presenta spettacoli, tra cui prime assolute, di Teatrino Giullare, Teatri di Vita, Tra un atto e l’altro con Accademia degli Artefatti, Chiara Guidi in un progetto speciale per le biblioteche, Angela Malfitano, perfomance e azioni sceniche di Ateliersi e Fanny & Alexander, laboratori nelle scuole con Angela Malfitano e Nicola Bonazzi / Teatro dell’Argine, proiezioni, letture con Anna Amadori, Elena Bucci, Chiara Guidi, un convegno spettacolo e laboratori all’Università di Bologna con Claudio Longhi, incontri con artisti e ospiti, nuove traduzioni e pubblicazioni. Festival Focus Jelinek coinvolge le scritture di Elfriede Jelinek dai testi teatrali ai romanzi, discorsi e interventi. Alla condivisione con gli artisti, si affianca una inedita e originale collaborazione di festival, teatri, biblioteche, cinema e strutture culturali di Bologna, Casalecchio di Reno (BO), Castel Maggiore (BO), Cesena, Forlì, Faenza, Modena, Montescudo (RN), Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, San Lazzaro di Savena (BO) che accolgono le tappe del progetto. Il Festival è un festival per città: una “città allargata” - la regione Emilia-Romagna - riunita appositamente intorno al vortice della scrittura di Elfriede Jelinek e degli artisti coinvolti, grazie alle tante collaborazioni che l’hanno sostenuta e alimentata, per ospitare un viaggio della visione, della lettura e della scoperta. PIACENZA - Teatro Comunale Filodrammatici / Teatro Gioia 4a edizione - ottobre 2014 L’arco della parola Le cose sono immagini apparentemente innocenti, ma è necessario andare dietro le cose, strappare via questa innocenza e dare alle cose la loro storia. [...] Io cerco di decostruire la realtà. Questa realtà, io la faccio ogni volta per così dire a pezzi, come se separassi a strappi le tende di un sipario, per rabbia contro il testo che c’è dietro. * Il Festival Focus Jelinek si offre come una scheggia di vetro sulla produzione di Elfriede Jelinek grazie agli artisti coinvolti. La sua scrittura, abrasiva e corrosiva, consegna un’immersione, la discesa in luoghi dove si annidano il linguaggio, le nostre rappresentazioni, la memoria, un “luogo” affilato in cui l’autrice ci chiede di entrare e da cui fuoriescono tensioni e questioni della nostra contemporaneità. Elfriede Jelinek, con rigore e implacabilità, entra ed esce nelle patrie “private” (le case e le relazioni personali) e pubbliche, ingrandisce e rimpicciolisce i panorami, gli affreschi, le rappresentazioni in cui siamo calati, smonta dall’interno, anche del linguaggio, le architetture e le fondamenta su cui si reggono e costruiscono le relazioni scavando nella natura tagliente e multiforme del potere. Elfriede Jelinek centrifuga i nostri sguardi, in un vortice di sperimentazione linguistica che crea tunnel sotterranei nella parola e nella nostra società. L’arco della sua scrittura attraversa romanzi, testi teatrali, interventi e discorsi e, per la responsabilità che destina alla “parola”, disegna anche un modo di essere autrice, oggi. Stare nei testi di Elfriede Jelinek significa discendere su ruote instabili nel sottosuolo, scavare il testo, raschiarlo, grattarlo, scuoterlo per arrivare al fuoco che contiene, con le visioni e le azioni degli artisti, straordinari compagni di questo viaggio. Elena Di Gioia direzione artistica Festival Focus Jelinek promosso da Liberty e Tra un atto e l’altro * intervista a Elfriede Jelinek di Renata Caruzzi martedì 7 ottobre 2014 - ore 21 - Teatro Comunale Filodrammatici Teatri di Vita JACKIE E LE ALTRE Un altro pezzo dedicato a Elfriede Jelinek di Andrea Adriatico con Anna Amadori, Olga Durano, Eva Robin’s, Selvaggia Tegon Giacoppo costumi Angela Mele suono, scene Andrea Barberini cura Daniela Cotti, Monica Nicoli, Saverio Peschechera, Alberto Sarti, Sarah Patanè, Isabella Gatti, Rabii Sakri grazie a Stefano Casi, Giulio Maria Corbelli, Elena Di Gioia, Andrea Cigni una produzione Teatri di Vita in collaborazione con Fondazione Orizzonti d’Arte, Festival Focus Jelinek e il sostegno di Comune di Bologna - Settore Cultura, Regione Emilia Romagna - Servizio Cultura, Ministero per i Beni e le Attività Culturali a pina DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO DAL VIVO COMUNE DI PIACENZA La maestà si vede e non si vede. Occorre un buon portamento del capo, da imbrigliare e fissare in una foto, come ostaggi di se stessi. Come amanti di se stessi. I personaggi di Elfriede Jelinek (Premio Nobel 2004) non sono altro che corpi che danno parole. Le loro parole cercano identità, non personificazioni. Jelinek congela la storia e procura una visione “mitica” dell’esistenza. Come con Jackie Kennedy Onassis, eroina e metafora del femminile contemporaneo. O con Jörg Haider, il leader austriaco preda di un delirio populista alla nazione. Il nostro raccontare il mito parte da qui, da queste parole, da uno sguardo tagliente sul mondo, deluso, scanzonato, eppure acuto, che sa di vita. Parte dalle nostre Jackie. E dalle altre... in una moltiplicazione infinita: IO. LEI. L’ALTRA... Andrea Adriatico/Teatri di Vita Andrea Adriatico, nato a L’Aquila nel 1966, ha lavorato a lungo nel teatro, imponendo uno stile spregiudicato di fusione tra i generi, affrontando autori e tematiche complesse con un’ispirazione visiva e narrativa di taglio cinematografico. Tra gli autori messi in scena: Beckett, Brasch, Koltès, Pasolini, Mishima, Cocteau, Copi. I suoi spettacoli sono stati presentati in teatri e festival italiani ed europei (Francia, Germania, Ungheria, Slovenia, Macedonia) con importanti coproduzioni, da Santarcangelo dei Teatri alla Biennale di Venezia. A Bologna fonda nel 1991 il Centro Internazionale Teatri di Vita. Dal 2000 comincia una carriera nel cinema, con produzioni ospitate in festival internazionali, dove si aggiudicano diversi premi. Andrea Adriatico è anche giornalista professionista ed è stato docente alla sezione cinema del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Elfriede Jelinek Elfriede Jelinek (Mürzzuschlag - Stiria, Austria 1946). Ha studiato al Conservatorio di Vienna, dove si è diplomata organista. Giovanissima ha fatto il suo esordio letterario nel 1967 con una raccolta di poesie, cui sono seguiti romanzi, opere teatrali e interventi saggistici e articoli. Nel 2004 le è stato conferito il premio Nobel per la letteratura per «il fluire musicale di canto e controcanto nei romanzi e nei drammi, che con straordinario ardore linguistico rivelano l’assurdità dei cliché della società contemporanea e il loro potere soggiogante». Nel corso della sua carriera ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui, oltre al premio Nobel, premio Büchner (1998), premio Böll (1986), premio Heine (2002), premio Else Lasker Schüler (2003). Ha scritto la sceneggiatura del film Malina (1991) di Werner Schroeter, dal libro di Ingeborg Bachmann. Il suo romanzo La pianista (1983) ha ispirato l’omonimo film del 2001 di Michael Haneke. In Italia, è presente con Nuvole.Casa, (SE, 1991), La pianista (Einaudi, 2005), Le amanti (Frassinelli, 2004), La Voglia (Frassinelli, 2004), Bambiland (Einaudi, 2005), L’addio (Castelvecchi, 2005), Sport. Una pièce - Fa niente. Una piccola trilogia della morte (Ubulibri, 2005), Voracità (Frassinelli, 2005), Loro non come loro (Effigie, 2009), Jackie (Forum, 2010), FaustIn and out (Titivillus, uscita autunno 2014).