Da piccola il suo pancione me lo faceva sembrare
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Da piccola il suo pancione me lo faceva sembrare
PERSONAGGI complesso di Elettra, lei è innamorata di suo padre”. Ma io gli rispondevo che se avessero avuto un padre come Roberto Rossellini, anche loro avrebbero avuto il complesso di Elettra”. D’altronde il nome di Elettra è un Leitmotiv di tutta la famiglia Rossellini. Elettra era la nonna paterna, Elettra è la ventenne figlia di Isabella, ma Elettra è anche lei. Isabella Fiorella Elettra Giovanna Rossellini, nata il 18 giugno del 1952, 34 minuti prima della sorella gemella Isotta. “La nostra è una famiglia allargata, dispersa per il mondo, ma sempre in contatto. Renzo, che è stato anche assistente di papà, vive tra Roma e Los Angeles; Roberto è un pittore e sta a Parigi e Montecarlo; mia sorella gemella Isotta insegna letteratura alla Columbia University e poi ci sono ancora i figli della moglie indiana di mio padre, Sonali: Raffaella, che vive nel Qatar e si è fatta musulmana e Gil, che è stato colpito da una malattia e che quando posso vado a trovare in Svizzera anche per portargli i salami che ama tanto. Poi ci sono i molti nipoti, tra cui i miei figli. Il maschio si chiama Roberto Rossellini, l’ho adottato, è nero con gli occhi blu e ho sempre pensato che a mio padre sarebbe piaciuto moltissimo ritornare in questa versione da Apollo, da dio della bellezza”. Traduttrice, corrispondente per la Rai da New York, modella, per breve tempo costumista, volto immagine per anni della Lancôme e poi infine soltanto attrice. “Mio padre mi avrebbe ammazzato se avesse saputo che facevo un provino, che volevo diventare attrice. Ci sono riuscita solo dopo la sua morte e in modo tormentato. Paolo e Vittorio Taviani mi chiesero di lavorare in un loro film (Il prato) ed io ero molto combattuta: da un lato mi legava a loro una profonda amicizia (mio padre li aveva premiati a Cannes una settimana prima di morire), e dall’altro sentivo ancora la sua disapprovazione. Chiesi consiglio a mia madre che mi disse: ‘Tuo padre amava i non attori, fai questo film da non attrice’”. Chi sono gli uomini di una donna innamorata di suo padre? Sono registi per lo più. Martin Scorsese, ma anche David Lynch. Un attore, Gary Oldman, un ballerino, Michail Baryshnikov, un modello, Jonathan Wiedemann. “Nella mia vita, dopo la morte di mio padre, ho imparato che i cineasti parlano sempre di cinema. Lo faceva Martin Scorsese e pure David Lynch e io mi preoccupavo, mi chiedevo: ‘Cos’è successo? Ci sono dei problemi sul set?’. Poi ho capito che i registi parlano sempre di cinema, papà no. Oggi avrebbe parlato della guerra in Iraq”. La voce di Isabella Rossellini è inconfondibile con la sua “r” alla “Da piccola il suo pancione me lo faceva sembrare onnipotente. Credevo davvero che fosse incinto” francese, ha un tono argentino e allo stesso tempo ammaliante. “Ho scelto di raccontare mio padre in modo ironico, con un’immagine buffa per evitare il confronto con i miei genitori, che sono riusciti talmente bene nel dramma. Ancora sessant’anni dopo, alla fine di Roma città aperta o di Paisà non ti alzi dalla sedia. Anche i film hollywoodiani di mia madre, pur melodrammatici, ti straziano ugualmente. Il primo piano di mamma in Casablanca è un’immagine che strappa le lacrime. Nel dramma io rimango senza forze, mentre con una battuta di spirito ritrovo l’energia. Ho scelto un tono comico perché è quello che mi dà la forza di dire la verità, forse”. Roberto Rossellini con i figli Renzo, Isotta e Isabella NEL MONDO PARIGI E NON SOLO Laboratori virtuali, retrospettive e concorsi per giovani cineasti: il regista di Paisà rivive dal MoMA alla Cinémathèque Roma, Parigi, Torino, New York e Maiori. Sono queste le città che si preparano a festeggiare il centenario della nascita di Roberto Rossellini. A partire dal 2006 la Fondazione Rossellini, diretta dal figlio Renzo e dal critico Adriano Aprà, dà il via a una serie di progetti: un laboratorio con Rossellini come tutor virtuale, una mostra, l’edizione critica integrale della sua opera letteraria, un museo virtuale dove il visitatore potrà perdersi tra i film e le complesse vicende biografiche del regista. Alla Cinémathèque di Parigi e al MoMA di New York si stanno 20 RdC Gennaio-Febbraio 2006 preparando due importanti retrospettive, ma anche nel piccolo comune di Maiori sulla costiera amalfitana, dove Rossellini girò alcuni film (Paisà, La macchina ammazzacattivi, Viaggio in Italia) si stanno facendo grandi preparativi. Il premio che porta il nome del regista, in questa speciale edizione è dedicato agli studenti di cinema; si invitano ad elaborare soggetti per cortometraggi ispirati agli insegnamenti rosselliniani, che verranno poi proiettati, insieme ai film del regista girati a Maiori e dintorni, nei comuni della costiera.