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L’Ostello
Villa Francescatti -Verona
Stampa non periodica e non in commercio a cura del Centro Cooperazione Giovanile Internazionale di Verona
Benvenuto, buon viaggio
I
l 18 aprile 2015 sono stati ricordati i 40 anni dalla nascita del Centro
di Cooperazione Giovanile Internazionale che ha dato vita all’Ostello della gioventù Villa Francescatti di Verona. L’associazione si
è caratterizzata fin dal suo inizio per il servizio ai giovani, di qualunque
provenienza essi siano, per il dialogo “con” e “tra” le persone e per il proposito di valorizzare in questo rapporto le ricchezze del territorio.
Fin dal 1975 sono state numerose le iniziative dell’Ostello che coinvolgono giovani provenienti da ogni parte del mondo e la popolazione locale. Basti citare
quanto documentato nel libro Stranieri e Pellegrini come tutti i nostri padri (2010) per
capire l’importanza di questa peculiarità. «Spesso – si legge nel volume dove
si racconta di quei primi anni – vi sono concerti di orchestre o di cori di Paesi
lontani, vi sono conferenze e mostre, incontri di studio e vere e proprie lezioni
scolastiche o universitarie. L’Ostello non è solo un luogo di ospitalità ma un vero
e proprio laboratorio dove le diverse espressioni di diverse culture si incontrano».
Con l’inizio del 2016 vogliamo ravvivare questo “laboratorio culturale” proponendo alla città una serie di iniziative dal titolo “Benvenuto, buon viaggio”
in linea con lo spirito che da 40 anni anima Villa Francescatti, il quartiere di San
Giovanni in Valle e più in generale Veronetta e Verona.
Il primo incontro è dedicato alla pace, tema in evidente continuità con quello
dell’ospitalità. L’invito è a partecipare per condividere momenti significativi e
importanti per la vita di questa istituzione veronese.
venerdì 26 febbraio, ore 20.45
Sergio Paronetto e il cammino della pace
Sergio Paronetto
Una serie di incontri con alcuni veronesi che stanno dando uno specifico contributo al pensiero, alla società, alla cultura: “Benvenuto, buon viaggio”, questo
il titolo della rassegna, inaugura gli appuntamenti all’Ostello della gioventù il
prossimo 26 febbraio, alle 20.45, con
una personalità di riferimento nella promozione della pace e del dialogo interculturale. Sarà infatti Sergio Paronetto, vicepresidente di Pax Christi Italia, a
dialogare con il pubblico, partendo dalla
recente uscita di due suoi libri, Pace nuovo umanesimo. Dal Concilio Vaticano II a pa-
Pellegrinaggio interiore e turismo culturale
All’interno del movimento di visitatori
che Verona accoglie nelle varie stagioni
dell’anno è interessante osservare il flusso di giovani che si avviano sul pendio del
colle di San Pietro per chiedere ospitalità
all’Ostello di Villa Francescatti.
Si tratta di una rappresentanza giovanile
particolarmente motivata sul piano culturale ed estremamente varia per la sua
provenienza geografica; una componente dotata, forse, di scarsi mezzi economici, ma estremamente ricca di ispirazioni spirituali e di una profonda ricerca di
senso.
Non c’è dubbio che questa componente
di visitatori, al di là delle dimensioni economiche, dà un notevole apporto al movimento turistico della nostra città perché
lo arricchisce di componenti umane spesso impoverite dalla dominante finalità
commerciale. Infatti, al di là delle dimen-
sioni e dell’apporto economico, il notevole numero di visitatori del territorio veronese pone un rilevante interrogativo sul
messaggio di civiltà che la città consegna
ai suoi ospiti: senso della storia, significato dell’arte, bisogno di bellezza, ricerca
di verità. Sono tutti temi che percorrono
il cammino dei giovani dell’Ostello ed ai
quali l’ospitalità povera ed essenziale che
viene loro offerta si fa veicolo per la comprensione e la trasmissione di valori. Villa Francescatti risponde ad una responsabilità che è di tutta la città.
Non semplici turisti alla ricerca di evasione e di banale disimpegno, perciò,
ma viaggiatori che nel loro itinerare scoprono la bellezza del mondo e dell’umanità; ma anche pellegrini, perché la ricerca di senso e di significato, di destino
e di sacro domina spesso la fatica di chi
viaggia con scarpe grosse e zaino pesan-
te. E in questo camminare sulle strade
del mondo c’è per loro, ad un crocevia
della loro fatica, un luogo ove sostare e
riprendere fiducia e forza.
Turisti, dunque, viaggiatori e pellegrini,
ma non solo. Le strade del mondo sono
affollate, oggi. Dal Sud al Nord, dall’Est
all’Ovest una umanità sofferente si affanna a comporre le avanguardie di una
nuova civiltà. Anche a queste avanguardie l’Ostello offre accoglienza, aiuto nello sforzo per una reciproca comprensione e per la costruzione di una armonica
convivenza.
In questa accoglienza Verona è fedele alla eredità civile e religiosa della sua
storia e contribuisce alla costruzione di
un futuro di pace anche grazie all’umile
contributo che l’Ostello della Gioventù
Villa Francescatti offre alla “Città”.
F.S.
pa Francesco (Cittadella editore) e Amare il
mondo, creare la pace. Papa Francesco e Tonino
Bello (Editore La Meridiana).
Paronetto, cofondatore del coordinamento veronese Nella mia città nessuno
è straniero, è stato consigliere comunale a Verona negli anni Ottanta, e come membro del comitato veronese per
la pace e il disarmo ha incontrato Alex
Zanotelli, Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Desmond
Tutu, Rigoberta Menchù, Perez Esquivel. Durante i 40 anni da insegnante ha
curato diversi percorsi di educazione
alla pace, ha preso parte al movimento Beati i costruttori di pace per poi aderire a Pax Christi negli anni Novanta. Il
dialogo in ostello partirà dalle linee guida dei suoi ultimi testi, per cercare di
comprendere quanto l’accoglienza sia
la chiave per la costruzione di una società pacifica e rinnovata.
Fabiana Bussola
Sergio Paronetto
Il cammino della pace
Venerdì 26 febbraio, 20.45
Ostello della Gioventù
Salita Fontana del Ferro, 15
San Giovanni in Valle - VR
045.590360 - www.ostelloverona.it [email protected]
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UN AMICO
Ricordo di Sabino Acquaviva
che esplorò il senso del viaggio
Sabino Acquaviva
Lo scorso dicembre è scomparso, all’età
di 88 anni, Sabino Acquaviva, sociologo italiano, specializzato in sociologia
della religione, un amico del Centro
Cooperazione Giovanile Internazionale. A renderlo famoso nel mondo degli
studi fu un libro uscito nel 1961, L’eclissi del sacro nella civiltà industriale (Edizioni
di Comunità, poi riedito da Mondadori
nel 1992), un testo tradotto in diverse
lingue, nel quale il sociologo veneto teorizzava la scomparsa della dimensione
trascendente e sovrannaturale dalla vita
quotidiana dell’uomo nella società contemporanea.
Anche in seguito il fenomeno religioso
è stato al centro della sua attenzione,
con opere come Eros, morte ed esperienza
religiosa (Laterza, 1990) e il più recente
diario Dio dopo Dio (Ancora, 2007). Nato
a Padova, Acquaviva ha insegnato prima all’Università di Trento e poi nell’ateneo della sua città.
Nel 1999 è stato autore, con il promotore del progetto di accoglienza dell’Ostello di Villa Francescatti, Fiorenzo
Scarsini, di un testo, Edizioni San Paolo, dal titolo: Giovani sulle strade del Terzo
Millennio - I giovani degli ostelli: tra pellegrinaggio interiore e turismo culturale. Il libro ha
fornito un contributo alla conoscenza
del fenomeno del viaggio, del turismo
culturale, del pellegrinaggio interiore.
In uno scenario che precedeva di poco
il Grande Giubileo dell’anno Duemila
l’analisi fatta è stata significativa e motivo di ulteriori riflessioni sul tema. Lo
studio si è sviluppato nel corso di alcuni
anni e ha interessato oltre mille intervistati attraverso un ampio questionario.
Gli ospiti dell’Ostello, crocevia di vite, di
esperienze e di sentimenti sono portatori
di culture e storie differenti, motivo di
arricchimento per se stessi e gli altri.
Il professor Acquaviva ha provato a
comprendere quale fosse la presenza
della religione fra coloro che, spinti da
un evidente istinto di esplorazione a
peregrinare fisicamente, hanno trasformato la religione istituzionale in ricerca
religiosa ed esperienza.
Stefano Dal Zen
VERONETTA
Dopo tante vicissitudini
un tetto anche per Maria
Il muro di cinta dell’ex monastero di Santa
Chiara,in vicolo Borgo Tascherio, devia
verso il centro della strada quasi ad offrire allo
sguardo del passante un’ edicola che ospita
e protegge una effige di Maria. La tradizione racconta che un soldato di San Giovanni in Valle nella Prima guerra mondiale
trovò la statuetta in un vigneto vicino al Piave.
La tenne, certo di avere ricevuto da Lei una
grazia e la affidò alla custodia della famiglia
Ircàmo in Borgo Tascherio.
Nel 1954 la statuetta venne collocata nell’edicola, benedetta da don Polato ed affidata
alla famiglia Caltroni/Giacomini. Alla
Madonnina non mancavano mai fiori freschi.
Il 31 dicembre 2011 l’edicola fu forzata e la
statua gettata a terra. Alcuni abitanti della
zona ne raccolsero i pezzi e denunciarono l’accaduto alla Polizia municipale che affidò
ciò che era stato trovato ai responsabili dell’Ostello che diedero un tetto alla statua. Un
comitato di abitanti del quartiere si interessò al recupero della stessa e fece una colletta per il restauro. Esso venne affidato al Signor Tagliapietra ed il 26 maggio 2013
la statuetta è stata ricollocata nel capitello, benedetta da don Biondaro e festeggiata
dalla popolazione, per la protezione e la devozione dei passanti.
Franca Pacchioni
NOTIZIE
L’Ostello dà i numeri
In 500 mila hanno chiesto ospitalità
Le peculiari caratteristiche qualitative
dell’accoglienza praticata in Ostello
(anche sotto l’aspetto economico, tenuto conto che per il pernottamento e la
prima colazione si richiedono 18 euro,
e per ciascun pasto 8 euro) si sono tradotte in un successo quantitativo, visto
che dal 1984 al 2015 hanno varcato
la soglia di Villa Francescatti ben
561.277 persone con una media giornaliera complessiva di 48 persone.
Per comprendere la rilevanza del dato
occorre far riferimento sia all’andamento stagionale, caratterizzato da
un notevole afflusso estivo con medie
giornaliere di centinaia di persone, afflusso che decresce durante la stagione
invernale nella quale la struttura, stante
lo spirito che la anima, rimane sempre
aperta, sia al ciclo economico generale
caratterizzato in questi ultimi anni da
una estesa e generalizzata crisi.
Quanto alla provenienza degli ospiti è
significativo rilevare che gli arrivi provenienti dai principali stati europei sono
stati nel periodo sopra indicato 10.105
per l’Austria, 5.794 per il Belgio, 5.432
per la Finlandia , 27.426 per la Francia,
70.126 per la Germania, 7.527 per l’Irlanda, 10.677 per i Paesi Bassi, 59.604
per il Regno Unito, 23.482 per la Spagna, 11.032 per la Svezia e 8.634 per la
Svizzera.
Dall’America si sono registrati arrivi sia
dal Nord e, precisamente, dagli Stati
Uniti per 62.241 persone e dal Canada
per 21.439, sia dal Centro ovvero dal
Messico per 5.371 persone, sia dal Sud,
in particolare dall’Argentina per 6.337
persone e dal Brasile per 14.712.
Dall’Asia i flussi più consistenti sono pervenuti dalla Corea per 7.982 persone e dal
Giappone per 11.123.
Quanto all’Oceania l’Australia ha fatto segnare 45.384 affluenze nel mentre la Nuova Zelanda si è fermata a quota 7.765.
Questi dati, peraltro parziali, nei quali si
compendia oltre un trentennio di accoglienza e di ospitalità del Centro di Cooperazione Giovanile Internazionale attestano in modo inequivocabile quale è
stato l’apporto di questa Associazione alla
diffusione nel mondo dell’ immagine di
una Verona accogliente e solidale e quale contributo l’Associazione ha fornito, in
sinergia con altre promozioni culturali ed
economiche, all’ internazionalizzazione ed
alla mondializzazione di una città che, nonostante tutto, non riesce ancora a tutt’oggi ad emanciparsi da una dimensione provinciale e campanilistica.
Enrico Scognamillo
Verona città accogliente
Esseri umani prima di profughi
Novanta i profughi che, in accordo con la Prefettura, sono attualmente ospitati presso l’Ostello; tutti giovani intorno ai 22-25 anni,
provengono dalla disastrata Libia
e quasi tutti originari dei paesi a sud del Sahara (Gambia, Ghana, Mali, Nigeria, Costa D’Avorio, Senegal) ma anche Somalia, Eritrea, Pakistan, Bangla Desh.
Molti lavoravano in Libia come
muratori, meccanici, fornai, altri
fuggendo da guerre e povertà, sono
partiti dai loro villaggi ed hanno attraversato il deserto libico con
mezzi di fortuna per arrivare al
Mediterraneo e lì giocare le loro vite
su barconi fatiscenti. Il loro viaggio
di speranza ha ora una lunga tappa
a Verona in attesa dell’accoglimento
della richiesta d’asilo come rifugiati.
L’Ostello di Villa Francescatti da
sempre ha rivolto particolare attenzione oltre ai ragazzi giramondo
anche a coloro che erano sulla strada
per le dure necessità legate a conflitti,
precarietà, emarginazione e povertà.
Per tutti l’Ostello vuole essere un porto sicuro dove oltre ad un pasto caldo,
un letto confortevole, trovi chi si preoccupa della tua salute, ascolta le tue paure, ti aiuta nelle pratiche burocratiche.
La sosta all’Ostello non è tempo per l’ozio ma periodo di formazione e riflessione; sono attivati corsi di lingua italiana, di educazione civica, di normativa del lavoro.
Proprio per non essere oziosi, questi
ragazzi hanno spontaneamente chiesto di ricambiare l’ospitalità di Verona
mettendosi volontariamente a disposizione per un’attività utile; è nato così
-in collaborazione con l’AMIA- il progetto Jamaa, la pulizia trisettimanale
dei giardini di Piazza Vittorio Veneto,
San Giorgio, Giarina e Piazza Isolo.
Pier Luigi Solari
045590360 - www.ostelloverona.it - [email protected]
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