l`archivio storico degli istituti di assistenza all`infanzia della provincia

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l`archivio storico degli istituti di assistenza all`infanzia della provincia
L’ARCHIVIO STORICO DEGLI ISTITUTI DI ASSISTENZA ALL’INFANZIA DELLA
PROVINCIA DI MILANO
L’archivio storico è conservato presso gli uffici della Provincia di Milano in viale Piceno 60, nell’edificio che,
dal 1911, fu la nuova sede del Brefotrofio provinciale. Il complesso principale (Brefotrofio) ha un’estensione
di circa 1000 metri lineari ed è costituito dai fascicoli e dai registri manoscritti prodotti dai due enti milanesi
che, nei secoli, si avvicendarono nel soccorso all’infanzia, alle partorienti povere e alle madri sole. Il primo,
l’Ospedale Maggiore, assolse queste funzioni dal 1456 al 1865, in particolare attraverso la Pia Casa degli
esposti e delle partorienti in Santa Caterina alla ruota, fondata nel 1781 dall’imperatrice Maria Teresa, il
secondo fu la Provincia di Milano, che subentrò al “Maggiore” nel 1866. Dopo il passaggio di competenze
all’ente territoriale, la Pia Casa, pur mantenendo la stessa sede, fu ribattezzata Ospizio provinciale degli
esposti e delle partorienti, per divenire Brefotrofio provinciale nel 1903, dopo il distacco del reparto
maternità. Nel 1927 l’ente fu trasformato nell’Istituto provinciale di protezione e assistenza dell’infanzia
(IPPAI), che fu soppresso e riconvertito in aree polifunzionali nel 1984. Inoltre, in seguito al passaggio delle
rispettive competenze, nell’archivio furono versate le pratiche personali prodotte dal Pio Luogo degli esposti
di Lodi (1869) – già dipendente dal locale Ospedale Maggiore - e le carte superstiti della disciolta
Federazione milanese dell'Opera nazionale maternità e infanzia (ONMI) (1926-1976).
La documentazione, il cui pezzo più antico è un registro di balie del 1483, si estende senza soluzione di
continuità dal 1659 ai tempi più recenti e testimonia un’attività straordinaria: dalla metà del XVII secolo al
1920 furono assistiti più di 350.000 fra neonati e bambini, consegnati perlopiù anonimamente, e migliaia di
partorienti sole o malate. Registri e carte documentano, con precisione e ordine, ogni momento della vita
assistenziale di bambini e madri, dall’ammissione alla dimissione, nell’arco di più secoli. Inoltre, per il periodo
che va dal 1800 al 1868 (anno della chiusura del torno per la consegna anonima dei neonati) nei fascicoli
individuali dei minori sono stati conservati anche gli oggetti e i biglietti che fungevano da segnali e controsegnali d’esposizione: carte da gioco, nastri, monete, oggetti d’uso.
La sezione dell’inventario relativa alle serie consultabili del fondo Brefotrofio, già depositata presso la
Soprintendenza archivistica, sarà a breve pubblicata sul sito Lombardia Storica, di Regione Lombardia, in
formato SESAMO.
Nella stessa sede dell’archivio sono conservate una fototeca tematica e una biblioteca storica, costituita –
quest’ultima - da più di 1000 pezzi fra libri e periodici specializzati.