La menzogna e la sua essenza

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La menzogna e la sua essenza
La menzogna e la sua essenza
di Elias Aslaksen
La menzogna e la sua essenza
Satana è il bugiardo e il padre della menzogna. Dio è il veritiero e il Padre della verità. Gesù disse:
"Io sono la verità". In Giovanni 17,17 sta scritto: "Santificali nella verità: la tua parola è verità".
Tutto ciò che non è esattamente in accordo con questo, è menzogna. "Quando però sarà venuto
lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità" Gv. 16,13. Le parole di Dio sono vere lo
spirito della verità ci guiderà in tutte queste parole vere, e ci darà forza per ubbidirle in modo da
vivere secondo esse, una vita divina in mezzo a questo mondo menzognero, dove lo Spirito della
menzogna prende sempre più il sopravvento.
Dio vuole avere veri adoratori. Egli non fa proprio caso alle belle e melodiose parole, che non
vengono dalla verità del profondo del cuore, perché questa è pura ipocrisia, ciò da cui Gesù ci
ammonì di guardarci in primo luogo.
Gesù vuole avere veri seguaci, che prendono seriamente a
cuore la sua parola, cosicché la obbediscano in tutto e lo
fanno con gioia.
”Santificali nella verità:
la tua parola è verità.”
In accordo con questo è che tutto il peccato e la miseria e stupidità che si trovano nel mondo,
derivano proprio da questo, che si rigetta la parola di Dio o che si è indifferenti nell'amarla e
obbedirla.
La parola di Dio è anche la saggezza in sé. Tutto quello che non è in accordo con essa, è pura e
buona follia e stoltezza.
Tutto il vero progresso consiste nell'obbedire la parola di Dio in misura più profonda e in senso più
profondo. Gesù è, per tutti coloro che gli obbediscono, autore di salvezza eterna. Eb. 5,9.
L'essenza della menzogna è molteplice. Non consta soltanto nel mentire direttamente, ma
nell’essere ipocrita. E purtroppo generalmente è così che manca del tutto o in parte luce a
riguardo. Questa è una grande vergogna, soprattutto se ci si è già convertiti da diversi anni. Ciò
significa che non si è amato in verità Dio e la Sua parola, altrimenti si sarebbe avuta grande luce su
questo enorme male.
Essere ipocriti significa mostrarsi migliori di quello che si è realmente. Questo significa che ci si
orna con un'apparente devozione, nonostante che, in realtà, non si è devoti. È una specie di
mimetismo. Si cerca di voler apparire molto belli.
Mostrarsi belli è un’espressione molto comune e molto caratteristica dell'ipocrita. L'applicarsi a
parlare in modo tale da farlo suonare bene e imponente, è anche pura ipocrisia. Si vuole apparire
meglio di quello che si è. Non è quindi vero. È una menzogna, è l'essenza della menzogna.
Si è molto interessati a che sembri e suoni bene e che susciti l'impressione, che si è buoni e devoti,
senza che ciò sia vero. È quindi anche sleale. È un inganno. È falso. È un inganno.
Si trova molta di questa ipocrisia tra i pastori e le guide religiose. Essi sono molto tentati a
presentarsi come grandi uomini di Dio, sia per amore dell'onore sia per disonesti guadagni. E non
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sono soltanto tentati, ma cadono anche in quelle tentazioni. Si può fare finta di essere spirituale ed
essere profeta ed essere apostolo, mentre in realtà si è tutt'altro. In realtà si è un attore e un
bugiardo. L'angelo della chiesa di Efeso fu lodato per la sua onestà e il suo amore per la verità: "li
hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati bugiardi."
(Ap. 2,2).
In Apocalisse 3,1 sta scritto: "tu hai fama di vivere ma sei morto." Egli si era comportato e aveva
parlato in modo tale da far credere agli altri che vivesse realmente, quando, spiritualmente
parlando, era morto. Egli era un abile attore. In altre parole un grande attore! Ci sono diversi tipi di
grandezza.
Essere ipocriti significa
mostrarsi migliori di quello
che si è realmente.
La guida di Laodicea era in realtà tiepida, ma recitava
come se fosse un vero e grande uomo di Dio.
Guardiamo cosa ha scritto il sincero apostolo Paolo, in
2. Co. 11,13-15: "Quei tali sono falsi apostoli, operai
fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. Non c'è da meravigliarsene, perché anche
Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si
travestono da servitori di giustizia... "
In una traduzione tedesca sta scritto che essi si mettono una maschera, proprio come fanno i
bambini che comprano maschere per una festa e si presentano allora come una persona
completamente diversa da quella che effettivamente sono. Pensa ai numerosi cosiddetti fratelli
anziani, che si rappresentano come anziani in Cristo, quando in realtà sono dei piccoli bambini in
Cristo. Sì, tutto il mondo, anche il mondo religioso, è pieno di ipocrisia, pieno di recitazione.
All'essenza della menzogna appartiene anche quello che ci dice la Scrittura sull'intonacare! "Guai a
voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma
dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia." (Mt. 23,27) In quattro versetti uno di
seguito all’altro l'interno è descritto in grande contrasto con l'esterno bello.
Questo è completamente inesatto. È falso, ingannevole, fallace, ingiusto e sleale. A una persona
tale preme tanto che l'esterno appaia appena imbiancato o lustrato. Non si ha alcun vivo interesse
su come appaia l'interno, nel cuore e nei pensieri e su quale siano le proprie motivazioni. Questa è
soltanto follia! Spiritualmente parlando è pazzia!
Se sono i puri di cuore che vedranno Dio, allora dovrebbe essere scontato che soltanto questo,
l'essere puri di cuore, dovrebbe avere il nostro vivo interesse. Perciò, via con tutti i resti d’ipocrisia
e via con tutto il vivo interesse per l'esterno, come sembra e che appaia buono e che suoni bene!
Tutto il nostro interesse deve essere rivolto in modo che tutto sia vero, buono, giusto, nobile, pio,
puro e santo all'interno e che da lì scorra tutto ciò che possa essere d'aiuto e benessere per gli altri
e di lode e onore a Dio.
Ciò che ha importanza è, come sia tutto in realtà, o in verità, non come sembri o come suoni. Che
senso ha fare apparire qualcosa buono mentre non lo è? A che cosa serve far sembrare in ordine
una questione, mentre, in realtà, non lo è?
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Approfondiamo il capitolo 23 di Matteo, il capitolo centrale dell'ipocrisia. L'ipocrisia fa sì che si
voglia volentieri mostrare le proprie buone azioni per ricevere onore dagli uomini (versetto 5).
Allora si vuole essere chiamati dagli altri maestro, anziano, sacerdote o pastore (versetto 7-10).
Non è assolutamente qualcosa di grande farsi chiamare con questo o quel nome. Ciò che è grande
e gradito a Dio è questo, che si eserciti il proprio servizio nel migliore dei modi, in fedeltà e
sacrificio e per il meglio degli altri! Ogni altro pensiero è ipocrisia. Passare per grandi non è
assolutamente grande. Ma essere di grande utilità per gli altri, grazie alla grazia di Dio, questo è
grande (versetto 11).
Nel versetto 14 troviamo l'espressione " per mettervi in mostra". Questa è un’espressione tipica
per l'ipocrisia. Il fare delle più piccole cose un grande numero, mentre si trascura la cosa più
importante, è soltanto ipocrisia, versetto 23 e 24.
L'ipocrisia deve essere necessariamente
tremendamente falsa ed empia, perché Gesù ha usato
espressioni molto forti a riguardo e contro gli ipocriti.
Nel versetto 15 dice, che essi rendevano gli uomini figli
della geenna, il doppio di loro stessi. E nel versetto 33
dice loro: "Serpenti, razza di vipere, come scamperete
al giudizio della geenna?"
Tutto il nostro interesse deve
essere rivolto a che tutto sia
vero, buono, giusto, nobile,
pio, puro e santo all'interno.
Il peccato, per esempio l'ipocrisia, rende stupidi gli uomini! Nel versetto 24 Gesù usa un'immagine
singolarmente forte, per esprimere la loro illimitata grande stupidità: pensa, essere così precisi da
filtrare il moscerino e poi inghiottire un cammello! Essi facevano una cosa tanto insensata e pazza,
disse Gesù. Si è così ciechi e stupidi e degli ipocriti così grandi, se si dà grande peso a delle
piccolezze (un moscerino, un po' di polvere o una piccola macchia sui vestiti o sui mobili) e allo
stesso tempo ci s’interessa meno dell'essenziale (essere veri, amarsi reciprocamente con sincerità
e di cuore ecc.).
In seguito troviamo nei quattro versetti successivi le stesse espressioni, che si prestano in larga
misura a darci una vera comprensione dell'ipocrisia:
l'esterno - dentro (v.25)
l'interno - l'esterno (v.26)
di fuori - dentro (v.27)
di fuori - dentro (v.28)
Fai che questo diventi il tuo tema principale, il tuo interesse principale! Fino a quando viviamo qui
sulla terra, la grande domanda è e resta questa: ”Come si presenta l'interno?” Che cosa pensi?
Qual è la motivazione per tutto ciò che dici o fai, e per tutto quello che non fai?
Tutto l'interesse e tutto l’impegno che si adopera per far sì che l'esterno appaia bene e suoni bene,
è 100 per cento ipocrisia. In tutte le sue forme e in tutte le circostanze è così! Via con tutte le
obiezioni e con tutte le giustificazioni. Tanto, un giorno, queste decadranno comunque.
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Un capitolo centrale su questo tema è Ezechiele 13. Lì si parla di vanità e menzogna; circa il dire:
"pace", senza che ci sia alcuna pace (versetto 10). Nel versetto 11 sta scritto sull'intonacare di
malta che non regge, cosicché tutto appaia così bianco e bello e puro mentre non è assolutamente
così! È bugia, falsità e ipocrisia! È inganno! Dio, che odia tutto ciò, manderà un vento tempestoso,
una pioggia scrosciante e pietre di grandine sicché tutta la malta scomparirà e i nudi fatti verranno
alla luce. E non scomparirà soltanto la malta ma anche gli intonacatori stessi! Gli uomini sono comunemente molto superficiali; ma Dio no! Lui fa un lavoro che va a fondo!
Pensiamo per esempio come un uomo giudica e stima una donna, quando pensa a sposarsi. Quasi
tutti pensano allora a una bella donna, quindi all'aspetto esteriore. Questa è, secondo la loro
saggezza, cioè stoltezza, la cosa principale. Quant'è indescrivibilmente insensato e sconsiderato. La
saggezza e la verità le troviamo nella Bibbia. Benedetti sono tutti coloro, che seguono
completamente questa saggezza, con tutto il loro cuore! "La grazia è ingannevole e la bellezza è
cosa vana; ma la donna che teme il SIGNORE è quella che sarà lodata."
Questa è la piena verità della faccenda. Quando, nel considerare una donna, non si apprezza la sua
disposizione, il suo cuore e la sua vita buona e di sacrificio, allora ci sono validi motivi per essere
nominati come professore di sconsideratezza e stupidità.
Qual è l'utilità di un bel viso e una bella figura, se la donna è cattiva, ricalcitrante, difficile,
contraria, attaccabrighe, presuntuosa, sospettosa, egoista, esigente, ecc.? Non ho mai sentito o
letto, che un marito, che ha una moglie cosiddetta impossibile, si sia reputato felice perché lei era
tanto bella. Si può andare incontro alla più grande sventura se ci s’innamora dell'esteriore!
Possiamo imparare quasi lo stesso da 1. Pietro 3,1-5,
se abbiamo almeno un vivo interesse in ciò.
Fino a quando viviamo qui
sulla terra, la grande
domanda è e resta questa:
”Come si presenta l'interno?”
Versetto 1 e 2: ”Se anche ve ne sono che non
ubbidiscono alla parola, siano guadagnati, senza
parola, dalla condotta delle loro mogli, quando
avranno considerato la vostra condotta casta e
rispettosa". Questo è particolarmente caratteristico! Desidererei che tutte le donne convertite a
Dio e che hanno mariti non convertiti, conoscessero questa scrittura e la seguissero in modo
dettagliato e preciso! Non conquisteranno, quindi, i loro mariti con discorsi! Al contrario! Senza
parole! Piuttosto che conquistare i propri mariti con tutte le loro prediche, questi si stancano e
diventano sempre più stufi delle prediche. Se al contrario notano la loro condotta pura e se
provano continuamente la loro sottomissione ed essenza gioiosa, ottengono grande interesse
nell'andare alle riunioni, dove le loro mogli hanno ricevuto una così eccellente influenza, tanto che
sono diventate così amabili e buone. Con la loro pura e buona condotta sono diventati
completamente superflui i discorsi e si raggiunge il risultato desiderato.
In altre parole, si raggiunge il risultato con il contenuto buono e benedetto che è entrato nel cuore
di lei e non attraverso una finta grande preoccupazione per la salvezza del marito.
Il vostro ornamento non sia quello esteriore. È allora sbagliato ornarsi? No, assolutamente no! Ma
il loro ornamento dovrà essere quello interiore, nel cuore, con "uno spirito dolce e pacifico, che agli
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occhi di Dio è di gran valore." Sì, anche di gran valore, amabile e caro al marito e come una
contrapposizione enorme con una ciarlona! "Meglio abitare sul canto di un tetto, che in una gran
casa con una moglie rissosa." Proverbi 25, 24. Sì, qual è allora l'utilità di vestiti belli ed eleganti, e
di splendenti ornamenti, se dalla bocca fluiscono parole cattive, dure, amare e odiose, o già
soltanto una continua seccatura di un’effervescente volontà propria?!
Troviamo una differenza, come tra la notte e il giorno, con questa generale miseria e malessere in
Cantico dei Cantici 2,14, dove sta scritto: "Fammi udire la tua voce; poiché la tua voce è soave." Se
è avvenuta una trasformazione nel cuore, nella mente e nell'essere, quindi all'interno, allora la
donna sarà sempre così, anche nel giorno delle avversità. Allora lo Sposo, e ogni uomo, desiderano
sempre ascoltare la sua voce soave.
Cos'è l'amabilità esteriore, se tutto procede bene. Questa è ipocrisia, si bugia!!! Questo è
imbiancare con la malta! Non appena si presenta una difficoltà o un’avversità, la malta è asportata,
e la cattiva, nuda verità diventa chiara da vedere e da sentire!
Quando ci si veste come una (bella) farfalla o un
"angelo", cos'è questa? Questa è menzogna. Non si è,
infatti, né l'uno, né l'altro! E cos'è la cosiddetta
formazione di questo mondo? È insegnamento
all’ipocrisia! Si deve fare ciò che sembra giusto, e dire
ciò che suona bene, senza essere buoni!!! All'interno, e generalmente è così, tutto può essere
completamente diverso. Per esempio si può dire: "O che piacere che sei venuto" mentre la realtà è
completamente diversa. Mi ricordo ancora bene, quand'ero ancora un ragazzino, che mi fu detto:
"Se vuoi andare avanti in questo mondo, ragazzo mio, allora fai un inchino!" Mi ricordo anche
ancora, che questo non ebbe un eco nel mio cuore! Si può simulare umiltà senza possedere
neanche un minimo di questa virtù. Ciò che accade più frequentemente nella vita di ogni giorno è
simulare di essere buoni e amabili. Sì, eppure tutto sembra così buono! Eppure è così piacevole!
Soprattutto se una bella donna sorride dolcemente e caramente. Sì, è un "piacevole" inganno! Ma
quanto può essere deplorevole ciò che ci può essere all'interno!
Si può simulare umiltà senza
possedere neanche un
minimo di questa virtù.
Uomini d'affari riescono, fra le altre cose, a speculare sull'ipocrisia delle persone e a guadagnare
soldi grazie all'indescrivibilmente grande stupidità degli ipocriti. Per esempio si fa una pubblicità
sul giornale che dice che è l’abito a fare"l'uomo" e che "gli occhiali significano tutto". Si continua a
mettere annunci e ciò avrà sicuramente i suoi vantaggi. Perciò c'è qualcuno, o molti, che credono
qualcosa del genere. Pensate, una cosa talmente ironica, comprare un paio di occhiali per apparire
belli! Occhiali e abiti non sono assolutamente utili, né ora né nell'eternità, per creare cuori puri e
felicità.
No! Una sola cosa è utile. Pienamente utile: "Date piuttosto in elemosina quello che è dentro il
piatto; e ogni cosa sarà pura per voi." Noi possiamo dire con piacere e in verità, che questo è il
perno della verità che salva!
Allora cosa c'è nell'interiore degli uomini? Che cosa deve essere offerto e rinnegato, scacciato e
mortificato affinché tutto possa diventare puro? È molto semplice! La verità è sempre molto
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semplice. La menzogna, al contrario, è complicata e produce problemi e complessi. Sentite quant'è
semplice: "non sia fatta la mia, ma la tua volontà!"
Come stanno allora le cose? Abbiamo una propria volontà? Sì, e una propria volontà multilaterale!
E tutta questa è peccaminosa e impura. Se diamo tutto ”in elemosina”, sì allora tutto diventerà per
noi puro. Questo significa anche che noi siamo sempre buoni, felici e sinceri, camminiamo sempre
nello Spirito e abbiamo sempre una profonda pace e un profondo riposo in Dio,
indipendentemente da ciò che gli altri dicono o fanno. Alleluia! Sia lodato il Signore!
Dio ha come noi, una volontà multilaterale. La Sua volontà è completamente opposta alla nostra
propria volontà. Per questo dobbiamo necessariamente rinnegare la nostra volontà, dirle di ”no”,
per eseguire la Sua volontà. E possiamo trovare la Sua volontà nella Bibbia, per tutte le possibili
situazioni. Lì ci è resa chiaramente nota in molti posti e in modi diversi, attraverso numerosi
esempi e rappresentazioni. Chi cerca, trova. Quanto più vivo interesse si ha, tanto meglio!
Possiamo esprimere anche in modo diverso ciò che c'è
all'interno degli uomini, cioè che l'uomo è pieno di
pensieri e di opinioni su tutto e su tutti. E a causa del
peccato, assolutamente niente di tutto ciò, è giusto e
vero. Tutto è contaminato dal peccato. Tutto è
impuro. Per questo, per esempio, disse Gesù: "Non
giudicate!"
Dio ha come noi, una volontà
multilaterale. La Sua volontà
è completamente opposta alla
nostra.
Ciò non può diventare vero e giusto finché non abbiamo rinnegato noi stessi, la nostra volontà,
tutto quello che pensiamo o crediamo e finché, in conformità alle parole di Gesù, abbiamo dato
tutto questo in elemosina, sicché possiamo obbedire pienamente alle parole della Scrittura. Allora
pensiamo, crediamo e operiamo come ci dice chiaramente la parola di Dio.
L'impuro contenuto degli uomini può anche essere espresso nel modo seguente: pieni di pretese e
malcontento; non c’è fine a ciò che si esige, si desidera e cui si ritiene di aver diritto! E proprio per
questo non giunge mai fine all'insoddisfazione e nemmeno all’essere infelice!
E tutto questo ruota attorno all'esteriore e a quello che gli altri dovrebbero fare per noi. Ma l'unica
cosa che porta alla felicità è che portiamo nella morte di Cristo tutto ciò che è di noi stessi, sicché
possiamo diventare puri di cuore e fare tutto quello che dobbiamo fare. Allora siamo felicissimi,
indipendentemente da quello che gli altri dicono o fanno.
Continuiamo a riflettere circa l'esteriore e l'interiore. Un uomo che conosco molto bene, aveva
fatto stampare un libro. Cercò una ditta per vedere se fossero disposti a vendere il suo libro.
Quando la persona in questione vide il libro che aveva una bella copertina in unico colore, disse
con tono grave: "No, la copertina sarebbe dovuto essere stampata in diversi colori." È possibile
farsi un'idea sulle considerazioni che hanno condotto a questo!
Non c'è fine nell'enunciare tutte le cose di cui un uomo può essere schiavo. Può essere schiavo
dell'accendere una candela in luoghi, dove ci sarebbe una luce più forte, soltanto perché sta così
bene, pienamente inutile. Allo stesso modo si può cedere alla voglia di comprare e predisporre
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sempre più luce elettrica, molto al di là dei limiti del necessario. Non si vuole avere luce per
vedere, ma perché sta così bene, proprio come quando si compra un paio di occhiali, non per
vedere meglio ma perché stanno così bene.
E proprio nei giorni nostri si è schiavi di colori, colori chiassosi nelle diverse varietà e combinazioni,
secondo come cambia la moda. Una volta si è presi da un colore e poi nuovamente da un'altro. Ma
è come dice un proverbio norvegese: "La stessa ragazza e lo stesso ballo."
Niente di tutto questo cambia minimamente il contenuto del cuore o la felicità nella vita. Al
contrario si peggiora sempre più. È molto indicativo ciò che sta scritto in Ecclesiaste 7,29: "Questo
soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi". E
poi in particolare prodigi dell'ipocrisia, sicché si recita la parte di quello che non si è. Per questo
motivo s’inganna sia se stessi sia gli altri.
”Perciò, bandita la menzogna,
ognuno dica la verità al suo
prossimo!” Ef. 4,25.
Persino i panini devono essere imbottiti con colori
diversi in tutte le direzioni. Così appare tanto buono. ”Anzi, sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo
bugiardo...” Rm. 3,4.
"Gli uomini del volgo non sono che vanità e i nobili non sono che menzogna..." Sal. 62,9.
"I Cretesi sono sempre bugiardi... Questa testimonianza è vera."
Tt. 1,12-13. La conclusione di questo è che tutti gli uomini sono di natura in misura maggiore o
minore bugiardi. Con i Cretesi la situazione era proprio terribile.
"Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo... " Ef. 4,25. Il fatto che Paolo
scriva questa esortazione a una chiesa, quindi a credenti, a uomini convertiti, dimostra che, in
primo luogo, anche persone credenti mentono e, in secondo luogo, che la menzogna può essere
deposta. In Apocalisse 14,5 leggiamo di una grande schiera di uomini in cui si è compiuto ciò:
"Nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili." Alleluia!
Quanto sia tremendamente pericolosa la menzogna, lo leggiamo chiaramente in Atti degli Apostoli
5, dove sta scritta la storia di Anania e sua moglie, e in Apocalisse 21,8 "...e tutti i bugiardi, la loro
parte sarà nello stagno ardente..." Dio vuole liberarci da tutta la falsità, da tutte le cose riprovevoli
della menzogna. Da tutta l'ipocrisia e da tutte le recitazioni!
Ahimè, un modo molto frequente di mentire è esagerare e colorire ciò che si dice o si racconta,
anche quando si discute o si litiga. Con riferimento a quest'ultima situazione, proprio per questo
entrambe le parti riescono a continuare a discutere o a litigare, perché entrambe usano espressioni
troppo forti o, in altre parole, esagerano.
La precisione è una stupenda virtù! È un diretto risultato dell'essenza interiore della verità.
Qualcosa che è quasi vera, non è vera.
L'origine dell'essere disordinati con le parole sta nell'essenza della menzogna, nella superficiale
essenza della menzogna. "Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati con cura." Sal. 119,4
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La menzogna e la sua essenza
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"...dopo essermi accuratamente informato..." Lu. 1,3. Abbiamo questo comandamento
particolarmente utile e magnifico: "Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità Ef. 4,15.
Questo deve, e può essere eseguito con precisione!!! Sia altamente lodato il Signore!
"... e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici." Rm. 16,18. Proprio perché non
dicono la verità! Ma la precisa verità non può mai ingannare o raggirare qualcuno.
Nel campo religioso si mente enormemente! Una delle più grandi menzogne nelle riunioni dei
cristiani confessionali è, che tutti coloro, che credono nella riconciliazione, saranno rapiti in cielo
quando torna Gesù, indipendentemente da come vivono.
Un'altra delle più grandi menzogne è che non è possibile condurre una vita di completa vittoria.
Entrambe queste bugie sono direttamente in contrasto con molte, forti e chiare parole nella
Scrittura.
L'apostolo della carità, Giovanni, particolarmente sincero, è molto severo quando si tratta di essere
veri! Per esempio: "Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi
mentiamo e non mettiamo in pratica la verità." 1. Gv. 1,6. "Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non
osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui." 1. Gv. 2,4. L'apostolo sottopone
la parola dei credenti a un profondo esame e dimostra che qualcosa del bello che raccontano è
bugia. E non ci sono scuse per questo. E non ci si può neanche discolpare del fare un'ingiustizia o di
aver difettato nell'amare o nell'aver fatto un altro peccato. Leggi 1. Gv. 2,29 3,6-10 e 5,4 e 18.
In 2. Ts. 2,9-12 possiamo leggere alcune verità particolarmente serie, tremende, ma altamente
utili! L'intera salvezza dipende completamente dall'amore per la verità. Sta, infatti, scritto in
versetto 10: "...quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per
essere salvati."
In versetto 11 sta scritto: "Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla
menzogna.". Dio apprezza molto quei pochi che amano la verità. La parola di Dio è la verità. Dio è
pure tremendamente adirato con tutti quelli che non afferrano l'amore per la verità, tanto che Lui
invia sulla loro via una "potenza d’errore" perché credano alla menzogna. Quale serietà mortale!!!
Il ritorno di Gesù avverrà alla fine di una potente attività del diavolo con diverse forze, segni e
miracoli ingannevoli. Se si è quindi molto deboli e stupidi come uomini, e non si ama la verità, ci si
entusiasma di tutte queste commedie e si è trascinati "affinché tutti quelli che non hanno creduto
alla verità siano giudicati.” Versetto 12.
"Voi guardate all'apparenza delle cose."
2. Cor. 10,7.
Questo versetto è molto indicativo! Sono parole molto forti! È un'espressione dell'ipocrisia e
dell'illimitata stupidità!
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La menzogna e la sua essenza
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È il contenuto che ha significato, e non l'esteriore. Ma l'apostolo non scrive questo a gente non
convertita o a gente appena convertita, ma a coloro che si erano arricchiti dell'intera vera parola e
conoscenza e in cui fu confermata la testimonianza di Cristo. Non mancava loro un solo dono di
grazia. 1. Cor. 1,5-7.
Ma a essi mancava qualcosa di più grande, un cambiamento interiore, un contenuto divino! E così è
la situazione con la maggior parte dei credenti, proprio perché manca loro un serio e vivo interesse
a diventare puri di cuore e partecipi della natura divina. 2. Pt. 1,4.
La questione è che persino quando si ha, in un certo senso, un po' d'interesse per l'interiore, si è
allo stesso tempo ancor più interessati a come appaia esteriormente la nuova vita, a come appaia
agli occhi degli altri.
Di cuore
"...non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di
cuore, temendo il Signore. Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e
non per gli uomini." Cl. 3,22-23. Quindi: qualunque cosa facciamo, sarà fatta di cuore, da un
impulso interiore. Altrimenti diventa ipocrisia o in altre parole, qualcosa di falso e non autentico.
L'adulazione è pure solo un'altra espressione per l'ipocrisia.
Con felicità.
"Dio ama un donatore gioioso." 2. Cor. 9,7. Con questo è detto chiaramente che Lui non apprezza
chi non dona con gioia, anche se dona molto. "chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia." Rm.
12,8 "...ringraziando con gioia il Padre..." Cl. 1,12. Noi ci rallegreremo e giubileremo, quando
patiremo l'ingiustizia (Mt. 5,10-12), altrimenti qualcosa non è in ordine dentro di noi, persino se
riusciamo a rassegnarci all'ingiustizia.
È la volontà di Dio che tutto quello che facciamo, sia fatto con gioia. Ciò che è veramente grande e
gradevole a Dio è, che siamo purificati e liberati il maggior possibile nel nostro interiore, affinché
tutti i resti dell'essenza della menzogna scompaiano.
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