francia - Aiuto alla Chiesa che Soffre
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francia - Aiuto alla Chiesa che Soffre
FRANCIA Approvata dal Parlamento l’11 ottobre 2010, la legge che vieta d’indossare il velo integrale in pubblico, è entrata in vigore l’11 aprile 2011. Per i trasgressori, è prevista una sanzione di 150 euro che diventa di 30mila con detenzioni fino a un anno, per chi obbliga un’altra persona a coprirsi il volto; le pene sono raddoppiate, se la vittima è minorenne. Da segnalare che l’applicazione delle norme è stata rimandata di sei mesi per consentire al Governo che era in carica, di illustrare la nuova legge – con l’ausilio di organizzazioni della società civile, come il Consiglio francese per la Fede Islamica (CFCM) – spiegando che il velo integrale non è un obbligo religioso. Nonostante l’allarme lanciato da alcune associazioni islamiche, nei primi otto mesi di applicazione, soltanto sei donne sono state multate per aver contravvenuto alla norma. Il bilancio tracciato dall’allora Ministro dell’Interno, Claude Guéant, in un’intervista pubblicata dal quotidiano Le Monde, indica che 237 donne sono state denunciate dalla polizia, ma che a nessuna di esse è stato ordinato di seguire i corsi di cittadinanza previsti dalla legge come ulteriore sanzione1. Da segnalare che in Francia, nel 2004, un legge aveva vietato di indossare nelle scuole pubbliche, simboli religiosi visibili – quindi anche velo islamico e crocifisso – accendendo il dibattito sulla laicità; la riflessione aveva approfondito soprattutto il tema della rilevanza sociale dell’islam, ma, su iniziativa dell’allora partito di maggioranza e di governo Union pour un mouvement populaire (UMP), è proseguito a livello politico, con un appuntamento pubblico organizzato un anno prima delle elezioni presidenziali. Nel settembre 2011 hanno iniziato a tenersi le Conferenze dipartimentali della libertà religiosa, annunciate dal Ministro dell’Interno nel mese di aprile. L’iniziativa – che riunisce a livello di Dipartimento, gli eletti locali, i responsabili della pubblica amministrazione e i rappresentanti delle religioni – ha due obiettivi: informare dello stato della legislazione e risolvere eventuali conflitti locali2. Il mese dopo, in ottobre, l’allora Ministro dell’Interno, Claude Guéant, ha presentato3 un c.d. Codice della laicità intitolato Laïcité et liberté religieuse, recueil textes et de jurisprudence [Laicità e libertà religiosa, raccolta di testi giuridici], volto a regolamentare il campo della libertà religiosa nel quadro tracciato della legge del 1905, tuttora adeguata, ma che necessitava di qualche aggiustamento nelle norme applicative4. 1 Le Monde, 2 gennaio 2012 la-croix.com , 19 settembre. 2011 3 Le point. fr, 21 ottobre 2011 4 La lettre du droit des religions, n. 44 dicembre 2011 2 Intolleranza e discriminazione Le condanne per reati anti-religiosi, dei quali non viene spiegata la natura, nel 2010, sono state 104: lo riferisce il Rapporto annuale dell’Office for Democratic Institutions and Human Rights (ODIHR) dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), reso pubblico nel novembre 2011 con il titolo Hate Crimes In The Osce Region - Incidents And Responses e che l’ODIHR ha stilato con informazioni fornite dai propri contatti istituzionali locali. La Santa Sede, da parte sua, riferisce di una minaccia, di un caso di incendio, di cinque casi di scritte ingiuriose su proprietà ecclesiastiche, di 13 casi di profanazione di cimiteri e di altri 11 di profanazione di chiese o proprietà ecclesiastiche. L’Osservatorio sull’Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani – una ONG con sede a Vienna – riferisce di numerosi casi di profanazione di cimiteri cattolici che, secondo un’inchiesta dei servizi d’informazione della Gendarmeria Nazionale, ammonterebbero a 214, mentre 308 risultano le profanazioni di cappelle e gli atti di vandalismo verso altri monumenti religiosi5. Gli obiettivi ebraici colpiti in quest’ondata di violenza anti-religiosa sul territorio francese sono stati 42, mentre i siti islamici presi di mira ammontano a 576. Da segnalare che già in precedenza, il Ministro dell’Interno, dell’Oltremare e delle Collettività territoriali, Brice Hortefeux, aveva comunicato con una lettera al Commissario per i Diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa che – fra il primo gennaio e il 30 settembre 2010 – il numero totale di cimiteri e luoghi di culto fatti oggetto di vandalismo era di 485, di cui 410 cristiani, 40 islamici e 35 ebraici7. Oltre ai simboli, non è raro che siano state colpite anche le “idee cristiane”, come accaduto al professor Philippe Isnard, secondo quanto riferisce il 23 marzo 2011, l’European Centre for Law and Justice. Isnard, insegnante di storia e geografia a Manosque, nel novembre 2010 era stato sospeso per quattro mesi dall’insegnamento e sottoposto a procedimento disciplinare per aver organizzato il mese precedente, presso l’Istituto nel quale esercita la professione, un dibattito sull’aborto. La sua carriera si è poi conclusa, dopo 13 anni di servizio, con l’accusa di proselitismo8. Fra le realtà istituzionali tipiche della c.d. “laicità alla francese”, un ruolo importante spetta alla MIVILUDES, la “Missione Interministeriale di vigilanza e di lotta contro le derive settarie”, istituita con un decreto presidenziale del 2002. Rispetto alla consuetudine delle proprie origini, essa sta cercando lentamente e faticosamente di adottare in atteggiamento meno aggressivo e una politica che preveda il dialogo con alcuni gruppi che ha criticato. Nel corso di un incontro giudicato «positivo e cordiale» da Massimo Introvigne, allora Rappresentante dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa per la lotta alla discriminazione contro i cristiani9 con i responsabili della MIVILUDES, questi ultimi hanno affermato di non compilare più liste di nuovi movimenti religiosi, come accadeva in passato. Willy Fautré, in Prayer groups now under surveillance of MIVILUDES under the pretext of risk of sectarian deviation10, sostiene, tuttavia, che la nozione di rischio di deriva settaria, utilizzato 5 www.intoleranceagainstchristians.eu/publications/report-2011.html La Vie, 28 marzo 2011 7 Agenzia Zenit, 4 novembre 2010 8 Tempi.it, 5 aprile 2011 9 Agenzia Zenit, 21 settembre 2011 10 Human Rights Without Frontiers, 13 maggio 2011 6 dalla MIVILUDES, lascia aperta la possibilità di sospetti infondati, voci e denunce irresponsabili. Fautré informa anche dell’esistenza di un progetto di legge che si propone la creazione di «una commissione parlamentare d’inchiesta sulle pratiche fondamentaliste e settarie nelle scuole private». Fonte d’ispirazione dell’iniziativa legislativa, sembrano essere stati alcuni servizi giornalistici televisivi del 2010, particolarmente ostili a talune istituzioni educative della Chiesa cattolica, dei Fratelli di Plymouth, cristiani protestanti, degli ebrei ortodossi e dei musulmani fondamentalisti.