Mary Daly ``Al di là di dio padre``

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Mary Daly ``Al di là di dio padre``
Introduzione
"Nonostante i molti e duraturi risultati conseguiti negli
ultimi anni, i colpi inflitti alla psiche delle donne in questo
periodo di reazione violenta ne hanno scoraggiate
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parecchie distogliendole dal processo di analisi della
fallocrazia e dalla ricerca di strada per uscirne. Il
terrorismo contro le donne le spinge all'amnesia e nella
paura di arrivare a conoscere tutte le implicazioni del
potere patriarcale; perché molte ne sanno abbastanza da
rendersi conto che la vera conoscenza implica la
partecipazione nell'Arte/Sapienza delle Streghe
(Stregoneria) e che tale conoscenza è un crimine punibile
con la morte."
"Bandite/sopite nel sonno di morte che è la condizione
assegnata alle donne nel patriarcato, "dimentiche" della
realtà del ginocidio, le donne reagiscono l'una contro
l'altra come se fossero la causa originaria della propria
oppressione.
I meccanismi da lungo tempo interiorizzati del disprezzo
di sé e della violenta orizzontale vengono sfruttati dagli
ingannatori, e le donne sono intrappolate/dissanguate."
"Le donne spintesi al di là di dio padre scoprono che il
misticismo delle parole si intreccia col misticismo della
creazione. Creare parole è un modo fondamentale di
Ammaliare - Accendere le donne alle intuizioni e alle azioni
che cambiano la nostra vita. Creare parole è espressione
dei poteri di trasformare, di tessere significati e ritmi, di
scatenare le forze/fonti Originarie. Arrangiando le parole
affinché comunichino i loro significati Arcaici, le Tessitrici
le liberano dalle celle dei sensi convenzionali. Lasciando le
parole libere di correre insieme, le Tessitrici divengono
Muse. Noi non usiamo parole; noi meditiamo parole. Le
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donne e le parole metaformanti hanno poteri magici,
aprono vie alle memorie, trasformano spazio e tempo."
"In primo luogo c'è Negare. Come Negatrici, le Tessitrici
che tessono al di là del veto di dio padre proibiscono e [...]
In secondo luogo c'è Stregare. Come Streghe, le
Tessitrici gettano incantesimi, pronunciando il Giudizio dei
giudici. In terzo luogo c'è X-are. X è il simbolo dell'ignoto
o di una quantità/qualità variabile [...] X-are significa
predire l'arrivo del fattore X.
"Desidero una rivoluzione delle donne come si desidera
un amante.
Desidero così ardentemente questa libertà,
questo fine della lotta e della paura e delle bugie
che tutti esaliamo, che potrei anche morire
per la passione con cui lo desidero" (Robin Morgan)
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L'unione delle donne nella sorellanza per la liberazione sta
diventando una caratteristica molto diffusa della cultura
americana, e il movimento va rapidamente assumendo
dimensioni mondiali.
L'unione si regge sul condiviso riconoscimento che in tutto
il mondo esistono caste sessuali e che il fenomeno è
sostanzialmente uguale sia in Arabia Saudita sia in Svezia.
Questo sistema planetario di caste sessuali comporta
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l'attribuzione degli individui sin dalla nascita a gruppi
gerarchicamente ordinati i cui membri hanno diseguale
accesso a beni, servizi e prestigio. [...] Il sistema di casta
dello sfruttamento sessuale non potrebbe perpetrarsi
senza il consenso sia del sesso dominante che delle
vittime, e tale consenso viene ottenuto mediante la
socializzazione nei ruoli sessuali: un processo di
condizionamento che inizia ad operare dal momento della
nascita e che è imposto dalla maggior parte delle
istituzioni [...] La religione patriarcale ha servito a
perpetuare tutte queste dinamiche fraudolente
definendole "naturali" e conferendo loro le proprie
soprannaturali benedizioni. Il sistema è stato reclamizzato
come "conforme al progetto divino" (Nota di Lunaria: si
veda a Genesi il famoso anatema del creatore maschio
contro la donna: "Verso tuo marito sarà il tuo istinto ed
egli ti dominerà"; si veda anche San Paolo: "Il marito è
capo della moglie", e poi Agostino e San Tommaso
d'Aquino, con i loro commenti sulla genesi e su cosa sia la
donna in rapporto all'uomo; e ancora, come cita Mary Daly,
Karl Barth, nel '900, che ancora giudicava la donna
ontologicamente inferiore all'uomo (come Jean Guitton) e
Kilmer Myers che insisteva sul divieto del sacerdozio
femminile perché "Gesù era maschio")
"Teologie ed etiche apertamente ed esplicitamente
oppressive nei confronti delle donne non sono affatto
confinate al passato. Il simbolismo esclusivamente
mascolino per Dio, per la nozione di divina incarnazione in
natura umana e per il rapporto tra gli esseri umani e Dio
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rafforza la gararchia sessuale."
"è alquanto osceno preoccuparsi di giustificare un autore
morto da un pezzo (Paolo) e rimproverare alle donne una
pretesa mancanza di erudizione invece di occuparsi della
profonda ingiustizia che la religione continua a perpetrare.
La critica della donna non riguarda solo pochi brani bensì
un intero universo di supposizioni sessiste. [...] Gli aspiranti
pacificatori delle donne amano molto citare il testo paolino
che proclama "in Cristo non c'è né maschio né femmina".
Viene spontaneo rispondere che anche se fosse vero, di
fatto altrove maschio e femmina sicuramente ci sono. Per
di più, i fatti concreti della realtà sociale e dato il fatto
che l'immagine di Cristo è maschile, ci si deve chiedere
quale significato-contenuto questa frase possa mai avere"
(Nota di Lunaria: la dissoluzione della femminilità, visto
che cristo mantiene su di sé i soli tratti maschili E NON
ASSUME quelli femminili)
"In un contesto sessista, i sistemi simbolici e gli apparati
concettuali sono stati creati dai maschi; non rispecchiano
l'esperienza delle donne, ma piuttosto operano nel senso di
falsificare la nostra immagine di noi stesse e del nostro
vissuto." (Nota di Lunaria: con la figura di Maria,
l'eternamente sottomessa e frigida)
"Il metodo di liberazione comporta quindi la castrazione
del linguaggio e delle immagini che perpetuano e
rispecchiano le strutture di un mondo sessista. Esso
castra precisamente nel senso che taglia via il sistema
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fallocentrico di valori imposti come patriarcato, nelle sue
espressioni più sottili come in quelle più manifeste. [...] Le
femministe sono abituate a sentirsi etichettare come
"femmine castratrici". Alcune hanno giustamente ribattuto
che se "castrare" significa sostanzialmente privare di
potere, potenza, creatività, capacità di comunicare, sono
proprio le donne che vengono castrate dalla società
sessista"
Questo libro è stato scritto con speranza; io spero che
esso rappresenti non soltanto una continuazione ma un
nuovo inizio. Sicuramente non è l'Ultima Parola; ma in
quanto genera la parola giusta, qualcuno lo ascolterà,
perché la parola giusta ha in sé il potere della realtà."
I. Dopo la morte di Dio Padre
"L'immagine biblica e popolare di un Dio simile ad un
grande patriarca celeste che ricompensa o punisce
secondo la propria misteriosa e apparentemente arbitraria
volontà ha dominato l'immaginario collettivo per migliaia di
anni. Il simbolo del Dio Padre, moltiplicatosi
nell'immaginazione e ritenuto credibile dal patriarcato, ha,
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di conseguenza, reso un servigio a questo tipo di società,
facendo apparire giusti ed adeguati i suoi meccanismi per
l'oppressione delle donne. Se Dio nel "suo" Cielo è un padre
che governa la "sua" gente allora nella "natura" delle cose
è conforme al piano divino e all'ordine dell'universo che la
società sia dominata dal maschio.
In questo ambito si verifica una mistificazione dei ruoli: il
marito che domina la moglie rappresenta lo "stesso" Dio.
Le immagini e i valori di una data società sono stati
proiettati nel reame dei dogmi e degli "articoli di fede" e
questi a loro volta giustificano le strutture sociali che li
hanno generati e li rendono credibili."
"La figura del Padre divino che sta nei cieli non ha sempre
incoraggiato comportamenti umanitari; il comportamento
spesso crudele dei cristiani verso i non credenti e i
dissidenti fornisce molte indicazioni non solo circa i valori
di una società dominata da questa immagine ma anche circa
il funzionamento dell'immagine stessa rispetto ai
comportamenti."
"Ho già suggerito che se Dio è maschio, allora il maschio è
Dio.
Il divino patriarca castra le donne finquando riesce a
continuare a vivere nell'immaginazione umana. Il processo
di recisione del Supremo Fallo difficilmente può essere
una questione meramente razionale. Il problema è quello
della trasformazione dell'immaginario collettivo affinché
questo travisamento dell'ispirazione umana alla
trascendenza perda la sua credibilità.
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Alcune leaders religiose, soprattutto Mary Baker Eddy e
Ann Lee, fino ad un certo punto riuscirono a vedere il
problema e sottolinearono l'aspetto "materno" di quello
che chiamavano "Dio". Alcune femministe si sono riferite a
"Dio" con "Lei". Il tutto sicuramente costituisce un
argomento, ma l'analisi deve farsi più profonda, deve
avvenire all'interno della donna, nel nostro essere e
nell'immagine che abbiamo di noi stesse, altrimenti si
corre il pericolo di accontentarsi di semplici riforme,
riflessa nel fenomeno del "crossing" cioè nel tentativo di
usare le armi dell'oppressore contro di lui. L'immagine del
Dio Nero della Teologia Nera lo illustra. Si potrebbe
legittimamente dimostrare che un'operazione transessuale
su "Dio" cambiando il "lui" con il "lei", sarebbe
un'alterazione di gran lunga più profonda di un mero
cambiamento cromatico (nota di Lunaria: qui Mary Daly si
riferisce alle immagine dei "Black Jesus", dove Gesù
appare con tratti africani; questo perché non solo la
Teologia ufficiale "dipinge" Dio/Gesù con tratti virili, ma
persino "bianco-centrici";
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lo stesso discorso, inerente però a Maria, lo si trova in
"Ave Mary" di Michela Murgia: le immagini di Maria sempre bellissima, perfettissima, giovanissima - sono una
sorta di messaggio discriminatorio nei confronti di tutte le
donne comuni; il significato è questo: "la madre di Dio" orribile espressione fallica! - è bellissima; non così voi
altre donne - tutte - destinate a invecchiare e a
imputridire... ammirate, nel dipinto di una Maria bellissima,
la vostra inferiorità a lei)."
"Le varie teologie che ipostatizzano la trascendenza, cioè
quelle che, in un modo o nell'altro, oggettivano "Dio" in
quanto essere, tentano con ciò, in modo
autocontraddittorio, di immaginare la realtà trascendente
come finita. "Dio" quindi adempie alla funzione di
legittimare lo status quo sociale, economico e politico, al
quale sono subordinate la donna e altri gruppi vittimizzati.
"Dio" può essere usato in modo oppressivo contro le donne
in vari modi. Primo: ciò accade in maniera evidente quando i
teologi dichiarano la subordinazione delle donne alla
volontà di Dio. Questo, ovviamente, è accaduto per secoli e
ci sono dei residui, a diversi livelli di sottigliezza e
chiarezza, negli scritti dei pensatori del ventesimo secolo,
quali Barth, Bonhoeffer, Niebihr e de Chardin (Nota di
Lunaria: a questi aggiungo anche Jean Guitton, che dedica
un'intera pagina del suo orribile "La Vergine Maria" a
dimostrare come la donna manchi di intelletto e "che
nessuna scoperta scientifica si può ascrivere a una donna")
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Secondo: anche se non c'è questa giustificazione
esplicitamente oppressiva, il fenomeno è presente quando
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si usa un simbolismo unisessuale per Dio e per la relazione
umana a Dio. Il seguente passo illustra questo punto:
"Credere in Dio Padre è divenire consapevoli di sé non
come un estraneo, un profano o una persona alienata, ma
come un figlio che appartiene, o una persona designata, a
un destino meraviglioso, che condivide con l'intera
comunità. Credere in Dio Padre significa riuscire a dire
"noi" in relazione a tutti gli uomini"
Una donna dalla coscienza critica può dire che un simile
linguaggio la rende consapevole come estranea, profana e
persona alienata, non in quanto figlia che appartiene, o che
è destinata, ad un destino meraviglioso. Lei non può
appartenergli, a meno che non acconsenta alla sua
lobotomia.
Terzo: anche quando gli assunti fondamentali del linguaggio
di Dio sembrano asessuati e quando il linguaggio è alquanto
purificato dall'ossessione della mascolinità, è nocivo, ed
implicitamente coerente con il sessismo, se incoraggia
l'allontanamento dalla realtà della lotta umana contro
l'oppressione nelle sue manifestazioni concrete. Cioè: la
mancanza della relazione esplicita tra l'intellezione e il
fatto dell'oppressione nelle sue forme specifiche, quale la
gerarchia sessuale, è essa stessa oppressiva. è questo il
caso dei teologi che scrivono lunghi trattati sulla speranza
creativa, sulla teologia politica o sulla rivoluzione senza una
conoscenza specifica del, o senza un'applicazione del
problema del sessismo, o di altre forme di ingiustizia. [...]
Forse un'ovvia ragione di ciò sta nel fatto che quei teologi
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non hanno condiviso l'esperienza dell'oppressione e, quindi,
scrivono dalla distanza privilegiata di chi, tutto al più, ha
una "conoscenza approssimativa" dell'argomento."
"Ho già detto che sarebbe irrealistico mettere da parte il
fatto che gli strumenti simbolici e linguistici della
comunicazione - che comprendono essenzialmente tutta la
tradizione teologica nelle religioni del mondo - sono stati
formulati dai maschi nelle condizioni del patriarcato. è
quindi intrinseco a queste strutture simboliche e
linguistiche che esse servano agli scopi degli ordinamenti
sociali patriarcali."
"Gli studiosi pur essendo consapevoli che i testi di teologi
e "autorità religiose" (da Agostino a Tommaso d'Aquino, a
Lutero, a Knox, a Barth) disumanizzano la donna nella
maniera più grossolana hanno contemporaneamente potuto
trattare con la massima reverenza e il massimo rispetto le
indimostrate opinioni dei suddetti autori su argomenti di
gran lunga più imponderabili. Vale a dire, la flagrante
misoginia di costoro non ha fornito l'occasione di metterne
in dubbio la credibilità." (Nota di Lunaria: si ricordi che
Tommaso d'Aquino è PERSINO DIFESO DA DONNE
CATTOLICHE COME GIORGIA SALATIELLO e che per
l'Aquino esiste ANCORA UNA FORMA DI IDOLATRIA
CATTOLICA PER TUTTI I SUOI CONCETTI, ANCHE
QUELLI PIù ABOMINEVOLI, si vedano i suoi idolatri
come Inos Biffi e Giuseppe Barzaghi, che letteralmente si
prostrano in adorazione di Tommaso d'Aquino!!!)
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"Un altro idolo è il Dio dell'Aldilà. In passato il volto più
comune assunto da questa divinità era quella del Giudice la
cui principale occupazione consiste nel ricompensare e
punire dopo la morte. Come ha osservato Simone de
Beauvoir, le maggiori consumatrici di questo prodotto della
religione sono state le donne. Poiché il sesso femminile ha
sempre avuto così poche possibilità di realizzarsi in
"questa vita", è naturale che abbia focalizzato l'attenzione
sull'altra. Essendo consumatrici di massa di questa
immagine le donne hanno il potere di farla sparire dal
mercato, soprattutto vivendo un'esistenza piena qui ed
ora."
"Un terzo idolo è il Dio Giudice del "peccato" che conferma
la correttezza delle norme e dei ruoli del sistema
dominante provvedendo a mantenere in vita una falsa
coscienza e sensi di colpa autodistruttivi. Le donne hanno
patito sofferenze sia fisiche che mentali per opera di
questa divinità, in nome della quale è stato detto loro che
il controllo delle nascite e l'aborto sono
inequivocabilmente illeciti, che devono restare soggette ai
loro mariti, che devono presenziare a rituali e funzioni nei
quali gli uomini ricoprono tutti i ruoli di comando mentre
esse vengono umiliate non solo per mezzo della passività
loro imposta ma anche verbalmente e simbolicamente (...)
La crescita della donna nel rispetto di se stessa darà il
colpo di grazia a questo e agli altri demoni travestiti da
dei."
"Perché Dio deve essere proprio un sostantivo? Perché non
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un verbo, il più attivo e dinamico dei verbi? Dare per nome
a "Dio" un sostantivo che non è stato un assassinio di quel
dinamico Verbo? E non è il Verbo infinitamente più
personale di un semplice, statico, sostantivo? Può darsi che
i simboli antropomorfici per Dio si prefiggano di renderlo
personale, ma non riescono a comunicare che Dio è
Divenire. Le donne che ora vivono lo shock del non essere e
l'impeto di autoaffermazione contro di esso sono propense
ad intendere la trascendenza come il Verbo nel quale
partecipiamo, viviamo, ci muoviamo e abbiamo il nostro
essere."
II. Esorcizzare Eva dal male: la caduta nella libertà
Il mito di Adamo ed Eva
"Questo mito ha proiettato un'immagine maligna del
rapporto uomo-donna e della "natura" femminile, immagine
tuttora fortemente impressa nella psiche moderna. Nella
tradizione cristiana esso continua a influenzare il
funzionamento dell'immaginazione teologica. Berdjaev ha
potuto scrivere lo sbalorditivo commento che "c'è qualcosa
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di basso e sinistro nell'elemento femminile".
"Il mito introduce schemi distruttivi nel tessuto della
nostra cultura. La letteratura e i mass media ripetono in
tutta serietà il motivo di "Eva tentatrice", e così fanno le
motivazioni razionalizzate per costumi sociali e leggi civili,
che, come la legislazione sull'aborto, incorporano
atteggiamenti punitivi contro la sessualità della donna"
"La storia della Caduta è un tentativo di far fronte alla
confusione provata dagli esseri umani che cercavano di
dare un senso alla tragedia e all'assurdità della condizione
umana. Disgraziatamente, trattandosi di un tentativo
esclusivamente maschile nel contesto di una società
dominata dai maschi, è riuscito soprattutto a rispecchiare
l'imperfetta struttura sociale dell'epoca. Il mito è stato
sia sintomo che strumento di un ulteriore contagio. Il suo
maggior risultato fu di consolidare l'oppressione sessuale
nella società, di modo che la posizione di inferiorità della
donna nell'universo divenne doppiamente giustificata. Essa
non solo traeva origine dall'uomo, ma era anche la causa
della sua caduta e di tutte le sue sventure."
"La proiezione del senso di colpa sulla donna è, in senso
proprio, la Caduta del patriarcato, la menzogna primaria.
Insieme con la sua progenie - la teologia del peccato
originale - il mito rivela la "Caduta" della religione nel ruolo
di prostituta del patriarcato (...) Il messaggio che esso
involontariamente comunica è che nel patriarcato, con
l'aiuto della religione, la donna è stato il caprio espiatorio
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primordiale."
"Il mito della Caduta può essere considerato un prototipo
di falso nominare. Elizabeth Cady Stanton mise
correttamente in evidenza il ruolo chiave ricoperto dal
mito del male femminile, su cui si fonda tutta la struttura
dell'ideologia fallica cristiana. Come ho già accennato, il
mito assume proporzioni cosmiche poichè il punto di vista
maschile viene trasformato nel punto di vista di Dio."
"Come ha detto un autore (H.R. Hays "The Dangerous Sex:
The Myth of Feminine Evil", 1964), "La caduta dell'uomo
dovrebbe venire correttamente denominata caduta della
donna, perché una volta di più si imputano al secondo sesso
tutti i guai del mondo".
L'atteggiamento negativo del maschio è diretto contro la
donna: questo è chiaramente il clima psicologico prevalente
che diede origine al mito e ne sostenne la credibilità. Il
mito ha legittimato non solo l'indirizzamento del disprezzo
di sé del maschio contro la donna, ma anche
l'indirizzamento del disprezzo di sé della donna contro se
stessa, verso l'interno. Finchè si permette al mito del male
femminile di dominare la coscienza umana e le strutture
sociali, esso fornisce lo scenario per l'oppressione delle
donne, sia da parte degli uomini che delle donne stesse.
Oggi è comunemente noto che i membri di un qualsivoglia
gruppo oppresso soffrono di una coscienza divisa. Freire
ha descritto questo fenomeno: "Gli oppressi soffrono del
dualismo che si è instaurato nel più profondo del loro
essere (...) Essi sono contemporaneamente se stessi e
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l'oppressore, del quale hanno interiorizzato la coscienza."
(Nota di Lunaria: si vedano gli scritti dei maschi neri,
Césaire e Senghor, che parlavano di dinamiche di senso di
inferiorità interiorizzato, nel loro caso, nei confronti del
"grande padrone bianco")
In quanto esseri contraddittori e divisi, gli oppressi non
afferrano completamente il fatto paralizzante che
l'oppressore, avendo invaso la psiche delle sue vittime, ora
esiste dentro di loro; si ritrovano presi in una rete di
comportamenti perdenti (...) La religione patriarcale
contribuisce alla questione intensificando il processo
mediante il quale le donne interiorizzano la coscienza
dell'oppressore. Poichè i giudizi dei maschi sono stati
trasformati nel giudizio di Dio, per la donna accettare il
fardello del senso di colpa, vedendo se stessa con gli occhi
del maschio sciovinista, diventa un dovere religioso. La
religione esige che le donne interiorizzino queste
immagini."
Guarigione
"Per le donne ciò significa esorcizzare la presenza
interiorizzata del patriarca che porta con sé sensi di
colpa, di inferiorità e di autodisprezzo che si estendono
alle altre donne. Significa riconoscere che le donne sono
realmente possedute da un potere diabolico residente
all'interno della psiche - il soggetto maschile interiore che riduce il sé a un oggetto. Espellere questa presenza
aliena significa affermare che "donna è bello" non nel
senso di accogliere modelli patriarcali e standard imposti
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per valutare le donne, bensì nel senso che le donne
scoprono e definiscono se stesse."
Sorellanza
"Una minoranza formata da una sola persona ha poche
probabilità di sopravvivere. Il fenomeno dell'unione fra
donne, espressa dal termine "sorellanza" è quindi
essenziale per condurre la battaglia contro la falsa
coscienza. Solo le donne che si ascoltano reciprocamente
possono creare un mondo alternativo al senso della realtà
prevalente."
"Un altro effetto collaterale della complicità femminile è,
naturalmente l'antifemminismo femminile. Esso, a
differenza dell'antifemminismo maschile, assume
raramente forme violente in senso fisico. Quella parte
della donna antifemminista che si identifica con la
struttura di potere considera una donna che minaccia tale
struttura come una minaccia rivolta verso a se stessa;
esprime quindi disapprovazione e ostilità."
"Un terzo effetto del peccato originale della donna è la
falsa umiltà, che è un'interiorizzazione dell'opinione
maschile in una società androcentrica (...) Un esempio
eclatante di organizzazione di questo tipo è Il Consiglio
Nazionale delle Donne Cattoliche" che si è opposto
all'emendamento sulla parità dei diritti. Alcune sue
portavoce espressero il timore che questo emendamento
costituisse "una minaccia alla natura della donna", come
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espresso da Norma Folda (1970).
"In definitiva, solo le donne possono sradicare la violenza
psicologica fatta dalle e mediante le donne ai membri del
nostro sesso, aiutandosi a vicenda e rendendosi
reciprocamente consapevoli di una duplicità che è in larga
misura inconscia."
"Le donne sono state condizionate a considerare
riprovevole ogni atto che affermi il valore dell'ego
femminile. L'ambizione femminile può "passare" solo
quando viene diluita nell'ambizione vicaria tramite il
maschio o per conto dei valori patriarcali. Per
controbattere questa autosvalutazione di massa le donne
dovranno costruire l'orgoglio femminile, alzando i nostri
standard relativi a quanto è bello essere donna. Il nostro
fallimento è consistito nel non aver affermato attivamente
l'ego femminile. Se dobbiamo vergognarci di qualcosa, è di
questo."
Sorellanza significa rivoluzione
"La sorellanza è per definizione l'unione di coloro che sono
oppresse (...) Il termine "sorellanza" puntualizza
direttamente il fenomeno rivoluzionario dell'unione tra
coloro che sono state condizionate a rimanere divise e
poste l'una contro l'altra."
La sindrome del caprio espiatorio
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"Eva fu un risultato di tale esigenza. Essa rappresenta la
categoria in cui la tradizione cristiana ha mirato a
collocare tutte le donne che non sono riuscite a imitare il
modello alquanto imbarazzante della vergine madre. Si può
intuire come la creazione di donne "cattive" e la loro
trasformazione in capri espiatori sia servita alla società
sessista ascoltando ciò che i teologi hanno detto
sull'argomento della prostituzione. Agostino scrisse:
"Che cosa può essere chiamato più sordido, più spudorato,
più ignominioso delle prostitute, dei bordelli, e di ogni altro
male di questo genere? Tuttavia, eliminate le prostitute
dalle cose del mondo e contaminerete tutto con la lussuria;
ponetele fra le matrone oneste, e disonorerete tutto con
la vergogna e la turpitudine."
("De ordine", Liber secundus, caput IV, 12)
Ricamando su questo squarcio di saggezza maschile,
Tommaso d'Aquino rilevò che:
"La prostituzione nel mondo è come la melma nel mare, o la
cloaca in un palazzo. Togliete la cloaca e riempirete il
palazzo di inquinamenti; e analogamente con la melma nel
mare. Togliete le prostitute dal mondo, e lo riempirete di
sodomia... Perciò Agostino dice che la città terrena ha
fatto dell'uso di prostitute un'immoralità lecita."
(Opuscola, 14)
Il fatto è che alle prostitute è stato assegnato il privilegio
di servire da valvola di sicurezza venerea per gli uomini.
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Sorgono alcuni interessanti quesiti: la lussuria di chi
contaminerebbe tutte le cose, senza di loro? E la virtù di
chi viene salvaguardata? Certo non la virtù delle
prostitute, o degli uomini che le usano; verosimilmente è la
"virtù" delle oneste matrone, che naturalmente non hanno
tale sfogo venereo e la cui "virtù" sembra consista nel non
servire da cloaca ad altri che ai loro mariti, evitando di
conseguenza nascite illegittime. Esse cioè rimangono
incontaminata proprietà privata del marito (o del padre, se
vergini). La società per come è strutturata ha bisogno di
questa miserabile casta (...) Nel caso dell'ideale di virtù
inflitto alle donne, esiste una speciale aura di
glorificazione dell'ideale stesso: ne vediamo l'esempio in
colei che lo simboleggia: Maria. Questo ideale impossibile
ha, in definitiva, una funzione punitiva perché
naturalmente nessuna donna reale può esserne all'altezza
(si consideri l'impossibilità di essere vergine madre). Esso
rigetta tutte le donne nella condizione di Eva e quindi
sostanzialmente rinforza l'universalità dello status
inferiore della donna nel sistema di caste."
La distruzione della vittima: Malleus Maleficarum
"Un esempio ancora più interessante di distruzione totale
selettiva di un gran numero di donne fu la tortura e la
messa al rogo di coloro che la Chiesa condannò come
streghe. La più importante opera medioevale su questo
soggetto, il Malleus Maleficarum, scritto da due
domenicani, Sprenger e Kramer, nel quindicesimo secolo,
proclama che "le donne soprattutto sono dedite alle
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superstizioni del male (...) ogni stregoneria deriva dalla
lussuria carnale, che nelle donne è insaziabile." Secondo gli
autori, gli uomini sono protetti da questo orrendo crimine
perché Gesù era un uomo (*). A differenza della mitica
Eva, le streghe furono persone realmente esistenti
condannate dalla gerarchia ecclesiastica che si sentiva
minacciata dal loro potere (...) Come evidenzia Michelet,
c'è motivo di credere che le levatrici e le guaritrici
fossero grandemente temute dalla Chiesa perché il loro
potere minacciava la supremazia del clero"
(*) "E sia benedetto l'Altissimo che finora ha preservato il
sesso maschile da un così grande flagello [la stregoneria].
Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo
sesso, e perciò lo ha privilegiato"
"Alcuni studiosi, come Margaret A. Murray, osservano che
esaminando le registrazioni dei processi alle streghe ci
troviamo di fronte ai residui di una religione pagana che il
cristianesimo era deciso ad annientare (...) quelle
individuate come streghe erano frequentemente
caratterizzate dal fatto di essere (o di essere ritenute) in
possesso del potere che nasce da un particolare tipo di
conoscenza, come nel caso delle "savie" che conoscevano i
poteri curativi delle erbe e da cui la gente si recava per
aiuto e consiglio. Definite malvage, esse divennero il capo
espriatorio della società."
Al di là del bene e del male
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"La liberazione inizia quando le donne rifiutano di essere
"buone" e/o "sane" secondo gli standard prevalenti. Essere
donna è essere deviante per definizione nella cultura
dominante (Nota di Lunaria: "maschio mancato, privo di
pene", secondo San Tommaso d'Aquino; la femminilità non
è che un errore della natura, che crea un maschio
malriuscito)
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QUAESTIO 92 DELLA SUMMA THEOLOGIAE: PER
TOMMASO D'AQUINO LA FEMMINA è UN MASCHIO
MANCATO (IL "MAS OCCASIONATUS"
ARISTOTELICO) ED è UN ESSERE DIFETTOSO E
MANCHEVOLE. LA VIRTù ATTIVA DEL SEME DEL
MASCHIO TENDE A PRODURRE UN ESSERE SIMILE A
Sé DI SESSO MASCHILE. SE NE DERIVA UNA
FEMMINA, QUESTO DIPENDE DALLA DEBOLEZZA DEL
SEME MASCHILE. LA FEMMINA è QUINDI UNO
SBAGLIO DELLA NATURA CHE DOVREBBE PRODURRE
SOLO COSE PERFETTE, OVVERO MASCHI.
essere donna e ribelle significa essere intollerabilmente
deviante. Significa andare al di là delle definizioni imposte
di "buona" e "cattiva", al di là delle categorie di prostituta
e moglie: equivale ad assumere il ruolo di strega e pazza
(...) Margaret Murray osservò che la parola "Witch",
strega", è imparentata con "Wit" ("Spirito"), che
fondamentalmente significa conoscere. La conoscenza
della strega è sempre consistita nel saper predire il
futuro."
"I simboli della religione patriarcale meritano
effettivamente di "morire". Il significato dell'evoluzione
della donna è al di là della loro morte e della loro rinascita.
Non è in gioco un semplice ritorno ciclico o una
resurrezione del sacro nella coscienza profana;
l'evoluzione della donna piuttosto è più simile ad una nuova
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creazione."
III. Al di là della cristolatria: un mondo senza modelli
"L'ideologia cristiana presenta una distorsione prodotta
dalla gerarchia sessuale e che la convalida, palese non solo
nelle dottrine relative a Dio e alla Caduta ma anche in
quelle relative a Gesù. Gran parte della dottrina cristiana è
docetica, cioè non accetta seriamente il fatto che Gesù
fosse un limitato essere umano. (nota di Lunaria: infatti
affermare che Gesù avesse una parvenza di corpo, fosse
"fantasma" senza carne, è cadere nell'eresia)
Una logica conseguenza della liberazione della donna sarà
la perdita di credibilità delle formule cristologiche che
riflettono ed incoraggiano l'idolatria verso la persona di
Gesù."
"Non è tuttora insolito che preti e ministri cristiani, posti
di fronte al discorso della liberazione della donna,
traggano argomenti a sostegno della supremazia maschile
dall'affermazione che Dio "si incarnò" esclusivamente in un
maschio. In effetti la stessa tradizione cristologica tende
28
a giustificare tali conclusioni.
Il presupposto implicito - e spesso esplicito - presente per
tutti questi secoli nella mente dei teologi è che la divinità
non poteva degnarsi di "incarnarsi" nel "sesso inferiore" e
il "fatto" che "egli" non lo abbia fatto conferma
ovviamente la superiorità maschile. Venendo meno il
consenso delle donne alla supremazia maschile, questi
tradizionali presupposti cominciano a traballare.
(Nota di Lunaria: si vedano Sprenger e Kramer nel
"Malleus Maleficarum": "E sia benedetto l'Altissimo che
finora ha preservato il sesso maschile da un così grande
flagello [la stregoneria]. Egli ha infatti voluto nascere e
soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha
privilegiato")
"Io ritengo che l'idolatria cristiana nei confronti della
persona Gesù non verrà probabilmente superata se non per
mezzo della rivoluzione in corso nella coscienza femminile.
Diviene sempre più evidente che i simboli esclusivamente
mascolini per l'ideale della "incarnazione" o per quello della
29
realizzazione umana non vanno bene (...) Forse assisteremo
ad una rimitizzazione della religione. Può darsi che anche in
futuro continui a rendersi necessario un qualche
simbolismo per l'incarnazione del divino negli esseri umani,
ma è assai improbabile che donne e uomini continuino a
trovare plausibile un simbolismo epitomizzato
dall'immagine della Vergine che adora in ginocchio il suo
proprio figlio; forse esso verrà sostituito da
un'iconografia non gerarchica" (Nota di Lunaria: Il libro è
del 1973. Mary Daly era fin troppo ottimista. Sappiamo
tutti che le donne sono ancora cristiane, nel 2014!)
"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere
vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del
maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile
sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di
liberatore del genere umano dal peccato originale del
sessimo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto
concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato
sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la
mascolinità."
"Le qualità che il cristianesimo idealizza, specialmente
nelle donne, sono anch'esse quelle di una vittima: amore
sacrificale, passiva accettazione della sofferenza, umiltà,
mansuetudine. Poichè queste sono le qualità idealizzate in
Gesù "che è morto per i nostri peccati", il fatto che egli
funga da modello rafforza nelle donne la sindrome del
capro espiatorio. Data la condizione di oppressione della
donna nella società sessista, queste virtù non sembrano
30
proprio qualità da incoraggiare nelle donne stesse. Inoltre
poichè le donne non possono essere abbastanza buone da
vivere all'altezza di questo ideale e poichè sono tutte, per
definizione sessuale, diverse dal salvatore maschio, questo
è un modello impossibile (...) Le donne non sono le vittime
"innocenti" che offrono se stesse immolandosi per i
peccati degli altri, come la teologia cristiana raffigura
Gesù; in realtà il sesso femminile non è mai stato sollevato
dalla colpa. Chi è ufficialmente investito dal sacerdozio
condivide l'innocenza e la dignità attiva del Cristo. Le
donne, benchè incoraggiate a imitare l'amore sacrificale di
Gesù e quindi ad accettare di buon grado il ruolo di
vittima, rimangono essenzialmente identificate con Eva e
col male. La salvazione giunge esclusivamente tramite il
maschio."
"Si è obiettato che oltre a non essere donna, Gesù non era
nero, né anziano, né cinese, ecc. Questo sembra implicare
che le donne non siano gli unici "outsiders". Il problema non
sta nel fatto che il Gesù dei Vangeli era maschio, giovane e
semita, bensì nell'identificazione esclusiva di questa
persona con Dio in modo tale che le concezioni cristiane
della divinità e dell'immagine di Dio sono tutte
oggettificate in Gesù. La premessa basilare di questo tipo
di ortodossia è che "Dio venne" nell'uomo (maschio) Gesù,
e solo in Gesù - donde l'ostacolo che viene descritto dai
suoi difensori come lo "scandalo della particolarità".
(Nota di Lunaria: affermare che "Dio non si è fatto
femmina, ma non si è fatto neppure nero o cinese" è
31
comunque facilmente confutabile: nero, cinese, semita
condividono tutti, comunque, la virilità. Quindi a cambiare
sono gli "accidenti" - i capelli, la pelle, la statura ecc. - non
il tratto fondamentale: la virilità è uguale in un nero, in un
cinese, in un semita, in un europeo. Il Cristo maschio ebreo
non discrima, nella sua maschietà, né neri né cinesi, proprio
perché col maschio ebreo, condividono la condizione virile.
Si legga, sempre in Mary Daly, questa assurdità che
l'Autrice riporta: "Posti davanti al problema della donna
rispetto a Cristo, i teologi a volte affermano che quando le
donne conseguiranno finalmente l'uguaglianza "Non avrà
importanza che Dio sia venuto in forma d'uomo": accidenti!
Che fulgido esempio di democrazia e pari opportunità!
Considerato che il Dio Maschio HA GIUSTIFICATO la
stessa OPPRESSIONE delle donne, si veda l'esempio
dell'Aquino, di von Balthasar e Baget Bozzo che
magnificano la virilità di Cristo, affermando che è proprio
perché Dio si fece solo maschio, che logicamente ne deriva
che la femmina è inferiore!)
"Ho già osservato che il testo paolino "in Cristo non c'è...
maschio né femmina", funziona in questo modo, perché
semplicemente e palesemente ignora il fatto che Cristo è
un simbolo maschile e perciò a tale livello esclude la
femmina."
La gloria compensativa: l'immagine di Maria come modello
"Il cattolicesimo ha offerto alle donne una gloria riflessa e
32
comprensiva mediante l'identificazione con Maria.
L'inimitabilità del modello della Vergine Madre (nota di
Lunaria: priva di piacere sessuale) ha fatto sì che tutte le
donne restassero sostanzialmente identificate con Eva; e
al tempo stesso è servita a separare l'ideale femminile del
bene dal ruolo attivo attribuito a Gesù."
(Nota di Lunaria: così Luigi Faccenda di Milizia Mariana,
fan di Maria, commenta nel suo libricino pro-sottomissione
femminile "C'è donna e donna": "L'incarnazione redentrice
si è realizzata sotto la livrea maschile [...] Il piano divino
pur attribuendo a Cristo, nuovo Adamo, il posto eminente e
unico che conviene al figlio di Dio, gli ha messo accanto una
nuova Eva, a lui sottomessa e sotto la sua dipendenza.")
"L'Immacolata Concezione "avvenne" in anticipazione della
divinità di Cristo. Si dice, cioè, che Maria fu "concepita
senza peccato" affinché fosse degna di divenire la Madre
di Gesù che era divino. Ancora una volta la dottrina
mariana consolida il sistema delle caste sessuali."
33
(Nota di Lunaria: ovvero, non serve a lei, questo dogma, ma
serve alla dignità del feto divino di Cristo che non poteva
albergare in un immondo utero di donna biologicamente
sana, ma necessitava di dimorare, in quanto Dio, nell'utero
asettico dignitoso, ovvero PRIVO di tutto ciò che fosse
una donna a cominciare dal PIACERE CLITORIDEO,
lasciando passare per di più che Dio predilige la femmina
vergine, perché una "già aperta prima" era immonda. Si
potrebbe aggiungere oltre al "Dio non si degnò di nascere
femmina" anche un "Dio non si degnò di nascere da una
donna non vergine")
"Anche nella dottrina dell'Assunzione si può riscontrare un
contenuto profetico intrecciato al contenuto sessista.
Questa dottrina venne ufficialmente proclamata da Pio
XII nella costituzione apostolica "Munificentissims", il 1°
Novembre 1950.
Esso dice che la Vergine fu assunta, corpo ed anima, nella
gloria celeste al termine del suo soggiorno in terra." (Nota
di Lunaria: ovviamente è fantasia papale, e non c'è traccia
di questo evento nei vangeli)
I teologi cattolici sostengono che l'uso del termine
"Assunzione" per Maria, contrapposto al termine
"Ascensione" impiegato per Gesù, è significativo, perché
"l'ascensione" è attiva e suggerisce l'idea che Gesù salì
per potere proprio, mentre l'"assunzione" è passiva: Maria
venne "tirata su". Il gergo supporta la gerarchia sessuale."
(Nota di Lunaria: ancora una volta, la femmina è passiva e
accetta in piena docilità l'agire maschile! Prima la feconda,
34
poi "la tira su"...)
"Berdjaev scrisse: "Il culto della Madre di Dio, della
Santissima Vergine, è sostanzialmente distinto
dall'adorazione pagana del principio femminile; è
l'adorazione di una femminilità completamente illuminata e
serena, che ha conseguito la vittoria sull'elemento vile
presente nella femminilità."
Il testo è ovviamente interessante per la sua franca
affermazione che c'è un elemento vile presente nella
femminilità. La "serena femminilità" di Maria ha conseguito
la vittoria su di esso. Ci si può chiedere che razza di
vittoria rappresenti il ruolo subordinato di Maria nel
cristianesimo. La logica conclusione è che la "serenità" del
simbolo di Maria, la quale nel cristianesimo ha sempre
avuto ufficialmente un'importanza minore, trae origine
proprio da questa subordinazione, che è necessaria per
purificare l'elemento femminile (...) Ancora più
interessante è l'indimostrato presupposto di Berdjaev (e
di altri) che il culto della "Madre di Dio" sia
"sostanzialmente" distinto dalla "pagana" adorazione della
Grande Madre, la quale presumibilmente contiene un
elemento vile e sinistro, peculiare della femminilità, che
viene purificato nel cristianesimo." (Nota di Lunaria: le
Dee Pagane erano e sono Dee sessuali, legate anche al
godimento: Venere, Ishtar, Astarte, Lilith, Pomba Gira,
Erzulie)
"Dobbiamo anche prendere in esame la possibilità che
l'affermazione secondo cui il cristianesimo "ha elevato la
35
condizione della donna" e affermato "la nostra dignità" sia
un prodotto del ribaltamento. Le donne che hanno tentato
di essere contemporaneamente femministe e cristiane
condividono generalmente tale affermazione, e credono
che il cristianesimo abbia in passato promosso la causa
delle donne ma che oggi sia (chissà perché) rimasto
indietro. Tuttavia la storia della barbara crudeltà contro
le donne nel mondo cristiano non si presta molto a
convalidare apologie di questo tipo. La teologia cristiana ha
abbondantemente affermato che le donne sono inferiori,
deboli, depravate e viziose. Le conseguenze logiche di tale
opinione si sono concretizzate in un crudele complesso di
norme sociali che hanno abbreviato e schiacciato la vita
delle donne. Io ritengo che un altro ribaltamento sia l'idea
dell'incarnazione redentrice unica nella forma di un
salvatore maschio perché questo è precisamente
impossibile. Una divinità patriarcale, o suo figlio, non è in
grado di salvarci dagli orrori di un mondo patriarcale."
Conclusione di Lunaria: Proprio PERCHé Cristo, con la sua
assunzione di pene, GIUSTIFICA che Dio sia maschio, che
Dio abbia elevato il solo maschio e che la femmina sia
inferiore.
Gesù GIUSTIFICA QUINDI IL PATRIARCATO proprio
perché non si è fatto anche femmina.
36
IV. Il cambiamento dei valori: la fine della morale
fallica
"Buona parte della morale tradizionalmente in vigore
insiste in modo unilaterale e teorico, sulla carità, la
mitezza, l'obbedienza, l'umiltà, l'abnegazione, lo spirito di
sacrificio, la disponibilità. Uno dei problemi di questa
ideologia morale è che non l'hanno abbracciata gli uomini
bensì le donne, le quali non vengono molto aiutate da
un'etica che ne rende ancora più abietta la condizione."
"Tuttavia prima che possa cominciare a sorgere un mondo
androgino (un mondo in cui persino lo stesso termine
"androgino" verrebbe svuotato di significato, perché tale
parola rispecchia l'eredità arcaica del dualismo
psicosessuale) le donne dovranno assumersi il compito di
castrare l'etica fallica (che "sembra" un'etica femminile o
passiva) facendo sgorgare dalla nostra esperienza un nuovo
nominare nel campo della morale."
"In convegni e dibattiti sul tema "religione e aborto" ho
spesso citato le seguenti statistiche: il 100% dei vescovi
che si oppongono all'abrogazione delle leggi antiaborto
37
sono uomini, e il 100% delle persone che abortiscono sono
donne."
"L'etica femminista che sta nascendo ha come punto
centrale non già il sacrificio ma la realizzazione del sé,
nella e con la comunità. Il genere di sofferenza a cui
riconosce un valore è quella che si prova nella lotta contro
l'oppressione, e non quella che accompagna un'abietta
sottomissione."
La Sacrilega Trinità: stupro, genocidio, guerra
"Un recente esempio è l'orribile trattamento inflitto alle
donne del Bangladesh. Al tempo della guerra civile tra
Pakistan orientale e occidentale si venne a conoscenza di
molti orrendi episodi, ma non ebbero grande diffusione i
dolorosi resoconti rivelati da circa 200mila donne
bengalesi, violentate dai soldati del Pakistan occidentale,
che sono state abbandonate dai rispettivi mariti perché
nessun musulmano vivrebbe con una donna che "è stata
toccata da un altro uomo". Joyce Goldman cita rapporti
relativi alla città di Camilla, presso Dacca, dove le donne
furono violentate e poi gettate giù dai tetti come
immondizia. "Una bambina di otto anni, che era troppo
stretta per gli scopi del soldati, fu tagliata per loro
comodità e violentata a morte." La Goldman sottolinea la
crudele ironia del fatto che queste vittime furono poi
abbandonate dai mariti perché immonde, che è il naturale
corollario del considerare le donne oggetti e possedimenti
che devono avere un unico possessore."
38
"Mentre migliaia di antinazisti tedeschi venivano torturati
a morte nei campi di concentramento hitleriani, mentre
l'intellighentzia polacca veniva massacrata, mentre
centinaia di migliaia di russi morivano perché considerati
Untermenschen slavi, e mentre sei milioni di esseri umani
venivano assassinati perché non ariani, i prelati della
Chiesa cattolica in Germania appoggiavano il regime che
perpetrava tali crimini" (Guenther Lewy)
Come rivela lo stesso Lewy, teologi quali Michael Schmaus
e Joseph Lortz hanno scoperto delle somiglianze di base
tra la Weltanschaung nazista e quella cattolica. (Nota di
Lunaria: io stessa l'ho fatto notare, in particolar modo,
per quanto riguarda la Scolastica)
In ogni caso, sia che questa affinità venga chiamata
un'infezione sia che la si riconosca come una dimensione di
segreta identità, l'alleanza della gerarchia cattolica con le
forze diaboliche è uno schema familiare. Negli anni '60 e
'70 i vescovi cattolici americani, invece di occuparsi della
politica genocida degli Usa nel Sudest asiatico, diressero
tutta la loro attenzione sulla difesa dei feti."
"La terza dimensione della Sacrilega Trinità è la guerra.
Theodore Roszak descrive "l'orribile rigoglio della politica
del predominio maschile" che dalla fine del 19° secolo fino
a metà del 20° secolo divenne più esplicita che mai.
Personaggi diversi quali Teddy Roosevelt, il generale
Homer Lea, Patrick Pearse e il filosofo politico spagnolo
Juan Donoso-Cortes concordarono nell'associare la guerra
alle "virtù virili e avventurose" e l'orrore delle persone
39
civili per la guerra alla mancanza di virilità. Questa
metafisica follia maschile trovò espressione nel nazismo e
nel fascismo."
"La Sacrilega Trinità di Stupro, Genocidio e Guerra è una
logica espressione del potere fallocentrico. Stupro,
genocidio e guerra sono strutture di alienazione che si
autoperpetuano, generando per l'eternità ulteriore
estraniamento. Il circolo chiuso di distruzione generato
dalla Sacrilega Trinità e riflesso nel simbolo trinitario
incompleto del cristianesimo verrà spezzato quando le
donne, che sono per definizione patriarcale oggetto di
stupro, esprimeranno ed interiorizzeranno una nuova
definizione di sé il cui irresistibile potere sia radicato nel
potere dell'essere. Sbarazzarsi delle trinità diaboliche è
evoluzione femminile."
V. Unite per la Libertà: la Sorellanza come Antichiesa
"Vittime di un sistema planetario di caste la cui esistenza
stessa ci è stata resa invisibile, le donne sono state divise
l'una dall'altra mediante una pseudoidentificazione con
gruppi androcentrici e androcratici. Tra di essi troviamo le
40
svariate religioni la cui ideologia degrada ed inganna le
donne al punto che esse nemmeno si accorgono di essere
così degradate. La Sorellanza quindi, essendo un'unica
unione nel suo genere delle donne contro la nostra
riduzione a casta inferiore, è Antichiesa."
"Un altro esempio di questo fenomeno di "cancellazione" a
livello diverso, è rappresentato da quello che fu per
decenni il segreto meglio conservato della storia della
biologia: il fatto che nella fase iniziale dello sviluppo tutti
gli embrioni dei mammiferi sono di sesso femminile. Non vi
fu alcuno sforzo cosciente di nascondere questa scoperta,
e tuttavia essa venne caparbiamente ignorata. Poiché la
teoria androcentrica dell'origine della donna dal maschio
domina la coscienza popolare, nessun dato in realtà può
fare la differenza. I dati e le loro implicazioni sono in
effetti cancellati cosicché, come disse Lester Frank
Ward, un qualsiasi numero di fatti che contraddicano una
simile visione el mondo non può realmente scuoterla."
"L'immagine della Chiesa come sposa di Cristo è un altro
modo per dire che essa è "l'estensione dell'incarnazione"
perché nel patriarcato una sposa è soltanto un'estensione
di suo marito. La potenza di questa immagine deriva dalla
nozione di divinità di Gesù, perché la credibilità
dell'autorità dipende dalla convizione che esse
rappresentino il Dio Uomo. Il papa, che viene chiamato il
vicario di Cristo in terra, e la gerarchia ecclesiastica del
cattolicesimo, distinta dai laici, partecipano di questa
identificazione (...) La pretesa "volontarietà" della
41
sottomissione imposta dal patriarcato cristiano,
dissimulando e rinforzando il processo di interiorizzazione,
ha fatto sì che le donne si ponessero contro se stesse più
profondamente che mai. Come avrebbe detto la Vergine
Madre Maria: "Sia fatto di me secondo la Tua (del Dio
Padre) parola" (...) Rettificando le parole di Nietzsche:
"Ora, cosa sono queste chiese se non i sepolcri delle
donne?". Nietzsche, avendo le idee confuse, scrisse
"sepolcri di Dio", ma il problema vero è che le chiese sono
state gli uccisori della donna. "Il cadavere di Dio" che esse
contengono è l'essere umano non realizzato."
"La religione maschile seppellisce le donne in sepolcri di
silenzio per poter salmodiare il proprio eterno e cupo
lamento funebre di un passato che non è mai esistito. Il
silenzio imposto alle donne riecheggia le strutture della
gerarchia maschile. è importante ascoltare le strutture
del silenzio imposto per poter udire il flusso dei nuovi
suono di libero silenzio che sono la voce della Sorellanza
come Antichiesa."
VI. La Sorellanza come convenzione cosmica
42
"Il centro in movimento, che è la fonte di energia della
nuova sorellanza come comunità dell'esodo, è la promessa
in noi stesse. è la promessa delle nostre mani, di cui stiamo
cominciando a riscoprire la storia, e nelle nostre sorelle, a
cui è stata rubata la voce. Il nostro viaggio è frutto di
questa premessa - un viaggio nell'individualità e nella
partecipazione, lasciandoci dietro le spalle la falsa identità
e la società sessista."
"L'azione delle donne per ottenere il risarcimento dei
danni comincia con una dichiarazione. Le donne che hanno
affermato: "Tutto ciò che devi fare per divenire una
strega è dire per tre volte a te stessa: Io sono una
Strega, Io sono una Strega, Io sono una Strega", non
stavano scherzando. è come pronunciare una parola che
non può essere pronunciata. è un esorcismo contro il
demone interiorizzato che divide il sé da se stesso. è un
modo di dire "Io sono, Io sono, Io sono". Con questa
dichiarazione ci si unisce alla nuova congrega e si scopre la
convenzione."
"Quasi tutti i profeti ufficiali sono maschi e non hanno mai
criticato il patriarcato in quanto tale [...] Il simbolismo dei
profeti del Vecchio Testamento è molto maschilista. Essi
sono fastidiosamente inclini a paragonare Israele a una
prostituta. Isaia parla di Gerusalemme come di una
meretrice (1,21) [...] Ezechiele (36:16-18) aggiunge:
"Quando abitava la sua terra, la rese immonda con la sua
condotta e le sue azioni. Come l'impurità della mestruata
fu la loro condotta davanti a me. Perciò ho riversato su di
43
loro la mia collera per il sangue che avevano sparso nella
terra e per gli idoli con i quali l'avevano contaminata."
Ai profeti non è venuto in mente di condannare Israele
come stupratore, che sarebbe stata una descrizione più
esatta del suo comportamento.
Yahweh ha "riversato" la sua collera, e il senso di sporco
suscitato dal violento spargimento di sangue viene
proiettato sulle mestruazioni femminili."
"Per gli uomini del passato - e la maggior parte degli uomini
vivono nel passato anziché nel presente - vivere significa
cibarsi dei corpi e delle menti delle donne, svuotarle di
ogni energia, a costo di ucciderle. Simile a Dracula, il
maschio ha vissuto del sangue delle donne. è forse questa
la ragione per cui nella tradizione patriarcale si riscontra
un tale orrore del sangue femminile (...) L'insaziabile sete
maschile di sangue femminile ha provocato nell'arco dei
millenni una perpetua trasfusione - un'effusione di sangue
a senso unico nelle arterie e nelle vene del mostro
assettato di sangue, la Macchina Maschile, che ora può
continuare la sua oscena esistenza solo per mezzo del
genocidio."
44
VII. La Causa Ultima - La Causa delle cause
La causa ultima è la causa delle cause, perché è la causa
della causalità di tutte le altre cause. (Assioma Scolastico)
La vera liberazione non è soltanto libera attività genitale
("La rivoluzione sessuale") ma pensiero, volontà,
immaginazione, parola, creazione, azione, liberi e ribelli. è
Essere. (Mary Daly)
Sei una Strega se dici ad alta voce, per tre volte, "Io sono
una Strega" e lo pensi. Sei una Strega se sei femmina,
indomita, arrabbiata, gioiosa e immortale. (Congreghe di
New York)
***
"In un attimo di illuminazione una femminista radicale
esclamò: "Noi siamo la causa ultima". Io credo che avesse
ragione, da qui è scaturita la presente analisi filosofica."
"Quando Aristotele scriveva della causa ultima, intendeva
per causa ciò che produce un effetto. I filosofi scolastici
seguono la teoria aristotelica delle "quattro cause" per
spiegare il cambiamento. Secondo questa teoria la causa
materiale è ciò di cui è fatta una certa cosa (esempio: il
legno di un tavolo).
La causa formale è ciò che ne determina la natura (come la
forma del legno che ne fa un tavolo e non una sedia).
La causa efficiente è l'agente che produce il cambiamento
45
per mezzo della sua azione (come il falegname che produce
il tavolo).
La causa ultima è lo scopo che mette in moto l'intero
processo (come il fine di avere un oggetto su cui mettere
carte, libri).
La causa ultima è quindi la causa prima, perché muove
l'agente ad agire sulla materia producendo una nuova
forma."
Infine Mary Daly riepiloga il cristianesimo in una breve
satira dello stesso:
"Quel linguaggio ha affermato per millenni che Eva era
nata da Adamo, il primo fra i maschi nubili incinti che
coraggiosamente preferì il parto in anestesia all'aborto,
ottenendo di conseguenza una figlia-sposa. Un attento
studio dei documenti che riportavano le imprese di Adamo
e dei suoi figli preparò la strada all'arrivo della somma tra
le somme religioni, i cui preti presero Adamo per maestro
e modello. Escogitarono un sistema sacramentale che
funzionò splendidamente all'interno della santa Casa degli
Specchi. Benignamente sollevarono le donne dall'oneroso
potere del parto, dandogli il nome di "battesimo". In
questo modo innalzarono la funzione bassamente materiale
della nascita, svolta dalle femmine con incompetenza e
persino controvoglia, ad un livello più elevato e più
spirituale. Riconoscendo che le femmine erano incapaci di
svolgere persino gli umili compiti "femminili" loro assegnati
dal Progetto Divino, i preti dello Specchio innalzarono tali
funzioni a quel livello soprannaturale di cui essi soltanto
46
erano competenti. La nutrizione fu elevata al rango di
Sacra Comunione. Il bagnetto acquistò dignità nel
Battesimo e nella Confessione.
L'irrobustimento prese il nome di Cresima e la funzione
consolatoria, che per l'instabilità della loro natura le
femmine non erano in grado di svolgere
soddisfacentemente, fu innalzata sul piano spirituale e
chiamata Estrema Unzione. Per sottolineare il fatto già
ovvio che tutte le femmine sono costituzionalmente
escluse dal Club degli Uomini Consacrati, i preti dello
Specchio emanarono la legge che i membri del club
dovevano portare la sottana. Per chiarire ulteriormente la
questione, stabilirono che in certe occasioni speciali si
facessero delle aggiunte all'abbigliamento: calze di seta,
cappelli a punta, abiti di velluto e cappe di ermellino,
sottolineando in tal modo il distacco dalle cose bassamente
materiali e la consacrazione all'esercizio delle doti
spirituali. Essi divennero così venerabili modelli di
transessualismo spirituale.
Queste Madri Maschili consacrate, che naturalmente sono
chiamate Padri, provavano un interesse materno per le
donne affidate alle loro cure pastorali. Benché le donne
siano per natura incompetenti e inclini alla confusione
mentale ed emotiva, sono necessarie al Progetto Divino
come ricettacoli del seme degli uomini, di modo che gli
uomini possano nascere e quindi soprannaturalmente
rinascere (nel modo giusto) come cittadini del Regno dei
Cieli. Pertanto in puro spirito di carità i preti esortarono le
donne a buttarsi anima e corpo nell'insostituibile ruolo di
contenitori dei figli dei figli del Figlio di Dio. Sinceramente
47
commossi dal fervore delle loro stesse parole, i preti
educarono le donne ad accettare questo privilegio con
atterrita umiltà."
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