Stefano Venturoli - Università di Bologna

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Stefano Venturoli - Università di Bologna
IL CONTROLLO DELLA FERTILITÀ E LA CONTRACCEZIONE
Contraccezione Ormonale
Stefano Venturoli
Clinica Ginecologica e Fisiopatologia della Riproduzione Umana
Università di Bologna
Alma Mater Studiorum
• L’elevato ritmo di crescita della popolazione mondiale è
un problema socio-politico generale cui la comunità
internazionale cerca di dare risposte collettive con
l’assunzione di adeguati provvedimenti di pianificazione
mediante la diffusione dei metodi anticoncezionali.
• Al contrario il basso tasso di natalità in Italia e in Europa
pone la contraccezione nell’ambito della
scelta
individuale e della pianificazione familiare personale. La
contraccezione è vista quindi come la necessità di
prevenire la interruzione volontaria della gravidanza e
come l’ opportunità di godere di una sessualità più libera
e cosciente. Non infrequentemente è vista anche come
auxilio terapeutico per specifiche e particolari patologie
Metodi contraccettivi
•
I contraccettivi ormonali
• La pillola (Contraccettivo E/P Orale)
• Il cerotto transdermico
• L’anello vaginale
• La minipillola (Progestinico)
• Dispositivo Intrauterino Medicato
•
I metodi di barriera
• Preservativo
• Spermicidi
• Diaframma
•
Altri metodi contraccettivi non ormonali
• Coito interrotto
• Metodi contraccettivi naturali
− metodo del muco cervicale (Billings)
− temperatura basale
− metodo Ogino-Knaus
• IUD
• Sterilizzazione
Efficacia di metodo contraccettivo
L'indice di Pearl è lo standard internazionale per valutare l'efficacia
di un metodo contraccettivo. E’ il rapporto tra:
• numero di gravidanze osservate nel periodo considerato
• numero di cicli mestruali nei quali è stato utilizzato un
determinato metodo contraccettivo.
Indice di Pearl = __numero di gravidanze x 1200__
numero di cicli mestruali valutati
Minore è questo valore più elevata è l'efficacia del metodo
contraccettivo.
L'incidenza di gravidanze (pregnancy rate) è un indice che
considera la percentuale di gravidanze che si verifica nella
popolazione in studio.
Pregnancy rate = numero di gravidanze x 100
numero di donne trattate
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CONTRACCEZIONE ORMONALE
E’ la contraccezione che utilizza gli ormoni
steroidei: estrogeni e progestinici,
in associazione o da soli,
con il ricorso a differenti formulazioni farmacologiche
(monofasiche o polifasiche),
con differenti dosaggi (medi, bassi o ultraridotti) e
con l’impiego di varie vie e modalità di somministrazione
(orale, transdermica, transvaginale, intrauterina, iniettiva
o di impianto sottocutaneo).
GLI ESTRO PROGESTINICI
Sono i contraccettivi che utilizzano la
combinazione
di un estrogeno e di un
progestinico.
Costituiscono
il
metodo
contraccettivo reversibile più efficace tra quelli
in uso, con una percentuale di fallimento non
superiore allo 0.5-1 %.
L’estrogeno
agisce determinando la soppressione della
secrezione di FSH e inibendo la maturazione follicolare.
Il progestinico sopprime il picco dell’LH, e quindi
l’ovulazione: determina inoltre l’aumento della viscosità del
muco cervicale inibendo i movimenti degli spermatozoi e la
fecondazione.
GLI ESTROGENI
Gli estrogeni correntemente in uso nei
Contraccettivi
Estroprogestinici
sono
rappresentati dall’
1) Etinil Estradiolo (EE),
2) Estradiolo (E2) e da
3) Estradiolo Valerato (E2V).
GLI ESTROGENI
L’Etinil Estradiolo si distingue dall’estradiolo naturale
(struttura del ciclopentanoperidrofenantrene) a 17 atomi di
Carbonio) per la presenza del gruppo etinilico che assegna
alla molecola estrogenica maggiore attività farmacologia in
particolare quella soppressiva sul FSH.
In virtù del gruppo etinilico, l’EE sviluppa ed esaspera alcuni
effetti farmacologici tipici degli estrogeni in particolare quelli
sul metabolismo lipidico e glucidico, sul bilancio idricoelettrolitico e sui meccanismi coagulativi.
GLI ESTROGENI
L’Estradiolo e l’Estradiolo Valerato (definiti naturali) sono
utilizzati solo recentemente nella contraccezione: vengono
immediatamente metabolizzati a 17 β Estradiolo e
ricalcano, mimandole in modo pressochè sovrapponibile, le
attività e le azioni metaboliche dell’estrogeno naturale
limitando gli effetti negativi dell’estrogeno sintetico.
I PROGESTINICI
I progestinici usati in contraccezione sono derivati sintetici di 3
differenti steroidi:
essi prendono origine dalla elaborazione strutturale del
1) 17 Idrossi-Progesterone,
2) Nor-Testosterone
3) Spironolattone.
Tutti sviluppano le attività tipiche dei progestinici, controllando
il picco dell’LH e inducendo la trasformazione endometriale
PROGESTINICI: DERIVATI DEL…
PROGESTERONE
DIIDROGESTERONE
MEDROGESTONE
17 IDROSSI PROGESTERONE
MEDROSSIPROGESTERONE ACETATO
CIPROTERONE ACETATO
CLORMADINONE ACETATO
MEGESTROLO ACETATO
19 NOR PROGESTERONE
NOMEGESTROLO ACETATO
TRIMEGESTONE
NESTORONE
PROMEGESTONE
19 NOR TESTOSTERONE
I CLASSE
NORETISTERONE ACETATO
ETINODIOLO DIACETATO
NORETINODREL
II CLASSE
LEVONORGESTREL
III CLASSE
NORGESTIMATE → NORELGESTROMINA
DESOGESTREL → ETONOGESTREL
GESTODENE
DIENOGEST (* IBRIDO)
SPIRONOLATTONE
DROSPIRENONE
ATTIVITA’ DEI PROGESTINICI
Alcuni preparati progestinici mantengono, nonostante
l’elaborazione chimica, residue azioni farmacologiche
riconducibili alla loro molecola di origine
In particolare è stato verificato che alcuni prodotti derivati dal
19 Nor-Testosterone possano mantenere una residua azione
androgenica che si traduce non tanto in effetti o manifestazioni
cliniche tipiche quali l’ acne , la seborrea o l’ipertricosi, quanto
in azioni interferenti sul metabolismo dell’insulina, degli
zuccheri e su quello lipidico
ATTIVITA’ DEI PROGESTINICI
Ogni progestinico poi si può caratterizzare per la presenza più
o meno spiccata di altre attività quali :
l’attività glucocorticoide, quella mineralcorticoide o
antimineralcorticoide, una attività più o meno spiccatamente
antigonadotropa,
progestativa
,
estrogenica
o
antiestrogenica.
Questo aspetto fa si che ogni progestinico sia in grado di
caratterizzare le associazioni estro progestiniche che lo
contengono con attività ed effetti specifici.
Di fatto le differenti caratteristiche dei farmaci favoriscono la
personalizzazione della contraccezione
EFFETTO DEGLI ESTROGENI
Gli Estrogeni, sia il 17 β Estradiolo che l’ Etinil Estradiolo:
- migliorano il metabolismo del Colesterolo e aumentano la
produzione epatica di HDL
innalzandone le
concentrazioni plasmatiche
- innalzano tuttavia anche i Trigliceridi.
- potenziano la ritenzione di sodio e di acqua aumentando
il substrato reninico mediante la stimolazione epatica dell’
Angiotensinogeno che ne è precursore.
- determinano una azione procoagulativa inducendo l’
incremento di alcuni fattori di origine epatica che
favoriscono i fenomeni coagulativi e che contribuiscono
alla creazione degli eventi trombotici.
Angiotensina I
+
Estrogeni
(Renina substrato)
Angiotensinogeno -
Renina
Increased plasma volume
- Increased blood pressure in
susceptibles
- Water retention -related
symptoms
(edema, bloating, weight gain,
breast tension)
Aldosterone
Na+/ water retention
K+ elimination
Angiotensina II
EFFETTI DEI PROGESTINICI
I progestinici determinano:
- una minore produzione epatica di Apoproteina A1,
principale frazione proteica del Colesterolo HDL
- aumentano l’attività delle Lipasi epatiche, enzimi che
accelerano il catabolismo dell’HDL
Ciò comporta un calo delle HDL circolanti e un rapporto
sfavorevole LDL vs HDL a vantaggio delle prime con il
risultato finale di un maggiore
- effetto aterogenico
E’ la residua azione androgenica di alcuni progestinici ed in particolare
dei derivati del 19 Nor testosterone che è stata messa sotto accusa per
l’influenza negativa sul metabolismo lipidico e su quello glucidico.
COMPONENTE ANDROGENICA DEI
PROGESTINICI
↓ sintesi
apoproteina A1
A LIVELLO
EPATICO
↓ sintesi TG e
delle VLDL
(principale fraz. Proteica
x la sintesi dell’HDL)
↑ attività della
lipasi epatica
↓ HDL
CIRCOLANTI
(enzima deputato al
catabolismo delle HDL)
A LIVELLO
PERIFERICO
↓ recettori x le
LDL diminuendone
la catabolizzazione
R
I
S
U
L
T
A
T
O
↓ rapporto
HDL/LDL
CIRCOLANTI
Effetto
aterogenico
EFFETTI DEI PROGESTINICI
Anche il metabolismo glucidico ed insulinico è influenzato
dalla residua attività androgenica dei progestinici.
L’effetto androgenico fa si che la sensibilità periferica
all’insulina si deteriori: viene indotta una ipersecrezione
compensatoria di insulina.
Queste, azioni si assommano alla neoglucogenesi epatica e
periferica
indotta dagli estrogeni deteriorando
complessivamente il metabolismo degli zuccheri.
EFFETTI DI ESTROGENI e PROGESTINICI SUL
MB GLUCIDICO
COMPONENTE
ESTROGENICA
INIBISCE SECREZIONE DI GLUCAGONE
MODIFICANDO IL RAPPORTO
↑↑ INSULINA/GLUCAGONE A LIVELLO DEL
CIRCOLO PORTALE
↓ glicogenolisi/gluconeogenesi periferiche
↑ gluconeogenesi intraepatica
COMPONENTE
PROGESTINICA
(Androgenica)
RIDUZIONE DELLA
SENSIBILITA’ PERIFERICA
ALL’INSULINA
IPERSECREZIONE
COMPENSATORIA
DI INSULINA
ASSOCIAZIONI
ESTRO-PROGESTINICHE
Possono contenere
ETINILESTRADIOLO
ESTRADIOLO
ESTRADIOLO VALERATO
(con vari dosaggi)
Varia il PROGESTINICO:
varie famiglie, vari dosaggi
Variano FORMULAZIONE e VIA DI
SOMMINISTRAZIONE
PILLOLA CONTRACCETTIVA (VIA ORALE)
La via orale rappresenta ancora oggi la via di
somministrazione più in uso: essa sfrutta la possibilità di
somministrare differenti e variegati preparati contraccettivi.
In virtù:
dei dosaggi variabili,
dei differenti tipi di progestinico con attività differenziate,
delle differenti formulazioni continuative o fasiche,
permettono la personalizzazione della contraccezione,
adattandola alle singole necessità.
Classificazione degli
estroprogestinici orali
In base al dosaggio estrogenico
In base al tipo di estrogeno
In base al tipo di progestinico
In base allo schema posologico
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Classificazione dei CO orali
In base al dosaggio estrogenico:
Medio/Alto dosaggio (EE 50 mcg)
Basso dosaggio (EE 30 mcg)
Bassissimo dosaggio (EE 20 mcg)
Ultraridotto (EE 15 mcg)
Naturale (E2 , E2 Valerato) (2/3 mg)
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Classificazione dei CO orali
In base al tipo di progestinico:
Prima generazione
Seconda generazione
Terza generazione
Nuovi progestinici
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Classificazione dei CO orali
In base allo schema posologico:
Monofasica a 21
Monofasica a 24
Bifasica
Trifasica
Polifasica
Continuativa 3/6
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giorni
giorni
mesi
1960: ENOVID
150 mcg mestranolo
9.85 mg noretinodrel
RISCHI- EFFETTI NEGATIVI
Dosaggi + bassi
Nuovi principi attivi
Nuove formulazioni
Nuovi benefici: Non anticoncezionali e Terapeutici
2001:ARIANNA
2007:YASMINELLE
2004: LUCILLE
2002 EVRA
2005 BELARA
2002 NUVARING
1999 MIRENA
1975 DIANE
2004 CERAZETTE
CEROTTO CONTRACCETTIVO
(VIA TRANSDERMICA)
ll cerotto transdermico attualmente in commercio in Italia
(Evra) contiene EE e Norelgestromina.
E’ caratterizzato da un rilascio cutaneo e un assorbimento
ematico di EE pari a 20 mcg/die e si pone pertanto tra i
contraccettivi a basso contenuto estrogenico .
La durata di ogni cerotto è di 7 giorni e il cerotto viene
riapplicato per 3 settimane seguite da 7 giorni di intervallo.
Presenta il vantaggio di eliminare l’effetto di primo passaggio
epatico, l’eliminazione della somministrazione giornaliera e
quello della assenza di interferenze contraccettive dovute a
vomito o diarrea persistenti.
EP transdermico
Composizione:
600 microgrammi etnilestradiolo
20 µg/die
+
6 mg norelgestromina
150 µg/die
ANELLO VAGINALE ( VIA TRANSMUCOSA)
L’anello vaginale attualmente in commercio in Italia
(Nuvaring) contiene EE e Etonorgestrel:
è caratterizzato da un rilascio transvaginale
e un
assorbimento ematico di 15 mcg/ die di EE e si pone tra i
contraccettivi a bassissimo contenuto estrogenico. Posto in
vagina per 21 giorni viene rimosso per 7 giorni durante i quali
compare il flusso mestruale.
* Le concentrazioni ormonali seriche sono costanti con
l’assenza di picchi ormonali giornalieri
Presenta elevata compliance per il basso numero di
somministrazioni, perché elimina l’effetto di primo passaggio
epatico , non ha interazioni contraccettive dovute a vomito o
diarrea persistenti e basso impatto sintomatologico.
EP anello vaginale
Composizione:
Etonogestrel
15 µg/die
+
Etinilestradiolo
120 µg/die
....si decide per la contraccezione con EP….
Accertarsi che non vi siano controindicazioni
CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE
Tromboflebite, disordini tromboembolici, malattia cerebrovascolare e coronarica
Funzionalità epatica danneggiata
Patologia tumorale
Iperlipemia congenita
Età > 40 e fumatrici
CONTROINDICAZIONI RELATIVE
Ipertensione
Epilessia
Chirurgia elettiva
Diabete mellito
INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI ALL’ USO
DEGLI ESTRO PROGESTINICI
La esclusione dalla contraccezione con EP delle donne che
non ne hanno una chiara indicazione o per le quali esistono
precise controindicazioni è il provvedimento clinico più
importante e significativo che garantisce alla donna una
anticoncezione sicura
Prima della prescrizione degli EP a scopo contraccettivo la
donna deve essere sottoposta ad una attenta valutazione
anamnestica familiare, personale e ad esame clinico
ginecologico: esistono precise indicazioni e controindicazioni
all’uso degli EP.
Linee guida WHO 2004
www.who.int reproductive health
• Categoria 1: Nessuna limitazione all’uso del metodo
• Categoria 2: I vantaggi conseguenti all’uso del
metodo superano gli svantaggi teorici
• Categoria 3: I rischi teorici o provati generalmente
superano i vantaggi
• Categoria 4: L’uso del metodo rappresenta un
inaccettabile rischio per la salute
Categoria 4: l’uso del metodo rappresenta un inaccettabile
rischio per la salute
Fattori di rischio cardiovascolari multipli
Trombofilia congenita nota
Trombosi venosa profonda o tromboembolismo polmonare in
corso o anamnesi positiva per TVE
Patologia valvolare cardiaca con complicazioni CVS
Accidenti cerebrovascolari
Patologia coronarica o ischemica cardiaca
Allattamento < 6 settimane dal postpartum
Categoria 4: l’uso del metodo rappresenta un inaccettabile
rischio per la salute
PA sistolica >160 / PA diastolica > 100
Emicrania con aura
Cirrosi epatica scompensata
Tumori epatici benigni e maligni
Epatite virale attiva
K mammella in corso
Fumo > 35 anni più di 15 sig/die
Chirurgia maggiore con immobilizzazione
Diabete con danno d’organo, o durata >20 aa
Obesità BMI >40 kg/m2
Categoria 3: non usare CO a meno che non esistano altri metodi
disponibili ed accettabili
Calcolosi della colecisti (sintomatica in corso o sotto
trattamento medico)
Colestasi da pillola
Cirrosi compensata
Perdite ematiche vaginali / uterine non diagnosticate
Allattamento ( tra 6 settimane e 6 mesi postpartum )
Postpartum <21 gg in donna che non allatta
Categoria 3: non usare OC a meno che non esistano altri metodi
disponibili ed accettabili
Fumo >35 anni meno di 15 sig/die (classe 2 se ha smesso di fumare
da oltre un anno)
Ipertensione sotto controllo, o tra 140/159 e 100/109
Iperlipidemia
Obesità BMI 35-39 kg/m2
Familiarità per TEV in parenti di primo grado <45a (classe 2 se
parenti >45a)
Immobilità non legata a chirurgia (sedia a rotelle)
Portatore di mutazione BRCA1 e 2
Precedente K mammella, con malattia in remissione>5 anni, massa
mammaria di natura non determinata
Interazioni farmacologiche
Categoria 2: i vantaggi conseguenti all’uso dl metodo
superano gli svantaggi teorici
Età > 40 anni
Anemia falciforme
Chirurgia maggiore senza prolungata immobilizzazione
Diabete mellito senza complicanze CVS o altro
Patologia della colecisti asintomatica o trattata chirurgicamente
colestasi gravidica precedente
Ipertensione indotta dalla gravidanza
Emicrania senza aura < 35a, cefalea non emicranica comparsa sotto CO
Cancro della cervice (in attesa di intervento), displasia cervicale
Tromboflebiti superficiali e storia familiare di DVT (>45a)
Fumo < 35 anni
Valvulopatia cardiaca, cardiopatia congenita non complicata
MICI
Obesità BMI 30-34 kg/m2
HIV e AIDS in terapia retrovirale (HAART)
11
Categoria 1: nessuna limitazione per l’uso
Età: dal menarca ai 40 anni
Parità
Post-partum > 21 giorni senza allattamento
Post-abortum
Allattamento > 6 mesi
Post gravidanza ectopica
Post chirurgia pelvica
In corso di chirurgia minore,senza immobilizzazione
Epilessia
Depressione
Cefalea non emicranica
Perdite ematiche disfunzionali
Endometriosi
Patologia ovarica benigna
22
Categoria 1: nessuna limitazione per l’uso
Pregressa patologia del trofoblasto con beta-HCG normali (se
ancora positive: classe 4)
Ectropion
Fibromatosi uterina
Patologia benigna mammella
Storia familiare di Ca mammella
Ca endometrio ( possibile uso in attesa di intervento)
Ca ovaio ( possibile uso in attesa di intervento)
PID, MTS e flogosi vaginali
Alto rischio di HIV o positività per HIV
Tubercolosi, schistosomiasi, malaria
Storia di diabete gestazionale
33
Categoria 1: nessuna limitazione per l’uso
Patologia tiroidea : gozzo semplice
ipertiroidismo
ipotiroidismo
Soggetti antigene positivi per epatite virale, con malattia non
attiva
( categoria 4 per le forme attive )
Anemia ferro-priva, talassemia
vene varicose
Morbo di Raynaud isolato
secondario, LAC neg.
classe 2
secondario, LAC pos.
classe 4
EFFETTI COLLATERALI E INDESIDERATI
Gli effetti collaterali e indesiderati più frequentemente percepiti e riferiti
dalla donna sono rappresentati dalle alterazioni mestruali dovute al
cattivo controllo della maturazione endometriale: lo spotting è presente
nel 10-30% dei casi durante il 1° trimestre di assunzione mentre sono
meno frequenti le emorragie mestruali.
La cefalea o l’emicrania, la tensione mammaria, la nausea, l’aumento
di peso, la ritenzione idrica incidono in maniera percentualmente
differente da preparato a preparato, ma sono eventi sostanzialmente
rari
Le cause che più frequentemente inducono la donna (o il medico) alla
interruzione della terapia sono comunque le irregolarità mestruali (1821 % ) , la cefalea e l’emicrania (6-12% ) e la percezione dell’aumento
di peso e della ritenzione idrica (4-25 %).
Principali cause di interruzione della pillola
Interruzione su consiglio medico (%)
Cefalea
Tensione mammaria
Nausea
Alterazioni mestruali
Aumento di peso
Ritenzione idrica
Parametri ematochimici
Ipertensione arteriosa
Potenziale effetto sulla salute
Altre
12
2
2
18
4
3
3
4
5
15
su propria iniziativa (%)
6
5
4
21
25
25
18
25
LE GRANDI CRITICITÀ
CARCINOMA MAMMARIO
Ancora controverso è il rapporto tra EP e carcinoma della
mammella: secondo alcuni studi è verosimile esista un
moderato aumento di rischio durante l’uso degli EP, che tende
tuttavia a scomparire nel momento della sospensione del
farmaco.
I nuovi contraccettivi, le nuove molecole, le nuove dosi e
formulazioni fanno presupporre un ulteriore diminuzione del
rischio che comunque è decisamente negato in molte review e
metanalisi di numerosi ricercatori.
LE GRANDI CRITICITÀ
K mammario/ C.O.
Collaborative group on
hormonal risk factors in breast cancer
Lancet 1996
Users
RR 1,24
Past users
RR 1.01
>10 aa
NO ↑ DEL RISCHIO
BMJ 23 0TTOBRE 2007
Cancer risk among users of oral contraceptives: cohort data foom the
Royal College of General Practitionr’s oral contraception study
Philip C Hannaford et Col.
744000 woman years for
Ever users OC
Over 36
years
339000 woman years for
never users
12% REDUCTION RISK OF ANY CANCER
users OC vs non users
Statistically non significant
Increase in cancer: lung, cervix
central nervous system
or pituitary
NO MATERIAL DIFFERENCES
Statistically significant reductions
in cancer of: large bowel, rectum,
Uterine body, ovaries
BETWEEN THE 2 GROUPS FOR
BREAST CANCER
Reduced ovarian risk
cervix
Longer users (>8 aa)
Statistically significant increased
Central nervous system
Risk of any cancer
pituitary
Conclusion
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If causation is assumed,
however, based on an annual
incidence of breast cancer of
23/100,000 among women
who are 20-54 years of age,
the use of OC determines an
increased incidence of
4/100,000. Thus, even
under the most adverse
assumptions, the increased
risk results really small.
COMPLICANZE VASCOLARI
La “patologia arteriosa” (stroke ed infarto miocardico) è
rara,
Il “distretto venoso” risente dell’assunzione degli EP ed è
documentato che l’uso dei contraccettivi determina un
aumento del rischio trombo embolico di 2-6 volte in
particolare durante il primo anno
La diminuzione dei dosaggi degli estrogeni, il ricorso agli
estrogeni naturali e un corretto rapporto tra l’ estrogeno e il
progestinico riducono tuttavia il rischio, in modo particolare
nei casi in cui non sono presenti co-fattori di rischio quali
ipertensione, obesità e fumo.
Fattori di rischio e TVP
Congeniti
Deficit Proteina C
Deficit Proteina S
Deficit Antitrombina
III
Fattore V Leiden
Fattore II Leiden
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Acquisiti
RR
3.1 Gravidanza
1.6 Età
2.2 Obesità
8
Vene varicose
CO >50 mcg
CO 30 mcg
Fumo
Intervento chir
RR
12
2
3
25
6-10
3-4
25
100
Gli effetti positivi
Gli effetti terapeutici
•
•
La prevenzione (oncologica)
EFFETTI BENEFICI , PREVENTIVI E TERAPEUTICI
Generalmente si tende a sottovalutare gli effetti positivi extra
contraccettivi degli EP mentre è evidente che molte donne
traggono dal loro uso importanti benefici estetici, fisici e
psichici.
- Riduzione del flusso e calo della anemia)(50 % dei casi )
- Riduzione o scomparsa della dismenorrea (70% dei casi)
- Frequente modificazione della sintomatologia premestruale
- Sistemico miglioramento di tutti i sintomi iperandrogenici
- Evidente effetto preventivo sulla insorgenza della PID (50% dei casi)
- Effetto protettivo sulla massa ossea nell’ ipoestrogenismo
- Riduzione delle cisti ovariche disfunzionali ed endometriosiche.
EFFETTI PREVENTIVI
La protezione dai tumori ovarici epiteliali, dai tumori endometriali e
verosimilmente da quelli del colon-retto, persistente anche dopo
molti anni dalla sospensione del trattamento, sono vantaggi
definitivamente accertati.
NEVER USER
During OC use
After OC use
2
1,2
1
1
1
1,07
1
1
1
0,82
0,4
0,5
0,3
0,3
0
OVARIAN CANCER
ENDOMETRIAL
CANCER
BREAST
COLORECTAL
Contraccettivi Ormonali
Le interazioni con altri farmaci
Alcuni medicinali possono compromettere l'efficacia
dei contraccettivi ormonali combinati
ANTIBIOTICI
Tetracicline*-Penicilline- Cloramfenico
Rifampicina-Cotrimoxazolo-Eritromicina
ANTIEPILETTICI
Fenobarbitone/Carbamazepina
PSICOFARMACI
Metadone
ANTIRETROVIRALI
Ritonavir
VITAMINE
Acido Ascorbico
IMMUNOSOPPRESSORI
Ciclosporine
* Le tetracicline fanno eccezione nel caso del cerotto contraccettivo transdermico. Stando ai risultati di uno studio
sulla farmacocinetica, infatti, la somministrazione orale di tetraciclina cloridrato, 500 mg quattro volte/die per 3
giorni prima del periodo di applicazione del cerotto e 7 giorni durante detto periodo, non ha influenzato
significativamente la farmacocinetica della norelgestromina o dell’etinilestradiolo, ormoni rilasciati dal cerotto.
Abrams LS, Skeet D, Natarian J, Hutman W, Wong F. Int J Gynecol Obstet 2000; 70 (suppl.1): 57
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(stefano.venturoli)
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