Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali
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Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali
M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Introduzione Antiossidanti e pro ossidanti Una serie di sostanze derivanti dalla dieta come polifenoli, carotenoidi sono stati ampiamente riferiti come antiossidanti. Comunque stanno aumentando le evidenze sperimentali in vitro che indicano come alcune di queste sostanze possono in certe condizioni esercitare anche proprietà pro-ossidanti [1-3]. Al momento non sembrano esserci evidenze sperimentali che supportino un effetto proossidante, per esempio dei carotenoidi, in vivo o se ci sono esse sono rare. Un certo numero di fattori possono influenzare il comportamento di un composto (es. la concentrazione, la localizzazione nella cellula, l’interazione con specie reattive dell’ossigeno e con altri antiossidanti, ecc.) e possono risultare in alterazioni della sua efficacia antiossidante. Come può l’attività di un composto antiossidante prodursi? • A seguito di interazione con ROS (o RNS), una molecola di un composto antiossidante è ossidata e/o spezzata a generare prodotti che a loro volta posseggono differente, possibilmente deleteria, Pag 1 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali attività in sistemi biologici. • La presenza di alte concentrazioni di composti potrebbe (dipendendo dalla loro struttura) alterare le proprietà di una membrana biologica e variare (incrementandola) la sua permeabilità a tossine o radicali liberi. • L’interazione con ROS potrebbe risultare nella formazione di un radicale per cui esso stesso inizia ulteriore lipoperossidazione. Pag 2 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Tannini L'impatto di attività umane nell'ambiente è un crescente ed attuale problema. Vi sono molti composti chimici dannosi che si dissolvono in acqua. Polifenoli naturali come i tannini, che si trovano in vari tessuti di piante, possono essere anche trovati nell'ambiente acquatico. Gli organismi acquatici sono quindi esposti a questi composti, che possono produrre alterazioni morfologiche e cambiare certi processi fisiologici nei loro organi. Il monitoraggio di modificazioni di vari parametri biochimici a livello di specie individuali di organismi può essere utile per identificare e delineare l'impatto dei polluttanti [4]. I tannini rappresentano un gruppo altamente eterogeneo di polifenoli solubili in acqua divisi in tannini condensati, che sono oligomeri legati C-C di catechine o leucoantocianidine, e tannini idrolizzabili, che sono esteri di monosaccaridi con acido gallico od oligomeri di acido gallico [5]. Gli acidi tannico, ellagico e gallico usati in questo studio appartengono ai tannini idrolizzabili. Essi sono sintetizzati da una ampia varietà di piante ed alberi [6]: si trovano nel legno, nella corteccia, foglie, frutti e in varie resine vegetali (galles) Questi composti ampiamente distribuiti nell'ambiente sono tossici Pag 3 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali quando consumati in grande quantità [7, 8]. I tannini portano benefici alla salute con la loro attività antimutagenica ed anticarcinogenica, ma essi possono essere coinvolti nella formazione di cancro ed avere attività epatotossica [9]. L'attività carcinogenica dell'acido tannico è ben conosciuta, così come l'attività antimutagenica, anticarcinogenica ed antimicrobica. L'acido tannico causa tumori in animali da esperimento ed esso è listato come carcinogenico nella categoria I della “Occupational Safety and Health Administration” (OSHA) [10]. Comunque ancora poco si sa sulla capacità dei tannini di indurre mutazione al DNA. Il verificarsi di alcuni tipi di cancro non si correla necessariamente ai soli tannini: è possibile che altri fattori o molecole associate con i tannini possano agire ed indurre carcinogenesi in presenza di altri carcinogeni [11]. L'attività antimicrobica dei tannini è stata ben documentata [12, 13]. I tannini nel mondo vegetale servono come un naturale meccanismo di difesa contro le infezioni microbiche [14]. Patogeni acquatici di pesci come Aeromonas hydrophila, A. Sobria, E.tarda, E.coli e P. fluorescens sono inibiti dai tannini [15]. In teoria i tannini servono come regolatori naturali della popolazione microbica in differenti habitat, compresi gli ambienti acquatici, controllando le malattie dei pesci e la produzione di offPag 4 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali flavours in acquacoltura. Differenti attività biologiche e farmacologiche sono state riportate per erbe medicali che contengono questi composti polifenolici. Vi è possibilità che una particolare attività non sia dovuta ai soli tannini, ma piuttosto a componenti ad essi associati. Essi possono agire sia come antiossidanti che come pro-ossidanti, dipendendo questo dalla concentrazione e dalla fonte dei radicali. È noto che certi polifenoli si possono legare al DNA e questa interazione può causare degradazione del DNA attraverso generazione del radicale idrossilico (OH.). Molte sostanze chimiche descritte come antimutageni possono anche agire come co-mutageni. In molti casi, se un composto è antimutagenico o mutagenico dipende non soltanto dalla sua natura chimica, ma anche dal locus studiato e se il polifenolo è presente prima, durante o dopo esposizione al mutagene relativo [16]. È stato riportato che alcuni polifenoli inducevano DNA strand cleavage in presenza di Cu+2 o Fe +3 [17]. Considerando le quantità di questi ioni metallici nelle cellule o la loro presenza nell'ambiente, vi è probabilità della formazione di specie radicaliche reattive dalla combinazione di polifenoli e ROS. Questo tipo di reazioni possono indurre perossidazione lipidica e DNA strand breaks. Questi risultati indicano che gli acidi fenolici possono avere un'attività pro-ossidante incrementando il livello di ioni ferrosi e Pag 5 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali ferrici liberi nelle cellula ed in questa via generare radicale superossido ed idrossilico [18]. Vi è anche la possibilità che i tannini formino chelati con molti ioni, e questo contribuisce ad aumentare la loro tossicità. Pag 6 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Eritrocita di trota come modello di studio per lo stress ossidativo I pesci, come tutti i vertebrati eccezion fatta per i mammiferi, hanno eritrociti nucleati, che variano ampiamente in forma e grandezza da una specie all'altra. Dentro la stessa specie, modificazioni a livello della struttura cellulare avvengono durante la loro vita e questi cambiamenti possono essere considerati come modificazioni indotte da condizioni ambientali e processi connessi con l'età. Contrariamente a mammiferi ed uccelli, negli eritrociti di pesci vi è una molteplicità di componenti emoglobinici che dipende dal fatto che le emoglobine debbono provvedere ossigeno per differenti scopi, domanda metabolica e l'operazione della ghiandola gasogena (organo idrostatico dell'animale). Nel caso dell'eritrocita di trota Salmo irideus, vi sono quattro differenti componenti emoglobinici e sono stati chiamati in accordo alla loro mobilità anionica HbI, HbII, HbIII e HbIV [19]. Le proprietà di legame con l'ossigeno di HbI e HbII sono caratterizzate dalla presenza di interazioni omotropiche e dalla completa insensitività a protoni e fosfati organici. Al contrario HbIV (circa il 60% del pigmento totale) mostra una marcata dipendenza di affinità e cooperatività dal pH e dai fosfati Pag 7 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali organici. La principale funzione di HbI è di assicurare il livello base di O2 ai tessuti, provvedendo un normale supporto di ossigeno durante l'emergenza. Il ruolo di HbIV è di rilasciare O2 contro alte pressioni idrostatiche nella swim bladder (ghiandola gasogena ). Una caratteristica peculiare delle emoglobine di pesce è rappresentata dalla loro velocità di autossidazione: esse sono meno stabili rispetto all'emoglobina umana sia come proteine purificate che nella cellula intera [20] L'esposizione di eritrociti di trota sospesi in un mezzo isotonico nell'aria porta all'autossidazione dell'emoglobina e poi all'emolisi; il processo emolitico è caratterizzato dalla presenza di una lunga fase lag [21]. La velocità di ossidazione dell'emoglobina e l'emolisi sono entrambi fortemente dipendenti dal pH e dalla temperatura. Variando opportunamente questi due parametri è possibile seguire in vitro l'evento emolitico anche in un tempo relativamente breve ed investigare l'effetto di diversi polluttanti su questo processo. Pag 8 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Scopo della tesi In questo studio alcuni tannini (Acido Gallico, Ellagico e Tannico) sono stati impiegati per valutare il loro possibile ruolo protettivo nel mitigare il danno ossidativo in eritrociti di trota sottoposti a stress ossidativo. L'attività antiossidante di questi composti è stata studiata usando la tecnica di Chemiluminescenza con Lucigenina e Luminol come probes chemiluminogenici, la possibile capacità antiossidante di questi composti è stata monitorata in un sistema biologico costituito da eritrociti di trota esposti a stress ossidativo indotto termicamente e dalla variazione di pH. A 35°C e pH 6.3 queste cellule nucleate vanno incontro all'emolisi in un tempo relativamente breve: questo fenomeno è in parte dovuto alla formazione di radicale superossido ed anche alla inattivazione della glutatione perossidasi (enzima deputato a metabolizzare H2O2 ed eventuali perossidi lipidici) che sono entrambi una diretta conseguenza dell'ossidazione dell'emoglobina [22, 23]. Per queste ragioni i globuli rossi di trota sono uno strumento eccellente per studiare gli effetti dello stress ossidativo a livello della membrana in un tempo di osservazione relativamente breve. L'influenza dei diversi tannini (Gallico, Ellagico e Tannico) è stata valutata misurando il grado Pag 9 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali di emolisi. Inoltre è stato studiato l'effetto di questi composti sullo stato redox dei componenti emoglobinici HbI e HbIV. Infine, poiché i globuli rossi di trota sono nucleati, abbiamo determinato l'effetto dei tannini sotto studio sullo stato del DNA, in presenza ed in assenza di condizioni di stress ossidativo: il livello del danno al DNA è stato stimato mediante la tecnica del “Comet assay”. Pag 10 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Fig 1: i tannini studiati : Acido tannico, gallico ed ellagico, Pag 11 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Metodi Cellule Le cellule utilizzate in questo studio, sono state ottenute da trote del genere salmo irideus, provenienti dal vivaio “Rossi” sito nelle vicinanze di Sefro, mantenute in vasche con continuo ricambio di acqua proveniente dal fiume Scarsito, avente temperatura di circa 10° C e nutrite con mangime commerciale. Il sangue è stato prelevato dalla vena caudale laterale di pesci di circa 200-300 g di peso ed età intorno ai due anni e successivamente sospeso in tampone isotonico (0,1 M tampone fosfato; 0,1 M NaCl; 0,2% citrato; 1 mM EDTA; pH 7.8) e sottoposto alle procedure sperimentali entro le due ore, a 4°C. Pag 12 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Preparazione dei componenti emoglobinici. I globuli rossi, ottenuti come appena descritto, vengono separati dal plasma centrifugando la soluzione per 10 min a 1000 g, e lavandoli per 4-5 volte con la medesima soluzione. L'emolisi si ottiene aggiungendo ai globuli rossi H2O distillata in rapporto 3 a 1. Dopo 30 min l'emolizzato viene centrifugato e quindi dializzato contro un tampone tris-HCI 0.1M + 0.5 mM EDTA pH 9.0. I quattro componenti dell'emolizzato sono stati isolati con il seguente procedimento: una soluzione di emoglobina contenente 1-1,5 g/ml dializzata in tampone tris-HCI 0.1M + 0.5 mM EDTA pH 9.0 è passata su una colonna Sephadex DEAE A-50 (lunghezza cm 75 e diametro cm 4), precedentemente equilibrata con lo stesso tampone. Durante l'eluizione si produce un gradiente di pH lineare mediante il tampone di equilibrio tris-HCI 0.1M e una soluzione KH2PO4 0.1M. La velocità di eluizione è di 30-40 ml/h; vengono separate frazioni di 3-4 ml ciascuna. La separazione e quindi la purezza dei componenti viene controllata mediante elettroforesi su carta [24]. Tutte le manipolazioni vengono effettuate a 4°C. In queste condizioni i quattro componenti vengono eluiti dalla colonna in modo selettivo e nell'ordine della loro Pag 13 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali crescente carica elettrica netta (I-II-III-IV). Pag 14 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Emolisi e formazione di meta emoglobina Il grado di emolisi è stato determinato sia in presenza che in assenza della quantità in desiderata di tannino 10 M. La misura del grado di emolisi è determinata come: 100*(A/10)*(A*100%) dove A è la densità ottica dell'emoglobina presente nel sovranatante dopo centrifugazione della sospensione di globuli rossi e A*100% è la densità ottica della sospensione di globuli rossi dopo completa lisi con 10 volumi di H2O distillata al tempo di incubazione 0 secondi. Per determinare la formazione di meta emoglobina l'ossiemoglobina è stata sciolta in tampone fosfato 0,1 M, pH 7.5 ed incubata a 35°C in presenza della concentrazione desiderata di tannini. La velocità di formazione di meta emoglobina è stata seguita con uno spettrofotometro CARY 219 nella regione del visibile: La completa riduzione ed ossidazione sono state ottenute rispettivamente con l'aggiunta di sodio ditionito e ferricianuro. L'eccesso di sodio ditionito è stato rimosso passando la soluzione su di un colonna Sephadex® G25. Gli esperimenti i presenza di monossido di carbonio sono stati Pag 15 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali effettuati dopo esposizione della sospensione eritrocitica ossigenata ad un debole vuoto prima (usando una pompa appropriata) e a monossido di carbonio puro poi: il vuoto veniva applicato per pochi secondi. In questo modo si riusciva a rimuovere una parte di O2, rendendo la formazione di Hb-CO più facile a causa della maggiore affinità dell'emoglobina per il CO piuttosto che per O2 (circa 250 volte). Pag 16 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali La chemiluminescenza La chemiluminescenza (CL) consiste nel rilevare la luce prodotta in seguito ad una reazione chimica. Affinché si possa ottenere tale luce, è necessario che il prodotto della reazione sia un composto che si trovi allo stato “eccitato” per cui quando ritorna allo stato fondamentale rilascia l’energia sotto forma di fotoni [25]. Gli elettroni di una molecola non eccitata si trovano normalmente nel livello a più basso contenuto energetico, ossia quello dello stato fondamentale. La formazione di un composto eccitato, provoca la transizione di uno o più elettroni ad uno dei livelli vibrazionali caratterizzati da maggiore energia. Tale stato dell’elettrone e’ instabile e pertanto esso ritorna spontaneamente allo stato fondamentale. Teoricamente, ogni reazione di ossidazione di una sostanza organica può essere chemiluminescente [26]. In realtà questa caratteristica è posseduta in misura sensibile solo da un ristretto numero di reazioni. Affinche’ si possa parlare di reale potere luminogenico è necessario che siano rispettate alcune condizioni fondamentali: 1) che la reazione fornisca una sufficiente energia da impiegarsi nell’eccitazione della sostanza Kcal/mole); Pag 17 di 49 luminogenica (40-70 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali 2) che nel sistema di reazione sia presente una specie in grado di passare in uno stato elettronicamente eccitato; 3) che la velocità di reazione sia tale da produrre un numero di fotoni sufficientemente elevato da fornire un segnale misurabile; 4) che la produzione dello stato eccitato sia favorita rispetto allo stato fondamentale. Idealmente ogni molecola che viene consumata in una reazione di CL potrebbe dare luogo all’emissione di un fotone. In realtà questo fenomeno sia realizza solo per una frazione delle molecole che reagiscono. Il rapporto tra le molecole reagenti ed i fotoni emessi, definisce la resa quantica (ϕ CL) della reazione: ϕ CL = n° di fotoni emessi/n° di molecole reagenti I fattori che vanno ad influenzare l’efficienza quantica sono: ϕ CH = frazione di molecole della sostanza luminogenica che seguono la via chimica corretta (non subiscono fenomeni di quenching); Pag 18 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali ϕ SE = frazione di molecole che dopo avere seguito correttamente la reazione chimica, passano allo stato eccitato; ϕ FL= frazione di molecole che riemette sotto forma di fotoni l’energia assorbita. L’efficienza quantica puo’ avere valori variabili compresi nell’intervallo 0.1-0.01. Tale valore e’ influenzato dai componenti il sistema di reazione e dai parametri operativi (pH, concentrazioni dei reagenti, ecc). Quando la resa quantica della reazione e’ bassa (ϕ = 0.01) è CL necessario aggiungere un probe che, reagendo con il prodotto della reazione, permette di rilevarla. Naturalmente tale molecola non interferisce nel meccanismo di reazione, permette solamente di misurare quanto prodotto si sia ottenuto nella specifica reazione. Numerosi probes possono essere impiegati [27]; tra questi troviamo la lucigenina (N,N-dimetil-9,9-diacridina nitrato), che in presenza di radicali dell’ossigeno, anione superossido in particolare, viene ossidata a N-metilacridone con emissione di luce a 440 nm [28-30] Il luminol (5-ammino-2,3-diidro-1,4-ftalazinadione) e’ un altro probe utile per questo scopo; la sua reattività e’ spiccata nei confronti del Pag 19 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali perossido di idrogeno in presenza del quale si ossida per dare il 3amminoftalato [28]. La chemiluminescenza amplificata è stata utilizzata per valutare l’attività antiossidante dei tannini consistente nell’attività scavenger nei confronti dell’anione superossido prodotto dal sistema xantina/xantina ossidasi. Per tale determinazione e’ stata usata la lucigenina (probe chemiluminescente sensibile all’O2.-) e la CL e’ stata misurata con un Auto Lumat LB 953 della Berhold. Condizioni sperimentali del saggio con la xantina: 50 M di xantina, 0.9 U/ml di xantina ossidasi, 150 M lucigenina in tampone TRIS a pH 8, a cui erano aggiunte diverse quantità di disciolti in etanolo (1% max). La reazione è stata iniziata iniettando xantina ossidasi ad una concentrazione finale di 50 M, ed e’ stata seguita per 60 secondi ed i risultati sono stati espressi in colpi per secondo (cps). Per le prove con il luminol la concentrazione del probe era 10-5 M in tampione CAPS 0.1 M a pH 10: la reazione veniva iniziata iniettando H2O2 ad una concentrazione finale di 50 mM, anche in questo caso i tannini erano sciolti in etanolo. Pag 20 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Comet assay Il Comet Assay (gel elettroforesi su singola cellula – SCGE) è una tecnica utilizzata per misurare il danno al DNA su cellula individuale, semplice e sensibile [31, 32]. Il test è stato introdotto da Ostling e Johanson [31] e consiste nell’includere le cellule in agarosio low melting 0.7% su di un vetrino da microscopia; successivamente esse vengono sottoposte a lisi ed elettroforesi ed osservate in microscopia a fluorescenza per valutare l’entità del danno al DNA. Durante l’elettroforesi, i frammenti di DNA migrano più velocemente del DNA integro verso l’anodo; la misura di tale migrazione dal nucleo cellulare (la “testa”) e la risultante “coda”, costituita dai frammenti di DNA, rappresenta un efficace metodo di quantizzazione del danno. L’immagine osservata al microscopio a fluorescenza, è simile ad una cometa, da cui il nome del test. L’intensità di fluorescenza della coda rispetto alla testa, dà informazioni riguardo il numero delle rotture sui filamenti di DNA. Come coloranti fluorescenti si utilizzano bromuro di etidio e bromuro di propidio In passato, come indice di danno al DNA, ci si riferiva alla “lunghezza della coda” [33,34], ma attualmente, grazie all’analisi Pag 21 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali computerizzata dell’immagine, è possibile tenere conto di molte altre caratteristiche che possono descrivere il danno in maniera più esauriente. Il “momento della coda” è considerato il migliore indice di danno [32,35,36] e deriva dall’integrazione del valore della lunghezza della coda con quello dell’intensità di fluorescenza della coda; esso tiene conto sia della misura della migrazione del più piccolo frammento di DNA corrispondente alla coda della cometa, sia del numero di frammenti rappresentati dall’intensità di fluorescenza del DNA nella coda. Una definizione più precisa del “momento della coda” è quella di “momento torsionale della coda”, cioè la distanza tra il centro di posizione della testa ed il centro di gravità della coda [32]. Il vantaggio nell’utilizzo del momento della coda come indice di danno, sta nel fatto che un solo valore rappresenta sia l’ammontare del DNA danneggiato, sia la distanza di migrazione del materiale genetico. Pag 22 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Fig. 2 Comet Assay Pag 23 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Procedura sperimentale del “comet assay”: Si stratifica circa 1 ml di una soluzione di Agarosio normal melting all’1% su dei vetrini per microscopio, precedentemente lavati con etanolo e fiammati, allo scopo di favorirne l’adesione del successivo strato, costituito da 75 l di Agarosio normal melting 0,5%, il quale viene coperto con un vetrino copri oggetto e lasciato in frigo a solidificare per 10 minuti. Successivamente, si rimuove il copri oggetto e si stratificano le cellule, sospese in 65 l di Agarosio low melting 0,7%, si ricopre nuovamente il vetrino con il coprioggetto e si ripone in frigo per altri 10 minuti. Trascorso questo tempo, si stratificano altri 75l di Agarosio normal melting 0,7%, si copre ancora con il coprioggetto e si fa solidificare il nuovo strato in frigo per altri 10 minuti. Infine, dopo la rimozione del coprioggetto, i vetrini vengono immersi in una soluzione di lisi costituita da n-lauril sarcosinato di sodio 1%, 2.5 M NaCl, 100 mM Na2EDTA, 10 mM Tris-HCl pH 10, 1% Triton-X 100 e 10% DMSO per un’ora a 4°C al buio per permettere la lisi delle cellule, lo srotolamento del DNA e la precipitazione delle proteine. Dopo tale trattamento, viene eseguita l’elettroforesi in tampone alcalino (1 mM Na2EDTA, 300 mM NaOH) applicando un potenziale di Pag 24 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali 25 V, aggiustando la corrente a 300 mA per 20 minuti. Dopo l’elettroforesi, i vetrini vengono lavati con tampone Tris-HCl 0.4 M pH 7.5 per rimuovere i detergenti e neutralizzare l’eccesso di alcali. I vetrini vengono poi colorati con 100 l di bromuro di etidio (2 g/ml), coperti con un vetrino coprioggetto ed analizzati al microscopio entro le successive 48 ore. L’analisi del danno al DNA, viene condotta su un numero statisticamente rilevante di cellule (150 per campione, scelte a caso), usando un microscopio Axioskop 2 plus (Carl Zeiss, Germany), avente un filtro di eccitazione di 515-560 nm. Un obbiettivo ad immersione Ax20 e’ usato con un oculare per proiettare l’immagine della cometa su una camera CCD altamente sensibile. L’immagine viene acquisita dal software “Metasystem” (Althussheim, Germany), che ne calcola il profilo delle intensità integrate per ciascuna cellula, dei componenti della cometa (la testa e la coda) e ne valuta i parametri derivati. Tali parametri includono la lunghezza della coda, l’intensità della coda ed il momento della coda. Pag 25 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Risultati In questo studio, l'attività antiossidante di differenti tannini è stata determinata “in vitro” per mezzo di tecniche di chemiluminescenza utilizzando come probes amplificanti luminol e lucigenina che sono sensibili rispettivamente all'H2O2 e all'anione superossido (O2-). L'acido tannico ed ellagico (Fig 3) mostravano un grosso effetto riducendo il segnale dovuto alla chemiluminescenza dell'H2O2- luminol. Pag 26 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Inibizione (%) del segnale di chemiluminescenza generato dal sistema luminol/H2O2 100 90 Iinibizione del segnale di CL (%) 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 µM Fig. 3 - Inibizione (%) del segnale di chemiluminescenza generato dal sistema luminol/H2O2. La chemiluminescenza (CL) è stata misurata in presenza di 10-5 M luminol e diverse concentrazioni di tannini disciolti in etanolo. La reazione viene iniziata iniettando H2O2 alla concentrazione finale di 50mM in tampone CAPS 0.1M pH 10. I valori dell’inibizione si riferiscono alle altezze dei picchi. I dati riportati come medie dei valori ± Deviazione Standard, si riferiscono ad almeno tre esperimenti. ● acido ellagico; ■ acido tannico. Pag 27 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Il 50% percento dell'inibizione del segnale si osservava quando il processo era seguito in presenza di tannini ad una concentrazione minore di 0.2 M. Non è stato possibile seguire questo processo in presenza di acido gallico perché esso influenzava in maniera negativa gli spettri producendo un segnale di fondo molto elevato. Anche l'attività scavenger dei tre tannini verso l'anione superossido prodotto dal sistema xantina/ xantina ossidasi è stata valutata (Fig 4). Pag 28 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Inibizione (%) del segnale di chemiluminescenza del sistema xantina/xantina ossidasi + lucigenina 100 90 80 Inibizione segnale di CL (%) 70 60 50 40 30 20 10 0 0 50 100 150 200 250 300 [µ M] Fig. 4 - Inibizione (%) del segnale di chemiluminescenza del sistema xantina/xantina ossidasi + lucigenina in presenza di diverse concentazione di tannini, Trolox e Tempo. La chemiluminescenza è stata misurata in presenza 0.9 U/ml xantina ossidasi e 150 M di lucigenina; la reazione viene iniziata aggiungendo xantina alla concentrazione di 50 mM in tampone Tris 50mM pH 8.0. I valori delle inibizioni si riferiscono alle altezze dei picchi. ● acido ellagico; ▲acido gallico; ■ acido tannico; ♦ Trolox; o Tempo. Pag 29 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Tutti e tre i tannini erano capaci di ridurre il livello di chemiluminescenza dovuta al sistema O2--lucigenina. La IC50 (la concentrazione di composto capace di ridurre al 50% il picco di chemiluminescenza) era ottenuto con 5 M per l'acido tannico e gallico mentre essa era ottenuta con 20uM di acido ellagico. Nella stessa figura viene riportata l'attività scavenger di Tempo e Trolox, che agiscono come analoghi della SOD, ma che presentano attività minore: comunque non è chiaro se questo sia dovuto alla loro abilità di funzionare da scavenger del radicale superossido o all'attività inibitoria sulla xantina ossidasi [37]. Pag 30 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Successivamente abbiamo investigato l'influenza di questi tannini sul processo emolitico in eritrociti di trota, sospesi in tampone isotonico pH 6.3 ed incubati a 35°C. Il processo è stato seguito sia con eritrociti saturati con monossido di carbonio (CO) che con cellule esposte all'aria. I risultati sono riportati nelle figure 5 e 6 che seguono. Pag 31 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali 100 % emolisi 75 50 25 0 0 50 100 150 200 250 300 tempo(min) Fig. 5 - Emolisi di una sospensione di globuli rossi di trota esposti all’aria ed incubati in tampone isotonico pH 6.3 alla temperatura di 35°C ed in presenza di 10 M dei diversi tannini disciolti in etanolo. I dati, riportati come valori medi ± S.D., si riferiscono ad almeno tre replicati esperimenti controllo; ● acido ellagico; ▲acido gallico; ■ acido tannico. Pag 32 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali 100 % emolisi 75 50 25 0 0 50 100 150 200 250 300 tempo(min) Fig. 6 - Emolisi di una sospensione di globuli rossi di trota esposti a monossido di carbonio ed incubati in tampone isotonico pH 6.3 alla temperatura di 35°C ed in presenza di 10µM dei diversi tannini disciolti in etanolo. I dati, riportati come valori medi ± S.D., si riferiscono ad almeno tre replicati esperimenti ♦ controllo; ● acido ellagico; ▲acido gallico; ■ acido tannico. Pag 33 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Nella tabella 1 che segue è riportato il t1/2 dell'emolisi ricavato dalle precedenti figure: t1/2 indica il tempo necessario per avere il 50% di emolisi di una sospensione contenente 2*106 RBCs/ml in presenza ed in assenza di 10 M di tannino. Controllo Acido Tannico Acido Gallico Acido Ellagico Con CO 246 ± 11 222 ± 9 245 ± 13 260 ± 13 min (%) -9.8 -0.4 +5.7 Pag 34 di 49 t1/2 Senza CO 176 ± 10 154 ± 8.5 180 ± 9.5 190 ± 12 min (%) -12.5 +2.3 +8 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali La presenza di acido tannico incrementa in maniera simile l'emolisi, sia in assenza che in presenza di CO (p<0.05): le differenze per gli altri due tannini non sono risultate statisticamente significative. Abbiamo inoltre studiato l'influenza di questi composti sulla stabilità di HbI e HbIV, andando ad indagare la formazione di meta emoglobina. Pag 35 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Fig. 7 - Formazione di met-HbI ottenuta incubando HbI (1mg/ml) a 25°C in Tris 50mM + EDTA 0.1mM pH 7.8 in presenza di 1µM acido tannico, ellagico e gallico ♦ controllo; ● acido ellagico; ▲acido gallico; ■ acido tannico. Pag 36 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Nella figura 7 è possibile osservare come la formazione di meta emoglobina sia decisamente più pronunciata per l'acido tannico, mentre non si osservano differenze significative per acido gallico ed ellagico rispetto ai controlli. Per quanto riguarda HbIV i risultati sono in fig. 8 Pag 37 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali 35 30 Formazione di met-HbIV (%) 25 20 15 10 5 0 0 50 100 150 200 250 300 350 400 tempo (min) Fig. 8 - Formazione di met-HbIV ottenuta incubando HbIV(1mg/ml) a 25°C in Tris 50mM + EDTA 0.1mM pH 7.8 in presenza di 1µM acido tannico, ellagico e gallico ♦ controllo; ● acido ellagico; ▲acido gallico; ■ acido tannico. Pag 38 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali In questo caso l'acido tannico non ha l'effetto visto prima, mentre l'acido ellagico sembra avere un'effetto più marcato. Utilizzando la tecnica del “Comet Assay”, infine, abbiamo valutato l'effetto che i tre tannini hanno sullo stato del DNA nucleare dell'eritrocita di trota, come da fig. 9 seguente: Pag 39 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali 3.00 Controllo pH=7.8 H2O2 5uM acido tannico acido ellagico acido gallico 2.50 Tail Moment (a.u.) 2.00 1.50 *** *** * 1.00 * 0.50 *** * ** *** 0.00 Controllo pH=7.8 H2O2 5uM 10 30 60 100 µM Fig. 9 - Effetto di acido tannico, gallico ed ellagico sul DNA di eritrociti di trota. Il parametro “tail moment’ si riferisce ai valori del comet ottenuti dopo 1 h di incubazione in tampone isotonico pH 7.8 a t=4°C in assenza (controllo) o in presenza di 10, 30, 60, 100 µM tannini e 5 µM H2O2 I dati, riportati come valori medi ±S.E., si riferiscono ad almeno tre esperimenti, tre vetrini/campione, 150 letture/campione. ∗P < 0.05; ∗∗P < 0.01, ∗∗∗P <0.001. Pag 40 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali La fig 9 mostra i valori di Tail Moment (TM) di eritrociti trattati per 1 ora a 4°C e pH 7.8 (condizioni di non stress) con differenti concentrazioni di tannini (0, 10, 30, 60, 100 M). Il danno al DNA prodotto dalla presenza di 5 M H2O2 è usato come riferimento. È bene puntualizzare che l'incubazione della sospensione eritrocitica per 1 ora a 4°C e pH 7.8 non è associata con la formazione di meta emoglobina e quindi a condizioni di stress ossidativo. La presenza di 100 M di acido tannico produceva un danno al DNA della stessa entità di quello prodotto dalla presenza di 5 M di H2O2; acido gallico dava lo stesso danno al DNA alla concentrazione di 10 M. L'acido ellagico alla concentrazione di 100 M non aveva effetto genotossico significativo. A più basse concentrazioni esso diminuiva significativamente il tail moment. Sono state infine eseguite prove di protezione dal danno ossidativo, come mostrato in figura 10 Pag 41 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Controllo pH=7.8 Stress Stress + acido tannico Stress + acido ellagico Stress + acido gallico 3.00 2.50 Tail Moment (a.u.) 2.00 ** 1.50 *** *** *** *** 1.00 *** *** *** *** 0.50 0.00 Controllo pH=7.8 Stress 1 5 10 30 µM Fig. 10 - Effetto di acido tannico, gallico ed ellagico sul DNA di eritrociti di trota. Il parametro “tail moment’ si riferisce ai valori del comet ottenuti dopo 1 h di incubazione in tampone isotonico pH 6.3 a T=35°C in assenza (controllo) o in presenza di 1, 5, 10, 30 µM tannini. I dati, riportati come valori medi ±S.E., si riferiscono ad almeno tre esperimenti, tre vetrini/campione, 150 letture/campione. ∗P < 0.05; ∗∗P < 0.01, ∗∗∗P <0.001. Pag 42 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali L'incubazione degli eritrociti di trota per 1 ora a 35°C e pH 6.3 (condizione di stress ossidativo dovuta alla formazione di meta emoglobina) induceva danno ossidativo al DNA (è bene notare che, per quanto visto con gli esperimenti sull'emolisi dopo 1 ora siamo ancora lontani dall'evento emolitico). La presenza di 1, 5, 10 e 30 M di acido tannico riduceva il grado di danno al DNA rispetto al campione senza tannini. L'acido ellagico proteggeva il DNA quando esso era addizionato fino alla concentrazione di 10 M, ma esso era inefficace alla concentrazione di 30 M. L'acido gallico esercitava il suo effetto protettivo solo a basse concentrazioni (1 e 5 M). Pag 43 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Discussione I risultati qui presentati e riguardanti l’effetto di tre differenti tannini (ac. tannico, ellagico e gallico) sull’emolisi di eritrociti di trota sono in parte sorprendenti poiché i polifenoli aventi attività antiossidante potevano proteggere nei confronti dell’emolisi ossidativa di queste cellule. Si sa che l’evento emolitico, definito operazionalmente del rilascio di emoglobina nel sovranatante di una sospensione di globuli rossi, è un fenomeno determinato dalla convergenza di più di un tipo di danno biochimico. La velocità dell’emolisi si correla con la formazione di meta-Hb; una differenza nella velocità di emolisi tra i globuli rossi saturati con CO e quelli all’aria (O2) è evidente nelle nostre condizioni sperimentali (t1/2 è 246±11 min in presenza di CO e 176±10 min in aria senza CO). Durante questi periodi di incubazione la maggior parte dell’ossiemoglobina si trasforma in meta-Hb; d'altra parte: globuli con emoglobina saturata con monossido di carbonio presentano solo piccole tracce di meta-Hb. Gli esperimenti effettuati con eritrociti saturati con CO, che si lega e stabilizza l’Hb prevenendo quindi l’ossidazione, mostrano che l’effetto accelerante dell’acido tannico sulla velocità di emolisi è indipendente agli effetti correlati alla formazione di meta-Hb. Pag 44 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Il “comet assay” è stato usato per studiare l’effetto dei polifenoli sotto studio sullo stato del DNA. I risultati ottenuti indicano chiaramente che questi composti possono agire in differente maniera, dipendente da entrambi, concentrazione e tipo di tannino. I sistemi qui riportati mostrano che il DNA è danneggiato in presenza di 100 M di acido tannico e gallico quando l’esperimento è seguito in assenza di condizioni di stress (pH 7.8 e t = 4°C). È stato riportato che radicali dell’ossigeno possono essere generati dalla reazione della struttura fenolica in presenza di ossigeno [13], ed è ben stabilito che il DNA è suscettibile al danno indotto dai radicali liberi [40]. Gli esperimenti di Kirby [38] e Feldman e Sambandam [39] hanno dimostrato che gli effetti pro-ossidanti dei tannini possono essere dovuti in parte alla formazione di pro-ossidanti intermedi o prodotti finali durante la loro biotrasformazione. E’ bene ricordare che alcuni estratti di legname hanno proprietà genotossiche e mutageniche. Le persone che lavorano in fabbriche di legname sono esposte a queste sostanze. Studi di Palus et al. [41] hanno rilevato che il livello di danno al DNA era significativamente più alto rispetto ai controlli. Quanto sopra Pag 45 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali suggerisce che l’esposizione occasionale a polveri di legno potrebbe provocare effetti genotossici. Questa potrebbe essere una ragione del perché alcuni tannini contribuiscono ad indurre danni al DNA di tipo strand breaks nel nostro studio. Il “comet assay” non necessariamente predice il potenziale mutagenico dei tannini, comunque la genotossicità di tannini può essere modulata in combinazione con altri agenti che danneggiano il DNA e che sono presenti nell’ambiente. Una possibile spiegazione per il danno al DNA da parte dei tannini è basata sull’ipotesi che questi fenoli ed i loro relativi composti possano indurre perossidazione lipidica attraverso la formazione di specie radicaliche, che contribuiscono all’alterazione di funzioni cellulari, al danno genotossico ed all'iniziazione di tumori. Comunque non è chiaro come i substrati polifenolici siano adsorbiti dal tratto gastrointestinale e possano contribuire a queste azioni biologiche [42]. Szymusiak et al. [43] hanno riportato che gli antiossidanti polifenoli possono anche agire come ossidanti. Un simile fenomeno è stato osservato da Sahu e Gray [44] che hanno notato come i radicali idrossiliciderivati da questi composti potessero iniziare la perossidazione dei lipidi ossidati della membrana nucleare, causando DNA strand breaks in nuclei isolati di fegato di ratto. È stato suggerito Pag 46 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali che specie radicaliche prodotte vicino al DNA potrebbero indurre strand breaks diretti sito-specifico, che sono insensibili agli scavengers di radicali. D’altra parte l’effetto benefico dei tannini, es. la capacità di agire come antimutageni potrebbe essere dovuto alla loro capacità di agire da scavengers delle specie reattive dell’ossigeno. I risultati del nostro studio mostrano che a basse concentrazioni, i tannini sono capaci di proteggere verso il DNA breakage, mentre ad alte concentrazioni essi dovrebbero essere genotossici. Da notare che la presenza di 10 M di acido tannico ha un effetto protettivo sul danno ossidativo al DNA nel primo (1 ora) periodo di incubazione; d’altra parte, a tempi più lunghi di incubazione questo composto accelera l’evento emolitico. In conclusione, i tannini sembrano essere una sorta di arma a doppio taglio. Da una parte essi apportano beneficio alla salute poiché presentano attività chemopreventive verso la carcinogenesi e la mutagenesi, ma, d’altra parte, essi possono essere coinvolti nella formazione del cancro, epatotossici o attività antinutrizionale. Vi è anche possibilità che i composti attivi responsabili per l’iniziazione carcinogenica non siano i soli tannini, ma piuttosto i componenti associati ai tannini. Pag 47 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali A questo stadio è difficile determinare quale sia l’esatto meccanismo molecolare responsabile per i differenti effetti mostrati dai tannini sotto studio. Ulteriori studi sistematici sono necessari per valutare il potenziale uso dei tannini come sostanze benefiche per la salute umana. Visto che piccole quantità del giusto tipo di tannino possono avere un effetto benefico, mentre grandi quantità possono causare attività carcinogeniche, sarà importante determinare la corretta dose del giusto tipo di tannino per promuovere uno stato di salute ottimale. Pag 48 di 49 M. Berrettini - Attività antiossidante/pro-ossidante di molecole naturali Indice generale Introduzione...............................................................................................1 Antiossidanti e pro ossidanti................................................................. 1 Tannini.................................................................................................. 3 Eritrocita di trota come modello di studio per lo stress ossidativo....... 7 Scopo della tesi..........................................................................................9 Metodi..................................................................................................... 12 Cellule................................................................................................. 12 Preparazione dei componenti emoglobinici........................................ 13 Emolisi e formazione di meta emoglobina..........................................15 La chemiluminescenza........................................................................ 17 Comet assay.........................................................................................21 Procedura sperimentale del “comet assay”:........................................ 24 Risultati................................................................................................... 26 Discussione..............................................................................................44 Pag 49 di 49