Gli strumenti della comunicazione
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Gli strumenti della comunicazione
08/05/2015 VOLONTARI E FAMIGLIE IN RETE PER LA SALUTE MENTALE Edizione 2015 Gli strumenti della comunicazione «Quando il maestro Sufi Abdul Qadir al Jilani (1077 – 1166) entrò la prima volta a Baghdad, a quel tempo la più colta e ricca delle città, i sapienti che già vi vivevano gli mandarono incontro una delegazione che portava un bicchiere d’acqua colmo sino all’orlo. Il messaggio era chiaro: “A Baghdad siamo già tanti, forse troppi, non vi è posto per te e per il tuo sapere.” Il maestro Sufi estrasse una rosa che portava sempre nel risvolto del mantello e mise un petalo nel bicchiere, senza fare cadere una singola goccia» Il linguaggio musicale Il primo strumento di comunicazione 1 08/05/2015 Musica Gli oggetti sonori riconosciuti compaiono 40.000 anni fa con l’evento dell’Homo Sapiens Sapiens nel Paleolitico superiore, paralleli all’arte simbolica e figurativa e sono tra i primi reperti bucati artificialmente. Pietre, semi, legni, conchiglie, ossa, corni impiegati come percussioni, fischietti, flauti, trombe, ance, archi, rombi, strumenti che producono suoni archetipi, la base del linguaggio sonoro e musicale universale. Tra i ritrovamenti, infatti, spicca quello che senza alcun dubbio possiamo definire uno dei più antichi strumenti musicali della storia dell’umanità: un flauto ricavato da ossa di uccello e avorio intagliato da zanne di mammut Musica e linguaggio Nel confronto tra musica e linguaggio, la natura sociale della musica (che permette di sperimentare un coordinamento di movimenti, una coesione del gruppo, un senso di appartenenza, una spiritualità) rappresenta una realtà che va pensata non tanto come una realtà autonoma ma come una modalità di comunicazione simile ad alcuni aspetti della comunicazione attraverso il linguaggio. 2 08/05/2015 Musica e comunicazione Continuum tra musica e linguaggio • La musicalità è una capacità naturale del cervello umano al pari del linguaggio • La capacità musicale è importante per l’acquisizione del linguaggio: i bambini acquisiscono informazioni sul significato della parola o della frase attraverso anche la melodia del parlare e il ritmo (attraverso gli aspetti musicali delle parole) • Alla nascita il bambino non capisce il significato di “latte”, “bere” o “dormire”, lui percepisce le voci attraverso la loro diversa musicalità Cervello e musica •Il cervello umano, nei primi anni di vita non tratta il linguaggio e la musica come separati ma tratta il linguaggio come un caso speciale di musica. •Uno degli elementi del fascino del discorso di Martin Luther King “I Have a dream” risiede nel fatto che risulta difficile in alcuni passaggi stabilire se stia parlando o cantando. •Da un punto di vista neuronale c’è una sovrapposizione nel processamento della musica e del linguaggio. 3 08/05/2015 Socialità della musica • La musica attiva la cognizione sociale: ascoltare un musicista porta a cercare di capire le sue “intenzioni” ( persone appartenenti allo spettro autistico appaiono molto competenti nella cognizione sociale nell’ambito del dominio musicale al contrario della carenza marcata di cognizione sociale negli altri contesti sociali). Il linguaggio pittorico Dalla rivoluzione sedentaria alla prospettiva Pittura rupestre J.D. Lewis-Williams, dell' Università di Witwatersrand, Johannesburg , ritiene che l' arte del Paleolitico abbia un ruolo sciamanico e sarebbe nata per commemorare le esperienze e le visioni degli sciamani in trance: gli animali dipinti sarebbero stati ritenuti dotati di poteri particolari , come per esempio curare le malattie o portare prosperità e benessere alla comunità. 4 08/05/2015 Pitture rupestri di Lascaux 30.000 anni fa Egitto • Le costruzioni egizie erano improntate ad un criterio compositivo che ebbe alterna fortuna nella storia dell’architettura: la simmetria. Una costruzione simmetrica ha un asse verticale che divide l’edificio in due parti esattamente uguali. Al pari del corpo umano, un edificio simmetrico ha la parte destra uguale a quella sinistra. • Gli edifici egizi si impongono sul paesaggio circostante. Essi sono un segno ben visibile dell’intervento umano, teso a modificare l’aspetto del territorio. 5 08/05/2015 Creta • A differenza dell’architettura egizia, che cerca di impressionare per la maestà e la grandiosità delle proporzioni, l’architettura cretese si presenta con caratteristiche di maggior intimità a dimensione di una serena e quasi gioiosa fruibilità. • In questi palazzi, l’arte figurativa giocava un ruolo, fino ad allora, inedito: quello della decorazione. Le immagini, cioè, non venivano utilizzate per rappresentare concetti da comunicare, come nell’arte egiziana, ma venivano utilizzate per abbellire i luoghi di vita. E, quindi, il carattere richiesto ad un’arte così intesa, è, ovviamente, la bellezza. Il fine è quello del godimento estetico. Fu proprio in questo momento, che nacque il concetto che arte è sinonimo di bello. Concetto poi trasmesso all’arte greca. Palazzo di Cnosso I canoni delle proporzioni: il Doriforo di Policleto 6 08/05/2015 L’uomo medievale “Poche epoche hanno avuto quanto il Medioevo cristiano occidentale dei secoli XI-XV la convinzione dell’esistenza universale ed eterna di un modello umano. In questa società, dominata, impregnata fino alle sue più intime fibre della religione, un tale modello, evidentemente, era definito dalla religione e, in primo luogo, dalla più alta espressione della scienza religiosa: la teologia” (Le Goff) Galeno e l’ipotesi medievale del cervello Nella cella anteriore avrebbero sede le funzioni sensoriali e immaginative, nella parte centrale la cogitatio, cioè le funzioni razionali, infine nel terzo ventricolo la virtù della memoria, in particolare quel tipo di memoria, in qualche modo superiore, in grado di richiamare i ragionamenti e i ricordi complessi. Pittura medievale: l’anima e il divino “Ora vediamo oscuramente come attraverso uno specchio, allora vedremo invece direttamente” (San Paolo, lettera ai Corinzi) “La pittura è la letteratura dei laici” (Onorio di Autun descrive le decisioni del sinodo di Arras nel 1025) 7 08/05/2015 Creatività nella pittura: il “tondo Doni” di Michelangelo Rinascimento: prospettiva e movimento « Mentre S. Elisabetta è in letto, e che certe vicine la vengono a vedere e la balia stando a sedere allatta il bambino, una femmina con allegrezza gnene chiede, per mostrare a quelle donne la novità che in sua vecchiezza aveva fatto la padrona di casa; e finalmente vi è una femmina che porta a l'usanza fiorentina frutte e fiaschi da la villa, la quale è molto bella. » (Giorgio Vasari, Vita di Domenico Ghirlandaio pittore fiorentino, 1568. Il volto delle emozioni Tra verità e inganno 8 08/05/2015 Il non verbale: emozioni There is no one-to-one correspondence between an emotion word and a facial expression 9 08/05/2015 10 08/05/2015 “Stavolta è semplicemente la mia camera da letto … guardare questo quadro dovrebbe riposare la mente“ (Van Gogh) Il dipinto è attraversato da tre linee fondamentali che s'intersecano nel punto della sedia più vicina al letto. In quel punto sta il significato del quadro, cioè il desiderio di un incontro. • “Il letto blocca una porta, una sedia blocca l’altra, i battenti sono chiusi; non si può entrare, e una volta dentro non si può uscire … la stanza non è una rappresentazione della solitudine, ma l’essenza della solitudine stessa “(Paul Auster) Parole e/o azioni Per le persone con un certo tipo di difficoltà, una terapia basata sull’azione rappresenta una scelta prioritaria “invece di” o “precedente a” una relazione “verbale” In questo tipo di sofferenza si ha una “espulsione della vita mentale”, manca cioè quel processo per cui le sensazioni hanno la possibilità di essere percepite e descritte come un processo mentale interno In questi casi diventa prioritaria l’azione, il fare, il come stare con e anche il saper leggere l’azione dell’altro, il suo fare, il suo stare Atti che possono sembrare “normali” in realtà sono normali perché li consideriamo routinari ma in realtà ogni nostro atto contiene un significato e ogni atto soggetto a significato può essere interpretato in maniera anche molto diversa Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro onlus Contesto e persona In ogni osservazione è importante il contesto: dove mi trovo? Che obiettivi ha questo contesto? Che flessibilità? Prevalgono le regole o la creatività? Se per esempio il contesto è custodialistico ovviamente prevalgono le regole e le persone sono valutate in funzione di esse Se scolastico si osservano le prestazioni cognitive della persona invece di altre Ma la domanda che dobbiamo porci è quella dei limiti che il contesto non consente di superare pena la sua dissoluzione o la sua reazione 11 08/05/2015 La costruzione di una relazione: gli atti parlanti Gli “atti parlanti” come primo veicolo di comunicazione in generale e quindi anche nel quotidiano prendersi cura della persona Atto parlante come modalità comunicativa presimbolica, fase in cui non esiste la possibilità di collocare le emozioni nella sfera della riflessione Rappresenta l’inizio di un percorso possibile verso mentalizzazione e simbolizzazione del proprio mondo emotivo la Rapporto umano e professionale L’esperienza per esempio del medico ospedaliero che visita i suoi pazienti solo nello stadio clinico, risulta inevitabilmente astratta Le informazioni diventano soltanto contributi alla riflessione pratica e alla decisione da prendere Relazionarsi con una parte può essere un importante meccanismo di difesa (per il chirurgo è importante pensare alla parte e non alla persona) Importante è non considerare quella parte esaustiva della persona ma è la parte con cui ci si relaziona, quindi non definisce la persona che comunque sfugge alla comprensione piena La prossemica Quale distanza? 12 08/05/2015 Prossemica La teoria dell’equilibrio (Argyle, 1988; Burgoon & Walther, 1990; Hayduk, 1981; Patterson, 1982; Rosenfeld, Breck, Smith, & Kehoe, 1984), sostiene che il grado di intimità entro un’interazione diadica è salvaguardato da cambiamenti compensatori nello sguardo o nella distanza interpersonale. In altre parole, se finiamo troppo vicini a qualcuno con il quale non vogliamo condividere molta intimità possiamo distogliere lo sguardo per ridurre l’intimità indesiderata e ritornare in uno stato di equilibrio. Sinestesia e creatività All’origine della comunicazione creativa 13 08/05/2015 Sinestesia Io venni al luogo d’ogni luce muto (Dante) La creazione delle parole: la sinestesia in Artaud • Anche le parole hanno possibilità di sonorizzazione, modi diversi di proiettarsi nello spazio che si è soliti definire intonazioni. E ci sarebbe molto da dire sul valore concreto dell’intonazione a teatro, sulla facoltà che hanno le parole di creare anch’esse una musica, a seconda del modo in cui vengono pronunciate e indipendentemente dal loro significato concreto, o magari contro questo significato, di creare cioè sotto il linguaggio una corrente sotterranea di impressioni, di corrispondenze, di analogie. La metafora alla base della creatività in Gaudì: Il mostro dormiente sul tetto e le maschere sui balconi 14 08/05/2015 L’affresco originale è lungo trentaquattro metri e contiene tutti gli elementi portanti della poetica klimtiana. Si ispira palesemente alla Nona sinfonia di Beethoven ed ancora più propriamente all’Inno alla gioia (Sinestesia?) Nel Fregio si sviluppa tutta la forza narrativa di Klimt attraverso le sue figure simboliche che richiamano, tra l’altro, l’arte giapponese e la potenza delle espressività rituali africane. Berta Zuckerkandl • Klimt e Rodin si erano seduti accanto a due giovani donne di notevole bellezza; Rodin le guardava affascinato … Alfred Grünfeld (ex pianista di corte presso l’imperatore Guglielmo I di Germania, ora trasferitosi a Vienna) sedeva al piano nella grande sala da ricevimento. Klimp gli si avvicinò e gli chiese “Per favore, ci suoni qualcosa di Schubert” e Grünfeld, col sigaro in bocca, suonò note sognanti che volteggiavano nell’aria insieme alle nuvole di fumo del suo sigaro. Rodin si chinò verso Klimt e disse “non mi sono mai trovato in un’atmosfera simile: il vostro tragico e magnifico affresco su Beethoven; la vostra indimenticabile, sacra esposizione; e ora questo giardino, queste donne, questa musica e intorno questa gaia infantile felicità. Come si spiega tutto ciò?” E Klimt mosse lentamente la sua magnifica testa annuendo e rispose con una sola parola “Austria”. Linguaggio Alcune note per cominciare 15 08/05/2015 Linguaggio tra Wittgenstein e Chomsky • Usando molto alla buona una terminologia comune in filosofia, chiameremo le posizioni "antropologiche" del tipo di quelle di Wittgenstein (il significato è funzione della comunità che lo usa, il linguaggio è pubblico) esterniste e le posizioni latamente "platoniche" del tipo di quelle di Chomsky (il significato dipende da concetti che sono dati all'interno delle nostre menti, il linguaggio è individuale) interniste. Il linguaggio: Chomsky Il livello di comunicazione più sofisticato è il linguaggio I linguaggi sono diversi ma esiste un livello profondo che li accomuna: la “grammatica universale” di Chomsky L’esistenza di una “grammatica universale” giustifica l’apprendimento rapido della lingua da parte del bambino e introduce l’idea di una predisposizione genetica che si manifesta nel momento della socialità Chomsky e Tomasello • “Un parlante maturo può produrre una frase nuova nella propria lingua al momento opportuno e gli altri parlanti possono capirlo immediatamente, sebbene per essi sia ugualmente nuova” • La critica a Chomsky di Tomasello (che sostiene il fatto che il linguaggio è un elemento della comunicazione ed è quest’ultima ad essere geneticamente trasmessa) è condivisibile tenendo conto tuttavia che il linguaggio è un elemento “emergente” che nasce da strutture sottostanti (cervello rettiliano e limbico) ma il cui suo insorgere riorganizza tutto il sistema 16