edward cutler gallery
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edward cutler gallery Milano London Zürich Press release New arrivals Arriva a Milano nel cuore di Brera una nuova galleria d'arte contemporanea inglese, con artisti internazionali inediti in Italia. Vernissage 31 marzo 2011 A Milano è tempo di “nuovi arrivi”: direttamente da Londra sbarca a Brera la Edward Cutler Gallery che esporrà quadri, sculture e disegni realizzati da artisti internazionali, emergenti ed affermati, inediti in Italia. La galleria porta il nome del suo direttore e fondatore, il giovanissimo Edward Cutler (classe 1981), compagno di scuola del principe William ad Eton ed innamorato dell’Italia e di Milano (non a caso è infatti anche sposato con un’italiana). La galleria aprirà con l'esibizione intitolata “New Arrivals”, che mostrerà nuove opere di cinque artisti inglesi: Andrew Gifford, Alex Virji, Andy Harper, Barry Mcglashan e Neale Howells. Il vernissage ad inviti e per la stampa avverrà giovedì 31 marzo (18.00-21.00). La galleria sarà aperta al pubblico dal primo aprile (lunedì-venerdì 10,30-19 e sabato su appuntamento). Andrew Gifford Cadorna at Night (2011) Oil on Canvas, 147 x 137 cm La galleria inoltre parteciperà all’evento Brera Design District durante il Salone del Mobile ed il 15 aprile sarà straordinariamente aperta fino alle 24:00. Per l’occasione esporrà un’edizione speciale dei lavori dell'artista basato a Berlino Dodi Riefenberg che ha realizzando in esclusiva un ritratto di due personaggi molto noti in Italia. Non esitate a contattare la galleria per ricevere maggiori informazioni. La Edward Cutler Gallery opererà in associazione con la John Martin Gallery di Londra e con la Marc de Puechredon di Zurigo. L'obiettivo dello spazio milanese sarà quello di introdurre alcuni degli artisti più popolari e di successo delle gallerie di Londra e di Zurigo, ma anche quello di esporre per la prima volta una nuova generazione di artisti scoperti da Edward Cutler stesso. La galleria, situata nel cuore di Brera, con doppio ingresso su Via dell'Orso e Via Ciovasso, si sviluppa su due piani e ricopre una superficie di circa 170m2. Edward Cutler ha diretto in passato due gallerie d’arte contemporanea a Londra, e precedentemente ha lavorato presso la Peggy Guggenheim Collection e la Biennale di Venezia. E' nato a Londra nel 1981, ha frequentato il prestigioso collegio inglese di Eton (negli stessi anni del Principe William) e successivamente ha conseguito una laurea in Storia dell'arte presso l'università di Edimburgo. Edward crede che Milano, sotto diversi aspetti, sia la location perfetta per aprire una galleria d'arte, per il suo incredibile background culturale e storico, così come per la sua continua leadership nel campo del design, della moda e del senso estetico. Edward si è trasferito a Milano a settembre 2010 con sua moglie Isabella (di origine italiana), ed il loro bimbo di dieci mesi (la famiglia si allargherà ancora nel mese di maggio, con l'arrivo di una figlia femmina). "Ho immediatamente percepito un'energia positiva in questa città, qui si respirata un'aria internazionale", racconta il gallerista, "molto più di quanto mi sarei mai aspettato, essendo comunque 'viziato' dall'abbondanza di talenti e diversità tipici di Londra. Inoltre", ammette sorridendo, "il clima mi aiuta a farmi sentire come a casa". Edward ha preso la decisione di trasferirsi a Milano in accordo con sua moglie, una giornalista che negli ultimi cinque anni ha lavorato come corrispondente da Londra per alcune delle riviste italiane più importanti come Vogue, Vanity Fair, Casa Vogue e l'Espresso. E lo ha deciso prima di compiere 30 anni, con la convinzione che a dispetto dell'incerta situazione economica e la sua instabilità politica, l'Italia continui ad avere un gran fascino e ad essere un'inesauribile fonte d'ispirazione di cui si innamorò fin dalla tenera età. "Non ci ho pensato due volte Via Dell'Orso 12, Primo Cortile, 20121 Milano, Italia T.+39 02 39 831 032 C.+39 334 503 2575 [email protected] www.edwardcutler.com edward cutler gallery London Milano Zürich Press release all'idea di trasferirmi a Milano. Per quanto ami l'inghilterra, ho sempre desiderato poter vivere in italia e alla soglia dei miei 30 anni mi sono sentito pronto per compiere il grande passo e lanciare una galleria che portasse il mio nome. Sono ogoglioso di contribuire così all'arricchimento della già tanto vibrante e varia scena internazionale milanese". Per la prima esibizione in galleria verranno mostrate opere di cinque artisti inglesi. Ognuno avrà a disposizione una stanza all'interno dello spazio. Andrew Gifford è il protagonista della stanza principale. Per celebrare l'apertura della galleria ha dipinto una serie di quadri su commissione che raffigurano la città di Milano. Avendo già esibito opere di grande successo raffiguranti paesaggi di Londra, Parigi, Budapest, Berlino e Istanbul, per citarne alcuni, questo rappresenta per l'artista il primo progetto italiano e segna il proseguimento del suo studio appassionato sulle luci delle città, che combinano forti identità industriali e storiche. Nell'arco di una settimana, ad Ottobre del 2010, l'artista si è concentrato su una veduta dei Navigli, guardando verso est, lungo Ripa di Porta Ticinese da Viale Cassala, su una veduta di Piazza Cadorna da Viale Giosuè Carducci, e ancora su una veduta della Tangenziale, vicino alla zona di Romolo. "Venendo a Milano ho deciso di concentrarmi su scene suburbane e di vita quotidiana" racconta Andrew Gifford, "volevo che i miei quadri non raffigurassero i 'landmark' della città, ma volevo che la loro bellezza venisse dallo studio della luce e dai suoi effetti naturali e artificiali. La serie realizzata sul canale me la sono immaginata appena sono arrivato a Milano, mentre guardavo dal finestrino della macchina. Il sole era molto basso e luci rosse stavano 'affogando' i palazzi in lontananza. In quell'istante ho immediatamente capito che cosa avrei dipinto. Fortunatamente nei quattro giorni successivi il cielo era di un blu intenso e privo di nuvole. Mi sono fermato su un ponte della tangenziale che si affacciava sul canale ed ho cominciato a dipingere. I quadri notturni invece li ho realizzati con l'aiuto di una torcia. Le due opere più grandi le ho dipinte nel mio studio di Brighton, una volta tornato a casa e ho cercato di catturare la bellezza partendo da una veduta molto normale, utilizzando strati di colore per immortalare il contrasto fra luce naturale ed artificiale". Mostrare i nuovi lavori nella città in cui sono stati dipinti segna un grande cambiamento per l'artista che normalmente esibisce le sue opere a Londra e considera questo esperimento un importante test per capire come i milanesi risponderanno. Andy Harper. L'artista ha curato un gruppo di piccoli lavori che sono allestiti nella sala della colonna, al piano inferiore. I quadri di Harper sono creazioni ipnotizzanti ottenute miscelando particolari di fauna, flora, stranezze e dettagli anatomici che messi insieme sembrano venir fuori da un libro di classificazioni botaniche vittoriano. Il surreale e incantevole immaginario è evocato grazie ad una brillante tecnica ed a una grande talento che riesce ad utilizzare allo stesso tempo diverse tecniche di pittura della tradizione europea che risale fino ai tempi del Medioevo: le immagini condensate di Bosch e Breughel, gli studi botanici, Momento Mori e il Surrealismo stesso. Barry Mcglashan. I quadri dell'artista scozzese esplorano la sua passione per le piccole città americane, e la gran parte delle immagini è direttamente ispirata dai suoi tanti viaggi fatti in autostop in giro per il paese. Le sue opere sembrano saltar fuori da un film, del resto la scenografia hollywoodiana è per tutti noi così familiare da rendere i paesaggi americani spesso proprio così come ce li immaginavamo. L'artista gioca con questo concetto, e vede il mondo come un grande palco su cui si alternano drammi umani costantemente messi in scena negli ambienti più mondani possibili. Neale Howells. I suoi lavori rispondono ad un mondo di immagini accumulate, testi e idee si sovrappongono, si fondono l'un l'altre su pannelli 'di scarto' che sono spesso messi insieme o riciclati da precedenti quadri. Anche se i lavori sembrano 'arbitrari', si basano quasi sempre su una solida tecnica compositiva e non sono considerati terminati finché l'artista non si ritiene felice per l'effetto complessivo. I testi si comportano come se fossero pennellate. Le parole stesse, spesso prese da fonti non particolarmente esotiche come drammi radiofonici della BBC, non intendono mai veicolare un messaggio specifico ma si aggiungono al caos e ad un sovraccarico di informazione che l'artista percepisce nel mondo che ci circonda. Alex Virji. I suoi piccoli quadri ovali sembrano dei veri e propri gioielli. Virji si è laureato recentemente presso la City and Guilds Art School di Londra. L'artista vede i suoi quadri come piccole forme di archeologia realizzati riesumando e dissotterrando vecchie convenzioni pittoriche. Nei lavori esposti in galleria ad esempio troviamo memorie delle miniature del 16esimo secolo, dipinti di icone religiose così come lo stile Rococo, a volte miscelato con effetti 'sci-fi' del 20° secolo utilizzati per ricreare atmosfere caldamente familiari. I lavori di Virji sono già molto ricercati dai collezionisti di Londra, nonostante abbia appena terminato gli studi. La galleria ha già in programma di organizzare una personale con i suoi lavori realizzati quest'inverno. Note: la John Martin Gallery è attiva a Londra da 18 anni e si è costruita una solida reputazione nel panorama delle gallerie inglesi per aver mostrato negli anni opere di artisti emergenti ed affermati provenienti da Gran Bretagna ed Irlanda. John Martin è anche stato il fondatore della prima fiera di arte contemporanea del Medio Oriente, Art Dubai, che ha diretto dal 2006 al 2010. Marc de Puechredon dirige la più grande galleria di Basilea ed ha recentemente aperto una nuova sede a Zurigo, dove organizza mostre dedicate ad artisti moderni e contemporanei. Via Dell'Orso 12, Primo Cortile, 20121 Milano, Italia T.+39 02 39 831 032 C.+39 334 503 2575 [email protected] www.edwardcutler.com