Auto a gas naturale una scelta per il futuro
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Auto a gas naturale una scelta per il futuro
IL DIBATTITO Auto a gas naturale: una scelta per il futuro di Mattia Janett È di qualche giorno fa la notizia della riuscita del referendum lanciato dai Giovani Liberali Radicali e dai Giovani Udc riguardo l’aumento delle tasse di circolazione e gli ecoincentivi varati dal Gran Consiglio ticinese. Gli autori del referendum non contestano gli obiettivi del messaggio, ma so- lamente la modalità di finanziamento dell’operazione. Il messaggio prevede infatti un miglioramento della mobilità sostenibile, tramite l’incentivo all’acquisto di veicoli efficienti, l’allestimento di una rete di ricarica per veicoli elettrici e di stazioni di rifornimento a gas naturale e un sostegno alla mobilità aziendale. Un segnale importante e intelligente per garantire un futuro sempre più pulito e vivibile. Se per quanto concerne la mobilità elettrica è già stato detto e fatto tanto, anche grazie alle iniziative di Infovel, la mobilità a gas naturale, almeno alle nostre latitudini, è ancora decisamente sconosciuta. Da un punto di vista ecologico, il gas naturale è un carburante molto più “verde” rispetto alla benzina e al diesel. Gli ecomobilisti che viaggiano con veicoli a gas metano/biogas emettono infatti fino al 40% di Co2 in meno e quantità assolutamente trascurabili di particolato e gas tossici. Se a questo aggiungiamo una riduzione del costo di rifornimento intorno al 30%, l’offerta si fa decisamente interessante. Oggi sul mercato sono disponibili numerosi modelli di auto a gas naturale, dalla piccola citycar, alla station wagon, attraverso la berlina, o i veicoli commerciali leggeri. Gli automobilisti possono ormai scegliere in funzione dei loro bisogni fra una moltitudine di marche, potenze e tipologie, conformi alle più strette esigenze in materia di prestazioni, di comportamento stradale e di sicurezza. Tutti i modelli prevedono la combinazione benzina-gas naturale; non appena il serbatoio di gas naturale è vuoto, il motore ibrido passa automaticamente alla benzina. In media queste auto ibride permettono di percorrere 400 km a gas naturale e dai 150 ai 900 km a benzina. Perciò a differenza delle auto elettriche, prestanti sul corto raggio, sono perfette anche per le lunghe, lunghissime distanze. Oltre ai sussidi previsti dal messaggio soggetto a referendum, che sono nell’ordine di alcune migliaia di franchi, si possono ottenere sovvenzioni interessanti anche dall’industria del gas svizzera, da società distributrici di gas naturale e da garage privati, garantendo un investimento accessibile e interessante per chiunque. Inoltre in alcuni cantoni, tra cui il Ticino, è prevista una riduzione, o addirittura un’esenzione, dell’imposta di circolazione. Detto che dal punto di vista ecologico e da quello economico, la scelta di acquistare un veicolo ibrido a gas naturale/biogas e benzina è sicuramente conveniente, come mai in Ticino questo genere di mobilità resta ancora confinato ai margini? La risposta va trovata nell’unico elemento mancante, che il messaggio parlamentare intende finanziare, cioè le stazioni di rifornimento. Una stazione di rifornimento a gas naturale ha un costo indicativo di mezzo milione di franchi, dunque non banale e irrisorio. Una società privata non è quindi in grado di sostenere da sola un investimento di tale portata. Ecco perché, al di là del modo in cui questa iniziativa verrà finanziata, sarà importante trovare nuove sinergie tra pubblico e privato. In questa direzione, Metanord e Ail si sono già attivate con il Cantone e con l’Upsa (Unione Professionale Svizzera dell’Automobile) per creare anche nel Sopraceneri quattro nuove stazioni di rifornimento di gas naturale (di cui due sull’autostrada) e per valutare altre possibili soluzioni.