BERGAMO 2012-13 019 Storia e metodologia della critica d`arte A
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BERGAMO 2012-13 019 Storia e metodologia della critica d`arte A
ACCADEMIA CARRARA DI BELLE ARTI – BERGAMO anno accademico codice dell’insegnamento nome dell’insegnamento docente 1 docente 2 modulo tipologia dell’attività formativa settore scientifico disciplinare CFA Semestrale/annuale totale ore insegnamento ore di lezione / settimane 2012-13 019 Storia e metodologia della critica d’arte A Michele Bertolini Maria Grazia Recanati Pietro Conte Caratterizzante per P ABST52 5 Semestrale – 2. semestre 45 3 / 15 Nome del docente e breve curriculum Michele Bertolini – Dopo la laurea in Filosofia (Estetica) presso l’Università degli Studi di Milano, Michele Bertolini, ha conseguito il dottorato di ricerca all’EHESS di Parigi con una tesi su Konrad Fiedler e la sua ricezione filosofica nella tradizione italiana (Croce, Banfi) e tedesca (con particolare riferimento a Cassirer). Oltre all’insegnamento presso l’Accademia “Carrara” di Bergamo collabora con la cattedra di Estetica dello spettacolo dell’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni: “Entrare nell’opera: i Salons di Diderot”, a cura di M. Mazzocut-Mis, R. Messori, M. Bertolini, C. Rozzoni (Le Monnier, 2012), la curatela di A. Bazin, “Jean Renoir” (Mimesis, 2012), “La rappresentazione e gli affetti. Studi sulla ricezione dello spettacolo cinematografico” (Mimesis, 2009), la curatela del volume collettivo “Paradossi settecenteschi La figura dell’attore nel secolo dei Lumi” (LED, 2010), “L’estetica di Bergson. Immagine, forma e ritmo nell’estetica francese del Novecento” (Mimesis, 2002), “Deleuze e il cinema francese” (insieme a T. Tuppini, Mimesis, 2002). Ha scritto saggi sul cinema di Bresson, Lang, Tarkovskij, Tourneur, Walsh, Welles, sulla teoria del cinema di André Bazin, sulla teoria della pittura e del teatro di Diderot, sul ‘sublime astratto’ nella pittura americana. Si occupa di teoria dell’immagine, con particolare riferimento al rapporto fra espressione e rappresentazione e al confronto tra visione e linguaggio. Indirizzi di posta elettronica: [email protected]; Obiettivi formativi Il corso intende sviluppare negli studenti una capacità critica di lettura delle immagini e dei fenomeni dell’arte contemporanea e di riflessione sulla propria attività attraverso la conoscenza di alcuni momenti fondamentali della riflessione estetica sull’immagine e l’apprendimento di una metodologia adeguata. Prerequisiti (propedeuticità) Una buona conoscenza della storia dell’arte nelle sue linee generali. Contenuto del corso La descrizione delle immagini. Nodo decisivo per l’articolazione di un discorso critico sull’arte, la descrizione, insieme all’interpretazione e alla valutazione costituisce un momento decisivo per lo sviluppo della pratica della scrittura sulle opere d’arte. Il corso intende affrontare questo problema sia nel suo sviluppo storico, toccando alcuni autori e periodi fondamentali per l’istituzionalizzazione di un discorso critico sull’arte (dal Rinascimento all’istituzione dei Salons, dal metodo iconologico fino allo sviluppo di un discorso critico sull’arte delle Avanguardie), sia sul piano prettamente teorico, che investe il rapporto problematico fra parola e immagine e la possibilità stessa di parlare e scrivere sulla pittura e le immagini, a partire dall’ékphrasis classica. Si affronteranno, attraverso esempi ed esercitazioni, le diverse modalità di descrizione di un’opera (lirica e poetica, ricreativa, analitica e scientifica), e i diversi metodi sviluppati dalla critica d’arte (iconografico, iconologico, semiotico) spingendosi fino al limite di dicibilità dell’immagine o alla possibilità di una descrizione in assenza dell’opera (secondo le modalità codificate nell’ékphrasis nozionale). 1 Testi di riferimento (bibliografia per l’esame) G. Patrizi, Narrare l’immagine. La tradizione degli scrittori d’arte, Donzelli Editore, Roma 2000. Testi forniti in fotocopia: - S. Alpers, “Describe or narrate? A problem in realistic representation”, New Literary History, 8, 1, 1976, pp. 15-41. - E. Panofsky, “Il problema della descrizione e dell’interpretazione del contenuto delle opere d’arte figurativa”, in La prospettiva come forma simbolica e altri scritti, a cura di Guido Davide Neri, Feltrinelli, Milano 1995, pp. 215-232. - M. Imdahl, «Iconica», disponibile online all’indirizzo web: http://www.fupress.net/index.php/aisthesis/issue/view/863 - L. Marin, “Mimesis e descrizione”, in Sulla rappresentazione, a cura di L. Corrain, Meltemi, Roma 2001, pp. 118-138. - M. Bal, Leggere l’arte?, in A. Pinotti – A. Somaini (a cura di), Teorie dell’immagine, Cortina, Milano 2009, pp. 209-240. - M. Baxandall, “Linguaggio e spiegazione”, in Forme dell’intenzione. Sulla spiegazione storica delle opere d’arte, Einaudi, Torino 2000, pp. 10-26. Descrizioni: - D. Diderot, Descrizioni nei Salons: L’accordée de village (Greuze, 1761), Pygmalion et Galatée (Falconet, 1763), Nature morte (Chardin, 1765), La jeune fille qui pleure son oiseau mort (Greuze, 1765). - J.J. Winckelmann, Descrizioni: Torso del Belvedere, Laocoonte, Apollo del Belvedere. - J.W. Goethe, Descrizione: Sul Laocoonte. - R. Longhi, Da Cimabue a Morandi. Saggi di storia della pittura italiana, Mondadori, Milano 1973 (selezione di testi). Un testo a scelta fra i seguenti: Luciano di Samosata, Descrizioni di opere d’arte, a cura di Sonia Maffei, Einaudi, Torino 1994, D. Levi, Il discorso sull’arte. Dalla tarda antichità a Ghiberti, Bruno Mondadori, Milano 2010. M. Baxandall, Giotto e gli Umanisti, ed. it., Jaca Book, Milano 1994. C. Segre, La pelle di San Bartolomeo. Discorso e tempo dell’arte, Einaudi, Torino 2003. S. Settis, Laocoonte. Fama e stile, Donzelli, Roma 2006. S. Alpers, Ekphrasis and Aesthetic Attitudes in Vasari’s Lives, in “Journal of the Warburg and Courtauld Institutes”, vol. XXIII, 1960, pp. 190-215. S. Alpers, Arte del descrivere. Scienza e pittura nel Seicento olandese, Bollati Boringhieri, Torino 1984. M. Cometa, Letteratura e cultura visuale, Raffaello Cortina, Milano 2012. P.V. Mengaldo, Tra due linguaggi. Arti figurative e critica, Bollati Boringhieri, Torino 2005. A. Pinotti, Il rovescio dell’immagine. Destra e sinistra nell’arte, Tre Lune, Mantova 2010. M. Shapiro, Per una semiotica del linguaggio visivo, Meltemi, Roma 2002. M. Baxandall, Forme dell’intenzione. Sulla spiegazione storica delle opere d’arte, Einaudi, Torino 2000. G. Boehm, La svolta iconica (nuova edizione Mimesis, a cura di M. Di Monte, in preparazione). M. Foucault, Questo non è una pipa, SE, Milano 1988. A. Warburg, Arte e astrologia nel Palazzo Schifanoja di Ferrara, Abscondita, Milano 2006. M. Strand, Edward Hopper. Un poeta legge un pittore, Donzelli, Roma 2003. P. Jacottet, La ciotola del pellegrino (Morandi), Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007. A. Anedda, La vita nei dettagli. Scomporre quadri, immaginare mondi, Donzelli, Roma 2009. M. Butor, Saggi sulla pittura, SE, Milano 1990. I non frequentanti sono invitati a prendere contatto con il docente per tempo per concordare l’esame e la scelta dei testi. Metodi didattici Lezione frontale, videoproiezioni, uscite didattiche, lezione aperta. Modalità della verifica del profitto Esame orale con possibilità di tesina scritta su un argomento da concordare con il docente. 2 Note Per essere ammessi all’esame e conseguire i relativi crediti è obbligatoria la frequenza alle lezioni nella misura minima del 75% sul totale delle lezioni. Nel caso di studenti lavoratori che presentino la documentazione per l’esonero dalla frequenza, verrà studiato in accordo con il docente un programma alternativo. Lingua di insegnamento: italiano Orario delle lezioni 2. semestre. Giorno: Lunedì - orario 14.15-16.50 Orario di ricevimento Il docente riceve al termine e/o prima dell’orario di lezione. Al corso di Critica d’arte A è abbinato un seminario organizzato dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo e qui di seguito illustrato. Il seminario è a libera scelta degli studenti e comporta lo sgravio del programma d’esame nella misura di 1 CFA. La frequenza alle lezioni resta in ogni caso obbligatoria. ART FELLOWSHIP – a different workshop Nel contesto del progetto Art Fellowship, ideato dalla GAMeC di Bergamo, in collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo e l’Accademia di Belle Arti G. Carrara, i Sevizi Educativi della GAMeC propongono agli studenti del corso di Critica d’Arte dei docenti Maria Grazia Recanati e Bartolini un workshop della durata di 10 ore. Il laboratorio, a cura di Clara Luiselli, è a numero chiuso, per un massimo di 25 studenti (se sarà necessaria una selezione, questa avverrà su base motivazionale) ed avrà come tematica centrale il rapporto tra immagine e descrizione nell’arte contemporanea. Le Collezioni Permanenti della GAMeC di Bergamo diverranno oggetto di analisi, dal quale i partecipanti potranno sviluppare un progetto che prevede la creazione di tutorial capaci di “raccontare” con un linguaggio contemporaneo alcune delle opere delle Collezioni. Il laboratorio prevede una prima parte di formazione sull’utilizzo del mezzo video come strumento di comunicazione, prendendo in considerazione opere di video arte, videoclip e video tutorial. La seconda parte del progetto sarà incentrata sulla creazione dei tutorial che dovranno raccontare una o più opere delle Collezioni Permanenti. I video elaborati nel corso del laboratorio verranno in seguito inseriti nel sito web del museo, così da diventare utile strumento di approfondimento da parte dei fruitori. Il laboratorio, che avrà luogo presso la GAMeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, in via San Tomaso, 53 (zona Palazzetto dello Sport), si articolerà in quattro incontri, della durata rispettivamente di 2 ore e mezza ciascuno, secondo il seguente calendario: - sabato 27 aprile, dalle 10.00 alle 12.30 sabato 4 maggio, dalle 10.00 alle 12.30 sabato 18 maggio, dalle 10.00 alle 12.30 sabato 25 maggio, dalle 10.00 alle 12.30 Si richiede ai partecipanti una visita alle Collezioni Permanenti prima dell’inizio del laboratorio. Articolazione del workshop: - Primo incontro: visita alle Collezioni Permanenti alla ricerca di: “Quale opera sei?” Segue laboratorio sull’utilizzo del mezzo video quale strumento di comunicazione. - Secondo incontro: visita alle Collezioni Permanenti, selezione delle opere che diventeranno protagoniste dei tutorial, approfondimento sulle stesse ed inizio progettazione lavoro (creazione di uno storyboard) -Terzo intervento (distanziato): realizzazione dei tutorial - Ultimo incontro: 3 condivisione di quanto è stato prodotto, discussione, raccolta del materiale. Il seminario poi avrà una sua ideale prosecuzione nella messa on line del materiale in una apposita sezione del sito della GAMeC, nella distribuzione di un questionario di valutazione agli studenti e in un momento di riflessione finale col docente. Per informazioni scrivere a Giovanna Brambilla, Responsabile dei Servizi Educativi, GAMeC – [email protected] 4