La gestione del traffico di 5T conquista Detroit (e Firenze)

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La gestione del traffico di 5T conquista Detroit (e Firenze)
@
la Repubblica
MARTEDÌ 20 APRILE 2010
TORINO
PER SAPERNE DI PIÙ
www.sae.org
www.centroestero.org
■ XI
La commessa
Pastiglie cuneesi
per la “Master”
A DETROIT
La “500” nello stand
della Chrysler
(Foto Francesca Corsini)
DAL NOSTRO INVIATO
PIER PAOLO LUCIANO
DETROIT — Nel grande padiglione
del Cobo center di Detroit, tra gli
striscioni delle case automobilistiche — Nissan, Chrysler, Ford, Toyota, General Motors — spicca una
scritta bianca su sfondo azzurro: Torino. E nello stand allestito dal Ceip
con la Camera di commercio c’è raccolto tutto ciò che in Piemonte si lega al tema dell’edizione 2010 del Sae
rivisto e corretto dai costruttori, che
puntano a rilanciare l’appuntamento primaverile di Detroit come
luogo d’incontro e confronto tra chi
le auto le immagina, le progetta, le
realizza: «Sustainable mobility and
innovative technologies made in
Torino». Basta un rettangolo di poche decine di metri quadrati per presentare «quell’incubatore di progetti applicativi di eccellenza per
competenze e tecnologie che consentono a Torino di trasformare in
un’opportunità le nuove richieste di
mobilità sostenibile» come spiega
Alessandro Barberis, presidente
della Camera di commercio e un frequentatore di lunga data delle sale
del Cobo center. Ed ecco allora Twitter, il veicolo elettrico progettato da
una start up del Politecnico, che subito richiama un capanello di ingegneri e curiosi, per la gioia del suo inventore Stefano Carabelli. Ecco la
maquette di Phylla, l’auto multiecologica progettata da Politecnico,
Centro ricerche Fiat e finanziato
dalla Regione, e pazienza se il modello reale ora prende polvere in un
garage. Ecco Gm Powertrain e la descrizione di quel che fanno i suoi 300
ricercatori nella cittadella del Politecnico. E, ancora, «From concept to
car» il progetto di filiera di Ceip e Camera che ha valorizzato le eccellenze dell’indotto. E poi le schede sull’Istituto Mario Boella e sul Consorzio
5T perché un vero progetto di mobilità sostenibile non può fermarsi
soltanto l’auto. Lo ha ribadito, nel
primo intervento al convegno organizzato al pomeriggio dal Ceip, Guido Rossignoli, direttore dell’Anfia:
«La strategia che punta a ridurre le
emissione di Co2 da parte dei veicoli non può focalizzarsi solo sull’auto.
Siamo di fronte a un problema complesso che richiede sforzi combinati. Ecco perché allora l’industria dell’auto chiede un piano globale che
comprenda sì nuove tecnologie per
ridurre le emissioni ma anche un
cambiamento nei comportamenti
di guida, infrastrutture adeguate,
Il modello interessa
la giunta Renzi:
presto un incontro
per un eventuale
accordo
La gestione del traffico di 5T
conquista Detroit (e Firenze)
Foti: abbiamo ridotto i tempi di tram e bus e lo smog
I protagonisti/1
I protagonisti/2
PININFARINA
ISTITUTO BOELLA
L’ad Silvio Angori ha
parlato della prima
vettura elettrica italiana
Paolo Mulassano ha
spiegato i due progetti
di sostenibilità del Boella
CONSORZIO 5T
ANFIA
Il general manager
Giovanni Foti ha illustrato
20 anni di applicazioni
Guido Rossignoli,
direttore, chiede politiche
concertate sulla mobilità
La curiosità
L’ad vive un momento di popolarità nella città della Chrysler: non troppo voluto
Per Marchionne scene da star
al ristorante autografi e foto
EI è proprio Marchionne? Quello della Chrysler? Possiamo fare una
foto insieme?». La scena è realmente accaduta qualche settimana fa in un ristorante di Detroit.
Protagonisti: l’ad di Fiat e una bella signora americana (con consorte). E alla risposta affermativa del
manager del Lingotto, la donna ha
invitato il marito a scattare «una
bella foto» di lei sorridente accanto a Marchionne. Se questo aneddoto rappresenta senza dubbio un
eccesso, la popolarità del manager
italo-canadese nella capitale
americana dell’auto è in aumento.
«L
E proprio come Danilo Gallinari
dei New York Knicks o Andrea Bargagni e Narco Belinelli dei Toronto Raptors — i tre italiani che stanno imponendosi con successo
nella Nba, il massimo campionato
di basket nordamericano — Marchionne si trova spesso a dover firmare autografi nei locali che frequenta nei sobborghi di Detroit
quando stacca per andare a cena.
Scene a cui non è certo abituato
a Torino dove può tranquillamente presentarsi da solo in un negozio di ottica di via Roma per cambiare gli occhiali o in Cinquecento
in uno dei caffè di piazza San Car-
lo per un aperitivo senza che la
gente lo fermi o lo invochi come
una star. Ma d’altronde sotto la
Mole lo si vede raramente a cena: i
tempi delle pizze con Chiamparino da Cristina in corso Palermo sono lontani, ora il manager quando
è a Torino preferisce la cucina del
cuoco Filippo, cui è affidata la buvette ricavata ai piani alti del Lingotto. E se c’è un gruppo più numeroso al massimo scende al ristorante di Eataly. Ed è tutto un altro piacere rispetto ai piatti della
cucina di Detroit.
(p.p.l.)
Sergio Marchionne
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’AZIENDA Itt Motion
Technologies fornirà le
pastiglie freni per il nuovo Renault “Master”, sia
per il primo equipaggiamento (Oem) che per i ricambi originali (Oes).
Controllata da Itt Corp.
(Nyse: Itt), la società ha
la sua sede produttiva e
il centro internazionale
di R&D a Barge, in provincia di Cuneo. La
commessa con Renault
vale oltre un milione di
pastiglie. Il nuovo prodotto della Itt è stato sviluppato negli ultimi due
anni, grazie al lavoro di
un team dedicato di circa 10 persone, inclusi
project manager, tecnici chimici e collaudatori,
impegnati nel centro
R&D di Barge, inaugurato nel settembre 2008.
energie alternative e sconti sulle tasse per i veicoli più ecologici». Altrimenti l’industria europea delle
quattro ruote si troverà ancora una
volta a pagare un prezzo troppo alto.
Ma sotto il cielo di Torino c’è chi
l’auto in chiave sostenibile la produce già: la Pininfarina. Come ha spiegato l’ad Silvio Angori, che sta guidando con successo l’azienda fuori
dalla crisi finanziaria prima che di
prodotto, «Pininfarina è dagli anni
Settanta che studia lo sviluppo di
un’auto sostenibile e ora è tra le prime aziende in Europa ad aver realizzato una vettura elettrica al cento
per cento». Ma c’è di più: l’azienda di
Cambiano si sta sempre più concentrando su veicoli più leggeri e sicuri «che riducano le emissioni e i
consumi».
Se l’auto è importante, altrettanto decisive possono risultare le misure per una maggiore sostenibilità.
Per esempio una gestione intelligente del traffico. È quello di cui si
sta occupando il consorzio 5T. Dai
primi sistemi di semafori intelligenti collegati a bus e tram per garantire la priorità agli incroci, sperimentati negli anni ‘80 ai dispositivi tecnologici di bordo attuali che consentono di avere in tempo reale gli
aggiornamenti sul traffico, code e
chiusure improvvise comprese.
Con effetti concreti sulla mobilità,
come ha spiegato il general manager Giovanni Foti: «Abbiamo aumentato la velocità commerciale di
bus e tram del 17 per cento e ridotto
del 17 per cento i tempi di percorrenza del traffico privato con un benefico -10 per cento sull’inquinamento da veicoli». Una descrizione
che ha colpito Keith Crain di «Automotive news» moderatore del dibattito: «Servirebbe qualcosa di simile anche qui a Detroit, soprattutto per le ore di punta». In realtà, il
consorzio 5T ha più concrete possibilità di piazzare le sue tecnologie a
Firenze. La nuova giunta comunale
si è fatta viva: presto ci sarà un incontro tra manager torinesi e amministratori fiorentini. Ma c’è un altro
progetto «made in Torino» che ha
colpito l’americano Crain: lo ha presentato Paolo Mulassano, ricercatore capo dell’Istituto Mario Boella.
Riguarda la riduzione dell’inquinamento causato dal lancio del sale
durante i mesi invernali. «Se andrà
in porto, fatecelo sapere: qui a Detroit abbiamo neve e ghiaccio per
parecchi mesi l’anno» ha concluso
Crain.
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Presentati al Sae
gli altri esempi
vincenti di mobilità
sostenibile
sotto la Mole