Scrivere giocando - Associazione Europea Disgrafie

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Scrivere giocando - Associazione Europea Disgrafie
SCRIVERE GIOCANDO
Giocare è un’arte? Un comportamento? Un’espressione?
E’ la prima fonte creativa motivazionale.
Da quale esigenza inconscia nasce? Di cosa fa parte? Cosa definisce?
I bambini sono la manifestazione naturale di una fase di bisogni incondizionati,
trascorsa la quale incomincia la ricerca dell’identità e l’affermazione della
personalità, verso la conquista dei propri spazi materiali e spirituali: cioè l’età
evolutiva, la crescita e il raggiungimento della consapevolezza e dell’equilibrio
emotivo.
Attraverso quale stadio la prima infanzia si sviluppa?
La motricità, l’attenzione, la partecipazione, l’espressività, il controllo emotivo, il
processo di relazione, il linguaggio comportamentale, la percezione cognitiva?
Tutte queste caratteristiche coinvolgono la dimensione dell’essere umano e
costituiscono in uguale misura e valore, la strutturazione del sistema integrato
corpo – mente.
In che modo si può coadiuvare il bambino all’inserimento globale nell’ambiente,
accompagnando l’accettazione di esso in modo sereno e responsabile?
Il sistema più consono che unisce questi elementi, è individuabile nel gioco,
strumento completo e veicolo di messaggi che favorisce la socializzazione, la
collaborazione, la condivisione, l’espansività e la comunicazione affettiva,
attraverso l’impegno intellettivo e psicomotorio.
Il gioco è quindi un mezzo per imparare? Un esercizio di apprendimento?
Esso è da ritenersi un’arte psicomotoria a tutto tondo che coinvolge corpo e
mente nella loro più completa e sostanziale unitarietà e interessa anche aree di
insegnamento complementari, quali per esempio ginnastica, musica, danza,
attività creative, pittoriche e di espressione teatrale.
Sicuramente si tratta di un passaggio importante che ha la funzione di
collegamento tra la sfera ricreativa e quella didattica.
Il gioco arricchisce; è
un mezzo di apertura verso l’ambiente esterno, è un
modo di costruire una dimensione vera e consapevole; è un elemento di
mediazione tra immaginazione e realtà; è area di conoscenza, approfondimento,
disciplina, fantasia; è una situazione sperimentale dell’io attraverso il quale si
manifestano sentimenti di gioia, vivacità, ma anche paure, insicurezze,
aggressività ed è di supporto per affrontare le difficoltà relazionali, rafforzando
l’autostima.
Insegnare giocando è un metodo istruttivo, il cui obiettivo è stimolare l’interesse
degli alunni verso materie come grammatica e geometria, eseguendo esercizi
fisici per rappresentare forme statiche o in movimento, grafemi o schemi, con
l’ausilio del proprio corpo; creando così un modello lineare da riportare su foglio
per meglio fissarne la rappresentazione.
Scopo di questo metodo è trovare nuovi strumenti educativi per trasmettere
concetti fondamentali relativi ad alcune discipline, progetto che fornisce maggiori
possibilità per comprendere materie scolastiche di base.
Per facilitare l’apprendimento della scrittura delle lettere dell’alfabeto e delle
parole, specialmente nel caso di bambini che presentano difficoltà grafo motorie,
l’insegnamento sotto forma di gioco può essere un buon contributo alla
soluzione; l’apprendimento attraverso il gioco costituisce una tappa fondamentale
per la formazione dell’età evolutiva.
Il gioco costruttivo contribuisce al processo educativo nel percorso didattico in
tutte le sue fasi.
Un facile esercizio consiste nell’eseguire ampi movimenti nello spazio utilizzando
una torcia a luce colorata proiettando sulla parete linee di vario tipo
corrispondenti a grafemi che il bambino riproduce seguendo il tracciato descritto;
i segni gradualmente si faranno più complessi fino ad arrivare a rappresentare
grafemi abbinati a un suono: l’attenzione sarà così focalizzata sulla direzione del
tracciato, sull’orientamento, sul coordinamento visuo motorio e sulla postura.
Questo gioco didattico serve a fissare la corrispondenza fonema-grafema per
condurre a una buona padronanza della segmentazione sillabica e delle sequenza
dei segni sì da individuarne, attraverso il tracciato, la parola completa.
Utile anche fare scomposizioni e composizioni di parole associando lettere a
figure, rimescolare le stesse seguendo la traccia di giochi linguistici (sciarade,
lipogrammi, anagrammi, rime); ciò accresce la prontezza intellettiva, l’intuito,
l’organizzazione, coadiuva la concentrazione e sviluppa l’abilità mentale.
L’uso del grafema scritto, o verbale per mezzo del suono, viene associato al
linguaggio corporeo, integrato e utilizzato come forma di sviluppo fisico nel
processo ludico educativo.
Anche servendosi del nostro corpo possiamo comporre, seguendo un tracciato
ginnico, grafemi e parole: un valido esercizio è quello di disporsi a terra e
formare lettere con braccia e gambe o, allo stesso modo, in piedi.
Questo è uno schema didattico con il quale si acquisisce sistematicità, ordine,
coordinazione dei movimenti, dimestichezza e intuito nel costruire anche
anagrammi, fino ad acquisire scioltezza grafo motoria.
Ciò che tradizionalmente viene considerata un’educazione fisica, può trasformarsi
in un percorso psicomotorio e grafo motorio.
Questo metodo interattivo è di notevole interesse e innovazione per affrontare
anche una vasta gamma di problematiche infantili: rappresenta, infatti, un
percorso particolarmente moderno e potenzialmente realizzabile per essere
applicato in situazioni che presentano disarmonie grafo motorie.
Il gioco, così esposto, non prevede antagonismo, ma sintonia, partecipazione,
collaborazione e progettualità, tutte capacità che coadiuvano il processo
cognitivo, comportamentale verso l’approccio comunicativo al quale va rivolta
particolare attenzione.
Se ne deduce, quindi, che il gioco armonico aiuta a raggiungere maggiore
stabilità anche sotto l’aspetto socio affettivo.
Scrivere giocando, muovendosi, divertendosi con abilità e fantasia al tempo
stesso per arrivare ad acquisire maggiore scioltezza fisica e fluidità grafo motoria.
Consapevolezza, armonia, energia sono tutti passaggi che conducono ad una
gestualità fluida verso una matura grafo motricità.
Anna Lisa Valente
Bibliografia.
Neri M.A. Scrivere con il corpo, Edizioni Ericksonn – Trento 2005
Poggia C. Percorsi di motricità consapevole, Edizioni Ericksonn – Trento 2010
Pratelli M. Disgrafia e recupero difficoltà grafo motorie, Ed. Ericksonn – Tn 1995
Riccio V. Laboratorio delle attività motorie, Edizioni Ericksonn – Trento 2011
Vecchiato M. La terapia psicomotoria, Edizioni Idelson-Gnocchi – Napoli 1998
Altre fonti
Valente A.L., Il processo ludico formativo verso la grafo motricità - Tesi To 2012
Vitale S., Chianura E. Il gioco della scrittura – Centro Educazione Attiva To 2010