BSE - Regione Veneto
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BSE – Encefalopatia Spongiforme Bovina DEFINIZIONE DEL PROBLEMA NORMATIVA DI RIFERIMENTO MATRICI ALIMENTARI CONTAMINABILI RIFERIMENTO REGIONALE POSSIBILE DANNO ALLA SALUTE RIFERIMENTO NAZIONALE ATTEGGIAMENTI PROTETTIVI BIBLIOGRAFIA EVENTI PASSATI E RECENTI RESPONSABILI COMPILAZIONE SCHEDA DEFINIZIONE DEL PROBLEMA BSE La BSE (dall’inglese: Bovine Spongiform Encephalopathy = Encefalopatia Spongiforme Bovina) è una malattia degenerativa cronica ad esito inevitabilmente fatale che colpisce il sistema nervoso centrale del bovino. Appartiene al gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE). L’agente responsabile della malattia è una proteina della membrana cellulare (PrPc) presente in particolare nelle cellule nervose che si trasforma in proteina patologica (PrPres). Questa malattia è indicata anche con il termine di malattia della mucca pazza, dall’inglese Mad Cow Disease. CJD La malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD) è una malattia neurodegenerativa cronica fatale dell’uomo, che insorge come malattia sporadica nell’85% dei casi, come forma ereditaria nel 10-15% ed il rimanente come forma iatrogena. Nel 1996 è stata evidenziata la correlazione fra le caratteristiche biochimiche e molecolari della proteina prionica evidenziata nel bovino affetto da BSE e nell’uomo affetto dalla variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD). La CJD viene oggi descritta in quattro forme epidemiologiche: sporadica, familiare, iatrogena e variante. Scrapie La Scrapie è una malattia fatale della pecora e della capra, conosciuta fin dalla metà del 1700, caratterizzata da prurito cronico e perdita del controllo muscolare e da degenerazione progressiva del sistema nervoso centrale. La trasmissione della BSE e della Scrapie avviene mediante ingestione di materiali (tessuti/organi) infetti. Nel caso della forma iatrogena della CJD la trasmissione avviene Pagina 1 di 8 Piano Sicurezza Alimentare – ultimo aggiornamento: marzo 2006 mediante l’utilizzo di strumenti non adeguatamente sterilizzati (in passato anche con la somministrazione dell’ormone dell’accrescimento prelevato da cadaveri e con il trapianto di cornea). Nel caso della vCJD si ritiene che la trasmissione avvenga attraverso il consumo di materiale specifico a rischio. Non è stata dimostrata la trasmissione attraverso il consumo di carne. Le attuali conoscenze sono indicative della possibilità della trasmissione della variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD) da uomo a uomo attraverso la trasfusione di sangue. MATRICI ALIMENTARI CONTAMINABILI Sono considerati a rischio (MSR = Materiale Specifico a Rischio) e pertanto esclusi dalla alimentazione umana i seguenti organi: Per la BSE - Il cranio, esclusa la mandibola e compresi encefalo e occhi, la colonna vertebrale escluse le vertebre caudali, le apofisi spinali e trasverse delle vertebre cervicali, toraciche e lombari e la cresta sacrale mediana e le ali del sacro, ma includendo i gangli spinali e il midollo spinale dei bovini di età superiore a 12 mesi, nonché le tonsille, gli intestini dal duodeno al retto e il mesentere dei bovini di qualunque età. Per la Scrapie - Il cranio, compresi il cervello e gli occhi, le tonsille e il midollo spinale di ovini e caprini di età superiore a 12 mesi o ai quali è spuntato un dente incisivo permanente, nonché la milza e l’ileo di ovini e caprini di tutte le età. POSSIBILE DANNO ALLA SALUTE Come nel caso degli animali, la variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob porta inevitabilmente alla morte della persona colpita. Esordio con disestesie e atassie precoci accompagnato da precoci disturbi della personalità (disturbi neuropsichiatrici progressivi). Differisce dalle manifestazioni della CJD sporadica per la comparsa più tardiva dei segni caratteristici (mioclonie ed EEG periodico). Non esistono al momento terapie in grado di curare la malattia. ATTEGGIAMENTI PROTETTIVI Sulla base delle attuali conoscenze, l’esclusione dei materiali specifici a rischio dall’alimentazione umana consente di evitare il contagio. Pagina 2 di 8 Piano Sicurezza Alimentare – ultimo aggiornamento: marzo 2006 EVENTI PASSATI E RECENTI In Italia sono stati diagnosticati 133 casi di BSE dal 2001 al 2006; nel 1994 sono stati diagnosticati 2 casi in bovini importati dal Regno Unito. In Italia è stato diagnosticato un solo caso di variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Regionale • Deliberazione Giunta Regionale 699 del 09/04/2002 Piano per l'attuazione dei controlli sulle encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) nella Regione Veneto (BSE nei bovini, scrapie negli ovi-caprini). • Deliberazione della Giunta Regionale 22 dicembre 2004, n. 4060 Piano Regionale di Selezione Genetica per la Resistenza alle Encefalopatie Spongiformi negli ovini Nazionale • Decreto del 16/10/2003 Misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili • Ordinanza del 01/10/2002 Norme relative al divieto di utilizzo di test diagnostici in vivo per le encefalopatie spongiformi trasmissibili. • Ordinanza del 27/09/2002 Proroga delle misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili. • Decreto 06 agosto 2001 Modifiche al decreto 7 gennaio 2000 in materia di sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina. • Legge n.49 09/03/2001 Conversione in legge con modificazioni del decreto-legge 11 gennaio 2001 n. 1 recante: Disposizioni urgenti per la distruzione del materiale a rischio per encefalopatie spongiformi bovine • Decreto Ministeriale 19/02/2001 Modificazioni all'allegato del Decreto Ministeriale 7 gennaio 2000 sul sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina • Testo del D.L. 21/11/2000 n. 335 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 272 del 21 novembre 2000), coordinato con la legge di conversione 19 gennaio 2001, n. 3 recante: Pagina 3 di 8 Piano Sicurezza Alimentare – ultimo aggiornamento: marzo 2006 "Misure per il potenziamento della sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina". • Decreto Legge 335 potenziamento Sorveglianza BSE 21/11/2000 Misure per il potenziamento della sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina. • Decreto Ministeriale 07/01/2000 Sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina Europea • REGOLAMENTO (CE) n. 253/2006 della Commissione del 14 febbraio 2006 che modifica il regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne i test diagnostici rapidi e le misure di eradicazione delle TSE negli ovini e nei caprini. (testo rilevante ai fini del SEE) • Decisione della Commissione del 30 novembre 2005 che approva i programmi di eradicazione e la sorveglianza delle malattie animali e di talune TSE e per la prevenzione delle zoonosi presentati agli Stati membri per il 2006 [notificata con il numero C(2005) 4621] (testo rilevante ai fini del SEE) • Decisione della Commissione del 14 ottobre 2005 relativa ai programmi di eradicazione e la sorveglianza delle malattie animali e di talune TSE e ai programmi intesi a prevenire le zoonosi, che possono fruire di un contributo finanziario della Comunità nel 2006. (2005/723/CE) • REGOLAMENTO (CE) n. 1139/2003 della Commissione del 27 giugno 2003 che modifica il regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i programmi di sorveglianza e il materiale specifico a rischio • REGOLAMENTO (CE) n. 999-2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22/05/2001. Disposizioni per la prevenzione,il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili RIFERIMENTO REGIONALE Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare, Venezia. Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie viale dell’Università 10, 35020 Legnaro (PD) Pagina 4 di 8 Piano Sicurezza Alimentare – ultimo aggiornamento: marzo 2006 Tel.: 049 8084200 (centralino) sito web: http://www.izsve.it/ Persona di riferimento: dott. Franco Mutinelli Tel.: 049 8084259 | e-mail: [email protected] RIFERIMENTO NAZIONALE Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta via Bologna 148, 10154 Torino Tel: 011 26861 | e-mail: [email protected] Persona di riferimento: Dott.ssa Maria Caramelli Tel: 011 2686296 | e-mail: [email protected] BIBLIOGRAFIA Letteratura di base • Collinge J., Palmer M.S. (1997). “Prion diseases”. Oxford University Press, Oxford. • “Greenfield’s neuropathology”. (2002). (Graham D.I., Lantos P.L. 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