testo relazione/i - Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia
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Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia _______________________________________________________________________ VIII LEGISLATURA - ATTI CONSILIARI - PROGETTI DI LEGGE E RELAZIONI _______________________________________________________________________ CONSIGLIO REGIONALE CG/LP/db N. 203-A RELAZIONE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE (Attività produttive: agricoltura, foreste, artigianato, commercio, industria, turismo, economia montana, lavoro e cooperazione, pesca marittima e acquacoltura) (Relatori di maggioranza CIRIANI, PETRIS) sul DISEGNO DI LEGGE <<Istituzione del Fondo regionale per la gestione delle emergenze relative alle epizoozie e alle fitopatie in agricoltura e prime norme di applicazione per l'emergenza B.S.E.>> Presentato dalla Giunta regionale il 9 aprile 2001 -------- Presentate alla Presidenza il 18 aprile 2001 (Ciriani) 23 aprile 2001 (Petris) -------- 203_A.doc Signor Presidente, signori Consiglieri la proposta di legge che portiamo all’attenzione dell’Aula nasce dalla necessità, purtroppo urgente, di garantire alla nostra regione uno strumento legislativo con il quale far fronte alle emergenze di natura veterinaria e fitosanitaria in agricoltura. Tutti i colleghi ben conoscono gli effetti che le numerose crisi veterinarie - ultima la cosiddetta “mucca pazza” ovvero Encefalopatia Spongiforme Bovina - hanno prodotto sull’attività e sul patrimonio zootecnico anche della nostra Regione, nonché sul mercato delle mucche da carne senza dimenticare naturalmente il grave allarme sociale diffuso tra i consumatori. La presente norma interviene - grazie a un percorso preferenziale di emergenza sollecitato dalla Giunta e accolto dal Consiglio - ad istituire con l’articolo 1 un “Fondo per le emergenze fitosanitarie e le epizoozie in agricoltura”. Il fondo ha una gestione fuori bilancio (naturalmente sottoposto a tutte le disposizioni imposte dalle normative regionali e nazionali) e ciò allo scopo di attivare con maggiore velocità l’iter dei contributi che pur rientrando tra quelli definiti dalla Comunità Europea “aiuti di stato” sono ammissibili se inquadrati in una precisa attività di prevenzione. A questo proposito giova ricordare che saranno i singoli atti amministrativi di natura regolamentare ad attivare e disciplinare i futuri possibili interventi. Inoltre con l’articolo 2 si propongono norme con le quali si interviene specificatamente per contrastare l’emergenza della “mucca pazza” sul territorio della regione con interventi volti a coprire i costi dello smaltimento del materiale a rischio e a scongiurare l’abbandono dell’attività nel settore zootecnico riconoscendo agli imprenditori coinvolti in questa emergenza un indennizzo per il “fermo d’azienda”. Come peraltro già esplicitamente ricordato anche nel corso del dibattito in commissione, siamo di fronte a un intervento urgente, necessario ma che merita una pronta integrazione con norme che siano dirette a certificare e garantire, in ogni passaggio della filiera produttiva, la qualità delle carni e la scrupolosa osservanza delle disposizioni di legge anche attraverso l’istituzione (come proposto dal sottoscritto e dai gruppo di A.N. in un apposito d.d.l.) di contrassegni o marchi di qualità regionali degli animali allevati, macellati sul territorio regionale e destinati al consumo. Solo un preciso impegno da parte di tutti i soggetti della filiera produttiva (allevatori, macellatori, venditori al dettaglio, associazioni di categoria etc.) e degli enti istituzionali responsabili dei controlli (regione e Aziende sanitarie in primis) può gradualmente, ma irreversibilmente contribuire a ricostituire il rapporto di fiducia tra i cittadini imprenditori (zootecnici e agricoli) e i cittadini consumatori all’insegna della qualità e della trasparenza. 203_A.doc Ci auguriamo pertanto che - come da dichiarazioni pronunciate in sede di commissione da quasi tutti i gruppi - si possa concretamente intervenire in questa direzione magari con precisi emendamenti al presente testo. LUCA CIRIANI 203_A.doc Signor Presidente, signori Consiglieri Il provvedimento proposto dalla Giunta Regionale affronta, finalmente, il problema dell’emergenza causata dalla BSE, che ha avuto un impatto molto rilevante nel comparto dell’allevamento zootecnico con particolari ricadute negative in fatto di consumi di carne bovina, fenomeno derivato essenzialmente dalla rottura del “rapporto fiduciario” tra produttori e consumatori. Alcune settimane fa il gruppo regionale dei Democratici di Sinistra aveva presentato una mozione in merito alla questione chiedendo alla Giunta Regionale di superare l’inerzia sul tema tenuto anche conto che il Governo Italiano con proprio provvedimento, peraltro recentemente convertito in legge dal Parlamento, aveva emanato incisivi provvedimenti in merito. Risulta evidente che comunque non è possibile disgiungere le due questioni, da un lato il sostegno economico a quegli operatori i cui allevamenti potrebbero trovarsi nella drammatica situazione di contagio della BSE e quindi con le conseguenze economiche e sociali del caso, dall’altro la certezza da parte del consumatore che la carne abbia tutti i requisiti della qualità, certificati da una attenta analisi e controllo della filiera zootecnica. Giova ricordare che l’intervento economico che tenda ad assicurare l’agibilità degli impianti di allevamento compromessi dall’interruzione dell’attività agricola in uno ad un equo indennizzo per il riavviamento dell’azienda zootecnica a seguito della rilevazione positiva di presenza di BSE sono atti dovuti anche per distribuire sulla collettività un danno che non può essere semplicemente ascritto a comportamenti non coerenti sul piano della naturalità della conduzione agricola e quindi da fare subire solo all’imprenditore agricolo. Tutto sommato appare anche positivo il fatto che si abbia individuato, oltre ad uno specifico strumento finanziario per fronteggiare l’emergenza BSE, anche una più generale possibilità di intervento nella malaugurata ipotesi di altre emergenze nell’intero comparto agricolo. Il sostegno al provvedimento appare quindi del tutto ovvio soprattutto se pensiamo che già durante l’esame della legge finanziaria i DS avevano sollecitato una posta di bilancio. Semmai, quando il provvedimento passerà al vaglio dell’aula, sarà opportuno integrare la normativa con le disposizioni statali e comunitarie. Infatti per l’emergenza mucca pazza a seguito dell’approvazione del Bilancio Rettificativo e Suppletivo (BRS), da parte del Parlamento Europeo, sono stati recuperati 971 milioni di Euro (circa 2000 miliardi di Lire) con i quali si provvederà circa: 1. il piano di acquisto e di distruzione degli animali di età superiore a 30 mesi che non sono stati sottoposti a un test per il rilevamento della BSE (il 70% del costo totale é a carico del bilancio comunitario, il restante 30% é a carico degli Stati membri). Il costo totale é stimato a 700 milioni di Euro; 203_A.doc 2. l’obbligo di effettuare test per il rilevamento della BSE sugli animali di età superiore a 30 mesi destinati al consumo umano a decorrere dal 1° gennaio 2001 anziché dal 1° luglio 2001 comporta costi supplementari stimati a 33 milioni di Euro; 3. l’applicazione del piano d’intervento pubblico esistente, il quale prevede che la Commissione può sostenere il mercato nel caso in cui esso scenda al di sotto di una soglia di sicurezza. Il volume finanziario stimato é di 238 milioni di Euro; Va sottolineato quindi che le risorse stanziate e le misure adottate rappresentano una buona risposta anche se non esaustiva rispetto agli enormi problemi prodotti dall’emergenza Mucca Pazza e a quelli che potrebbero sorgere in futuro. L’emergenza BSE ripropone con forza l’urgenza di una coerente e robusta politica di prevenzione e sicurezza alimentare”. RENZO PETRIS Poiché la 2a Commissione non ha apportato modifiche al disegno di legge n. 203, se ne riproduce integralmente il testo. 203_A.doc