Giovani imprenditori motore dello sviluppo agricolo del

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Giovani imprenditori motore dello sviluppo agricolo del
PRIMO PIANO
Al via il corso di formazione 2008-2010 della durata di 600 ore.
Consegnati i brevetti a 55 nuovi imprenditori agricoli
Giovani imprenditori
motore dello sviluppo
agricolo del Trentino
Dal 1986 ad oggi il corso per la qualificazione
professionale dei giovani imprenditori agricoli
ha registrato circa 1800 iscritti
Silvia Ceschini
Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach- Istituto Agrario di San Michele all’Adige
di tutte le iniziative di formazione continua promosse dal Centro
Scolastico”.
Il premio di insediamento ammonta a 30 mila euro per il settore orto-frutti-viticolo, 35 mila
euro per quello biologico e 40
mila euro, invece, per il comparto
zootecnico. “Nell’ambito del PSR
2007-2013, per quanto riguarda
l’anno 2008, sono pervenute 116
domande – ha spiegato Mauro
Fezzi – e la proiezione finanziaria
porta a prevedere una spesa di
3.650.000 euro”. Sono intervenuti
anche il coordinatore della Sezio-
TERRA TRENTINA 11/2008
Sessantadue giovani agricoltori
hanno iniziato, il 17 novembre
scorso, all’Istituto Agrario di San
Michele all’Adige, il corso denominato “Brevetto Professionale
per Imprenditori Agricoli”, meglio
conosciuto come “corso delle 600
ore”, finalizzato ad acquisire competenze e conoscenze per avviare
e gestire un’impresa agricola, ma
anche ad ottenere il premio di insediamento previsto dal Piano di
Sviluppo Rurale della Provincia
autonoma di Trento.
L’inaugurazione del percorso formativo è stata anche l’occasione
per consegnare l’attestato ai 55
imprenditori che hanno concluso il corso nel periodo novembre
2006-ottobre 2008. Alla cerimonia
sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell’Istituto Agrario, Giovanni Gius, il dirigente del Dipartimento agricoltura e alimentazione
della Provincia autonoma di Trento, Mauro Fezzi, il responsabile del
Centro Scolastico, Marco Dal Rì.
“L’Istituto Agrario mette a disposizione competenze professionali
uniche a livello nazionale – ha
detto il presidente Gius alla platea
di giovani agricoltori –. Cercate di
sfruttare le conoscenze acquisite, create un colloquio continuo
con i docenti per approfondire
le varie tematiche e approfittate
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ne qualificazione professionale
agricola, Michele Covi e i responsabili didattico-organizzativi del
corso, Paolo Dalla Valle e Carlo
Micheli. Dall’anno di attivazione
(1986) ad oggi, il corso per la
qualificazione professionale dei
giovani imprenditori agricoli ha
registrato circa 1800 iscritti.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito
dell’attività di qualificazione professionale agricola programmata
dal Centro Scolastico Iasma grazie al finanziamento del Piano di
Sviluppo Rurale della Provincia
autonoma di Trento. Il percorso
formativo è rivolto ai giovani di
età compresa tra 18 e 40 anni che
intendono insediarsi in agricoltura e quindi ottenere il premio di
primo insediamento in azienda
agricola, ma non sono in possesso di un titolo di studio rilasciato
da una scuola superiore agraria.
L’obiettivo è garantire l’acquisizione di una serie di competenze mirate alla corretta gestione di
un’azienda agricola ed il conseguimento del brevetto professionale di imprenditore agricolo.
Formazione professionale per adulti sotto la lente
INTERVISTA a Paolo Dalla Valle
“
Sono giovani determinati e intraprendenti”
TERRA TRENTINA 11/2008
Paolo Dalla Valle è il responsabile organizzativo dell’attività di formazione ed aggiornamento professionale per adulti in ambito agricolo. Ha
seguito fin dal suo nascere, nel 1986, il percorso formativo delle 600 ore,
che in 22 anni ha formato 1800 imprenditori. In questa attività didattica è coadiuvato dal prof. Carlo Micheli, insegnante dell’Istituto Tecnico
Agrario di San Michele. Facciamo il punto su questa esperienza.
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Dalla Valle, in questi anni ha potuto conoscere da vicino centinaia di operatori agricoli. Come
è cambiato questo mondo?
Gli operatori del settore, in questi anni, hanno dovuto affrontare
diversi cambiamenti legati in particolare al fatto che l’agricoltura è
passata da un ruolo di carattere
quasi esclusivamente produttivo
ad una funzione ambientale, di
salvaguardia e di valorizzazione
del territorio e di qualità dei prodotti. Di conseguenza chi ha preso
la decisione di rimanere o di rien-
trare nel settore lo ha dovuto fare
con una mentalità più imprenditoriale e più aperta alle esigenze del
consumatore e della società in generale. In tale contesto è necessaria una preparazione professionale
più adeguata alle diverse competenze che l’agricoltore si trova a
dover mettere in campo.
Quali sono le principali problematiche che deve affrontare chi sceglie di fare l’imprenditore agricolo?
Le maggiori difficoltà che un
giovane si trova ad affrontare
sono legate alla disponibilità di
un’azienda agricola da gestire
ed in particolare all’acquisizione
dei terreni da coltivare. Infatti la
poca disponibilità e i relativi valori di mercato dei terreni agricoli
rappresentano uno degli ostacoli principali da superare sia per
quanti si trovano a subentrare
all’azienda familiare che per quelli che intendono costituire una
nuova azienda. Altro aspetto da
considerare è quello relativo alle
autorizzazioni necessarie per av-
Stiamo parlando di una professione molto impegnativa che
richiede spirito di sacrificio e
tanta buona volontà.
Sicuramente alcuni comparti del
settore, in particolare quello zootecnico, richiedono soprattutto
una grande passione per l’attività
che si va a svolgere; i risultati economici paragonati all’impegno di
tempo, all’investimento di risorse
e al rischio d’impresa sono spesso poco concorrenziali con altri
tipi di attività. Peraltro la volontà
di gestire in proprio un’azienda
agricola è ancora un’attrattiva interessante per i giovani, visto che
permette una certa autonomia
operativa e sicuramente una gratificazione che va al di la del puro
ritorno economico.
Un altro aspetto importante
da considerare è il progressivo avvicinamento dell’universo femminile al mondo agricolo.
Negli ultimi dieci anni la presenza
femminile, a mio avviso, è cresciuta dal punto di vista qualitativo nel senso che le donne sono
maggiormente coinvolte nella gestione delle aziende in cui operano; infatti gradualmente si è passati da un ruolo principalmente
operativo limitato ad alcune fasi
del processo produttivo ad una
collaborazione più partecipe nelle
scelte imprenditoriali dell’azienda. Questo è dovuto anche al fatto che molte aziende si sono sviluppate attraverso l’agriturismo, la
vendita diretta, la fattoria didattica, le colture a frutto piccolo, gli
allevamenti di ovi-caprini, l’apicoltura, che sono attività magari
più adatte al gentil sesso.
Quali sono gli elementi che
caratterizzano la formazione
professionale dell’Istituto di
San Michele? E soprattutto, su
quali punti si intende puntare?
Gli obiettivi del corso B.P.I.A.
sono quelli di approfondire il più
possibile tutte le tematiche che
l’imprenditore agricolo si trova
ad affrontare nella gestione della propria azienda; spesso infatti
l’agricoltore concentra la propria
attenzione, forse giustamente,
sugli aspetti riguardanti il processo produttivo delegando ad altri
molti aspetti forse altrettanto importanti. Conoscere in maniera
adeguata gli aspetti normativi del
settore, i costi e i ricavi dell’azienda, le regole di mercato, le problematiche relative alla sicurezza
sul lavoro, le potenzialità degli
strumenti informatici e molte altre
tematiche, è sicuramente importante per la crescita professionale
degli addetti. Uno dei punti fondamentali dell’intervento formativo è inoltre quello di mettere a
confronto le varie esperienze dei
corsisti; tale confronto è un valore
aggiunto dell’iniziativa in quanto
permette di affrontare le diverse
problematiche con un taglio di
carattere pratico.
Il percorso previsto dura circa
due anni, per un totale di circa
600 ore, ma l’aggiornamento è
continuo.
L’Istituto ormai da più di 30 anni
propone sul territorio, in collaborazione con le Organizzazioni
professionali di categoria e con
il movimento cooperativo, un
programma di corsi e seminari
di formazione ed aggiornamento
che coinvolge annualmente più di
1000 operatori agricoli; questo tipo
di attività, che prevede iniziative di
durata variabile tra le 4 e le 50 ore,
permette di rispondere con tempestività ai fabbisogni di conoscenza
del settore agricolo che, come già
precedentemente indicato, sono in
continua evoluzione.
Dove siamo arrivati? Dove occorre puntare maggiormente
l’attenzione quando parliamo
di formazione in questo settore?
Il lavoro svolto in questi anni è
stato senza dubbio importante
e penso che abbia permesso di
coinvolgere almeno una volta
tutti gli operatori del settore. Un
passo importante che si dovrebbe
perseguire è quello di far passare il concetto che la formazione,
anche in agricoltura, rappresenta
uno dei fattori produttivi più importanti; spesso infatti la formazione è vista come un ulteriore
vincolo nello svolgimento della
propria attività.
Quale è l’esperienza che più le
è rimasta impressa in questi
22 anni di coordinamento dei
corsi agricoli?
Ognuna delle persone che ho incontrato nei corsi a San Michele
o nelle diverse sedi del territorio
provinciale ha arricchito il mio bagaglio di conoscenza ed esperienza; le problematiche di carattere
aziendale in genere si mescolano
con quelle familiari o comunque
personali e quindi devono essere
affrontate anche da chi si occupa
di formazione in maniera complessiva. L’aspetto forse più rilevante che posso far notare è quello riferito alla caparbietà con cui
molti giovani che si sono insediati
in agricoltura, magari provenendo
da altre esperienze professionali,
hanno affrontato i vari ostacoli
incontrati; la loro determinazione
a raggiungere gli obiettivi che si
erano prefissati è senza dubbio
uno degli elementi più significativi da ricordare.
TERRA TRENTINA 11/2008
viare l’attività e per realizzare gli
investimenti aziendali programmati che di per sé sono già abbastanza onerosi dal punto di vista
economico; anche in questo caso
l’iter è spesso lungo e costringe
in qualche caso il giovane a ritardare la scelta di intraprendere a
tempo pieno l’attività agricola.
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PRIMO PIANO
I ritratti
TERRA TRENTINA 11/2008
Brevetto Professionale per Imprenditori Agricoli 2006/2008
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NICOLA TOMASI
“La mia azienda agricola è
una società agricola semplice,
di tipo viticolo/frutticolo, che
ho costituito con un mio amico che si è già insediato da un
paio di anni.
La società nasce dall’unione
di due aziende agricole preesistenti, quelle dei nostri
rispettivi genitori, la mia ubicata a S.Margherita e
quella del mio socio ubicata a Marani, entrambe nel
comune di Ala.
Questa società agricola era nata fin da principio con
l’idea di ampliare e modernizzare le due aziende
preesistenti, ma ci siamo resi conto che bisognava trovare un percorso formativo che ci desse una
mano a concretizzare le nostre idee, ecco che in tempi diversi, entrambi abbiamo deciso di frequentare il
corso professionale per giovani Imprenditori Agricoli, dal quale abbiamo appreso informazioni, nozioni
e metodologia su come condurre la nostra azienda
agricola.
Innanzitutto, abbiamo ampliato la nostra azienda
agricola, per poter essere in regola con gli standard
minimi per l’iscrizione all’APIA e per poter raggiungere il monte ore per i due premi di insediamento,
quindi abbiamo preso in affitto altri vigneti, abbiamo
ampliato la superficie coltivata a Kiwi, certificandoli
con metodo di coltivazione biologica, appoggiandoci
all’istituto ICEA per le certificazioni.
Abbiamo iniziato a modernizzare le attrezzature
della nostra azienda e per realizzare il nostro sogno,
un agritur e una fattoria didattica, abbiamo preso
in affitto trentennale la tenuta denominata Prabubolo di proprietà della Fondazione cavalier Antonio
de Pizzini, che è situata nel comune di Ala”.
LORIS BRENA
“L’Azienda Agricola Palù di
Brena Loris, Ivan e Iori Flora
ha sede a Gallio nel comune
di Bleggio Superiore. È stata avviata da mio padre nel
1980 e si occupava essenzialmente della produzione del
latte coprendo il fabbisogno aziendale con fieno e
mais. Inoltre produceva 300 q di patate all’anno.
Dalla fine degli anni Novanta siamo entrati a far
parte del progetto di mio padre anch’io e i miei fratelli, inizialmente solo come secondo lavoro. Nel
2002 si è presa la decisione di vendere le quote latte
e di orientare l’azienda verso una direzione fruttiviticola, pur mantenendo una linea zootecnica. Attualmente l’azienda si occupa principalmente della produzione di ciliegie, patate, uva, mais ceroso,
fieno, vendita legna da ardere e manze da ristallo.
Oltre alle sopra indicate produzioni ci occupiamo di
controterzismo: sgombero neve, pulizia cigli stradali,
sfalcio prati. Da quando mi sono insediato le produzioni sono aumentate passando a 2,7 ettari di vigneto coltivati a Chardonnay, Müller e Kerner, 1,05
ettari di ciliegie coltivati a Kordia e Regina, 7 ettari
di patate coltivati a Cicero e Kennebec, 12 ettari di
mais e 54 ettari di prato. Per quanto riguarda la legna il dato è rimasto invariato a 1500 q.
L’intenzione futura è di ridurre il numero di manze
da ristallo per inserire un centinaio di capi di razza Grigio Alpina, ritornando così alla produzione di
circa 2000 q di latte annui, e collocare sul comune
del Bleggio un distributore automatico di latte; per
quanto riguarda la rimanenza di latte si sta valutando l’ipotesi di realizzare un piccolo caseificio per
la vendita diretta di formaggio con la possibilità di
visita della stalla (in fase di ristrutturazione) da parte dei clienti”.
MARISA CORRADI
“Da numerosi anni lavoro
nell’azienda agricola situata
nel comune di Lavarone, che
prima era di proprietà di mio
suocero e poi di mio marito
Fulvio e di suo fratello Nicola.
L’allevamento è costituito da circa 45 vacche la latte
e 30 capi tra manze e vitelle in stabulazione fissa.
La rimonta è interamente interna. La razza allevata
è in prevalenza la Pezzata rossa dalla quale si ottengono buoni risultati economici dalla vendita dei
vitelli incrociati con razze da carne.
Il latte prodotto viene conferito al Caseificio degli Al-
tipiani e del Vezzena e lì trasformato in formaggi e
poi venduto al dettaglio nei due punti vendita e all’ingrosso attraverso la collaborazione del polo Formaggi
Trentini. Nel corso dell’anno 2007 ho deciso di partecipare al corso per il BPIA con l’idea di modificare
la mia posizione nell’azienda da semplice collaboratrice a fini INPS a imprenditore agricolo professionale a tutti gli effetti costituendo una società semplice
agricola nella quale io e mio marito saremo corresponsabili al 50%. Stiamo predisponendo documenti
e valutazioni per conferire macchine, attrezzature,
bestiame, ecc.. nella nuova società. Abbiamo firmato
una serie di compromessi per l’acquisto di circa 4.000
mq di terreno agricolo sul quale andremo a costruire
una nuova stalla a stabulazione libera con il relativo
fienile, dove si darà particolare importanza al risparmio energetico. Mi piacerebbe fare della mia azienda
agricola una fattoria didattica aperta alle scuole ed
ai numerosi turisti della zona. In collaborazione con
il Caseificio degli Altipiani e con il Museo del Miele
sarebbe possibile realizzare un percorso didattico tale
da impegnare i visitatori per l’intera giornata. Spero
di riuscire a realizzare questo nuovo progetto aziendale per migliorare le nostre condizioni di lavoro
svolto in armonia e tranquillità, per dare la dovuta
importanza al benessere animale”.
MAURO GENETTI
“Abito a Fondo in alta Val
di Non. L’azienda, essendo a
conduzione familiare, è attualmente di proprietà di mio
papà, ma richiede il lavoro
anche di mia mamma, di mio
fratello e mio; ce ne occupiamo a tempo pieno per gestirla nel migliore dei modi.
L’azienda si estende su circa 7 ettari di cui circa
5 dedicati alla coltivazione di molteplici varietà di
mele; sui restanti vengono prodotti: patate, albicocche, ciliegie, prugne, lamponi e more.
Nel corso degli anni, prima mio nonno e poi mio
papà, hanno cercato di creare un’azienda piuttosto
uniforme sul territorio cercando sempre con qualche
sforzo in più di acquistare i terreni vicini a quelli già
di proprietà ma soprattutto i terreni senza pendenze
quindi facili da lavorare meccanicamente. Tutte le
lavorazioni che comporta l’azienda vengono svolte
da noi a parte la raccolta delle mele che richiede l’
aiuto di manodopera prevalentemente dell’ est Europa. Quattro anni fa abbiamo chiuso la stalla di circa
20 capi e costruito nel fabbricato che è attaccato alla
casa di abitazione tre celle di conservazione per la
frutta; con molti sacrifici monetari e tanto lavoro ora
è possibile conservare al meglio tutto quello che viene
prodotto in azienda. Per soddisfare sempre di più la
clientela ci stiamo informando sulla trasformazione
dei prodotti, ad esempio, la produzione di succo di
mele e di marmellate ma questo richiede molto tempo soprattutto in ambito burocratico”.
Brevetto professionale per imprenditori
agricoli - Periodo 2006-2008
Gli imprenditori agricoli che hanno concluso il
percorso formativo sono:
Stefano Bailoni (Torbole), Marcela Isabel Baldo
Campusano (Vervò), Marco Bampi (Cognola), Daniele Benuzzi (Dro), Luigi Bonelli (Castello di Fiemme), Stefano Bortolotti (Drena), Loris Brena (Bleggio
Superiore), Lorenzo Brugnara (Vigo Meano), Sergio
Clementi (Nave San Rocco), Francesco Cologna
(Revò), Fabio Comai (Mattarello), Marisa Corradi
(Cappella di Lavarone), Ivan Cortella (Salorno),
Michele Cristofolini (Nave San Rocco), Loris Dalla
Torre (Bresimo), Paolo Dalla Torre (Flavon), Fabrizio
de Ricci (Denno), Giuliano Decristina (Soraga), Andrea Facci (Mezzolombardo), Claudio Faoro (Transacqua), Tarcisio Fattor (Romeno), Andrea Fedrizzi
(Mezzolombardo), Michele Gabardi (Ziano di Fiemme), Jvan Gabrielli (Celledizzo di Pejo), Mauro
Genetti (Fondo), Ivan Gianotti (Bresimo), Giulio Larcher (Rovereto), Michel Lucchi (Vion di Tres), Maria
Lucia Marchetti (Vigo di Ton), Matteo Marzadro
(Pedersano-Villa Lagarina), Antonio Menestrina
(Ravina), Franco Michelon (Faedo), Amedeo Montibeller (Marter di Roncegno), Laura Moser (Masi
di Cavalese), Michele Nardin (Faver), Heidi Ochsenreiter (Salorno), Paola Parenti (Trento), Barbara
Pellegri (Tione), Rosanna Pezzi (Termon di Campodenno), Leonardo Pisoni (Bleggio superiore), Laura
Pontalti (Palù di Giovo), Sergio Recla (Smarano),
Alessandro Stringari (Nanno), Simone Telch (Lavis),
Alessandro Toccoli (Pietramurata di Dro), Nicola Tomasi (S.Margherita di Ala), Luca Tonelli (Gardolo),
Annamaria Troccolo (Saone di Tione), Michela Turra (Tonadico), Vito Valenti (Bondo), Kuno Widmann
(San Genesio- Bz), Alice Zambarda (Lasino), Nives
Zancanella (Valda), Mora Zottele (Roncegno), Giovanni Paolo Zulberti (Storo).
TERRA TRENTINA 11/2008
La “carica” dei 55 imprenditori agricoli
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