«QUESTO PER VOI IL SEGNO» L` ANNUNCIO DI NATALE CI
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«QUESTO PER VOI IL SEGNO» L` ANNUNCIO DI NATALE CI
Mensile - anno 55 - n. 9 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Portavoce di san Leopoldo Mandić N. 9 - DICEMBRE 2015 «QUESTO PER VOI IL SEGNO» L’ ANNUNCIO DI NATALE CI INTERPELLA N. 9 DICEMBRE 2015 ANNO 55 SOMMARIO EDITORIALI 3 / San Leopoldo a Roma. A febbraio l’ostensione delle spoglie / Ai lettori / di Giovanni Lazzara 7 / Con san Leopoldo nell’Anno Santo / La voce del santuario / di Flaviano G. Gusella ATTUALITÀ ECCLESIALE 8 / «Questo per voi il segno». L’annuncio di Natale ci interpella / La parola del Papa / papa Francesco 12 / Padre Cosmo da Castelfranco. Missionario per l’Europa al fianco del b. Marco d’Aviano / di Lino Cusinato FEDE & VITA 14 / La terra, dono di Dio affidato all’uomo / Simboli biblici ›10 / di Roberto Tadiello 18 / Madre Teresa di Calcutta, un volto misericordioso senza alcuna polvere / Volti della misericordia >1 / di Gianluigi Pasquale SAN LEOPOLDO, IERI E OGGI 23 / Confessione e misericordia. Parole nuove per dire verità antiche / di Vinicio Campaci 29 / Devozione a Motta di Livenza / di Emilio Del Bel Belluz Portavoce di san Leopoldo Mandić Periodico di cultura religiosa dell’Associazione «Amici di San Leopoldo» Direzione, Redazione, Amministrazione Associazione «Amici di San Leopoldo» Santuario san Leopoldo Mandić Piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova Tel. 049 8802727 - Fax 049 8802465 Redazione: [email protected] Santuario: [email protected] Direttore e Redattore Giovanni Lazzara Dir. Responsabile Luciano Pastorello Hanno collaborato a questo numero Aurelio Blasotti, Vinicio Campaci, Lino Cusinato, Emilio Del Bel Belluz, Flaviano G. Gusella, Gianluigi Pasquale, Roberto Tadiello e Fabio Camillo SPIRITUALITÀ 34 / «Che il mio corpo scompaia!» / di Flaviano G. Gusella Impaginazione Tiziana Granza RUBRICHE 4 / Lettere a Portavoce / di Aurelio Blasotti Registrazione Tribunale di Padova n. 209 del 18.10.1961 26 / Grazie, san Leopoldo / a cura della Redazione 30 / Vita del santuario / a cura della Redazione Stampa Stampe Violato - Bagnoli di Sopra (PD) Iscrizione al R.O.C. n. 13870 Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini 36 / Calendario liturgico / a cura della Redazione Editore Associazione «Amici di san Leopoldo» 38 / Indici / Portavoce 2015 / a cura della Redazione Spedizione in abbonamento postale COME SOSTENERE «PORTAVOCE» QUOTA ASSOCIATIVA PER IL 2016 Italia € 18,00 - Estero € 28,00 o USD 38,00 - Sostenitore: a partire da € 50,00 Il versamento può essere effettuato: - alle poste, su conto corrente Banco Posta n. 68943901 intestato a: «Associazione Amici di San Leopoldo» - in banca, con bonifico bancario intestato a: «Associazione Amici di San Leopoldo» coordinate bancarie dello stesso conto: IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 BIC(SWIFT): BPPIITRRXXX solo per i Paesi che non usano Euro: IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 BIC(SWIFT): POSOIT22XXX - con assegno bancario intestato a: «Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini» e inviato a: Santuario san Leopoldo Mandić, piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova Nel rispetto del D.L. n. 196/2003 Portavoce di san Leopoldo Mandić garantisce che i dati personali relativi agli associati sono custoditi nel proprio archivio elettronico con le opportune misure di sicurezza. Tali dati sono trattati conformemente alla normativa vigente, non possono essere ceduti ad altri soggetti senza espresso consenso dell’interessato e sono utilizzati esclusivamente per l’invio della Rivista e iniziative connesse In copertina: presepio artistico allestito presso il santuario di san Leopoldo a Padova Le foto, ove non espressamente indicato, hanno valore puramente illustrativo Chiuso in prestampa il 15.10.2015 Consegnato alle poste tra il 16 e il 20.11.2015 Rettore del santuario Fra Flaviano Giovanni Gusella Santuario san Leopoldo Mandić Piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova Tel. 049 8802727 - Fax 049 8802465 AI LETTORI ◼ DI GIOVANNI LAZZARA San Leopoldo a Roma A febbraio l’ostensione delle spoglie L e spoglie di san Leopoldo Mandić saranno esposte a Roma, nella basilica vaticana di San Pietro, dal 5 al 10 febbraio 2016. La decisione di traslare temporaneamente a Roma il corpo del confessore cappuccino è stata presa da papa Francesco in persona, che ha voluto questo evento in concomitanza con la solenne celebrazione del 10 febbraio, mercoledì delle Ceneri, quando invierà i «missionari della misericordia» in tutto il mondo, affidando loro un compito importante: confessare e perdonare in segno della grande compassione divina. L’iniziativa, che rientra nell’ambito del Giubileo straordinario della Misericordia, è stata presentata da fra Mauro Jöhri, Ministro generale dei Cappuccini, in una lettera circolare a tutto l’ordine francescano. «Il Santo Padre – scrive fra Jöhri – ha chiesto a noi Cappuccini di portare in San Pietro le reliquie di due tra i nostri santi che maggiormente si sono distinti per il loro servizio al confessionale: san Leopoldo Mandić e san Pio da Pietrelcina. Sono due icone di vite impegnate in maniera incondizionata al servizio dell’annuncio della misericordia divina. La richiesta del Papa ci onora moltissimo e diventa per noi fin da ora un invito forte a dedicarci con rinnovato impegno a questo ministero sia nelle nostre chiese sia nei luoghi dove ci chiamano per questo servizio». Due frati cappuccini. Entrambi confessori. Santi del Novecento, secolo insanguinato da due conflitti mondiali, ma luminoso della santità di tanti uomini e donne, religiosi e laici. San Leopoldo, come san Pio, grande «confessore». «Lui senza il segno delle stimmate – commentava il teologo romano Giovanni Gennari sul sito Vaticaninsider –, ma certamente uno dei figli che più hanno incarnato, pur in modo diverso, la multiversatilità di Francesco d’Assisi, “colui che a Cristo più s’assomiglia”. […] Saggezza e misura, con tutti. Qualcuno lo rimproverava di essere troppo buono con i peccatori, e lui sorridendo parlava al Signore: “Paròn, questo cattivo esempio me lo avete dato voi!”. È credibile che una frase come questa piaccia, e molto anche a Jorge Bergoglio, oggi successore di Pietro». Il programma dell’ostensione di san Leopoldo in San Pietro, prevede altre soste nella città di Roma. Infatti, precisa sempre il Ministro generale cappuccino nella sua lettera, «le reliquie dei santi Leopoldo e Pio, giungeranno a Roma il 3 febbraio 2016 e sosteranno fino al giorno 4 presso la basilica di San Lorenzo al Verano, basilica officiata dai confratelli cappuccini della Provincia romana». Poi, «il giorno 4 i santi saranno portati alla chiesa di San Salvatore in Lauro, chiesa romana dei Gruppi di preghiera di Padre Pio. Il 5 è prevista una solenne processione per portare i santi in San Pietro dove saranno collocati nelle vicinanze della Porta Santa». L’ostensione si prolungherà fino al 10 febbraio, giorno in cui il Santo Padre invierà «missionari della misericordia», il cui compito viene presentato nella bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia: «Saranno un segno della sollecitudine materna della Chiesa per il popolo di Dio, perché entri in profondità nella ricchezza di questo mistero così fondamentale per la fede. Saranno sacerdoti a cui darò l’autorità di perdonare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolica, perché sia resa evidente l’ampiezza del loro mandato. Saranno, soprattutto, segno vivo di come il Padre accoglie quanti sono in ricerca del suo perdono. Saranno dei missionari della misericordia perché si faranno artefici presso tutti di un incontro carico di umanità, sorgente di liberazione, ricco di responsabilità per superare gli ostacoli e riprendere la vita nuova del Battesimo» (Misericordiae vultus, n. 18). P dicembre 2015 | Portavoce | 3 LA VOCE DEL SANTUARIO ◼ DI FLAVIANO G. GUSELLA Con san Leopoldo nell’Anno Santo «N on può essere cristianesimo quello che non è fatto di compassione, amore, misericordia». È una delle frasi che padre Leopoldo era solito ripetere e che rimanevano fortemente impresse nel cuore dei suoi penitenti. L’annuncio dell’Anno Santo della Misericordia da parte di papa Francesco ha aperto il cuore dei credenti alla gioia e alla speranza perché ci ha ricordato – per l’ennesima volta – che l’essenza dell’annuncio evangelico è l’amore gratuito di Dio per ciascuno di noi. Già san Giovanni XXIII aveva affermato: «Bisogna usare la medicina della misericordia, piuttosto che imbracciare le armi del rigore». Scriveva sant’Ambrogio: «Dove c’è da elargire la grazia, là è presente Cristo; dove c’è da esercitare il rigore, là sono presenti solo i ministri, ma Cristo non c’è». Chissà se padre Leopoldo conosceva questa affermazione. È probabile, perché ha anche insegnato patristica. Ad ogni modo l’ha certamente vissuta, lui che, accusato di avere la manica larga, rispondeva additando il Crocifisso «senza maniche». Oggi come ieri l’umanità ha assoluto bisogno che il Buon Samaritano si pieghi sulle sue ferite curandole con l’olio della misericordia. L’uomo ha bisogno di un ministro che, samaritano buono, pur peccatore come lui, lo aiuti a riconoscere il suo peccato, annunci il vangelo del perdono, s’inginocchi accanto a lui, lo guardi con gli occhi di Dio, con lui implori la grazia che fa rinascere, il desiderio di cambiare, la nostalgia dell’abbraccio con il Padre e con i fratelli, la gioia della pace ritrovata, la volontà di riprendere il cammino della vita. «Padre Leopoldo – ha testimoniato Albino Luciani, allora patriarca di Venezia, il 30 maggio 1976 – ha copiato fedelmente un aspetto di Gesù: scontro col peccato, incontro col peccatore. Una volta uno gli ha detto: “Ma lei è da tanti anni che confessa, ne ha sentite ormai di tutti colori, a lei non fa più impressione il peccato”. “Io – rispose padre Leopoldo – ogni momento mi meraviglio, tremo quando penso che gli uomini mettono a repentaglio la loro salute eterna per delle sciocchezze, per delle cose futili”. Padre Leopoldo tremava, piangeva per il peccato. Ma, come Gesù, accoglieva il peccatore come un fratello, come un amico e per questo non pesava confessarsi da lui». In occasione dell’Anno della Misericordia e del 150° anniversario della nascita del santo cappuccino è stata collocata sul sagrato del nostro santuario una sua statua in bronzo, opera di don Luigi Razzano, dello studio di Marko Rupnik. Presenta padre Leopoldo in atteggiamento accogliente e disponibile. Il vangelo della misericordia, rappresentato nell’episodio della donna colta in flagrante adulterio e perdonata da Gesù, diventa un tutt’uno col corpo del confessore croato. La barba del santo diventa i capelli e la barba di Gesù. La peccatrice, con lo sguardo rivolto verso l’alto, sembra quasi staccarsi dal piano della pagina per significare il distacco dalla vita precedente e l’inizio di una vita nuova, grazie al perdono ricevuto. Alcune parti del corpo sono volutamente accentuate: il braccio destro benedicente, in parte denudato per richiamare quello di Cristo nello stemma francescano; le mani che ricevono e donano e attraverso le quali passa la grazia di Cristo; la testa, in particolare le orecchie, che evidenziano la grande disponibilità all’ascolto della voce di Dio e delle confessioni delle povertà umane Anche il saio varia nella misura: a destra esso nasce e si fa parte integrante con la terra, come a dire che la santità di Leopoldo nasce dalla terra e, nello stesso tempo, la nutre, come l’eucaristia. A sinistra, invece, acquista le proporzioni della statura del santo. Sul retro, il saio acquista un movimento a spirale che suggerisce la tensione verso l’alto vissuta da padre Leopoldo. Questa immagine, collocata sopra i gradini d’ingresso al santuario, ci ricorda che padre Leopoldo ci aspetta ancora sulla soglia della sua casa, ci invita ad entrare per rinnovare l’esperienza sempre nuova e rinnovatrice della misericordia e della riconciliazione con il Padre, con noi stessi, con i fratelli e con il creato. Auguro a tutti un santo e gioioso Natale. P dicembre 2015 | Portavoce | 7