Associazione LucanINatura Sabato 29 e Domenica 30 Settembre

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Associazione LucanINatura Sabato 29 e Domenica 30 Settembre
Associazione LucanINatura
Via Nazario Sauro, 5 - 3à Traversa - 85100 Potenza
tel. 347-7220282 fax 0971-57713 email [email protected]
web www.lucaninatura.it
Sabato 29 e Domenica 30 Settembre 2012
Mare e monti del Cilento
Grotta dell’Acqua a Scario, Tortorella, Monte Cocuzzo
Responsabili: Alba Tempone 349-2643356. Santo Galatà – cell. 328-6687543
Sabato 29 settembre
14.00
Appuntamento e partenza: piazzale Parco Basento (Citroen)
15.30
Escursione da Scario alla Grotta dell’Acqua e sottostante spiaggia
20.00
Cena e pernottamento a Tortorella
Domenica 30 settembre
08.00
Colazione
09.00
Escursione al Monte Cocuzzo
15.00
Fine attività (rientro a Potenza o mare a Sapri/Maratea)
La quota di partecipazione è di € 55 per i soci e € 65 per i non soci e comprende: cena del sabato, pernottamento, colazione e pranzo al sacco della domenica, rientro in barca dalla Grotta
dell’Acqua. Sono escluse le spese di trasporto in auto che saranno divise tra gli equipaggi.
La sistemazione a Tortorella è in case albergo di 4 posti letto con servizi comuni. La ristorazione è preparata dalle massaie di Tortorella con prodotti locali e biologici.
(http://www.caseinitalia.com)
L’adesione è necessaria entro venerdì 14 settembre, con il versamento di un acconto di € 25.
A seconda del numero di adesioni l’attività potrà essere annullato o limitata alla sola escursione
di domenica.
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Associazione LucanINatura
Via Nazario Sauro, 5 - 3à Traversa - 85100 Potenza
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Scario è la maggiore frazione di San Giovanni a Piro nella provincia di Salerno, meta turistica di rilievo per la
qualità delle sue acque e per la sua posizione. Il paesino sorge sulla chiusura ovest del Golfo di Policastro, e all'interno del Parco del Cilento. Dista circa 4 km da Policastro Bussentino, 8 dal capoluogo San Giovanni a Piro,
15 da Sapri e 24 da Marina di Camerota. Dal porto di Scario partono diverse escursioni ad una delle località più
attrattive del parco: Punta degli Infreschi (non lontana da Marina di Camerota). La costa che da Scario arriva
fino a Marina di Camerota è disseminata di grotte carsiche, di cale raggiungibili solo dal mare e di torri di avvistamento. Inoltre le acque di questa parte di golfo sono molto limpide e ricche di flora e fauna marina, probabilmente a causa della natura carsica delle rocce e alla conseguente presenza di sorgenti sottomarine di acqua
dolce e a temperatura più bassa. La scarsa urbanizzazione prima e l'istituzione del parco poi hanno consentito di
mantenere un notevole pregio paesaggistico ed un bassissimo livello di inquinamento difficilmente riscontrabili
in altre località costiere. (http://it.wikipedia.org/wiki/Scario)
Grotta dell’Acqua:
Durata 1.30 (solo andata)
Difficoltà: E
Abbigliamento: Scarpe da trekking, pantaloni, camicia di tela lunghi per proteggersi dalle frasche e costume.
Un percorso senza eccessive difficoltà per conoscere senza grande fatica la Costa della Masseta. Lasciate le auto alla fine del tratto asfaltato, il sentiero offre profumi di macchia mediterranea, con echi storici legati alla
presenza di torri di avvistamento del periodo aragonese (Torre di Garagliano) e impareggiabili scorci di paesaggio marino per l’intero sviluppo della Masseta. Nella parte mediana del sentiero si osserva una “carcara”,
antico manufatto per la cottura della calce o la preparazione di tegole di terracotta. Il clou della visita è alla
Grotta dell’Acqua, posta a circa 30 mt di quota rispetto alla linea di costa. La grotta è in discesa e deve il suo
nome allo stillicidio di acqua presente in ogni stagione e che forma polle tra i depositi di carbonato che si osservano sulla base. Infine, si può raggiungere una minuscola spiaggetta mediante un erto sentiero da percorrere
con un po’ di precauzione a causa della pendenza. Vale la pena, però, affrontare questa ulteriore fatica per la
bellezza e la esclusività del posto. Il ritorno avviene in barca. ( http://www.gettrek.it/get/)
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Tortorella, pittoresco borgo dell'entroterra del Golfo di Policastro, è situato su una ripida altura che domina
la profonda forra del torrente Bussentino, a 580 metri di quota ed ha 562 abitanti.
Il paese ebbe origine poco prima dell'anno mille ad opera di genti scampate alle scorrerie dei pirati saraceni.
Dell'epoca rimangono preziose testimonianze architettoniche tipicamente medioevali. Fra queste la Chiesa Madre della Collegiata, risalente all'XI sec. e munita di un pregevole portale cinquecentesco; e porzioni delle mura
di cinta in cui si apre la porta sudorientale.
Le mura furono edificate dapprima dai normanni nel XII sec. e poi rinforzate dagli angioini durante la guerra
del Vespro (1282-1302) contro gli aragonesi.
Nel XIV sec. Tortorella diventò uno dei tanti possedimenti dei Conti Sanseverino. In questo periodo il paese
acquistò notevole importanza, tanto da comprendere nel proprio feudo i vicini abitati di Casaletto Spartano e
Battaglia. Fino al XVII-XVIII sec. il paese fu sede di una società raffinata, come documentano i bei palazzi dell'epoca, fra cui spiccava il palazzo Baronale Marchesale dei Conti Carafa, ormai diruto. Allo stesso periodo risalgono le numerose chiese presenti sul territorio, fra cui la Chiesa di San Vito, posta appena fuori dall'abitato
ed il cui ampio piazzale è un caratteristico luogo d'incontro per la comunità.
Nel XVIII sec. il borgo era caratterizzato da un'intensa attività lavorativa. Particolarmente diffuso era l'artigianato, in particolare la lavorazione del ferro, i cui segreti si sono tramandati di generazione in generazione fino ai
nostri giorni. Era molto praticata anche la lavorazione dei cereali, come attestano gli imponenti ruderi di mulini,
ormai ricoperti da fitta vegetazione, che un tempo sfruttavano le impetuose acque del Torrente Bussentino.
(http://www.comune.tortorella.sa.it)
Monte Cocuzzo:
Durata 5.00 (percoro ad anello)
Difficoltà: E
Lunghezza anello: 11 km
Dislivello: 650 m in salita e discesa
Abbigliamento: da escursione adatta alla situazione meteo.
Il percorso inizia con una ripida salita. Raggiunta la cresta si resta in quota per alcuni chilometri. Si affronta la
ripida discesa e poi per strade sterrate si raggiunge il punto di partenza.
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