Editoriale in italiano n. 2/2015
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Editoriale in italiano n. 2/2015
Newsletter europea “Did You Know?” N° 2/2015 Editoriale di Malcolm G. Duncan In un’edizione precedente della Newsletter (n. 2/2014), abbiamo messo a confronto uomini e donne per quanto riguarda il trattamento e l’approccio terapeutico ai principali tumori di genere (prostata e seno/utero) e abbiamo subito rilevato una evidente discrepanza. Tali differenze sono state chiarite in un articolo pubblicato in questo numero e dedicato alle principali carenze rilevate nella cura degli uomini con tumore della prostata. Come vedrete, tali carenze sono elencate in una tabella colorata di “verde”, come segno della nostra “speranza” di vedere presto un significativo miglioramento. Tuttavia, va detto, ancora una volta, che le responsabilità di tali differenze sono degli uomini (e non delle loro partner/mogli!) che non sono abbastanza determinati e poco inclini ad informarsi. Le rappresentanti del gentil sesso, infatti, sono consapevoli sin dalla più tenera età dei segnali che giungono dal loro corpo e, al contrario dei maschietti, sono molto più disponibili ad affrontare i problemi relativi alla salute. Nella sua “Lettera ai Lettori”, il nostro Presidente, Ken Mastris, ci aggiorna su alcune recenti iniziative e sui progetti futuri del Consiglio Direttivo del Movimento europeo e, in particolare, sulla stesura del nuovo Piano Strategico, di prossima approvazione. L’intento principale degli articoli a cura del Professor Louis Denis è quello di approfondire la conoscenza del corpo maschile e informare gli uomini sui tumori principali. Questa volta egli parla di “castrazione”, ebbene sì: una soluzione che ci riconduce alla Preistoria e che fin dal principio fu praticata sugli animali. Come sempre non manca un tocco del suo proverbiale humour e, in chiusura dell’articolo dà ai pazienti tre importanti raccomandazioni prima di sottoporsi alla terapia ormonale. La psicologa Dott.ssa Tania Estapé, che nel primo numero di quest’anno ci ha parlato del problema della depressione, questa volta ci parla dell’ansia, che rappresenta una delle reazioni più comuni nei pazienti malati di cancro. Al contrario della depressione, l’ansia tende a manifestarsi nei pazienti più giovani e provoca insonnia, nervosismo e pensieri ossessivi. Gli uomini sono spesso restii a consultare il medico di famiglia o un urologo e, sfortunatamente, questo atteggiamento riduce le possibilità di un pronto riscontro e di una cura. Ad oggi, soltanto 4 Paesi europei hanno beneficiato di una campagna di sensibilizzazione per sottoporsi ad una visita specialistica per la diagnosi precoce del tumore della prostata. Segnaliamo, infatti, che il numero di nuovi casi è in crescita costante ogni anno: nel caso italiano, nel 2012 sono state stimate 42.600 nuove diagnosi che nel 2015 sono salite a 43.390. Nel mese di Marzo 2015 a Madrid, durante il Congresso annuale dell’EAU - European Association of Urology - si è svolta una Conferenza Stampa alla quale è intervenuto il Presidente Ken Mastris con la relazione dal titolo: “Every Moment Matters” (“Ogni momento è importante”). Nel corso della Conferenza sono stati comunicati i risultati di uno studio effettuato sui pazienti con tumore della prostata in fase avanzata. L’indagine, sponsorizzata da Astellas, è stata curata dall’Agenzia Red Door Unlimited che ha redatto, e distribuito via Internet, un questionario dal titolo: “Every Voice Matters” (“Ogni voce è importante”). Hanno risposto n. 688 pazienti da diversi Paesi europei: mentre la maggior parte di loro ha risposto di avere un ottimo rapporto con i medici, il 38% ha espresso un forte disappunto per il fatto che la decisione e la scelta del trattamento per il tumore della prostata erano state prese esclusivamente dai medici senza consultarli. Uno dei relatori, la Dott.ssa Heather Payne, oncologa, ha sottolineato, invece che come sappiamo - il coinvolgimento del paziente nella scelta della terapia è di primaria importanza. Come vedrete abbiamo istituito una nuova Rubrica: “The Patients’ MailBox” (“La cassetta postale dei pazienti”) che permette loro di comunicare i loro interrogativi e le loro preoccupazioni che, naturalmente, verranno trattati con la massima discrezione. Per inaugurare la Rubrica, abbiamo pubblicato una questione relativa al “British Cancer Drugs Fund” che, recentemente, ha escluso 25 farmaci, fra cui Cabazitaxel, che a detta del 77% degli oncologi intervistati è un farmaco utile: il paziente ha chiesto di essere informato con urgenza sulla possibilità di essere trattato con un farmaco analogo. Un articolo dal contenuto piuttosto preoccupante è arrivato dall’Irlanda che, di recente, ha dovuto affrontare un serio problema finanziario; un’esperienza che ha già toccato quasi un terzo delle associazioni nazionali affiliate a Europa Uomo. Il dilemma di MAC, “Men Against Cancer”, è stato causato dall’improvvisa mancanza di supporto peer-to-peer da parte della “Irish Cancer Society”. Senza perdere tempo, la MAC ha nominato un Comitato Direttivo per esaminare il problema nel dettaglio e per proporre una soluzione. Un problema comune nelle Associazioni di diverse nazioni è l’eccessiva concentrazione di associati in un’area piuttosto limitata del Paese. Nel caso irlandese: Dublino. Fortunatamente, l’organizzazione irlandese “Cancer Care & Support Services” ha prontamente proposto l’adozione di un programma che ora assicura un ottimo approccio terapeutico in 8 Centri specializzati ben distribuiti in tutto il Paese e al servizio dei suoi 4,5 milioni di abitanti. Il limitato interesse della stampa europea nei confronti del tumore alla prostata resta sempre un fattore estremamente negativo: Europa Uomo si augura di riuscire a superare anche questo problema anche attraverso un nuovo Piano strategico, coordinato da Professor Louis Denis e di prossima approvazione, che sarà l’argomento principale nell’agenda della prossima Assemblea generale, che si terrà Varsavia dal 19 al 21 Giugno 2015. Segnaliamo qui due notizie inquietanti pubblicate di recente su “BBC News” e “Telegraph”. Nel primo si parla di un urologo licenziato con l’accusa di avere somministrato cure non appropriate a 27 pazienti; nell’altro si informa che l’Autorità per la Sanità britannica NHS, ha negato l’acquisto di un costoso farmaco (Enzalutamide) ad paziente nella fase avanzata della malattia, al quale l’oncologo lo aveva prescritto come “un salvavita”… Infine, per avere finalmente un Registro aggiornato dei risultati delle ricerche sui farmaci e degli studi su gruppi di pazienti, siamo in attesa che la legge approvata nel 2014 sui “Clinical Trials Registration and Reporting” diventi operativa come previsto, nel 2016, quando sarà obbligatorio comunicare tali risultati, che saranno pubblicati e accessibili anche al pubblico.