Costruzione e posa in opera di cassoni cellulari in c.a. per il
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Costruzione e posa in opera di cassoni cellulari in c.a. per il
> Materiali Buzzi Unicem di Raffaele Ravaioli, Assistente Tecnico di vendita Buzzi Unicem - Area Nord Est, e Maurizio Di Tante, coordinatore di zona Buzzi Unicem - Toscana, Umbria e Marche Costruzione e posa in opera di cassoni cellulari in c.a. per il prolungamento del molo Batteria del Porto di Piombino Con l’emanazione del Decreto “Sblocca Italia” e in linea con le Direttive indicate dall’Unione Europea è stato dato il via al nuovo Piano Regolatore Portuale del Porto di Piombino con un programma di interventi per lo sviluppo infrastrutturale dell’area portuale 74 PF | luglio/settembre 2016 G li investimenti complessivi previsti per la realizzazione degli interventi infrastrutturali nel Porto di Piombino sono stati stimati in oltre 500 milioni di euro in cinque anni, a partire dal 2015, e prevedono: la realizzazione di nuovi accosti per quasi 500 m; l’escavo di fondali fino a 20 m di profondità, tali da consentire l’ingresso di navi di grandi dimensioni; la bonifica di aree per la creazione di nuovi spazi operativi; l’adeguamento della viabilità stradale e ferroviaria. Questi interventi hanno l’obiettivo di rilanciare l’industria della zona, con particolare attenzione ai servizi per il turismo: il porto, infatti, ha suscitato l’interesse di importanti investitori, anche internazionali. Descrizione del progetto La gara d’appalto emessa dall’Autorità Portuale di Piombino è stata vinta da R.T.I. C.M.C. di Ravenna Società Cooperativa e da SALES Spa di Roma; la costruzione degli stessi è stata affidata a SALES Spa. L’appalto prevedeva il prolungamento del molo di sopraflutto (molo Batteria) con la realizzazione di un’opera di difesa costituita da cassoni cellulari in cemento armato a tre file di celle, imbasati a quota -14 m.s.lm. fondati su uno scanno in pietrame. I cassoni cellulari, realizzati in calcestruzzo a bassissima permeabilità, sono in grado di galleggiare e sono stati costruiti in loco mediante bacino di costruzione galleggiante che ne ha permesso il varo al termine della costruzione. Le pareti verticali dei cassoni (di altezza fino a 15 m per il cassone tipo) sono state realizzate tramite l’impiego di Pianta orizzontale e verticale del cassone Vista area del cantiere di produzione un cassero rampante azionato da martinetti idraulici a doppio effetto, in grado di eseguire “rampate” dell’ordine di circa 20 cm/h. A getti ultimati, i cassoni sono stati trasferiti in galleggiamento da rimorchiatori presso il sito di posa in opera. Una volta posizionati, i cassoni sono stati adagiati sul piano d’imbasamento riempiendo le celle interne con il materiale proveniente dall’escavazione dei fondali. Un cassone tipo viene realizzato con circa 1.500 m3 di calcestruzzo per un peso complessivo di circa 3.500 t. • Stazione appaltante: Autorità Portuale di Piombino • Contraente generale: R.T.I. C.M.C. di Ravenna Società Cooperativa SALES Spa • Progetto esecutivo: R.T.I. C.M.C. di Ravenna Società Cooperativa SALES Spa • Collaudo: Provveditorato Opere Pubbliche • RUP: Ing. Sandra Muccetti • Direzione dei lavori: Ing. Donato Capobianco • Responsabile sicurezza: Ing. Donato Capobianco • Esecutore dei lavori: SALES Spa • Subappaltatori: Maritime Constructions Company • Durata dei lavori: 365 giorni • Persone impiegate: 20 Pianta del porto con evidenza del prolungamento del molo Batteria PF | luglio/settembre 2016 75 > Materiali Cassoni in posizione, mentre la draga sta riempiendo le cavità I calcestruzzi impiegati Schema tipico di andamento nella produzione del cassone Montaggio del ferro e inizio dei getti del solettone Centrale di betonaggio Sales: particolare dei martinetti 76 PF | luglio/settembre 2016 Le specifiche di capitolato per il calcestruzzo dei cassoni prevedevano una classe di resistenza C35/45 in classe di esposizione XS3, per cui il rapporto a/c max doveva essere minore di 0,45 e il dosaggio di cemento non poteva essere inferiore a 360 kg/m3. Inoltre, il calcestruzzo doveva possedere un coefficiente di permeabilità k<1E-11 m/s e il tipo di cemento doveva essere di tipo IV (pozzolanico) o di tipo III (d’altoforno). La ricetta, di notevole complessità per la criticità del getto, è stata studiata dal laboratorio tecnologico SALES Spa, diretto dal dott. Paolo Rossi, e prevedeva l’impiego del IV/A(P)42,5R-SR (sulfateresistant) prodotto dallo stabilimento Buzzi Unicem di Guidonia. Dopo il getto del solettone di circa 370 m 3, le difficoltà sono nate dall’uso del cassero rampante. Il calcestruzzo doveva essere adeguato ai ritmi di avanzamento del cassero perché doveva diventare sufficientemente rigido e non collassare durante il sollevamento ma nemmeno troppo duro per evitare che “strappasse” danneggiando sia il manufatto che il cassero. Inoltre, doveva essere garantita l’impermeabilità e non potevano esservi dei giunti freddi fra le varie riprese di getto, poiché il cassone doveva poter “navigare”. In definitiva, la ricetta doveva potersi adattare ai tempi di trasporto, ai tempi di getto alle escursioni termiche notturne e diurne e al clima delle diverse stagioni annuali. Di primaria importanza è stata la scelta della distribuzione granulometrica, che già in parte evitava il collasso del calcestruzzo a compattazione avvenuta; gli aggregati provenivano dalla cava Sales di Campiglia Marittima (Li). Il cemento è stato prodotto dallo stabilimento Buzzi Unicem di Guidonia, che usa pozzolana naturale e ha dimostrato un’ottima compatibilità con l’additivo di tipo naftalenico, giudicato la soluzione migliore per questa particolare miscela. Il calcestruzzo è stato prodotto dall’impianto Sales ubicato sulla Banchina del Porto e si avvaleva di un premescolatore da 3 m3. Fasi di getto Le fasi operative Il cantiere ha occupato circa 20 persone con turni lavorativi da poter permettere l’esecuzione di un cassone in circa 14 giorni naturali consecutivi. La fase iniziale prevede il montaggio del ferro del solettone e del relativo getto sul bacino di prefabbricazione ormeggiato alla banchina. Si continuano i getti, uti- Vista esterna del cassero rampante e calcestruzzo della parte del cassone Cassone ormai in quota per inizio affondamento per il proseguo dei getti Cassone in parte affondato per ulteriore avanzamento dei getti Varo del cassone tramite rimorchiatore Cassone ormeggiato in banchina per il completamento degli ultimi getti Cassone completato ormeggiato alla banchina e cassero rampante smontato Cassoni in posizione per la costruzione della banchina lizzando il cassero rampante fino a una determinata quota, e il bacino di prefabbricazione è successivamente affondato per procedere in altezza con i getti. Il cassone viene quindi varato e ormeggiato in banchina in assetto stabile di galleggiamento per il completamento degli ultimi metri di getto. A getti ultimati, il cassero rampante viene rimosso e il cassone rimorchiato a destinazione. PF | luglio/settembre 2016 77