SUZUKI VITARA 1.6 BY MARGOTTINI.

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SUZUKI VITARA 1.6 BY MARGOTTINI.
SUZUKI VITARA 1.6 BY MARGOTTINI.
APPUNTAMENTO A
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QUATTROXQUATTRO XEVOLUTION • GENNAIO / FEBBRAIO 2016
Compatta, versatile ed economica,
questa Vitara con ponte rigido
anteriore abbandona la sua
tranquilla vocazione di tuttofare
per rispondere esclusivamente
ad una chiamata: soddisfare il
suo proprietario nel fuoristrada
più spinto. Decisamente una
preparazione azzeccata e grintosa.
O AL BAR.
TESTI E FOTO LORENZO GENTILE
A
guardare lei, la Vitara, e poi il suo proprietario Eugenio, si notano
da subito delle somiglianze notevoli. Entrambi infatti sono di costituzione piuttosto robusta: la prima sapientemente preparata per
un utilizzo specifico nel fuoristrada trialistico è passata nel corso del
tempo, più volte sotto i ferri. Lui Margottini, classe 1979, è invece
un appassionato di body building e i muscoli li ha sempre avuti. Un
filo sottile che unisce proprietario e 4x4 da una passione lunga più di 20 anni.
Per Eugenio, quella con la Vitara è un’evasione da un mondo difficile e cruento. Membro dell’aviazione dell’esercito italiano, nel primo reggimento Antares
di Viterbo e già parte del graduato di truppa, Margottini nelle sue missioni
all’estero si è più volte scontrato con la dura realtà della guerra, specialmente
nel territorio Afgano, dove spesso è stato richiamato a combattere. Un lavoro si
impegnativo ma che non lo ha intaccato nel profondo, lasciandolo la persona
sorridente di sempre. La sua disponibilità verso tutti è testimoniata anche dal
gruppo su Facebook dedicato agli appassionati per questo modello di Suzuki
denominato “Vitara Club Italia”, da lui stesso fondato. Un vero bar virtuale per
fuoristradisti dove scambiarsi opinioni, parlare di elaborazioni e costi nonché
dell’immancabile organizzazione di eventi per conoscersi di persona sul campo
e stiracchiare, tra risate e sfottò, i propri Suzuki tutti insieme. Il Vitara Day è
stato in tal senso, il raduno per eccellenza degli appassionati vitaristi italiani,
quest’anno pronto per ripartire a Febbraio con la sua seconda edizione.
Intanto noi abbiamo provato la sua Vitara mettendola alla frusta sulle rive del
fiume Fiora.
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IL MOTORE E LA TRASMISSIONE
Vista la non esuberante potenza di 80 cavalli offerta di serie dal 1.6 a 8 valvole siglato G16A [1],
Margottini è intervenuto per ottenere sia un incremento della coppia che della potenza. L’impianto
di scarico si presenta adesso più diretto, con un
unico silenziatore finale per attenuare leggermente il sound [2]. Anche il collettore è stato sostituito
con un elemento 4-2-1 in acciaio inox fornito
da Ramingo 4x4. L’aspirazione è stata modificata con uno snorkel specifico per Vitara commercializzato da Mondo 4x4 [3], che viene collegato
solo... quando serve, e da un filtro aria BMC con
scatola in carbonio [4]. Il motore è dotato anche
di impianto GPL. La ventola viscostatica di serie
è stata sostituita con un’elettroventola maggiorata
recuperata da una Citroen mentre la batteria, po-
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sta nel lato sinistro del vano motore, è una Optima
YellowTop da 55 Ah, ideale per mantenere sempre
efficienti tutti i servizi della vettura. È stato curato
con attenzione anche l’impianto elettrico che, per
evitare possibili danni dovuti all’acqua o al fango,
è stato spostato al sicuro nella cabina [5 – la centralina e la scatola dove sono riuniti tutti i
fusibili per una rapida sostituzione in caso
di malfunzionamento].
La trasmissione è stata adeguata in funzione
dell’utilizzo prettamente trialistico del mezzo. Ce
ne rendiamo conto osservando il nuovo ponte rigido anteriore proveniente da una Samurai, in cui
sono stati installati i semiassi rinforzati a 26 cave
della Raptor 4x4 e un differenziale Air Locker
bloccabile al 100% fornito da Ramingo 4x4 [7].
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Sono presenti, inoltre, i mozzi a ruota libera AVM
ad azionamento solo manuale. Anche il ponte posteriore è stato dotato di differenziale bloccabile,
in questo caso della ARB [6]. Grazie all’abbinamento dei blocchi con le super ridotte della Calmini, con rapporto 4.16:1, la Vitara di Margottini
garantisce in fuoristrada un’elevata trazione anche
in condizioni particolarmente difficili. Come giustamente fatto per l’impianto elettrico si è deciso
di preservare anche gli organi della trasmissione
portando gli sfiati di cambio e differenziali all’interno del vano motore. Gli alberi di trasmissione
sono rimasti quelli di serie ma sono stati dotati
di due spessori in alluminio da 5 cm, necessari
per ottenere le giuste lunghezze di lavoro dopo il
consistente rialzo [8-9].
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IL TELAIO E LE SOSPENSIONI
L’ideatore di questo assetto per Vitara con ponte
rigido anteriore è il misanese Luca Bertolini della
BRT Performance Preparazioni 4x4. Le componenti scelte, a volte recuperate da altre auto, garantiscono una mobilità fuori dal comune, finora mai
vista su una Vitara. Per gli ammortizzatori, fissati
tutti su nuovi attacchi ricostruiti, si è puntato su
dei Pro Comp destinati in origine alla Land Rover
Defender, di lunghezza adeguata ad un rialzo del
corpo vettura di 20 cm [2-3]. Il corpo degli ammortizzatori è ben protetto da una guaina metallica.
Le molle posteriori provengono da una Mercedes
Classe E W124 mentre le anteriori sono state fornite dalla TDP 4x4. Per tutte è previsto il sistema
di svincolo dalle sedi superiori, in modo da mas-
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simizzare l’escursione generale. Per evitare interferenze tra pneumatici e carrozzeria, questa è stata
distanziata dal telaio con un body lift artigianale di
circa 5 cm [5]. I puntoni, tutti regolabili e dotati di uniball, sono decisamente un punto di forza
dell’auto. Più volte sono stati oggetto di rivisitazioni, modifiche e rinforzi per arrivare all’attuale risultato. I due elementi anteriori sono di derivazione
agricola [1] mentre i posteriori sono gli originali
della Vitara tagliati e allungati nella parte centrale [4]. Il trapezio superiore [6] è stato ricostruito
adattando le misure al nuovo passo dell’auto. Anche
qui troviamo tutti attacchi ricostruiti. In particolare,
nella foto [7], è visibile il punto di fissaggio sulla
“pera” del differenziale, a cui è anche agganciata
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una cinghia di fine corsa, necessaria per evitare di
strappare gli ammortizzatori nella massima estensione. La tiranteria di sterzo vede nuovi barre di
alto spessore, pesantemente rinforzate e con testine
in titanio di derivazione aeronautica. L’ammortizzatore di sterzo è prodotto dalla HM 4x4. Anche
per la barra Panhard anteriore si è badato al sodo. La
particolarità di questo elemento è la sua forma ad
S, indispensabile per evitare contatti con la scatola
del differenziale anteriore [8]. L’impianto frenante
è stato reso più performante dallo stesso Margottini
che, dopo diverse esperienze negative nel tentativo
di eliminare i tamburi posteriori, ha deciso di optare per dei dischi recuperati da una Vitara a cui sono
state accoppiate le pinze della Fiat Stilo [9].
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L’ESTERNO E L’INTERNO
Per ottenere il look molto grintoso che caratterizza questa Vitara sia Eugenio sia carrozzieri capaci
ed affermati hanno lavorato duramente. Il risultato
è, con assoluta certezza, uno tra i più apprezzati del
panorama fuoristradistico italiano, soprattutto per le
finiture curate meticolosamente. Salta subito all’occhio la linea da pick up (finto), inusuale per una
Vitara, creata con una copertura in legno e resina di
derivazione nautica dall’anconetano Marco Giorgetti, il quale ha costruito anche il porta ruota di
scorta, il vetro posteriore e la scritta Vitara sull’apertura del portellone [1]. La bella vernice antigraffio
color sabbia è un’altra chicca dell’auto, realizzata
con grazia e maestria da Sergio Signorelli di Ischia
di Castro. Grazie al nuovo paraurti della Calmini,
il frontale appare cattivo quanto basta [2]. Qui gli
accessori per l’off road ci sono tutti: il verricello
T-Max da 9.500 libbre, i due faretti di profondità
supplementari, le protezioni per i fari della EGR,
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la piastra a protezione della tiranteria di sterzo, il
deflettore aria modificato da Eugenio secondo i
suoi personalissimi gusti e la rete da cofano per riporre la strop. Per le ruote Margottini ha puntato su
delle gomme Malatesta Kaiman di misura 31x10.50
R 15 montate su cerchi in acciaio con ET -44 e canale 8 [3]. I parafanghini scelti provengono dal catalogo della Ramingo 4x4 e, sebbene non riescano
a coprire completamente la sagoma dei pneumatici,
si sono dimostrati assai resistenti in fuoristrada. Le
protezioni sono sparse un po’ ovunque, dai due differenziali al riduttore [4], dal serbatoio [5] fino ai
sottoporta protetti dalle pedane e dai rivestimenti
in alluminio mandorlato, applicati anche nella fascia
bassa delle portiere [6]. L’illuminazione è al top, assicurata dalla grande barra a LED montata sul tetto
e dai faretti posteriori da lavoro, anch’essi a LED.
Il paraurti posteriore è stato realizzato artigianalmente in tre pezzi: le estremità sono fissate tramite
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viti alla carrozzeria [7], mentre la parte centrale, che
sarebbe poi la piastra di supporto per il verricello, è
ancorata al telaio [8]. L’argano posteriore è un Warn
Tabor da 9.500 libbre e anche qui, come sul T-Max
anteriore, troviamo il cavo tessile per risparmiare
peso. È da evidenziare anche la presenza di sensori
di parcheggio posteriori!
Gli interni cominciano a sentire il peso degli anni e
delle tante uscite in fuoristrada, ma comunque sono
anch’essi allestiti con criterio. Sono da segnalare il
volante sportivo della Simoni Racing completo
di mozzo [9], una coppia di sedili FK in similpelle fissati su supporti autocostruiti [10] e una radio
CB Midland fissata sulla plancia [11]. Ingegnosa la
scelta di collocare entrambi i telecomandi dei verricelli sulla leva del cambio. Nel bagagliaio, infine,
troviamo il serbatoio del GPL e un pratico tavolino
da picnic a scomparsa ricavato nell’interno del portellone [12].
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MODIFICHE E COSTI
Collettore di scarico inox 4-2-1
Ramingo 4x4 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 400
Terminale di scarico Torque Master- - - - - - - - 100
Filtro aria + scatola filtro BMC (usato) - - - - - 130
Snorkel Mondo 4x4- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 100
Elettroventola derivazione Citroen - - - - - - - - - 40
Impianto GPL BRC + bombola 30 litri- - - - - 1000
Batteria Optima Yellow 55 Ah- - - - - - - - - - - - 200
Ponte anteriore Suzuki Samurai- - - - - - - - - 1.000
Differenziale ant. Air Locker
by Ramingo 4x4 bloccabile al 100% - - - - - - - 650
Differenziale post. ARB bloccabile al 100%- - 650
Semiassi e giunti omocinetici
ant. rinforzati Raptor 4x4 - - - - - - - - - - - - - - - 700
Spessori alberi trasmissione 5 cm- - - - - - - - - 60
Kit Super ridotte Calmini 4.16:1- - - - - - - - - - - 900
Mozzi ant. a ruota libera AVM- - - - - - - - - - - - 150
Ammortizzatore di sterzo HM 4x4- - - - - - - - - - 90
Impianto frenante post. a dischi - - - - - - - - - - 300
Kit assetto rialzato + 20 cm by BRT Performance
Preparazioni 4x4- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2.000
Pneumatici Malatesta Kaiman
31x10.50 R 15 (5)- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 550
Cerchi in acciaio 8x15 Ramingo 4x4 (5)- - - - - 350
Paraurti ant. Calmini- - - - - - - - - - - - - - - - - - - 400
Paraurti post. artigianale- - - - - - - - - - - - - - - - 120
Verricello ant. T-Max 9.500 libbre - - - - - - - - - 500
Verricello post. Warn Tabor 9.500 libbre - - - - 700
Barra a LED da tetto- - - - - - - - - - - - - - - - - - - 180
Faretti paraurti ant. Ramingo 4x4 - - - - - - - - - - 30
Barre a LED posteriori- - - - - - - - - - - - - - - - - - - 80
Vernice antigraffio - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.000
Protezione serbatoio in alluminio- - - - - - - - - 150
Sottoporta in acciaio (2)- - - - - - - - - - - - - - - - 150
Parafanghini Ramingo 4x4 - - - - - - - - - - - - - - 200
Parafari EGR by Mattouno - - - - - - - - - - - - - - - 80
Volante + mozzo Simoni Racing- - - - - - - - - - 110
Sedili anatomici FK (2)- - - - - - - - - - - - - - - - - 300
Radio Cb Midland + antenna Sigma 2000- - - 120
Comandi supplementari TopGear.it- - - - - - - - - 30
Prezzi in euro IVA inclusa
IN CONCLUSIONE
La cosa che più ci ha colpito mentre osservavamo in azione questa Vitara era vedere Eugenio al
volante sempre con il sorriso stampato in faccia.
Questo è un indice importante di quanto sia divertente guidare una suzukina come questa. Persino durante una sonora piantata nel letto del Fiora,
a causa della gran quantità di melma, il proprietario continuava a scherzarci su, tranquillizzato del
fatto di essere a bordo della sua amata, attrezzatissima 4x4. Dopo anni di lavori estenuanti e tanti soldi spesi, i pregi da elencare sono tanti. La mobilità
e soprattutto la trazione in fuoristrada ormai non
sono più neanche paragonabili a quelle di una Vitara di serie. Il ponte rigido all’anteriore ha fatto
cambiare faccia alla vettura, permettendole di cimentarsi in uscite che prima risultavano proibitive. L’assetto, sebbene risulti rigido su strada (dove
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anche la guidabilità lascia a desiderare), in fuoristrada dice davvero la sua, grazie ad un’escursione
davvero invidiabile. L’allestimento del mezzo risulta completo di tutto l’occorrente e anche oltre.
Il vero punto debole è purtroppo il motore, che
in alcuni casi penalizza le tante capacità descritte
finora, essendo a corto della potenza e della coppia necessarie per superare gli ostacoli che questa
Vitara non avrebbe alcun timore di affrontare. Eugenio già da tempo ha evidenziato questo limite
pianificando, con il suo amico meccanico Brando
Renzoni, l’installazione di una più performante
unità V6 a benzina di derivazione Alfa Romeo.
Un ultimo sforzo che metterebbe probabilmente
la parola fine al lungo iter di una delle preparazioni di Vitara più ingegnose ed azzeccate che ci sia
capitato di analizzare.
QUATTROXQUATTRO XEVOLUTION • GENNAIO / FEBBRAIO 2016
IL PROPRIETARIO
EUGENIO MARGOTTINI è il proprietario della Vitara
che vi abbiamo descritto. Se volete rintracciarlo per
qualunque informazione tecnica, potete farlo attraverso la
pagina Facebook del gruppo Vitara Club Italia. Accanto
a lui c’è Brando Renzoni, meccanico di fiducia e amico
da sempre. Presso la sua officina Brando Racing si
effettuano preparazioni e riparazioni di ogni tipo. Per
informazioni telefonare al 345-7731324.