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Codice cliente: 784332 SABATO 13 FEBBRAIO 2016- ANNO XIV - N.37 REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 - Email: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente Economia Spettacoli Basket Fusione delle Rurali Il comitato di Aldeno «Noi danneggiati» Suoni delle Dolomiti con Gipsy Balkan e Huun-Huur-Tu Avellino pericolosa Buscaglia avverte «Occorre difendere» a pagina 14 Nappi a pagina 11 Orfano Storie di medici OGGI 7°C a pagina 12 Frigo Velature Diffuse Vento: variabile 2 Km/h Umidità: 56% DOM LUN 1°/ 4° 4°/ 5° MAR 3°/ 11° MER -3°/8° Dati meteo a cura di 3Bmeteo.com Onomastici: Esmeralda, Fosca Cooperazione Lo stanziamento sarà di 10-12 milioni di euro. Ferrari: «Agire sulle origini del disagio» UNA SANITÀ DAL VOLTO UMANO Progetti nei paesi dei migranti di Giovanni Pascuzzi Le linee della solidarietà internazionale. Si punta a coinvolgere gli imprenditori © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ritorno della frontiera Renzi contrariato: «Schengen non si tocca» Approvate ieri dalla giunta le nuove linee guida della cooperazione internazionale. Confermato lo stanziamento annuale dello 0,25 per cento del bilancio, generalmente tra i 10 e i 12 milioni di euro. Tra le priorità individuate quella di finanziare i progetti localizzati nei paesi oggetto delle nuove ondate migratorie. Restano alcuni ritardi nei pagamenti. a pagina 3 Scarpetta LE REAZIONI Associazioni soddisfatte «Il profit? Nessun timore» L L’Austria ha deciso: un valico per identificare i profughi L’Austria costruirà un valico al Brennero per arginare le ondate di migranti. Le barriere, installate dall’esercito, saranno alte cinque metri. Perplesso il premier Renzi: «Schengen non si tocca». a pagina 2 Nicolussi Moro e prime reazioni alle decisioni della giunta sulla solidarietà internazionale sono positive. «Le linee guida rispecchiano quanto concordato con il Forum della associazioni» conferma il vicepresidente di Trentino Solidale Giorgio Casagranda, che invita a non avere paura del coinvolgimento di imprese profit. «I problemi — ricorda — ci sono stati in passato anche con il no profit. L’importante è fare verifiche e tenere la guardia alta». a pagina 3 Corruzione aggravata Indagato un funzionario Nuovo ospedale, cantiere lontano I lavori cominceranno tra 51 mesi U CAMPIGLIO COMUNE DI MOENA n funzionario del Comune di Moena è indagato per corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio. Secondo l’accusa il giovane, Michele Rizzi, 32 anni, avrebbe favorito un’aspirante contabile nel concorso pubblico indetto dall’amministrazione comunale in cambio dell’affitto gratis di un appartamento. Il funzionario avrebbe fornito domande e indicazioni per superare le prove. Ma la difesa respinge le accuse: «Ha agito in buona fede». a pagina 8 Roat In fin di vita dopo una caduta con gli sci a pagina 8 I nizieranno non prima del 2020 i cantieri per il Nuovo ospedale. Ieri Provincia e Comune hanno confermato l’area di via al Desert, ma il documento dei tecnici fissa l’avvio dei lavori tra 51 mesi. Ne sarebbero serviti 20 in più per San Vincenzo. a pagina 5 Giovannini, Scarpetta URBANISTICA Via dei Castori La viabilità è il punto debole a pagina 6 Tisi e i giovani preti: «Vi sarò vicino» Proseguono gli incontri dell’arcivescovo designato. Vicario: Dell’Eva e Covi i papabili di Andrea Rossi Tonon Monsignor Lauro Tisi rassicura i giovani preti: «Vi starò vicino». Concetto ribadito anche ieri durante un incontro nella casa di spiritualità Villa Moretta a Costasavina. Tisi sta proseguendo la sua attività pastorale rispettando gli impegni assunti prima della nomina. E nel frattempo monsignor Lauro prepara anche la squadra. Don Albino Dell’Eva e don Rolando Covi sono in pole per il ruolo di vicario. a pagina 7 IDEE FATTI IL LIBRO DI GIUNTA L’INTERVENTO UN’ANTOLOGIA PER GLI STUDENTI SCUOLA E MODELLI ORA UN TIME OUT di Erica Ferro di Alberto Tomasi P L arte lunedì il tour con cui l’accademico Claudio Giunta presenterò la sua antologia di letteratura per il triennio delle superiori, intitolata «Cuori intelligenti». a pagina 13 a scuola trentina vive una fase delicata tra adesione acritica a modelli gestionali, standardizzazione e trilinguismo come linea guida di legislatura. Occorre un time out. a pagina 10 R6021305 L’ appuntamento con lo specialista è fissato per le 11.40. Imbocco il corridoio del suo ambulatorio giusto in tempo per ascoltare l’infermiera mentre dice: «Siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, il dottore si scusa e chiede di avere un po’ di pazienza». Un signore non aspetta che la frase sia finita per cominciare le lamentazioni sulla sanità che non funziona. Gli dico che forse stanno visitando con scrupolo chi c’era prima di noi, oppure un caso si è rivelato più complicato del previsto. Mi guarda come un marziano, ma non gli lascio il tempo di replicare perché mi dirigo più avanti alla ricerca di un posto a sedere. Lo trovo quasi di fronte a un altro ambulatorio: c’è altra gente in attesa. Di lì a poco esce una dottoressa che invita un bambino a entrare: mi colpisce che lo faccia con il sorriso sulle labbra e che poi lo prenda per mano. La porta si chiude e giunge una signora anziana su una sedia a rotelle. La sento dire all’infermiera che la spinge: «Che bei lineamenti che hai». La giovane la ringrazia ma sottolinea come vorrebbe sentirsi dire che è una bella persona. La signora risponde: «Non posso dirlo perché non ti conosco, ma una ragazza così bella e così gentile non può che essere una bella persona». Si riapre la porta e la dottoressa si dirige da lei: sorridendo l’accarezza. Poi arriva una donna in barella. Un collare limita i movimenti della testa: si vede che sta soffrendo. La dottoressa deve essere stata avvertita perché esce di corsa e la raggiunge: non sento quello che le sussurra, ma vedo che le stringe la mano. Non so perché mi ritrovo a pensare alle ragioni per cui delle persone scelgono di fare il medico. Un lavoro duro, che richiede molti anni di studio per poi ritrovarsi ogni giorno a contatto con la sofferenza. Forse banalmente per avere un reddito, forse perché spinti dal desiderio di avere la gratificazione che l’infermiera cercava dalla signora. O, ancora, per aver cura dei propri cari e magari di se stessi. Per provare a sconfiggere la morte. O anche, semplicemente, per spingerla un poco più in là. Magari tutte queste cose insieme. Ma il modo con cui quella dottoressa ha trattato ogni singolo paziente mi ha fornito la misura di quanta umanità occorra per lavorare con i malati. Sento chiamare il mio nome. Dallo studio dello specialista esce il brontolone di prima. La sua visita è durata quasi un’ora. Gli sguardi si incrociano e ho la chiara sensazione che abbia capito il senso di quello che gli avevo detto.