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ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 Farmaci nei mangimi impiegati in acquacoltura: valutazione della sicurezza nell’uso di ossitetraciclina Drugs used in aquaculture feed: safety assessment in the use of oxytetracycline Valentina Ciccotelli1*, Paola Brizio1, Antonia Concetta Elia2, Ambrosius Josef Martin Dörr2, Marilena Gili1, Laura Gasco3, Marino Prearo1, Maria Cesarina Abete1 1 Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, Via Bologna 148 10154 Torino; 2 Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale, Via Elce di sotto, 8 - 06123 Perugia; 3 Dipartimento di Scienze Zootecniche, Via L. da Vinci, 44 -10095 Grugliasco (TO). __________________________________________ RIASSUNTO – L’Ossitetraciclina cloridrato (OTC) appartiene alla classe delle Tetracicline ed è uno dei farmaci più utilizzati per il trattamento di infezioni batteriche nei pesci. OTC è scarsamente assorbita quando viene somministrata con il cibo, perché forma complessi con gli ioni metallici presenti nei mangimi. Quando la dose somministrata è troppo alta, è però possibile riscontrarne residui negli alimenti, che possono causare effetti immunodepressivi e resistenza batterica. Lo scopo di questo lavoro è simulare il trattamento farmacologico con OTC, contaminando i mangimi da livelli terapeutici adatti per la specie Cyprinus carpio a dosi più elevate, per ottenere dati relativi al carry-over nel muscolo. 160 esemplari di carpa sono stati suddivisi in 8 vasche alimentate con un flusso continuo di acqua di lago e acclimatati per 5 giorni. I pesci sono stati alimentati per 10 giorni con mangime medicato, l'antibiotico è stato somministrato all’1,5% bw/day alle dosi di 75 (dose d'impiego), 150 e 300 mg/kg di peso corporeo. Prima della somministrazione sono stati campionati casualmente 8 esemplari; 6 pesci per vasca sono stati campionati al termine dei 10 giorni di somministrazione e a 5 e 10 giorni dopo il trattamento. È stato prelevato il muscolo per la determinazione della concentrazione dell'antibiotico mediante un metodo in cromatografia ad alte prestazioni accoppiata ad un detector a fotodiodi (HPLC-DAD). SUMMARY - Oxytetracycline hydrochloride (OTC) belongs to the Tetracyclines class and it is one of the most widely used drugs for the treatment of bacterial infections in fish. OTC is poorly absorbed when administered with food, because it forms complexes with metal ions present in feed. However when the administered dose is too high, it is possible to find residues in food, which can cause immunosuppressive effects and bacterial resistance. The aim of this work is to simulate the pharmacological treatment with OTC, contaminating the feed from therapeutic levels, suitable for the species Cyprinus carpio to higher doses, to obtain data relating to carry-over in muscle and liver. 160 carps has been divided into 8 pools with a continuous flow of lake water and acclimated for 5 days. The fish were fed for 10 days with medicated feed, the antibiotic was administered to 1.5% bw day at doses of 75 (recommended dose), 150 and 300 mg/kg of body weight. Before administration 8 specimens were randomly sampled, other 6 fish per tank were sampled at the end of the 10 days of dosing and 5 and 10 days after the end of treatment. The muscle was collected for the antibiotic determination using an high performance liquid chromatography with diode array detector (HPLC-DAD) method . Key words: Oxytetracycline; Cyprinus carpio; HPLC-DAD; Aquaculture feed. _______________________________ ∗ Corresponding Author: c/o Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta; via Bologna 148 - 10154 Torino. Tel.: 011-26861; Fax: 011-2487770; E-mail: [email protected]. 139 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 INTRODUZIONE Le tetracicline, isolate tra il 1940 ed il 1950 da diverse specie del genere Streptomyces, si annoverano tra gli antibiotici batteriostatici più comunemente usati; sono infatti caratterizzate da un ampio spettro d'azione, che si concretizza nell'attività contro una vasta gamma di batteri aerobi ed anaerobi Gram-positivi e Gram-negativi (compresi Spirochete, Actinomyces, Ricketsia e Mycoplasma), presentano una tossicità contenuta e costi moderati. L'ossitetraciclina cloridrato (Figura 1) è l'antibiotico appartenente a questa classe che ha visto il più antico e vasto impiego in acquacoltura e il cui assorbimento è stato pertanto largamente studiato; in generale, dal punto di vista tossicologico, presenta un ampio margine di sicurezza in quanto ben tollerata, ma sono stati riscontrati effetti immunosoppressivi nella carpa (Grondel et al., 1989), danni a livello epatico (Bruno, 1989) e ritardi nell’accrescimento, soprattutto in pesci molto giovani. OH N (C H3)2 C H3 H OH HO C O N H2 OH OH O OH O Figura 1 – Struttura chimica dell’ossitetraciclina. Figure 1 – Chemical structure of oxytetracycline. Studi di farmacocinetica nelle specie ittiche (della Rocca et al., 2004) hanno evidenziato come l'ossitetraciclina sia scarsamente assorbita dai mangimi medicati, ad esempio la sua biodisponibilità nella trota iridea è dell’8%, mentre nel salmone atlantico (acqua salata) è minore del 2%. L'assorbimento di tale farmaco è limitato fortemente dalla sua natura chimica di agente chelante, capace di formare legami con ioni Ca+2 e Mg+2, presenti sia nell’alimento sia fisiologicamente nell’ambiente intestinale del pesce (Cravedi et al., 1987), i quali non riescono ad attraversare le membrane lipidiche. Altri lavori mostrano come l'assorbimento della molecola dipenda fortemente dal valore di pH a livello enterico e dalla temperatura dell'acqua. Per quanto concerne le tetracicline, nessun processo biotrasformativo nelle specie ittiche è stato riportato in letteratura, pertanto non stupisce il fatto che una parte considerevole del quantitativo somministrato per via orale (40-73% nelle specie eurialine) si ritrovi immodificata nelle feci. E' stato inoltre evidenziato che 140 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 anche la fase di eliminazione e di conseguenza il tempo di sospensione sono influenzati dalla temperatura dell'acqua. L'ossitetraciclina interferisce sulla sintesi proteica del batterio per legame alla subunità ribosomiale minore 30S, impedendo il legame dell’aminoacil-tRNA al complesso m-RNA ribosomiale. Sempre più frequentemente si verificano fenomeni di resistenza dei patogeni verso questa classe di farmaci, attribuiti frequentemente a plasmidi codificanti per fenomeni di resistenza multipla. Tuttavia questo fenomeno pare ridimensionarsi dopo una sospensione nell'utilizzo delle molecole. L'uso di queste sostanze costituisce un serio problema dal punto di vista della sicurezza alimentare poiché possono residuare nella carne, soprattutto se non vengono rispettati i corretti tempi di sospensione. In questi casi possono intossicare direttamente il soggetto assuntore o causarne reazioni allergiche, qualora si tratti di un individuo particolarmente sensibile. Inoltre basse dosi di antibiotico assunte inconsapevolmente per lunghi periodi possono portare a farmacoresistenza. Per tali motivi è importante studiare la farmacocinetica e l'eliminazione dei residui dell'ossitetraciclina in pesci d'allevamento per determinare i giusti dosaggi di somministrazione, stabilire i migliori intervalli di sospensione e minimizzarne l'impatto ambientale. La dose solitamente impiegata, addizionata all'alimento, è di 75 mg/kg bw (7,5 g/kg di mangime somministrato in ragione dell'1% della biomassa) per circa 7 giorni, seguita da un periodo di sospensione di 30 giorni; l'Allegato 1 del Regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio, che definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale, stabilisce come limite massimo residuale nel muscolo di pesce (MRL) 100 µg/kg. MATERIALI E METODI La sperimentazione è stata condotta presso il centro Ittiogenico del Lago Trasimeno (Sant’Arcangelo - PG). 160 esemplari di carpa sono stati suddivisi in 8 vasche a flusso continuo di acqua proveniente dal lago e acclimatati per 5 giorni. I pesci sono stati quindi alimentati per 10 giorni con mangimi medicati prodotti sperimentalmente presso l’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Agraria, Dipartimento di Scienze Zootecniche (Carmagnola - TO). L’antibiotico è stato somministrato all’1,5% bw day-1, alle dosi di 75 (dose raccomandata), 150 e 300 mg/kg di peso corporeo. I pesci a cui è stato somministrato lo stesso mangime, ma senza antibiotico, sono stati usati come controllo. Immediatamente prima di iniziare la somministrazione delle diete medicate (T0) sono stati campionati random 8 esemplari dalle vasche di sperimentazione; al termine dei 10 giorni di somministrazione del farmaco (T10) e 5 (T5R) e 10 (T10R) giorni dopo, sono stati campionati 6 esemplari per ognuna delle vasche e per il controllo. Sono stati rilevati i parametri morfometrici di peso ed è stato prelevato il muscolo, su cui sono state effettuate le determinazioni chimiche. La metodica analitica utilizzata è stata validata seguendo i criteri riportati nella Decisione 2002/657/EC. Il Limite di Quantificazione (LOQ) è pari a 0,05 mg/kg. 141 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 Reagenti impiegati Standard di ossitetraciclina (Sigma-Aldrich), standard di metaciclina (SigmaAldrich), acido succinico (Sigma-Aldrich), metanolo (Sigma-Aldrich), sefarosio (GE Healthcare Bio-Sciences AB), solfato di rame (II) (SigmaAldrich), acido citrico (Caelo Erba), sodio idrogenofosfato (RdH), EDTA (Sigma-Aldrich), acido cloridrico (Sigma-Aldrich), acido ossalico (RdH), acetonitrile (Sigma-Aldrich). Pretrattamento del campione Sono stati aggiunti 10 ml di acido succinico (0,1 M a pH 4) a 5 ± 0,1 g di muscolo macinato, addizionando lo standard interno (metaciclina); quindi si è proceduto con l’omogeneizzazione mediante l’omogeneizzatore a lame (Ultra Turrax T25, Janke & Kunkel IKA-Labortechnik). Sono stati aggiunti 10 ml di metanolo, ponendo il tutto in agitazione per 15 minuti, terminati i quali si è proceduto a centrifugare a 4.000 rpm per 10 minuti. Si è poi trasferito il surnatante in un’altra provetta, risospendendo il centrifugato in 10 ml di acido succinico e 10 ml di metanolo, procedendo nuovamente con l’agitazione e la centrifugazione. Uniti i due estratti, si è posta la provetta a bagnomaria a 40°C per 30 minuti, ponendola successivamente in frigorifero per tutta la notte: tale operazione serve per favorire la coagulazione delle proteine che possono creare interferenze nelle fasi successive di analisi. Il mattino successivo si è proceduto nuovamente alla centrifugazione a 4.000 rpm per 10 minuti, trasferendo il surnatante in un’altra provetta. Si è effettuata una diluizione 1:5 con acqua, in modo da evitare eventuali problemi di saturazione, durante i successivi passaggi di purificazione. Nel frattempo si sono preparate le colonnine SPE di sefarosio, condizionandole con 6 ml di acqua. Sono caricati 3 ml di solfato di rame (II) 0,01 M , vengono lavate con 4 ml di acqua, quindi vengono caricati i campioni. Si effettua il lavaggio con 2 ml di acido succinico (0,1 M pH 4), 2 ml di acqua, 2 ml di metanolo e 2 ml di acqua. Infine si eluisce con 8 ml di tampone McIlvane B (formato da acido citrico 0,1 M, sodio idrogenofosfato 0,2 M ed EDTA). Successivamente si procede al secondo step purificativo, che prevede l’utilizzo di colonnine SPE a fase inversa con fase stazionaria polimerica (Strata-X 33 µm Polimeric Sorbent, Phenomenex), caricando l’estratto ottenuto sulle colonnine, preventivamente attivate con 5 ml di metanolo, 5 ml di acido cloridrico 1 M e 3 ml di acqua. Si lava con 5 ml di acqua e si eluisce con 6 ml di metanolo. L’eluato viene portato a secco a 50°C in corrente d’azoto, risospendendolo in 250 µl di fase mobile. Analisi strumentale La tecnica strumentale adottata per questo tipo di analisi si basa sulla cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata ad un detector a fotodiodi (HPLC-DAD) (Agilent 1100) con campo di misura compreso tra i 190 e i 600 nm; in questo caso viene misurata l'assorbanza a 363 nm (Figura 2). 142 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 Figura 2 – Cromatogramma di un campione di muscolo di carpa negativo (a) e cromatogramma di un campione fortificato a 0,10 mg/kg di ossitetraciclina e 1,00 mg/kg di metaciclina (standard interno) (b). La lunghezza d’onda a cui è stato registrato l’assorbimento è 363 nm. Figure 2 – Chromatogram of a carp muscle negative sample (a), and chromatogram of a sample spiked at 0.10 mg/kg of oxytetracycline and at 1.00 mg/kg of metacicline (internal standard) (b). The absorption was detected at 363 nm. La colonna cromatografica prescelta è una Phenomenex LUNA C18 (250 x 3,0 5 mm) a fase inversa, a cui è accoppiata una precolonna Phenomenex Security Guard C18 (4 x 3,0 mm), entrambe termostatate a 25°C. Le fasi mobili utilizzate sono costituite da acido ossalico 0,01 M acquoso a pH 2,5, acetonitrile e metanolo; il gradiente impostato è riportato nella Tabella 1. Il tempo totale della corsa cromatografica è pari a 36 minuti, il volume di iniezione è di 30 µl. 143 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 Temp. (min) Flusso (mL/min) %A %B %C 0 0,350 90 4 6 16 0,350 70 12 18 20 0,350 40 20 40 25 0,350 40 20 40 26 0,350 90 4 6 36 0,350 90 4 6 Tabella 1 – Gradiente cromatografico del metodo per la determinazione quantitativa dell’ossitetraciclina nel muscolo di carpa. Table 1 - Chromatographic gradient of the quantitative method for oxytetracycline determination in carp muscle. RISULTATI Parametri morfometrici Nei grafici sottostanti vengono visualizzate le variazioni nelle medie di lunghezza (Grafico 1) e peso (Grafico 2) dei pesci prelevati dalle diverse vasche ai vari tempi di campionamento. T10 T5R 25,0 T10R 20,0 cm 15,0 10,0 5,0 0,0 A B C D E F G H Vasca Grafico 1 – Andamento delle lunghezze medie dei pesci prelevati dalle diverse vasche ai tre tempi di campionamento. Graph 1 - Trend of average lengths of fish taken from different tanks to the three sampling times. 144 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 T10 T5R 160,0 T10R 140,0 120,0 g 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 A B C D E F G H Vasca Grafico 2 – Andamento dei pesi medi dei pesci prelevati dalle diverse vasche ai tre tempi di campionamento. Graph 2 - Trend of average weights of fish taken from different tanks to the three sampling times. Analisi chimiche Sono stati elaborati i dati relativi alla curva di calibrazione in matrice, costruita positivizzando della matrice negativa con opportuni quantitativi di ossitetraciclina (Tabella 2); per ogni livello di concentrazione è stato ottenuto il rapporto tra l'area dell'analita e quella dello standard interno (area ratio). Con questi dati è stata ottenuta una retta di regressione lineare applicando il metodo dei minimi quadrati: nella Figura 3 è riportata la retta di calibrazione con la relativa equazione ed il coefficiente di correlazione lineare, ritenuto accettabile perché maggiore di 0,990. Campione Concentrazione (mg/kg di tessuto edibile) R1 0,05 R2 0,10 R3 0,50 R4 1,00 R5 1,52 R6 2,00 Tabella 2 – Concentrazioni di ossitetraciclina utilizzate per la costruzione della curva di calibrazione in matrice. Table 2 - Concentrations of oxytetracycline used for the construction of the matrix calibration curve. 145 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 2,50 y = 1,0599x + 0,0088 Area Relativa 2,00 2 R = 0,996 1,50 1,00 0,50 0,00 0 0,5 1 1,5 2 2,5 Conc. (ppm) Figura 3 – Curva di calibrazione in matrice, con relativa equazione e coefficiente di correlazione lineare della metodica analitica per la determinazione dell’ossitetraciclina. Figure 3 – Calibration curve in matrix, with relative equation and square correlation coefficient of the analytical method for oxytetracycline. La quantificazione del residuo del farmaco nel muscolo è stata ottenuta inserendo l’area ratio dei campioni, nell’equazione della retta di calibrazione. Nella Tabella 3 vengono riportati i risultati ottenuti dall'analisi del muscolo di carpa per i vari tempi di campionamento: alla fine del trattamento (T10), 5 (T5R) e 10 (T10R) giorni dopo la sua sospensione. Sono stati sottoposti ad analisi anche i pool dei controlli (T0), per escludere la presenza dell’antibiotico dovuta ad eventuali contaminazioni esterne; i risultati hanno confermato l’effettiva assenza dell’analita ricercato (Figura 2). Livello di Campione Somministrazione (mg/kg) Concentrazione media (mg/kg) T10 T5R T10R 0,00 ND ND ND B 0,00 ND ND ND C 75,00 0,29 ± 0,05 0,16 ± 0,03 0,07 ± 0,01 D 75,00 0,30 ± 0,05 0,14 ± 0,03 0,07 ± 0,01 A E 150,00 0,53 ± 0,10 0,21 ± 0,04 0,11 ± 0,02 F 150,00 0,70 ± 0,13 0,25 ± 0,05 0,12 ± 0,02 G 300,00 1,15 ± 0,14 0,52 ± 0,09 0,21 ± 0,04 H 300,00 1,06 ± 0,13 0,42 ± 0,08 0,21 ± 0,04 Tabella 3 – Accumulo medio di ossitetraciclina (mg/kg) nel muscolo di carpa per vasca ai tre tempi di campionamento, accompagnato dal relativo valore di incertezza estesa. Table 3 - Average accumulation of oxytetracycline (mg/kg) in the carpe muscle of carp for each bath to the three sampling times, with the relative value of expanded uncertainty. 146 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 La Figura 4 presenta un’ipotesi di cinetica di eliminazione del farmaco in funzione del tempo, al variare della concentrazione di ossitetraciclina somministrata. 1,50 1,40 Trattamento 75 ppm_C 1,30 Trattamento 75 ppm_D 1,20 Trattamento 150 ppm_E 1,10 Trattamento 150 ppm_F Conc. (mg/kg) 1,00 Trattamento 300 ppm_G 0,90 Trattamento 300 ppm_H 0,80 0,70 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 10 12 14 16 18 20 Tempi (gg) Figura 4 – Ipotesi di cinetica di eliminazione dell’ossitetraciclina. Figure 4 – Hypothesis of oxytetracycline elimination kinetics. DISCUSSIONI E CONCLUSIONI Gli antibiotici vengono somministrati ai pesci mediante mangime medicato per combattere o prevenire infezioni indotte dai principali agenti eziologici presenti negli allevamenti ittici. Tuttavia, in letteratura, le informazioni sulle conseguenze della somministrazione in profilassi di queste sostanze sull’accrescimento delle specie ittiche sono poche e alquanto discordanti (Rijkers et al., 1980; Rawles et al., 1997; Toften & Jobling, 1997; Sanchez-Martínez et al., 2008). Ad esempio, l’ossitetraciclina somministrata mediante dieta per 11 settimane alla concentrazione di 50 mg/kg bw ha causato un aumento in peso della specie ittica Ictalurus punctatus (Sanchez-Martìnez et al., 2008), mentre non è stato evidenziato alcun effetto sulla performance di accrescimento per la stessa specie ittica trattata con 8,4, 16,8, 33,5 mg di OTC/kg dieta per 8 settimane (Rawles et al., 1997). Al contrario, l’antibiotico ha causato una riduzione dell’accrescimento del salmerino alpino Salvelinus alpinus (L.) trattato con 20 g OTC/kg di dieta per 6 settimane (Toften & Jobling, 1997) e di Cyprinus carpio trattato con iniezione intraperitoneale di 60 o 180 mg/kg OTC (Rijkers et al., 1980). 147 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 Nel presente studio, la somministrazione dell’antibiotico, mediante mangime medicato, non ha determinato un evidente accrescimento dei pesci trattati; infatti le variazioni di peso riscontrate nei pesci trattati rispetto ai propri controlli non sono statisticamente significative. È stato inoltre verificato l’accumulo di questo farmaco nel muscolo della carpa. Dopo 10 giorni di trattamento alle dosi raccomandate il valore medio nel tessuto edibile si attesta sui 295 µg/kg, valore circa 3 volte superiore a quanto stabilito dall’Allegato 1 del Regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio, pari a 100 µg/kg. Tuttavia nei pesci prelevati 5 e 10 giorni dopo la sospensione del trattamento farmacologico si sono riscontrate concentrazioni medie rispettivamente di 150 e 70 µg/kg. Considerando che già dopo 10 giorni dalla fine del trattamento nel muscolo si trova una concentrazione nettamente inferiore al limite massimo residuale consentito e che, comunemente, in allevamento, si applica un tempo di sospensione medio di circa 30 giorni, l’atteggiamento degli allevatori risulta sufficientemente cautelativo. Lo studio dell’accumulo a dosi superiori a quelle consentite dalla normativa vigente evidenzia una relazione di proporzionalità tra quanto somministrato e quanto accumulato nel muscolo. La cinetica di eliminazione dell’esogeno dalla matrice risulta, invece, indipendente dal livello accumulato in partenza, assumendoun andamento comune per i 3 livelli di trattamento adottati. RINGRAZIAMENTI Lavoro effettuato con fondi di Ricerca Corrente del Ministero della Salute. BIBLIOGRAFIA Bruno D.W. (1989). 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Rawles S.D., Kocabas A., Gatli D.M., Du W.X. & Wei C.I. (1997). Dietary supplementation of terramycin and Romet-30 does not enhance growth of channel catfish but does influence tissue residues. J. World Aquac. Soc., 28: 392-401. 148 ITTIOPATOLOGIA, 2012, 9: 139-149 Regolamento (CEE) N. 2377/90 (1990). Regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio del 26 giugno 1990 che definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale. G.U. del 18/08/1990, L224: 1113. Rijkers G.T., Van Oostero R. & Van Muiswinkel W.B. (1981). The immune system of cyprinid fish. Oxytetracycline and the regulation of humoral immunity in carp (Cyprinus carpio). Vet. Immunol. Immunopathol., 2: 281-290. Sanchez-Martínez J.G., Pérez-Castañeda R., Rábago-Castro J.L., Aguirre-Guzmán G. & VázquezSauceda M.L. (2008). 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