(Dako Autostainer/Autostainer Plus) Codice IS526

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(Dako Autostainer/Autostainer Plus) Codice IS526
FLEX
Polyclonal Rabbit
Anti-Human
Carcinoembryonic Antigen
Ready-to-Use
(Dako Autostainer/Autostainer Plus)
Codice IS526
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
FLEX Rabbit Polyclonal Rabbit Anti-Human Carcinoembryonic Antigen, Ready-to-Use (Dako Autostainer/Autostainer
Plus) è destinato per essere utilizzato nell’immunoistochimica congiuntamente a strumenti Dako
Autostainer/Autostainer Plus. L’anticorpo marca le cellule che esprimono proteine CEA e simili a CEA e potrebbe
risultate utile nell’identificazione dell’istogenesi di tumori epiteliali in diverse categorie morfologiche (1–4).
L’interpretazione clinica di un’eventuale colorazione o della sua assenza deve essere integrata mediante studi
morfologici avvalendosi di controlli adeguati e deve essere valutata nell’ambito dell’anamnesi del paziente e di altri
test diagnostici da parte di un patologo qualificato.
Riepilogo
e spiegazioni
La famiglia CEA è composta da due branche identificate: CEACAM (molecola di adesione cellulare correlata al CEA)
e PSG (glicoproteina specifica della gravidanza). I membri della famiglia del gruppo CEACAM sono (nomi precedenti
tra parentesi): CEACAM1 (glicoproteina biliare, BGP1, TM-CEA, CD66a); CEACAM3 (membro 1 della famiglia del
gene CEA, CGM1, CD66d); CEACAM4 (membro 7 della famiglia del gene CEA, CGM7); CEA (antigene
carcinoembrionico, CEA CD66e); CEACAM6 (antigene cross-reagente non specifico, NCA, NCA-50/90, CD66c);
CEACAM7 (membro 2 della famiglia del gene CEA, CGM2); CEACAM8 (membro 6 della famiglia del gene CEA,
CGM6, CD67, CD66b) (5, 6). La similarità immunologica tra le proteine CEACAM è pronunciata (6).
Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining della Dako o alle istruzioni sul sistema di
rilevazione per le procedure IHC per: 1) Principio della procedura, 2) Materiali necessari ma non forniti,
3) Conservazione, 4) Preparazione dei campioni, 5) Procedura per la colorazione, 6) Controllo della qualità,
7) Risoluzione dei problemi, 8) Interpretazione della colorazione, 9) Limiti generali.
Reagente fornito
Anticorpo di coniglio policlonale pronto per l’uso fornito in forma liquida in un tampone contenente la proteina
stabilizzante e 0,015 mol/L sodio azide.
Immunogeno
Antigene CEA umano, isolato da metastasi epatiche di adenocarcinomi del colon.
Specificità
L’anticorpo reagisce con proteine CEA e simili a CEA, per esempio CEACAM1 e CEACAM6.
Le tracce di anticorpi contaminanti le proteine plasmatiche umane sono state rimosse mediante assorbimento in fase
solida. L’assorbimento è stato eseguito anche con antigene dei gruppi sanguigni A e B.
Nell’immunoelettroforesi crociata, compaiono solo archi di precipitazione delle proteine CEA e simil-CEA quando si
utilizzano 12,5 µL di anticorpo concentrato per cm2 di area gel contro un estratto di acido perclorico concentrato di
metastasi epatica dell’adenocarcinoma del colon. Non viene rilevata alcuna colorazione con 2 µL di plasma umano
normale. Colorante: Coomassie Brilliant Blue.
Il saggio anticorpale ELISA sandwich a doppio antigene non ha evidenziato alcuna reazione con il plasma umano
privato delle CEA.
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura. Sebbene
non sia classificato come prodotto rischioso, il contenuto di sodio azide alle concentrazioni indicate può reagire
con il rame e il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento,
sciacquare le tubature con abbondante acqua per prevenire l’eventuale accumulo di azide metallica.
3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica.
4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, per evitare il contatto con gli occhi e la pelle.
5. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia.
Conservazione
Conservare a 2–8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in
condizioni diverse da quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall'utente. Non sono stati
osservati segni evidenti che suggeriscano l'instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un
controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione
imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta ad un
probabile problema dell'anticorpo, contattare l’Assistenza Tecnica di Dako.
Specimen preparation
(Allestimento tessuto)
compresi i materiali
necessari ma non
forniti
L’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina. I campioni di
tessuto devono essere tagliati in sezioni di approssimativamente 4 µm.
È necessario pretrattare con smascheramento termoindotto dell'epitopo (HIER, Heat-Induced Epitope Retrieval)
utilizzando Dako PT Link (Codice PT100/PT101). Per i dettagli, vedere la Guida Utente PT Link. Si ottengono ottimi
risultati pretrattando i tessuti con EnVisionTM FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (codice K8010/K8004).
Sezioni incluse in paraffina: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina,
utilizzando la procedura di preparazione dei campioni 3 in 1 Dako PT Link. Attenersi alla procedura di pretrattamento
delineata nel foglietto illustrativo di EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (Codice K8010/K8004).
(119592-001)
IS526/IT/SSM/2009.01.20 p. 1/3
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Nota: Una volta completata la procedura di colorazione, le sezioni devono essere disidratate, diafanizzate e montate
utilizzando un mezzo di montaggio permanente.
Sezioni deparaffinate: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto deparaffinate fissate in formalina, incluse in
paraffina, utilizzando Dako PT Link e seguendo la stessa procedura descritta per le sezioni incluse in paraffina.
Dopo la colorazione dei vetrini montare i vetrini utilizzando un mezzo di montaggio acquoso o non acquoso.
Evitare che le sezioni di tessuto si secchino durante il trattamento o nella successiva fase di colorazione
immunoistochimica. Affinché le sezioni di tessuto aderiscano perfettamente ai vetrini, si consiglia di utilizzare FLEX
IHC Microscope Slides (codice K8020).
Procedura per la
colorazione
compresi i materiali
necessari ma non
forniti
Il sistema di visualizzazione consigliato è EnVision FLEX, High pH, (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (codice
K8010). I cicli di colorazione e i tempi di incubazione sono preimpostati nel software di Dako Autostainer/Autostainer
Plus con i seguenti protocolli:
Protocollo modello: FLEXRTU2 (200 µL volume da dispensare) o FLEXRTU3 (300 µL volume da dispensare)
Autoprogram: CEAPOLY (senza colorazione di contrasto) o CEAPOLYH (con colorazione di contrasto)
La fase Extra deve essere impostata su “tampone di lavaggio” nei cicli di colorazione con ≤10 vetrini. La fase Extra
deve essere impostata su “none” per cicli di colorazione con più di 10 vetrini. Ciò garantisce dei tempi di lavaggio
confrontabili.
Tutte le fasi di incubazione devono svolgersi a temperatura ambiente. Per dettagli, fare riferimento al manuale
dell'operatore relativo allo strumento dedicato. Se i protocolli non sono disponibili sullo strumento Dako Autostainer
utilizzato, rivolgersi all'Assistenza Tecnica Dako.
Le condizioni ottimali possono variare a seconda del tipo di campione e del metodo di preparazione adottato,
pertanto dovranno essere definite autonomamente da ogni laboratorio. Se il patologo che effettua la valutazione
desidera una diversa intensità di colorazione, è possibile contattare un Esperto delle Applicazioni/Esperto dei Servizi
Tecnici di Dako per ricevere informazioni su come riprogrammare il protocollo. Verificare che l’esecuzione del
protocollo ritoccato sia ancora valida valutando che lo schema di colorazione sia identico allo schema di colorazione
descritto in “Caratteristiche prestazionali”.
Si consiglia la colorazione di contrasto in ematossilina utilizzando EnVision FLEX Hematoxylin, (Dako
Autostainer/Autostainer Plus) (codice K8018). Si consiglia di usare un mezzo di montaggio permanente e non
acquoso.
I controlli positivi e negativi devono essere analizzati contemporaneamente utilizzando lo stesso protocollo dei
campioni dei pazienti. Il tessuto di controllo positivo deve comprendere cellule di fegato e pancreas e le
cellule/strutture devono evidenziare gli schemi di reazione descritti per il tessuto in questione in “Caratteristiche
prestazionali” in tutti i campioni positivi. Il controllo negativo consigliato è FLEX Negative Control, Rabbit (Dako
Autostainer/Autostainer Plus) (codice IS600).
Interpretazione dei
risultati della
colorazione
Le cellule marcate dall'anticorpo presentano una colorazione citoplasmatica e/o della membrana.
Caratteristiche
prestazionali
Tessuti normali: nel fegato, i canalicoli biliari mostrano una reazione alla colorazione da moderata a forte. Nel
pancreas, i dotti acinosi mostrano una reazione alla colorazione da debole a moderata. L’anticorpo marca le cellule
epiteliali nel colon, nell’epitelio alveolare e bronchiale e i macrofagi alveolari nel polmone, i leucociti
polimorfonucleari e in macrofagi nella milza e lo strato epiteliale superficiale e le cellule parietali nello stomaco (7).
Tessuti patologici: degli adenocarcinomi del tratto gastrointestinale, del pancreas e del tratto biliare, l’anticorpo ha
marcato 10/10 dall’esofago e dallo stomaco, 13/13 colorettale, 2/3 dal pancreas e 5/6 dal tratto biliare. Degli
adenocarcinomi dei siti non gastrointestinali, sono risultati positivi 7/7 polmone, 0/5 ovaia (sieroso), 2/2 ovaria
(mucinoso), 0/11 vescica (cellula transizionale) e 1/1 vescica (adenocarcinoma). Inoltre, l’anticorpo ha marcato 33/42
adenocarcinomi della mammella e 6/14 della prostata, 1/6 carcinoidi e 6/12 epatomi (1). In uno studio di tumori
maligni nel fegato, l’anticorpo, con Anti-Hepatocyte, Clone OCH1E5 e Anti-Epithelial-Related Antigen, Clone MOC31, ha correttamente classificato 99/100 casi composti di 25 carcinomi epatocellulari e 75 colangiomi e
adenocarcinomi metastatici (2). Sono stati identificati immunoprofili altamente specifici per adenocarcinoma
endocervicale o adenocarcinoma endometriale, che comprendevano la marcatura con l'antigene anticarcinoembrionico. La maggior parte dei tumori, tuttavia, ha mostrato un immunofenotipo non specifico intermedio (3).
Nel melanoma maligno, è stata osservata una positività sparsa prevalentemente membranosa, con l’anticorpo in
circa il 70% dei casi (4).
Bibliografia
(119592-001)
1.
Sheahan K, O'Brien MJ, Burke B, Dervan PA, O'Keane JC, Gottlieb LS, et al. Differential reactivities of
carcinoembryonic antigen (CEA) and CEA-related monoclonal and polyclonal antibodies in common epithelial
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2.
Morrison C, Marsh W, Frankel WL. A comparison of CD10 to pCEA, MOC-31, and hepatocyte for the distinction
of malignant tumors in the liver. Mod Pathol 2002;15:1279-87.
3.
Alkushi A, Irving J, Hsu F, Dupuis B, Liu CL, Rijn M, et al. Immunoprofile of cervical and endometrial
adenocarcinomas using a tissue array. Virchows Arch 2003;442:271-7.
4.
Sanders DSA, Evans AT, Allen CA, Bryant FJ, Johnson GD, Hopkins J, et al. Classification of CEA-related
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Beauchemin N, Draber P, Dveksler G, Gold P, Gray-Owen S, Grunert F, et al. Nomenclature announcement.
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Skubitz KM, Micklem K, van der Schoot E. M14. CD66 and CD67 cluster workshop report. In: Knapp W, Dörken
B, Gilks WR, Rieber EP, Schmidt RE, Stein H, et al., editors. Leucocyte typing IV. White cell differentiation
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Oxford, New York, Tokyo: Oxford University Press; 1989. Volume1 p. 889-99.
7.
Nap M, Hoor KAT, Fleuren GJ. Cross-reactivity with normal antigens in commercial anti-CEA sera, used for
immunohistology. The need for tissue controls and absorptions. Am J Clin Pathol 1983;79:25-31.
IS526/IT/SSM/2009.01.20 p. 2/3
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Spiegazione dei simboli
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diagnostico in vitro
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