Il reportage della tavola rotonda
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Il reportage della tavola rotonda
tavola rotonda Tecnologia ed evoluzione della cultura organizzativa Una sfida da cogliere di Chiara Lupi Supply chain inventory management. Affrontiamo un tema di attualità, focalizzandoci nel settore alimentare, in un momento in cui i cicli economici si accorciano, la volatilità è alta e la necessità di fare chiarezza sulle potenzialità degli strumenti tecnologici a supporto è elevata. Ci siamo trovati con Simone Carotenuto, Direttore di Stabilimento – Althea, Mirko Menecali, Responsabile Service Line Supply Chain – Sinfo One, Roberto Pinto, Responsabile della ricerca in area Supply Chain Management – CELS: Centro di Ricerca sulla Logistica e sui Servizi Post-Vendita, Università degli Studi di Bergamo e Paolo Ziliani, Responsabile Supply Chain – Fruttagel. Althea produce sughi, condimenti per insalate e maionesi. Produce l’85% conto terzi e il restante con marchio proprio. Di questo 85% il 90% è destinato ai mercati esteri. Una complessità enorme, in cui quasi il 100% dei clienti è costituito dalla GDO. Fruttagel è un’azienda cooperativa che produce succhi di 20 - Sistemi&Impresa N.8 - novembre/dicembre 2010 frutta, conserve di pomodoro e ortaggi surgelati, trasformando annualmente circa 13.000 ton di frutta, 42.000 ton di pomodoro e 50.000 ton di altri prodotti orticoli. Per tenere sotto controllo il capitale circolante è fondamentale gestire le ricongiunzioni delle campagne: in funzione delle eccedenze e delle mancanze attese da ciascuna campagna occorre decidere, al momento opportuno, le quantità di semilavorato da vendere (in quanto eccedenti rispetto ai fabbisogni di confezionamento) e quelle da acquistare (a causa di prodotto fresco mancante). La produzione è in prevalenza a marchio dei clienti ed è destinata per la maggior parte alla GDO e in misura minore ai canali Food Service ed Ho.Re.Ca. I punti cardine Quando parliamo di Supply Chain Inventory Management – spiega Roberto Pinto – affrontiamo un tema più ampio rispetto alla sola gestione delle scorte. Tra i molti aspetti, è interessante puntare l’attenzione su alcuni dei temi più caldi: la previsione della domanda, la visibilità di filiera, il razionamento della capacità e la gestione del rischio. Partiamo dalla previsione della domanda (o forecasting), tavola rotonda quale impatto? Si diminuisce l’efficienza della catena del componente fondamentale per la pianificazione. Essa invalore. La soluzione potrebbe essere quella di adottare un fatti permette di affrontare diversi quesiti manageriali: approccio strutturato al problema, impostare un processo di come gestire le scorte e il dimensionamento dei lotti di acprevisione della domanda e pianificazione delle scorte valuquisto e produzione? Quanto materiale tenere a magazzitando anche gli impatti di natura organizzativa. L’importanno? Come l’informazione fornita dal forecasting influisce te è che le decisioni siano frutto di una visione d’insieme. sulla gestione delle scorte e sul rapporto con clienti e forni“In ogni passaggio della catena – aggiunge Ziliani – ognuno tori? Come stimolare la domanda di prodotto (ad esempio, può prendersi un margine per limitare i rischi, i cosiddetti tramite politiche di pricing e promozione)? margini di sicurezza. Come sottolinea Pinto, Al giorno d’oggi, basare la pianificazione l’elemento critico è rappresentato dal processo partendo dal budget annuale non è tra le mesottostante. In questo senso l’IT automatizza todologie più affidabili; a questo proposito le e sveltisce le decisioni che vengono prese sulla attività di forecasting devono aiutare ad antibase di dati certi. Come detto in precedenza, cipare gli eventi sia nel medio-lungo periodo i quattro punti che abbiamo introdotto sono che nell’operatività del day-by-day. legati nel concetto di Sales and Operation Il secondo punto caldo riguarda la visibilità di Planning, che mette in relazione l’output con filiera sia a monte che a valle, che ci consente Roberto Pinto la domanda. Il S&OP è composto da molti di avere maggiori informazioni sullo stato delResponsabile della ricerca in area Supply Chain sottoprocessi e l’obiettivo è lavorare in un’otle scorte di clienti e fornitori, presupposto baManagement - CELS tica di riallineamento. Ci confrontiamo con silare all’instaurazione di approcci gestionali un processo organizzativo, alla fine”. più evoluti di stampo collaborativo. La visibiSimone Carotenuto ci presenta un caso concreto, con il lità presuppone la condivisione delle informazioni, fattore quale si è dovuto confrontare con urgenza prima di ragnon del tutto scontato visto che, storicamente, l‘attitudine giungere la nostra riunione: una richiesta straordinaria di alla condivisione da parte delle aziende è piuttosto bassa. 350.000 vasi di pesto. Come risolvere? In base a quali inQuesto fatto inevitabilmente incide sulla difficoltà di piaformazioni prendere una decisione? Questa è l’imprevedinificazione e gestione delle scorte. bilità con cui bisogna fare i conti. La volatilità non è dovuta Terzo tema riguarda il razionamento della capacità. Come alla crisi, anzi, la pasta e il sugo sono proprio i prodotti ai distribuire la capacità o la produzione a fronte di una doquali le famiglie rinunciano meno. Da anni l’azienda manmanda da parte di più clienti in modo da massimizzare le tiene scorte di semilavorato per richieste particolari. Queperformance economiche e finanziarie? Un esteso filone di sto ordine le esaurirebbe. Cosa fare? ricerca analizza il problema anche perché, nel caso esistano Ziliani sostiene che le decisioni che hanno un impatto rilemateriali da destinare a marchi diversi, è importante valuvante sul capitale circolante e per le quali è fondamentale tare opzioni alternative di comportamento. coordinare la gestione del rischio devono essere condivise Infine, la gestione del rischio, intesa come l’insieme di tra le funzioni aziendali. Un esempio significativo in Frutattività volte al governo di quelle situazioni possibili ma tagel riguarda la prenotazione degli ettari di terreno, presso difficilmente prevedibili che potrebbero portare ad un’ini Soci conferenti, da destinare ad una particolare coltura: in terruzione dei flussi sia fisici che economici: una casistica riferimento alle previsioni commerciali, alle rimanenze ed molto varia che va dal rischio di fornitura (incluso il rischio alle rese storiche (ton per ettaro) la funzione Agronimica, di fallimento di un fornitore) al rischio di problemi legati ai la Produzione e la Supply Chain devono condividere con la clienti e al mercato in generale. Direzione le valutazioni per arrivare alla decisione. Tutti questi aspetti (e altri ad essi collegati) rientrano nell’ambito del macro-processo di Sales & Operations Planning (S&OP), che gioca un ruolo cardine nel governo Il processo sottostante delle attività di un’azienda. Pinto sottolinea l’importanza di definire in modo chiaro il processo che sta dietro a queste decisioni. L’IT permette Un approccio strutturato alla gestione del rischio di automatizzare e velocizzare i processi, al fine di prendere Menecali approfondisce il tema della gestione del rischio. decisioni su basi condivise ben costruite secondo un iter Difficile trovare l’algoritmo magico – dice –, è necessario strutturato. adottare un approccio strutturato. Quali sono i principali Avere una piattaforma con uno strumento che ci abilita a rischi da affrontare in ambito di supply chain inventory maprendere le decisioni, all’interno dei quattro punti citati che nagement? Si tende a soddisfare il cliente che arriva prima e rientrano nel S&OP, valutando non solo gli obiettivi di effiquesto costringe le operations a inseguire le urgenze. Con cienza, ma magari anche guardando i bilanci, il magazzino, Sistemi&Impresa N.8 - novembre/dicembre 2010 - 21 tavola rotonda delle inefficienze legate ai costi. Valutare gli il servizio ai clienti è un’esigenza sempre più impatti in termini di costo, che è l’unico elesentita. Il processo di S&OP è in realtà commento oggettivo e trasversale. posto da molti sottoprocessi, ma l’obiettivo è “Le soluzioni non sono mai solo tecnologiche raggiungere più obiettivi coordinando al me– interviene Menecali –. Rispetto al S&OP la glio, con riunioni periodiche di riallineamento, soluzione è organizzativa, di processo e tecnofacendo replanning, rescheduling e per questo logica. Le tre cose vanno di pari passo. Certo, il sistema informativo è fondamentale. L’IT è non esiste lo strumento che risolve tutto. un abilitatore più che una soluzione in sé. Paolo Ziliani Responsabile Supply Chain Quale il ruolo delle tecnologie in questo caso? “Certo – conferma Ziliani –, l’IT aiuta, ma ci Fruttagel Excel è un ottimo strumento di analisi, ma sul deve essere un processo organizzativo sottomercato esistono molti software che ci aiutano stante”. Simone Carotenuto riporta la propria su tutti i fronti: quello della raccolta dei dati e la loro anaesperienza: “Quando sono arrivato in Althea, la pianificalisi, che è un elemento essenziale per prendere decisioni; zione la faceva l’ufficio commerciale sulla base del budget altro aspetto riguarda la capacità di far collaborare gli attori semestrale. Ho creato un ufficio supply chain che non rie, per questo, non si può prescindere dalla tecnologia. spondesse più alla funzione commerciale, ma fosse il conRispetto al caso citato da Carotenuto, come avrebbe potuto tradditorio del commerciale e ogni mese, durante lo stock aiutare la tecnologia? “Stamattina – argomenta Menecali – il meeting, si è iniziato a parlare di pianificazione. La pianificollega avrà analizzato uno o due scenari, per ovvi motivi. cazione giornaliera la elaboro io, cercando anche di ottimizProbabilmente con un sistema più strutturato si sarebbero zare la produzione, mentre abbiamo una persona dedicata potuti valutare più scenari. Se ogni volta capita alla pianificazione di medio periodo degli stabiuna situazione analoga invece di due scenari se limenti, che in base a previsioni di vendita anne possono valutare quattro, ci sono il doppio di nuali, predispone una pianificazione rolling su probabilità di evitare errori. I software moderni 13 settimane con un mese bloccato. Insomma, facilitano la simulazione e rendono disponibiadesso siamo strutturati meglio. Tutto questo le la valutazione di più scenari. Certo, in tutto è gestito con Excel, ma sono alla ricerca di un questo, l’uomo è ancora insostituibile.” programma dedicato alla pianificazione della produzione, anche se poi non credo esista un Simone Carotenuto Ziliani ci racconta la propria esperienza quanprogramma che risolva tutti i problemi legati Direttore di Stabilimento Althea do, arrivato in Fruttagel nel 2008, nell’azienda alla pianificazione, che consideri tutte le variapianificazione operativa e budget non erano bili in gioco. La soluzione di quanto successo correlati. “Le previsioni di vendita erano gestamattina (l’ordinazione di 350 mila vasetti di stite dall’Ufficio Pianificazione con un contributo limitato pesto fuori campagna) non credo avrebbe trovato risposta da parte dell’Ufficio Commerciale. in un software. Abbiamo sconvolto talmente tanti vincoli, Ci si basava molto sullo storico e la prospettiva previsionache non credo un programma mi avrebbe fornito soluzioni le non superava i 12 mesi. L’altro aspetto interessante era effettivamente percorribili”. che l’MPS (Master Production Schedule) veniva elaborato Il ruolo del sistema – interviene Pinto – non è tanto (o solo) una volta al mese. Il processo di gestione delle previsioni e risolvere il problema, quanto piuttosto permettere di fare pianificazione in generale doveva essere migliorato; la mia intelligence, analisi what-if, costruire e valutare scenari posproposta è stata quella di trasferire per prima cosa la resibili. “Personalmente, al momento attuale, nemmeno io sponsabilità delle previsioni all’ufficio commerciale. Sono credo all’efficacia del paradigma del software onnisciente in seguito state individuate le persone giuste nell’area e pensante, dove basta cliccare un bottone per risolvere un commerciale che si sono occupate di questo. Dopodiché ci problema. La decisione è ancora nella testa delle persone, si è posti il problema di rinnovare il processo di programle quali però possono essere supportate ed aiutate nel promazione della produzione. Stiamo utilizzando in questo cesso di valutazione delle alternative. In questo senso l’IT momento uno strumento JD Edwards e lo strumento si è è un abilitatore, un elemento che permette di raggiungere rivelato importante per decidere in maniera rapida. livelli di prestazione migliori”. Siamo passati da annullamenti sull’ordinato con una media intorno al 3% nel 2008 ad una valore medio degli ultimi Il ruolo della tecnologia 12 mesi inferiore all’1% . Nel processo attuale l’elaborazioAbilitare i processi e renderli meno costosi. Aumentare la ne MPS-MRP avviene due volte a settimana e consente di quantità di dati che si riescono a trattare e gestire. E, quinottenere sia una qualificazione delle scorte sia una magdi, decidere meglio. Prendere decisioni anche in funzione 22 - Sistemi&Impresa N.8 - novembre/dicembre 2010 tavola rotonda giore flessibilità e reattività rispetto alla domanda. Per i confezionamenti dei prodotti “caldi” (succhi di frutta e pomodoro) si gestisce un piano di 5 settimane “rolling”. Il confezionamento dei prodotti surgelati è soggetto a minori vincoli produttivi ed è gestito con piani quindicinali. Per i Surgelati l’aumento del livello di servizio è anche da ricondurre alla distinzione introdotta tra prodotti confezionati in modalità “Make tu Stock” e prodotti confezionati in modalità “Make to Order“. del Caldo, si fanno valutazioni di scenario. La valutazione dell’adeguatezza della capacità produttiva si fa formato per formato considerando i possibili vincoli di produzione. I lotti di produzione vengono ridefiniti periodicamente. Il ruolo della tecnologia è certamente fondamentale per aiutare a valutare la capacità produttiva, condividere le informazioni, definire e gestire previsioni di vendita e supportare adeguatamente un processo articolato di pianificazione della produzione e degli approvvigionamenti. Tecnologia e organizzazione Il ritorno dell’investimento Come si interviene nell’impianto organizzativo? Come la Esiste un sistema per calcolare il ROI? A volte, ci fa riflettecnologia ci aiuta a prendere decisioni? Come si può insetere Roberto Pinto, l’It invece di ridurre il fabbisogno di rire la tecnologia nell’impianto organizzativo? La tecnolopersone, potrebbe paradossalmente portare a incremengia abilita il reperimento e l’elaborazione dell’informaziotarlo, poiché è necessario poter contare su una professione. Oggi è possibile formulare e analizzare diversi scenari nalità dedicata allo sfruttamento delle potenzialità delle in tempi più brevi e contemplando maggiori elementi rinuove tecnologie. La valutazione che si è chiamati a fare spetto al passato. Anche sulla base dei vincoli che esistono: è se i costi del personale trovano una compensazione nelle vincoli sul packaging e sul lotto minimo d’acquisto e di attività di intelligence che il sistema consente. “Il calcolo produzione sono solo due dei tanti vincoli che caratterizdel ROI –afferma Pinto – è in ogni caso piuttosto semplice, zano il settore food. Bisogna distinguere cosa è un obietperché va strutturato un progetto inquadrato in un cambio tivo e cosa è un vincolo. Tenersi un cliente non sempre è progettuale e l’implementazione di un processo di demand un vincolo. Poter valutare un’operazione anche con l’unico planning agisce in modo abbastanza predeterminato”. confronto del prezzo è importante. La capacità simulativa Inoltre, attraverso metriche di forecast accuracy, è possiè certamente interessante. bile misurare tutti gli aspetti che si possono migliorare. E “La complessità da gestire è elevata – prosegue Menecali strutturare un processo di cambiamento organizzativo. –. Prima di parlare della tecnologia vorrei fare un passo L’attenzione alla forecast accuracy ha un impatto sulla diindietro sul processo di pianificazione che sappiamo tutti minuzione delle scorte. essere un processo di ottimizzazione che va per approssi“Per migliorare la forecast accuracy – sottolinea Ziliani – mazioni successive. Oggi abbiamo affrontato abbiamo rivisto il processo di Demand Plantemi complessi, vincoli di formato, rischi di ning introducendo il sistema Board. L’Ufficio esposizione finanziaria, collaborazione con Commerciale può così disporre in modo rapido GDO. Un approccio strutturato impone di ed efficace di tutte le informazioni necessarie risolvere i problemi al giusto livello di anaalla gestione delle previsioni (venduto dell’anlisi e di dettaglio, non tutti i vincoli possono no precedente, ultima previsione approvata, essere risolti contemporaneamente, questo spedito recente, quantità impegnate, attività appunto perché si deve lavorare per approssipromozionali, ecc…). Mirco Menecali mazioni successive che coinvolgono uomini e Il nuovo sistema di Demand Planning, essendo Responsabile Service Line tecnologie. Al livello più alto, che è quello del basato su uno strumento nato per la Business Supply Chain S&OP, si possono risolvere alcuni problemi e Intelligence, ci consente di misurare in modo Sinfo One alcuni vincoli (livello medio delle scorte, liefficace la forecast accuracy e di definire altre vello di servizio obiettivo, capacità produttiva necessaria), utili analisi (come ad esempio i confronti tra budget e spenon certo quelli più di dettaglio, come i cambi di formadito a livello di cliente). to. Un processo strutturato porta alla condivisione di un “Il demand planning – argomenta Menecali – può essere piano unico e si evitano incongruenze. Certo, il tutto deve value based, cioè pagato in base ai risultati attesi. Statistiessere supportato da un’organizzazione sottostante”. camente parlando, dove il processo di demand planning è stato implementato, si possono vantare dei miglioramenZiliani sottolinea come i vincoli reali e dettagliati non siati. Il processo di trasformazione impatta su progetti, organo sempre completamente individuabili e prevedibili e nizzazione e tecnologie: le leve sono tre e bisogna agire su quindi tali vincoli possono difficilmente essere codificati in tutte queste. Ridurre lo stoccaggio è già un grande vantaggio. Il progetto un sistema informatico. Ogni mese, soprattutto nell’area Sistemi&Impresa N.8 - novembre/dicembre 2010 - 23 tavola rotonda Da sinistra: Paolo Ziliani, Mirco Menecali, Roberto Pinto e Simone Carotenuto è comunque costoso ma sicuramente efficace. La tecnologia non è un vincolo quando funziona, è un elemento abilitatore ma l’organizzazione nella pianificazione è fondamentale. E, prescindere dagli aspetti organizzativi, non è possibile”. Carotenuto introduce anche un altro tema: “Per gli impatti organizzativi – sostiene – è fondamentale il commitment; l’implementazione di un processo deve passare attraverso varie fasi, lo strumento deve essere funzionale a un obiettivo e, in larga misura, dipende dalle persone”. “Attuare un processo di trasformazione – conferma Menecali – non è banale, proprio perché il processo su cui si lavora (quello della pianificazione) è un processo di supporto decisionale e il rapporto uomo-tecnologia deve essere stringente. La metodologia di implementazione è un fattore competitivo tanto quanto la qualità della tecnologia che si implementa. Il progetto di trasformazione diventa vitale per ottenere un risultato ma è fondamentale adottare tutte quelle tecniche di change management per ottenere il commitment degli attori che saranno coinvolti nel nuovo processo. Le metodologie di implementazione diventano un fattore abilitante”. In questi progetti di trasformazione è molto importante il valore del consulente e di chi supporta il cambiamento di questi processi. Ziliani ha aggiunto: “Il Master Production Schedule di Fruttagel, viene elaborato sulla base delle previsioni, trascurando gli ordini cliente. Per questo motivo è fondamentale il processo di “forecast netting” (le previsioni devono essere rese coerenti con gli ordini già ricevuti dai clienti). Il nuovo sistema di Demand Planning ci ha permesso di definire anche un cruscotto apposito per la gestione del Forecast Netting. 24 - Sistemi&Impresa N.8 - novembre/dicembre 2010 “Si riescono anche a fare simulazioni velocemente con excel – conferma Menecali – ma quando si cresce e ci si cimenta con l’approccio simulativo, la capacità di fare simulazioni incide sull’elemento costo”. Carotenuto sottolinea l’importanza della valutazione strategica: capire quanto si va in rottura di stock, quanto costano le inefficienze. Se non si ha un sistema integrato che raccoglie le informazioni in un unico modo organizzato, valutare gli impatti diventa difficile. Con i moderni sistemi è più facile ricondurre tutto all’unico elemento oggettivo e trasversale che è il costo. In conclusione possiamo affermare che la tecnologia, indubbiamente, ci aiuta molto. Pensiamo alla quantità di tempo che dedichiamo ad elaborare previsioni. È altrettanto indubbio che un progetto di informatizzazione deve andare di pari passo con un cambiamento organizzativo: le nuove tecnologie implementate su organizzazioni obsolete non saranno mai efficaci. E qui entra in scena il change management, il coinvolgimento delle risorse. Lo sforzo è organizzativo e di processo: fondamentale convincere l’organizzazione a usare un nuovo strumento che diventa funzionale. La tecnologia deve andare di pari passo con l’evoluzione della cultura organizzativa. Un progetto di demand planning, proprio perché è un progetto decisionale non è affatto banale. Un progetto di trasformazione diventa vitale per ottenere un risultato. Se non si implementa il change management, la tecnologia non sarà mai funzionale al raggiungimento degli obiettivi. E, il valore di questi strumenti, risiede nel fatto che consentono di elevare il livello culturale delle organizzazioni ristrutturando gli assetti organizzativi. Con vantaggi economici a cascata.