Leaguers News

Transcript

Leaguers News
Leaguers News
02/06/2012 | www.dcleaguers.it
ASTONISHING X-MEN:
XENOGENESIS
01/06/2012 20:19
I veri legami degli X-Men col mondo che li circonda non sono
i rapporti con l’uomo, la lotta per la salvezza dell’umanità o le
alleanze ad altri gruppi di eroi, bensì la concezione illuminante di
un futuro certo per la loro razza, se tale può essere definita.
Ecco, Wanda ha rimosso questa speranza assieme al gene X, ma
non ha tolto la passione e la volontà di continuare a credere che
il domani possa tornare ad essere luminoso, per Ciclope e i suoi
fratelli.
“I BAMBINI COI POTERI”
Testi: Warren Ellis.
Disegni: Kaare Andrews.
Ed. USA: Astonishing X-Men Xenogenesis TP, Marvel Comics.
Ed. ITA: Marvel Miniserie 112 – 113 – 114 (Astonishing X-Men:
Xenogenesis 1 – 2 – 3), Panini.
La bella storia che Warren Ellis e Kaare Andrews ci regalano è
un mosaico di possibilità e di traiettorie infinite: il M’bangwi è
una nazione (ipotetica) africana retta da un “milite” cyborg che
tenta di costruire una parvenza di idillio ideale alla terra che ha
scelto di governare; Tempesta (Ororo Munroe – manipolazione
dei fenomeni meteorologici, dea con retaggio atlantideo)
e Ciclope rispondono ad una chiamata di M.S.F. (Mutanti Senza
Frontiere, una organizzazione no profit a difesa dei mutanti)
e partono alla volta dello stato governato da “Crocodile” per
scoprire cosa si cela dietro l’improvvisa nascita di una
moltitudine di neonati con strabilianti poteri.
A loro si aggiungono Wolverine (James Howlett Logan – artigli
e scheletro di adamantio, rigenerazione cellulare avanzata,
ipersensi sviluppati), Bestia (Hank McCoy – fisionomia leonina,
ipersensi sviluppati), la Regina Bianca (Emma Frost – telepatia,
corpo diamantino organico), Corazza (Hisako Ichiki –
esoscheletro psico-energetico mutabile).
La mutazione è la chiave della nostra evoluzione, ci ha
consentito di evolverci da organismi monocellulari
a specie dominante sul pianeta. Questo processo è
lento e normalmente richiede migliaia e migliaia di
anni, ma ogni centinaio di millenni l’evoluzione fa un
balzo in avanti.
L’evoluzione è il processo di modifiche che si
manifestano, in un dato arco temporale, in forme di
cambiamento e di trasformazioni per gli organismi
viventi.
Se la chiave della nostra evoluzione risiede nella
mutazione, allora, per assurdo, è anche vero che
l’uomo è mutante di se stesso.
Benvenuti nel mondo di domani!
FIGLI DI UN DIO MINORE
Di House of M sappiamo tutto (Wanda, “no more mutants” e la
Decimazione) ma quello che non conosciamo è che, dopo questi
eventi, gli X-Men guidati dall’intrepido Ciclope (Scott Summers –
raggi ottici concussivi) non hanno mai smesso di cercare nuove
nascite mutanti e, di conseguenza, nuovi pupilli o figli dell’atomo.
1
The New 52: i numeri #1!
In un istituto sanitario dello stato africano, gli X-Men si
imbattono in una moltitudine di presunte nascite mutanti:
bambini trasparenti, che prendono fuoco, incorporei o luminosi.
Bimbi che esplodono provocando distruzione e dolore nel cuore
del continente e portando scompiglio in un luogo già battuto da
scontri violenti e insicurezza; a tutto ciò si somma l’improvvisa
entrata in scena di scompensi quantici da un’altra dimensione.
Uno dei nemici più crudeli degli Uomini X inizia l’inseguimento di
un mutante (Jim Jaspers) proveniente da una realtà alternativa,
dopo aver fatto stragi immani e aver quasi distrutto un universo
intero.
Sarà la volta in cui Ciclope, Tempesta ed Emma dovranno porre
fine a qualcosa che aveva avuto inizio tempo prima, magari in un
luogo differente.
31/05/2012 21:56
Benvenuti,
con questo articolo, che mi piacerebbe potesse essere un work in
progress, vorrei comunicare quali sono i miei pareri sull’evento
DC dell’anno in Italia: I nuovi 52. Evento tanto atteso da chi
mastica comics da anni, da chi come me è entrato da poco in
questo coloratissimo mondo e da chi approfitterà di questo
“reload” per affacciarsi al paese dei balocchi con gli occhi
meravigliati di un bambino.
Detto ciò, voglio premettere che le mie personalissime
valutazioni sono quindi influenzate dalla mia ristretta conoscenza
dell’universo DC, infatti, dopo le letture di Crisi sulle Terre
infinite (conosciuta ai più anche col nome di Crisis), di qualche
saga post Crisis e dell’ottimo Crisi d’Identità, sono saltato a Flashpoint (ultimo avvenimento preReboot) e infine a questo
Reboot stesso.
In attesa di un “recuperone” di quello che ancora non ho avuto
l’onore di leggere vorrei, comunque, far sentire la mia voce sulle
uscite presenti, convinto che talvolta il parere di un “nuovo
lettore” possa essere di gradimento e magari (senza presunzione)
d’aiuto.
Recensendo i nuovi albi della Lion, mi sono “lanciato” a dare dei
voti sulla storia (spesso in riferimento a quanto sia davvero una
storia d’avvio o no), sui disegni, sulle copertine inserite
nell’edizione italiana, sull’edizione dell’albo stesso (redazionali,
layout, carta…)e poi né ho fatto una media. Per me non vuol
essere altro che un gioco, così come la vignetta/tavola preferita
e la “frase” preferita. L’ultima indicazione è sulla volontà di
continuare a seguire la serie.
Prima di cominciare un piccolo, ulteriore avviso. E’ possibile
trovare degli spoilers qua e là, niente di trascendentale
comunque.
Iniziamo col primo albo letto e con le prime tre storie:
ASTONISHING!
Ellis ha il il vizio di piegare alle sue esigenze i tratti distintivi dei
personaggi di cui parla, che va a muovere, che scrive.
L’autore non si trattiene dall’avventurarsi in argomenti
socio-politici (vedasi le citazioni e le prese di posizione che i
“suoi” X-Men proferiscono), e tende a sottolineare una storia
fatta di incastri; nonostante ciò principio e fine non
necessariamente sono figli della realtà in cui gli X-Men si
muovono, e questo è rappresentato sia dalla provenienza di
Jaspers e dei suoi inseguitori sia dal fatto che l’artista Andrews
cita in una splash-page personaggi che somigliano a Batman
e Robin – sì esatto, il Dinamico Duo –).
L’architettura di Ellis risulta tutt’altro che frammentaria,
traducendosi alla fine dei conti in un accurato esercizio di
meta-continuity marvelliana (eh sì, di quelle davvero citazioniste
e ad opera di ripescaggio) e lo stesso dicasi per Kaare Andrews:
in questa storia il grande illustratore ci mostra una visione unica
di un gruppo come gli X-Men.
Già la bellissima scelta di narrare questo racconto facendo
indossare al gruppo delle divise differenti dai classici costumi
e che denotano un aspetto molto più “raccolto” e quasi
protomilitarista (Morrison e Quitely ci hanno abituati al meglio,
e si sapeva), rende il corpus dell’opera più vicino al periodo in cui
gli X-Men sapevano essere gruppo e non erano così pochi da
doversi preoccupare per il domani (?).
Andrews esprime (come sempre) al meglio la narrazione del
piano e le sue tavole sono di una dinamicità unica e fluida; il fatto
che ogni singolo personaggio venga rappresentato per ciò che è
(McCoy è una “Bestia” tanto quanto lo è Logan, Emma una
femme fatale e così gli altri) e non idealizzato presenta una realtà
fisica e visibile, non indifferente.
Encomiabili le cover da lui realizzate e la dannata violenza con
cui le Furie si battono e abbattono Logan: sembra quasi di poter
vedere la cruda e stupenda illusione fornita da alcune serie tv,
quali Spartacus.
Links
2
a fine albo “Chi ha paura dei supereroi?” mi hanno dato un po’ di
delucidazioni che, per un totale neofita come me, sono
importanti. Certo mi piacerebbe che si investisse su qualche
approfondimento in più…
Nessun problema con il tanto vituperato “odore” e non ho visto
errori a parte la sillabazione sugli “acapo” ma va beh…
La frase: Batman: “Non vedo alcun pulsante, perciò suppongo
occorra concentrarsi per farlo funzionare e tu… non eri
concentrato.”
La Vignetta: Nessuna in particolare sopra le altre.
Valutazione Totale: 7,5/10
Continuerò la serie: SI
Justice League #1 di G. Johns e J. Lee
La storia: 7,5
Premettendo che è poco che mi sono addentrato nell’universo Dc
e, che conosco la continuity e le caratterizzazioni dei personaggi
solo per sommi capi, la sceneggiatura di quest’episodio mi è
piaciuta. Sicuramente in 24 pagine era arduo per Johns fornirci
di più, ma già abbiamo un nome riguardo ad un potenziale villain,
la nostra curiosità è stata stimolata sia nella sottotrama di Vic sia
nella ricerca di un Superman diverso da come ci immaginiamo.
L’irriverenza di Hal e un Batman risoluto, sagace ma anche un
po’ troppo accondiscendente verso le presunzioni di Lanterna
Verde fanno intravedere possibili sviluppi interessanti nelle
relazioni fra i personaggi. Insomma direi un voluto, cauto
assaggio.
I Disegni: 8
Meglio le vignette in movimento che quelle statiche (per me
troppi particolari superflui – troppe righette e tratteggio), però le
espressioni sono fatte benissimo. Ottimi gli sfondi e accattivanti
i particolari tecnologici.
I colori poi sono stupendi, bellissimo vedere la tonalità di verde
che anticipa l’entrata di Hal.
Copertine: regular 7, variant 8
Non mi piacciono in entrambe WW e nella regular Superman.
Redazionali ed edizione: 7
(ovviamente qua mi riferisco all’albo nella sua interezza)
In realtà c’è scritto poco ma quel poco, soprattutto l’articolo
3
Justice League International #1 di D. Jurgens e A. Lopresti
La storia: 6,5
Ancora ignorante in materia… è la prima volta che leggo JLI
e non so, solo per ora, chi siano ‘sti Winick e Giffen…, comunque,
mi sento di esprimere il mio parere. Considero che sia veramente
difficile presentare la formazione di un gruppo in così poche
pagine, però JLA ci insegna che con un po’ più di calma si poteva
far meglio, senza venir meno all’azione. Si vede che le
caratterizzazioni sono obbligatoriamente affrettate. Uno come
me dice: “perchè Booster leader?” oppure “quali capacità hanno
tutti questi qua?” cioè gli affidano, su due piedi (un paio di
vignette) una missione ONU di salvataggio senza che nemmeno
si conoscano un po’…. detto ciò la storia è abbastanza rebootosa
(passatemi il termine) e non l’ho trovata sgradevole. Non mi
piace l’inserimento di un big, così solo per “marchette”, anche se
mi pare di aver capito che ha un senso in storie passate…
comunque stona… mi piace l’odiosità di Gardner e l’accennata
“gattamortosità” dell’inutile (fino adesso) Godiva, simpatica la
diatriba campanilistico/militaresca tra il russo Rocket Red e il
cinese Zhifu Fang.
I Disegni: 7,5
A parte che Booster ha sempre la faccia in “F4 mode” (per chi
non avesse mai visto la serie tv “Boris”, F4 è il tasto della tastiera
che corrisponde all’espressione “basito” che viene abusata dagli
sfaticati sceneggiatori che apparentemente non sanno che altro
scrivere sui copioni), devo dire che i disegni non mi dispiacciono
per niente. Solo gli sfondi sono un po’ inesistenti…
Copertine: regular 7
Anche qui nessuno sfondo e poi le espressioni incoerenti fra loro
(capita spesso nelle “foto di gruppo”)… però si mostrano tutti
i protagonisti bene. Di sicuro non molto originale nel complesso.
Il Selvaggio Hawkman #1 di T. Daniel e P. Tan
Redazionali ed edizione: 7
(ovviamente qua mi riferisco all’albo nella sua interezza e sono le
stesse cose che ho scritto nel mio commento a JLA#1)
In realtà c’è scritto poco ma quel poco, soprattutto l’articolo
a fine albo “Chi ha paura dei supereroi?” mi hanno dato un po’ di
delucidazioni che, per un totale neofita come me, sono
importanti. Certo mi piacerebbe che si investisse su qualche
approfondimento in più…
Nessun problema con il tanto vituperato “odore” e non ho visto
errori a parte la sillabazione sugli “acapo” ma va beh…
La storia: 8
Concludo l’albo Lion della JLA#1 con la lettura di quella che
pensavo fosse una storia “riempitiva”… beh… sono contento di
smentire i miei pregiudizi. Hawkman per ora è la locomotiva
dell’albo. La storia è assolutamente rebootosa (abuserò ormai di
questo neologismo) e l’ho trovata piacevole nei suoi diversi
“ritmi”, anche io ho sentito l’”odore” di “Extremis” e di “Venom”
(non parlo dell’odore della stampa del libro ma della scelta del
modo di manifestare il potere di Carter Hall), ma alla fine ci sta
più che bene in questo contesto. L’unica cosa che non ho trovato
molto originale è la piega degli eventi durante l’esame di ciò che
è stato rinvenuto nell’oceano… un po’ di dejavù… infine, forse un
po’ frettolosa la vicenda iniziale nel bosco, meritava qualche
passaggio in più.
La frase: dialogo tra Rocket Red e Zhifu Fang:
Briggs: “Signore e signori, il vostro mezzo di trasporto.”
Boster: “Fico!”
RR: “Ah. Un notevole aereo russo!”
Briggs: “In realtà, è un aereo americano, Gavril. […]”
RR: “Humpf. Gli aerei russi sono migliori.”
ZF: “Finché non cadono. L’aviazione cinese offre soluzioni di
qualità superiore.”
I Disegni: 8,5
Piacevoli nella loro semplicità i vari lettering, soprattutto quello
del parlato base, bellissimi gli sfondi ombrosi e i giochi di luce
(fuochi, tramonto, luci filtranti) e mi piace il modo in cui vengono
usate le vignette, accavallate una all’altra e che non si
preoccupano di “tagliare” un primo piano (per esempio la tav.9).
Il tratto è quasi pittorico e me gusta parecchio.
La Vignetta: Tav 10. Vignetta 5. Batman coglie di sorpresa Guy,
espressiva e plastica.
Valutazione Totale: 7/10
Continuerò la serie: SI (per ora, ma fa tanto che è con JLA
e Hawkman…)
Copertine: regular 8
Copertina doverosamente “promozionale” per il personaggio,
l’assenza di sfondo qui non stona e fa risaltare il personaggio in
tutta la sua selvatica cazzutagine.
4
Redazionali ed edizione: 7
(ovviamente qua mi riferisco all’albo nella sua interezza e sono le
stesse cose che ho scritto nel mio commento a JLA#1 e nel mio
commento a JLI #1)
In realtà c’è scritto poco ma quel poco, soprattutto l’articolo
a fine albo “Chi ha paura dei supereroi?” mi hanno dato un po’ di
delucidazioni che, per un totale neofita come me, sono
importanti. Certo mi piacerebbe che si investisse su qualche
approfondimento in più…
Nessun problema col tanto vituperato odore di stampa e non ho
visto errori a parte la sillabazione sugli “acapo” ma va beh…
Action Comics #1 di G. Morrison e R. Morales
La storia: 8,5
Morrison. Bisogna sempre foderarsi i piedi di piombo quando si
commenta qualcosa scritto dallo scozzese, ebbene, alla fine la
storia mi è piaciuta molto ma, datemi del cretino o stupitevi della
mia ignoranza, ho fatto fatica inizialmente a seguire lo
svolgimento della trama o meglio a seguire alcuni avvenimenti
della trama. Vi spiego: nella scena del treno non è molto chiaro
cosa succeda “in carrozza” e cosa succeda “alla fermata”,
l’avvicendarsi delle vignette con sfondi molto simili (e qui magari
Morales poteva fare meglio… ) mi ha confuso. A voi no? E poi il
ritorno al monolocale: Superman si “clarkizza” parla con la
padrona di casa, insomma sembra quasi che si stia per
“pantofolizzare” davanti alla tv dopo le superfatiche e tutto ad un
tratto chiama Jimmy e lo avverte di un imminente pericolo (la
fonte? mah?!)… e poi via verso l’ultima “superfatica” di giornata.
Insomma queste cose me le sono dovute rileggere.
A parte queste difficoltà, di cui, per ignoranza forse mia, mi
prendo la colpa, dicevo che la storia è un buonissimo punto
d’inizio. Si vede un ragazzo con super poteri che ancora è acerbo
nelle sue azioni ma con idee abbastanza chiare seppur idealiste
(a me gusta), idee peraltro valide anche per il suo alter-ego,
strepitosa la puntualità promessa (all’inizio) e mantenuta (nel
finale) da Lex al generale Lane. Trovo molto utile per svolgimenti
futuri il fatto che Lois sia una giornalista rivale che lo osteggi
sensibilmente. Bella la scelta di farlo essere irriverente verso le
forze dell’ordine. Ottima caratterizzazione dei personaggi
presentati (quasi tutti i più importanti) e chiarissime le relazioni
fra essi. Morrison poi ci mette un po’ di mistero e ci instilla varie
curiosità che gli assicurano ancora un po’ dei nostri soldi:
Superman a volte ha gli occhi rossi e a volte no, casuale? (magari
sono io che straparlo), il finale che ci lascia in sospeso non poco
con l’ultima vignetta, e poi una frase buttata lì dalla padrona di
casa: “[…]prima che mi dimentichi, sono passati dei tuoi amici…
due uomini e una donna… bionda, davvero gentile, molto bella.
Ho pensato fossero attori.”… insomma mi toccherà aspettare per
sapere qualcosa di più…
La frase: Tornando alla cazzutagine di Hawkman:
“Allora?! Volete un assaggio?! Venite a prendervelo!”
La Vignetta: Tav 16. Vignetta unica. La stessa dell frase di cui
sopra, Hawkman è tornato… non male l’emozione di risolutezza
e di rabbia che traspare dal suo volto seminascosto dalla
maschera. Sfondo cupo e che incuriosisce.
Valutazione Totale: 7.87÷10
Continuerò la serie: SI
I Disegni: 9
Adoro Morales, da quando ho letto “Crisi d’Identità” mi son
sempre andato a cercare i suoi disegni e qua mi ha colpito ancor
di più… è sicuramente, ulteriormente, migliorato, se prima le
caratterizzazioni dei suoi volti maschili erano un po’ troppo simili
una all’altra adesso è strepitoso come ognuno sia ben
riconoscibile. E’ fenomenale nelle scene di velocità e movimento,
gli sfondi sono molto reali e particolareggiati… e poi… le
espressioni, quelle mi piacciono davvero. L’unico difetto (per me)
è quello che ho descritto più sopra nel commento alla storia.
Copertine: regular 8,5 variant 7
La regular di Morales è stupenda. C’è tutto: espressione,
movimento, ombré e luci… fin troppo particolareggiata, ricalca
molto quella che è la trama di Morrison e ringiovanisce il
personaggio rispetto a come lo immaginiamo/ricordiamo. Bella
anche la variant di Lee ma un po’ fuori tema rispetto alla storia
(costume e nemici). Sembrerebbe più adatta alla storia di Perez.
Redazionali ed edizione: 7,5
Sensibile miglioramento rispetto a JLA qui c’è qualche sintetico
ma esauriente redazionale in più… la cosa aiuta ma vorrei
qualcosa di più che aiuti chi, come me, è all’inizio (o poco più)
5
La frase: Lex Luthor:
“… Voleva Superman, generale Lane. Vivo o morto. Guardi. Le ho
dato Superman. Ci sentiamo.”
preferisco le vignette con ritratti (in cui trovo molto ben fatte le
espressioni) a quelle di azione, che ho trovato un po’ confuse. Gli
sfondi non sono molto approfonditi e spesso sono “schiacciati”
dai primi piani. Il costume pensavo peggio dai…
La Vignetta: Tav 15. Vignetta 4. La folla grata e coraggiosa
protegge la fuga di Superman che sembra proprio affaticato.
Scena molto significativa e che si contrappone a quello che
invece vogliono i “poteri forti”
Copertine: regular 6
Raggiunge la sufficienza per l’idea e per il soggetto ma le
proporzioni (soprattutto quelle anatomiche) non mi piacciono e i
contorni troppo marcati. Perez ha un po’ toppato, scusate se mi
permetto…
Valutazione Totale: 8,1/10
Continuerò la serie: SI … assolutamente
Redazionali ed edizione: 7,5
Ripeto le stesse cose scritte nel mio commento ad Action Comics
#1, essendo che l’albo è il medesimo…
Sensibile miglioramento rispetto a JLA qui c’è qualche sintetico
ma esauriente redazionale in più… la cosa aiuta ma vorrei
qualcosa di più che aiuti chi, come me, è all’inizio (o poco più)
La frase: Superman:
“… Hmm. Hai ragione. Grazie. Immagino dovrò lanciarvi nello
spazio allora. Basta evitare i satelliti dei notiziari. Sarebbe un
disastro per la mia immagine.”
La Vignetta: Tav 1. Vignetta tutte (la sequenza). Un pezzo di
storia di Superman, di Metropolis… della DC stessa che se né va
pian piano… iniziando ad accortocciarsi su se stesso…
commovente… una gran bella sequenza significativa.
Valutazione Totale: 7,12/10
Continuerò la serie: SI … per il momento voglio vedere dove va
a parare
Superman #1 di G. Perez e J. Merino
La storia: 7,5
Sicuramente ho letto storie più brillanti, però a me non sono
dispiaciuti né i dialoghi e né le didascalie (che da metà storia in
poi interpreto non tanto come descrizione della vignetta ma come
brani dell’articolo che poi pubblicherà Clark. Una sorta di
vendetta/risposta al nuovo modo di fare giornalismo del Globe)…
insomma l’articolo che va di pare passo con l’azione, mi piace.
Trovo anche qui, i personaggi ben caratterizzati da un Perez con
un sapore antico ma che sa attualizzarsi. Secondo me sa essere
un buon numero 1, che presenta il personaggio e alcuni dei più
importanti comprimari in modo essenziale ma sufficiente. Come
in molti altri numeri 1 di questo reboot… bisogna però
continuare la storia…
I Disegni: 7,5
In alcune vignette ho riscontrato un tratto un po’ troppo pesante,
6
aggiungo una cosa:
Nel mio albo due “fumetti” nella penultima tavola sono
chiaramente invertiti…
La frase: Supergirl:
“Padre. Padre dice… dice sempre… quando ti stendono… tu
tirati… Su!” (Evvai di “castagnone” al nemico…)
La Vignetta: Tav 4. Vignetta Unica. Sarà banale ma qui Kara
svetta nella sua bellezza e nel suo volto possiamo ammirare uno
smarrimento che non poteva essere raffigurato in modo migliore.
Valutazione Totale: 7,25/10
Continuerò la serie: SI mi incuriosisce
Supergirl #1 di M. Green, M. Johnson e M. Asrar
La storia: 8
Dunque, giustifico il mio voto per la “rebootosità” della storia…
già perché di trama ce n’è proprio poca,ma forse in così poche
pagine era evidentemente difficile fare meglio; però come
accennato è proprio utile come partenza. L’assenza di dialoghi è
compensata assolutamente dagli ingenui pensieri di Supergirl,
dalle quali traspare sia l’amore per il padre sia il suo stupore per
ciò che le accade, soprattutto quando si rivela il sole. Insomma
sicuramente il tutto invoglia a continuare.
I Disegni: 7,5
Io adoro gli sfondi, la location siberiana meritava un
approfondimento in tal senso ma ciò non è avvenuto.
Però tutto il resto risulta molto iconografico e mi è piaciuto
soprattutto i giochi di luce prima e durante l’alba. I ritratti sono
altalenanti, talvolta molto accurati altre volte quasi stilizzati.
Flash #1 di F. Manapul e B. Buccellato
La storia: 9
Prosegue la mia lettura di questi N52 e dopo l’albo della JLA
e quello di Superman è arrivato il momento di quello che più
attendevo per i miei due supereroi DC preferiti (Flash
e Aquaman), l’attesa per il momento è stata ripagata e qua vi
faccio un po’ di considerazioni in particolare su Flash:
Premettendo che non conoscevo Manapul come disegnatore,
come sceneggiatore l’ho trovato incantevole. In questo reboot c’è
tutto quello che (per me) dovrebbe esserci; una presentazione
del protagonista, una sommaria introduzione dei comprimari (mi
sa che con Patty e Iris né vedremo delle belle), nemici e storyline
misteriosi che “obbligano” acquisti futuri, un’alternanza fra clima
familiare (o sul lavoro) e azione con tempi ben distribuiti.
Copertine: regular 6
Cosmica e iconografica… ma la super ragazza ha una mascella
alla “Ridge” e una mano sinistra che sembra il “David”…
Redazionali ed edizione: 7,5
Ripeto le stesse cose scritte nel mio commento ad Action Comics
#1 e nel mio commento a Superman #1, essendo che l’albo è il
medesimo…
Sensibile miglioramento rispetto a JLA qui c’è qualche sintetico
ma esauriente redazionale in più… la cosa aiuta ma vorrei
qualcosa di più che aiuti chi, come me, è all’inizio (o poco più)
7
I Disegni: 8
Disegni molto, molto belli. Un taglio moderno e forse meno
realista di un Reis… ma arricchito da trovate molto fumettose
che apprezzo come l’onomatopea integrata nello spruzzo d’acqua
nel canale o l’immagine di presentazione nel titolo che ammicca
a fumetti d’altri tempi. l’ambiente cittadino è reso meno cupo che
in altri fumetti, da l’idea di una città più vivibile, forse
i particolari un po vecchiotti (auto e palazzi). Barry è un po’
mono espressivo in “pokerface mode” ma l’immagine finale ci
dimostra che le espressioni (a parità di volto) non sono certo un
problema dell’artista. Con questo personaggio, poi, sono
d’importanza fondamentale le scene di movimento… e qui è vera
e propria maestria quella di Manapul!
Copertine: regular 8 variant 8
La regular di Manapul è iconografica mentre la variant di Reis è
molto dinamica… non saprei quale scegliere fra queste due belle
copertine… entrambe comunque molto “da numero 1″.
Redazionali ed edizione: 7,5
Sensibile miglioramento rispetto a JLA qui c’è qualche sintetico
ma esauriente redazionale in più… la cosa aiuta ma vorrei
qualcosa di più che aiuti chi, come me, è all’inizio (o poco più)
La frase: Barry:
“… Mia madre una volta mi ha detto che “la vita è una
locomotiva… se non ti muovi, non vivi.“”
La Vignetta: Tav 19. Vignetta Unica. Le espressioni di tutte le
figure… fantastica idea di storia e di spunto artistico! così come
la tavola multivignetta n. 7 nella quale si rompono gli schemi
classici con Flash che “attraversa” gli spazi fra le vignette stesse.
Valutazione Totale: 8,1/10
Continuerò la serie: SI … assolutamente SI!!!
[1]
Aquaman #1 di G. Johns e I. Reis
La storia: 9
Finalmente la storia che più attendevo… cercherò di non
influenzare la mia obiettività.
Se c’è una cosa vera che è stata detta in molti commenti è che in
questo numero 1 succede poco. Mi chiedo, dopo aver letto questa
storia, era così davvero importante dover mostrare di più? Johns
ci da un assaggio (sebbene sminuito dall’ironia di chi vi assiste)
dei poteri e dell’indole del “mezzatalantideo”, ci esprime cosa
pensa, quali sono i suoi ricordi più cari in contrasto da com’è
visto dalla “gente di terra”, ci mostra i suoi affetti e le sue
intenzioni più intime e poi ci fornisce di nemici apparentemente
spietati sebbene mossi da istinti che sembrerebbero “naturali”…
quindi mi rispondo: No, per il momento non volevo altro.
Forse mi sarebbe piaciuto che non si “arrendesse” al blogger,
avrei voluto un’ingegnosa risposta ma evidentemente qualcosa
davvero “gli brucia”… In poche parole… ho voglia di leggerne
ancora… e sono sicuro che né vedremo delle belle!
I Disegni: 9,5
Trovare difetti nel magnifico lavoro di Reis è difficile, forse
l’unico neo è che l’eroe è un po’ monoespressivo, ma se ci si
pensa lo esige la storia stessa. Espressioni, sfondi e colori sono
stupendi. Bellissima la trovata di “ammiccare” ai ricordi con
vignette più pastellose e leggermente sfocate. L’azione
“relegata” all’inizio è tratteggiata epicamente. Poi l’ambiente del
8
ristorante è veramente… accogliente e semplice.
gli scherzi, purtroppo (forse complice il fatto che di questo
personaggio non so praticamente nulla) J.T. Krul non mi ha
convinto molto… ho trovato poco originale il tema
dell’assorbimento delle energie da parte di un protagonista
pochissimo caratterizzato. Gli altri (pochi) personaggi appena
accennati e i dialoghi appesantiti, nel caso del Doc Megala, da un
lettering illeggibile.
Copertine: regular 9,5
Copertina da numero 1… d’azione e di presentazione bellissimo il
contrasto con lo sfondo pieno dei nemici presentati nella storia…
ah… quanto avrei voluto l’albo con questa copertina…
Redazionali ed edizione: 7,5
(ripeto quanto detto per l’albo di Superman) Sensibile
miglioramento rispetto a JLA qui c’è qualche sintetico ma
esauriente redazionale in più… la cosa aiuta ma vorrei qualcosa
di più che aiuti chi, come me, è all’inizio (o poco più)
I Disegni: 7
Penalizzati da quel “lettering” di cui sopra (mi riservo di vedere
l’originale) i disegni e i tratti li ho trovati abbastanza piacevoli.
Sono approfonditi nei particolari in primo piano e non mi
dispiace la soluzione (sicuramente vantaggiosa) sui tratti
abbozzati in sottofondo. Ben fatto il protagonista a parte
quell’inguardabile ciuffo…
La frase: Aquaman: [spoiler]
“… Io non parlo ai pesci.” diventata ormai un’icona.
La Vignetta: C’è l’imbarazzo della scelta… davvero… forse
opterei per la Tav 11. Vignetta 5. Aquaman miscela la sua
malinconia fra le “scelte” del menù, sullo sfondo la sua vita, il
passato. Vignetta che strizza l’occhio con quella ricordata un po’
più avanti in cui lui è nello stesso ristorante, col padre.
Bellissima.
Copertine: regular 7,5
Copertina “da numero 1″… che simboleggia un po’ quello che è
inserito nella storia, carino lo sfondo, ben fatto. Insomma un
insieme d’azione e di presentazione. Bellissimo il contrasto con lo
sfondo pieno dei nemici presentati nella storia…
Redazionali ed edizione: 7,5
(ripeto quanto detto per l’albo di Superman) Sensibile
miglioramento rispetto a JLA qui c’è qualche sintetico ma
esauriente redazionale in più… la cosa aiuta ma vorrei qualcosa
di più che aiuti chi, come me, è all’inizio (o poco più)
Valutazione Totale: 8,87/10
Continuerò la serie: SI … c’è da chiederlo?
La frase: Vagabondo:
“… Questo ratto stava rubando il mio cibo. Gli romperò il culetto.
” … si si… glielo rompe proprio…
La Vignetta: Tav 5. Vignetta 4. Molto bella la zoomata “atomica”
della mano del supereroe…
Valutazione Totale: 6,75/10
Continuerò la serie: SI … ma solo per i comprimari dello
spillato
Capitan Atom #1 di J. T. Krul e F. Williams II
La storia: 5
Finalmente un’insufficenza! Altrimenti mi preoccupavo… a parte
9
“schizzo” non mi piacciono molto preferisco variare… di più. Però
so che adesso è una cosa che “va molto”. Indubbiamente però è
bella anche questa.
Redazionali ed edizione: 7,5
Forse sono troppo buono, però c’è da dire che a me, che sono
praticamente un neofita, viene detto sufficientemente quello che
mi serve per leggere… davvero. Mi piacerebbe, comunque
qualche info in più… quello si.
La frase: Il dialogo di Carol e Hal a cena:
Hal (imbarazzato)”… Non avrei mai pensato di doverlo fare, ma…
devo chiederti una cosa. Carol…”
Carol (seria e “speranzosa”)”Si, Hal?”
Hal (si butta…) “Garantiresti per il leasing della mia auto?”
mi ha fatto scompisciare ed era ben fatta…
La Vignetta: Mah?! Difficile… non c’è una vignetta in
particolare forse carina la vignetta 6 della tav 21 che va
a sfumare dal colore precedente facendoci presagire l’importante
incontro successivo, proprio quando Hal tocca il fondo… o cadrà
ancora più in basso…
Valutazione Totale: 7,8/10
Continuerò la serie: SI, sicuro
Per ora le mie recensioni si fermano qua, ma presto completerò
questa carrellata.
Ho già letto l’albo di Wonder Woman e ho iniziato quello di
Batman… vi tedierò ancora a lungo.
Links
[1] http://tinyurl.com/buk89r5
Injustice: Gods Among Us
Lanterna Verde #1 di G. Johns e D. Mahnke
31/05/2012 19:26
La storia: 8
Sicuramente il mio voto è influenzato dal fatto che conosco
pochissimo il personaggio (e qui faccio mea culpa totale) e che
questa storia ha poco di “rebootoso” ma si sapeva. Comunque
quello che Johns scrive, lo scrive sempre alla grande. Quello che
per molti è un colpo di scena incredibile (Sinestro all’inizio) per
me è solo parte di una storia che inizia, ma che sicuramente
continuerò. C’è da dire che la lettura è stata più che piacevole, i
“tempi” Terra/Resto dell’Universo sono scanditi benissimo
rimbalzando fra i due protagonisti. Hal è già ben caratterizzato
e mi ha fatto un po’ di pena vederlo ridotto così. La scena con
Carol è fantastica…. ma tutti i dialoghi lo sono. Non c’è niente da
fare… DEVO leggere qualcosa prereboot così, poi, mi gusterò il
continuo di questa storia che Johns ha saputo far sospirare nelle
battute finali.
http://www.youtube.com/watch?v=hMkTQSbE6Bc[1]
Links
[1] http://tinyurl.com/7gvbdbt
Terremoto in Emilia:
aiutiamoli!
29/05/2012 08:46
Il devastante terremoto in Emilia ha provocato danni gravissimi
che stanno letteralmente mettendo in ginocchio l’economia
locale. Un colpo ferale, che la Crisi di questi ultimi anni sta
rendendo ancora più drammatico.
Non è possibile non provare un moto d’orgoglio e di solidarietà al
guardare questa gente, piccoli imprenditori, commercianti
e operai, che con forza indomabile tentano di rimettersi in piedi
dopo la catastrofe, di ricominciare a correre. Ma non possono
farcela da soli.
I Disegni: 7
Che belle le espressioni!!! Perfettamente in linea con le emozioni
che vogliono comunicare, forse critico un po’ le ombré… le scene
d’interno e all’esterno mi piacciono per i loro particolari… (a me
piace guardare tutto quello che c’è attorno…). Non mi piace Hal
nell’ultima vignetta della tav 10… troppi contorni neri anche in
altre tavole precedenti e spesso in molti ritratti… questo non me
gusta tanto.
Hanno bisogno di noi. Aiutiamoli.
Non tiriamoci indietro.
Copertine: regular 8,5 variant 8
Quante volte devo dire che adoro Reis? Bella anche la scelta di
Sinestro in relazione a ciò che avviene nella storia. Le variant
10
TG La7 e CORRIERE DELLA SERA: Le due testate
promuovono una raccolta di fondi presso la Banca Intesa San
Paolo. Il numero IBAN è: IT 73 L 0 3 0 6 9 0 5 0 6 1 1 0 0 0 0 0
0 0 0 6 7 1, la causale: “Un aiuto subito. Terremoto in Emilia”.
PARTITO DEMOCRATICO - IBAN: IT02 N031 2702 4100 0000
000 1 494 Presso UNIPOL BANCA? Intestato ?“EMERGENZA
TERREMOTO EMILIA-ROMAGNA”? Partito Democratico
Emilia-Romagna
LEGA NORD/GIOVANI PADANI - IBAN : IT13 K076 0101 6000
0004 1839 200 oppure su C/C POSTALE 41839200, instestato a :
Associazione Giovani Padani – via Colombi 18, 20161 Milano,
CAUSALE: terremoto Emilia
ASSOCIAZIONE MUMBLE – L’Associazione culturale Mumble,
che opera tra le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, ha
lanciato una raccolta fondi tramite Kapipal [1](un servizio online
sicuro con il quale si possono effettuare pagamenti tramite carta
di credito o PayPal). Nel 2009, Mumble insieme ad altre
associazioni del territorio modenese realizzò una serata di
sostegno alle vittime del terremoto dell’Aquila proprio a Finale
Emilia, raccogliendo circa 2.000 euro. Oggi Mumble chiama
a raccolta i suoi sostenitori per restituire la generosità dei
cittadini di Finale Emilia e della Bassa Emiliana.
PROVINCIA DI MODENA – La Provincia di Modena ha attivato un
conto corrente per la raccolta fondi da destinare interamente alle
persone colpite dal terremoto. Ecco gli estremi:
Intestazione “Amm.né provinciale di Modena Interventi di
solidarietà”
Codice Iban: IT 52 M 02008 12930 000003398693, indicare la
causale “terremoto maggio 2012?
REGIONE EMILIA-ROMAGNA - La Regione Emilia-Romagna
ha attivato una raccolta fondi rivolta a quanti desiderano versare
un contributo per far fronte ai costi del terremoto che ha colpito
le province di Modena, Ferrara e Bologna. Per i privati le
possibilità sono le seguenti:
- versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione
Emilia-Romagna – Presidente della Giunta Regionale – Viale Aldo
Moro, 52 – 40127 Bologna;
- bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna
Indipendenza – Bologna, IBAN coordinate bancarie
internazionali: IT – 42 – I – 02008 – 02450 – 000003010203;
- versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa
sul conto di Tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182.
Per quanto riguarda invece gli Enti pubblici, è previsto
l’accreditamento sulla contabilità speciale n. 30864 accesa
presso la Banca d’Italia – Sezione Tesoreria di Bologna.
NB: In tutti i casi (privati ed Enti pubblici) il versamento dovrà
essere accompagnato dalla causale: Contributo per il terremoto
2012 in Emilia-Romagna.
ALTRI AIUTI
CARITAS BOLOGNA– Anche la Caritas Diocesana di Bologna ha
attivato un conto corrente in supporto delle vittime: si può
versare tramite c/c postale n. 838409 o con bonifico bancario
(Banca Popolare dell’Emilia Romagna) intestato a: Arcidiocesi di
Bologna, cod IBAN IT27Y0538702400000000000555, causale:
terremoto in Emilia Romagna.
GIOVANE ITALIA Lunedi 21 e martedi 22 presso la sede di
Giovane Italia Modena in via Castellaro 13 a Modena raccolta
beni alimentari di prima necessità (pane, pasta, pelati, acqua…)
per le tendopoli della provincia di Modena.
PROFESSIONISTI (INGEGNERI, ARCHITETTI…)
Si può contribuire anche in maniera diversa: il Comune di
Mirandola sta cercando dei professionisti (es. ingegneri,
architetti) per aiutare nell’emergenza e in particolare per
valutare gli edifici colpiti dalle scosse. Chi può dare disponibilità,
contatti la Polizia Municipale di Mirandola ai numeri
0535/611039 , 800/197197 .
COLLETTA ALIMENTARE
SPAZIO GUERNICA raccoglie aiuti per i terremotati, tutti
i martedì e giovedì dalle 14.30 alle 19 presso il Lab Scossa di Via
Carteria 49 – laterale di via Emilia Centro, a Modena. Il materiale
che serve è: pannoloni, lenzuola, coperte, carta igienica,
biancheria intima, scarpe e vestiti per bambini. Tutto il materiale
verrà consegnato ai punti raccolta di Mirandola direttamente
dagli attivisti di Guernica. Per inviare materiali da altre città
o aprire altri punti di raccolta contattare:
[email protected].
ACCOGLIENZA DEGLI SFOLLATI
Proprietari di Hotel, B&B, Motel, locande o anche privati
cittadini in zone limitrofe all’area interessata possono aiutare
ospitando gli sfollati (che attualmente sono circa 3,900). Se
qualcuno fosse disponibile può contattare il Comando della Polizia Municipale di Mirandola 0535–611039 che smisterà
le chiamate o Comando Carabinieri di Finale
Emilia 0535–91067 o qualunque istituzione della Zona di
Finale Emilia.
CARITAS MODENA – BPER. Conto corrente IT89B 05387
12900 000000030436 per la raccolta di fondi di solidarieta’
a favore delle popolazioni terremotate. Causale: emergenza
terremoto Emilia.
EMIL BANCA: IBAN: IT 06 L 07072 02404 000017741960,
causale: “Emergenza terremoto Emilia”.
IL RESTO DEL CARLINO E TG5 MEDIAFRIENDS:
INTESTATARIO Mediafriends, BANCA BancaIntesa SanPaolo,
IBAN IT 41 D 03069 09400615215320387, CAUSALE terremoto
Emilia Romagna
AGGIORNAMENTO 29/05/2012 – PER NUOVE MODALITA’
DI AIUTO
Se veramente noi tutti ci sentiamo intimamente colpiti dal
11
disastro che sta toccando da vicino alcuni dei nostri più cari
amici del forum e non, se ci sentiamo solidali con l’inferno in cui
è stata catapultata una delle regioni più floride, belle e ricche
d’Italia, lasciamo che al dispiacere subentri la volontà di aiutarli
tutti.
Un piccolo contributo, un sms, l’equivalente di una pizza o di un
cinema, dei panni vecchi che non usiamo più, tutto ciò che è in
nostro potere fare… Facciamolo. Questa gente sta perdendo
tutto.
Lo so che siamo a terra, lo so che la Crisi ci sta portando
a chiuderci nella nostra realtà, nei nostri dolori quotidiani di
famiglie che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Lo so,
lo capisco. Ma si ricomincia da qui. Si ricostruisce da qui.
Dall’umanità, dall’empatia. Ritroviamo in queste tragedie la forza
di rialzarci.
Aiutiamoli tutti. Diventiamo la nazione che non siamo mai stati.
Vi prego. Aiutiamoli. Hanno bisogno di noi.
danni al patrimonio storico e industriale, da ieri ha cominciato
a vedere seriamente colpite anche tante case.
La Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, come sempre in
casi analoghi, si mette a disposizioni dei lettori per trasformare
ogni euro in una mano tesa, concreta e solidale. Non sappiamo
ancora come utilizzeremo il denaro raccolto, ma ve lo
spiegheremo – come abbiamo fatto sempre – giorno dopo giorno,
man mano che i nostri progetti diventeranno realtà.
Si può contribuire, indicando sempre la dicitura “Fondo 587, per
i terremotati dell’Emilia”, versando in banca con bonifico sul c/c
intestato a Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, via
Marenco 32, 10126 Torino,
IBAN IT10 V030 6901 0001 0000 0120 118.
Alla Posta sul ccp 7104 intestato a La Stampa – Specchio dei
tempi, via Marenco 32, 10126 Torino. Agli sportelli di via Monte
di Pietà 2 (Libreria Mondadori) e in via Marenco 32 a Torino.
Presso tutte le nostre redazioni locali. Sul web è possibile, notte
e giorno, versare con carta di credito sul sito www.specchiodeitempi.org[3].
In questo topic posterò, aggiornando di volta in volta, le varie
modalità di aiuto economico che troverò in giro per la rete. Va da
sé che chi risiede in Emilia possa aiutare anche fornendo generi
di prima necessità e vestiario, tramite le Istituzioni e Associazioni
locali.
SMS Raccolta fondi
Codice IBAN attivato dalla provincia di Modena È attivo dalle 19.00 di oggi martedì 29 maggio e fino al 26 giugno
il numero solidale 45500
IT 52 M 02008 12930 000003398693, indicare la causale
“terremoto maggio 2012″
La Campagna di raccolta fondi straordinaria è a favore delle
popolazioni della Regione Emilia Romagna duramente colpite
dagli eventi sismici, il cui ricavato verrà versato al Fondo della
Protezione Civile.
Link al sito della provincia di Modena[2]
Conto corrente di solidarietà aperto dal M5S
IBAN: IT 76 N 02008 02460 000102085251
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato
da cellulari: TIM, Vodafone, WIND, 3, Poste Mobile, CoopVoce,
Tiscali e Noverca; mentre sarà sempre di 2 euro per ciascuna
chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa di: Telecom Italia,
Infostrada, Fastweb, TeleTu e Tiscali.
Il Movimento 5 Stelle è vicino alle vittime del sisma che ha
colpito l’Emilia-Romagna, ed in particolare le province di
Modena, Ferrara e Bologna.
Siamo solidali con la popolazione, e vogliamo dare una mano
concreta per la prima emergenza e la ricostruzione: per questo
abbiamo aperto un conto corrente sul quale chiunque lo desideri
potrà versare una cifra, anche simbolica, a sostegno della
popolazione afflitta dal terremoto. L’IBAN del conto è IT
76 N 02008 02460 000102085251. Garantiremo la massima
trasparenza e forniremo ogni informazione utile per determinare
gli interventi da sostenere. Abbiamo deciso di versare l’intero
extra-stipendi di maggio per cominciare la raccolta. Chiederemo
ai cittadini come ritengano sia meglio investirli, per le esigenze
della popolazione, garantendo che saremo molto attenti che non
vengano sprecati.
IN QUESTO TOPIC SUL NOSTRO FORUM STIAMO CERCANDO
DI ORGANIZZARE LA SOLIDARIETA’. PER QUALSIASI
DOMANDA O AIUTO NON ESITATE A CONTATTARCI. [4]
Links
[1] http://tinyurl.com/bnl4o3w
[2] http://tinyurl.com/csfrz82
[3] http://tinyurl.com/cep4arz
[4] http://tinyurl.com/cgyzt2x
BATMAN: LO SPECCHIO
NERO
Il Movimento 5 Stelle invita tutti i cittadini a versare sul CC
(IBAN: IT 76 N 02008 02460 000102085251). Per donazioni
dall’Estero il BIC: UNCRITM1NT6.
28/05/2012 20:41
Codice IBAN e conto corrente postale – Fondazione La Stampa
In aiuto dei terremotati dell’Emilia
Questo tragico terremoto, che non finisce mai e che aggrava ogni
giorno il suo peso sulle popolazioni emiliane, ha colpito
profondamente i lettori de La Stampa.
Così, da ieri, proprio mentre le agenzie di stampa cominciavano
a raccontare dei nuovi morti e dei nuovi gravissimi danni, sono
cominciate ad arrivare le prime offerte a Specchio dei tempi.
Offerte di chi vuole essere vicino a gente che, accanto ai gravi
Da qualche tempo c’è un nuovo Pipistrello a Gotham. Il manto
nero e il simbolo sul petto sono gli stessi di sempre, ma c’è
12
qualcosa di diverso in questo Batman.
Questo Oscuro Cavaliere sorride, ti ascolta, aspetta che tu abbia
finito di parlargli senza sparire nel nulla a metà frase.
Il protagonista dell’attesissima run di Scott Snyder su
Detective Comics è Batman, ma non Bruce Wayne. Eppure
i suoi demoni interiori non sono meno feroci.
Né Lo Specchio Nero, questo il titolo dell’arc introduttivo della
nuova gestione Snyder, vediamo Dick Grayson mantenere il
ruolo di Batman della città di Gotham City, all’interno del vasto
progetto di vigilantismo mondiale denominato Batman
Incorporated, pubblicamente finanziato dal suo mentore e padre
putativo.
Il titolo è foriero di molteplici significati. Siamo noi ad essere
condizionati dal mondo che ci circonda, o è il modo in cui noi ci
rapportiamo col mondo a plasmare la realtà attorno a noi?
Siamo quel che nell’intimo sentiamo di essere, o quel che il
mondo dice che siamo? È più vera l’immagine riflessa nello
specchio, o l’uomo davanti ad esso? Luce o oscurità, speranza
o disperazione, giustizia o rabbia. Dick o Batman?
Testi: Scott Snyder
Disegni: Jock & Francesco Francavilla
Edizione Americana: Batman The Black Mirror
Edizione Italiana: Batman Detective Comics n.1 (di 2), Planeta
DeAgostini;
Batman Detective Comics n.2 (di 2), Lion Comics. Negli 11 appassionanti capitoli di questo suo primo arc narrativo,
Snyder, acclamato vincitore dell’Eisner Award con la sua serie
13
I disegnatori Jock e Francesco Francavilla non possono che
esaltarsi per questo lato del personaggio Dick Grayson,
regalando al lettore pagine di grandissimo effetto.
Vertigo American Vampire, accompagnerà il lettore nel viaggio
più ossessionante, pericoloso, torbido ed essenziale: quello alla
ricerca di se stessi. Senza scuse, senza alibi. Dick Grayson sarà
costretto a scoprire realmente chi è, o a morire. E il lettore
insieme a lui.
Anche a livello metaforico questa diversa “impostazione” fisica
fra Bruce e Dick trova la sua efficacia nel diverso rapporto che
i due hanno con la città di Gotham. Città malata, perversa,
corrotta. Gotham sembra tirar fuori il peggio dalle persone,
e, laddove Bruce la dominava come un fiero cavaliere pesta
i calcagni nei fianchi del cavallo indomito, Dick sembra piuttosto
voler rifuggire agilmente dai colpi con i quali la crudele bestia
vorrebbe colpirlo, saltando, schivando, scansando le nere ombré
di una città che lui sa bene potrebbe finire per inghiottirlo.
EREDITA’
Non puoi dire di conoscere un uomo, finché non né hai condiviso
l’eredità.
Lo scontro generazionale fra Dick Grayson e Bruce Wayne è
sempre stato molto acceso, innumerevoli sono le dinamiche in cui
il padre severo e il figlio ribelle si sono confrontati e battuti sul
terreno di una antitetica visione della vita e delle cose.
CARTELLO ANTI-CRIMINE
Una delle grandi novità del Batman di Scott Snyder è il suo
inserimento in quella che a tutti gli effetti è diventata l’azienda di
famiglia, la Batman Incorporated.
Gli enormi capitali e le inesauribili risorse economiche,
finanziarie, industriali e politiche delle Wayne Enterprises sono
ora asservite al fine della giustizia, in una vera e propria holding
vigilantesca, un cartello anti-crimine.
Batman qui è molto lontano dall’essere un solitario crociato
incappucciato, è piuttosto l’ingranaggio di un meccanismo assai
più vasto e ben oliato, un mosaico la cui rete d’informazioni e di
collaborazioni parte dal Dipartimento di Polizia di Gotham,
passando per il network informativo di Oracolo, soffermandosi
sull’appoggio tattico di Damian Wayne e Tim Drake
e arrivando infine alla monumentale riserva
tecnologico-scientifica che le industrie Wayne mettono
a disposizione della multinazionale batmaniana, mettendo
a disposizione dei membri nuovi futuristici gadget
e apparecchiature avveniristiche.
Alla loro personale tragedia, i due hanno risposto nella maniera
più diversa possibile. L’uno dilaniato da un inestinguibile,
insaziabile senso di colpa, l’altro schiacciato dal soverchiante
sentimento di ammirazione e soggezione nei confronti di quello
che non solo considera un padre, ma anche un eroe inarrivabile.
La consapevolezza della sua diversità, poi, non fa che rendere più
difficile per Dick ereditare il manto del mentore.
Al fisico massiccio, poderoso, statuario di Bruce e alle sue
movenze solide, ma potenti, veloci ma capaci di dettare un
rigoroso senso di fissezza e inamovibilità, Dick subentra con tutto
il suo bagaglio acrobatico, dinamico, con funambolici voli
e spettacolari sequenze atletiche derivategli dalla sua esperienza
circense.
Il significato simbolico del Pipistrello ha ormai raggiunto un
valore globale, non più relegato alla sola Gotham e non più
vincolato ai confini americani. È un marchio mondiale, presente
in diversi paesi del pianeta e capace per la prima volta nella
storia di questo personaggio di avere una risonanza globale di
per sé.
14
LO SPECCHIO NERO
Considerato dagli studiosi di esoterismo e di divinazione come
uno degli artefatti più potenti della magia nera, lo Specchio Nero
può evocare presenze demoniache e spiriti dannati, ma la sua più
grande capacità è quella di gettare uno sguardo su ciò che c’è “al
di là”, oltre il velo.
Gotham City è l’oscuro specchio nel quale Dick Grayson evoca
i suoi personali demoni. Pulsante di una vitalità maligna
Nello Specchio Nero di Gotham i peggiori demoni nati dalle
perversioni più nascoste della nostra società hanno trovato la
loro evocazione: da Joker, a Due Facce, al Folle Giocattolaio, al
Pinguino.
Eppure questa città perversa, malata, è ancora capace di
rispondere alla più difficile delle domande: chi sono io? Nelle
buie nebbie di Gotham ci si può perdere per sempre, o ritrovare
se stessi nel modo più nobile e alto.
Ma, come Dick scoprirà in questa storia, c’è sempre un prezzo da
pagare.
e corrotta, i marmi, le strade, i palazzi, la stessa tentacolare
struttura della città sembrano richiamare l’eco di indicibili riti
esoterici, un occulto battesimo del sangue sul quale Gotham ha
costruito la sua tetra fama.
MOSTRI
Nei fumetti siamo abituati a vedere la mostruosità dell’anima
somatizzata da aspetti esteriori terrificanti. I freaks di Gotham
non hanno nulla della “normalità”. Essi sono dei mostri, dentro
e fuori, e come tali rappresentano il confine che l’uomo
rispettabile traccia fra la sua sanità e la follia del delirio. Ma
l’aberrazione non è figlia dell’estetica. Essa si nutre di quel male
che non si vede, di quella pazzia invisibile che s’annida nel cuore
più intimo dell’animo umano.
È una città malvagia, che si nutre della mente degli onesti
portandoli alla follia e alla disperazione. Quando pensi di averla
compresa, di aver messo a nudo le sue turpitudini, le sue
sataniche ricorrenze, ecco che Gotham cambia ancora. Si adatta
alle tue paure, ai tuoi dubbi, fa franare il terreno sotto i tuoi
piedi, gettandoti in pasto agli oscuri nembi dello specchio nero.
Bruce Wayne era riuscito a dominare questa città, grazie alla sua
inamovibile forza di volontà. Ma a quale prezzo? Per piegarsi al
marchio del Pipistrello, Gotham ha chiesto in cambio la vita
dell’uomo dietro la maschera. Ha chiesto che quell’uomo
divenisse un simbolo, e smettesse di amare, di sperare, di
sorridere.
15
La vera bellezza di questo lavoro di Snyder, è di aver saputo
cogliere l’essenza di quella scintilla di malvagità che giace anche
in fondo al cuore dell’uomo più rispettabile.
Ma non vogliamo rovinare la vostra lettura rischiando di rivelarvi
troppo.
Vi basti sapere che per appeal psicologico, per l’approfondita
riflessione sulla natura della follia, della giustizia, del bene e del
male, questa storia è un capolavoro. Una storia che sicuramente
verrà annoverata dai posteri come una delle più pregevoli
protagoniste dell’appassionante continuity batmaniana, con non
pochi rimandi a un’altra grande pagina della narrativa a fumetti
ispirata alle vicende del Pipistrello, The Killing Joke di Alan
Moore.
Così se la vita, come Gotham, è davvero un’oscura città di incubi
e mostri, se anche il cittadino più insospettabile può covare
dentro di sé terrificanti degenerazioni, a noi non resta che
scegliere se svegliarci, continuando a vivere quegli stessi incubi
ogni notte, o se continuare a sognare di combatterli, e nella
battaglia sempiterna contro ciò che non può essere sconfitto,
trovare infine noi stessi.
Un diabolico seme le cui radici possono anche essere piantate nel
terreno più fertile. La storia di Snyder è una storia di sferzante
attualità, una storia di padri e di figli, di eredità e distorsione. Lo
scrittore gioca con il lettore e con la sua percezione dei
personaggi, per tutta la vicenda. Ti fa credere una cosa, solo per
scardinarla poche pagine dopo. Ti fa amare, odiare, sentire in
colpa per averlo fatto, ti fa gioire per il sollievo del riscatto, solo
per poi precipitarti in un nuovo inferno di incertezze, fino alla
lucida, disarmante, agghiacciante rivelazione finale.
Links
INTERVISTA A YALE
STEWART
28/05/2012 13:46
Abbiamo intervistato per voi Yale Stewart, autore di
divertentissime strisce a fumetti basate sui personaggi DC…
ambientate in una scuola elementare!
Qui[1] trovate il suo sito con tutte le strip uscite finora. Ogni
lunedì e giovedì il sito viene aggiornato con nuove spassose
avventure dei nostri piccoli amici.
16
1) Why did you choose the DC characters? Are you particularly
attached to them for some reason or do you think they better suit
an interpretation like yours?
work. I love “Little League,” and want to continue doing it
as long as I feel I can still make it good, but unfortunately it
doesn’t pay any bills. It would be great to get to a point
where I’m being paid to draw.
That’s a good question. I don’t know if I’d say that I chose
the DC characters, or that the DC characters chose me.
I didn’t think to myself “oh, let’s do superheroes in
elementary school; I’ll use DC characters.” It began with the
image of a young Clark playing on a swing set, and grew
into a story about the DC cast as elementary school
students.
8) What do you want to say to your Italian fans and users
of DC Leaguers?
Thank you so much for your support, and I hope you
continue to enjoy the strip!
2) How did you choose to represent these heroes as
children? Despite this we believe you have been able to
capture the essence of each one of them. Their peculiar
traits remain unchanged..
The great thing about the DC heroes is that they’re very
much archetypes. Each one is representative of a few really
strong traits that can be played with in a variety of ways.
Bruce is determination and cynicism, Clark is hope and
humility, Diana is kindness and strength. The list goes on.
I just try to incorporate those basic fundamental ideas into
how I write them for the strip.
3) How do you pattern the stories? Do you have any long
term plans, or are you planning the “sketches” only in the
short-medium term?
The answer is both, actually. I have a pretty large amount of
stories planned for the future, but a lot of what’s been
happening lately is very much written before it gets posted.
I’d like to find time in the near future to sit down and really
plot out how I want the series to develop so I’m not always
trying to come up with a strip the night before the update.
1) Come mai hai scelto i personaggi DC? Vi sei
particolarmente legato per qualche motivo o pensi si
prestino meglio ad un’interpretazione divertente di questo
tipo?
E’ una buona domanda. Non saprei dire se sono stato io
a scegliere i personaggi DC o se sono stati loro a scegliere
me. Non ho pensato “oh, mettiamo i supereroi in una scuola
elementare; userò i personaggi DC”. Tutto è iniziato con
l’immagine di un giovane Clark che giocava su un’altalena.
Poi l’idea è cresciuta fino a diventare una storia di questi
personaggi reinterpretati come studenti di una scuola
elementare.
4) How did you choose which characters include in the
stories and in this “Little League”? Did you focus
specifically on the most famous ones? In the future, are
you going to extend the “cast”?
The group characters are essentially the original Justice
League line-up, with the exception of Power Girl, because
I wanted another female character. As far as extending the
“cast,” there are definitely plans for other characters to
appear, but I don’t know how many of them I can make
recurring. Juggling seven is already tough. J’onn hasn’t had
much screen-time at all.
2) Come ti è venuto in mente di rappresentare questi eroi
come bambini? Nonostante questo crediamo tu sia riuscito
a catturare l’essenza di ognuno. I loro tratti peculiari
restano invariati..
L’aspetto grandioso degli eroi DC è che sono molto
riconducibili ad archetipi. Ognuno è rappresentativo di
alcuni tratti molto forti che possono essere riprodotti in una
varietà di modi. Bruce è determinazione e cinismo, Clark è
speranza e umiltà, Diana è gentilezza e forza. E l’elenco
potrebbe continuare. Ho semplicemente provato a miscelare
queste idee di base fondamentali nel modo in cui le scrivo
per le strisce.
5) Given the huge success of the film “The Avengers”, do
you think of doing something similar with the Marvel
characters?
I love Marvel and all of their characters, but right now
I don’t have any plans for anything like that.
6) What do you think of DC Comics line for children?
There’s something in particular you’d like to take
part into?
3) Come strutturi le storie? Hai dei piani a lungo termine
o pianifichi gli “sketch” solo nel medio-breve periodo?
I’m actually not very familiar with it, so I can’t really speak
on this one.
La risposta è “entrambi”. Ho un numero abbastanza ampio
di storie pianificate per il futuro, ma un sacco di quello che
sta accadendo ultimamente è scritto soprattutto poco prima
che venga pubblicato. Mi piacerebbe trovare il tempo nel
prossimo futuro, di sedermi a un tavolo e pianificare come
7) Can you tell us something about your future plans?
What’s “cooking”?
Right now the plan is to try and find actual, paying comics
17
SWAMP THING DI ALAN
MOORE PARTE 2:
OMNIBUS VOL. 1
voglio che la serie si sviluppi in modo da non dover cercare
di far uscire una striscia la notte prima dell’aggiornamento.
4) Con quale criterio hai scelto i personaggi da includere
in questa “Little League”? In futuro pensi di ampliare il
“cast”?
I personaggi sono essenzialmente quelli della formazione
originale della Justice League, ad eccezione di Power Girl,
che ho aggiunto perchè volevo un’altro personaggio
femminile. Per quanto riguarda l’estensione del “cast”, ci
sono sicuramente dei piani per far apparire altri personaggi,
ma non so quanti di loro potrò rendere ricorrenti.
Mantenere l’equilibrio con sette personaggi è già
problematico. J’onn, per esempio, non ha ancora avuto
molto “screen-time”.
26/05/2012 12:38
5) Visto l’enorme successo del film “The Avengers”, pensi
di fare qualcosa di simile con i personaggi Marvel?
Amo la Marvel e tutti i suoi personaggi, ma al momento non
ho nessun progetto simile per loro.
6) Cosa né pensi dei progetti DC Comics dedicati ai più
piccoli? Ce n’è qualcuno in particolare a cui ti piacerebbe
partecipare?
In realtà non ho molta familiarità con quella linea, quindi
non posso dirvi molto.
7) Puoi dirci qualcosa riguardo i tuoi progetti futuri? C’è
già qualcosa che “bolle in pentola”?
Al momento l’obiettivo è cercare e trovare un lavoro
retribuito nel mondo dei comic. Amo la “Little League”,
e voglio continuare a lavorarci finchè sentirò di poter
garantire di farlo bene, ma sfortunatamente è un lavoro che
non mi paga le bollette. Sarebbe fantastico poter avere la
possibilità di essere pagato per disegnare.
Testi: Alan Moore
Disegni: Stephen Bisette, John Totleben, Shaw McManus
Edizione originale: Swamp Thing #20–34, Annual #2
Edizione italiana: Volume cartonato (1 di 3), Planeta
DeAgostini, 35 euro.
8) Cosa vuoi dire ai tuoi fan italiani e agli utenti di DC
Leaguers?
Grazie davvero per il vostro supporto. Spero continuerete
ad apprezzare le mie strip!
ALLA DISPERATA RICERCA DELLA PROPRIA UMANITA’
Links
[1] http://tinyurl.com/869hphq
18
Moore stravolge il gioco fin dal suo primo numero (in realtà dal
secondo, il numero 21, visto che l’episodio precedente, sempre
scritto da Moore, servì allo scrittore per fare piazza pulita delle
precedenti trame e poter ripartire da capo, libero di ogni vincolo
narrativo di sorta), rivelandoci che ST non è il morituro Alec
Holland mutato in una cosa della palude grazie ad una formula
biorigeneratrice vegetale, ma piuttosto un vegetale che grazie al
suddetto composto ha assorbita la coscienza del deceduto
Holland. L’intelligente ribaltamento di prospettiva operato da
Moore va ad indagare il concetto umanità, in una vera e propria “Lezione di anatomia”, scevra da fredde considerazioni
biologiche, per immergersi piuttosto negli abissi del senso di sé
e della coscienza. Una nuova definizione di “Vita” che
rappresenta per ST l’inizio di un’evoluzione attraverso tre fasi.
Il primo volume verte infatti sul venire a patti con questa nuova
consapevolezza di sé e come questa produce un nuovo ruolo
nel cosmo DC per il protagonista inizialmente ancora ancorato al
canonico universo fumettistico per ambientazioni e tematiche:
nonostante l’approfondito contrasto ideologico e morale, con
risvolti ecologici, fra ST e Woodrue è evidente come Moore in
questi primi numeri cerchi di non spaventare il lettore,
rifugiandosi nel classico topos narrativo eroe/criminale,
“Io sono…la cosa della palude”
e concedendo una breve ma rassicurante apparizione della JLA
che lo scrittore non esita però a demitizzare dimostrandone
l’inutilità in una crisi come quella presentata in questi episodi.
Moore inizia qui ad affinare la sua raffinata prosa, ben più
elaborata della media allora come oggi, ricca di ardite metafore
e contorsioni grammaticali al limite della poesia, attraverso la
quale ci narra un’epopea dai toni assai più vicini ad un horror
della EC che al comic mainstream. È qui infatti che nasce
l’embrione della Vertigo, l’etichetta “for mature readers della
DC”, tant’è che la sua prima ristampa USA, “The saga of the
swamp thing”, verrà ripubblicata sotto questa divisione in una
sorta di inserimento retroattivo che sa tanto di laurea ad
honorem.
Paura, orrore e morte
19
Sempre di orrore soprannaturale e senso di paura è impregnato
il successivo arc “Il sonno della ragione” con la partecipazione
di Jason Blood/Etrigan, duale personaggio creato da Jack
Kirby che Moore erge al ruolo di demone rimatore, facendo
parlare la creatura in versi (in originale pentametri giambici)
elevando ancora di più l’erudito lessico della serie. Il titolo
riprende naturalmente il celebre dipinto di Goya “Il sonno della
ragione genera mostri” che ben si raccorda alla trama che
vede la soprannaturale entità Kamara, il re delle scimmie,
nutrirsi della paura che scaturisce dall’ignoranza e dai propri
tormenti, muovendosi lungo i corridoi di un centro per bambini
autistici.
Da qui in poi Moore decide di iniziare ad abbandonare i classici
topoi narrativi e le regole fisse di un comic book mainstream,
liberandosi di tutte quelle ingenuità e semplificazioni che
avevano albergato in questi suoi primi episodi. Swamp Thing non
sarà più l’eroe buono che si scontra numero dopo numero con il
villain di turno, ma piuttosto un avatar dello stesso Moore e del
lettore in un tour attraverso l’animo umano. È d’obbligo quindi
mettere la parola fine al vecchio passato di Swamp Thing
e Moore lo seppellisce per sempre nell’episodio intitolato
appropriatamente “La sepoltura”, storia che narra lo
struggente incontro onirico fra la cosa della palude e lo spirito
tormentato di Alec Holland. L’episodio è disegnato da Shaw
McManus, efficace e veloce disegnatore corso in aiuto della
coppia Totleben/Bissette, oberata dal lavoro extra richiesto dal
successivo arc narrativo che occupa i tre numeri successivi del
mensile più un annual (il secondo) oversize.
Arriviamo quindi ad “Amore e Morte”, una vera e propria
abbuffata di orrore e disgusto tant’è che gli albi uscirono senza
l’approvazione del Comics Code Authority, segnando quindi
un’importante tappa burocratica, dopo quella significante sullo
stile, per la successiva Vertigo. Anche in questa story line Moore
ripropone il classico schema eroe buono/ST contro antagonista
malvagio, recuperando per questo ruolo il villain principale della
serie prima dell’arrivo di Moore, quell’Anthon Arcane, zio della
bella e pallida Abigail che in questi primi episodi recita la parte
della donzella in pericolo, ma gli approfondimenti psicologici sui
personaggi e l’elevato senso del drama riescono a mettere in
secondo piano queste ultime ingenuità.
20
Nel primo, “Pog”, disegnato dal fidato tappabuchi McManus,
Moore ritorna alle tematiche ecologiste utilizzando come avatar
un gruppo di esuli alieni animorfi alla ricerca di una nuova
“verde signora” dopo che la loro era stata violentata da “l’essere
più solo di tutti”. Una storia amara, in bilico fra speranza
e disillusione, con la quale Moore omaggia sia il fumettista Walt
Kelly (con il suo Pogo, richiamato esplicitamente nel titolo ma
anche nell’appeal “pupazzesco” degli alieni) che Lewis Carrol,
infarcendo l’episodio con una gran varietà di neologismi alieni
sulla falsariga dei portmanteux di Carrol.
Particolarmente degno di nota è ST annual 2 con i suoi espliciti
riferimenti alla Divina Commedia, nel quale Swamp Thing visita
i regni dell’aldilà per recuperare l’anima di Abigail,
ingiustamente scagliata all’inferno e nel suo pellegrinaggio è
assistito da tre accompagnatori d’eccezione: Deadman/Boston
Brand per il regno dei morti recenti, lo Straniero Fantasma
per il reame del Paradiso e l’Inferno ad Etrigan. Il terzetto non
è utilizzato solo in guisa di comparsata perchè con la sua solita
maestria Moore riesce ad elevare i personaggi ben oltre il loro
ruolo di spalla e gettarne i semi per una nuova giovinezza
narrativa: è il caso appunto dello Straniero, per il quale fra le
righe si accenna alla possibilità che possa trattarsi di un angello
condannato a vagare in eterno senza sosta per non aver scelto
una fazione nella biblica guerra dei cieli che porterà alla caduta
di Lucifero.
Successivamente si hanno altri due fill in che Moore scrive per
far prendere respiro ai bravissimi ma lentissimi Totleben
e Bissette.
Eccezionali fill-in
21
rifugiarsi nella palude sfuggendo ad un rapporto ormai logoro
con il marito.
Il sentimento covava quindi fin dall’inizio della gestione Moore
e dopo l’estremo atto d’amore al quale abbiamo assitito
nell’annual non può che essere portato alle sue conseguenze
finali, e l’amore fra i due protagonisti principali è libero infine di
sbocciare così come i fiori e la natura tutta attorno ai due per
opera della primavera che dà il titolo all’episodio. E’ un punto di
svolta lento ed impacciato, caratterizzato da un paura ed una
timidezza tipicamente adolescenziale e non a torto visto che i due
personaggi stanno vivendo de facto una nuova giovinezza dopo
i tragici eventi che li hanno portati a riconsiderare da capo la
propria vita.
Con il secondo, “Case desolate”, Moore recupera alla sua solita
maniera due vecchi personaggi horror, i biblici fratelli Caino ed Abele, custodi rispettivamente delle Case del Mistero e dei
Segreti, situate al limitare fra in sogno e la veglia. L’episodio ha
una duplice funzione: in primis è un omaggio ai vecchi fumetti
horror come le già citate “House of Mistery” ed “House of
Secrets” sul quale apparve per la prima volta l’originale ST,
storia rinarrata per l’occasione; in secondo luogo rappresenta,
proprio con la duplicità di conntinuty del personaggio, il primo
passo di Moore di elevare ST al ruolo di elementale della terra
ed inserirlo in un “grande disegno” che terrà banco per tutto il
secondo volume. Al solito i recuperi di Moore non sono mai fine
a se stessi ma funzionali alla storia ed oltretutto non si
esauriscono con essa, tant’è che nei primi episodi di Sandman
Neil Gaiman recupererà Caino ed Abele secondo
l’interpretazione di questi episodi, testimonianza della ricchezza
narrativa che Moore riesce a donare anche ai personaggi di
contorno.
Dalla dichiarazione di amore si arriva alla suggellazione dello
stesso e l’evidente ostacolo fisico fra i due viene superato con
un’esperienza di comunione che fonde anima e corpo, vegetale
ed umano, in un amore vegetale che echeggia le selvagge
e passionali immagini de “La pioggia nel pineto” di Gabriele
D’annunzio, il tutto filtrato attraverso sprazzi di quella cultura new age tanto in voga in USA negli anni 80. La prosa di Moore si
inerpica sui sentieri del barocco più spinto, in un’orgia di
similitudini ricercate che si inseguono uno dopo l’altra, in un
flusso continuo che ben si presta a descrivere la frenesia di quell’
amplesso psichedelico nel quale i protagonisti, e tutta la
palude attorno, vengono rivoltati come un guanto fino a svelare
la loro anima più pura nel complesso intrecciarsi di tutto il
creato, sulla scia degli insegnamenti buddisti o, se vogliamo, in
una citazione dell’ordine implicito di Dave Bhom (poi ripreso
da Grant Morrison come sostrato di base per la sua trama
metanarrativa in Animal Man). Anche il certosino duo artistico
Bissete/Totleben spinge il piede sull’acceleratore realizzando
tavole eccezionalmente particolareggiate e dal complesso
storytelling in una disposizione di vignette senza soluzione di
continuità, a spirale e ribaltate, che costringono il lettore
a rivoltarsi completamente l’albo fra le mani, in una sorta di partecipazione metanarrativa all’esperienza sessuale di
Abbie e ST.
“Come potresti amarmi?” “Profondamente…in
silenzio…per molti anni”.
Il primo tomo si chiude con “Il rito della Primavera”, altro
schiaffo in faccia per il CCA visti gli espliciti riferimenti sessuali
e psichedelici che caratterizzano tutto l’albo. Negli episodi
precedenti si è visto come in più occasioni ST sia corso al
salvataggio di Abigail come un prode cavalier servente,
superando addirittura la prova suprema di strapparla
dall’abbraccio della morte, inequivocabile segno di quali siano
i sentimenti della cosa della palude per la ragazza. Allo stesso
modo abbiamo visto come Abigail abbia sempre preferito
22
Il sito Hollywood Reporter[1] ha reso noti oggi i nomi dei
doppiatori del prossimo lungometraggio DC, l’adattamento de Il
Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, la cui uscita è
prevista per l’inizio del 2013.
IN CONCLUSIONE
Dal punto di vista di significato “Il Rito della Primavera” risulta il
primo punto di arrivo importante per il personaggio perchè né
esalta la natura ben più che umana, sicuramente vegetale ma
anche ben al di là del mondo materiale, cioè quell’aspetto
sprituale, o meglio elementale che sarà infatti il cardine del
secondo volume. In questo volume invece si consuma il
superamento dell’Uomo (in realtà mai stato uomo) in
Superuomo o più precisamente, nella traduzione corretta del
termine introdotto da Nietzche, Oltre-Uomo. D’altra parte c’è
da sottolineare come il “Rito” rappresenti, in maniera
diametralmente opposta, una fortissima dichiarazione di
umanità da parte di ST, che si esplica in un sentimento umano
come l’amore, oltretutto condiviso con una donna. Ecco quindi
che Moore prova a dare le prime risposte a domande quali “chi
sono?” e “da cosa dipende il mio essere?”, operando un’attenta
e travagliata analisi sui concetti di umanità ed identità. E tanto
per Swamp Thing, quanto per il lettore, il primo passo di questo
importante percorso di crescita è stato compiuto: adesso non
resta che proseguire, un passo dopo l’altro.
La voce di Batman sarà quella di Peter Weller (attore famoso
per il suo ruolo nel film Robocop: il futuro della legge, mentre
Ariel Winter interpretarà la giovane Robin.
(Continua…)
Links
“IL RITORNO DEL
CAVALIERE OSCURO”: LE
PRIME IMMAGINI
Bruce Timm, veterano dell’animazione DC, ha dichiarato:
24/05/2012 20:54
Weller sta dando il giusto peso alla sua voce. Porta tutta la
stanchezza verso il mondo del personaggio e il nucleo
interno di ottimismo coperto da un guscio di cinismo.
23
Links
[1] http://tinyurl.com/bwl58va
JLA: Year One
21/05/2012 17:36
Winter ha detto, invece, che si è preparata per il ruolo guardando
altri film di Batman e chiedendosi:
Come faccio a renderla differente dagli altri Robin, diverso
dal semplice essere una donna? E’ un personaggio davvero
difficile e ha bisogno di un timbro particolare nella sua voce,
così ho provato un registro più basso.
Testi: Mark Waid, Brian Augustyn
Disegni: Barry Kitson
Edizione originale: JLA: Year One TP[1]
Edizione italiana: JLA
8−10−11−12−13−14−15−16−17−18−19−20, Play Press
–Genesi di una Lega
Come ogni lettore DC saprà, alla parola supergruppo è
impossibile non associare la JLA (Justice League of America), che
annovera tra le sue fila nientepopodimenoche la mitica triade
Superman, Batman e Wonder Woman, oltre agli altrettanti grandi
Aquaman, Lanterna Verde, Flash, Martina Manhunter e tanti
altri ancora. Questi sette eroi rappresentano la versione più
iconica del gruppo anche perchè né costituisce il roster originale,
fin da quel lontano marzo del ’60.
A seguito però dell’evento noto come Crisi sulle Terre Infinite,
l’universo DC subì una forte ristrutturazione a livello di
continuity; successivamente, l’evento Ora Zero fu responsabile di
ulteriori modifiche, benchè di minor entità.
Questi cambiamenti rappresentarono per certi versi dei limiti al
costituirsi del gruppo originale come lo si conosceva, soprattutto
facendo riferimento ai grandi tre. Ecco quindi un Superman non
ancora pronto a far gioco di squadra, un Batman di cui si
dubitava l’esistenza stessa e spesso tacciato come leggenda
metropolitana e una Wonder Woman che avrebbe fatto la sua
apparizione molto dopo, in occasione della saga Legends.
Inoltre, come già avete potuto vedere, Hollywood Reporter ha
rilasciato diverse immagini del nuovo lungometraggio. Restate
con noi!
Come ovviare a ciò?
–I grandi sette cinque
Rimasero quindi gli altri quattro membri fondatori da utilizzare:
LV, Flash, Aquaman e Martian Manhunter a cui si decise di
aggiungere Black Canary, personaggio femminile dal forte
carattere.
Ma grazie a Mark Waid, profondo conoscitore nonchè amante di
questi personaggi, ecco che questi assumono caratteri
estremamente umani, tridimensionali, a cui difficilmente non ci si
possa immedesimare.
Flash: l’uomo più veloce del mondo, a seguito dell’incidente che
lo ha reso ciò che è diventato, si rende conto di come la vita da
eroe occupi sempre più tempo a discapito dell’identità civile, in
veste di Barry Allen, agente forense della polizia di Central City.
24
Si possono avvertire le ripercussioni anche nella vita privata, e in
particolare con la sua ragazza, Iris.
Ultime dal Kapow! 2012
Lanterna Verde: Hal Jordan dimostra un carattere di uomo ardito
e dalla grande forza di volontà, tratti questi che lo hanno reso
degno di indossare l’anello; se ciò da una parte gli conferisce
un’aura di sicurezza e determinazione agli occhi di molti,
dall’altra parte è spesso e volentieri causa conflitti sia in ambito
lavorativo (come collaudatore di aeromezzi per la Ferris Aircraft)
che nel gruppo.
21/05/2012 11:46
ATTENZIONE SPOILER!
Aquaman: Arthur Curry, il principe dei sette mari, abituato
a vivere tra le profondità degli abissi, è del tutto inesperto al
mondo di superficie. Il suo strano accento, la tendenza a parlare
a bassa voce (per il fatto che in acqua il suono si propaga più
velocemente) e il suo carattere in apparenza ingenuo lo rendono
facile bersaglio di scherno, rendnedolo quindi molto diffidente
nei confornti di questi abitanti della superficie.
Martian Manhunter: anche J’onn J’onnz si può definire straniero
in terra straniera (e mai come in questo caso definizione è più
azzeccata); ma a differenza di Arthur, il segugio di Marte ha
avuto modi ambientarsi fra gli uomini, imparandone le usanze,
gli usi e i costumi e cercando di comprendere (con scarsi
risultati) al tempo stesso l’animo umano, così pieno di
contraddizioni perchè capace di mostrare sia bontà e amore, ma
spesso anche pregno di odio e di perfidia.
Black Canary: figlia dell’omonima eroina militante nella JSA,
Dinah Lance è cresciuta credendo nei più nobili valori
insegnategli dai vari membri. Questo però ha accresciuto in lei la
stima nei loro confronti, al punto da vederli quasi come dei, per
cui nulla è impossibile e per cui non vi è possibilità di
commettere errori. Ciò la rende a volte esigente al massimo nei
confronti dei compagni.
Si è da poco conclusa Kapow! la convention londinese che
abbraccia un po’ tutto lo scibile del mondo nerd, a partire dai
fumetti per concludere con videogiochi e film.
Nelle due giornate del 19 e 20 Maggio al Business Center di
Londra si sono susseguiti una serie di eventi e di incontri che
hanno coinvolto alcuni dei nomi più importanti del panorama
fumettistico mondiale (troppi davvero per poterli elencare tutti).
Ospite d’onore Joe Quesada, editor in capo della Marvel Comics,
che si è ritrovato anche ad essere il premio più ambito di un
concorso tra tutti i partecipanti: il vincitore infatti ha avuto la
possibilità di pranzare con lui e togliersi quindi parecchi sfizi
e curiosità.
Tra gli altri era presente anche Dan Di Dio, omologo di Quesada
per la DC Comics che in diverse conferenze ha discusso sia sui
risultati dei Nuovi 52 titoli nati dal Reboot di Settembre 2011, sia
della controversa operazione denominata Before Watchmen. Di
Dio ha voluto ringraziare prima di tutto il pubblico britannico,
che da solo rappresenta quasi il 15% del mercato della DC, per
poi puntualizzare l’impegno personale che si è assunto, insieme
alla casa editrice, nel pubblicare queste nuove testate,
soprattutto per quanto riguarda le tempistiche di uscita. Se
infatti in passato i fan Dc si erano rassegnati a subire continui
ritardi, dal primo albo del Reboot, pur facendo uscire appunto 52
albi al mese, solo due di questi hanno avuto un ritardo di appena
due settimane.
Insieme a lui c’era anche Scott Snyder, la mente dietro a due
delle testate che stanno riscuotendo più successo attualmente,
ossia Batman e Swamp Thing. Per quanto riguarda la prima,
Scott ha annunciato che la trama della Corte dei Gufi
raggiungerà l’apice nel numero 11 della serie, con un finale che
porterà delle grosse rivelazioni. Per quanto riguarda invece il
gigantesco protettore del Verde, nei prossimi numeri si assisterà
al ritorno di uno dei personaggi più inquietanti della serie
precedente, che Snyder vuole esplorare fino in fondo per capirne
Con caratteri così diversi parrebbe impossibile trovare un punto
d’intesa. Ed è proprio ciò che viene esplorato nella storia;
questa prende appunto il via dopo la sconfitta degli Appelaxiani,
minaccia che vede per la prima volta lavorare gli eroi assieme.
Questo però non significa che siano già un gruppo, anzi: questo
rappresenta solo l’inizio di un percorso che i nostri eroi dovranno
intraprendere al fine di capire se la cosa possa funzionare
o meno e se vale veramente il motto “l’unione fa la forza”. Ma nel
frattempo, dovranno far fronte a pericoli come non né hanno mai
affrontati prima, capaci di attaccare nell’intimo e di far leva sulle
debolezze di ognuno e per cui l’intesa di cui parlava all’inizio è
vitale.
Conclusioni
La storia è presentata da un Barry Kitson in gran forma, capace
di regalare tavole di grande impatto e in grado di rendere
perfettamente gli eroi (e non solo). Molto gradite anche le
comparse e i cammei, alcuni squisitamente sfiziosi, altri molto
più importanti nella vicenda. Il tutto condito da un ritmo
incalzante e che non annoia mai e che dopo quasi 15 anni è in
grado di regalare forti emozioni.
Links
[1] http://tinyurl.com/bpyb7rs
25
le motivazioni più profonde.
Ovviamente stiamo parlando di Anton Arcane, il personaggio
creato dal duo Wein-Wrightson all’inizio della serie originale.
Nello stesso contesto è stata anche presentata la doppia cover
che troveremo su Animal Man e Swamp Thing #12,
a testimonianza del crossover tra le due testate.
da formare una trilogia (in stile Star Wars).
Grande risalto ha avuto anche la presentazione della Sony
Entertainment che ha proiettato alcune anticipazioni dei prossimi
film in uscita. Tra questi Total Recall, definito come qualcosa di
molto diverso e più serio di un semplice remake dell’originale,
che presenterà una atmosfera alla Blade Runner, inseguimenti,
scontri a fuoco con fucili laser ed un combattimento tra le due
protagoniste Jessica Biel e Kate Beckinsale, mentre Colin Farrell
se la dovrà vedere con dei droidi ispirati a Io-Robot.
Su Before Watchmen Dan Di Dio ha tenuto a precisare che, dopo
il film, alla Dc si erano resi conto che il pubblico avrebbe voluto
leggere ancora del materiale su questi personaggi e quindi hanno
ritenuto giusto mettere in cantiere questa operazione,
prendendosi tutto il tempo necessario per ottenere il risultato
migliore possibile, risultato finale che Will Dennis, Senior
Editor, ha definito molto rispettoso dei personaggi, anche se ogni
testata avrà il suo punto di vista particolare.
Tra gli altri invitati era presente anche Warren Ellis, che si è
detto davvero “annoiato” dall’industria dei fumetti per via delle
grosse restrizioni che un autore come lui trova nello scrivere
i personaggi più importanti. Questa sua frustrazione lo ha
portato ad oggi a non scrivere più niente per i fumetti,
particolare che per lui dà una idea chiara dello stato attuale di
questo mondo, dominato soprattutto dai dati di vendita che
tendono a favorire i due colossi Marvel e Dc a discapito degli
editori indipendenti. Ellis quindi ha preferito parlare del suo
romanzo Gun Machine, ambientato a New York, dove un
investigatore si troverà coinvolto in un cold case che gli
stravolgerà la vita.
Lo scrittore, parlando anche di un suo progetto ancora in fase di
definizione sull’assassinio di Francesco Ferdinando d’Austria, ha
annunciato che non è in previsione un film sul suo personaggio
Spider Jerusalem, ma che invece, dopo l’uscita dei Vendicatori,
insieme a Joss Whedon darà il via in tempi rapidi ad una serie tv
breve (concepita inizialmente per essere composto da sole
5 puntate, distribuite sul web) intitolato Wastelanders, che
dovrebbe rappresentare una storia fantascientifica sulla fine del
mondo, caratterizzata da un umorismo macabro.
Altra star catalizzatrice delle attenzioni del pubblico è stata
Mark Millar, che si è concentrato soprattutto sui film ispirati ai
suoi personaggi. La Scott Free Productions ha infatti acquistato
i diritti su Nemesis che sarà diretto da Joe Carnahan (A-Team
e The Grey) e vedrà lo stesso Millar co-sceneggiatore, con il
ventilato coinvolgimento di Liam Neeson. Nel 2014 invece
sembra sia prevista la realizzazione dell’adattamento di
Supercrooks, il cui regista sarà Nacho Vigalondo (un
regista/attore spagnolo ancora poco conosciuto al grande
pubblico), anche se ancora non si sa nulla sul cast.
Per quanto riguarda invece l’atteso seguito di Kick-Ass, diretto
da Jeff Wadlow (Never Back Down), Millar non si è voluto
sbilanciare, ma si è lasciato sfuggire (!?) che ci saranno due
nuovi attori e che sarà seguito da un ulteriore capitolo, in modo
Sul fronte Spider-Man invece è stato proiettato un filmato che
raccoglie alcune scene tra Peter (Andrew Garfield) e Gwen
(Emma Stone), mentre in altre Rhys Ifans appare molto
minaccioso nel ruolo di Lizard. Secondo la Sony quindi il film
risulterà davvero convincente e presenterà un 3D come mai si è
visto fino ad oggi ed un protagonista molto adatto alla parte.
Il Kapow! si è poi concluso con l’attesa consegna degli Stan Lee
Awards, proclamati il 20 maggio. I premi, assegnati da una
giuria di esperti, hanno visto un trionfo di Scott Snyder, che è
stato proclamato Uomo dell’Anno e Miglior Sceneggiatore,
mentre la DC si è accaparrata il titolo di Miglior Casa Editrice
e di Miglior Serie Regolare con Detective Comics. Se si pensa poi
che il Miglior Videogioco è risultato Arkham City, sembrerebbe
che la Marvel né sia uscita sconfitta su tutti i fronti. Per fortuna
a risollevare la Casa delle Idee ci ha pensato il premio per il
Miglior Film Supereroistico (andato a X-Men First Class), ma
soprattutto la nostra Sara Pichelli, che con il suo Ultimate
Spider-Man si è portata a casa i premi per Miglior Disegnatore
e Miglior Esordiente. Davvero un successo per il Made in Italy in
versione fumetto!
Links
26
Il Ritorno di Jean Grey?
con la forza cosmica e di evolvere nello stadio successivo di essa:
Fenice Bianca della Corona.
Salutato Scott e gli X-Men, Jean raggiunge la Stanza
Incandescente per iniziare a raccogliere tutti i frammenti della
Fenice.
20/05/2012 18:55
Nel 2009 Rachel Grey perde il suo collegamento con l’Eco della
Forza Fenice (una forma meno potente della Forza Fenice)
e mentre le viene portato via mormora queste parole:
Per favore … non ora … mamma.
Nel febbraio 2004 Jean Grey muore per mano di Xorn, un uomo
che somigliava a Magneto e che in parte né condivideva alcuni
poteri.
Nel giugno del 2005 Jean Grey resuscita nella storia intitolata
L’Ultimo Canto di Fenice: Jean viene resuscitata dalla Forza
della Fenice, ancora una volta la Forza utilizza la donna come
simulacro; recuperate le energie necessarie, la Fenice si distacca
dal corpo di Jean (che per confinarla si immerge nel ghiaccio
eterno del Polo Nord) e possiede Emma Frost, attaccando gli
X-Men.
Il guerriero Shi’ar Korvus è colui che brandisce la Lama della
Fenice (artefatto legato alla forza stessa); anche a lui viene
strappato il frammento della Fenice legato all’arma.
Sull’isola di Utopia le Naiadi di Stepford perdono i frammenti
della Forza Fenice che avevano imprigionato nei loro cuori di
diamanté, durante la saga Il Canto di Guerra di Fenice.
Solo di recente si sono risvegliate dal coma, provocato dalla
separazione coi frammenti stessi.
Questi eventi sembrano suggerire che Jean Grey stia
richiamando tutti i frammenti della Forza Fenice, in preparazione
per la sua prossima resurrezione.
Emma Frost ha recentemente incontrato Jean Grey nella sua
mente quando è stata attaccata da Lady Mastermind – Regan
Wyngarde, della Sorellanza della Regina Rossa.
La donna ha liberato Emma dalla trappola psichica della
Wyngarde e poi è scomparsa.
Successivamente a questa serie di attacchi, Ciclope libera Jean
dal ghiaccio, permettendo alla moglie di fondersi nuovamente
27
Durante gli eventi descritti in Messiah Complex una bimba con
i capelli rossi e occhi verdi è nata ed è stata definita la Messia
mutante.
Portata nel futuro dal suo padre adottivo Cable, ora è un
adolescente che si scopre avere una sorprendente somiglianza
con Jean Grey.
La Messia mutante ha anche mostrato due rapaci fenici nei suoi
occhi.
Al termine di Secondo Avvento Jean Grey si manifesta ad Emma
Frost e invia la Fenice verso Hope Summers (la messia ormai
adolescente): dopo questo evento appaiono le Cinque Luci (i
primi mutanti nati dopo il M-Day e Hope stessa).
Nel 2012 la saga Avengers VS X-Men si apre con il ritorno della
Forza Fenice sulla Terra e la manifestazione dei suoi poteri da
parte di Hope Summers.
Testi: Zeb Wells.
Illustrazioni: Kaare Andrews.
Edizione USA: Spider-Man/Doctor Octopus: Year One – TP.
Edizione ITA: Uomo Ragno/Dottor Octopus: Anno Uno
(Collezione 100% Marvel).
Links
Spider-Man/Octopus:
Year One
LA TELA E IL TENTACOLO
Si parla spesso di origini e d’origine stessa ci si compiace: essa,
intesa come principio, rappresenta la vera partenza di un punto
in uno spazio definibile.
Se nei fumetti la parola “origine”, o “principio”, sottolinea l’inizio
di una cosa, sempre data o non, in un attimo ben preciso della (di
una) storia.
Nella letteratura del super-eroe, l’origine è sempre e comunque
pensata come narrazione di come è arrivato a possedere date
capacità o, ad esempio, la sua “venuta” nella società che ha
giurato di proteggere e difendere a costo della propria esistenza.
Le origini o la origine di Spider-Man (l’Uomo Ragno) sono note
a tutti: morso da un ragno radioattivo, lo studente Peter Parker
sviluppa capacità fisiche proporzionali a quelle di un aracnoide
gigante; forza, resistenza e agilità, unite ad un senso di ragno,
donano al ragazzo quel potenziale enorme che, avvalorato al suo
intelletto, lo rendono uno degli eroi più famosi e sorprendenti di
tutta la narrativa del superomismo, pardon, supereroismo.
Di Peter, ecco, sappiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno; le sue
avventure fanno sognare da anni milioni di appassionati in tutto
il mondo, e le medesime ispirano film di successo e serie
a cartoni.
Di Spider-Man sappiamo tutto.
E di Octopus?
19/05/2012 11:41
28
OCTAVIUS
La storia che viene narrata è quella che tutti noi non conosciamo
e in essa vi sono tre trame che si avvicendano sino al finale:
• L’infanzia di Octavius
• Le origini del Dottor Octopus.
• Il primo scontro con Spider-Man (con uno sguardo anche
da ottiche differenti).
Se nella prima parte, in un susseguirsi di immagini e col
crescendo che né consegue, gli autori ci regalano le origini nella
genesi (infanzia e “poteri”, appunto); ma è solo quando si arriva
allo scontro, che l’effettività dell’opera diventa completa.
Octavius ci mostra una infanzia in cui tentava di compiacere
i genitori, il padre in primis, portando i risultati scolastici migliori
e tentando un approccio al contesto in cui si trovava a vivere
(l’autore con intelligenza non sfocia in una patetica denuncia del
sociale, bensì sceglie di mostrare – anche se per l’ennesima volta
– il disagio di molte famiglie).
La crescita ti Octavius è segnata da ciò che si trova a contrastare
qualunque “secchione” in un ambito scolastico: i bulli, gli scherzi
e il poco rispetto della persona.
Ecco la psiche del ragazzo che, seppur non prendendo forma
perché già preesistente, inizia a concentrarsi sui progetti e le
ricerche che lo renderanno (purtroppo) uno dei criminali più
incalliti nel panorama fumettistico di Spidey e di tutto l’universo
Marvel.
Ecco anche lo sbocciare di una personalità brillante, ma se nel
corpus d’insieme, abilitato a fare da sfondo ad una storia di
origini si inserisce anche l’aspetto tipico della leggenda Marvel
(e non solo) ecco ancora una volta il terrificante terreno del
conflitto: il mostro e il mostro.
Wells, allora, ci mostra la dura prova di Peter, che tenta di
contrastare la follia di Octavius e arginare quel “mostro”
chiamato Octopus: è un Parker in preda ai dubbi (la gioventù,
l’inesperienza) e all’insicurezza (da grandi poteri derivano grandi
responsabilità) ma che non permette mai al suo ego (i poteri son
sempre poteri e la mente è anche controllo) di renderlo succube
del proprio alter-ego.
Dinanzi alla magia della continuità che si flette a scapito solo di
letture buone e piacevoli, la meritevole riuscita della storia si
deve anche (e non poco) al sempre ottimo e stupefacente
illustratoreKaare Andrews.
Anche lui (sempre recentemente) ci ha mostrato una sorta di
potenza inamovibile che può pervadere i personaggi sino
a creare una plastica statuarietà, una incredibile e filiforme
essenza, degna del miglior illustratore (Astonishing X-Men:
ANNO UNO
Lo scrittore Zeb Wells (recentemente) ci ha abituato a storie di
una compattezza, e con un crescendo, uniche: la testimonianza
della presenza fedele dei personaggi risiede nella sua run di
rilancio per i New Mutants di Danielle Moonstar e Sam
“Cannonball” Guthrie.
Se il fatto che sia uno degli autori più precisi (delinea
i personaggi di cui parla, senza mai prevaricare l’originalità che
li distingue da anni e rinnovando solo il contesto, non il mero
narrare) e scrupolosi, nel descrivere singole sequenze, stati di
animo o battaglie (interiori e non); Wells raccoglie lo spirito
primevo del buon dottore e lo trasforma (senza ret-con effettive)
nel mostro, nel reietto, in una piovra di dolore.
Ecco il momento in cui compare l’antagonista di un protagonista
problematico, sin da principio, sì perché la nascita dello
Spider-Man noi la conosciamo, da sempre, ma la causa del
giustiziere e del valore ci è poco chiara.
Exogenesis).
Chi conosce Andrews sa che egli è capace di creare dei veri
e propri “vertigo” immaginifici e ricchi di atmosfere oscure
(vedasi le cover per la saga Messiah War) o plateali scenari dai
colori sgargianti e quasi cangianti (le cover per il suo Spider-Man sono tra le più belle mai viste).
I due protagonisti della storia (Octavius e Peter) si fondono in
un’unica tavola e, cromaticamente parlando, i colori regalano
una visibilità innaturale e delle visioni di lunghezza, tipiche della
dinamicità del disegnatore.
Stupenda la tavola in cui, dopo l’incidente in laboratorio, Octopus
infrange la sua prigione di vetro e sfugge alla sorveglianza,
dimostrando al mondo la malvagità di una idea e alla scienza un
traguardo inarrivabile: la bellissima metafora del vecchio che
29
cede il passo al nuovo.
Links
30