EURECA Cryoconservation Italia Rapporto riassuntivo.

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EURECA Cryoconservation Italia Rapporto riassuntivo.
EURECA “Cryoconservation – WP2”
Italia
Rapporto riassuntivo
In Italia sono presenti 23 razze locali con meno di 6500 bovine, tra queste 12 hanno meno di 1000 bovine
(Tabella 1).
Secondo la classificazione della FAO (Domestic Animal Diversity Information, System DAD-IS) due
razze, la Sardo Bruna e la Siciliana, sono classificate come minacciate1; cinque: Agerolese, Garfagnina,
Modenese, Pisana, Pustertaler sono classificate come minacciate con programmi di conservazione attivi 23
e cinque, Burlina, Cabannina, Calvana, Montana and Pontremolese sono considerate critiche con
programmi attivi 2 3
Tabella 1: razze bovine locali italiane
razza
rare: meno di 1000 vacche
locali >1000 vacche<6500
agerolese
burlina
cabannina
calvana
garfagnina
modenese BVP
montana
pisana
pontremolese
pustertaler
sardo bruna
siciliana
cinisara
maremmana
modicana
oropa
pinzguauer
reggiana
rendena
sarda
sardo modicana
valdostana castana
valdostana PN
n. vacche
2007 National risk status DADIS
275
518
287
426
186
575
140
274
16
610
497
846
2857
4899
2567
5618
1883
1380
3980
3347
1309
6310
1055
minacciata-mantenuta
critica-mantenuta
critica-mantenuta
critica-mantenuta
minacciata-mantenuta
minacciata-mantenuta
critica-mantenuta
minacciata-mantenuta
critica-mantenuta
minacciata-mantenuta
minacciata
minacciata
non a rischio
non a rischio
non a rischio
non a rischio
minacciata-mantenuta
non a rischio
non a rischio
non a rischio
non a rischio
non a rischio
non a rischio
seme
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
no
no
no
si
si
si
si
si
si
no
no
si
si
embrioni
riserva
genetica
si
si
si
si
si
si
si
prodotti
formaggio provolone del monaco
formaggio morlacco
formaggio U'Cabanin
formaggio parmigiano reggiano
formaggio montebore
carne
si
formaggio Toma, maccagno
si
si
si
si
formaggio parmigiano reggiano Vacche Rosse
formaggio formaggio di malga
formaggio fontina
formaggio fontina
Per la maggior parte delle razze locali italiane sono state stoccate delle dosi di materiale seminale
congelato, ad eccezione che per le razze sarde (Sardo Bruna, Sardo Modicana, Sarda) e per la razza
Siciliana. Viceversa soltanto per poche razze sono stati stoccati anche degli embrioni. (Tabella 1).
Storia e principali sviluppi della gestione e crioconservazione delle risorse genetiche animali in
Italia
In Italia i primi esperimenti di fecondazione artificiale sono iniziati molti anni fa’, nel 1783, quando
Lazzaro Spallanzani effettuò con successo la prima inseminazione in una cagna.
1
MINACCIATE Il numero totale di femmine è superiore a 100 e minore o uguale a 1.000 oppure il numero totale di maschi è minore o
uguale a 20 e maggiore di 5; oppure la dimensione media della popolazione è maggiore di 80 e minore di 1000 in diminuzione e la
percentuale di femmine accoppiate con maschi delle stessa razza è superiore all ‘80% oppure la popolazione è maggiore di 1000 e
minore o uguale a 1.200 in diminuzione e la percentuale di femmine accoppiate con maschi della stessa razza è inferiore all’80%.
2
MINACCIATE-MANTENUTE o CRITICHE-MANTENUTE. Queste categorie identificano popolazioni critiche o minacciate per le quali sono
attivi programmi di conservazione oppure le popolazioni sono mantenute da compagnie commerciali o istituti di ricerca
3
CRITICHE Il numero totale di femmine è inferiore o uguale a 100 oppure il numero di maschi è minore o uguale a 5 oppure la
dimensione popolazione è inferiore o uguale a 120 individui in diminuzione e la percentuale di femmine accoppiate con maschi della
stessa razza è inferiore all’80%.
Nel 1935 Telesforo Bonadonna costruì a Pavia il primo centro di Fecondazione Artificiale per bovini.
Dal 1976 al 1981 il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sviluppò il primo programma nazionale
sulle risorse genetiche degli animali di interesse zootecnico. Il programma prevedeva un censimento delle
razze locali bovine, equine e ovi-caprine. Al termine di questo programma fu creato l’Istituto per la
Difesa e Valorizzazione delle Germoplasma Animale attualmente Istituto di Biologia e Biotecnologia
Agraria (IBBA CNR).
Nel 1985 il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, (MiPAF) ha creato il libro genealogico per le
razze locali: Agerolese, Bianca Val Padana, Burlina, Cabannina, Calvana, Cinisara, Garfagnina, Grigia di
Val d’Adige Modicana, Mucca Pisana, Pezzata Rossa d’Oropa, Pinzgau, Pontremolese, Pustertaler,
Sarda, Sardo Bruna, Sardo-Modicana, Siciliana, Varzese-Ottonese-Tortonese, Tarina.
Per quanto riguarda la ricerca tra il 1976 e il 2001 sono stati sviluppati in Italia, 58 progetti di ricerca sulla
biodiversità animale, questo dimostra l’interesse delle istituzioni pubbliche per la conservazione delle
risorse genetiche animali.
Organizzazioni coinvolte
Istituzioni
Diverse organizzazioni sono coinvolte nella gestione, selezione e riproduzione delle risorse genetiche
animali. Tra di esse il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) che ha il compito di
coordinare a livello nazionale la conservazione delle risorse genetiche animali e vegetali.
Le Associazioni Allevatori coinvolte sono: i) Associazione Italiana Allevatori (AIA) che è responsabile
della gestione dei libri genealogici e registri anagrafici delle razze locali. AIA è anche responsabile dei
controlli funzionali e del calcolo degli indici per le razze locali. ii) Associazioni Provinciali Allevatori
(APA) che gestiscono i controlli funzionali. iii) Associazioni Nazionali Allevatori di razza (ANA) che,
come da mandato del MiPAF, sono responsabili dei libri genealogici e registri anagrafici, della
promozione e miglioramento genetico delle rispettive razze.
Le Regioni supervisionano la gestione dei Libri genealogici e registri anagrafici delle razze allevate nel
proprio territorio. Inoltre autorizzano l’istituzione dei centri di fecondazione artificiale e dei centri di
produzione e stoccaggio degli embrioni. Alcune Regioni quali Piemonte, Lombardia e Sicilia, in
collaborazione con università e centri di ricerca, hanno attivato programmi di conservazione di razze
locali e creato delle criobanche.
Istituti di ricerca
Oltre ad alcuni Dipartimenti Universitari in Italia ci sono diversi istituti attivi nella gestione e
crioconservazione delle risorse genetiche animali tra questi: il ConSDABI (BN) e l’Istituto di Biologia e
Biotecnologia Agraria del CNR (IBBA-CNR).
Centri di Fecondazione Artificiale
Nel 2009 erano attivi in Italia 13 centri di fecondazione artificiale per i bovini ufficialmente approvati dal
Comunità Europea, i centri sono principalmente localizzati nel Centro-Nord Italia. I centri selezionano i
tori da avviare al progeny test, e effettuano la produzione e lo stoccaggio del materiale seminale. Sono
inoltre presenti i recapiti del seme dove si effettua lo stoccaggio e la vendita delle dosi prodotte in Italia e
importate. Nel 2008 sono state prodotte in Italia circa 6 milioni di dosi di seme bovino.
Centri di produzione degli embrioni
In Italia sono attivi pochi centri di produzione di embrioni, uno dei principali è Avantea-LTR a
Porcellasco in provincia di Cremona dove la produzione in vitro di embrioni e altre biotecnologie
riproduttive sono applicate anche alle razze locali. Il trasferimento embrionale (ET) viene effettuato da
team di veterinari liberi professionisti anche direttamente negli allevamenti.
Principali strategie e contesto legislativo
La conservazione delle razze locali è gestita dall’AIA, con la supervisione del MiPAF, attraverso i Libri
Genealogici e i Registri Anagrafici. Il censimento periodico delle razze locali viene effettuato dall’AIA
con la collaborazione delle APA. AIA elabora i piani di accoppiamento nelle razze locali con l’obiettivo
di controllare la consanguineità. Per alcune razze locali vengono calcolati anche degli indici genetici.
Nel gennaio 2009 è stato approvato dal MiPAF il nuovo Regolamento del Libro Genealogico e le norme
tecniche relative agli standard delle seguenti razze locali: Agerolese; Burlina; Cabannina; Calvana;
Cinisara; Garfagnina; Modenese; Modicana; Mucca Pisana; Pezzata Rossa Oropa; Pinzgauer;
Pontremolese; Pustertaler Sprinzen; Sarda; Sardo Bruna; Sardo Modicana; Varzese-Ottonese-Tortonese.
Per quanto riguarda la legislazione una delle pietre miliari per la gestione delle risorse genetiche è la
legge n. 30/91 approvata dal Governo italiano, nella quale vengono definiti i regolamenti relativi alla
selezione e riproduzione per le specie bovina, equina, suina e ovi- caprina.
-
Strategie di stoccaggio e utilizzo del seme delle razze locali
Nelle razze locali non a rischio di estinzione la maggior parte delle dosi di seme vengono utilizzate per la
gestione della popolazione vivente, i tori da stoccare vengono scelti in base agli indici genetici e in base
alle valutazioni fenotipiche. Nella razze classificate come minacciate o critiche la maggior parte delle dosi
sono stoccate come riserva genetica da utilizzare in caso di estinzione o comparsa problemi genetici nella
popolazione quali la perdita di fondatori, eccessiva consanguineità, mutazioni indesiderate. I queste razze
i tori da stoccare vengono scelti per aumentare la variabilità genetica del materiale stoccato.
-
Numero di tori e di dosi per razza
Le dosi di seme stoccato e il numero dei tori delle razze locali italiane sono riportate nella Tabella 2. La
maggior parte dei tori ha meno di 200 dosi di seme stoccato, soltanto pochi soggetti hanno più di 1000
dosi (Figura 1).
Tabella 2: numero di dosi e tori stoccate per razza
Razza
agerolese
burlina
cabannina
calvana
garfagnina
maremmana
modenese BVP
modicana
montana
oropa
pinzgauer
pisana
pontremolese
pustertaler
reggiana
rendena
valdostana castana
valdostana PN
Numero totale
di dosi
9056
6014
3181
815
6961
1500
19954
945
1407
4927
1883
6110
2113
1100
16964
76642
71824
32812
Numero totale
di tori
27
30
18
4
27
1
54
2
8
67
28
37
8
11
155
435
128
71
<200 dosi
Numero di tori con
200-1000
>1001 dosi
9
19
14
2
20
18
11
4
2
7
21
31
2
5
3
8
11
3
3
64
3
26
5
11
135
275
37
17
20
160
72
48
1
2
17
19
6
Figura 1: distribuzione dei tori per numero di dosi stoccate
Nella Tabella 3 sono rappresentati i tori di cui è stoccato materiale seminale in base all’anno di nascita.
Tabella 3: distribuzione dei tori in base alla data di nascita
n. tori per categoria
300
250
200
< 1980
150
1980-1999
> 2000
100
50
ag
er
ol
es
e
bu
ca rli n
ba a
nn
i
c a na
l
v
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g
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ld
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P
N
0
Razze
- Utilizzo della Fecondazione Artificiale
In alcune razze locali come Cinisara, Sarda, Sardo Modicana, Siciliana non viene utilizzata la Fecondazione
Artificiale (FA) mentre in altre quali la Modenese, Montana and Reggiana, più del 90% delle bovine sono vengono
inseminate tramite FA.
-
Metodi di raccolta del materiale seminale
Nelle razze locali italiane il materiale seminale viene frequentemente raccolto direttamente in azienda in base ad
una deroga della legge n. 30/1991. Il 66% dei tori viene prelevato in azienda, considerando però solo le razze con
meno di 100 vacche tale percentuale supera il 90%.
- Confezionamento del materiale seminale
In Italia la gran parte del seme viene confezionato in paillettes da 0.5 ml. Tuttavia ci sono alcune razze dell’arco
alpino come la Pinzgauer, Pustertaler, Valdostana Pezzata Nera and Castana in cui si utilizzano solo dosi da 0.25
ml (Figura 2).
Figura 2: confezionamento del materiale seminale
- Siti di stoccaggio
Sono presenti 9 siti presso i quali è stoccato materiale seminale di razze locali: si tratta per lo più di centri di
Fecondazione Artificiale ad eccezione di un centro di ricerca. A garanzia delle sicurezza del materiale seminale il
50% del seme delle razze locali italiane è staccato in più di un sito.
- Proprietà del materiale
Le Associazioni Allevatori sono proprietarie del 85% delle dosi di seme delle razze locali, il 10% è di proprietà di
istituti di ricerca e soltanto il 5% di centri di Fecondazione Artificiale.
- Finanziamenti
Il 95.5% dei finanziamenti per la crioconservazione delle razze locali proviene da fondi pubblici (Ministeri,
Associazioni Allevatori).
- Informazioni disponibili
Per l’88% dei tori di razze locali di cui è stoccato il materiale seminale, è stato registrato almeno uno dei genitori.
Nel 10% dei casi non è disponibile l’informazione relativa ai genitori.
Figura 3: informazioni genealogiche
almeno 1
genitore
conosciuto
genitori
sconosciuti
dati mancanti
SWOT: Analisi del programma nazionale di crioconservazione in termini di
efficenza
In Italia non c’è un programma nazionale di crioconservazione delle risorse genetiche animali.
Tuttavia da diversi anni sono state effettuate attività di crioconservazione. Questa analisi SWOT
riguarda queste attività. Abbiamo analizzato le forze (Strengths) e le debolezze (Weaknesses) della
crioconservazione in Italia, così come le oppurtunità (Opportunities) e le minacce (Threats)
associate al contesto nazionale, al fine di migliorarne l’efficienza.
Forze - Strengths
Raccolte di seme e embrioni per la maggior parte delle razze locali italiane
Deroga per la raccolta in azienda del materiale seminale
Diversi centri di FA attivi nella crioconservazione del seme delle razze locali
Diverse Associazioni Allevatori coinvolte
Debolezze –Weaknesses
Finanziamenti pubblici limitati
Assenza di un coordinamento/programma nazionale
Assenza di un database nazionale/regionale
Assenza di una banca nazionale
Singole raccolte di materiale seminale di alcune razze
Mancanza di coordinamento tra le raccolte
Discontinuità nelle attività di crioconservazione
Stoccaggio incompleto per la maggior parte delle razze locali nelle attuali raccolte
Limitato coinvolgimento degli stakeholders
Opportunità - Opportunities
Strategie nazionali e locali per la conservazione delle risorse genetiche animali
Efficiente sistema di associazioni allevatori
Utilizzo di routine della FA nella maggior parte delle razze locali, in alcuni casi incentivi all’uso della FA
Maggiore consapevolezza per la conservazione delle razze locali
Minacce- Threats
Diminuzione dei fondi pubblici per l’agricoltura, la gestione delle risorse genetiche animale e per la ricerca
Limitata strategia nazionale per la conservazione e la gestione delle risorse genetiche animale
Mancanza di centri di FA in alcune aree dove sono presenti le razze locali
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