GPM1 performance sistema produttivo
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GPM1 performance sistema produttivo
Misure e prestazioni Il concetto di misurazione può approssimarsi come la ricerca e la costruzione di un sistema di strumenti e di grandezze e di modalità per la rappresentazione di eventi e di oggetti aventi rilevo per l’osservatore. Il concetto di performance di impresa si presenta complesso e non facilmente inquadrabile. In maniera ampia e generica, e quindi cautelativa, può farsi coincidere con un’espressione quali-quantitativa dei risultati raggiunti dall’attività di un’impresa. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Da dove nasce il valore? VALORE Crescita Capitale investito fisso Capitale circolante Profitto Fatturat o MOL Rischio Tasse WACC Gestione delle infrastrutture Gestione delle risorse umane Sviluppo tecnologico Acquisizione Logistica dell’input Produzion e Logistica dell’output Marketing e vendite Assistenza Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Periodo di crescita Mappe strategiche (BSC) Sustained shareholder value Financial perspective Productivity strategy Improve cost structure Revenue growth strategy Increase asset utilization Enhance customer value Expand revenue opportunities Customer value proposition Customer perspective Product/service attributes price Internal process perspective Learning and Growth perspective quality Operation Management produce and deliver products and service availability Relationship selection Customer management enhance customer value functionally service Innovation Create new products and services Human Capital Information Capital Skills Training and Knowledge Systems Database Networks Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica partnership Image brand Regulatory and Social Improve communities and environment Organization Capital Culture Leadership Allignment Teamwork Processo di formulazione della strategia Mappa strategica Su che cosa verte: Prospettiva finanziaria Incrementare il valore per gli azionisti Prospettiva del cliente Proposizione di valore per il cliente Prospettiva interna Prospettiva di apprendimento e crescita Build-Increase-Achieve Una forza lavoro motivata e preparata Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Mappa strategica generale di Kaplan e Norton (continua) Nella prospettiva finanziaria illustrata dalla mappa strategica generale di Kaplan e Norton, la strategia di crescita delle entrate consta normalmente di due componenti : 1. Costituire la relazione: sviluppare nuove fonti di reddito. 2. Incrementare il valore per i clienti: lavorare con la clientela esistente per rinsaldare la sua relazione con l’azienda. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Mappa strategica generale di Kaplan e Norton Nella prospettiva finanziaria illustrata dalla mappa strategica generale di Kaplan e Norton, la strategia di produttività consta normalmente di due componenti: 1. Migliorare la struttura dei costi: abbassare i costi diretti e indiretti. 2. Migliorare l’utilizzo delle attività finanziarie: ridurre il capitale circolante e il capitale fisso. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Mappa strategica generale di Kaplan e Norton (segue) Nella prospettiva del cliente illustrata dalla mappa strategica generale di Kaplan e Norton, vi sono tre strade per differenziare l’azienda nell’arena competitiva : 1. Leadership di prodotto 2. Contiguità e relazione con il cliente 3. Eccellenza nelle operations Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Mappa strategica generale di Kaplan e Norton (segue) Nella prospettiva interna illustrata dalla mappa strategica generale di Kaplan e Norton, vi sono quattro insiemi di processi aziendali che compongono la catena del valore dell’azienda. Essi sono allineati alle tre già citate prospettive del cliente e ne introducono una quarta: 1. 2. 3. 4. Strategia di leadership del prodotto Strategia di relazione con il cliente Strategia di eccellenza nelle operations Strategia di assoluto rispetto dei vincoli normativi e ambientali Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Mappa strategica generale di Kaplan e Norton (segue) Nella prospettiva di apprendimento e crescita illustrata dalla mappa strategica generale di Kaplan e Norton, vi sono tre categorie principali di asset intangibili necessari per l’apprendimento: 1. Le competenze strategiche 2. Le tecnologie strategiche 3. Il clima favorevole Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica La strategia della produzione nel contesto aziendale Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Un approccio all’operations strategy in ambito produttivo 1. Segmentare il mercato per gruppi di prodotti. 2. Identificare i requisiti del prodotto, l’andamento della domanda e i margini di profitto per ciascun gruppo. 3. Determinare gli order winner e gli order qualifier di ciascun gruppo. 4. Convertire gli order winner in specifici requisiti di prestazione. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Attaccare attraverso le operations Sviluppare capacità: Basate sui processi: - Derivano dalle attività connesse alla gestione dei flussi fisici e informativi e generano vantaggi attinenti alle variabili competitive classiche, quali costi ridotti e qualità elevata. Basate sul coordinamento dei sistemi: - Capacità operative alla base dei vantaggi competitivi derivanti dalla riduzione dei lead time, da una estesa gamma di prodotti o servizi, dalla capacità di personalizzare su richiesta, dalla rapidità di sviluppo del nuovo prodotto. Basate sull’organizzazione: - Capacità operative che connotano l’abilità di gestire tecnologie e modalità progettuali nuove, di introdurre nuovi prodotti, di strutturare operazioni on-line più rapidamente della concorrenza. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica PRESTAZIONI DEL SISTEMA PRODUTTIVO PRESTAZIONI ESTERNE: ESTERNE misurabili direttamente dal cliente, sono volte ad apprezzare il grado con cui gli obiettivi strategici vengono conseguiti. PRESTAZIONI INTERNE: INTERNE performance e proprietà che caratterizzano i singoli fattori produttivi. Nascono da scelte di progettazione del sistema e dall’insieme dei vincoli che lo compongono. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica prestazioni del processo di sviluppo del prodotto Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Le prestazioni interne contribuiscono a determinare quelle esterne: PRESTAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO PRODUTTIVITA’ capitale lavoro materiali Manodopera diretta impianti QUALITA’ di di di progetto conformità affidabilità Materiali diretti SERVIZIO Assistenza tecnica prontezza FLESSIBILITA’ Grado di personalizzazione di prodotto In house disponibilità scorte MP SL Manodopera indiretta Materiali ausiliari Manodopera impiegatizia energia PF In field tempestività affidabilità flessibilità Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica di di sistema volume di mix INDICATORI DI PERFORMANCE PRODUTTIVITA’: potenzialità, grado di utilizzo, rendimento QUALITA’: affidabilità del processo, abilità della manodopera, caratteristiche ed intensità del controllo FLESSIBILITA’: grado di versatilità degli impianti e di utilizzo della capacità produttiva, mobilità e polivalenza della manodopera SERVIZIO: gestione dei lead time interni ed esterni Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica CARATTERISTICHE DEGLI INDICATORI COERENZA: COERENZA rispetto al contesto produttivo (orientamento al lavoro, al capitale) COMPLETEZZA: COMPLETEZZA catturare i fattori critici di successo RILEVANZA: RILEVANZA associazione dei fattori critici rilevati FLESSIBILITA’: capacità di introdurre nuovi indicatori o di sostituire completamente la batteria di indicatori fissata in precedenza COMPRENSIBILITA’: misurazione del valore che si vuole esprimere ATTENDIBILITA’: correttezza delle schede provenienti dalle linee produttive Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Dalle schede operative si passa alla costruzione degli indicatori attraverso: la scheda controllo entrata materiali; il programma di produzione; la scheda di collaudo; il dettaglio scarti; la scheda di controllo qualità. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Obiettivo: calcolo della produttività MISURE DI POTENZIALITA’ Per un unico prodotto xi(intervallo di tempo): RSxi ritmo produttivo standard espresso in unità/ora TSUx = 1/ RSxi tempo standard unitario del prodotto x Per un insieme di prodotti (Mix di prodotti): ∑i(QB+QS) Pmix = ∑ (TPb +TPs )+TS i i i QB=Quantità di prodotto buona QS= Quantità di prodotto di scarto TPbi=tempo impiegato per produrre QB TPsi=tempo impiegato per produrre QS TS=tempo totale di riattrezzaggio Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Obiettivo: calcolo della produttività MISURE DI POTENZIALITA’ STANDARD Date le seguenti uguaglianze: ∑i(QB+QS) = ∑i[RSi (TPbi + TPsi)] ∑i(TPbi+TPsi) = ∑i [(QB+QS)/RSi] Pmix= ∑i(QB+QS) ∑i [(QB+QS)/RSi]+ TS ∑i[ RSi (TPbi + TPsi)] Pmix= ∑i(TPbi+TPsi)+TS Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Ritmo std e flusso minimo di pieno impiego Come dimensionare l’impianto? Tenendo conto della domanda, dei colli di bottiglia e dei magazzini polmone necessari Il problema del bilanciamento delle linee Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Esercizio Un'impresa è in grado di produrre 2 prodotti (Prodotto1 e Prodotto2) utilizzando una stessa linea produttiva composta da 4 impianti A,B, C e D. Quando la linea è impegnata nella produzione del Prodotto1, la capacità produttiva oraria per ogni impianto è rispettivamente di 5, 7, 4 e 3. Quando la linea è invece impegnata nella produzione del Prodotto2, la capacità produttiva oraria per ogni impianto è rispettivamente di 3, 7, 8 e 3. La linea produttiva lavora 8 ore al giorno, mentre la domanda giornaliera è di 2000 per ogni prodotto. Calcolare il bilanciamento rispetto alla domanda e al flusso minimo di pieno impiego per i due prodotti. Il responsabile della produzione decide di acquistare un numero di impianti pari a quello risultante dal bilanciamento rispetto al flusso minimo di pieno impiego per il Prodotto 1. Sapendo che i costi e i tempi di setup sono nulli e che per ragioni di opportunità economica legate al prezzo il responsabile di produzione preferisce iniziare la produzione giornaliera dal Prodotto1, calcolare la domanda del Prodotto2 non soddisfatta per ragioni di insufficienza di capacità produttiva. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Esercizio Prodotto 1 QB1 = 200.000; QS1=4.800; RS1=800/h Tpb1= 250 Tps1= 6 Prodotto 2 QB2 = 240.000; QS2=1.200; RS2=600/h Tpb2= 400 Tps2= 2 TS=20 Pmixcost= ((250+6)800+(400+2)600) / (250+6+400+2+20) = 657,82 Pmix(P1) = (250+6)800+((400+2)800/600)600) / (250+6+400+2+20) = 776,4 Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica TS feste T Per determinare la produzione attesa in un tempo assegnato, bisogna procedere col calcolo del tempi: TMordini TMmateriali TScioperi Fermate per cause esterne al reparto TOrg Impianto inattivo ma funzionante Fermate per cause interne al reparto TGuasti TManut Impianto inattivo ma non funzionante Fermate per cause connesse alla macchina Tempo improduttivo TProve Tempo produttivo TSetup TPscarto TPbuona Tempo solare (1) Tempo apertura impianto (2) Tempo Teorico di utilizzo (3) Tempo Effettivo di utilizzo (4) Tempo Effettivo di produzione (5) Tempo di truciolo Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica (6) Tempo di Produzione buona Impianto attivo e funzionante Obiettivo: calcolo della produttività COEFFICIENTE DI UTILIZZO U= ∑i[ (TPbi + TPsi)+TS] T U= (4)/(1) COEFFICIENTE DI DISPONIBILITA’ T-Tmo-TMm-TSc-TO-TG A= T-TMo-TMm-TSc-TO A = (3)/(2) COEFFICIENTE DI RENDIMENTO ∑i(QB+QS) η= ∑ [(TPb + TPs )+TS]*Pmix prodeff/proteo i i i Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica OSSERVAZIONE: I concetti di utilizzo non vanno confusi con quelli di rendimento, infatti mentre il coefficiente di utilizzo o di saturazione di un impianto è generalmente espresso dal rapporto tra due tempi, il coefficiente di rendimento è espresso dal rapporto di due produzioni, quella rilevata e versata in magazzino e quella standard teoricamente producibile. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica DIFFERENZE TRA POTENZIALITA’ PRODUTTIVA E CAPACITA’ PRODUTTIVA La potenzialità produttiva: indica quanto può produrre una macchina, uno stadio del processo produttivo o il processo intero, nell’unità di tempo. È una misura di flusso espressa in unità/ora La capacità produttiva: è pari all’applicazione della misura di potenzialità per un intervallo temporale definito. È una misura di volume espressa in unità. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica IL CALCOLO DELLA PRODUTTIVITA’ POTENZIALITA’ Pmix TEMPO T CAPACITA’ PRODUTTIVA TEORICA CPT = Pmix*T CAPACITA’ PRODUTTIVA UTILIZZATA CPU UTILIZZO U=CPU/CPT RENDIMENTO η PRODUTTIVITA’ P=U*η Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Esercizio L’impresa ABC lavora su un unico turno di 8 ore per 230 giorni all’anno. Di questi, 10 giorni sono dedicati a fermate per cause interne ed esterne ai raparti, oltre che per manutenzioni e prove macchinari. Nello stabilimento si producono due prodotti, A e B, su una unica linea di produzione. I valori di RS per A e B sono rispettivamente 100 pz/ora e 200 pz/ora. Il coefficiente di scarto è del 2% sia per A che per B. Il tempo di set up per ogni cambio di produzione è di 0,5 ore. Ogni giorno vengono prodotti sia pezzi di A che di B con un solo cambio prodotto. Nel 2007 l’impresa produrrà effettivamente 100000 pezzi A e 60000 pezzi B. Si calcolino: la potenzialità di mix il coefficiente di utilizzo dell’impianto il coefficiente di disponibilità dell’impianto il coefficiente di rendimento la capacità produttiva teorica il coefficiente di produttività Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Produttività a livello d’azienda: Produttività del capitale Vendite+∆ ∆MagazzinoPF+Wip Capitale Scomposizione della produttività per fattori: Produttività degli impianti Volumi prodotti Vol. pro. valor. in ore std Ore macchina = x Cap. prod.instal. Ore aper.imp. Ore macchina UTILIZZO RENDIMENTO Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Produttività a livello d’azienda: Produttività del lavoro Vendite+∆ ∆MagazzinoPF+Wip Lavoro Scomposizione della produttività per fattori: Produttività della manodopera Volumi prodotti Ore lavorate eff. Vol. pro. valor. in ore std = x Numero addetti Ore pagate Ore lav. effettive UTILIZZO RENDIMENTO Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Produttività a livello d’azienda: Produttività dei materiali Vendite+∆ ∆MagazzinoPF+Wip Materiali Scomposizione della produttività per fattori: Produttività dei materiali Volumi prodotti = Consumi teorici x Materiali impieg. Consumi effettivi UTILIZZO Volumi ottenuti Consumi teorici RENDIMENTO Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica MISURE DI AFFIDABILITA’ E MANUTENIBILITA’ E ASSISTENZA TECNICA Affidabilità e manutenibilità: • tempo medio intercorrente tra i guasti (MTBF); • tempo medio di riparazione (MTTR). Assistenza tecnica: tecnica • tempo medio intercorrente tra la chiamata e l’intervento; • tempo medio tra la richiesta e l’invio del ricambio. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica LA FLESSIBILITA’ RICHIESTE DI FLESSIBILITA’ DI MIX IMPIANTI (VERSATILITA’) Riconfigurabilità MANODOPERA SISTEMA Polivalenza mobilità Disponibilità (scorte sicurezza) DI PRODOTTO Convertibilità Apprendimento Prontezza (Time to market) DI VOLUME (elasticità) Sovracapacità di impianto Elasticità orario di lavoro Reattività (BEP di fabbrica) DI PIANO Riconfigurabilità e sovracapacità Polivalenza/mo bilità/elasticità Reattività (periodo congelato) Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica IL RUOLO DELL’AUTOMAZIONE D’IMPIANTO Automazione di controllo: controllo impiegata per regolare soprattutto processi continui e a ciclo tecnicamente obbligato Automazione rigida: rigida impiegata per regolare i flussi di prodotti durante il ciclo di lavorazione al fine di esaltarne i vantaggi della standardizzazione e della replicazione delle fasi; Automazione flessibile: flessibile impiegata per accrescere il range dei prodotti, sopportando i costi minimi di conservazione dell’assetto impiantistico Automazione della progettazione: progettazione impiegata per agevolare la messa a punto progettuale del prodotto. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica SERVIZIO: LA PRONTEZZA DISPONIBILITA’: adeguata copertura inventariale a fronte di richieste interne ed esterne TEMPESTIVITA’: tempo intercorrente tra la data di emissione dell’ordine e quella in cui il cliente ottiene la disponibilità della merce AFFIDABILITA’: scostamento temporale rispetto alla data di consegna prevista. FLESSIBILITA’: adattamento del servizio a mutevoli ed impreviste richieste del cliente Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica INDICATORI DI DISPONIBILITA’ % inevasi: inevasi (n.ordini inevasi/n°ordini totale)*100 % di domanda media inevasa: inevasa (n.di unità inevase/n.totale unità)*100 Incidenza di stock out: (n.articoli o periodi in stock-out/n.totale di art. o periodi) Persistenza di stock-out: (tot. Giorni di stockout/n.tot giorni*num.articoli)*100 Completezza della consegna: consegna (n. di righe d’ordine evase prima consegna/n.totale righe d’ordine)*100 Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica MISURE DI TEMPESTIVITA’, AFFIDABILITA’ E FLESSIBILITA’ Tempestività della consegna: • (data 1° consegna- data ordine)/(n. ordini) • (n.ordini evasi x giorni)/( n.totale ordini) Affidabilità della consegna: • (data prima consegna-data concordata)/(n.tot.ordini) • (n. ordini evasi in ritardo)/(n.totale ordini) • Varianza dei tempi di consegna Flessibilità della consegna: • Giorni di anticipo minimi di accettazione cvariazioni • Margini di variazione ammessi rispetto ai tempi concordati Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica LA QUALITA’: è espressa dalla capacità di un bene o di un servizio di soddisfare le aspettative del cliente Il ciclo della conformità: la presenza di uno o più gap conduce inevitabilmente alla realizzazione di un prodotto difettoso o insoddisfacente VENDITE collocano il prodotto sul mercato PRODUZIONE realizza un prodotto conforme alle specifiche di progetto MERCATO esprime un bisogno TIME TO MARKET GAP DI CONFORMITA’ GAP DI PERCEZIONE MARKETING rileva ed interpreta il bisogno sintetizzandolo in un brief PROGETTAZIONE ricodifica il brief in specifiche di progetto Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica GAP DI PROGETTO QUALITA’ DI PROGETTO: PROGETTO viene generalmente misurata con indicatori specifici dipendenti dalle caratteristiche del prodotto Di CONFORMITA’: è definita come la rispondenza del prodotto alle specifiche di progetto DI AFFIDABILITA’/MANUTENIBILITA’: è riferita all’attitudine del prodotto a mantenere inalterate o a ripristinare con facilità, le specifiche di funzionamento Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica CONFORMITA’in house CONTROLLO qualità in accettazione MP CQA Si sostanzia in una misura effettuata su un campione, estratto da un lotto e sancisce il destino del lotto LINEA Riparazioni in seguito a controlli interni COLLAUDO Riparazioni IDC=(Σdt/Nt)*100 CONTROLLO qualità accettazione IMBALLO MAGAZZINO PF Misura qualità in ottica clienti IQ=Σd/n*100 Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica IDC e IQ Idc= num tot difetti rilevati e corretti / numero totale unità prodotte IQ (campionario)= Numero di non conformità distinte per classe (a+b+c)/numerosità del campione IQa critica IQb grave IQc leggera Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Indicatori tecnici collaudo FCS= qualità MQR=n°prod. esenti da errori/ n°tot. Pezzi coll. FCS= qualità Fall of rate = n° pezzi difettosi/ N° tot. Pezzi prodotti Controllo qualità FCS= affidabilità Produzione corretta 1° volta N° prod. corr. Alla 1° volta/ n° tot. prodotti FCS = soddisfazione cliente Riparazioni in garanzia= Tot. Rip in garanzia/ Tot. Prod. venduti FCS= affidabilità Iap=K-(γγ*λ λ) λ: frequenza media guasti γ: peso medio guasti FCS = qualità Iqp= K-d’ d’= [Σ Σ(di*pi)]/n FCS= capacità innovativa Grado di innovazione = N° tip. Prod. In n anni/ N° tot. Prod. FCS = tempo di processo Velocità di processo = Q.tà output/unità di tempo Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Approccio tradizionale Costo Costi totali difettosità rilevazione prevenzione Numero difetti Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Approccio giapponese Costo Costi totali difettosità rilevazione prevenzione Numero difetti Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Total Quality Management (TQM) Definizione Gestione della qualità totale (Total Quality Management, TQM): gestione dell’intera organizzazione in modo che essa eccella in tutte quelle dimensioni del prodotto e del servizio importanti per la clientela. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Specifiche della qualità La qualità di progetto indica il valore intrinseco del prodotto sul mercato. Le dimensioni di riferimento sono: prestazioni, opzioni, affidabilità, durata, riparabilità, risposta, estetica, credibilità. La qualità di conformità indica il grado di rispetto del prodotto o servizio alle specifiche di progetto. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Costi della qualità Costi di valutazione Costi degli insuccessi esterni Costi della qualità Costi di prevenzione Costi degli insuccessi interni Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Qualità Six Sigma ± 3σ Una filosofia e una serie di metodi adottati dalle aziende per eliminare i difetti dai prodotti e dai processi. Mira a ridurre le variazioni interne ai processi che causano tali difetti. L’espressione “Six Sigma” si riferisce alla variazione, pari a tre deviazioni standard in più o in meno, propria degli output di processo. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Qualità Six Sigma (continua) Il Six Sigma permette di descrivere prontamente le performance di un processo mediante un indicatore riconosciuto, il numero di difetti per milione di opportunità di errore (defects per million opportunities, DPMO). DPMO = Numero di difetti x 1.000.000 Numero di opportunit à x numero di unità di errore per unità Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Qualità Six Sigma (continua) Esempio Esempio di di calcolo calcolo del del numero numero di di difetti difetti per per milione milione di di opportunità opportunità (DPMO). (DPMO). Fra Fra le le 200.000 200.000 lettere lettere totali totali consegnate consegnate in in un’unica un’unica giornata giornata in in una una cittadina, cittadina, supponete supponete di di aver aver riscontrato riscontrato un un numero numero di di 200 200 lettere lettere consegnate consegnate all’indirizzo all’indirizzo sbagliato. sbagliato. Qual Qual èè ilil DPMO DPMO in in questa questa situazione? situazione? 200 DPMO = [1] x Quindi, Quindi,per perogni ognimilione milione di lettere, il di lettere, il responsabile responsabile dell’Ente dell’EntePoste Postedi di questa località può questa località può attendersi attendersiuna una quantità quantitàdi di1.000 1.000 lettere lettereconsegnate consegnate all’indirizzo all’indirizzo sbagliato. sbagliato. x 1 .000.000 = 1.000 200.000 Costo Costodella dellaqualità: qualità:che checosa cosacomporterebbe comporterebbetale taleDPMO DPMOin intermini termini di dilavoro lavorostraordinario straordinarioper perrimediare rimediareagli aglierrori? errori? Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Qualità Six Sigma: Ciclo DMAIC Definizione, misura, analisi, miglioramento e controllo (Define, Measure, Analyze, Improve, Control, DMAIC) Ideato da General Electric come approccio metodologico basato sull’orientamento alle azioni per la qualità. Nel suo complesso, la metodologia è orientata a comprendere e mettere in pratica ciò che il cliente desidera. Il DMAIC consiste di cinque fasi… Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Qualità Six Sigma: Ciclo DMAIC (continua) 1. Define (D) Individuare clienti e priorità 2. Measure (M) Misurare il processo e le sue performance 3. Analyze (A) Analizzare le cause dei difetti 4. Improve (I) Rimuovere le cause dei difetti 5. Control (C) Mantenere i miglioramenti e la qualità Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: diagramma di flusso Materiali ricevuti dal fornitore No, continuare… Ispezione dei materiali alla ricerca di difetti Riscontrati difetti? Sì Utilizzabili Utilizzabiliper per individuare individuarenon non conformità conformità qualitative qualitative Restituire al fornitore per ottenere sostituzione Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Diametro Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: Run Chart Utilizzabile Utilizzabileper perrilevare rilevaresituazioni situazioniin incui cui ii processi processieele leattrezzature attrezzaturenon nonsi si comportano comportanosecondo secondole lespecifiche specifiche 0.58 0.56 0.54 0.52 0.5 0.48 0.46 0.44 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Tempo (ore) Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica 10 11 12 Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: analisi di Pareto 80% Frequenza Utilizzabile Utilizzabile per per rilevare rilevare situazioni situazioniin in cui cuil’80% l’80%dei dei problemi problemièè attribuibile attribuibileal al 20% 20%delle delle cause cause Progetto Istruzioni Acquisto di assemblaggio Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Formazione Altro Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: Flow Chart di passi di un processo Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: Run Chart e foglio di raccolta dati Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: diagramma di causa-effetto Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: Opportunity Flow Diagram Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Strumenti analitici per il Six Sigma e il miglioramento continuo: grafico di controllo delle caratteristiche Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Altri strumenti Six Sigma Diagramma di flusso delle opportunità, costruito in modo da separare graficamente le fasi la cui esecuzione fornisce valore aggiunto dalle fasi (eventualmente riducibili o cancellabili) la cui esecuzione non fornisce valore aggiunto al prodotto finito. Analisi delle modalità di guasto e degli effetti (FMEA), approccio strutturato per individuare, stimare, attribuire le priorità e valutare i rischi di possibile insuccesso in ogni fase del processo. Progettazione degli esperimenti (DOE), test statistico usato stabilire le relazioni Corso di GPM –per Primo Modulo – Prima Unità Didattica causa-effetto fra le variabili di processo e gli Ruoli e responsabilità nel Six Sigma Executive leader e champion Formazione su tecniche e strumenti Six Sigma estesa a tutta l'azienda Stabilire obiettivi di miglioramento sfidanti Sostegno e riconoscimento continui Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Sistema Shingo: progettazione fail-safe Le tesi di Shingo: I metodi SQC (statistical quality control) non prevengono l'insorgere di difetti. I difetti si verificano quando le persone commettono errori. È possibile prevenire i difetti, se gli addetti ricevono feedback sugli errori I dispositivi poka-yoke includono: Liste di azioni da “spuntare”. Speciali strumenti che impediscono agli addetti di compiere errori. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica ISO 9000-2000 Serie di norme emanate dall’International Organization for Standardization (ISO). Adottate nel 1987, poi riviste nel 1994 e nel 2000. Riconosciute in oltre 100 paesi. Un prerequisito per la competizione globale? Le ISO 9000-2000 guidano a “documentare ciò che si fa e poi a fare come si è documentato”. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica ISO 9000-2000 In Italia, le norme sono emanate dall’UNI- Ente Nazionale Italiano di Unificazione. Le norme internazionali della serie ISO 9000 sono indicate in Italia con la serie UNI-EN 29000. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Le tre forme di certificazione ISO Audit autonomo: un'azienda valuta se stessa alla luce delle norme ISO 90002000. Audit del cliente: un cliente valuta il suo fornitore. Audit di terza parte: la valutazione è opera di un organismo, nazionale o internazionale, abilitato alla certificazione e/oModulo alla determinazione Corso di GPM – Primo – Prima Unità Didattica di norme Fasi del benchmarking esterno 1. Individuare i processi che necessitano di miglioramento. 2. Individuare un'azienda leader mondiale leader nell'esecuzione dei processi. 3. Contattare i dirigenti di quell’azienda e recarsi di persona sul luogo per intervistare i manager e gli addetti. 4. Analizzare i dati. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Misurare la qualità del servizio: il Servqual Metodologia di ricerca mediante questionario sulla qualità percepita Considera “dimensioni qualitative del servizio” quali affidabilità, capacità di risposta, assicurazione, empatia, elementi tangibili (per esempio aspetto della struttura fisica, delle attrezzature ecc.) Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Misurare la qualità del servizio: il Servqual (continua) Per la valutazione dei servizi su Internet è stata elaborata una nuova versione di Servqual, la e-SERVICE QUALITY (eSQ). Le dimensioni qualitative del servizio considerate nella metodologia e-SQ comprendono: affidabilità. capacità di risposta, accesso, flessibilità, facilità di navigazione, efficienza, fiducia, privacy e sicurezza, trasparenza sul prezzo, estetica del sito, Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica