LA VOCE DELLA BASE Speciale Tunisia
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FLP Affari Esteri Coordinamento Nazionale 00135. ROMA – P.le della Farnesina 1 sito internet www.farnesino.eu tel. 06/36915433/3017/3021 Segreteria Nazionale e-mail:[email protected] Flp Affari Esteri LA VOCE DELLA BASE Speciale Tunisia Riceviamo e pubblichiamo Se la Mongolfiera si fermasse a Tunisi, farebbe cosa gradita e cosa vedrebbe? Vedrebbe che all’Istituto di Cultura l’ultimo concorso da contrattista è stato vinto da un candidato, forse preparato e competente, ma che è comunque il cognato dell’impiegata che ha rimpiazzato, partita in pensione, la quale, tra l’altro, continua a lavorare all’Istituto con un “contratto da esterna” (che vorrà mai dire??). Nel segno della continuità familiare…. Vedrebbe che la gestione del pubblico dei visti è un vero fallimento. Invece di predisporre un sistema di prenotazione degli appuntamenti on-line, che avrebbe consentito un notevole risparmio agli utenti, si è preferito “esternalizzare” alla solita società privata, con notevole aggravio di spesa. Il bando, probabilmente regolare, è stato puntualmente vinto da AlmavivA (che combinazione!). La società, ha potuto installare due suoi impiegati all’interno dell’ufficio visti, beneficiare di apparecchiature (come quella delle impronte digitali) regolarmente inventariati tra i beni dello Stato Italiano ma “prestati” benevolmente da questo ultimo ad un privato. AlmavivA deve avere ottimi appoggi in loco o in sede Centrale (del resto è noto!), cosa che ha permesso anche a uno dei suoi impiegati di vincere l’ultimo “concorso” indetto per l’assunzione di un contrattista sempre da impiegare nel settore visti. Vedrebbe una sede che ormai da anni è considerata “disagiata” ma le cui AA.FF ancora oggi sono pagate come se fosse normale, tra l’indifferenza generale della quasi totalità dei sindacati e dei responsabili del MAECI. Eppure gli ultimi avvenimenti ne attestano e ne confermano la pericolosità. Ma la giustificazione è sempre la stessa “non ci sono soldi”. E a proposito di soldi, nessuno è stato in grado di spiegarci come mai da luglio scorso un dipendente di ruolo si è visto decurtare dalla sua ISE oltre 600 euro al mese, nel nome della tanto decantata Spending Review, mentre un primo segretario ha perso poco più di 100 euro. Perché, tanta differenza? A noi risulta che le indennità dei diplomatici siano molto superiori di delle AA.FF. non ci dovrebbe essere perequazione nello sforzo comune di risparmiare? Tanto che il loro stipendio metropolitano rimane (quasi) invariato quando sono in missione, grazie alla solita leggina approvata ad hoc. E gli altri sindacati tacciono. Sempre! Vedrebbe che l’atavico intento di fare delle Sedi all’estero dominio dei soli diplomatici e contrattisti è in piena funzione. Vengono congelati posti delle AAFF e vengono assunti contrattisti (4 negli ultimi tempi). Ma soprattutto viene inviata una giovane diplomatica a rinforzare il parco dirigenti delle sede (e cinque: ce ne era un impellente bisogno!) perché, l’ambasciatore (R. D. C.), poveretto, non ce la fa più, ha anche il Nucleo Libia di cui occuparsi. Peccato che detto Nucleo ha giù una diplomatica alla sua testa e che lavora in totale indipendenza. Infatti la neo diplomatica sarà alle dirette dipendenze del capo missione. Ma in qualche modo dovranno pur accasare i nuovi assunti tra le loro file, tanto per giustificare (male!) l’ennesimo concorso. Vedrebbe che i procedimenti disciplinari, i richiami scritti, le censure ecc. fioccano in un clima di totale prepotente vessazione, probabilmente su input dell’alta dirigenza MAE che vuole dimostrare quanto siano inadeguate all’estero le AA.FF. Ma questo non è un problema solo di Tunisi. Purtroppo chi controlla non è controllato da nessuno: in compenso è protetto da tutti. Così succede che il dirigente preposto ad effettuare certi cambi delicati sia inadempiente per un mese e mezzo, in barba alle famose 72 ore previste, Pag. 1 Coordinamento Nazionale FLP Farnesina pag. 2 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ senza che venga emesso verbo nonostante che la dipendente di ruolo preposta abbia redatto una opportuna relazione di servizio sull’accaduto, puntualmente caduta nel dimenticatoio. Mentre un delegato sindacale si becca un provvedimento disciplinare per aver chiesto a Sua Maestà il capo missione il motivo e l’argomento di una convocazione. Da parte nostra, dobbiamo aggiungere. Certo che, se fossero vere tutte le situazioni che ci descrivono, ci sarebbe ancora tanto lavoro per l’Ispettorato, la DGRI e, non da ultima, la procura della Repubblica, che legge per conoscenza. Roma, 12 febbraio 2016 UFFICIO STAMPA 2