1 NZ 00394 ALBO NAZIONALE - Servizio Obiezione e Pace
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1 NZ 00394 ALBO NAZIONALE - Servizio Obiezione e Pace
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 00394 ALBO NAZIONALE 1 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: UNA POESIA ANCHE PER TE – garanzia giovani 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: ASSISTENZA Area d’intervento: MINORI Codifica: A02 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto “Una poesia anche per te” verrà implementato nella provincia di Cuneo, in particolare nei comuni di Fossano, Saluzzo, Farigliano, Boves e Piasco, dove sono ubicate le strutture sedi del progetto: Casa Famiglia “San Filippo”, Casa Famiglia “San Sebastiano”, Casa Famiglia “S. Paolo”, Casa di prima accoglienza “Caritas”, Capanna di Betlemme “Don Oreste Benzi”, Nucleo Familiare Miglietti/Giubergia. Il progetto si rivolge a famiglie temporaneamente in difficoltà per motivi economici e/o di conflittualità, separazione o divorzio ed ai figli minori che necessitano di un sostegno pomeridiano e scolastico, ed è finalizzato a supportare le famiglie nell’esercizio delle funzioni genitoriali ed educative prevenendo il disagio, la devianza e l’esclusione sociale dei minori. CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Il progetto si sviluppa nella provincia di Cuneo e precisamente nei comuni di Fossano, Saluzzo, Farigliano, Boves e Piasco. La provincia di Cuneo ha una popolazione di 589.102 abitanti distribuiti su 250 comuni, su una superficie di 6.902,68 Km2, mentre per quanto riguarda la popolazione dei comuni interessati dal progetto Fossano ne conta 24.734, Piasco 2.815, Saluzzo 16.800, Farigliano 1.751, Boves 9.801 (Fonte: dati ISTAT al 31/01/2013). La popolazione della provincia di Cuneo, che fino al 2011 ha conosciuto una crescita continua soprattutto grazie ai consistenti flussi di immigrazione straniera, negli ultimi anni è invece interessata da un costante calo della popolazione, causato dall’impatto sempre più stringente della crisi economica. Nello specifico il trend degli ultimi dieci anni: 595000 590000 585000 580000 575000 570000 565000 560000 555000 550000 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 (Fonte: ISTAT) Sul fronte economico, la provincia di Cuneo è senza dubbio la più virtuosa del Piemonte e quella dove l’impatto della crisi è stato minore, anche se comunque è stato avvertito con forza da parte del tessuto socio-economico locale. Nell’ultimo anno infatti i dati mostrano un sensibile arretramento del tasso di occupazione (dal 69% del 2011 al 65,9% del 2013) e una marcata risalita del tasso di disoccupazione (dal 3,8% del 2011 al 6,9% del 2013) (Fonte ISTAT). L’aggravarsi e il perdurare della crisi economica ha messo sotto forte pressione il sistema di welfare facendo emergere nuove criticità e aggravando situazioni già precarie, come per esempio quella dei disabili, determinate dai tagli alla spesa sociale e dall’aumento delle spese. CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE Le famiglie residenti nella provincia di Cuneo sono 257.384, con un numero medio di componenti per famiglia di 2,28 di poco in crescita rispetto al 2012. Nei due comuni più grandi coinvolti nel progetto, Fossano e Saluzzo si registrano rispettivamente 10.298 e 7.429 nuclei familiari. Seguono Boves, Piasco e Farigliano con rispettivamente 4.101, 1.232 e 741 nuclei familiari (fonte ISTAT, 31/12/2013). La tabella sottostante mostra il dato della popolazione minorile della provincia di Cuneo, vediamo che esso raggiunge le 98.134 unità suddivisa in diverse fasce di età. 0-6 38.263 CLASSI DI ETA’ 7-14 43.411 Totale 98.134 15-17 16.440 Fonte: ISTAT Di questi, 14.178 sono stranieri, che rappresentano il 14,4% della popolazione minorenne, in crescita di un punto percentuale rispetto al 2012. Mentre per quanto riguarda i dati regionali, in Piemonte si contano 87.798 minori stranieri su un totale di 679.414, anche questo dato in aumento di un punto percentuale rispetto al 2012 (Fonte: ISTAT). I minori seguiti dai servizi sociali nella regione Piemonte nell’anno 2012 sono stati 54.541, in netto aumento rispetto ai 37.936 registrati nel 2007, prima dell’inizio della crisi. Di questi, quelli inseriti in strutture residenziali sono 928 (di cui 94 provenienti da fuori regione). Nel quadro complessivo il Piemonte si colloca tra le regioni meno povere d’Italia, mentre per quanto riguarda la provincia di Cuneo, essa risulta al 13° posto nella classifica del tasso di occupazione. Sebbene le statistiche ufficiali ed i dati economici non mostrino una situazione particolarmente negativa, le richieste pervenute all’Ente evidenziano al contrario una situazione poco incoraggiante caratterizzata da famiglie e individui multiproblematici. Cresce infatti il disagio familiare dovuto a situazioni di separazione, divorzio e allontanamento del coniuge/compagno che vengono aggravate dal perdurare della crisi economica che aggiunge problematiche di tipo lavorativo, abitativo ed economico. L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è presente sul territorio Piemontese, e nello specifico nella provincia di Cuneo da oltre trent’anni con una rete di strutture consolidata e ben integrata sul territorio. Negli anni si sono poi create sinergie con altri enti attivi sul territorio come le Caritas parrocchiali e diocesane che lavorano con l’Associazione nel prendere i contatti con le famiglie in difficoltà e comprenderne le problematicità, e con le Conferenze San Vincenzo ed i Servizi Sociali territoriali. L’associazione opera nell’area interessata dal progetto con alcune strutture, sei delle quali sono sedi di progetto, impegnate attivamente nel campo dell’emarginazione sociale, in particolare nel sostegno familiare alle famiglie con minori in condizioni di fragilità e vulnerabilità: Casa Famiglia “San Filippo”, Casa Famiglia “San Sebastiano”, Casa Famiglia “S. Paolo”, Casa di prima accoglienza “Caritas”, Capanna di Betlemme “Don Oreste Benzi”, Nucleo Familiare Miglietti/Giubergia. Queste strutture rappresentano dei punti di riferimento per la comunità locale, alle quali pervengono richieste di sostegno e aiuto. Gli educatori e i responsabili delle strutture raccolgono richieste di sostegno ed i bisogni e, in coordinamento con il Servizio Minori, con gli altri educatori e responsabili delle strutture e con i Servizi Sociali, si impegnano per cercare soluzioni alternative per soddisfare i diversi bisogni. Nel 2013 e nei primi sei mesi del 2014 le azioni di supporto alle famiglie con minori si sono realizzate attraverso le seguenti attività: Punto di ascolto per le famiglie Distribuzione di generi alimentari di prima necessità Raccolta e distribuzione di vestiario Sostegno ai genitori nel compito educativo attraverso doposcuola e attività ricreative Durante questo periodo sono pervenute molteplici richieste da famiglie multiproblematiche con difficoltà economiche e difficoltà nella gestione degli impegni familiari e nello svolgimento della funzione educativa in riferimento ai propri figli. Ai fini del progetto è stata condotta un’analisi interna del fenomeno costituita dall’elaborazione di un questionario somministrato a 8 strutture della provincia di Cuneo, area interessata dal progetto, dove pervengono le richieste di aiuto. Anno 2013 2014 (fino a giugno) Richieste di aiuto Richieste da famiglie Numero componenti 70 44 4 Genitori separati/ divorziati 10 72 46 4 12 Numero figli minori 54 47 Fonte: APG23 – elaborazione interna Come si può rilevare dalla tabella, nel 2013 sono pervenute 70 richieste di aiuto, mentre nei primi sei mesi del 2014 si è già superato il numero di richieste dell’anno precedente, ovvero 72. Su 70 richieste del 2013, 44 provengono da famiglie in stato di necessità, con un numero medio di figli pari a due, la maggior parte dei quali minorenni. Anche nel 2014 la maggior parte delle richieste proviene da famiglie bisognose, 46 su 72. Inoltre, oltre il 20% delle famiglie richiedenti aiuto vive il dramma della separazione/divorzio, fenomeno sempre più in crescita negli ultimi anni. Analizzando invece la tipologia delle richieste di aiuto pervenute nello stesso periodo, risultano i seguenti bisogni: Economico Alimentare Abitativo Accompagnamento genitoriale Altro Anno 2013 2014 (fino a giugno) Richieste da famiglie 44 46 Economico Alimentare Abitativo Accompagnamento genitoriale Altro 8 32 9 20 16 4 35 12 25 12 Fonte: APG23 – elaborazione interna Le famiglie che si rivolgono all’associazione spesso hanno molteplici problemi. Il principale riscontrato nella maggior parte delle famiglie è di ordine alimentare, seguito dalle richieste legate all’accompagnamento genitoriale e al sostegno abitativo, legati a stretto giro alla precarietà lavorativa e alla difficoltà di arrivare a fine mese. Le richieste di denaro invece non sono molto alte, poiché è risaputo a livello territoriale che l’associazione non eroga denaro. Da questi dati emerge la necessità di un supporto alla genitorialità delle famiglie. Spesso infatti esse si rivolgono alle strutture dell’Associazione con lo scopo di trovare un sostegno emotivo e psicologico, un aiuto nella soluzione dei diversi problemi e nel superamento di momenti difficili. Le Case famiglia per queste persone sono davvero un punto di ascolto ed un sostegno psicologico importante, allontanando le preoccupazioni e la solitudine. Inoltre dai colloqui rivolti alle famiglie è emerso che per 51 minori si richiedeva un appoggio pomeridiano ed un sostegno allo studio. Tra questi, circa 30 minori, nel 2013 hanno avuto problemi con la scuola, moti sono stati rimandati mentre altri sono stati bocciati. In alcuni, sono stati diagnosticati disturbi dell’apprendimento ed attacchi di panico e non sono mancate fughe scolastiche. Anche nel corso del 2014 l’associazione cerca di rispondere alle richieste pervenute dalle famiglie multiproblematiche, attraverso il sostegno alla genitorialità, il supporto materiale e il sostegno scolastico di 47 minori. Come abbiamo visto dall’indagine, nel 2014 le richieste di aiuto sono aumentate in soli sei mesi e si prospetta un continuo aumento. Richieste a cui l’associazione e gli enti del territorio devono cercare di far fronte. INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO Alla luce dei bisogni generali emersi dal contesto e dell’intervento specifico condotto attraverso le strutture sedi di attuazione del progetto, l’Ente intende rispondere al seguente bisogno specifico: BISOGNO SPECIFICO Aumento del numero di famiglie che chiedono interventi di sostegno poiché, a causa di situazioni di conflittualità, separazione, divorzio o disagio economico, non riescono a garantire un adeguato supporto educativo e relazionale ai figli minori. INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Il progetto si rivolge alle famiglie ed ai loro figli minori che hanno contattato l’associazione per interventi dio sostegno e supporto. In particolare alle: 44 famiglie che hanno chiesto aiuto nel 2013 46 famiglie che hanno contattato l’associazione nei primi sei mesi del 2014 INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI I beneficiari che il progetto andrà a raggiungere sono molteplici: I parenti delle famiglie con cui si andrà a lavorare beneficeranno del supporto garantito ai figli e al genitore Le famiglie del territorio della provincia di Cuneo verranno sensibilizzate sui problemi che le famiglie ad oggi devono affrontare I servizi sociali territoriali beneficeranno delle competenze professionali e della credibilità delle Case Famiglia per svolgere al meglio la propria funzione di tutela e protezione delle persone più vulnerabili oltre alla continua disponibilità dell’associazione ad interventi di sostegno diurni - - La provincia ed i comuni della provincia di Cuneo potranno beneficiare dalle attività proposte aiutandole ad assolvere alla funzione di tutela e protezione dei minori e delle persone più vulnerabili e di cittadinanza attiva inoltre possono beneficiare di strutture sempre disponibili all’accoglienza, anche solo diurna, di minori in difficoltà riducendo il degrado sociale Le associazioni della provincia che collaborano con l’ente, soprattutto le Caritas diocesane beneficeranno dall’incremento delle attività di supporto contribuendo ad assolvere al meglio agli obiettivi propri Le scuole di vario grado, soprattutto quelle elementari e medie, potranno beneficiare grazie al supporto scolastico ed alla tutela del minore in assenza del genitore, migliorando la partecipazione ed il rendimento scolastico e riducendo comportamenti trasgressivi e devianti. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI In questo contesto di riferimento emerge la necessità di sviluppare progetti ed interventi che rispondano ai bisogni della popolazione target. Le domande di servizi analoghi che emergono rispetto a questa fascia sociale dal territorio in oggetto sono pertanto: - - La necessità di servizi di supporto che accompagnino le famiglie nella ricerca del lavoro e di soluzioni abitative adeguate La messa in rete e la diffusione di informazioni sui servizi offerti dalle associazioni presenti sul territorio e necessità di coordinarsi con le istituzioni che si occupano di minori Supporto psicologico, economico ed alimentare in gravi difficoltà Forme di sostegno a domicilio per le famiglie che hanno difficoltà nella gestione degli impegni familiari per motivi lavorativi La necessità di creare centri diurni o spazi educativi di socializzazione ed aggregazione pomeridiani che si prendano cura del minore quando il genitore è al lavoro Necessità di affidare a strutture residenziali i minori in situazione di rischio sociale proponendo un’alternativa valida alla strada e riducendo i rischi di microcriminalità Necessità di aumentare l’offerta di posti in strutture residenziali a dimensione familiare (case famiglia, piccole comunità) fortemente integrate con il territorio e le sue opportunità sociali ed integrative che sostengano le famiglie ed i loro figli in difficoltà Sostegno alle famiglie a rischio con gravi problematiche socioeconomiche e conflittuali in difficoltà nel gestire le problematiche emergenti durante la crescita dei figli Richiesta di sostegno da parte di madri sole nell’educazione dei figli. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI L’offerta del territorio, seppur cospicua, risulta carente dal punto di vista delle attività di sostegno diretto e concreto alle famiglie. Tale attività dovrebbe concretizzarsi nel supporto a beni di prima necessità ed a percorsi relazionali per fornire un sostegno al ruolo genitoriale, soprattutto dal punto di vista educativo nei confronti dei figli. A fronte della domanda sopra emersa, alcuni servizi vengono attualmente offerti dagli enti pubblici e privati specifici per minori. Per quanto concerne il settore privato possiamo indicare le seguenti associazioni che lavorano con le famiglie: A.B.C. Piemonte A.G.E. A.G.E.S.C. A.I.A.R.T. A.M.C.I. Ali Spiegate Associazione Cascina Speranza Associazione Collaborando Onlus Associazione Nazionale Famiglie Numerose Associazione Volontariato Liretta C.A.V. Di Cuneo E C.A.V. Di Fossano C.I.F. Di Cuneo E C.I.F. Di Fossano Compartir Giovane - Comunita' Accoglienza Mamma Bambino Cirs Consorzio Azzurra Società Cooperativa Sociale Consorzio Socio-Assistenziale Del Cuneese Consultorio Familiare Mamma Margherita Onlus Movimento Famiglie Nuove Mpv Movimento Per La Vita Provincia Di Cuneo Persona e Società Società Solidale Inoltre a cuneo è presente il “Forum Famiglie Cuneo”, del quale fanno parte molte organizzazioni sopra elencate. Esso ha l’obiettivo di portare all’attenzione del dibattito culturale e politico italiano la famiglia come soggetto sociale. Come si può notare l’offerta di servizi analoghi è vasta ma settoriale, ed è per questo che attraverso il presente progetto l’Associazione vuole rispondere ad un bisogno più specifico ed efficace. INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO Numero di colloqui con le famiglie e richieste di sostegno pervenute Numero di interventi di supporto ed attività di sostegno realizzate 7) Obiettivi del progetto: BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Aumento del numero di famiglie che chiedono interventi di sostegno poiché, a causa di situazioni di conflittualità, separazione, divorzio o disagio economico, non riescono a garantire un adeguato supporto educativo e relazionale ai figli minori. OBIETTIVO SPECIFICO Potenziale e qualificare percorsi di sostegno e supporto alle famiglie con figli minori in condizioni di vulnerabilità che chiedono aiuto all’associazione. INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI - Aumento del 30% degli incontri e dei colloqui di sostegno e rafforzamento alla genitorialità rivolti alle famiglie in difficoltà rafforzamento delle competenze psicologiche e delle abilità relazionali e di gestione delle dinamiche familiari di almeno 60 famiglie - Aumento del 30% degli interventi di sostegno scolastico e di attività di doposcuola, ricreative ed aggregative in favore di minori con genitori in difficoltà - Migliorato rendimento scolastico per 62 minori - Aumento del 50% dell’aiuto nella gestione economica delle famiglie in condizioni di difficoltà Garantito il principalmente di almeno 52 famiglie supporto materiale, tipo alimentare, per 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi LA FASE DI IDEAZIONE DEL PROGETTO Il progetto “Una poesia anche per te” è stato ideato in seguito a riunioni realizzate nel periodo temporale compreso tra aprile e luglio 2014. In particolare si sono svolte le seguenti attività: - incontro preliminare con i responsabili di tutte le strutture coinvolte nel progetto; - incontro preliminare con i responsabili delle strutture e la sede centrale di gestione del servizio civile nazionale per fissare le linee operative e programmare le attività; - mappatura dei bisogni del territorio attraverso la raccolta e la sistematizzazione delle informazioni e dei report sull’”emergenza estiva” nel saluzzese; - incontri di coordinamento con il Servizio Immigrazione dell’ente; - contatti e consultazioni con le associazioni e gli enti pubblici che partecipano al tavolo di coordinamento del progetto accoglienza rivolto ai braccianti stagionali immigrati; - verifica delle risorse umane, materiali e strumentali a disposizione; - definizione delle attività; - stesura dell’elaborato progettuale; OBIETTIVO SPECIFICO Potenziale e qualificare percorsi di sostegno e supporto alle famiglie con figli minori in condizioni di vulnerabilità che chiedono aiuto all’associazione. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Qui di seguito descriviamo le attività che verranno implementate: AZIONE 0: ATTIVITA’ PREPARATORIE - incontri di programmazione delle attività con gli operatori locali delle sedi del progetto; - incontri con il Servizio Minori; - definizione e ricognizione delle risorse umane e materiali necessarie; - incontri di coordinamento e pianificazione con tutti gli operatori delle sedi, il personale ed i partners coinvolti nel progetto; - predisposizione degli strumenti, attrezzature ed ausili necessari all’implementare il progetto. AZIONE 1: ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE Questa attività è volta ad analizzare i bisogni e le richieste delle famiglie che sono in contatto con l’associazione e ad individuare l’intervento più efficace da realizzare per soddisfare al meglio le richieste. Verranno individuate le vulnerabilità psicologiche ed emotive da potenziare e rafforzare. 1.1. Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia - raccolta delle richieste e sistematizzazione delle stesse; - incontri di equipe tra operatori ed il responsabile del Servizio Minori; - analisi dei bisogni individuali; - incontri con le singole famiglie; - mappatura dei bisogni e delle richieste; - verifica della realizzabilità delle richieste; - mappatura dei servizi disponibili sul territorio; - verifica delle risorse materiali ed umane disponibili. 1.2. Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità - colloqui degli operatori con le famiglie; - colloqui con lo psicologo; - visite presso il domicilio delle famiglie; - identificazione delle risorse psicologiche e delle fragilità; - valutazione dello stato psicologico dei minori; - identificazione dell’approccio metodologico più appropriato per rafforzare le relazioni familiari. 1.3. Programmazione degli interventi da realizzare - incontro di equipe tra operatori; - contatti con i servizi territoriali; - individuazione degli interventi di sostegno da realizzare; - pianificazione e programmazione degli interventi da realizzare; - valutazione della fattibilità degli interventi e calendarizzazione; - ripartizione e suddivisione dei compiti tra le risorse umane disponibili. AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI E ASSOCIAZIONI Questa attività è necessaria a potenziare il coordinamento di tutti i servizi offerti dal territorio in modo da migliorare l’efficienza nella gestione dei bisogni delle famiglie e dei loro figli. Si creeranno sinergie e collaborazioni potenziando i servizi sociali e di assistenza della provincia. 2.1. Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori - ricerca degli enti che in provincia lavorano con famiglie e minori; - mappatura di tutti gli enti; - contatto degli enti individuati; - organizzazione di un incontro comune. 2.2. Creazione di sinergie e collaborazioni - incontro di presentazione tra gli enti del territorio; - esame delle criticità delle famiglie residenti in provincia che chiedono aiuto; - discussione dei casi presentati; - proposta di intervento specifico per ogni caso; - ripartizione dei ruoli e dei compiti; - coordinamento delle attività e dei servizi offerti da ognuno. AZIONE 3: RINFORZO PISCOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO Queste attività sono volte a soddisfare le richieste delle famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà sia economiche che nella gestione quotidiana degli impegni familiari. Verrà garantito un supporto psicologico alle famiglie nell’affrontare i problemi unitamente ad un aiuto sia economico per le famiglie bisognose sia nella gestione degli impegni quotidiani della famiglia. 3.1. Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie - organizzazione di incontri informativi sui servizi offerti dal territorio; - incontri di gruppo di sostegno alla genitorialità con gli operatori e le famiglie coinvolte nel progetto; - valutazione dell’esperienza di gruppo ed analisi e soluzione dei problemi; - attivazione di un servizio di consulenza psicologica per i genitori. 3.2. Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare - distribuzione di generi alimentari di prima necessità; - raccolta e distribuzione di vestiario; - servizi di trasporto ed accompagnamento del minore a visite mediche e specialistiche e ad attività sportive e ricreative in base alle loro richieste ed attitudini; - supporto nella gestione quotidiana degli impegni familiari; - accompagnamento dei genitori alla ricerca del lavoro, di soluzioni abitative ecc.; - altre attività di supporto ed accompagnamento a richiesta dei genitori. 3.3. Organizzazione di momenti ludici con le famiglie - realizzazione di gite domenicali o uscite una volta ogni due mesi; - realizzazione di una cena di gruppo una volta ogni due mesi; - confronto con i genitori per altre proposte e momenti conviviali; - calendarizzazione delle attività; - organizzazione delle attività. AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA Il servizio di doposcuola consiste in attività di assistenza allo studio ed allo svolgimento dei compiti ed in attività ludiche, ricreative e socializzanti. In questo modo i minori saranno seguiti da educatori esperti ed i genitori potranno fare affidamento ad un servizio ben strutturato ed organizzato prevenendo l’abbandono scolastico, comportamenti devianti e l’esclusione sociale. Si aiuterà inoltre il genitore nell’esercizio delle funzioni educative. 4.1. Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola - incontri tra operatori dell’ente e le famiglie dei minori per definire gli obiettivi del doposcuola; - individuazione della struttura logistica; - accertamento e controllo della messa a norme dei locali; - richiesta delle autorizzazioni e permessi necessari; - approntamento della struttura logistica e delle attrezzature necessarie allo svolgimento delle attività del centro di aggregazione; - individuazione del personale educativo; - programmazione delle attività; - attivazione del doposcuola. 4.2. Attività di supporto scolastico - elaborazione di test da sottoporre ai bambini per identificarne la preparazione ed il gap scolastico su cui lavorare; - presentazione del test ai bambini che partecipano al doposcuola; - analisi ed elaborazione dei risultati del test; - divisione dei bambini in gruppi; - controllo quotidiano del diario scolastico; - verifica del materiale scolastico idoneo allo svolgimento delle attività didattiche; - supporto individuale nello svolgimento dei compiti; - colloqui con gli insegnanti. 4.3. Attività ricreative, ludiche e socializzanti - incontri di programmazione settimanali tra gli educatori; - incontri di verifica mensili; - riunioni mensili con gli operatori, gli educatori e le famiglie; - organizzazione di giochi di gruppi, a squadre, all’aperto (es. ruba bandiera, caccia al tesoro, spazzola ecc.); - organizzazione di giochi di gruppo al chiuso; - organizzazione di attività di psicomotricità; - attività di lettura e di visione di film adatta all’età dei minori; - uscite culturali e ricreative pomeridiane (pattinaggio, cinema, gelateria, fattorie didattiche ecc.); - realizzazione di laboratori di arte (decoupage, pittura, scultura, fotografia). AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI Questa azione intende monitorare costantemente l’andamento delle attività durante lo svolgimento del progetto e valutare l’efficacia delle azioni realizzate rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. I risultati serviranno per potenziare le attività e la progettualità. 5.1. Monitoraggio costante delle attività - incontri periodici con le famiglie supportare; - interviste circa le difficoltà e le evoluzioni delle condizioni di ciascun caso; - incontri di gruppo con gli operatori, le famiglie e lo psicologo; - valutazione costante dello stato psicologico e delle dinamiche familiari. 5.2. Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti - ogni operatore locale riporta i risultati dei monitoraggi eseguiti; - confronto circa gli interventi realizzati e l’impatto degli stessi sulle famiglie; - valutazione del benessere psicologico del minore e dei genitori; - confronto con lo psicologo; - individuazione dei punti di forza e debolezza delle attività svolte. 5.3. Elaborazione di nuove proposte - analisi delle nuove richieste emerse dal contatto con le famiglie; - confronto con tutti gli operatori del Servizio Minori sui risultati raggiunti; - brainstorming e generazione di idee e proposte; - ipotesi di nuovi interventi futuri; - colloqui di confronto degli operatori coi destinatari, i famigliari, lo psicologo; - valutazione delle risorse future. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Si riporta di seguito la tabella riepilogativa del totale delle risorse umane impegnate per la realizzazione del progetto “Una poesia anche per te” RUOLO Responsabilità servizio minori dell’ente Operatore/Educatore professionale/Referenti strutture Psicoterapeuta/psicologo Educatore/animatore Psicomotricista Accompagnatore/autista TOTALE PERSONALE COINVOLTO NUMERO 1 12 2 5 1 1 22 1. Casa Famiglia S. Filippo – Piasco N. 1 RUOLO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ ATTIVITA’ Responsabile Servizio Minori dell’ente Responsabile generale per l’Ente del servizio minori dal 1995. Si è laureato in “Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi” nel 2007. Dal 1985 gestisce una struttura di accoglienza per minori ed adulti in situazione di disagio. E’ referente per l’Ente del Forum Nazionale Associazioni Familiari. Dal 2006 è rappresentante all’Osservatorio Nazionale infanzia e Adolescenza. 1 Educatore professionale/ Responsabile di Laureato volontario esperienza Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI in ingegneria, dell’Ente, ha pluriennale nel 1 struttura (figura genitoriale) reinserimento sociale di persone disagiate; segue i percorsi di reinserimento sociale degli accolti anche di tipo lavorativo; mantiene i rapporti con le altre strutture dell’associazione Responsabile di struttura (figura genitoriale) Figura genitoriale materna nella Casa famiglia, si è occupata dell’accoglienza di mamme con problemi; è esperta nella pianificazione di piani educativi, si occupa della supervisione dei percorsi di acquisizione dell’autonomia di mamme con minori accolti in via temporanea nei mini alloggi di Piasco. BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e 1 Educatore professionale Educatore professionale, coadiuva nella gestione della Casa famiglia, si occupa del coordinamento delle relazioni esterne nel territorio e delle richieste di aiuto 1 Psicologo Laureata in psicologia, è specializzata in psicologia clinica e scienze sociali. Ha esperienza pluriennale nel trattamento e riabilitazione di svantaggiati in particolare minori e disabili 1 Psicologo Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoterapia dei gruppi. Esperienza decennale nella relazione d’aiuto. appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1 Educatore/animatore Laurea in scienze della formazione primaria, ha lavorato presso una cooperativa sociale che si occupa di servizi per gli adolescenti e per l’infanzia 1 Educatore/animatore Laurea in scienze dell’educazione ha esperienza decennale in progetti d’intervento su adolescenti e minori a rischio. Ha esperienza nella gestione di centri estivi e nella gestione di attività ricreative per minori. E’ stato animatore parrocchiale dei gruppi giovani. 1 Psicomotricista 1 Accompagnatore/ autista Ha conseguito il diploma universitario di Psicomotricità con specializzazione in Psicomotricità Funzionale. Ha esperienza pluriennale con bambini e adolescenti con problematiche sociali complesse. Autista in pensione, ha svolto l’attività di accompagnamento generale per gite scolastiche e gruppi. Collabora con le parrocchie ed i gruppi giovanili nell’accompagnamento a gite ed uscite 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti 2. Casa Famiglia “San Sebastiano” – Fossano N. 1 RUOLO Responsabile Servizio Minori dell’ente 1 Educatore professionale/ Responsabile di struttura (figura genitoriale) 1 Responsabile di struttura (figura genitoriale) SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Responsabile generale per l’Ente del servizio minori dal 1995. Si è laureato in “Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi” nel 2007. Dal 1985 gestisce una struttura di accoglienza per minori ed adulti in situazione di disagio. E’ referente per l’Ente del Forum Nazionale Associazioni Familiari. Dal 2006 è rappresentante all’Osservatorio Nazionale infanzia e Adolescenza. Educatore professionale, è responsabile di una Casa Famiglia, segue i percorsi di reinserimento sociale degli accolti, mantiene i rapporti con i servizi e le altre strutture dell’ente . Coordinatrice di equipe sociosanitaria ed educativa. Dal 2010 coordinatrice di un centro diurno. Segue i percorsi di reinserimento sociale e familiare degli accolti. Coordina le accoglienze. ATTIVITA’ Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli 1 Psicologo Laureata in psicologia, è specializzata in psicologia clinica e scienze sociali. Ha esperienza pluriennale nel trattamento e riabilitazione di svantaggiati in particolare minori e disabili 1 psicologo Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoterapia dei gruppi. Esperienza decennale nella relazione d’aiuto. interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 1 Educatore/animatore Laurea in scienze della formazione primaria, ha lavorato presso una cooperativa sociale che si occupa di servizi per gli adolescenti e per l’infanzia 1 Educatore/animatore Laurea in scienze dell’educazione ha esperienza decennale in progetti d’intervento su adolescenti e minori a rischio. Ha esperienza nella gestione di centri estivi e nella gestione di attività ricreative per minori. E’ stato animatore parrocchiale dei gruppi giovani. 1 Psicomotricista 1 Accompagnatore/ autista Ha conseguito il diploma universitario di Psicomotricità con specializzazione in Psicomotricità Funzionale. Ha esperienza pluriennale con bambini e adolescenti con problematiche sociali complesse. Autista in pensione, ha svolto l’attività di accompagnamento generale per gite scolastiche e gruppi. Collabora con le parrocchie ed i gruppi giovanili nell’accompagnamento a gite ed uscite 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti 3. Casa Famiglia “San Paolo” – Fossano N. 1 RUOLO Responsabile Servizio Minori dell’ente SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Responsabile generale per l’Ente del servizio minori dal 1995. Si è laureato in “Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi” nel 2007. Dal 1985 gestisce una struttura di accoglienza per minori ed adulti in situazione di disagio. E’ referente per l’Ente del Forum Nazionale Associazioni Familiari. Dal 2006 è rappresentante all’Osservatorio Nazionale infanzia e Adolescenza. ATTIVITA’ Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.3 Elaborazione di nuove proposte 1 Educatore professionale/ Responsabile di struttura (figura genitoriale) Educatore professionale, responsabile di struttura, segue i percorsi di reinserimento sociale dei minori accolti, mantiene i rapporti con i servizi e le altre strutture dell’associazione 1 Operatore/ responsabile di struttura (figura genitoriale) Operatore socio sanitario, ha esperienza pluriennale nella gestione di strutture di accoglienza per minori; ha esperienza nella gestione di situazioni familiari complesse; riceve le richieste delle famiglie che vengono a chiedere aiuto, fa i colloqui di prima accoglienza e cerca di canalizzare le richieste di intervento Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE 1 Educatore Educatore professionale, ha esperienza nella gestione di strutture di accoglienza. Coadiuva nella gestione della Casa Famiglia, coordina le relazioni esterne nel territorio e delle richieste di aiuto 1 Psicologo Laureata in psicologia, è specializzata in psicologia clinica e scienze sociali. Ha esperienza pluriennale nel trattamento e riabilitazione di svantaggiati in particolare minori e disabili 1 psicologo Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoterapia dei gruppi. Esperienza decennale nella relazione d’aiuto. 1 Educatore/animatore Laurea in scienze della formazione primaria, ha lavorato presso una cooperativa sociale che si occupa di servizi per gli adolescenti e per l’infanzia DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 1 Educatore/animatore Laurea in scienze dell’educazione ha esperienza decennale in progetti d’intervento su adolescenti e minori a rischio. Ha esperienza nella gestione di centri estivi e nella gestione di attività ricreative per minori. E’ stato animatore parrocchiale dei gruppi giovani. 1 Psicomotricista 1 Accompagnatore/ autista Ha conseguito il diploma universitario di Psicomotricità con specializzazione in Psicomotricità Funzionale. Ha esperienza pluriennale con bambini e adolescenti con problematiche sociali complesse. Autista in pensione, ha svolto l’attività di accompagnamento generale per gite scolastiche e gruppi. Collabora con le parrocchie ed i gruppi giovanili nell’accompagnamento a gite ed uscite 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti 4. Casa di Prima Accoglienza “Caritas”, Saluzzo N. 1 RUOLO Responsabile Servizio Minori dell’ente 1 Responsabili di struttura SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Responsabile generale per l’Ente del servizio minori dal 1995. Si è laureato in “Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi” nel 2007. Dal 1985 gestisce una struttura di accoglienza per minori ed adulti in situazione di disagio. E’ referente per l’Ente del Forum Nazionale Associazioni Familiari. Dal 2006 è rappresentante all’Osservatorio Nazionale infanzia e Adolescenza. Biologo, segue i percorsi di reinserimento sociale degli accolti; mantiene i rapporti con i servizi e le altre strutture dell’associazione; accompagna i ragazzi alle varie visite ATTIVITA’ Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi 1 Responsabile di struttura Corresponsabile, coordina gestione della casa 1 Psicologo Laureata in psicologia, è specializzata in psicologia clinica e scienze sociali. Ha esperienza pluriennale nel trattamento e riabilitazione di svantaggiati in particolare minori e disabili la offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI 1 Psicologo Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoterapia dei gruppi. Esperienza decennale nella relazione d’aiuto. 1 Educatore professionale Laurea in scienze della formazione primaria, ha lavorato presso una cooperativa sociale che si occupa di servizi per gli adolescenti e per l’infanzia 1 Educatore professionale Laurea in scienze dell’educazione ha esperienza decennale in progetti d’intervento su adolescenti e minori a rischio. Ha esperienza nella gestione di centri estivi e nella gestione di attività ricreative per minori. E’ stato animatore parrocchiale dei gruppi giovani. 1 Psicomotricista 1 Accompagnatore/ autista Ha conseguito il diploma universitario di Psicomotricità con specializzazione in Psicomotricità Funzionale. Ha esperienza pluriennale con bambini e adolescenti con problematiche sociali complesse. Autista in pensione, ha svolto l’attività di accompagnamento SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 3: RINFORZO generale per gite scolastiche e gruppi. Collabora con le parrocchie ed i gruppi giovanili nell’accompagnamento a gite ed uscite PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti 5. Capanna di Betlemme “Don Oreste Benzi” – Farigliano N. 1 RUOLO Responsabile Servizio Minori dell’ente 1 Responsabile di struttura 1 Responsabile di struttura SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Responsabile generale per l’Ente del servizio minori dal 1995. Si è laureato in “Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi” nel 2007. Dal 1985 gestisce una struttura di accoglienza per minori ed adulti in situazione di disagio. E’ referente per l’Ente del Forum Nazionale Associazioni Familiari. Dal 2006 è rappresentante all’Osservatorio Nazionale infanzia e Adolescenza. Responsabile della struttura, esperienza pluriennale nel coordinamento di comunità socio educative Educatore; laureando in scienze dell’educazione. Segue i percorsi educativi ATTIVITA’ Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE degli accolti. Psicologo Laureata in psicologia, è specializzata in psicologia clinica e scienze sociali. Ha esperienza pluriennale nel trattamento e riabilitazione di svantaggiati in particolare minori e disabili Psicologo Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoterapia dei gruppi. Esperienza decennale nella relazione d’aiuto. Educatore/animatore Laurea in scienze della formazione primaria, ha lavorato presso una cooperativa sociale che si FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o occupa di servizi per gli adolescenti e per l’infanzia Educatore/animatore Laurea in scienze dell’educazione ha esperienza decennale in progetti d’intervento su adolescenti e minori a rischio. Ha esperienza nella gestione di centri estivi e nella gestione di attività ricreative per minori. E’ stato animatore parrocchiale dei gruppi giovani. Psicomotricista Ha conseguito il diploma universitario di Psicomotricità con specializzazione in Psicomotricità Funzionale. Ha esperienza pluriennale con bambini e adolescenti con problematiche sociali complesse. Autista in pensione, ha svolto l’attività di accompagnamento generale per gite scolastiche e gruppi. Collabora con le parrocchie ed i gruppi giovanili nell’accompagnamento a gite ed uscite Accompagnatore/ autista doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti 6. Nucleo Familiare Miglietti/Giubergia - Boves N. 1 RUOLO Responsabile Servizio Minori dell’ente 1 Operatore/ Responsabile di struttura (figura genitoriale) SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Responsabile generale per l’Ente del servizio minori dal 1995. Si è laureato in “Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi” nel 2007. Dal 1985 gestisce una struttura di accoglienza per minori ed adulti in situazione di disagio. E’ referente per l’Ente del Forum Nazionale Associazioni Familiari. Dal 2006 è rappresentante all’Osservatorio Nazionale infanzia e Adolescenza. Operatore socio-sanitario, ha esperienza nell’accoglienza e reinserimento sociale di minori e disabili. Volontario del carcere minorile di Torino Ferrante Aporti ed è esperto in attività socializzanti ed educative con detenuti ATTIVITA’ Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL 1 Educatore/Responsabile di struttura (figura genitoriale) Educatrice dell’infanzia con esperienza nella scuola primaria; ha esperienza di affidamenti diurni; coordina la gestione della casa e l’organizzazione delle attività ludiche dei bambini in affidamento diurno; è un punto di riferimento per le famiglie che vengono a chiedere aiuto LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI ED ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte 1 Educatore professionale Coadiuva l’ente nella gestione del punto di ascolto per le famiglie; ha esperienza nella gestione di gruppi di mutuo aiuto; collabora nella gestione delle attività ricreative ed educative della Casa famiglia 1 Psicologo Laureata in psicologia, è specializzata in psicologia clinica e scienze sociali. Ha esperienza pluriennale nel trattamento e riabilitazione di svantaggiati in particolare minori e disabili 1 Psicologo Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoterapia dei gruppi. Esperienza decennale nella relazione d’aiuto. 1 Educatore/animatore Laurea in scienze della formazione primaria, ha lavorato presso una cooperativa sociale che si occupa di servizi per gli adolescenti e per l’infanzia Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da realizzare collaborazioni AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE 1 Educatore/animatore Laurea in scienze dell’educazione ha esperienza decennale in progetti d’intervento su adolescenti e minori a rischio. Ha esperienza nella gestione di centri estivi e nella gestione di attività ricreative per minori. E’ stato animatore parrocchiale dei gruppi giovani. 1 Psicomotricista 1 Accompagnatore/ autista Ha conseguito il diploma universitario di Psicomotricità con specializzazione in Psicomotricità Funzionale. Ha esperienza pluriennale con bambini e adolescenti con problematiche sociali complesse. Autista in pensione, ha svolto l’attività di accompagnamento generale per gite scolastiche e gruppi. Collabora con le parrocchie ed i gruppi giovanili nell’accompagnamento a gite ed uscite DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti Azione 0 – AZIONE PREPARATORIA AZIONE 3: RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto L’esperienza di Servizio Civile acquisita negli anni dall’ente, conferma il ruolo fondamentale che i volontari ricoprono all’interno dei progetti ed in particolare nel progetto Una poesia anche per te. Per le case famiglia e gli utenti accolti è davvero importante un incontro costante con persone esterne, diverse dalle figure educative responsabili delle strutture e dei servizi offerti. Il volontario svolgerà una funzione importante che è quella di educatore, soprattutto nel rapporto con i minori. Egli sarà una figura esterna rispetto alle figure educative con cui di solito ha a che fare (operatore, psicologo, assistente sociale). La relazione positiva che si instaura con gli utenti è fondamentale per prevenire il disagio, la devianza e l’esclusione sociale. Il volontario verrà accolto nella struttura come parte della famiglia e coadiuverà le figure genitoriali e gli educatori nello svolgimento delle attività previste con i minori. Gli operatori delle strutture dovranno partecipare gli utenti al suo ingresso nella vita di famiglia. In particolare dovrà partecipare ad una serie di attività svolgendo il ruolo di accompagnatore, educatore ed organizzatore. In particolare egli sarà coinvolto nelle seguenti attività: AZIONE 1: ANALISI DEI BISOGNI E DELLE VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1. Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia - Partecipa nella sistematizzazione delle richieste delle famiglie; - Collabora agli incontri di equipe tra operatori; - Partecipa alla mappatura dei bisogni e delle richieste; - Collabora alla mappatura dei servizi disponibili sul territorio; 1.3. Programmazione degli interventi da realizzare - partecipa agli incontri di equipe tra operatori; - collabora nell’individuazione degli interventi di sostegno da realizzare; - Collabora nella pianificazione e programmazione degli interventi da realizzare; AZIONE 2: POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI E ASSOCIAZIONI 2.1. Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori - Partecipa alla ricerca degli enti che in provincia lavorano con famiglie e minori; - Collabora nella mappatura di tutti gli enti; - contatta degli enti individuati; - Coadiuva nell’organizzazione di un incontro comune. 2.2. Creazione di sinergie e collaborazioni - partecipa all’incontro di presentazione tra gli enti del territorio; - partecipa alla discussione dei casi presentati; - Partecipa all’esame della proposta di intervento specifico per ogni caso; AZIONE 3: RINFORZO PISCOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.2. Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare - Partecipa alla distribuzione di generi alimentari di prima necessità; - Partecipa alla raccolta e distribuzione di vestiario; - Coadiuva l’operatore nelle attività di accompagnamento e trasporto; 3.3. Organizzazione di momenti ludici con le famiglie - Collabora nell’organizzazione e realizzazione di gite domenicali o uscite - Collabora nell’organizzazione e realizzazione di cene e momenti conviviali;; - Partecipa all’organizzazione di nuove proposte di attività. AZIONE 4: SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1. Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola - collabora alla messa in opera del doposcuola - collabora nell’approntamento della struttura logistica e delle attrezzature necessarie allo svolgimento delle attività del centro di aggregazione; - partecipa alla programmazione delle attività; 4.2. Attività di supporto scolastico - Collaborazione nell’elaborazione di test da sottoporre ai bambini per identificarne la preparazione ed il gap scolastico su cui lavorare; - Partecipa all’analisi ed elaborazione dei risultati del test; - Coadiuva gli educatori nell’aiuto allo svolgimento dei compiti; 4.3. Attività ricreative, ludiche e socializzanti - partecipa agli incontri di programmazione settimanali tra gli educatori; - collabora nell’organizzazione di giochi di gruppi all’aperto e al chiuso; - collabora nell’organizzazione di attività da realizzare con i bambini; - partecipa alle uscite culturali e ricreative; - partecipa alla realizzazione di laboratori di arte (decoupage, pittura, scultura, fotografia). AZIONE 5: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.3. Elaborazione di nuove proposte - Partecipa alla generazione di idee e proposte; 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 0 0 6 30 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. 2. 3. 4. 5. 6. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione, sensibilizzazione e promozione del servizio civile flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite domenicali, campi invernali ed estivi) Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito. Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N . Sede di attuazion e del progetto Comu Indirizzo ne Cod. N. vol. ident. per sede sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Dat Cogn a di ome e C.F. nas nome cita Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Dat Cogn a di ome e nas nome cita C.F. 1 2 3 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza sostitutiva di servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente. L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane od estere, ove opera. Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei giovani grazie anche all’attivazione di un numero verde, così come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata. Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A = 18 Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto “Una poesia anche per te” TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A+C= C = 30 48 Alle suddette 138 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi, un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale a Rimini e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’Associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto. Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di Pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile sia in Italia che all’estero. Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico ecc. TOTALE ORE QUANTIFICABILI N. ORE 6 6 6 18 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ NON QUANTIFICABILI Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596 Partecipazione come soci, ai percorsi di sensibilizzazione della Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile e alla presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti B membri. Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target dei giovani del territorio Programma di promozione del progetto “Una poesia anche per te” EVENTI – AZIONE – ATTIVITA’ Testimonianze ed interventi pubblici di sensibilizzazione e promozione del servizio civile e delle attività dell’ente. Interventi nelle parrocchie: incontri serali di circa due ore ciascuno. Di seguito le parrocchie contattate: Parrocchia di Costigliole Saluzzo Parrocchia Sant’Antonio Abate di Fossano Parrocchia della Spirito Santo di Fossano Interventi nelle scuole: incontri formativi di circa due ore ciascuno nelle scuole superiori della provincia. Di seguito le scuole superiori contattate: Liceo Classico Silvio Pellico Ist. Magistrale Edmondo De Amicicis Liceo Classico G. Arimondi Liceo Scientifico G. Ancina I.T. Commerciale E. Tesauro I.T. Induistriale G. Vallari Ist. Magistrale Giacomo Soleri I.T. Commerciale C. Denina N. ORE 15 - Istituto Professionale Statale Aimone Cravetta-Guglielmo Marconi Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: Partecipazione all’iniziativa organizzata dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII “Un pasto al giorno” Partecipazione con banchetti ai seguenti eventi: Fiera del Marrone e Grande Fiera d’Estate – Cuneo Sagra d’Autunno Life for Flying – Verzuolo Organizzazione di un evento sportivo pubblico: Torneo di calcetto “Don Oreste Benzi” TOTALE ORE QUANTIFICABILI 15 30 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili Pubblicizzazione del progetto: Promozione su siti web: www.apg23.org www.odcpace.org www.antennedipace.org D Newsletters a: Gruppi scout a livello nazionale Servizio informa giovani del territorio nazionale Centri missionari diocesani d’Italia Giovani fra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani ed attraverso enti diversi: Mensile “Sempre” Affissione di materiale promozionale presso: Associazione di volontariato Condividere Polisportiva Piaschese Cooperativa Il Casolare Cooperativa I Tesori della Terra Volantinaggio attraverso i bollettini diocesani. DURATA TOTALE DELLE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE: A+C= 48 ORE 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: PROGETTO GARANZIA GIOVANI - 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): //// ///// 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NESSUNO 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: NESSUNA 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Associazione di volontariato Condividere Promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di volantini; messa a disposizione di due volontari per lo svolgimento di alcune attività previste per il raggiungimento degli obiettivi. Polisportiva Piaschese Promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di volantini; messa a disposizione settimanale della palestra per gli allenamenti dei ragazzi inseriti nelle case famiglia; disponibilità per lo svolgimento di un torneo di calcio a 5. Cooperativa Il Casolare Promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di volantini; fornitura a titolo gratuito di latte e prodotti agricoli alle strutture; collaborazione nella gestione delle aree verdi; disponibilità per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Cooperativa I Tesori della Terra Promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di volantini; messa a disposizione di locali per le attività a progetto; donazione di prodotti caseari per eventi organizzati nell’ambito del progetto VEDI ALLEGATI 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Elenchiamo di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1. Obiettivo Potenziale e qualificare percorsi di sostegno e supporto alle famiglie con figli minori in condizioni di vulnerabilità che chiedono aiuto all’associazione. Quantità Risorse tecniche e strumentali AZIONI/Attività AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 – ANALISI DEI BISOGNI E DELLE 4 Automobili VULNERABILITA’ DELLE FAMIGLIE 1.1 Analisi delle richieste e dei bisogni di ogni famiglia 1.2 Osservazione delle dinamiche familiari e misurazione delle vulnerabilità 1.3 Programmazione degli interventi da 5 Computer realizzare AZIONE 2 – POTENZIAMENTO DEL LAVORO DI RETE CON ENTI E ASSOCIAZIONI 2.1 Contatto degli enti della provincia che si occupano di famiglia e minori 5 Stampanti e accessori 5 Sala per punto di ascolto ed incontri con le famiglie Sala per doposcuola 6 Schede telefoniche 4 Pulmini n.q. 4 2 n.q. n.q. 6 80 n.q. n.q. Cancelleria, colla, quaderni libri ed altro materiale didattico (cartelloni, colori, pennarelli, ecc..) Lavagne Proiettori Lettore DVD e materiale audiovisivo (dvd, documentari, film) Giochi in scatola Materiale per attività sportive (palloni da calcio, palle, ecc..) Pennelli di diverse misure Tavolozze, colori, tempere, carta per pittura e materiale necessario per la pittura Perline, scatole, lacca, colla, tempere, colori ad olio, carta, cartoncini e cartelloni, stoffe, ago e filo e materiale vario, lana, fili, aghi ed altro materiale per i laboratori 2.2 Creazione di sinergie e collaborazioni AZIONE 3 – RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.1 Potenziamento dei servizi offerti dal punto di ascolto per le famiglie 3.2 Interventi di sollievo e appoggio nella gestione familiare AZIONE 5 – ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 5.1 Monitoraggio costante delle attività 5.2 Valutazione ed analisi dei risultati raggiunti 5.3 Elaborazione di nuove proposte AZIONE 3 – RINFORZO PSICOLOGICO ED INTERVENTI DI SUPPORTO 3.3 Organizzazione di momenti ludici con le famiglie AZIONE 4 – SERVIZIO DI DOPOSCUOLA 4.1 Messa in opera di un centro aggregativo diurno per minori o doposcuola 4.2 Attività di supporto scolastico 4.3 Attività ricreative, ludiche e socializzanti CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NESSUNO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NESSUNO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: NESSUNA Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Rimini (RN) c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) d) Hotel Royal Sands, V.le Carducci, 30, Cattolica e) Centro diurno Santa Chiara, via Villafalletto 24 – 12045 Fossano (CN) 30) Modalità di attuazione: La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La metodologia di realizzazione della formazione generale rispetta le indicazioni contenute nel decreto N. 160/2013 del 19/07/2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale: “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. La metodologia alterna lezioni frontali (almeno per il 40% del monte ore complessivo) a dinamiche non formali (almeno per il 60% del monte ore complessivo) che comprendono: training, teatro dell’oppresso (Tdo), simulazione, role-play, brainstorming, lavori di gruppo, cineforum, confronti in plenaria, visite di realtà presenti sul territorio. Lezioni frontali e dinamiche non formali si completano a vicenda, al fine di valorizzare l’esperienza e l’opinione di ciascun volontario, in un rapporto educativo che tenda ad essere più maieutico che trasmissivo. La metodologia scelta, dunque, è attiva e partecipativa, in quanto si parte dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nella formazione generale- quali per esempio il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti- tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua, ove possibile, in modo residenziale, cercando di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente eterogeneo, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La dimensione di gruppo sperimentata attraverso la residenzialità è essa stessa esperienza formativa informale, che favorisce lo sviluppo di competenze sociali e trasversali quali il rispetto dell’altro, la collaborazione, la gestione dei conflitti, la tutela del bene comune. Qualora, per vari motivi, non si riesca a garantire la residenzialità, comunque la presenza del tutor d’aula garantisce una qualificazione dei momenti informali, che comunque hanno una valenza formativa, in particolare rispetto alle dinamiche di gruppo. Il tutor d’aula ha gli specifici compiti di gestire il gruppo, facilitare le relazioni interpersonali, valutare l’efficienza e l’efficacia dei moduli, gestire eventuali situazioni conflittuali all’interno del gruppo. Oltre al tutor sarà presente la figura del formatore, con il compito di progettare, coordinare, supervisionare il percorso formativo. 33) Contenuti della formazione: Il percorso formativo proposto si compone dei contenuti previsti dal decreto N. 160/2013 del 19/07/2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale: “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” e quindi al sistema di formazione accreditato da questo ente. Con il percorso formativo proposto l’ente vuole permettere ai volontari di acquisire competenze utili allo svolgimento delle attività previste dal progetto, ma soprattutto una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di cittadini attivi, attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. Durante il percorso formativo verranno trattati il tema della Difesa della Patria, della cittadinanza attiva e della nonviolenza, in quanto il servizio civile, oltre ad essere difesa della Patria con modalità nonviolenta, è anche un percorso di formazione civica. Per questo ai volontari verranno offerti gli strumenti per potenziare la consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società. Questi temi hanno particolare risalto nella formazione, in quanto presentati sia nei primi mesi, sia tra 7° e 9° mese, proprio perché ai volontari sia chiara la cornice entro la quale si colloca la loro esperienza. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. Come previsto dal Sistema di formazione accreditato dall’ente, si prevede la realizzazione di una giornata formativa all’avvio del servizio, seguita da un corso di formazione generale tra i 3° e 4° mese di servizio, pari all’80% delle ore. Il restante 20% verrà erogato tra il 7° e il 9° mese di servizio . 1. “Valori e identità del servizio civile” I moduli appartenenti a quest’area vengono realizzati all’inizio dell’esperienza di servizio civile, in quanto approfondiscono gli aspetti valoriali su cui si basa il SCN. Forniscono quindi fin da subito ai volontari una chiave di lettura con cui leggere la propria esperienza. L’identità del gruppo in formazione e patto formativo 1.1 Conoscenza fra i volontari Costruire un’identità di gruppo Condivisione di motivazioni e aspettative Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile Il formatore lavorerà con i volontari alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari, che esprimeranno le proprie idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi. Partendo dal concetto di patria, di difesa senza armi e di difesa nonviolenta, il formatore cercherà di accompagnare i volontari nell’acquisizione della consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di Servizio Civile. Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 1.2 - La storia del servizio civile e la sua evoluzione: o La storia dell’Obiezione di Coscienza o Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 o I valori e le finalità della legge 64/2001 o Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze Gli attori del servizio civile: UNSC, Enti, Volontari Il formatore metterà in evidenza il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con l’obiezione di coscienza, ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia a partire dalla legge n. 772/72, passando per la legge di riforma n. 230/98, fino ad arrivare alla sua attuale configurazione così come delineata dal legislatore del 2001, ovvero di difesa civile della Patria con mezzi ed attività non militari, dimensione che lo caratterizza e differenzia da altre forme di intervento ed impegno sociale. Il dovere di difesa della patria – difesa civile non armata e nonviolenta La Costituzione italiana: o Art. 52 della costituzione o Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 o I diversi concetti di patria: patria nella società post-moderna; Concetto di difesa della Patria: o Excursus storico sul concetto di patria, fino ad approfondire l’idea di patria nella società post-moderna; o Significato attuale di difesa della patria a partire dalla Costituzione e dalla Dichiarazione dei diritti umani Excursus storico sulle esperienze di difesa nonviolenta e forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili Difesa civile non armata e nonviolenta e SCN - 1.3 - Si approfondirà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso mezzi ed attività alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della solidarietà (art. 2 Cost.), dell’uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.), del progresso materiale o spirituale della società (art. 4 Cost.), della promozione dellos viluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della nazione (art. 9 Cost.) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.). Si presenteranno inoltre le attuali forme di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. Si potranno approfondire le tematiche relative alla “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, alla prevenzione della guerra e ai concetti di “peacekeeping” e “peacebuilding”. Nell'affrontare i temi suddetti, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. Alla modalità frontale sarà affiancata una metodologia euristica- tramite brainstorming, lavori di gruppo, discussione in plenaria- in modo da approfondire le conoscenze pregresse dei volontari rispetto a temi trattati, soprattutto i concetti di patria e difesa che rischiano oggi di essere svuotati di significato e il cui campo semantico è influenzato dai recenti mutamenti socio-culturali. Questa modalità permette di condividere saperi, ma anche di decostruire stereotipi e pre-concetti, riattribuendo valore e significato a questi temi alla luce dell’esperienza di servizio civile. Questo modulo verrà ripreso nella formazione che si terrà tra i 7° e il 9° mese di servizio. La normativa vigente e la carta di impegno etico 1.4 La carta di impegno etico Le norme attuali Il formatore illustrerà gli obiettivi e i valori dell’esperienza di servizio civile espressi nella “Carta di impegno etico”. Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio civile, nonché quelle di applicazione riguardanti l’ordinamento e le attività del servizio civile nazionale. In particolare si evidenzierà l’importanza della sottoscrizione della Carta di Impegno Etico da parte del legale rappresentante dell’Ente, che rappresenta l’impegno a rispettare i valori fondanti del scn. 2. “La cittadinanza attiva”. L’esperienza di SCN è esperienza civica, finalizzata alla tutela del bene comune, alla riscoperta della dimensione comunitaria, nonché delle responsabilità civiche di ciascuno. Tali moduli saranno ripresi tra il 7° e 9° mese per essere riletti alla luce dei mesi di servizio precedenti attraverso un approccio riflessivo. La formazione civica 2.1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Carta costituzionale Gli organi costituzionali italiani (funzione, ruolo, rapporti) La formazione civica consiste nell’approfondimento della conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta costituzionale, che contengono i principi e le norme che sono alla base della civile convivenza e quadro di riferimento per i volontari quali cittadini attivi. Saranno analizzati funzione e ruolo degli organi costituzionali, in particolare l’iter legislativo. Questo modulo formativo aiuterà i volontari ad accrescere le competenze civiche e sociali indispensabili per vivere come cittadini attivi, parte integrante di un corpo sociale e istituzionale in continua crescita e trasformazione. Le forme di cittadinanza Concetto di cittadinanza attiva o condivisione di conoscenze ed esperienze; o Concetto di cittadinanza planetaria Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo Ruolo del volontario in servizio civile nella società Il ruolo di ANTENNA: l’informazione critica e dal basso come forma di cittadinanza attiva 2.2 Il formatore illustrerà ai volontari le forme di partecipazione, individuali e collettive, che ogni cittadino può attuare in un’ottica di cittadinanza attiva. Saranno proposte ai volontari esperienze pregresse di cittadinanza attiva e saranno forniti gli strumenti utili alla loro stessa attivazione: uno di questi è l’uso dell’informazione alternativa, dal basso, con cui potranno condividere la propria esperienza di servizi civile, portando alla luce criticità del territorio di servizio e le possibili soluzioni. Si allargherà inoltre la riflessione al più ampio concetto di cittadinanza planetaria, cercando di sviluppare nei volontari un approccio “glocale” alle problematiche sociali: è necessario agire a livello locale in modo adeguato per rispondere ai bisogni della comunità, ma con uno sguardo che si allarga a livello mondiale, consapevoli della complessità che caratterizza la società globalizzata. Questo modulo verrà ripreso nella formazione che si terrà tra i 7° e il 9° mese di servizio. La protezione civile 2.3 Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile Concetto di rischio: P x V x E Il metodo Augustus Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni Collegato al tema della difesa della Patria, in quanto risponde all’articolo 52 della Costituzione (tutela dell'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni o pericoli legati a calamità naturali), il modulo sulla protezione civile partirà dall’importanza della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e del territorio, considerati come il substrato necessario delle attività umane. Si mostrerà l’azione della protezione civile attraverso la previsione e prevenzione dei rischi, l’intervento in emergenza e la ricostruzione post emergenza. Si sottolineerà il rapporto tra prevenzione e tutela, ambiente e legalità, ricostruzione e legalità. Infine, si illustreranno le norme di comportamento da seguire nella gestione delle emergenze. La rappresentanza dei volontari nel servizio civile 2.4 Elezioni per i rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in servizio civile Consulta Nazionale per il Servizio civile Ai volontari in servizio civile verrà presentata la possibilità di partecipare e di candidarsi alle elezioni per i rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in servizio civile come una delle forme di partecipazione e cittadinanza attiva presentate nei moduli precedenti. Verranno illustrati funzionamento ed importanza della rappresentanza dei volontari attraverso l’intervento di ex volontari, rappresentanti in carica o di delegati regionali. 3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile” I seguenti moduli saranno affrontati nei primi mesi del servizio civile. Essi infatti presentano i vari soggetti – enti, UNSC, OLP, RLEA - che compongono il sistema del servizio civile, le relazioni stesse tra questi soggetti e la disciplina che regola queste relazioni. IL progetto rappresenta uno “spazio” condiviso. Presentazione dell’Ente 3.1 - Approfondimenti rispetto alla storia, i valori, la mission dell’Ente; Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi; L’intervento sociale dell’ente o Modus operandi o Ambiti e tipologie d’intervento o Beneficiari o Il progetto di servizio civile I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause: o La differenza tra condividere e prestare un servizio o Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova o La società del gratuito La presentazione dell’ente avviene attraverso la visita di una realtà di accoglienza dell’associazione o attraverso la testimonianza di uno dei suoi rappresentanti. Un membro dell’ente presenta l’associazione, soffermandosi sulla storia, sulla mission e i valori, sulle modalità organizzative, affinché i volontari siano in grado di comprenderne le modalità di intervento. Si cercheranno di toccare i diversi ambiti di intervento, con particolare attenzione per quelli che coinvolgono i progetti in servizio civile. Infine, si approfondiranno i fondamenti alla base dell’ attività dell’Associazione, ovvero la condivisione diretta con gli “ultimi”- con chi è emarginato e versa in situazioni di grave disagio- e la rimozione delle cause che generano l’ingiustizia e i conflitti sociali. Il lavoro per progetti 3.2 Metodologia della progettazione: o dal rilevamento del bisogno e della domanda, alla valutazione dei risultati attesi; o Monitoraggio e valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto; Valutazione della formazione; L’obiettivo del modulo è di rendere partecipi i volontari del processo di progettazione, presentandone le varie fasi dall’ideazione, al rilevamento del bisogno presente nel territorio, alla formulazione di obiettivi e attività che rispondano a tale bisogno. Si presenterà quindi ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. I volontari in servizio civile sono parte integrante del progetto e il loro buon coinvolgimento è un elemento essenziale per la buona riuscita dello stesso e per la loro crescita personale. Per la buona gestione del progetto è importante anche che i volontari conoscano le figure professionali coinvolte e i loro ruoli affinchè si possano raggiungere gli obiettivi previsti. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie in itinere. Alla fine del corso formativo si effettua il monitoraggio della formazione attraverso i moduli previsti dal Sistema di monitoraggio accreditato dall’Ente e una verifica più approfondita in plenaria, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia della proposta formativa. L’organizzazione del servizio civile e delle sue figure 3.3 - Il Sistema di servizio civile: UNSC, Enti di scn, Regioni e province autonome; Figure che operano nel progetto: OLP, RLEA, altre figure professionali coinvolte nei progetti; Il modulo approfondisce “il sistema del servizio civile” in tutte le sue parti- gli enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Province autonome- e le relazioni tra le stesse: è fondamentale infatti cogliere il contesto relazionale in cui si inserisce il servizio civile, che coinvolge appunto soggetti diversi. Il raggiungimento degli obiettivi del progetto inoltre è riconducibile anche alle figure che operano al suo interno, pertanto la conoscenze di queste figure, del loro ruolo e della loro interazione è fondamentale. Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale 3.4 Ruolo del volontario Diritti e doveri del volontario in servizio civile In tale modulo verrà presentato e illustrato ai volontari il “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizi civile nazionale” (DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche) in tutti i suoi punti. Nel corso del modulo il volontario acquisisce consapevolezza sulle proprie responsabilità, in quanto la sua esperienza non è solo individuale, ma pubblica. 3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti La comunicazione e i suoi elementi costitutivi (contesto, emittente, messaggio, canale, destinatario) Elementi di comunicazione nonviolenta La comunicazione nel gruppo Il conflitto come strumento di autoregolazione dei gruppi Gestione nonviolenta dei conflitti In questo modulo formativo verrà affrontata una parte teorica rispetto alla formazione del processo di comunicazione e verranno quindi illustrati i concetti basilari (contesto, emittente, messaggio, canale, destinatario) per permettere ai volontari di comprendere al meglio l’argomento trattato. Poiché il servizio si svolge in un contesto di gruppo, in cooperazione con operatori ed altri volontari, i volontari verranno guidati nella comprensione dell’importanza della comunicazione all’interno di un gruppo e di come si possa lavorare in gruppo comunicando in maniera positiva ed efficace ai fini degli obiettivi preposti. Spesso, infatti, il gruppo può diventare il luogo in cui si verificano i conflitti e le incomprensioni proprio per un difetto di comunicazione tra i membri. Il formatore accompagnerà i volontari nella comprensione delle dinamiche legate all’insorgere dei conflitti, dell’interazione con altri soggetti e della loro risoluzione in modo costruttivo. Aiuterà a considerare il conflitto come opportunità e risorsa, come strumento per l’apprendimento e l’autoregolazione dei gruppi. 34) Durata: Moduli formativi L’identità del gruppo formazione e patto formativo Presentazione dell’Ente in Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (diritti e doveri) Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della patria – difesa civile non armata e nonviolenta Il lavoro per progetti L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Quando Ore lezioni frontali 40% Ore dinamiche non form. 60% Totale ore All’avvio del servizio 0 4 4 All’avvio del servizio 2 0 2 All’avvio del servizio 2 0 2 Tra 3° e 4° mese 1 2 3 2 5 7 Tra 3° e 4° mese 1 2 3 Tra 3° e 4° 2 0 2 Tra 3° e 4° mese Ripreso Tra 7° e 9° La normativa vigente e la carta di impegno etico La formazione civica Le forme di cittadinanza Tra 3° e 4° mese 1 1 2 Tra 3° e 4° mese 2 1 3 2 6 8 Tra 3° e 4° mese 1 1 2 Tra 3° e 4° mese 2 0 2 Tra 3° e 4° mese 0 4 4 18 26 44 Tra 3° e 4° mese Ripreso tra 7° e 9° La protezione civile La rappresentanza dei volontari nel servizio civile Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e della disponibilità di fruizione della struttura stessa. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) b) Casa di Pronta Accoglienza “Villaggio dell’Amicizia” Via Fontana Torino 19, Fr. Ceretto – Castiglione Saluzzo (CN) c) Casa Esercizi Spirituali Altavilla, via Altavilla 29 - 12051 Alba (CN) d) Casa di Prima Accoglienza “Capanna di Betlemme” Fr. Mellea 1 – 12060 Farigliano (CN) e) Centro Diurno Santa Chiara, Via Villafalletto 24 - 12045 Fossano (CN) f) Casa di Pronta Accoglienza “Nostra Signora della Speranza” via dell’Annunziata 3 – 12037 Saluzzo (CN) 36) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente e esterni 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Nome e cognome Luogo di nascita Saluzzo (CN) Data di nascita 03/07/1974 Codice fiscale 23/01/1962 FRNRRT62A23Z110S Ivana CONTERNO Saint Tropez (Francia) Torino (TO) 10/07/1961 CNTVNI61L50L219P Eleonora PARADISI Senigallia (AN) 30/04/1983 PRDLNR83D70I608Y Beniamino RAMONDA Savigliano (CN) 16/02/1985 RMNBNM85B16I470H Fabio GALLO GLLFBA69M22C361V Maurizio BERGIA Cava de’ Tirreni 22/08/1969 (SA) Cuneo 28/01/1968 Giorgio BARBERO Saluzzo (CN) 07/11/1976 BRBGRG76S07H727C Erio AMBROSINO 30/03/1960 MBRREI60C30L942W Walter MARTINI Villafalletto (CN) Savigliano (CN) 25/12/1957 MRTVRT57T25I470T Alberto MORSELLI Mirandola (MO) 05/07/1959 MRSLRT59L05F240J Romina Antonietta RICHARD Roberto FRANCO 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: RCHRNN74L43H727A BRGMRZ68A28D205N Cognome nome Romina Antonietta RICHARD Roberto FRANCO Competenze specifiche Modulo svolto Educatrice professionale attualmente è responsabile di Casa Famiglia nonché operatrice part-time di un centro diurno della cooperativa “Il Ramo” dove conduce diversi laboratori; ha maturato tre esperienza missionarie in Sud America (Cile, Bolivia, Venezuela); ha seguito diversi progetti di affidamento di minori disabili e non. Educatore Professionale, dal ’93 responsabile di Casa Famiglia; esperienza ventennale in accoglienza di persone in stato di bisogno e disabilità di tipo fisico, psichico e sociale; esperienza pluriennale in inserimenti lavorativi di persone svantaggiate in cooperativa sociale. Modulo 3 e 15 La relazione d’aiuto Modulo 12 Le relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di esperti Modulo 1 Presentazione della progettualità dell’ente Modulo 7 Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che intervengono nell’ambito del disagio adulto Ivana Laureata in medicina e chirurgia, specializzata in Modulo 9 CONTERNO igiene e medicina preventiva. Docente di medicina Il lavoro di equipe nel progetto sociale presso la scuola di Educatori Professionali. Dal “Una poesia anche per tei” ’91 lavora presso il SerT di Savilgiano nel quale è stata anche responsabile del Servizio Tossicodipendenze dell’Asl 17 di Fossano. Eleonora Laureata in psicologia clinica e scienze sociali, dal Modulo 16 2002 responsabile di varie strutture di accoglienza per Il progetto “Una poesia anche PARADISI immigrati, disabili e minori. per te” Beniamino Responsabile Area Fondi e Fundraising, coordinatore Modulo 10 delle attività lavorative (tipo B) della Cooperativa Il progetto “Una poesia anche RAMONDA Sociale Il Ramo con espoerienza di reinserimento per te” lavorativo di persone svantaggiate; redattore ed Modulo 11 esperto progettista nel settore no-profit. Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione Educatore professionale, O.S.S. (Operatore Socio Modulo 6 Sanitario) laureato in Giurisprudenza, è stato tre anni Ruolo del volontario in servizio Fabio responsabile di una Casa di Pronta Accoglienza; è civile nel progetto “Una poesia GALLO stato tre anni assistente volontario nei carceri di anche per te” Fossano e Saluzzo; da sette anni è responsabile di Modulo 8 Casa Famiglia. Project manager di progetti La normativa (specifica per sull’inserimento lavorativo di vittime della tratta. progetto) Laureato in Scienze dell’educazione e diploma di Modulo 4 educatore professionale. La Casa Famiglia Maurizio Dal 1991 responsabile di Casa famiglia. Modulo 13 BERGIA Esperienza pluriennale come educatore professionale Ruolo del volontario in servizio e coordinatore del Centri diurni per la Cooperativa civile nel progetto “Una poesia Sociale “Il Ramo”. anche per te” Laureato in Programmazione e Gestione dei servizi educativi e formativi,.Dal 1984 responsabile della formazione delle figure responsabili delle Case Modulo 5 Walter famiglia di APG23. Lunga esperienza di Approfondimento di aree MARTINI partecipazione a gruppi di lavoro interistituzionali in specifiche a seconda particolare presso l’Assessorato delle Politiche sociali dell’ambito del progetto della Regione Piemonte, nell’Osservatorio Nazionale sull’Infanzia e l’adolescenza. Erio Educatore professionale in varie cooperative sociali, Modulo 14 AMBROSINO dal 1994 in politica, prima come consigliere Nuove povertà e disagio sociale: comunale e dal 2002 come assessore ai servizi socio- evoluzione storica del concetto educativi del Comune di Cuneo. Dal 2009 è anche di povertà. consigliere provinciale. Alberto Responsabile e addetto al Servizio di Prevenzione e Modulo 2 MORSELLI Protezione per la cooperativa Sociale Il Ramo dal Formazione e informazione sui 2006. Esperienza pluriennale come responsabile di rischi connessi all’impiego dei Casa Famiglia e Pronta accoglienza in Italia e volontari nei progetti di servizio all’estero. civile 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, prevede una serie di incontri periodici fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio, al fine di fornire ai volontari le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto. Come previsto dal sistema di formazione accreditato dall’ente, 52 ore di formazione specifica saranno realizzate entro il 3° mese di servizio, le restanti 22 ore tra il 4° e il 9° mese. E’ vero infatti che la formazione specifica fornisce gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare al meglio le attività e pertanto è importante che venga realizzata all’inizio del servizio. Si ritiene, tuttavia, qualificante riprendere alcune tematiche già trattate nei primi tre mesi di servizio anche successivamente, proprio perché l’esperienza di servizio civile è un imparare facendo, e pertanto richiede una costante riflessione sull’azione. Riflessione che dovrebbe essere garantita dall’OLP, in quanto “maestro”, ma che è opportuno sia sviluppata in contesti formativi ad hoc, anche oltre il 3° mese, che vanno ad integrare e rinforzare il bagaglio di competenze acquisito all’inizio. Questo permetterebbe di approfondire alcune tematica alla luce dell’esperienza maturata dai volontari, con una maggiore consapevolezza da parte di quest’ultimi. La metodologia adottata è quella partecipativa in quanto favorisce il coinvolgimento diretto dei volontari, rendendoli protagonisti e co- costruttori del percorso formativo: la formazione infatti favorisce la condivisione all’interno del gruppo formativo di conoscenze pregresse, esperienze e riflessioni personali nonché la decostruzione di stereotipi e pregiudizi, al fine di sviluppare nei volontari un certo approccio critico. Si tratta di una metodologia che alterna momenti di lezione frontale a dinamiche non formali, quali: Discussione in piccoli gruppi, guidata da un facilitatore; Training nonviolenti, simulazioni, giochi di ruolo, attribuzione di responsabilità nel processo formativo; Dibattiti, brainstorming, lavoro di gruppo, elaborazione di report ed articoli; Cineforum; Teatro dell’oppresso (TDO); Incontri con realtà formative outdoor, utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne agli enti ed offerte dal territorio; Verifiche periodiche. Infine la formazione specifica rappresenta per i volontari uno spazio privilegiato in cui acquisire strumenti per rileggere, analizzare, rielaborare l’esperienza di servizio civile, operando costantemente- con il supporto di formatori e degli OLP- un’autoriflessione costante sul proprio servizio. VEDI ALLEGATI 5 40) Contenuti della formazione: I contenuti della formazione specifica riguardano, l’apprendimento di nozioni e competenze necessarie allo svolgimento del servizio nell’ambito specifico previsto dal progetto, ovvero minori. Modulo 1: Presentazione delle progettualità dell’ente presentazione delle realtà dell’ente presenti sul territorio, con particolare attenzione alle strutture a progetto; approfondimento dell’ambito di intervento e delle modalità di intervento dell’ente sul territorio visita ad alcune realtà dell’ente Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile Presentazione della legge quadro 81/08 relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro; informativa dei rischi connessi allo svolgimento alle attività pratiche in cui sono impegnati i volontari, e alle possibili interferenze con altre attività che si svolgono in contemporanea nello stesso luogo; Misure di prevenzione e di emergenza previste, in relazione alle attività del volontario e alle possibili interferenze tra queste e le altre attività che si svolgono in contemporanea. Modulo 3: La relazione d’aiuto Elementi generali ed introduttivi; Il rapporto “aiutante-aiutato”; Le principali fasi della relazione di aiuto; La fiducia; Le difese all’interno della relazione di aiuto; Presa in carico della persona aiutata; Comunicazione, ascolto ed empatia; Le dinamiche emotivo-affettive nella relazione d’aiuto; Gestione della rabbia e dell’aggressività; Modulo 4: La casa famiglia Storia delle case famiglia dell’ente; normativa e gestione della struttura; il contributo della casa famiglia nell’ambito specifico del progetto. Modulo 5: Approfondimento di aree specifiche a seconda dell’ambito del progetto Minori Il mondo interno del bambino Il passaggio dalla dipendenza all’autonomia L’attaccamento Il vissuto psicologico del bambino in affido La gestione dell’aggressività nella relazione con il minore La relazione con la famiglia d’origine Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “ Una poesia anche per te” Il ruolo del volontario nel progetto; La relazione con i destinatari del progetto; L’inserimento del volontario nel lavoro d’equipe; L’attività del volontario ricondotta agli obiettivi del progetto, con attenzione sul COME si fanno le cose. Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che intervengono nell’ambito minori. descrizione del contesto economico, sociale in cui si attua il progetto e lettura dei bisogni del territorio; conflittualità sociali presenti nel contesto territoriale; strumenti per leggere il contesto territoriale di riferimento a partire dalle attività realizzate dal progetto; descrizione dei servizi o associazioni che intervengono nell’ambito minori con particolare attenzione ai bisogni specifici a cui risponde il progetto; il lavoro di rete con i servizi e altre associazioni che intervengono nell’ambito minori Modulo 8: La normativa (specifica per progetto) Analisi della normativa del territorio sul tema minori Analisi dei bisogni del territorio e delle risposte normative Applicazione delle normative e criticità Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “Una poesia anche per te” Dinamiche del lavoro di gruppo Strategie di comunicazione nel gruppo Attuazione delle nozioni teoriche nel contesto del progetto “ Una poesia anche per te” Modulo 10: Il progetto “Una poesia anche per te”” Verifica, valutazione ed analisi di: Obiettivi e attività del progetto; Risposta del progetto alle necessità del territorio Inserimento del volontario nel progetto Necessità formativa del volontario Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione: Finalità e senso delle attività di sensibilizzazione del progetto “ Una poesia anche per te”: Strumenti operativi per progettare, programmare e realizzare le attività di sensibilizzazione; Momento laboratoriale in cui progettare un’attività di sensibilizzazione (legata all’ambito del progetto) Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di esperti ripresa di alcuni concetti fondamentali della relazione d’aiuto analisi delle particolari situazioni legate al progetto “Una poesia anche per te” racconto di esperienze concrete legate alla relazione con i minori Modulo 13: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “ Una poesia anche per te” Il ruolo del volontario nel progetto e grado di inserimento La relazione con i destinatari del progetto; Il ruolo del volontario nel lavoro d’equipe; L’attività di competenza del volontario ricondotta agli obiettivi del progetto, con attenzione sul COME si fanno le cose. Modulo 14: Nuove povertà e disagio sociale: evoluzione storica del concetto di povertà Modulo 15: La relazione d’aiuto L’attuazione pratica delle nozioni teoriche sulla relazione d’aiuto; Analisi delle relazioni d’aiuto vissute dal volontario all’interno del progetto “Una poesia anche per te”: riflessione e confronto su situazioni concrete; Analisi del vissuto del volontario circa la relazione aiutante/aiutato attraverso la mediazione di OLP e operatori Modulo 16: Il progetto “Una poesia anche per te” Competenze intermedie del volontario Andamento del progetto Grado di soddisfacimento delle necessità formative del volontario e valutazione della formazione specifica 41) Durata: Modulo formativo Quando Durata Modulo 1: Presentazione delle progettualità Primo mese dell’ente 4h Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di Primo mese servizio civile 4h Modulo 3: La relazione d’aiuto Primo mese 8h Modulo 4: La casa famiglia Secondo mese 4h Modulo 5: Approfondimento di aree specifiche Secondo mese a seconda dell’ambito del progetto 8h Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile Secondo mese nel progetto “Una poesia anche per te” 3h Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che Secondo mese intervengono nell’ambito minori 6h Modulo 8: La normativa (specifica per progetto) Terzo mese 4h Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “ Una Terzo mese poesia anche per te” 4h Modulo 10: Il progetto “Una poesia anche per Terzo mese te” 4h Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione 3h Terzo mese Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla Quinto mese testimonianza di esperti 4h Modulo 13: Ruolo del volontario in servizio civile Sesto mese nel progetto “Una poesia anche per te” 3h Modulo 14: Nuove povertà e disagio sociale: Settimo mese evoluzione storica del concetto di povertà 3h Modulo 15: La relazione d’aiuto 8h Ottavo mese Modulo 16: Il progetto “Una poesia anche per Nono mese te” 4h DURATA TOTALE FORMAZIONE: 74 ORE Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento Data 30 luglio 2014 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente LAPENTA Nicola