Imprese - Provincia di Mantova

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Imprese - Provincia di Mantova
POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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IMPRESE
Programma Competitività e Innovazione
VII Programma Quadro
e-ContentPlus
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE
PICCOLE E MEDIE IMPRESE
La politica europea per le imprese ha la sua
base giuridica nell’art. 157 del Trattato 1.
Le piccole e medie imprese (PMI) sono una
componente essenziale dell'economia e
dell'industria europee: 23 milioni di PMI
esistenti nell'UE rappresentano infatti il 99%
delle imprese e contribuiscono fino all'80%
all'occupazione in taluni settori industriali. Le
PMI costituiscono pertanto un importante
fattore di crescita e di creazione di posti di
lavoro, di competenze imprenditoriali,
d’innovazione e di coesione economica e
sociale. E' pertanto essenziale far esprimere
tutto il potenziale delle PMI migliorando il loro
ambiente e promuovendo l'imprenditorialità.
Per tale motivo la nuova politica comunitaria
per le piccole e medie imprese (PMI) offre un
quadro più coerente, pragmatico e orizzontale
in favore di tali imprese. Tale politica si prefigge
di far emergere l'immenso potenziale non
ancora sfruttato delle PMI per creare crescita e
occupazione nell'Unione europea (UE). Le PMI
1 ARTICOLO 157 DEL RATTATO
1. La Comunità e gli Stati membri provvedono affinché siano assicurate
le condizioni necessarie alla competitività dell'industria della Comunità.
A tal fine, nell'ambito di un sistema di mercati aperti e concorrenziali, la
loro azione è intesa:
- ad accelerare l'adattamento dell'industria alle
trasformazioni strutturali,
a promuovere un ambiente favorevole all'iniziativa ed allo
sviluppo delle imprese
- di tutta la Comunità, segnatamente delle piccole e medie imprese,
- a promuovere un ambiente favorevole alla cooperazione tra imprese,
- a favorire un migliore sfruttamento del potenziale industriale delle
politiche d'innovazione, di ricerca e di sviluppo tecnologico.
2. Gli Stati membri si consultano reciprocamente in collegamento con la
Commissione e, per quanto è necessario, coordinano le loro azioni. La
Commissione può prendere ogni iniziativa utile a promuovere detto
coordinamento.
3. La Comunità contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di cui al
paragrafo 1 attraverso politiche ed azioni da essa attuate ai sensi di
altre disposizioni del presente trattato. Il Consiglio, deliberando secondo
la procedura di cui all'articolo 251 e previa consultazione del Comitato
economico e sociale, può decidere misure specifiche, destinate a
sostenere le azioni svolte negli Stati membri al fine di realizzare gli
obiettivi di cui al paragrafo 1.
Il presente titolo non costituisce una base per l'introduzione da parte
della Comunità di qualsivoglia misura che possa generare distorsioni di
concorrenza o che comporti disposizioni fiscali o disposizioni relative ai
diritti ed interessi dei lavoratori dipendenti.
IMPRESE
miglioreranno la loro competitività in particolare
grazie alla promozione dell'imprenditorialità, ad
un più agevole accesso ai mercati interno ed
esterno, ad una semplificazione della normativa
comunitaria, al miglioramento del loro
potenziale di crescita, nonché ad una reale
partnership con le parti interessate dall'attività
delle PMI.
La Comunicazione della Commissione del
10 novembre 2005 al dal titolo «Attuazione del
programma comunitario di Lisbona - Una
politica moderna delle PMI per la crescita e
l'occupazione» evidenzia come la futura politica
europea per le imprese abbia come obiettivo
quello di portare a compimento i traguardi
delineati dalla strategia di Lisbona.
Le PMI presentano una grande diversità e,
pertanto, esigenze diverse. Alcune sono in fase
di avvio «start-ups», altre attraversano una
crescita rapida «gazzelle». Talune operano su
mercati vasti, altre su mercati locali o regionali.
Anche se per definizione tutte hanno meno di
250 dipendenti, alcune sono in realtà
microimprese, altre PMI familiari. Al fine di far
emergere tutto il potenziale di crescita di tutte le
PMI, le politiche e le azioni in loro favore
devono tener conto di tale diversità.
Il successo di questa nuova politica è legato
alla partecipazione effettiva dell'insieme degli
operatori interessati tanto europei quanto
nazionali e regionali, pubblici e privati.
Cinque i settori chiave in cui vengono proposte
azioni specifiche.
•
Promuovere l'imprenditorialità e le
competenze.
La
promozione
dell'imprenditorialità, la riduzione del rischio
connesso alla creazione e alla gestione
dell'impresa, la soppressione degli effetti
negativi connessi al fallimento, nonché un
sostegno per realizzare con successo
trasmissioni di imprese, sono tutti elementi
che intervengono in favore di un migliore
sfruttamento del potenziale imprenditoriale
europeo. Un'attenzione particolare verrà
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE
IMPRESE
riservata peraltro alla promozione delle
competenze imprenditoriali, alla riduzione
delle carenze di competenze e al sostegno
di alcune categorie di imprenditori (donne,
giovani, anziani o appartenenti a minoranze
etniche).
•
Migliorare l'accesso delle PMI ai mercati.
Un più agevole accesso alle offerte di
appalti
pubblici,
una
maggiore
partecipazione al processo di definizione
delle
normative,
una
migliore
sensibilizzazione nei confronti dei diritti
attinenti alla proprietà intellettuale, un
sostegno alla cooperazione tra imprese,
particolarmente nelle regioni frontaliere,
aiuteranno le PMI ad approfittare
pienamente delle opportunità offerte dal
mercato interno. L'accesso delle PMI ai
mercati internazionali verrà del pari
facilitato.
•
Semplificare
la
legislazione.
E'
necessaria una semplificazione dei vincoli
regolamentari ed amministrativi che
gravano sull'attività delle PMI. Il principio
della priorità concessa alle piccole imprese
(pensare prima ai piccoli) verrà in
particolare integrato in maniera trasversale
in tutte le politiche europee. Gli interessi
delle PMI verranno sistematicamente presi
in considerazione in occasione dello studio
dell'impatto della normativa comunitaria e
in occasione della preparazione della
normativa futura. Alcune deroghe in favore
delle PMI potranno inoltre essere previste
in tali occasioni. Le regole in materia di aiuti
di Stato, la partecipazione delle PMI ai
programmi comunitari, l'imposta sul valore
aggiunto (IVA) e, a livello nazionale, la
fiscalità diretta, dovranno essere oggetto di
una particolare attenzione.
•
Migliorare il potenziale di crescita delle
PMI. Facilitare l'accesso delle PMI al
finanziamento, alla ricerca, all'innovazione,
nonché alle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione (TIC), per contribuire
in maniera diretta a liberare tutto il loro
potenziale di crescita. Il sostegno
finanziario, attualmente garantito a livello
comunitario per lo più tramite il programma
pluriennale
per
le
imprese
e
l'imprenditorialità , verrà aumentato con il
futuro programma-quadro per l'innovazione
e la competitività (PIC). Potenziare le
capacità d'innovazione e di ricerca delle
PMI resta peraltro indispensabile ed è
altresì essenziale un'innovazione continua
per garantire lo sviluppo durevole delle
PMI. La partecipazione delle PMI al
settimo° programma-quadro di ricerca
verrà in tal modo facilitata.
•
Migliorare la consultazione delle parti
interessate da parte delle PMI ed il
dialogo con queste ultime. Le imprese,
segnatamente le PMI, e le istituzioni
europee accusano un deficit reciproco di
informazioni. Una consultazione e una
cooperazione più sistematiche con le parti
interessate costituiscono una linea di
orientamento essenziale della nuova
politica in favore delle PMI. La
consultazione delle PMI, in occasione
dell'elaborazione delle politiche, avverrà
tramite
il
rappresentante
della
Commissione per le PMI, ovvero tramite il
«Panel PMI», nuovo meccanismo di
consultazione semplice e rapida attraverso
gli Euro Info Centres. I premi europei delle
imprese» ricompenseranno peraltro, a
decorrere dalla fine del 2005, le misure che
si sono rivelate efficaci per la promozione
dell'imprenditorialità e parteciperanno allo
scambio delle migliori prassi seguite. Le reti
comunitarie di sostegno alle imprese
continueranno a svolgere un ruolo
essenziale
nella
diffusione
delle
informazioni
sull'UE
alle
imprese,
segnatamente alle PMI.
Carta europea per le piccole imprese
Le piccole imprese costituiscono il motore
dell'innovazione e dell'occupazione in Europa.
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE
Grazie alle loro piccoli dimensioni sono
particolarmente sensibili ai cambiamenti
industriali e al contesto in cui operano. È per
questo motivo che i Capi di Stato o di governo e
la Commissione europea sottolineano la
necessità di facilitare lo sviluppo delle piccole
imprese.
Allo scopo di promuovere l'imprenditorialità e di
migliorare il contesto delle piccole imprese i
capi di Stato o di governo e la Commissione
europea s'impegnano ad operare in base alle
seguenti dieci linee di azione:
• Educazione
e
formazione
all'imprenditorialità
Allo scopo di coltivare lo spirito imprenditoriale
fin dalla più giovane età, sarà necessario
impartire insegnamenti dedicati all'impresa in
particolare a livello di istruzione superiore e
universitaria, incoraggiare le iniziative
imprenditoriali dei giovani nonché i programmi
di formazione per le piccole imprese.
• Avviamento meno costoso e più veloce
• Migliore
legislazione
e
regolamentazione
• Fornire competenze
• Gli istituti di formazione si adegueranno
alle necessità delle imprese e
forniranno una formazione continua e
servizi di consulenza.
• Migliorare l'accesso in linea
• Maggiori benefici dal mercato interno
Gli Stati membri e la Commissione europea
completeranno l'attuazione del mercato
unico affinché le imprese possano
derivarne il massimo dei benefici. Allo
stesso tempo le norme nazionali e
comunitarie in tema di concorrenza
dovranno essere applicate in modo
rigoroso.
• Tassazione e questioni finanziarie
• I sistemi fiscali dovranno favorire la vita
delle
imprese.
L'accesso
ai
finanziamenti (capitali di rischio, fondi
strutturali) dovrà essere migliorato.
• Potenziare la capacità tecnologica delle
piccole imprese Si realizzeranno sforzi
atti a promuovere le nuove tecnologie,
IMPRESE
•
•
rendere disponibile un brevetto
comunitario e facilitare l'accesso a
programmi di ricerca maggiormente
incentrati
sulle
applicazioni
commerciali. La cooperazione fra
imprese e la cooperazione tra imprese
e mondo dell'istruzione e centri di
ricerca saranno incoraggiate.
Modelli d'imprenditoria elettronica di
successo e sostegno alle piccole
imprese più brillanti. Le imprese
saranno incoraggiate ad adottare le
migliori prassi. I servizi di supporto alle
imprese verranno sviluppati.
Rappresentanza più forte e più efficace
degli interessi delle piccole imprese a
livello dell'Unione e a livello nazionale.
Verranno studiate le soluzioni atte a
rappresentare le piccole imprese a
livello nazionale e dell'Unione europea.
Le politiche nazionali e comunitarie
verranno coordinate meglio e saranno
effettuate valutazioni per migliorare i
risultati delle piccole imprese.
Miglioramento dell’ambiente delle imprese
Procedura Best
Il termine "BEST" ha avuto origine in occasione
del Consiglio europeo di Amsterdam del 16 e
17 giugno 1997, in cui i Capi di Stato e di
governo hanno espresso la volontà di
semplificare
la
legislazione
e
la
regolamentazione relative alle imprese, in
particolare a quelle di piccole e medie
dimensioni (PMI). È in seguito a questo vertice
che un gruppo di lavoro denominato BEST
(Business Environment Simplification Task
Force - task force per la semplificazione del
contesto in cui operano le imprese), costituito
da esperti provenienti dal mondo delle imprese
e dell'amministrazione e dagli ambienti
universitari, ha formulato una serie di
raccomandazioni sotto forma di un rapporto
finale pubblicato nel 1998.
La procedura Best, varata nel dicembre 2000, è
la risposta della Commissione europea
all'appello del Consiglio europeo di Lisbona del
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE
2000 per introdurre un metodo aperto di
coordinamento in tema di miglioramento
dell'ambiente in cui operano le imprese. La
procedura ha lo scopo di confrontare le migliori
pratiche degli Stati membri. Nell'ambito della
procedura Best la direzione generale "Imprese"
della Commissione europea identifica settori e
progetti ben precisi, considerati fondamentali
per il pieno sviluppo delle imprese. Dato che
questi progetti di ricerca delle migliori pratiche
mirano a sviluppare la politica delle imprese
condotta dagli Stati membri essi devono essere
discussi preliminarmente con i governi nazionali
e le imprese stesse in seno al gruppo "Politica
delle imprese". I progetti riguardano i seguenti
settori:
Trasferimento delle imprese (cambiamento
di proprietario)
Le seguenti raccomandazioni risultano
fondamentali:
• istituire un "centro europeo di
trasferimento delle imprese" con il
compito di raccogliere informazioni,
condividere le migliori pratiche e
facilitare
la
cooperazione
transfrontaliera;
• organizzare seminari e forum in
materia per consentire lo scambio delle
migliori pratiche;
• lanciare programmi di sostegno e
ricerca nel settore dei trasferimenti di
imprese;
• promuovere lo spirito imprenditoriale
fra le donne.
Istruzione e formazione allo spirito
imprenditoriale
L'importanza dell'insegnamento nell'ambito
dello spirito imprenditoriale è ampiamente
riconosciuta tanto nel settore privato quanto
in quello pubblico. In tutti gli Stati membri
sono state quindi varate delle iniziative ed il
progetto Best relativo a questo tema ha
permesso di formulare le seguenti
raccomandazioni:
• migliorare l'integrazione di metodi
basati sull'apprendimento a partire
dalla pratica nel sistema educativo (ad
IMPRESE
esempio, creazione "di mini-imprese"
dirette da studenti);
• raccogliere dati statistici sul numero di
scuole, di insegnanti e di studenti
coinvolti nelle iniziative di formazione in
tema di spirito imprenditoriale;
• sviluppare iniziative a livello di scuole
primarie.
Valutazione comparativa dei risultati
della gestione degli incubatori di
imprese (= strutture di sostegno ai
creatori di imprese fino allo sviluppo
delle imprese stesse ed al loro
inserimento nel tessuto economico)
Gli incubatori di imprese favoriscono la
nuova imprenditorialità poiché nel loro
ambito il costo della creazione di posti di
lavoro è molto basso rispetto a quello di
altri programmi. Le imprese create
nell'ambito di un incubatore hanno maggiori
probabilità di sviluppo delle altre. Il 90% di
tali imprese infatti continua ancora la
propria attività tre anni più tardi. Le
raccomandazioni a questo riguardo sono le
seguenti:
• elaborare strategie di sviluppo
regionale più ampie per quanto
riguarda le operazioni relative agli
incubatori;
• gestire gli incubatori come un'impresa
per ottimizzarne il rendimento;
• concentrarsi
su
incubatori
autenticamente produttivi;
• focalizzarsi sullo sviluppo di servizi di
sostegno di alta qualità (formazione dei
dirigenti aziendali, consulenze alle
imprese,
sostegno
tecnologico,
finanziamento).
Valutazione dell'impatto delle diverse
normative sulle imprese
La valutazione d'impatto è un metodo che
consente di misurare le conseguenze
positive o negative che un atto legislativo o
amministrativo può avere sulle attività delle
imprese. La Commissione europea
possiede la propria analisi d'impatto, ma ne
esistono anche nei vari Stati membri. Fra le
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE
raccomandazioni formulate nel quadro del
progetto Best figurano le seguenti:
• ampliare il concetto della valutazione
d'impatto integrando tutte le possibili
ripercussioni
di
una
proposta
regolamentare;
• stabilire procedure atte a garantire che
l'analisi sia stata completata prima che
vengano prese decisioni politiche;
• creare
un
livello
minimo
d'armonizzazione dei metodi e delle
pratiche analitiche.
Valutazione comparativa dei risultati
dell'amministrazione di imprese in fase
d'avviamento
Numerosi Stati membri compiono notevoli
sforzi per semplificare le procedure
regolamentari relative alle imprese in fase
d'avviamento ("start up"). Restano tuttavia
delle carenze e sono state quindi formulate
le seguenti raccomandazioni:
• introdurre punti d'accesso unico e
termini di risposta regolamentari;
• diminuire il numero di licenze e di
procedure;
• ridurre le spese obbligatorie;
• rafforzare l'uso di Internet;
• semplificare i documenti necessari per
la creazione di un'impresa;
• servizi di sostegno alle imprese
(pubblici poteri).
Il ricorso a servizi di sostegno contribuisce
notevolmente a migliorare le prestazioni di
un'impresa, ma meno del 15% delle
imprese si serve di tale aiuto, tanto più che
i servizi di sostegno spesso si rivelano mal
coordinati. Fra le raccomandazioni
formulate nel quadro del progetto Best
figurano le seguenti:
• creare servizi coerenti e coordinati;
• sviluppare servizi maggiormente adatti
alle esigenze individuali;
• migliorare le competenze del personale
dei servizi di sostegno in tema di
tecnologie dell'informazione e della
comunicazione (TIC).
Business angels
IMPRESE
• I business angels sono investitori
potenziali, spesso imprenditori, ex
imprenditori o dirigenti che possiedono
una competenza settoriale o una certa
disponibilità finanziaria. Essi possono
sostenere la creazione di imprese o
giovani PMI al fine di aumentare
l'efficacia del settore informale del
capitale di rischio
Gruppo di sorveglianza delle competenze in
tema di tecnologie dell'informazione e della
comunicazione (TIC)
Nel 2001 la Commissione europea ha istituito
un gruppo di sorveglianza delle competenze nel
settore delle TIC, che ha analizzato la
situazione in materia e ha formulato una serie
di raccomandazioni, fra cui le seguenti:
• stabilire un quadro metodologico chiaro
per poter misurare con precisione la
domanda di competenze nel settore
delle TIC;
• applicare le misure in materia a tutto il
personale;
• creare un legame più diretto tra
insegnamento nel settore delle TIC e
lavoro;
• realizzare analisi e studi affidabili
sull'utilizzo delle TIC.
Valutazione comparativa dei risultati delle
politiche nazionali di sostegno al
commercio elettronico per le PMI
La maggior parte degli Stati membri ha
cominciato a sostenere le proprie imprese nello
sviluppo delle TIC e, in particolare, del
commercio elettronico, ma le carenze nel
settore sono evidenti dato che sono assai
poche le imprese che utilizzano veramente il
commercio elettronico nelle loro attività. Le
principali raccomandazioni del progetto Best
sono le seguenti:
• fondare l'intervento pubblico in materia
su ricerche solide;
• garantire una consultazione ampia e
duratura del settore privato;
• sviluppare accordi di collaborazione fra
il settore pubblico e quello privato;
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE
•
IMPRESE
soddisfare le esigenze specificamente
regionali.
Svolgimento della procedura Best
La procedura Best prevede cinque fasi:
• identificazione delle questioni e dei
settori specifici con l'aiuto del gruppo
"politica delle imprese";
• definizione del progetto (portata,
obiettivo);
• esecuzione (limite di 18 mesi e
partecipazione volontaria degli Stati
membri);
adozione di conclusioni (raffronto sistematico
delle prestazioni);
• follow-up (invio di informazioni da parte
degli Stati membri sui cambiamenti a
livello di ambiente delle imprese).
DIREZIONE
INDUSTRIA
GENERALE
IMPRESE
all’imprenditorialità, ma anche allarmi per il gap
nella crescita di competitività rispetto agli USA.
Grazie al maggiore attivismo degli Stati membri,
al rilievo che hanno dato a questi temi, la DG
ha guadagnato visibilità e credibilità presso la
Commissione.
L’organizzazione interna è costituita da attività
orizzontali di co-ordinamento politico, incluse
quelle relative alla pianificazione strategica e
attività di supporto all’informazione e
comunicazione, alla tecnologia informatica,
gestione delle risorse umane e finanziaria.
Sito web:
http://ec.europa.eu/dgs/enterprise/index_it.htm
E
La Direzione generale per le imprese e
l’industria fa capo al commissario europeo
Gunter Verheugen.
L’obiettivo della DG per le Imprese e l’industria
è quello di creare un ambiente favorevole alle
imprese che favorisca il raggiungimento degli
obiettivi di Lisbona 2000: crescita della
produttività, dei posti di lavoro e sostenibilità.
Le attività della DG tra il 2000 e il 2003 hanno
avuto notevole impatto sia su molti settori
dell’economia europea che sul contesto
generale nel quale le imprese operano.
Uno dei maggiori traguardi della DG imprese è
stato l’inserimento nell’agenda politica delle
questioni
relative
alla
competitività,
l’innovazione e all’imprenditorialità in un periodo
in cui le questioni sociali e in particolare quelle
ambientali sono diventate di primo piano.
Le analisi e gli studi sullo stato delle imprese
europee hanno rivelato segni positivi, come la
progressiva integrazione del mercato interno e
il miglioramento delle condizioni favorevoli
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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POLITICHE
PROGRAMMA
QUADRO
COMPETITIVITA’ E
INNOVAZIONE
2007-2013
Base giuridica: Decisione n.1639/2006 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 24
ottobre 2006 che istituisce un programma quadro
per la competitività e l’innovazione.
QUADRO GENERALE
Al fine di perseguire gli obiettivi della
rinnovata strategia di Lisbona e di favorire
quindi la crescita e l’aumento dei posti di
lavoro in Europa, il Programma quadro per
l’innovazione e la competitività favorirà azioni
a vantaggio della competitività e della
capacità d’innovazione all’interno dell’Unione
europea. In particolare favorirà l’utilizzazione
delle tecnologie dell’informazione, delle
ecotecnologie e delle fonti di energia
rinnovabili
Il
programma
per
l’innovazione
e
l’imprenditorialità, che sarà in vigore dal 1
gennaio 2007 fino al 31 dicembre 2013 il
Programma pluriennale per le imprese e
l'imprenditorialità, in particolare per le piccole e
medie imprese attivo fino alla fine del 2006.
Riunisce le attività sull’imprenditorialità, le PMI, la
competitività industriale e l’innovazione. Esso si
rivolge in modo specifico alle piccole e medie
imprese, dalle “gazzelle” ad alta tecnologia alle
tradizionali microimprese e aziende a conduzione
familiare, che formano la grande maggioranza
delle imprese in Europa. Riguarderà i settori delle
industrie e dei servizi; incoraggerà inoltre lo
spirito imprenditoriale e i potenziali imprenditori,
IMPRESE
sia in generale sia in termini di categorie
particolari, con un’attenzione speciale per le
questioni di parità uomo-donna. Esso poi
contribuirà a incoraggiare i giovani a sviluppare
uno spirito imprenditoriale e a promuovere
l’emergere di giovani imprenditori, come previsto
dal Patto europeo per la gioventù. Sarà uno
strumento importante, ma non l’unico, per
realizzare le azioni fondamentali nei settori politici
strategici definiti dall’Agenda europea per
l’imprenditorialità e per fornire un sostegno
comunitario alle azioni degli Stati membri volte a
dare un seguito alla Carta europea per le piccole
imprese. Anche se costituiscono l’oggetto
specifico del programma per l’innovazione e
l’imprenditorialità, gli interessi delle PMI si
rifletteranno in tutta l’attività del CIP.
Il
programma
per
l’innovazione
e
l’imprenditorialità sarà anche uno degli strumenti
di sostegno alla realizzazione del piano d’azione
per le tecnologie ambientali, che mira a
rimuovere gli ostacoli per sfruttare appieno il
potenziale delle tecnologie ambientali per
proteggere l’ambiente contribuendo nel contempo
alla competitività e alla crescita economica,
garantendo che, nei prossimi anni, l’Unione
europea assuma il ruolo guida nello sviluppo e
applicazione delle tecnologie ambientali e
mobilitando tutte le parti interessate per
raggiungere questi obiettivi. Il Consiglio europeo
di primavera del 2004 ha accolto con favore il
piano d’azione e ne ha auspicato l’attuazione.
Esso in particolare ha invitato la Commissione e
la BEI a esplorare la possibilità di mobilitare
l’intera serie degli strumenti finanziari per
promuovere le suddette tecnologie. La
comunicazione della Commissione al Consiglio
europeo di primavera del 2005 ha ulteriormente
sottolineato la necessità di promuovere con forza
l’eco-innovazione, e ha affermato che la
Commissione dovrà accelerare la promozione
delle tecnologie ambientali.
STRUTTURA
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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PROGRAMMI
Oggetto
Il programma vuole contribuire alla competitività e
alle capacità innovative della Comunità come una
conoscenza avanzata della società, con uno
sviluppo sostenibile basato sulla crescita
economica bilanciata ed un’alta competitività
sociale nel mercato economico con un alto livello
di protezione e miglioramento della qualità
dell’ambiente. Il programma non copre le attività
di ricerca e di sviluppo tecnologico (articolo 166
del Trattato).
Obiettivi
- Favorire la competitività tra le imprese in
particolar modo le Piccole – Medie Imprese;
- Promuovere l’innovazione includendo l’ecoinnovazione;
- Accelerare lo sviluppo di una società
dell’informazione competitiva e innovativa;
- Promuovere energia efficiente e risorse di
energia nuova e rinnovabile in tutti i settori,
incluso il settore del trasporto;
Azioni
Strumenti finanziari comunitari per le PMI;
Reti di rappresentanti di categoria;
Progetti
pilota,
progetti
di
supporto
dell’innovazione;
Analisi politica, sviluppo e coordinazione con i
paesi partecipanti;
Condividere,
diffondere
e
aumentare
l’informazione;
Supportare azioni congiunte degli Stati membri;
Abbinamento tra autorità a livello nazionale e
regionale.
Beneficiari
I paesi membri dell’Ue;
I paesi EFTA membri del SEE, conformemente
all’accordo SEE;
I paesi candidati che beneficiano di una strategia
di
preadesione
all’Unione
europea,
conformemente ai principi generali ed alle
condizioni e modalità generali di partecipazione,
nell’accodo quadro e nelle decisioni dei Consigli
d’associazione;
I paesi dei Balcani occidentali, secondo le
modalità definite con tali paesi in seguito agli
ENERGIA E TRASPORTI
accordi quadro da concludere per quanto
riguarda la loro partecipazione ai programmi
comunitari.
Budget finanziario
Il budget a disposizione di CIP ammonta a 3.621
milioni
di
euro
così
ripartiti:
a) il 60%, pari a 2.166 milioni, per il programma
per
l’innovazione
e
l’imprenditorialità;
b) il 20%, pari a 728 milioni, per la realizzazione
del programma di sostegno alla politica in materia
di
TIC;
c) il 20%, pari a 727 milioni, per la realizzazione
del programma Energia intelligente – Europa.
Indirizzo web
http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/n26104.htm
GESTIONE DEL PROGRAMMA
Anche se i programmi che compongono il CIP
saranno diretti da comitati di gestione propri e
stabiliranno i rispettivi piani di lavoro, il CIP
garantirà un’impostazione coerente degli obiettivi
di fondo. Gli strumenti di attuazione saranno
spesso al servizio di più di un programma, il che
li renderà più chiari per gli utilizzatori. Il CIP
quindi sarà più semplice rispetto ai meccanismi
attuali, in cui coesistono diversi strumenti e
sistemi di finanziamento.
Ad esempio:
gli strumenti finanziari comunitari sosterranno le
PMI nei settori tradizionali e i soggetti che
investono in TIC, innovazione e tecnologie
ambientali;
i servizi di sostegno alle imprese e
all’innovazione rivestiranno un ruolo importante
nel garantire l’accesso delle PMI alle
informazioni relative al funzionamento e alle
opportunità del mercato interno, permettendo un
ritorno di informazione da parte delle PMI a fini di
elaborazione delle politiche e valutazioni
d’impatto, e nell’aiutare le imprese a cooperare a
livello transfrontaliero; essi inoltre divulgheranno
informazioni e svolgeranno un’opera di
sensibilizzazione per quanto riguarda le politiche
e le norme relative all’innovazione, sosterranno
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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PROGRAMMI
programmi, promuoveranno lo sfruttamento dei
risultati dei programmi di ricerca e offriranno
servizi d’intermediazione per il trasferimento di
tecnologia e di conoscenze, nonché per l’avvio di
cooperazione tra i soggetti attivi nel settore
dell’innovazione
- le attività di rete tra le parti interessate saranno
un elemento essenziale del programma, poiché
agevolano il flusso di conoscenze e idee, il che
in sé è una condizione essenziale per
l’innovazione.
Alcuni compiti relativi ai programmi specifici
dovrebbero essere gestiti indirettamente dalla
Commissione, mediante nuove agenzie
esecutive e/o l’adattamento di quelle esistenti.
Ciò vale soprattutto per i progetti nel settore
dell’energia, che saranno gestiti e messi in
pratica dall’Agenzia esecutiva per l’energia
intelligente ampliata. Gli strumenti finanziari
della Comunità per le PMI saranno gestiti
principalmente dal FEI. La cooperazione con le
istituzioni finanziarie internazionali coinvolgerà
le banche internazionali per lo sviluppo, come
la Banca europea per la ricostruzione e lo
sviluppo (BERS).
COERENZA CON ALTRE POLITICHE
CIP e PQ7-RST
La competitività e l’innovazione in Europa
saranno sostenute sia dal Settimo programma
quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e
dimostrazione (PQ7-RST) sia dal CIP. Questi
programmi saranno complementari e si
appoggeranno a vicenda nel sostegno agli
obiettivi di Lisbona.
Il CIP si occuperà sia degli aspetti tecnologici
che di quelli non tecnologici dell’innovazione.
Riguardo all’innovazione tecnologica, si
concentrerà sulle parti a valle del processo di
ricerca e innovazione. Più specificamente,
esso promuoverà i servizi di sostegno
all’innovazione per il trasferimento e l’uso della
tecnologia, i progetti per l’attuazione e
l’assorbimento, da parte del mercato, delle
nuove tecnologie in settori come le TIC,
ENERGIA E TRASPORTI
l’energia e la tutela ambientale[31], nonché lo
sviluppo e il coordinamento dei programmi e
delle politiche regionali per l’innovazione.
Migliorerà inoltre la disponibilità e l’accesso
delle PMI innovative alle fonti esterne di
finanziamento, anche per le attività di RST e
innovazione, e promuoverà la partecipazione
delle PMI al PQ7-RST.
Da parte sua, il PQ7-RST continuerà e
rafforzerà il proprio sostegno alla cooperazione
transnazionale nel campo della ricerca, dello
sviluppo tecnologico e della dimostrazione, in
particolare tra imprese e organizzazioni
pubbliche di ricerca, per sistemi specifici di
RST a favore delle PMI e per la mobilità dei
ricercatori tra imprese e istituti accademici.
Così facendo, si concentrerà più sulle
esigenze delle industrie in materia di
innovazione tecnologica e introdurrà nuove
azioni sotto forma di iniziative tecnologiche
congiunte in settori chiave d’interesse
industriale. Esso promuoverà ulteriormente la
diffusione e l’uso dei risultati della ricerca
all’interno dei progetti e in settori tematici
specifici, nonché il coordinamento dei
programmi e delle politiche nazionali di ricerca.
Il sostegno alla cooperazione transnazionale
tra gruppi regionali orientati verso la ricerca
affiancherà le attività analoghe del CIP che si
concentrano sulle azioni e le politiche regionali
in materia d’innovazione.
Il CIP e l’apprendimento permanente
L’istruzione e la formazione sono essenziali
per garantire che il capitale umano dell’Europa
resti aggiornato e possegga le capacità e
conoscenze necessarie per l’innovazione. Una
forza lavoro altamente qualificata risponde
meglio alle esigenze in rapido mutamento delle
imprese e trova più facilmente nuovi lavori.
L’istruzione e la formazione contribuiscono
anche alla diffusione delle conoscenze e al
processo mediante il quale le organizzazioni
imparano dalle proprie esperienze precedenti
e migliorano i propri processi, prodotti e
servizi. L’Europa necessita di investimenti
11
POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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PROGRAMMI
maggio ri e migliori nel settore dell’istruzione e
della formazione, e l’adozione del “programma
d’azione
integrato
nel
campo
dell’apprendimento
permanente”[32]
contribuirà a promuovere l’imprenditorialità, a
sostenere
l’istruzione
e
formazione
professionale e ad aiutare le diverse
organizzazioni a divenire ‘organizzazioni che
apprendono.
Il Fondo sociale europeo (FSE) sosterrà anche
sistemi di apprendimento permanente nel
quadro della sua priorità volta ad aumentare
l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese, in
particolare promuovendo maggiori investimenti
nelle risorse umane da parte delle imprese, in
specie le PMI, e per quanto riguarda i
lavoratori.
Il CIP, l’FSE e il programma per
l’apprendimento permanente, in particolare le
azioni di Leonardo da Vinci, si appoggiano
dunque a vicenda.
Le azioni per sostenere l’alfabetizzazione
informatica terranno conto del lavoro sulle
competenze di base svolto sotto gli auspici di
“Istruzione e formazione 2010” e del sostegno
offerto per l’alfabetizzazione informatica dal
programma per l’apprendimento permanente.
GLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA QUADRO
SONO
PERSEGUITI
MEDIANTE
L’ATTUAZIONE DI SPECIFICI PROGRAMMI:
PROGRAMMA INNOVAZIONE E
IMPRENDITORIALITÀ
Il programma prevede azioni destinate a
sostenere,
migliorare,
incoraggiare
e
promuovere:
a) l’accesso al credito per l’avviamento e la
crescita delle PMI e per l’investimento in progetti
ENERGIA E TRASPORTI
di innovazione, in particolare nel settore dell’ecoinnovazione attraverso azioni dirette a:
- aumentare il volume degli investimenti effettuati
dai fondi di capitale di rischio e gli strumenti di
investimento del business angel;
- mobilitare gli strumenti di finanziamento
mediante il prestito a favore delle PMI;
- il miglioramento del quadro finanziario per le
PMI;
b) la creazione di un ambiente favorevole alla
cooperazione tra le PMI attraverso azioni dirette
a:
- promuovere servizi di sostegno alle PMI;
- sostenere misure che aiutano le PMI a
cooperare con imprese straniere, coinvolgendo
le PMI nella normalizzazione europea;
- incoraggiare e a facilitare la cooperazione
internazionale delle imprese;
c) l’innovazione nelle imprese, compresa l’ecoinnovazione attraverso azioni dirette a:
- incoraggiare l’innovazione settoriale, dei
raggruppamenti, delle reti di innovazione, della
collaborazione tra il settore pubblico e privato in
materia di innovazione, della cooperazione con
le organizzazioni internazionali interessate e la
gestione dell’innovazione;
- sostenere programmi nazionali e regionali per
l’innovazione nelle imprese;
- incoraggiare l’adozione di tecnologie
innovative;
sostenere
servizi
di
trasferimento
transnazionale delle conoscenze e delle
tecnologie e servizi di gestione della proprietà
intellettuale ed industriale;
- studiare nuovi servizi per l’innovazione; la
promozione della tecnologia e della conoscenza
mediante sistemi di archiviazione e di
trasferimento dei dati;
d) la
cultura
dell’imprenditorialità
e
dell’innovazione attraverso azioni dirette a:
- promuovere la mentalità, la capacità e la
cultura imprenditoriale e a favorire il
bilanciamento dei rischi e dei vantaggi legati
all’attività imprenditoriale, in particolare per i
giovani imprenditori;
- incoraggiare un ambiente favorevole
all’innovazione e allo sviluppo delle imprese;
12
POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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PROGRAMMI
ENERGIA E TRASPORTI
- sostenere l’elaborazione delle politiche e al
cooperazione tra i soggetti interessati, compresi
gli amministratori di programmi nazionali e
regionali;
e) riforme economiche ed amministrative a
favore delle imprese attraverso azioni dirette a: raccogliere dati, analizzare e monitorare i
risultati, elaborare e coordinare le politiche;
- contribuire alla definizione ed alla promozione
di strategie per il miglioramento della
competitività nel settore industriale e in quello dei
servizi;
- incoraggiare lo scambio di esperienze tra le
amministrazioni nazionali e regionali al fine di
raggiungere l’eccellenza
Budget e ripartizione finanziaria
2.166 milioni, per il programma
l’innovazione e l’imprenditorialità;
per
PROGRAMMA DI SOSTEGNO
STRATEGICO
IN MATERIA DI TIC
(tecnologie dell’informazione e delle
comunicazioni)
Come altri settori commerciali e finanziari, anche
il turismo beneficia dei nuovi strumenti di
Informazione Tecnologica, per informare sul
prodotto turistico, per promuoverlo e infine
venderlo. E’ importante integrare e facilitare
l’interoperabilità delle tecnologie esistenti per
stimolare maggiormente l’uso delle metodologie
e tecnologie innovative.
Il Programma prevede misure intese a:
a) sviluppare lo spazio unico europeo
dell’informazione e rafforzare il mercato interno
dei prodotti e servizi dell’informazione attraverso
iniziative dirette a:
- garantire un accesso agevole ai servizi basati
sulle TIC e creare condizioni generali favorevoli
ad un’adozione rapida e adeguata di
comunicazioni e servizi digitali convergenti,
tenendo
conto
degli
aspetti
relativi
all’interoperabilità, alla sicurezza e all’affidabilità;
b) stimolare l’innovazione incoraggiando una
più ampia adozione delle TIC e maggiori
investimenti in queste tecnologie attraverso
iniziative dirette a:
- promuovere l’innovazione dei processi, servizi
e prodotti mediante le TIC, in particolare nelle
PMI e nei servizi pubblici, considerando i
necessari requisiti di competenza;
- favorire le interazioni e le collaborazioni tra
settore pubblico e privato per accelerare
l’innovazione e gli investimenti nelle TIC;
- far conoscere meglio le possibilità e i vantaggi
che le TIC offrono ai cittadini ed alle imprese e
incoraggiare la discussione a livello europeo
sulle nuove tendenze in materia di TIC;
c) creare una società dell’informazione aperta a
tutti, sviluppare servizi più efficienti ed efficaci in
settori di interesse generale e migliorare la
qualità della vita attraverso iniziative dirette a:
- rendere la TIC più accessibili e diffondere
l’alfabetizzazione informatica;
- accrescere la fiducia nelle TIC e migliorare
l’assistenza agli utenti, prestando particolare
attenzione alla tutela della vita privata;
- migliorare la qualità della vita, l’efficienza e la
disponibilità dei servizi elettronici in settori
d’interesse
generale
e
stimolare
la
partecipazione alla vita sociale mediante le TIC,
in particolare creando servizi pubblici
interoperabili paneuropei o transfrontalieri,
sviluppando elementi di interesse comune e
favorendo lo scambio di buone prassi).
Budget
728 milioni, per la realizzazione del programma
di sostegno alla politica in materia di TIC
13
POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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PROGRAMMI
ENERGIA E TRASPORTI
PROGRAMMA
ENERGIA INTELLIGENTE –
EUROPA (EIE)
Il Programma è istituito per favorire l’efficienza
energetica, le fonti di energia rinnovabili e la
diversificazione energetica.
Il Programma prevede misure dirette a:
a) incoraggiare l’efficienza energetica e l’uso
razionale delle risorse energetiche attraverso
misure dirette a:
- migliorare l’efficienza energetica e l’uso
razionale dell’energia, in particolare nei settori
industriale ed edilizio;
- sostenere l’elaborazione e l’attuazione di
provvedimenti legislativi;
b) promuovere le fonti d’energia nuove e
rinnovabili attraverso misure dirette a:
- promuovere le fonti d’energia nuove e
rinnovabili per la produzione centralizzata e
decentrata di elettricità e di calore e a sostenere
la diversificazione delle fonti d’energia;
- a integrare le fonti d’energia nuove e rinnovabili
nel contesto locale e nei sistemi energetici;
sostenere l’elaborazione e l’attuazione di
provvedimenti legislativi;
c) promuovere l’efficienza energetica e l’uso di
fonti di energia nuove e rinnovabili nei trasporti
attraverso misure dirette a:
- sostenere iniziative riguardanti tutti gli aspetti
energetici dei trasporti e la diversificazione dei
carburanti;
- promuovere i carburanti rinnovabili e l’efficienza
energetica nei trasporti;
- sostenere l’elaborazione e l’attuazione di
provvedimenti legislativi
Budget
727 milioni, per la realizzazione del
programma Energia intelligente – Europa
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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PROGRAMMI
IL VII PQ
DI RICERCA E SVILUPPO
TECNOLOGICO
Base giuridica:
Decisione n.1982/2006 del Parlamento europeo
e del Consiglio, concernente il settimo
programma quadro della Comunità europea per
le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e
dimostrazione (2007-2013)
Il settimo programma quadro si riferisce al
prossimo programma in una serie di programmi
multi-annuali che sono stati gli strumenti
principali dell’Unione europea per finanziare
ricerche e sviluppi dal 1984. Il programma
occupa un periodo di cinque anni, e sarà il
successore del sesto programma quadro che
terminerà nel 2006. Il dibattito sul settimo
programma quadro è già iniziato e includerà la
negoziazione tra le istituzioni europee, gli Stati
membri e gli interessati. La ricerca è la chiave
principale del “triangolo della conoscenza”
insieme all’educazione e all’innovazione, ed è il
nucleo della strategia Ue per favorire la
crescita, la competitività e l’occupazione
mantenendo la sostenibilità sociale e
ambientale. Le nuove prospettive finanziarie Ue
per il periodo 2007-2013 proposte dalla
Commissione Europea favoriscono il ruolo della
conoscenza e dell’innovazione nel budget
europeo; mobilitando un raggio di strumenti per
percepire fondi che include quelli Strutturali
Regionali, i Fondi di Coesione e una nuova
generazione di programmi sull’educazione e la
formazione. Come parte dello stesso
documento di settimo programma quadro è
stato presentato il 6 aprile 2005 il programma di
ricerca nucleare e di attività di formazione della
Comunità europea sull’Energia Atomica
(Euratom).
IMPRESE
programmi: "Cooperazione" (circa 32,3 miliardi
di euro), "Idee" (circa 7,5 miliardi), "Persone "
(circa 4,7 miliardi) e "Capacità" (circa 4,3
miliardi).
Cooperazione: Supportare la rete di azioni di
ricerca
effettuate
in
cooperazione
transnazionale nelle seguenti aree tematiche:
•
Salute;
•
Agricoltura,
biotecnologie
e
alimentazione;
•
Informazione
e
tecnologie
comunicative;
•
Nanoscienze, nanotecnologie, materiali
e nuove tecnologie di produzione;
•
Energia;
•
Ambiente;
•
Trasporti;
•
Scienze
socio -economiche
e
Umanitarie;
•
Sicurezza e spazio;
Le PMI sono attivamente incoraggiate a
partecipare a tutte le iniziative di ricerca. Si
incoraggia inoltre il coinvolgimento delle PMI
nelle Iniziative tecnologiche congiunte (ITC)
ogniqualvolta tale attività sia ritenuta opportuna.
Capacità: supportare gli aspetti chiave della
ricerca europea e le capacità di innovazione.
Nel programma capacità “Ricerca a vantaggio
delle PMI mira a rafforzare la capacità di
innovazione delle PMI europee e il loro
contributo allo sviluppo di nuovi prodotti e
mercati basati sulla tecnologia. Il budget
indicativo per le iniziative dedicate alle PMI è di
circa
Idee: Supportare ricerche di “guidatoriinvestigatori” effettuate attraverso tutti gli ambiti
dai team individuali in competizione a livello
europeo. Analogamente a qualsiasi altra
organizzazione, i team di ricerca delle PMI
possono competere su basi meritocratiche.
Obiettivi e Attività
Il 7o Programma quadro per la ricerca e lo
sviluppo tecnologico (7°PQ) presta particolare
attenzione alle PMI attraverso i suoi diversi
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POLITICHE E PROGRAMMI EUROPEI
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PROGRAMMI
Finanziamento
L'importo globale massimo della partecipazione
finanziaria della Comunità al settimo
programma quadro ammonta a 50 521 milioni
di EUR.
Tale importo sarà ripartito tra le attività e le
azioni di cui sopra come segue (in milioni di
euro).
Cooperazione
32.413
Idee
7.510
Persone
4.750
Capacità
4.097
Azioni non nucleari del Centro comune di
ricerca 1.751
Riferimento web
http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/i23022.htm
http://www.cordis.lu/fp7/
http://ec.europa.eu/research/fp7/
eCONTENTPLUS 2005-2008
Base Giuridica
Decisione n. 456/2005/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio del 9 marzo 2005
pubblicata in GUUE Serie L 79/1 del 24/3/2005
Obiettivo
Rendere i contenuti digitali in Europa più
accessibili, utilizzabili e sfruttabili, facilitando la
creazione e la diffusione di informazioni - in
settori di pubblico interesse - a livello
comunitario.
IMPRESE
- rafforzare la cooperazione tra i soggetti attivi
nel settore dei contenuti digitali e la
sensibilizzazione.
Le attività da svolgere nell’ambito delle linee di
azione sono mirate ai settori inerenti ai
documenti del settore pubblico, ai dati territoriali
e ai contenuti didattici, culturali e scientifici.
Beneficiari
Soggetti giuridici, pubblici e privati
Aree geografiche
- paesi Ue a 27
- paesi candidati all’adesione in conformità degli
accordi bilaterali vigenti o futuri con tali paesi.
- paesi EFTA/SEE conformemente alle
disposizioni di detto accordo.
- i soggetti giuridici stabiliti in paesi terzi e le
organizzazioni internazionali, qualora la loro
partecipazione contribuisca concretamente
all’attuazione del programma.
Budget
1°gennaio 2005-31 dicembre 2008 149 mln € di
cui 55,6 mln € fino al 31 dicembre 2006.
Dal 1° gennaio 2008 l’importo è confermato se
è coerente con le prospettive finanziarie 20072013
Referente
Direzione Generale - Società dell’Informazione
Riferimento web
http://www.cordis.lu/econtent
http://europa.eu.int/information_society/activitie
s/econtentplus/programme/index_en.htm
Azioni
- facilitare a livello comunitario, l’accesso ai
contenuti digitali e i relativi uso e sfruttamento;
- favorire il miglioramento della qualità e
promuovere le migliori pratiche in materia di
contenuti digitali sia tra fornitori e utenti dei
contenuti sia sul piano transettoriale;
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