Tre casi di successo

Transcript

Tre casi di successo
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Tre casi di successo
Politecnica, Rossi e Pietrobon e Ird Engineering: esempi concreti del
progetto di Internazionalizzazione proposto da OICE
A
ottobre l’OICE ha partecipato
alla missione congiunta con
ANCE e BIIS (Banca per l’Innovazione le Infrastrutture e lo Sviluppo
del gruppo Intesa S.Paolo) organizzata in
Egitto dai tre settori del “sistema Italia”:
costruttori, progettisti e finanziatori
che intendono partecipare in forze alla
nuova infrastrutturazione di quel paese per quel che riguarda i trasporti e
la mobilità urbana(ferrovie, autostrade
ecc.). Esempio concreto, in questo senso è la “storia” di Politecnica, associata
OICE, che in joint venture con la Al
Amar Consulting Group, società egiziana, opererà su quel mercato. Al Cairo
l’OICE aprirà la prossima sede dove
installare una nuova “antenna” (cioè un
ufficio che presta la prima assistenza
alle società d’ingegneria che vogliano
andare sui mercati esteri) del progetto
Internazionalizzazione che da tre anni
l’associazione dei progettisti aderente a
Confindustria sta portando avanti con
eccellenti risultati insieme al ministero
dello Sviluppo Economico. In particolare è il PAAM (progetto Africa - Asia
–Mediterraneo che per il prossimo anno non è stato rinnovato per mancanza
di fondi) che ha dato buoni frutti con 53
richieste presentate in 18 paesi dell’Asia
dell’Africa e del Mediterraneo e 748.000
euro deliberati complessivamente dal
ministero per lo Sviluppo Economico.
Tra questi i casi delle società Rossi e
Pietrobon di Castelfranco Veneto e Ird
Engineering di Roma. In particolare Rossi
& Pietrobon hanno avuto un contributo per uno studio di fattibilità che ha
30 ● Progetto&Pubblico Dicembre 2010
La Medina al tramonto.
riguardato Tecnologie digitali da applicare al restauro dei templi confuciani della
provincia dello Hunan; Ird Engineering,
invece, che ha ripetutamente e fin
dall’inizio partecipato al PAAM, si è vista
finanziare 5 studi di fattibilità in 4 paesi
balcanici per un totale complessivo di
circa 70 mila euro.
P
olitecnica è un associato OICE
che partecipa al Progetto
Internazionalizzazione.
Ha uno staff di 160 persone e cinque
sedi (Modena, Firenze, Bologna, Catania,
Malta). Da tempo si è attivata con interesse verso i mercati esteri con particolare predilezione per il bacino del
Mediterraneo, dove attualmente opera
in Albania, Libia, Libano, Egitto, con promettenti prospettive commerciali nel
resto del nord africa. Lo spirito cooperativo che caratterizza la società ha
privilegiato la ricerca di nuove partnership locali e la creazione di networks
di relazioni e collaborazioni, fra le quali
attraverso l’OICE, spicca quella con l’Ing.
Mohamed Sameh, ingegnere di origine
italo-egiziana laureatosi a pieni voti al
Cairo e con un Dottorato di Ricerca
conseguito in Italia, il quale rappresenta
un prezioso ponte tecnico e culturale con il mondo arabo ed i paesi della
sponda sud del mediterraneo.
La società egiziana (Al Amar Consulting
Group, Cairo) si è rivelata un’interessante realtà locale per le opportunità
di business che Politecnica sta portando
avanti nell’area. La società, guidata dal
CEO Ing. Wahid Michel, è un’azienda
che si è rapidamente sviluppata negli
anni recenti raggiungendo un buon posizionamento nel suo settore, e con una
consistente disponibilità di esperienze e
risorse umane che fanno di lei un valido
partner di Politecnica per gli interventi in
Egitto e nei paesi limitrofi dove già opera
con successo. L’Egitto, di recente venuto
alla ribalta per gli imminenti investimenti
nazionali e internazionali nonché per la
ratificata cooperazione commerciale con
l’Italia, sarà pertanto nei prossimi anni al
centro di numerose iniziative di sviluppo industriale e infrastrutturale che vedranno sicuramente Politecnica in prima
linea per la crescita dell’ingegneria italiana
nell’area.
Bidonville a Casablanca.
Una joint venture
italo - egiziana
Nuove partnership locali e networks di
relazioni e collaborazioni internazionali. Un
ponte tecnico e culturale con il mondo
arabo e i paesi della sponda sud del
mediterraneo
Federica Federzoni*
* Politecnica S.p.A.
Fattoria del vento di Zafarana, Egitto.
Progetto&Pubblico Dicembre 2010 ● 31
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Una baia nel sud del Sinai, Mar Rosso 2007.
A
ottobre ha festeggiato dieci anni di vita. Si tratta della IRD, una
piccola società d’ingegneria, in
cui lavorano 10 persone (età media 30
anni) che si muove sul mercato estero
con la disinvoltura di una multinazionale
La Ird come associato OICE aderente al
progetto Internazionalizzazione, si è vista approvare 5 distinti studi di fattibilità
nell’ambito del Progetto Mediterraneo
portato avanti dall’Associazione e finanziato dal ministero dello Sviluppo
Economico. L’OICE è l’organismo che
rappresenta le società come la nostra
a livello nazionale ne siamo diventati
membri appena abbiamo intuito l’utilità
che l’associazione poteva rappresentare per la società. La IRD ha beneficiato dell’erogazione dei contributi per
8 anni consecutivi: Progetto Pilota
Mediterraneo (2006-2007), Progetto
Asia, Mediterraneo (2008).
Il progetto Mediterraneo, promosso
Un quartiere del Cairo.
32 ● Progetto&Pubblico Dicembre 2010
Progetto
Mediterraneo
La storia di IRD Engineering. Esempio di
società con proiezioni e joint venture aperte
al mercato multinazionale
Linda Tiberini*
dall’OICE-Assoconsult e Ministero
dello Sviluppo Economico ci ha fornito uno strumento valido,efficiente e
snello per la realizzazione di 5 progetti relativi a studi di fattibilità della rete
stradale di 4 Paesi: Serbia, Macedonia,
Bosnia Erzegovina, Montenegro. Con tali progetti i risultati ottenuti sono stati
principalmente due: primo di carattere
economico, riguarda l’agevolazione
nell’effettuare missioni estere, potendo
contare su benefici logistici e finanziari,
alleggerendo la società di diversi oneri e
spese, l’altro è relativo al consolidamento della presenza già avviata da anni nel
settore internazionale. Studiare le reti
stradali di questi paesi ci ha permesso
di conoscere le prospettive future e i
progetti realizzabili e finanziabili dalle
IFI’s, strumento necessario per il monitoraggio dello sviluppo nel settore
specifico. L’assistenza tecnica fornita agli
enti ministeriali ci ha permesso di avviare nuovi contatti con autorità,imprese e
società locali e consolidarne di vecchi.
Oltretutto nel periodo dei 2 anni del
progetto per il quale è stato selezionata, la IRD ha potuto seguire l’apertura di due nuove sedi in Serbia e in
Macedonia. La storia della società comincia nel ’99 con Paolo Orsini, il fondatore, che lavora come ingegnere per
l’impresa di costruzioni di famiglia e come consulente per una società di servizi
belga. Per questo tramite si affaccia sul
mercato estero. I primi lavori li svolge in
Kosovo,per la EAR (European Agency
for Reconstruction), con cui lavora per
un paio d’anni in diversi progetti per la
ricostruzione delle infrastrutture della
regione. Nel 2000 apre una sua società
perseguendo una politica di espansione
internazionale. Partecipando agli appalti pubblici internazionali, cerca i canali
informatici giusti e svolge una ricerca
continua sui siti web specializzati. I mezzi principali per fare tutto questo sono
tre: internet, la lingua inglese e l’attività
commerciale direttamente in loco. La
società all’inizio consiste in pochissimi
elementi, con l’aumentare dei progetti,le
unità aumentano di anno in anno. Ora
i dipendenti sono 10. Un Direttore
Tecnico (ing.Orsini), 8 ingegneri civili/
L’anfiteatro romano di Alessandria D’Egitto.
edili (di cui 2 donne) tra i 30 e i 35
anni con la funzione di Project Manager/
Project Director, un’unità amministrativa e una Office Manager. Questa organizzazione ci permette di preparare
offerte tecniche e finanziarie per bandi
di appalto europei ed internazionali e
di seguire simultaneamente 35 progetti
con l’impiego di più di 50 consulenti,
italiani, internazionali e locali. I nostri
clienti sono Municipalità locali, Ministeri
dei Trasporti, Direttorati di Strade e altre autorità locali.
Gestire tanti progetti contemporaneamente essendo solo in dieci è stato
possibile creando una rete di consulenti
internazionali e locali (ingegneri e professionisti di vario genere,geologi,architetti
ecc..) che permettesse di seguire da
vicino ogni progetto, ma con il monitoraggio continuo e la gestione/supervisione da Roma.
Partecipare ai bandi di gara spesso in
Joint-Venture con altre società estere,
soprattutto creando sodalizi con società locali del paese interessato dalla gara d’appalto,ci offre maggiori possibilità
di riuscita e a volte i progetti vengono
gestiti anche dalle società partner del
consorzio, non solo e sempre dalla
IRD. Inoltre ogni volta che le necessità
di un determinato paese sono aumentate, si è preferito aprire delle branch
offices stabili,come nei casi di Serbia,
Macedonia,Ucraina e Libia.
* Project Director IRD Engineering
Bab Makina a Fès.
Progetto&Pubblico Dicembre 2010 ● 33
INTERNAZIONALIZZAZIONE
I
n Cina la cultura del restauro fine a se stessa, col solo scopo di
salvaguardare un edificio d’epoca
è stata finora pressoché inesistente. Si
preferiva piuttosto buttare giù l’antico
per costruire il nuovo al suo posto. Ma
i tempi sono cambiati e se da una parte con il tema dell’Expo Universale di
Shanghai i cinesi hanno puntato su una
migliore qualità della vita nelle metropoli
moderne, dall’altra sembrano interessati finalmente a tutelare e valorizzare il
loro patrimonio artistico e culturale. In
particolare vogliono creare un Centro
italo-cinese per il recupero dei templi
confuciani, tanto che il Dipartimento
della Tutela del Patrimonio del CNR ha
organizzato una sessione di lavoro sulla
tutela e valorizzazione del patrimonio
confuciano. In questo solco si inserisce
lo studio di fattibilità finanziato con un
contributo MiSE nell’ambito del Progetto
Asia e Mediterraneo “Tecnologie digitali
per i templi confuciani della provincia
di Hunan” e realizzato dall’associato
OICE Pietrobon & Rossi Engineering
con la consulenza dell’architetto Paolo
Salonia del Dipartimento della Tutela
del Patrimonio del CNR. Per fotografare lo stato generale dei cinque templi
confuciani su cui eseguire le opere di
restauro, è stata utilizzata la tecnologia italiana Z-Scan e sperimentata dal
CNR. Si tratta di una tecnologia low
cost fondata sui principi basilari dello
stereofotogrammetria che permette sia
34 ● Progetto&Pubblico Dicembre 2010
Tecnologie digitali
Uno studio di fattibilità per il restauro dei
templi confuciani della provincia cinese
dell’Hunan. Modello pilota da esportare in
tutto il paese
Giuseppe Pietrobon*
di ottimizzare le diverse tempistiche (in
modo particolare la fase di acquisizione),
sia, al contempo, di rendere possibile la
simultanea cattura dei dati geometrici
e di colore, proprio perché basata sul
trattamento di immagini. In sostanza la
Z - Scan permette di ottenere nuvole
di punti con informazione RGB dalla
quale elaborare modelli tridimensionali, a differenti livelli di complessità e
scala. Conclusa la fase di raccolta dati sul
campo, con una serie di interventi pilota
di rilievo digitale non invasivo presso i
templi confuciani delle città di Dongshan,
Xiangxian, Liuyang, Guansheng e Yelu, gli
esperti cinesi hanno convalidato sia la
tecnologia proposta che la metodologia
di intervento. Non solo: l’Amministrazione Provinciale prevede di esportare
questo “modello pilota” anche ad altre
province e di coinvolgere l’Amministrazione Nazionale su un progetto di
Parte del fregio architettonico
documentazione digitale globale dei
Beni Culturali in Cina.
* Pietrobon & Rossi Engineering