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Dal Ben: “Percorso virtuoso: benessere dei pazienti e uso attento delle risorse”
Tumori al colon, mille interventi
Rizzo: “Un traguardo per la microchirurgia dell’Angelo”
Il chirurgo Maurizio Rizzo e il direttore generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben
L’asportazione di tumori al colon e retto in laparoscopia all’ospedale di Mestre
ha toccato quota mille. Un traguardo professionalmente rilevante per il primario
della Chirurgia generale d’urgenza Maurizio Rizzo che ha compiuto
personalmente tutti gli interventi, a partire dal 1994 nel vecchio Umberto I. “E’
una cifra che pone Mestre nel gruppo dei primi venti ospedali italiani per la
consistenza della casistica nelle operazioni programmate – spiega il primario – In
quasi vent’anni ci siamo perfezionati nei tempi e nei modi di questa chirurgia che
non incide più il fisico in modo dirompente ma si affida a telecamere e
microbisturi. Basti pensare che la tecnica tradizionale comportava il taglio di
metà addome. Oggi, oltre al vantaggio estetico, abbiamo una ripresa più veloce
dopo l’intervento e una riduzione delle complicazioni cardiorespiratorie. Ma il
risultato più importante è che ora il tasso di mortalità è pari a zero nei pazienti
sotto i 70 anni, il che significa che tutti superano brillantemente l’operazione”.
“Questo traguardo è un esempio evidente di percorso virtuoso – commenta il
direttore generale Giuseppe Dal Ben – Il progresso della chirurgia e il benessere
dei pazienti si coniugano alla riduzione delle giornate di degenza e dunque ad un
uso attento delle risorse della sanità pubblica”.
Negli anni anche la metodica operatoria ha subito grandi trasformazioni.
“Abbiamo iniziato praticando cinque o sei piccoli fori sull’addome del paziente –
racconta il primario Maurizio Rizzo – Oggi ne bastano solo tre e la degenza
ospedaliera si è accorciata: da 8/9 giorni di ricovero è scesa a 6/7”.
All’esperienza chirurgica si sono affiancati i progressi della tecnologia. “Oggi
usiamo bisturi che consentono la massima precisione, risparmio di tempo e
sicurezza del paziente – dice il dottor Rizzo - Con uno stesso strumento
riusciamo a pinzare la sezione interessata dall’intervento, ad incidere il tessuto
corporeo e a controllare in modo perfetto la coagulazione del sangue. Un tempo
era solo la pratica che ci suggeriva quando la ferita avrebbe smesso di
sanguinare, ma c’era sempre la possibilità di sbagliare. Ora ce lo dicono in modo
infallibile i sensori di cui sono dotati i bisturi”.
Il tumore del colon retto ha buone possibilità di guarigione quando la diagnosi è
precoce. “Spero che i cittadini dell’Ulss 12 rispondano positivamente alle
convocazioni per lo screening nelle periodiche campagne promosse dal nostro
Dipartimento di prevenzione – è l’appello del dottor Rizzo - Lo screening è il
modo più efficace per intercettare il tumore in tempo e poterlo curare”.