Relazione progettazione ambientale

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Relazione progettazione ambientale
Opere Edili e Opere Ambientali
Relazione tecnica descrittiva
Nuovo Istituto Professionale“G.Valle” di Brusegana- PD
I° LOTTO_Nuova Avifauna istituto San Benedetto
Provincia di Padova
Settore Edilizia
Progetto esecutivo
INDICE
A. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
1. Premessa
pag. 2
2. Descrizione del progetto
pag. 2
3. Ambito d’intervento e inquadramento urbanistico
pag. 2
4. Stato di fatto
pag. 3
5. Finalità di progetto materiali impiegati
pag. 3
B. PROGETTAZIONE AMBIENTALE
1. Descrizione del progetto
2.1
Progettazione degli spazi verdi nuova Avifauna
pag. 5
pag. 5
A. Piante arboree/arbustive
B. Tappeto erboso
2. Descrizione delle opere
2.1
Sistemazione Ambientale
pag. 9
pag. 7
A. Abbattimento alberi arbusti e rimozione ceppaie, potature e decespugliamento fossati
B. Potatura specie arboree
B. Decespugliamento fossati
2.2
Opere a verde
pag. 9
A. Impianto alberi ed arbusti
B. Impianto tappeto erboso
3. Tabella stagionale
pag. 10
4. Cronoprogramma opere ambientali
pag. 11
D. CONCLUSIONI
E. QUADRO ECONOMICO OPERE AMBIENTALI
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pag. 12
pag. 4
Opere Edili e Opere Ambientali
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Progetto esecutivo
I° LOTTO – NUOVA AVIFAUNA
DELL’ISTITUTO SAN BENEDETTO DA NORCIA
A. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
1. Premessa
Il presente progetto esecutivo ha per oggetto la costruzione degli edifici che accoglieranno la nuova Avifauna
dell’Istituto Agrario San Benedetto da Norcia.
2. Descrizione del progetto
Gli interventi per la realizzazione della nuova Avifauna el San Benedetto da Norcia previsti, sono conformi
alla normativa vigente, in particolare alla Legge Regionale 13 del 1997 e alla norma vigente in merito ai
problemi inerenti l’allevamento di volatili, D.P.R. 317 del 1996, regolamento recante le norme per l’attuazione
della direttiva 92/102/CE3 relativa all’identificazione e registrazione degli animali. Si specifica che l’attività di
allevamento dei volatili svolta all’interno dell’Istituto è codificata presso l’A.S.L. con il seguente codice:
IT060PD537.
3. Ambito d’intervento e inquadramento urbanistico
Il luogo identificato come zona di intervento si trova all’interno dell’area di competenza dell’Istituto Agrario S.
Benedetto da Norcia che si estende complessivamente per mq 168.465, su cui sono presenti serre per la
coltivazione di fiori, frutteti sperimentali, corsi d’acqua, con un bosco planiziale, vari edifici, a uno o due piani,
sparsi sull’area, per lo svolgimento dell’attività didattica degli studenti del S. Benedetto compresa una
stazione avicola oramai fatiscente.
L’accesso all’area avviene da via Cave, laterale di via dei Colli con urbanistica a destinazione per
attrezzature scolastiche a gestione pubblica.
4. Stato di fatto
L’esistente avifauna è ubicata in un’area verde posta a sud ed è composta da un edificio a più piani che
accoglie il laboratorio di una serie di piccoli box in legno con relativo recinto in rete metallica. Le condizioni di
salubrità sono andate gradualmente aggravandosi a causa della vetustà degli edifici in cui opera il
personale, in special modo gli spazi adibiti ad ufficio, spogliatoio e a quelli frequentati durante la conduzione
dell'allevamento (pollai, magazzini di attrezzature, incubatoio e vani correlati).
I ricoveri degli animali, con diverso grado di logorio e decadenza, non sono più in grado di offrire adeguate
condizioni di salubrità, con particolare aggravio delle condizioni durante periodi di piovosità.
Considerando l’evoluzione legislativa sulla progettazione degli allevamenti, lo stato di vetustà della struttura
attuale, risalente al 1955 che comunque non hanno impedito di raggiungere pregevoli risultati in merito alla
salvaguardia di alcune specie avicole in pericolo di estinzione, si rende necessario un intervento volto ad un
un adeguamento normativo con miglioramento della salubrità del luogo.
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5. Finalità di Progetto e materiali impiegati
Il presente progetto prevede la realizzazione di nuove strutture da destinare all’avifauna ed è il primo lotto
funzionale di un più grande intervento che prevede oltre a quanto sopra esposto anche l’abbattimento degli
edifici obsoleti e la realizzazione sullo stesso sito del Nuovo edificio scolastico G. Valle, la sistemazione della
viabilità interna e altre opere esterne.
Più precisamente, si provvederà al completo rifacimento dell’avifauna, la demolizione dell’edificio in
muratura, lo smantellamento dei box in legno e rete metallica e quindi la realizzazione della nuova avifauna
nell’area posta all’estremo nord ovest dell’area dell’Istituto San Benedetto da Norcia, quanto più possibile
lontana dal polo scolastico e dalle zone adibite a didattica.
Il lotto di pertinenza della nuova avifauna (più a nord rispetto all’esistente) è di complessivi mq 10.507,43,
dei quali mq 985,90 di superficie coperta dai nuovi capannoni denominati NC2, NC3 e NC4. La superficie
scoperta sarà in parte occupata dai recinti esterni per gli animali, la rimanente superficie sarà seminata a
prato e adibita a nuova piantumazione di alberi.
L’intervento risulta autorizzato con Pdc n. 6756/06, del 22/09/08 e autorizzazione sanitaria
prot. gen.
08/119427 prot. ser. 2007/361063.82801 del 02.12.08.
Gli edifici, incubatoio e vendita NC2 mq 180, riproduttori NC3 mq 504 ed ingrasso NC4 mq 288 , sono
costituiti da capannoni prefabbricati in acciaio zincato a caldo con copertura metallica a due falde, realizzata
in panelli sandwich poliuretanici ad elevato isolamento termico. Sono previsti sul tetto, per l’edificio NC3 e
NC4, dei cupolini apribili posti sulla linea di colmo per l’aerazione dell’allevamento. Il tamponamento delle
pareti sarà realizzato in panelli poliuretanici, supportati superiormente e inferiormente da profili zincati e
verniciati. Ogni capannone sarà dotato di prese d’aria con deflettore per regolazione del flusso dell’aria,
adatte per la ventilazione minima, con sistema automatico di apertura; finestrature a wasistas
con
meccanismi di apertura manuale o meccanica. Sarà in funzione un impianto di ventilazione ad estrazione
trasversale e longitudinale gestiti da centralina di controllo.
L’edificio denominato NC2 o incubatoio ospiterà un ufficio e un piccolo locale commerciale, nonché una sala
didattica dove troveranno dimora alcuni macchinari utilizzati nel passato nell’allevamento del pollame
(incubatrici). E’ inoltre prevista all’interno dell’NC2 la zona di filtro all’accesso e all’uscita dall’area di
allevamento, realizzata secondo le prescrizioni dell’Ulss,
La distribuzione interna dell’edificio prevede un ingresso, dei servizi con docce e spogliatoi, con murature in
laterizio e pavimenti e pareti rivestiti in mattonelle in gres porcellanato. Le tramezzature dei rimanenti locali
sono in pannelli sandwich da cm 5. Il tamponamento esterno in pannelli poliuretanici è invece previsto di cm
10,
secondo quanto previsto dalla Legge 10/91 e s.m.i. dato che l’edificio in questione è dotato di
riscaldamento in tutti in locali. All’interno dell’edificio in oggetto sarà possibile intraprendere un percorso
didattico che inizia dalla schiusa delle uova, all’incubazione dei pulcini, alla vaccinazione per poi procedere
all’esterno lungo un sentiero che vede a destra e a sinistra dei piccoli box che ospiteranno le varie razze di
pollame.
AVIFAUNA
Arch. Luca Volpato
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B. PROGETTAZIONE AMBIENTALE
1. Descrizione del Progetto
L’intervento in questione riguarda la sistemazione del 1° lotto che prevede la trasformazione dell’attuale
destinazione d’uso agricolo a nuovo insediamento per l’Avifauna.
L’area ubicata in conformità con le previsioni del PRG vigente del Comune di Padova, nell’ambito delle zone
omogenee destinate a servizi e orientate all’istruzione, in coerenza con le disposizione del D.M. 18 dicembre
1975, supportata dalla vicinanza con il centro città, in diretto collegamento con le principali vie di
comunicazione e in continuità con l’Istituto Scalcerle e l’Istituto San Benedetto da Norcia viene così a
configurarsi come un sistema paesistico costituito dalla compresenza di una serie complessa di componenti,
di carattere sia antropico sia naturalistico tra loro strettamente connessi.
L’ambiente naturale, di alta qualità paesistica, la caratterizzazione del quale avviene tramite la
piantumazione di essenze arboree del luogo o con valenza ecologica compatibile.
La sistemazione delle aree esterne è stata indirizzata dalla decodificazione dei caratteri antropici e
naturalistici del paesaggio veneto, e quindi dalla comprensione del sistema degli elementi costitutivi
ambientali storici.
La proposta progettuale è finalizzata alla risoluzione del complesso di esigenze postulate dalla nuova
destinazione d’uso del 1° lotto e della sua integrazione con il paesaggio circostante.
1.1 Progettazione degli spazi verdi nuova Avifauna
La piantagione della sistemazione a verde è costituita da un nuovo impianto di piante indigene o con valenza
ecologica compatibile, dalla potatura delle alberature esistenti dal decespugliamento e risezionamento dei
fossati esistenti.
Il progetto del nuovo impianto si articola nel seguente modo:
A.
PIANTE ARBOREE / ARBUSTI
a) l’area adibita a giardino didattico e di pertinenza dell’incubatoio e vendita:
l’area è localizzata a sud dell’area d’intervento del 1° lotto, a protezione dal parcheggio carrabile
abbiamo il posizionamento di esemplari a sesto falsato di terza grandezza e con caratteristiche
ornamentali e odorose; sono presenti le seguenti essenze:
- Ostrya Carpinifolia, con caratteristiche di tipo ornamentale. L’ Ostrya Carpinifolia raggiunge i 1518m d’altezza e invecchiando la sua chioma diventa globosa. Fiorisce in aprile: le inflorescenze
maschili sono costituite da amenti lunghi circa da 3,5cm a 5cm; quelle femminili sono piuttosto
piccole e si aprono contemporaneamente allo sviluppo delle foglie. Le infruttescenze, lunghe circa
3,7-5cm, in settembre e ottobre diventano di colore bruno-chiaro e ricordano i coni del luppolo, da
cui il nome inglese della pianta European Hop. Le foglie presentano da 12 a 15 paia di nervature e
sono alquanto pelose sulla pagina superiore, meno su quella inferiore.
Nell’area a nord del capannone “incubatoio e vendita” a fungere da filtro dell’area retrostante abbiamo
esemplari di piante da frutto di prima grandezza quali:
- Corylus avellona, con caratteristiche da frutto, nocciolo, in natura forma a macchie alte da 4 a 6 m;
assume talvolta anche forma arborea. Gli amenti maschili crescono fino a misurare 3,7-6 cm e
liberano il polline in febbraio e marzo; i fiori femminili sono piccoli e presentano ciuffi di stili rossi. I
frutti maturano in ottobre e sono ottimi
- Junglas regia, con caratteristiche da frutto, i frutti vengono conservati in vari modi e consumati
crudi, dopo aver asportato il mallo. Può raggiungere i 30 m , fiorisce in giugno; amenti maschili di 510 cm col mallo. Foglie composte da -7 o più foglioline emananti un buon profumo
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Ficus carica, con caratteristiche da frutto, fico, può raggiungere i 9 m, ma spesso è più basso e con
portamento arbustivo. I fiori femminili e quelli maschili compaiono su alberi separati, sono
piccolissimi e riuniti in un ricettacolo carnoso che poi si sviluppa in falso frutto di colre verde, o
violetto o bruno. Possono dare più raccolti in un anno, ma la maturazione avviene una sola volta in
ottobre. Le foglie sono ampie, ruvide, trilobate o penta lobate, dentate al margine.
Prunus armeniaca , con caratteristiche da frutto, albicocco, albero di modeste dimensioni, può
raggiungere i 4-7 m, chioma molto ramificata con foglie ovali, appuntite, verdi scure, glabre,
seghettate al margine. Fiorisce in febbraio-marzo, prima delle foglie, i frutti sono drupe da globose e
ovalari, carnose, di 2-5 cm di diametro, la corteccia è bruno grigiastra, molto screpolata
Prunus cerasifera, con caratteristiche da frutto ciliegio-susino da foglie caduche. Può arrivare fino a
9 m. I fiori, grandi 2 cm, sbocciano al’inizio di marzo. I frutti hanno diametro di circa 2,5 cm e
maturano verso la fine dell’estate diventando gialli e rossastri. Le foglie sono di colore verde lucente
molto intenso sull pagina superiore, più pallide su quella inferiore.
Prunus domestica, con caratteristiche da frutto, susino, modesto albero dai rami esili, spesso un
po’ contorti. Presenta foglie ovali-allungate, appuntite, seghettate. I fiori bianchi in corimbi poco
rocchi. I frutti possono essere giallo chiaro al dorato, arancione, rosso vivo, carmino vinoso, viola
bluastro o quasi nero.
Prunus granatum, con caratteristiche come pianta ornamentale e da frutto, melograno, ha
portamento cespuglioso alto fino a 2-4 m, foglie caduche lanceolate, non molto grandi di colore
verde lucente, fiori solitari grandi o riuniti in mazzetti all’estremità dei rami, di colore rosso vivace,
fioritura in giugno-agosto con i caratteristici frutti eduli dal gusto acido.
Diospyros kaki, con caratteristiche da frutto, monocauli, a foglia caduca, con corteccia grigio-scura
e rugosa, chioma folta. Le foglie sono grandi, ovali allargate, glabre e lucenti.
b) filare in prossimità del fossato est :
l’area è localizzata ad est dell’area d’intervento, presenta il posizionamento in prossimità del fossato di
un filare organizzato con l’alternanza di alberi di prima e seconda grandezza e con caratteristiche
ornamentali; sono presenti le seguenti essenze:
- Acer saccharinum, con caratteristiche di tipo ornamentale, con forma colonnare allargata, di
rapidissima crescita con fogliame lobato, leggero, chiaro e riflessi argentei sul rovescio; in autunno si
tinge di giallo .
- Cedrus atlantica, con caratteristiche di tipo ornamentale, a foglia glauche di color verde, può essere
alto fino a 36m. le inflorescenze maschili liberano il polline in settembre e misurano da 2,5 a 5 cm di
lunghezza; quelle femminili danno luogo a coni verdi, con l’apice appiattito, lunghi 8cm e del
diametro di 7,5cm; a maturazione assumono un colore ligneo bruno. Le fronde sono bluastre.
c) filare in prossimità dell’area di manovra e di protezione esemplari:
l’area è localizzata tra il capannone destinato all’ingrasso e quello riproduttori, presenta il
posizionamento in prossimità dell’area di manovra di un filare di piccoli alberi di Ligustrum ovalifolium
aureum, l’esemplare di riferimento per l’accesso all’area e individuato invece nel Fagus selvaica
purpurea.Le fasce di protezione alle recinzioni degli esemplari sono caratterizzati da filari alternati e
sfalsati di Alnus glutinosa/Carpinus betulus, Acers saccharinum/Fraxinus excelsior,
- Ligustrum ovalifolium aureum è un albero sempreverde, coltivato come albero ornamentale e da
ombra in Europa, quando assume portamento arboreo assume l’altezza di 4 m, fiorisce a fine agosto
e a settembre, presenta delle foglie verde scuro e lucenti sulla pagine superiore, mentre la corteccia
è liscia di colore grigio scuro con strisce verticali più chiare. I requisiti essenziali di tale tipologia per
assolvere le funzioni di albero per parcheggi sono:
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- la chioma ampia e folta
- una buona resistenza agli agenti inquinanti
- assenza di frutti
- assenza di organi vegetali attraenti gli uccelli
- assenza di produzione di sostanze imbrattanti
Fagus sylvatica purpurea, con caratteristiche decorative; spesso assume un portamento maetoso.
Le foglie sono di colore porpora scuro. I fiori e frutti sono pure di colore bruno rosato.
Alnus glutinosa, con caratteristiche di tipo ornamentale (fiori), si presenta con una forma colonnare
larga, con frutti simili a piccole pigne, le foglie sono arrotondate con punta un pò retusa e margine
quasi intero o dentato –eroso; presentyano per lo più sette paia di nervature parallele con ciuffi
lanuginosi all’ascella, sulla pagina inferiore. La corteccia è di colore bruno scuro.
Carpinus betulus, con caratteristiche di tipo ornamentale (foglie, frutti e corteccia), viene impiegato
come arbusto da siepe, nei parchi e per alberature stradali. Può raggiungere un’altezza di 19m,
fiorisce in marzo: gli amenti maschili sono lunghi 3,7cm, quelli femminili sono più piccoli e spuntano
all’estremità dei nuovi rametti. Gli amenti fruttiferi possono misurare 7,5cm di lunghezza e diventano
di colore bruno in novembre. Le foglie in autunno assumono una vivace colorazione gialla. La
corteccia è di colore grigio a strisce brune, screpolata e solcata verticalmente.
Acers saccharinum, con caratteristiche di tipo ornamentale, con forma colonnare allargata, di
rapidissima crescita con fogliame lobato, leggero, chiaro e riflessi argentei sul rovescio; in autunno si
tinge di giallo .
Fraxinus excelsior con caratteristiche di tipo ornamentale e odoroso, in quanto tali piante
presentano una forma arrotondata. Notevole è il suo aspetto primaverile per i suoi fiori che ravvivano
i rami nudi prima delle foglie.
B. TAPPETO ERBOSO
La parte a prato è costituita da un tappeto erboso monofitico o polifitico, composto da miscuglio per prato.
La semina verrà effettuata in autunno per non pregiudicare la crescita del manto erboso, mentre l’irrigazione
sarà di tipo manuale. Le caratteristiche delle specie e le varietà sono state scelte in base:
- resistenza al calpestio
- resistenza alla siccità
- tolleranza verso le tosature
- resistenza alle più comuni malattie
- adattabilità a condizioni edafiche ed atmosferiche mutevoli
- assenza di steli fioriferi
- predisposizione ad associarsi con altre specie
- gradevole effetto cromatico
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2. Descrizione delle opere
2.1 Sistemazione Ambientale
I processi da attivare per la realizzazione dell’intervento sono:
A. ABBATTIMENTO ALBERI ED ARBUSTI ESISTENTI CON RIMOZIONE CEPPAIE
Si procederà alla bonifica della vegetazione, di alberature, arbusti e le ceppaie verranno abbattute e
rimosse, per permettere la preparazione del cantiere per la realizzazione dell’intervento. Le essenze da
abbattere sono n°13 di Junglas Regia. La ceppaia e i materiali di risulta dello scavo verranno smaltiti in
apposita discarica
Elaborato OA01_OA02
B. POTATURE SPECIE ARBOREE
Gli esemplari da potare si identificano nel filare ad ovest dell’area di intervento lungo il fossato esistente.
Si tratta di 26 esemplari di Carpinus betulus, la cui potatura dovrà essere tale da permettere il transito
dei mezzi lungo la nuova sede carrabile progettata di accesso ai vai capannoni.
Nelle vicinanze dell’accesso al capannone adibito alla vendita ed incubatore si trovano invece 2
esemplari di Junglas regia la cui potatura dovrà essere tale da permettere la facilità di gestione e
manutenzione.
Elaborato OA01
C. DECESPUGLIAMENTO FOSSATI
Il decespugliamento delle scarpate dei fossati e di pianori invasi dai rovi, arbusti ed erbe infestanti, verrà
eseguito con idonei mezzi meccanici con asportazione degli apparati radicali e del materiale di risulta e il
loro trasporto in discarica. Elaborato di riferimento: OA01
2.2 Opere a verde
I processi da attivare per la realizzazione dell’intervento sono:
A.
IMPIANTO ALBERI ED ARBUSTI
La messa a dimora dipende dalle caratteristiche fisiche delle alberature, conseguentemente l’apertura
della buca e l’utilizzo del palo/i tutore/i con idonea legatura, sono stabiliti in base al tipo di alberatura.
Le alberature messe a dimora sono complessivamente n°115.
Posizione e tipologia specie, Elaborato di riferimento: OA03,OA04
B
IMPIANTO TAPPETO ERBOSO
L’impianto sarà preceduto dalle seguenti operazioni di sistemazione del piano di semina: l’eliminazione
dei sassi, materiali impropri alla vegetazione e di quant’altro di inadatto per le operazioni di cultura,
diserbo chimico, eventuale stesa e modellazione di terra di coltivo ed infine concimatura con concimi
inorganici. Si procederà alla formazione di un tappetto erboso monolitico o polifitico.
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3. Tabella stagionale
IMPIANTO
G
F
M
ALBERATURE
Sempreverdi (in toppa)
Spoglianti ( radice
nuda)
Spoglianti (in toppa)
TAPPETO ERBOSO
diserbo totale
concimazione 10-15gg
prima della semina
semina
MANUTENZIONE
Potatura alberature
Sfalcio tappeti erbosi
Irrigazione
1° ordine
2° ordine
3° ordine
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A
M
G
L
A
S
O
N
D
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4. Cronoprogramma opere ambientali
OPERE
G
F
M
A
PREPARAZIONE DEL TERRENO
diserbo totale 2v. dist. 20 gg
scasso
livellamento
MESSA A DIMORA DELLE PIANTE
alberature e arbusti
scavo buche
riemp. parziale buche
1° potatura di impianto
posa pianta
riempimento con concimi
pali tutori
sconcatura
innaffiatura
TAPPETO ERBOSO
diserbo totale 2v. dis. di 20 gg
concimazione di fondo
fresatura
I° rastrellamento
semina
II° rastrellamento
rullatura
innaffiatura
I° taglio a 10 cm
1° ordine
2° ordine
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M
G
L
A
S
O
N
D
G
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M
A
M
G
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A
S
O
N
D
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D. CONCLUSIONI
Tutti i materiali da utilizzarsi per le diverse categorie di lavori e per ogni intervento, dovranno essere:
- conforme alle norme ed alle leggi in vigore,
- conformi al regolamento edilizio,
- attuati secondo i capitolati speciali d’appalto e capitolato speciale per la sicurezza,
- rispettare il piano di sicurezza e coordinamento,
- conformi alle predisposizioni del direttore dei lavori,
- conformi alle predisposizioni del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l’esecuzione dei
lavori e della presente relazione tecnico specialistica.
I particolari fin qui omessi si potranno desumere dagli elaborati grafici allegati , o integrati dalla direzione dei
lavori in corso d’opera.
OPERE AMBIENTALI
Arch. Silvia Rizzo
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