DataProtection Manager HP Proliant DataProtection Manager HP

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DataProtection Manager HP Proliant DataProtection Manager HP
System Center
DataProtection Manager
HP Proliant
&
Data Protection Storage Servers
Table of Contents
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
STRATEGIA:
DPM, la via più rapida
per la protezione
continua dei dati a
basso costo
PARTE 1: STRATEGIA
DATA PROTECTION MANAGER:
LA VIA PIÙ RAPIDA PER LA PROTEZIONE CONTINUA DEI
TECNOLOGIA:
DPM 2006, panoramica
tecnica
IMPLEMENTAZIONE:
Ripristino dei dati,
un mercato in rapida
evoluzione
DATI A BASSO COSTO
DPM, una nuova soluzione per il backup e una
protezione quasi continua dei dati, è parte della
strategia di Microsoft denominata Distributed
Universal Storage. Il suo obiettivo è quello di rendere
accessibili a tutti le tecnologie più avanzate,
attraverso un approccio standardizzato e una
estesa rete di partnership.
>> di Catherine China
OFFERTA CONGIUNTA:
DPM e soluzioni HP
ProLiant Data
Protection Storage
Server: i server per
l’archiviazione di HP
vengono potenziati da
DPM
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
WindowsITPro
www.iTProeurope.com
Al giorno d’oggi, le aziende non possono far fronte ad una perdita
di dati mission-critical , in quanto le informazioni rappresentano l’asset
di maggior valore della propria attività. Molte di queste aziende hanno già
compreso che una importante soluzione di backup è essenziale alla loro
sopravvivenza. Quando le necessità di archiviazione dei dati si sono fatte
sentire (a causa della proliferazione dei file server, dell’incrementata capacità di archiviazione dei server stessi…), gli ambienti di business hanno
dovuto sempre più confrontarsi con una doppia sfida, vale a dire il costo
dei backup da una parte e il tempo impiegato dalle procedure di ripristino
dall’altra.
Secondo Justin Alderson, Emerging Servers Sales Manager di Microsoft,
“L’anno scorso, il 42% delle procedure di ripristino non sono state completate con successo”. Per questa ragione Microsoft ha sviluppato DPM
per aiutare le aziende a ridurre i costi e massimizzare la produttività
relativamente alle procedure di backup.
1
PARTE 1
Tre domande a Justin Alderson
“Emerging Servers” Sales Manager, Microsoft
Quale posto occupa il DPM nella vostra strategia
Distributed Universal Storage?
Justin Alderson: la nostra strategia di archiviazione viene
chiamata “Universal” in quanto noi, di Microsoft, vogliamo rendere accessibili a tutti le più sofisticate ed
avanzate tecnologie ad un prezzo ragionevole. Stiamo
facendo questo come produttori di software, ma anche
attraverso una rete estesa di partner e sviluppatori di soluzioni di storage OEM end-to-end standardizzate e non
proprietarie che possono andare incontro ad ogni necessità aziendale. Il termine “Distributed” sta a significare che, con le nostre soluzioni di storage, siamo in
grado di proteggere i dati presenti nella sede centrale
così come quelli degli uffici periferici, assicurando ad
entrambi lo stesso livello di servizio. Noi crediamo che
una buona architettura di storage dovrebbe essere in
grado di inviare informazioni ovunque, verso workstation, laptop, o smartphone attraverso le tre tecnologie
chiave: replica asincrona dei dati, caching, e visualizzazione (VSS). Il DPM sposa perfettamente questo
concetto di architettura di archiviazione universale distribuita.
Quale posto occupa la protezione continua dei dati in
un piano di ripristino?
Justin Alderson: Ci sono due tipi di operazioni di ripristino dei dati che vengono richieste da diversi scenari: i
disastri fisici (fuoco, inondazioni…) che possono causare grosse perdite di dati, ed i disastri “logici”, ad esempio una cattiva gestione di un file da parte degli utenti e
conseguente perdita di dati o infezione virale. Questi
Justin Alderson: La protezione dei dati è un componente chiave e fondamentale dei piani di ripristino. Un
rapido ripristino dei dati di business archiviati nei server
di applicazioni o nei file server eviterà la perdita di profitti derivanti dal downtime, o arresto delle attività. Ogni
azienda dovrebbe porre a se stessa la seguente fondamentale domanda prima di installare il DPM: “Quali
sono i dati maggiormente critici per i miei affari?”
Quindi, dovrebbero usare il DPM per definire il livello di
servizio necessario ad assicurarsi una ottima protezione
dei dati.
Data Protection Manager è una soluzione di backup basata su disco che estende la famiglia Windows Server e incorpora la propria nuova visione di archiviazione dei dati
universale distribuita sulle piattaforme Windows. Questa
soluzione giunge al momento giusto nel mercato, secondo quanto afferma Ben Matheson, DPM Product
Manager di Microsoft: “Più del 50% dei nostri clienti
hanno affermato che le loro soluzioni di backup non corrispondono alle loro necessità”. In aggiunta, più di
60.000 clienti di Microsoft hanno scaricato la versione
beta di DPM, il che dimostra chiaramente che sono alla ricerca di soluzioni alternative per i loro backup. Non è il
primo tentativo compiuto dal gigante di Redmond di
entrare nel mercato dello storage. Infatti, Microsoft ha
In che modo DPM aiuta la protezione continua dei
dati?
2
diversi scenari richiedono diversi metodi di ripristino. Il
DPM fornisce una protezione quasi continua dei dati in
modalità asincrona e in questo modo si rivolge specificatamente ai disastri logici. Questa soluzione consente
di definire differenti livelli di servizio (SLA) a seconda,
per esempio, che si effettuino copie dei dati ad intervalli
di un’ora, piuttosto che offrire una protezione pressoché continua dei dati. L’approccio di replica dei dati sincrona in tempo reale viene maggiormente preferito
dalle grandi aziende che cercano di proteggere i propri
data center. Generalmente, le piccole e medie imprese
non si dotano di particolari architetture per il backup. Il
più delle volte hanno implementato nei propri siti remoti (gli uffici periferici) sistemi di backup a nastro con
una finestra di ripristino di 24 ore. Il DPM potrà dare a
queste aziende la possibilità di incrementare il proprio
livello di servizio attraverso un rapido ripristino dei dati,
a basso costo.
SPECIAL ISSUE
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
deciso di occuparsi di questo mercato tre anni fa, e da allora la sua esperienza è dinamicamente e continuamente
cresciuta, come mostrano i dati al riguardo. Secondo
IDC, la piattaforma Windows guida ora il mercato del
backup & recovery in termini di profitti generati (circa un
miliardo di dollari). Inoltre, Windows viene preferito a
UNIX come piattaforma di hosting per le unità di archiviazione esterna in fibra e sta conquistando una posizione di testa nel mercato iSCSI. D’altra parte, Windows
Storage Server è diventata la piattaforma di riferimento
per gli ambienti di storage NAS, con più del 53% del segmento di mercato conquistato negli ultimi tre anni.
“DPM è un componente chiave della nostra strategia
Distributed Universal Storage. Questo prodotto è stato
sviluppato basandosi su più di tre anni di feedback con i
nostri clienti e i nostri partner, e sui nostri obiettivi di migliorare la scalabilità, la sicurezza e la gestione secondo
quanto richiesto dalle linee di business”, afferma Bob
Muglia, Senior VP della Windows Server Division.
Infatti, il DPM non sembra simile a nessun’altra soluzione
di backup oggi disponibile, e la ragione di questo è semplice. Sin dall’inizio, è stato interamente ed esclusivamente progettato per eseguire copie dei dati su disco e
non su nastro, come nel caso della maggior parte dei produttori. Ben Matheson ricorda che il “DPM è definitivamente una completa soluzione di backup, con una completa licenza di application server, e non è una nuova
caratteristica o funzionalità di Windows Server 2003”.
Questa soluzione si concentra inizialmente sul backup e
la protezione dei file server, ma le future release supporteranno anche i backup dei database SQL Server e dei sistemi di posta Exchange.
Un supplemento, non una alternativa ai
backup basati su nastro
“Non bisogna equivocare. Il DPM non è stato pensato per
sostituire i backup basati su nastro, ma per agire come
soluzione complementare”, dichiara Ben Matheson.
Secondo il DPM Product Manager di Microsoft: “Il 90%
delle operazioni di ripristino vengono eseguite entro 30
giorni dalla data di cancellazione di un file. In media, i
clienti mantengono snapshot dei dischi per 30 giorni.
Perciò, è durante questo intervallo di tempo che il DPM
verrà utilizzato per il ripristino dei dati”. Questo ripristino può essere portato a termine in pochi minuti,
mentre ci possono volere delle ore utilizzando le unità a
nastro. Il punto cruciale è rappresentato dal fatto che il
DPM opera in modo “naturale” con altri prodotti e soluzioni di Microsoft presenti all’interno dell’organizzazione, e questo fa la differenza. Ad ogni modo, il successo
del produttore di software fa ancor più leva sulla sua strategia multi-partner, offrendo ai clienti una grossa possibilità di avere una soluzione di backup che corrisponda
alle proprie necessità, al costo più basso possibile. Come
primo partner di questo “dream team”, HP presenterà al
mercato la famiglia ProLiant DataProtection Storage
Server, una nuova soluzione di backup basata su disco
per dati immediatamente disponibili, che integra il DPM
per la protezione quasi continua dei file server Windows.
>> DPM È DEFINITIVAMENTE UNA COMPLETA
SOLUZIONE DI BACKUP, CON UNA COMPLETA
LICENZA DI APPLICATION SERVER, E NON È UNA
NUOVA CARATTERISTICA O FUNZIONALITÀ DI
WINDOWS SERVER 2003
D’altra parte, Quantum ha annunciato l’arrivo del proprio prodotto DPM 5500, un sistema di backup di dati immediatamente disponibili costruito anch’esso su DPM,
che offre una architettura di archiviazione a più livelli ad
un prezzo attraente. Fujitsu-Siemens prenderà anch’essa
parte a questa iniziativa con il sistema FiberCAT N40DPM, una soluzione di protezione dei dati che li rende
immediatamente disponibili per i server di file. Questo è
solo l’inizio, e molti partner hanno già espresso il proprio
interesse per la costruzione di sistemi pronti all’uso basati sulla soluzione DPM.
Con l’introduzione del DPM, Microsoft continua a credere che, nel futuro, le operazioni di backup e ripristino
faranno leva sui dischi, e sostituiranno la tecnologia di archiviazione su nastro. Quattro grandi ragioni supportano
questa visione:
IT Media – 2006
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PARTE 1
DPM, un componente chiave
della famiglia Windows Server 2003
DPM è un componente chiave della famiglia di prodotti
Windows Server 2003, e fa leva su molti dei suoi vantaggi, come l’Active Directory, per assicurare il rilevamento automatico di tutti i server presenti all’interno di
una organizzazione. Ad ogni modo, non ci dovrebbero
essere ambiguità rispetto a questo, come afferma Ben
Matheson, DPM Product Manager di Microsoft: “DPM
verrà venduto come un singolo prodotto di backup dei
dati basato su disco progettato per eseguire il backup di
tutti gli ambienti Windows, in special modo Windows
Server 2003 R2”. Da notare che si dovrà attendere la seconda metà del 2007 e la versione 2.0 di DPM per avere
una soluzione di backup e ripristino che supporti i database di SQL ed Exchange. Sebbene DPM sia stato progettato per risolvere diverse necessità di backup per le
aziende di ogni dimensione, per i backup basati su disco
dei data center, o per i backup dei siti remoti, ci sarà una
singola versione di DPM in grado di supportare diversi
scenari di backup. I diversi partner (HP, Computer
Associates, Commvault) saranno responsabili della vendita di soluzioni pre-pacchettizzate per andare incontro
a specifiche richieste. Per esempio, Symantec/Veritas ha
sviluppato un agent, denominato “Backup Exec 10d”,
per proteggere le installazioni DPM negli ambienti di
• La riduzione di costi relativi alle operazioni di backup
basate su disco.
• Il risparmio del tempo relativo alle operazioni di
backup e ripristino.
• La continua copia e protezione dei dati, che è altrimenti impossibile da realizzare con i nastri.
• La capacità data all’utente finale di eseguire da sé operazioni di ripristino dei propri dati.
prende meglio perché una soluzione come DPM sia così
importante. Con DPM, Microsoft mantiene la sua prima
promessa di ridurre il TCO (costo totale del possesso) riguardante le operazioni backup e ripristino in ambiente
Windows. “La nostra visione a lungo termine consiste nel
trarre vantaggio dalle partnership per fornire ai nostri
clienti soluzioni di archiviazione in ambiente Windows
basato sugli standard dell’industria. Noi cerchiamo di offrire loro una tecnologia di backup allo stato dell’arte, ad
un prezzo davvero competitivo. Soluzioni che sono inoltre compatibili con un alto numero di PC, server e
array di storage presenti nel mercato”, spiega Justin
Riduzione dei costi di backup
Quando si viene a sapere che quasi il 70% dei costi di backup sono dovuti essenzialmente a fattori umani, si com-
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SPECIAL ISSUE
grandi dimensioni, ed ottimizzare l’amministrazione dei
sistemi DPM e il ripristino dei dati archiviati nei server
DPM. La soluzione DPM verrà anche commercializzata
attraverso ampi canali di distribuzione, attraverso sistemi di backup di dati immediatamente disponibili (HP,
Quantum, Fujitsu Siemens). Dal lato amministrativo, va
notato che questa soluzione verrà licenziata con un package di gestione MOM per il monitoraggio di tutti i server DPM. Il che significa che gli amministratori saranno
in grado di controllare da posizione centralizzata la protezione dei dati a livello di intera azienda, ottenendo indicatori chiave sullo stato operativo dei diversi server
DPM, o persino conoscere le prestazioni dei
server…Dal lato utente andrà notato che DPM è completamente integrato con Windows XP e Office 2003. In
modalità “self-service”, gli utenti saranno in grado di ripristinare indipendentemente precedenti versioni dei
propri file in caso di danneggiamento. La release 1.0 di
DPM è disponibile al costo di 950 dollari (circa 930
euro), e include una licenza server e tre licenze operatore.
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
Alderson. Questo nuovo ecosistema basato sulle partnership e sugli standard darà a Microsoft l’opportunità di
dimostrare che, oggi, il DPM è in grado di gestire i backup ad un costo di molto inferiore rispetto alle altre piattaforme proprietarie disponibili sul mercato, sia quando
si parla di architetture complesse come le SAN sia
quando si parla di backup di macchine remote. Oggigiorno, un sistema proprietario di backup basato su
disco (che includa il software ed il sistema operativo), si
stima abbia un costo di circa 45.000 euro per 1 TB di dati.
DPM viene commercializzato a un costo medio di 950
euro con una licenza server e 3 licenze operatore.
“Grazie ai nostri partner HP, Quantum, Dell, e Fujitsu
Siemens, siamo in grado di offrire una soluzione di
backup per un TB di dati costruita su DPM e Window
Storage Server a meno di 6.000 euro”, spiega Bob Muglia.
Ottimizzare le procedure di ripristino con DPM
Oggigiorno, le aziende hanno molto bisogno di poter
contare sul ripristino dei propri dati. Sorprendentemente, molte di queste non sono soddisfatte dei loro
esistenti sistemi di backup. La prima ragione è che il
tempo che occorre dedicare al ripristino dei dati archi-
>> OGGIGIORNO, LE AZIENDE HANNO
MOLTO BISOGNO DI POTER CONTARE SUL
RIPRISTINO DEI PROPRI DATI
viati su nastro, che può oscillare tra un’ora e un giorno,
si traduce in perdita di produttività. Gli amministratori IT
spendono quasi il 70% del loro tempo nelle operazioni di
mantenimento. Per la sua facilità di utilizzo, DPM elimina
le attività non produttive, come il troubleshooting dei
backup non riusciti, e dona agli utenti la capacità di ripristinare i propri file autonomamente.
“Il 50% dei clienti desidera controllare online lo stato dei
propri backup. Il DPM assicura ripristini rapidi e sicuri dei
dati con diversi livelli di servizio, e la possibilità di
controllare i backup” aggiunge Justin Alderson. Un altro
grande problema risolto da DPM riguarda la protezione
quasi continua dei dati. La maggior parte delle aziende
esegue soltanto un backup incrementale giornaliero dei
loro server di file e un backup completo durante il fine
settimana, in parte perché questi backup sui nastri riducono le prestazioni del server e si ha bisogno di tempo e
denaro. “Consentendo la registrazione e la replica delle
modifiche a livello di byte ai file, il DPM è in grado di eseguire diversi backup continui al giorno, limitando in maniera considerevole il rischio di perdere dati”, spiega
Justin Alderson. Secondo la criticità dei dati, l’amministratore IT può pianificare in maniera flessibile la
frequenza delle operazioni di copia e personalizzare la
pianificazione della protezione per specifiche sorgenti di
dati. Per di più, può rivedere ed aggiornare il proprio
piano per la protezione dei dati quando desidera. DPM è
stato progettato per proteggere le aziende dai potenziali
guasti hardware che possono accadere nei server di produzione o nella rete. L’agent DPM registra e duplica automaticamente i dati di ogni server di produzione verso
il server che esegue DPM. Se la rete smette di funzionare,
l’agent installato nel server di produzione continua a
memorizzare tutte le modifiche effettuate su questo server fino a che la connettività non viene ristabilita.
Il mezzo su cui viene effettuato è un altro fattore essenziale che concorre al costo totale dei backup. Le tecnologie basate su nastro sono diventate molto più costose ed
eterogenee: DLT, S-DLT, LTO, Mammoth. Come risultato,
le aziende non sanno più quale tecnologia utilizzare. In
aggiunta, il backup e quasi tutte le procedure di ripristino
nominate che utilizzano nastri richiedono molto tempo e
molte risorse. Laddove occorrono diverse ore per ripristinare dati contenuti su nastri, il DPM può eseguire
queste stesse operazioni in una manciata di minuti.
“Alcune piccole o medie imprese eseguono fino a 20 procedure di ripristino ogni mese, qualche volta di più. DPM
può aiutare molto, in questi casi, a risparmiare tempo e
denaro nelle operazioni di ripristino”, spiega Bob Muglia.
Non avranno più bisogno di eseguire backup completi da
un server di produzione. Il DPM fornisce la possibilità di
eseguire backup incrementali, che sono molto più rapidi
ed efficienti. “I benchmark hanno mostrato che i backup
incrementali eseguiti con DPM sono 3.7 volte più rapidi
rispetto ai sistemi di backup basati su nastro. In più, alcuni dei nostri clienti sono stati in grado di comprimere
le finestre di backup da 48 ore a soli 10 minuti utilizzando
DPM”, indica Bob Muglia. ■
IT Media – 2006
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PARTE 2: TECNOLOGIA
DPM 2006,
PANORAMICA TECNICA
>> di David Reverdy
Introduzione
La protezione dei dati, oggi
Con il termine protezione dei dati si intende indicare il
processo di copia e/o archiviazione dei dati per poterli ripristinare nel caso di una cancellazione accidentale o di
un incidente di natura tecnica. Durante gli ultimi venti
anni, le strategie di backup utilizzate dalle aziende sono
rimaste in gran parte le stesse. Per esempio, si conta su
un esteso uso di supporti rimovibili a basso costo, che
vengono quindi trasferiti all’esterno per scopi di protezione dei dati. Il limite di questo approccio è la mancanza
di affidabilità dei backup basati su nastro e la lentezza del
trasferimento dei dati.
L’obiettivo del DPM (Data Protection Manager) è quello
di fornire una efficiente e quasi continua protezione dei
dati in modo da assicurarne un rapido ed affidabile ripristino, con lo scopo di ridurre il TCO a livello di
azienda.
nel caso di un guasto alla rete. Quindi, durante la procedura di ripristino della rete, i dati vengono copiati nel
server DPM.
• Pianificazione dei backup flessibile. È possibile pianificare la protezione di specifiche sorgenti di dati, ed
adattarla secondo le necessità di replica e secondo le
modifiche effettuate ai dati.
• Volume Shadow Copy Service (VSS). Questo servizio,
anche conosciuto come “snapshot”, abilita la copia a livello di blocchi di tutte le modifiche effettuate agli oggetti protetti nel server di produzione a partire dall’ultima replica effettuata.
• Riduzione dei backup su nastro. Il DPM è in grado di
mantenere le copie shadow (snapshot) sul disco per 30
giorni. Questo criterio consente di ridurre il numero di
backup su nastro così come il costo relativo all’acquisto
dei nastri medesimi.
Panoramica delle funzionalità del DPM
Vantaggi del Data Protection manager
• Architettura di archiviazione affidabile e veloce. Come
una soluzione di storage basata su disco, il DPM può far
leva sui benefici in termini di affidabilità assicurati dalla
tecnologia RAID (Redundant Array of Inexpensive
Disks) per proteggere i dati. Questa tecnologia offre
dei vantaggi rispetto alle unità a nastro dal momento
che crea una ridondanza all’interno dell’esistente sistema di backup.
• Una protezione dei dati più efficiente. Il DPM copia le
modifiche ai file a livello di byte. Perciò, il DPM ha un
minimo impatto sulle prestazioni del server di produzione se confrontato con un backup completo su nastro.
• Protezione contro la mancata funzionalità della rete o
di guasto hardware. L’agent DPM in esecuzione sui server da copiare conserva tutte le modifiche in memoria
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SPECIAL ISSUE
Caratteristiche del DPM
Il DPM consente alle organizzazioni di creare una soluzione di protezione a due livelli che combina la convenienza e l’affidabilità dei backup su disco a breve termine. Il DPM combina le necessità del ripristino con la
sicurezza dei nastri o altri supporti rimovibili per l’archiviazione a lungo termine.
Questo sistema a due livelli consente di ridurre i problemi associati con le soluzioni di backup su nastro, mentre permette nel contempo l’archiviazione offsite. La
Figura 1 mostra una implementazione di esempio di
questo approccio a due livelli.
Nota: una integrazione nell’infrastruttura Active Directory
è necessaria per sfruttare tutte le caratteristiche di questa
soluzione.
■
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Active Directory
Protezione dei dati con il DPM
Il server DPM fornisce una protezione dei dati basata su disco, a breve
termine, per i dati archiviati sui file
server. Questa release non protegge
prodotti specifici come SQL Server o
Exchange. Questa caratteristica verrà
supportata nella versione 2, pianificata per il primo trimestre del 2007.
Tape
backup
DPM server
File servers
Figura 1. Panoramica dell’architettura del DPM
La Figura 2 mostra il processo di protezione dei dati standard del DPM.
Questo processo si divide nei passi seguenti:
1. I dati da proteggere devono essere selezionati nella
console del DPM nel file server.
2. Il primo passo consiste nella creazione di una copia
completa dei dati selezionati nel server DPM.
3. Per fornire protezione continua ai dati, il DPM sincronizza la replica dei dati su base regolare pianificata.
4. Copie Shadow delle repliche vengono create su base
regolare pianificata per mantenere più versioni dei dati
copiati.
Nota: Per abilitare il ripristino dei dati protetti direttamente da parte dell’utente finale, è necessario modificare lo
schema Active Directory (il DPM aggiunge una classe “msSRVShareMapping” e due attributi “ms-BackupSrv-Share”
e “ms-ProductionSrv-Share”).
■
Concetti chiave del DPM
Per comprendere come opera il DPM, è necessario presentare i seguenti quattro concetti chiave del DPM.
Gruppi di protezione (Protection Groups)
Nel DPM, i gruppi di protezione vengono utilizzati per
gestire la protezione dei dati sui file server. Un gruppo di
protezione è una collezione di dati che condividono la
stessa configurazione di protezione.
Un gruppo di protezione può includere le sorgenti di
dati da diversi volumi su multipli file server, come
Ripristino dei dati con DPM
Le operazioni di ripristino dei dati possono essere eseguite attraverso la DPM Administrator Console o direttamente dagli
DPM server
utenti attraverso l’interfaccia di
Windows Explorer o da qualsiasi applicazione Office 2003. Vedere la
Figura 3.
Il processo di ripristino si divide nei
seguenti passi:
1. Una precedente versione dei dati
da ripristinare deve essere selezionata da una copia shadow nel server DPM.
2. Il DPM ripristina una copia dei dati
selezionati nel suo punto di origine o in una diversa cartella specificata dall’utente.
File server
Shadow copy created at 02:00
Replication Synchronization
Shadow copy created at 08:00
Figura 2. Processo di protezione dei dati
IT Media – 2006
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PARTE 2
User
File server
Shadow Copies
Recovered data
Figura 3. Processo di ripristino dei dati
nello stesso server ad intervalli regolari.
È possibile pianificare l’intervallo di sincronizzazione dei
dati attraverso la DPM Administrator Console o iniziare
manualmente il processo di sincronizzazione. Vedere la
Figura 5.
Applicazione dei dati modificati
Tra due sincronizzazioni, l’agent DPM in esecuzione nel
file server registra tutte le modifiche effettuate ai dati
protetti in un file “synchronization log”. Questo file viene
trasferito nel server DPM, il quale replica le modifiche ai
dati seguendo le indicazioni del file stesso. Vedere la
Figura 6.
Figura 4. Distribuzione dei dati all’interno dei gruppi di
protezione
DPM server
Initial replication
Synchronization
of data
File servers
Figura 5. Sincronizzazione dei dati protetti
mostrato nella Figura 4. Ad ogni modo, tutti i dati protetti
nello stesso volume devono risiedere nello stesso
gruppo di protezione. Vedere la Figura 4.
Sincronizzazione della replicazione
Nel DPM, una replicazione iniziale completa dei dati da
proteggere viene eseguita nel server DPM. Il processo di
sincronizzazione abilita l’aggiornamento dei dati protetti
8
SPECIAL ISSUE
Shadow Copy
Questa tecnologia è stata implementata per molti anni
nei mainframe IBM ed assicura un rapido ripristino dei
dati protetti. Il DPM fa leva sul servizio Shadow Copy per
creare copie delle repliche. Gli utenti possono così accedere a diverse versioni delle repliche.
Il DPM può archiviare un massimo di 64 copie shadow
per ogni volume in un gruppo di protezione. Quando
questo limite viene raggiunto, le vecchie copie shadow
vengono automaticamente cancellate e sostituite da
quelle nuove. Vedere la Figura 7.
La sicurezza dei dati sul server DPM
Bisognerebbe aver chiaro in mente che il DPM non è
stato progettato per sostituire gli strumenti di backup basati su nastro, ma per offrire un nuovo approccio allo
scopo di ridurre la perdita dei dati. In più, il DPM rappresenta uno “SPOF” (Single Point of Failure, o singolo
punto di rottura), dovuto alla sua mancanza di ridondanza. Questo difetto può essere risolto in svariati modi,
che possono variare a seconda delle necessità delle organizzazioni.
Archiviazione dei dati dei server DPM
Questa soluzione consiste nel backup dei server DPM su
nastro attraverso software specifico di backup. Il principale beneficio di questo approccio è che riduce in maniera significativa il carico di lavoro dei file server così
come il numero di nastri richiesti. Vedere la Figura 8.
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DPM server
File server
Ad ogni modo, questa soluzione rappresenta solo una risposta parziale all’obiettivo di assicurare la ridondanza del server
DPM. Questo approccio normalmente ha
un ritardo di 24 ore rispetto al backup dei
dati, dal momento che il più delle volte la
copia dei dati viene fatta una volta al
giorno.
Nel caso di un guasto al DPM, il ripristino
dei dati può contare su un backup vecchio
di 24 ore, il che causerà la perdita di tutti i
dati replicati dopo l’ultimo backup.
Per di più, è essenziale scegliere il giusto
strumento di backup al fine di ottimizzare il
tempo necessario al ripristino della normale attività nel caso di un guasto al DPM.
Due tipi di prodotti sono disponibili sul
mercato, cioè:
Synchronization log
Transferred logs
Replication
Figura 6: Le modifiche ai server protetti vengono gestite attraverso account
DPM server
Shadow copies
Replication
• Software di backup che non supporta
VSS: è necessario utilizzare il tool “DPMFigura 7. Copie shadow delle repliche
BACKUP”, incluso nel DPM, per preparare le copie shadow e il database DPM
per fare il backup dello stesso su nastro.
Quando viene eseguito, DPMBACKUP archivia le inforserver DPM. Ad ogni modo, questo approccio non è posmazioni nella cartella “Microsoft Manager\DPM
sibile con software che non supporta il DPM. In questo
Volumes\ShadowCopy\DatabaseBackups”.
caso, è possibile eseguire lo strumento “FsPathMerge”
• Software di backup che supporta VSS: tutte le operaper rendere utilizzabili i dati ripristinati.
zioni di backup vengono eseguite dal software di backup. Il beneficio principale è rappresentato dal fatto
Alta disponibilità dei server DPM
che i dati vengono archiviati in maniera che le operaLa soluzione migliore consiste nel proteggere il server
zioni di ripristino diventino semplice e minime. Al moDPM per assicurare la sua disponibilità e un immediato
mento, Symantec BackupExec e Yosemite Backup
ripristino della sua attività nel caso di guasto al sistema o
Advanced sono i due prodotti principali supportati da
di incidente. Il prodotto certificato da Microsoft “DoubleDPM.
Take” di Sunbelt Software esegue una replica in tempo
reale e il failover dei dati tra server Windows 2003. Vedi
Ripristino dei dati da un server DPM
Figura 9.
In generale, questo processo di ripristino viene eseguito
solo nell’evento di un guasto hardware. Ad ogni modo,
Quando si implementa una soluzione come questa, si
una richiesta di ripristino può essere fatta da un utente
dovrebbe continuare ad eseguire i backup su nastro dal
che desidera avere i file non disponibili nelle copie shaserver DPM in modo da soddisfare più facilmente le ridow.
chieste degli utenti che desiderano avere file disponibili
Il ripristino dei dati da un software che supporta DPM
in copie shadows sul server DPM.
viene eseguito senza alcuna azione diretta da parte del
IT Media – 2006
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PARTE 2
Backup server
DPM agents
File servers
DPM server
running backup
agent
Backup tape library
Figura 8. Infrastruttura di backup
Monitoraggio dei server DPM
Una volta completati i passi necessari ad assicurare la
protezione dei dati, gli interventi da compiere sono ridotti. Ad ogni modo, resta necessario monitorare l’attività DPM in modo da prendere provvedimenti in caso di
guasto che possa compromettere la protezione dei dati.
Ci sono due modi per monitorare i server DPM.
Monitoraggio attraverso la DPM Administrator
Console
La principale attività di controllo eseguita nella DPM
Administrator Console consiste nella visualizzazione dei
registri degli avvisi di azioni come la gestione delle unità
disco fisso, la sincronizzazione delle repliche e lo stato
degli agent nei server protetti.
Nota: In aggiunta, è possibile configurare la console in
modo da notificare diversi tipi di avvisi via posta elettronica.
■
Monitoraggio del DPM in MOM 2005
Il DPM Management Pack per MOM 2005 permette di integrare il monitoraggio del DPM in MOM. Dalla MOM
Operator Console, è possibile monitorare i server DPM
così come tutti i componenti della infrastruttura per
controllare eventuali possibili guasti tecnici che possono
influire sulla protezione dei dati (prestazioni della rete,
sistemi operativi, server SQL).
Architettura tecnica
Implementazione: installazione del sistema e distribuzione
Per implementare una infrastruttura DPM, devono essere
rispettati i seguenti requisiti:
Sistema operativo
Il server DPM deve essere eseguito su uno dei seguenti
sistemi operativi:
• Windows Server 2003 con Service Pack 1 o
successivi
• Windows Storage Server 2003 con Service
Pack 1 o successivi
DPM server
DPM agents
Nota: il DPM non supporta sistemi operativi a
64-bit. Ad ogni modo, il DPM può essere installato
su sistemi operativi a 32-bit eseguiti su architettura hardware a 64-bit.
■
Backup server
Backup tape library
File servers
Double-Take server
Figura 9. Alta disponibilità della infrastruttura di backup
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SPECIAL ISSUE
Componenti addizionali
Prima di implementare il DPM su un server, è
necessario impostare diversi componenti:
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Tabella 1. Requisiti hardware per un server DPM
Componenti
Minimo
Raccomandato
Processore
550 MHz
1 GHz o superiore
Memoria
512 MB RAM
1 GB RAM
Spazio su disco per l’installazione del DPM
Installazione del software: 1260 MB
Database: 900 MB
Spazio su disco per il backup dei dati
1,5 volte la dimensione
dei dati da proteggere
• IIS (Internet Information Server) 6.0
• Microsoft SQL Server 2000 (Standard o Enterprise
Edition) con Service Pack 3 o successivi
• Microsoft SQL Server 2000 Reporting Services
(Standard o Enterprise Edition) con Service Pack 1 o
successivi
Nota: i componenti menzionati verranno automaticamente
installati dal DPM, se non già presenti, durante la procedura
di installazione. Il DPM viene fornito con una versione limitata di SQL 2000, che è necessaria per operare con questa soluzione.
■
Ruolo del server DPM
Il DPM dovrebbe essere eseguito su un server membro
dedicato e non può essere implementato su un domain
controller. È consigliabile non consentire ad esso ruoli
addizionali (application server, MOM…).
Requisiti Hardware
Il server DPM dovrebbe avere almeno due dischi fissi. Il
primo dovrebbe essere dedicato al sistema operativo e al
software DPM. Il secondo disco dovrebbe ospitare i dati
da proteggere. Idealmente, i componenti del sistema dovrebbero essere installati in una architettura RAID 1 ed i
dati da proteggere in una configurazione RAID 5.
La Tabella 1 elenca i requisiti hardware di un server DPM.
Configurazione dei server protetti da DPM
Il DPM è in grado di proteggere i seguenti tipi di infrastrutture:
• File server che eseguono sistemi operativi a 32 bit sui
quali è installato il DPM agent.
• File server che eseguono Services for UNIX o Services
for NFS. Ad ogni modo, il DPM non supporta la
Da 2 a 3 volte la dimensione dei
dati da proteggere
denominazione dei file con distinzione tra maiuscole e
minuscole.
• File server con infrastrutture di archiviazione DAS
(Direct Attached Storage) o SAN (Storage Area
Networking).
• Server che agiscono come file server e domain controller.
Nota: La versione corrente del DPM non è in grado di
proteggere cluster, server DPM, e file server a 64 bit.
■
Pianificare la distribuzione del DPM
L’implementazione del DPM richiede una infrastruttura
di rete così come un dominio Active Directory. Tutti i server protetti dovrebbero essere membri di un dominio
Active Directory 2000 o 2003.
Il DPM è in grado di supportare reti semplici o complesse
e topologie Active Directory comprendenti diversi domini e diversi siti remoti. Ad ogni modo, prima di implementare il DPM nella propria organizzazione, è importante controllare il suo impatto nella infrastruttura
esistente. Questo dipende dalle capacità della rete, dalla
quantità di dati da proteggere e dalla percentuale di dati
modificati.
Il DPM non opera come uno strumento di backup tradizionale, dal momento che i backup del DPM sono basati
sulle modifiche a livello di byte e non a livello di file. Per
questo motivo, in certe circostanze, il tasso di modifica
dei dati è più lento rispetto ai backup incrementali
convenzionali.
Per controllare la capacità di archiviazione necessaria per
proteggere correttamente i dati, è possibile utilizzare la
formula seguente:
IT Media – 2006
11
PARTE 2
Per saperne di più:
• http://www.microsoft.com/windowsserversystem/dpm/default.mspx
• http://www.microsoft.com/technet/prodtechnol/dpm/proddocs/07d01d48-263c-4da4-9a1f-0986155f5df4.mspx
• http://www.microsoft.com/technet/prodtechnol/mom/mom2005/maintain/5560e32e-8496-420f-aa74473b5b6c155f.mspx
• http://www.microsoft.com/technet/community/newsgroups/dgbrowser/en-us/default.mspx?dg=microsoft.public.dataprotectionmanager
• http://www.microsoft.com/windowsserversystem/dpm/download/default.mspx#ECAA
• http://www.nsisoftware.com/what-we-offer/double-take/
• http://www.yosemitetech.com/products/advanced/options/dpm.htm
• http://www.hp.com/go/dpss
Capacità dello spazio su disco = dimensione dei dati da
proteggere + (dimensione della copia shadow x il periodo di mantenimento della stessa)
Nota: questa stima può variare se i dati da proteggere includono una sostanziale quantità di file che devono essere
copiati di frequente. In questo caso, il tasso di modifica dei
dati può essere più alto rispetto a quello di un backup incrementale. Occorre essere prudenti con un tasso di modifica dei
dati maggiore di 1,5 o 2 volte rispetto a quello indicato nel
proprio backup incrementale.
■
12
Questo approccio ridefinisce il ruolo degli amministratori e a questi aggiunge attività di monitoraggio diminuendo nel contempo quelle operative. Infatti, il DPM
consente agli amministratori di dedicare più tempo al
monitoraggio del processo di protezione dei dati e meno
tempo alla archiviazione e al ripristino degli stessi.
Conclusioni
Il DPM rappresenta una soluzione ideale se implementato all’interno di una topologia Active Directory dotata
di client allo stato dell’arte (Windows XP Service Pack 2).
Questa configurazione consente di far leva su tutte le sue
caratteristiche, che sono decisive quando confrontate
con altri prodotti identici disponibili sul mercato. ■
Come nuovo prodotto lanciato pochi mesi fa, Data
Protection Manager rappresenta un innovativo approccio alla protezione dei dati. Il suo obiettivo è quello di
coinvolgere gli utenti nel ripristino dei propri dati. Come
prodotto supplementare ai tool di backup convenzionali,
può essere molto utile nei casi in cui si desidera proteggere un server DPM in modo da assicurare una disponibilità continua dei dati.
David Reverdy
Senior Consultant
Avanade
SPECIAL ISSUE
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
PARTE 3: IMPLEMENTAZIONE
RIPRISTINO DEI DATI, UN MERCATO IN
RAPIDA EVOLUZIONE
>> di Pascal Creusot
Il processo di backup, un nemico
necessario che evolve
Oggi, le aziende hanno due necessità vitali: proteggere e
ancor di più ripristinare rapidamente i propri dati.
L’incrementata diversità delle sorgenti di informazioni
così come le incrementate prestazioni e soprattutto l’ubiquità delle tecnologie dell’informazione rendono necessario per gli utenti il poter accedere ai propri dati nel minor tempo possibile, persino nel caso di disastro o
guasto hardware. I manager IT, sia a livello di architettura
che a livello operativo, sono consci di queste necessità e
fanno del loro meglio per implementare soluzioni di backup e ripristino che siano il più possibile efficienti. Le soluzioni di backup sono usate più frequentemente per ripristinare dati che sono andati perduti, cancellati o
danneggiati dagli utenti. L’uso dei file copiati non rappresenta una risposta soddisfacente a questo tipo di problema, dal momento che questo tipo di operazione, che
molto spesso si traduce nel semplice ripristino di un file
o di una cartella, è onerosa in termini di tempo e di risorse. Il ripristino eseguito attraverso tecnologie di backup basate su nastro è lento e costoso. Il tempo necessario al ripristino della disponibilità dei dati varia molto
spesso da un’ora a un giorno, senza alcuna assicurazione
riguardo al fatto che i dati vengano ripristinati con successo. In questi ultimi anni, le soluzioni che eseguono
backup istantanei o “snapshot” sono apparse sul mercato
e offrono la possibilità di catturare lo stato di un disco in
un determinato istante. Le modifiche a questi riferimenti
vengono poi registrate su un altro spazio logico. Questa
modalità differenziale consente di ripristinare rapidamente un intero volume, ma anche di effettuare un ripristino parziale di alcuni specifici file o cartelle. Per ope-
rare secondo questo tipo di approccio, occorre assegnare una parte dello spazio disponibile alla gestione
delle modifiche di questi diversi stati del sistema, il che
semplifica il ripristino dei dati quando vengono richiesti
dagli utenti. Ma per rendere questo processo ancor più
dolce ed evitare di occupare risorse umane, il ripristino
di una precedente versione può essere eseguito direttamente dalla workstation dell’utente. Così, quando è necessario ripristinare una versione precedente di un file o
ripristinare un file cancellato, l’utente può eseguire
l’operazione autonomamente senza richiedere il supporto del personale tecnico.
>> LE SOLUZIONI DI BACKUP SONO USATE
PIÙ FREQUENTEMENTE PER RIPRISTINARE
DATI CHE SONO ANDATI PERDUTI, CANCELLATI O DANNEGGIATI DAGLI UTENTI
Questo approccio è sempre esistito nelle organizzazioni
sin da quando questo tipo di tecnologia lo ha reso possibile. Alcuni esempi di questo sono la gestione dei volumi
in Windows 2003 o le soluzioni NAS offerte da molti produttori di software e aziende specializzate in soluzioni di
archiviazione. Per questo motivo, questo metodo
consente di ridurre gli alti costi solitamente associati ai
backup, e nel contempo offre una soluzione affidabile
con un copia quasi in tempo reale verso una unità di archiviazione a disco. Ad ogni modo, tutto questo non ci
dispensa dall’eseguire i backup su nastro.
IT Media – 2006
13
PART 3
Domain controller
LAN
Domain
File server
DPM server
Branch offices
WAN link
LAN
Data center
File server
LAN
DPM server VPN
Internet
Branch offices
Domain 1
Domain 2
DPM server
Figure 1, 2, e 3: Nelle diverse possibili topologie, i
server DPM dovrebbero imperativamente risiedere
nello stesso dominio dei server che custodiscono i
dati da proteggere
ver DPM centrale durante il giorno, il che riduce la potenziale perdita dei dati da un giorno a una sola ora. Il
DPM inoltre protegge i file aperti durante il processo di
backup, così assicurando un completo ed affidabile backup di tutti i dati. Utilizzando uno o più server DPM per i
backup a breve termine, è possibile centralizzare la gestione della protezione dei dati ed il ripristino degli stessi.
Archiviando gli snapshot su un server DPM piuttosto che
su server di file individuali, è possibile centralizzare la
gestione ed il ripristino dei documenti archiviati su diversi server di file. Come parte della gestione centralizzata, è possibile anche utilizzare un Microsoft System
Center Data Protection Manager 2006 Management Pack
per Microsoft Operation Manager 2005 (MOM), il quale
fornisce la console MOM con le informazioni sullo stato,
la salute e le prestazioni di server DPM multipli oltre che
dei server di file che si devono proteggere. Il DPM raccoglie i dati dai server di file e questi non hanno più bisogno di un backup diretto (a livello di dati, non a livello di
sistema).
Questo approccio consente il backup dei dati su dispositivi come librerie di nastri, non solo durante la notte
quando i file sono disponibili, ma anche durante il giorno
poiché i file archiviati in un server DPM sono in uno stato
stabile e consistente. È possibile così ridurre l’impatto
della crescita dei volumi nelle architetture di backup fornendo finestre di backup estese.
>> IL DPM ABILITA LE ORGANIZZAZIONI A
CREARE SOLUZIONI DI BACKUP SU DUE LIVELLI
CHE COMBINANO I BENEFICI E L’AFFIDABILITÀ
DEI DISCHI PER I BACKUP A BREVE TERMINE
Data Protection Manager, un backup
intermedio basato su disco
Il DPM abilita le organizzazioni a creare soluzioni di backup su due livelli che combinano i benefici e l’affidabilità
dei dischi per i backup a breve termine. Utilizzando il
DPM per fornire backup a breve ternine basati su disco,
è possibile incrementare vari aspetti dell’affidabilità e
dell’efficienza del backup dei dati all’interno delle organizzazioni. È possibile fornire una protezione quasi continua dei dati allo scopo di limitare le conseguenze della
perdita o del deterioramento dei documenti elettronici.
Il DPM può eseguire backup dei dati ogni ora verso il ser-
14
SPECIAL ISSUE
Il DPM nelle organizzazioni
Esistono due metodi principali per implementare il DPM
nelle organizzazioni. Il primo metodo è basato su una
semplice topologia consistente di un server DPM
connesso attraverso una LAN ai server di file che deve
proteggere. In questo caso, i server DPM e i server di file
da proteggere dovrebbero essere membri dello stesso
dominio Active Directory (vedi Figura 1). In generale,
questa architettura convenzionale viene implementata
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
nelle piccole e medie imprese. Un altro tipo di topologia
supportata da DPM 2006 consiste di un sito centrale
connesso ad uffici periferici. In questo caso, l’infrastruttura dovrebbe essere progettata così che tutti i server di
file e i server DPM siano all’interno dello stesso dominio.
Molto spesso, questo approccio richiede una connessione VPN attraverso collegamenti WAN (vedi Figura 2).
Questi due esempi di topologia mostrano che certe regole dovrebbero essere rispettate nella costruzione delle
infrastrutture. Il server DPM dovrebbe essere implementato all’interno di un dominio Active Directory basato su
Windows 2003 o 2000, e il server DPM dovrebbe essere
membro dello stesso dominio dei server di file che deve
proteggere. Questa regola si applica a tutte le topologie
di rete. Quando si ha una architettura che prevede diversi domini separati, per esempio un ufficio periferico
che ha un nome di dominio diverso da quello del dominio dell’ufficio centrale, e si desidera proteggere i server
di file dell’ufficio periferico, bisognerebbe implementare
almeno due server DPM: uno come membro del dominio
di cui fa parte l’ufficio centrale, e l’altro come membro
del dominio dell’ufficio periferico (vedi Figura 3).
Esistono altre limitazioni come il numero di server DPM
distribuibili. Un server DPM è progettato per proteggere
fino a 6 terabyte di dati, presenti in un massimo di 30 server di file. I server che gestiscono i file sorgente possono
eseguire uno dei seguenti sistemi operativi: Windows
Server 2003 SP1, Windows Storage Server 2003 SP1 o
Windows 2000 Server SP4. Il DPM è in grado di proteggere server di file che usano diversi dispositivi di archiviazione come DAS (Direct Attached Storage), SAN
(Storage Area Network) o anche iSCSI. Si deve anche notare che il DPM al momento non supporta la protezione
dei dati custoditi su server di file in cluster, o dati provenienti da altri server DPM. Non è in grado nemmeno di
proteggere file gestiti da sistemi operativi a 64 bit. Tutti
questi aspetti devono perciò essere presi in considerazione quando si deve pianificare una architettura DPM
2006 nella propria organizzazione.
Figura 4: Le opzioni di protezione dovrebbero essere configurate al fine di limitare l’impatto del
DPM sul carico di rete. Per ottenere questo, si
deve semplicemente installare il componente di
gestione QoS e definire la massima percentuale di
allocazione per il DPM
DPM è uno strumento progettato per il backup ed il ripristino dei dati utente, vale a dire per il backup dei dati
custoditi nei server di file. Questo significa che la
soluzione DPM non è intesa per il backup del sistema
operativo o dei server di applicazioni. Questa operazione
dovrebbe essere eseguita da un software di backup capace di effettuare la copia dei volumi di sistema così
come dei componenti relativi allo stato del sistema. In
aggiunta, bisognerebbe anche pianificare il backup dello
stesso sistema DPM, dei file e dei componenti DPM, così
come del database DPM (e dei componenti SQL e SQL
Reporting).
Requisiti hardware per l’archiviazione
Data Protection Manager, una soluzione
di backup quasi continuo
Prima di installare il DPM su un server, bisognerebbe assicurarsi che tutti i componenti richiesti siano presenti.
Prima di tutto, dovrebbe essere chiaro in mente che il
Prima di tutto, si dovrebbe avere a disposizione un server
che includa una soluzione di backup e fornisca spazio su
disco sufficiente per i database SQL utilizzati dal DPM,
così come di spazio su disco per custodire le immagini e
le copie dei dati. Il processo di installazione è semplice
IT Media – 2006
15
PART 3
Figura 5: Il wizard DPM Setup fornisce una chiara
e precisa procedura per tutti i passi necessari alla
installazione. Questo controlla l’intera piattaforma
per assicurarsi che tutto i componenti software
richiesti siano installati
grazie al wizard di Setup che controlla se la macchina è in
possesso di tutte le risorse e degli aggiornamenti necessari prima di installare il DPM. Se non è così, i componenti che devono essere installati vengono menzionati
durante la procedura di implementazione sul computer
di destinazione. Quando questo passo è stato completato, è possibile eseguire il processo di installazione. Per
eseguire la protezione dei dati, il DPM utilizza il concetto
di storage pool.
Lo storage pool è un insieme di dischi nei quali il server
DPM archivia le repliche, gli snapshot e i log relativi ai
trasferimenti. Prima di avviare la protezione dei dati, occorre aggiungere almeno un disco allo storage pool.
Alcuni dischi potrebbero non contenere dati. Al fine di
preparare la protezione dei dati, il DPM cancella tutti i
>> IL DPM ESEGUE UNA COPIA COMPLETA
DEI VOLUMI PROTETTI IN UN VOLUME DISCO
DEDICATO AL BACKUP DEI DATI
Figura 6: La creazione dei gruppi di protezione
per i server mostra chiaramente il ruolo del Data
Protection Manager, così come le diverse fasi del
trasferimento dei dati
Il DPM è stato progettato per essere eseguito
su un server dedicato a questo specifico
scopo, come ad esempio un ProLiant Data
Protection Storage Server di HP. Il server non
deve essere un domain controller o un application server.
>> Joana Picq
Specialized Servers Products Manager per Microsoft EMEA
16
SPECIAL ISSUE
dati archiviati in questi dischi e li prepara impostando le
partizioni dinamiche gestite esclusivamente dal DPM. Per
questo motivo, il server DPM dovrebbe avere almeno
due dischi connessi: un disco che viene dedicato al sistema e che contiene tutti i file necessari all’avvio e all’esecuzione di Windows, così come dei componenti dell’applicazione DPM, e un secondo disco dedicato allo
storage pool. Per gli scopi del DPM, un disco viene definito come qualsiasi dispositivo di archiviazione che si
manifesti come disco in Windows Disk Management. Il
DPM non aggiunge dischi contenenti file di avvio, file di
sistema o componenti dell’installazione DPM allo storage pool. In aggiunta, i dischi rimovibili come i dischi esterni connessi attraverso porte USB o Firewire (IEEE
1394) non possono essere usati da DPM.
Come accade per i volumi, si noterà che il DPM utilizza
diversi spazi di archiviazione. Gli spazi allocati per le repliche rappresentano almeno 1,5 GB, ma questa dimensione viene calcolata secondo il più piccolo di due para-
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
metri, vale a dire 1,5 volte la dimensione dello spazio allocato nel volume protetto o la dimensione totale del volume protetto. Lo spazio allocato per gli snapshot rappresenta il 20% dello spazio assegnato alle repliche, con
un minimo di 550 MB. Quindi deve esserci dello spazio
assegnato ai registri di sincronizzazione (synchronization
log), che utilizza il 10% della dimensione del volume protetto, con un minimo di 500 MB.
Come opera il DPM
Il DPM esegue una copia completa dei volumi protetti sul
volume disco dedicato al backup dei dati. Ma per far
questo, il DPM esegue diversi tipi di operazioni che includono la replicazione, gli snapshot, la sincronizzazione
o anche il controllo di consistenza. L’ordine cronologico
delle operazioni è il seguente: primariamente, i dati sorgente vengono selezionati dal server di file da proteggere. Quindi, per iniziare la protezione dei dati, il DPM
crea una copia completa (conosciuta come replica) dei
dati sorgente selezionati sul server DPM. Per fornire la
protezione continua dei dati, il DPM sincronizza ogni replica con i dati sorgente su base pianificata. Quando una
replica viene aggiornata, questa sostituisce la replica precedente. Per supportare il ripristino dei dati, il DPM crea
una copia temporizzata della replica (conosciuta come
copia shadow o snapshot) in maniera ricorrente pianificata. Il DPM è in grado di archiviare un massimo di 64 copie shadow di ogni replica. Quando si desidera ripristinare i dati, semplicemente basta avere accesso al server
DPM e selezionare la versione dei dati da ripristinare
dalle copie shadow. Quindi, il DPM ripristina una copia
dei dati selezionati nel suo punto di origine nel server di
file, o in una destinazione alternativa secondo le necessità e le scelte dell’amministratore. Nel DPM, una replica
è una copia completa dei dati protetti su un singolo volume. Una replica contiene tutte le proprietà del volume,
incluse le impostazioni della copia shadow locale, così
come le impostazioni di protezione e condivisione.
Quando si crea un gruppo di protezione, viene creata
una replica per ogni volume protetto all’interno del
gruppo. Prima che il DPM possa iniziare la protezione dei
dati sorgenti in un gruppo di protezione, occorre creare
una replica dei dati in un pool di archiviazione nel server
Figura 7: La selezione di un volume di sistema tra
i volumi di replica genera un esplicito messaggio
di avviso, il quale avverte che i dati verranno
copiati ma non sarà possibile ripristinare i file del
sistema operativo e nemmeno lo “stato del
sistema”
DPM. Una volta creata la replica per ogni volume protetto, le modifiche effettuate sui dati protetti vengono
trasferite in modo incrementale al DPM attraverso il processo di sincronizzazione, basato su una pianificazione
stabilita. La sincronizzazione è il processo mediante il
quale il DPM trasferisce le modifiche dei dati da un server
di file protetto al server DPM, e quindi applica queste
modifiche alla replica dei dati protetti. Il DPM offre due
modalità di sincronizzazione: “Only before each shadow
copy is created” (“Solo prima che ogni copia shadow
venga creata”) e “Nearly continuous (hourly)” (“Quasi
continua (ogni ora)”). Se si proteggono dati che vengono
modificati frequentemente durante il giorno, probabilmente si desidererà proteggere i dati ogni ora. Se si proteggono dati che sono in prevalenza statici, vale a dire
che vengono modificati più raramente, sarà consigliabile
eseguire un minor numero di copie shadow pianificate e
sincronizzare i dati solo prima che ogni copia shadow
venga fatta. Per le proprie necessità, gli amministratori
possono utilizzare la Administrator Console di DPM 2006
per definire diversi criteri, conosciuti come gruppi di
protezione. Allora, devono semplicemente aggiungere i
diversi server ai gruppi appropriati. Il nuovo wizard
Protection Group guida l’amministratore attraverso il
processo di definizione di diverse impostazioni del
gruppo di protezione. Quando si sincronizza una replica,
il DPM offre l’opportunità di definire una attività per il
IT Media – 2006
17
PART 3
Figura 8: I dischi allocati per il DPM sono dedicati
a questo scopo. Il DPM installa partizioni dinamiche su questi in modo da gestire efficacemente
lo spazio disponibile. Le dimensioni iniziali vengono calcolate a seconda dei volumi che si intendono replicare
replica solo le modifiche effettuate ai dati,
viene eseguito un confronto con tutti i dati
della replica. Se la replica diventa inconsistente a causa di un overflow del registro
della sincronizzazione o uno shutdown inaspettato del server di file, occorre eseguire
anche un controllo di consistenza. Quando
viene eseguito il controllo di consistenza e
vengono trovate inconsistenze tra il volume
protetto e il volume di replica, il DPM rende
la replica consistente. La prestazioni del server di file e del server DPM saranno strettamente influenzate mentre viene eseguito un controllo di consistenza. Per questo motivo è consigliabile pianificare ed
eseguire una volta un controllo di consistenza durante le
ore di minor utilizzo dei sistemi o quando le risorse sono
meno utilizzate.
Semplice ripristino dei dati corrotti
È possibile abilitare il ripristino da parte dell’utente finale, il che riduce in maniera significativa le richieste di
ripristino effettuate all’help desk. Nei domini Windows
2000, la caratteristica di “end-user recovery” offerta dal
DPM è disponibile solo se i domain controller eseguono
Windows 2000 con il Service Pack 4 o successivo con abilitata la modifica dello schema. Per questo motivo, per attivare questa funzionalità, è necessario aggiornare lo
schema del dominio Active Directory. Il DPM Management Wizard autorizza questa operazione quando si
hanno permessi sufficienti a modificare lo schema.
Diversamente, è possibile eseguire questa modifica attraverso l’esecuzione dello strumento DPMADSchema-
Figura 9: Con il DPM, è possibile abilitare gli
utenti finali a ripristinare le precedenti versioni
dei propri documenti, fornendo la possibilità di
estendere lo schema Active Directory attraverso la
DPM Administrator Console
controllo della consistenza. La sincronizzazione con il
controllo di consistenza, anche conosciuta come “consistency check”, è il processo mediante il quale il DPM
controlla e corregge le inconsistenze esistenti tra un volume protetto e la sua replica. Come parte del processo
di sincronizzazione, un controllo di consistenza esegue
inoltre una verifica blocco-per-blocco al fine di assicurare
che tutti i dati nella replica siano consistenti con i dati
protetti. Questo processo è più lento rispetto alla sincronizzazione incrementale. Infatti, invece che applicare alla
18
SPECIAL ISSUE
>> È POSSIBILE ABILITARE IL RIPRISTINO
DA PARTE DELL’UTENTE FINALE, IL CHE
RIDUCE IN MANIERA SIGNIFICATIVA LE
RICHIESTE DI RIPRISTINO EFFETTUATE
ALL’HELP DESK
Extension.exe a livello di azienda. Ma prima che gli utenti
finali possano iniziare autonomamente a ripristinare le
precedenti versioni dei loro file, il client delle copie shadows del DPM deve essere installato sulle loro workstation. Se un client per Shadow Copies for Shared Folders
è presente sul computer, il software client deve essere
aggiornato per supportare il DPM. In altro caso, solo le
copie shadow che sono locali nel server di file saranno
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
disponibili all’utente. In Windows XP SP2,
per esempio, occorre applicare l’aggiornamento KB903234. Con questo aggiornamento client, quando l’utente sfoglia i dati
da ripristinare, il client per la copia shadow
inizia a cercare le copie shadow locali sul
server di file. Se queste sono disponibili,
viene visualizzato un elenco di snapshot archiviati sul server di file. Se non ci sono copie shadow disponibili sul server di file,
Figura 10: Per default, il DPM pubblica i volumi replicati
viene visualizzato un elenco di snapshot arcome condivisioni di rete alle quali si può accedere da ogni
chiviati nel server DPM. Il DPM e il servizio
computer client quando necessario e se i permessi asseVSS non sono incompatibili, ma se il VSS è
gnati lo consentono
abilitato sul volume, il menu pop-up mostrerà solo le versioni dei file disponibili attraverso VSS. Ma andrebbe anche notato
GB. Quando si utilizza una WAN, l’impatto è certamente
che i backup eseguiti sul server DPM sono anche dispomaggiore, e possono essere necessarie fino a 18 ore per
nibili attraverso le condivisioni di rete che vengono
creare una replica di 50 GB su una connessione a 8 Mbps,
automaticamente pubblicate sul server DPM. Queste
e con un semplice calcolo si stima in tre giorni, o 72 ore,
condivisioni contengono repliche così come le copie
il tempo necessario al trasferimento di 200 GB di dati di
shadow create dal DPM. Questo significa che un utente
replica. Fortunatamente, la sincronizzazione coinvolge
che abbia un computer sul quale il client non è aggiorun numero molto minore di dati. Per limitare l’impatto di
nato può accedere alle versioni di un documento o di
questo flusso di dati tra server diversi, è possibile limitare
una cartella disponibile sul DPM visualizzando gli snapla larghezza di banda utilizzata dal DPM (vedi Figura 4) in
shot delle cartelle condivise archiviate nel server DPM.
modo da non sovraccaricare la scheda di rete ed abilitare
Finalmente, è anche interessante notare che la caratterisil server a rispondere ad altre richieste ed alle applicatica di consentire il ripristino di una versione precedente
zioni di rete.
di un documento su un client aggiornato è anche disponibile attraverso il menu Tools nella finestra di dialogo
In conclusione, il DPM è uno strumento potente e flessiOpen File delle applicazioni Office 2003.
bile che dona alle organizzazioni una soluzione che inImpatto del DPM sulla architettura
crementa le possibilità di replica dei dati utente in modo
L’implementazione di una soluzione come il DPM ha un
da poterli copiare e ripristinare in modo più rispettoso
impatto che non è ininfluente sulla architettura aziendelle necessità, in termini di tempo e di qualità del servidale, specialmente per quanto riguarda la rete. Infatti, il
zio, delle organizzazioni. In aggiunta, questa soluzione
meccanismo di replica e sincronizzazione richiede ripuò risolvere il problema del sovraccarico e della saturasorse che possono avere un impatto sulla disponibilità
zione delle librerie di nastri, potendo usare queste ultime
dei dati e sui tempi di risposta alle richieste degli utenti.
durante le ore di minor utilizzo dei sistemi o durante la
L’effetto del DPM sulla propria rete e sulle prestazioni dei
notte piuttosto che durante le ore di lavoro. Questa tecserver di file dipende dalla velocità della rete aziendale,
nologia consiste nell’eseguire una replica degli hard disk
dalla dimensione dei dati che devono essere protetti, e
prima che fare i backup diventi vantaggioso a causa della
dal tasso di modifica dei dati. Per valutare correttamente
riduzione dei prezzi per GB, per esempio sui dischi SATA,
l’impatto del DPM, bisogna conoscere la quantità di dati
ma non ci dispensa dall’eseguire archiviazioni di repliche
trasferiti tra i server così come il reale tasso di trasferie copie shadow con configurazioni RAID ridondanti, né
mento lungo la rete. Per informazione, occorre circa
ci consente di eliminare la necessità di eseguire backup
un’ora e mezza per creare una replica di 50 GB su una
convenzionali su nastro o di eseguire la procedure di bacrete con una capacità di connessione a 100 Mbps, e apkup dei sistemi indispensabili al ripristino di un server
prossimativamente 6 ore per 200 GB o 15 ore per 500
nel caso di un guasto hardware. ■
IT Media – 2006
19
PARTE 4: OFFERTA COMBINATA
DPM E HP DPSS SOLUTION
Una panoramica di HP Data Protection Storage Solutions basate sul DPM
>> di Bernard Neumeister
Tutte le statistiche mostrano che più del 50% delle aziende
che hanno perduto importanti quantità di informazioni
stanno contemporaneamente soffrendo di un forte rallentamento delle loro operazioni o hanno chiuso per
sempre le loro porte. Questa è la ragione per la quale la
protezione dei dati è così essenziale. Oggigiorno, questa
protezione consiste nella combinazione intelligente della
soluzione DPM di Microsoft con server di archiviazione
basata su hard disk ottimizzati.
crescita dei dati è stata così estesa che è diventato necessario implementare delle finestre di backup che hanno
come conseguenza un reale impatto sulla disponibilità
dei server. Per risolvere queste problematiche, Microsoft
ha progettato il Data Protection Manager. Quando viene
combinato con la famiglia di server di HP Proliant Data
Protection Storage Servers, questa soluzione offre una
protezione dei dati quasi continua dei server di file
Windows.
I virus, gli spyware, il phishing, lo spamming, gli attacchi
via internet e il comportamento trascurato degli utenti
mostrano chiaramente la necessità di assicurare meglio i
dati. Sfortunatamente, questo trend continuerà, e i recenti allarmi riguardanti i virus dei cellulari o dei PDA attraverso le reti wireless lo dimostrano. Di conseguenza, i
server che gestiscono una larga quantità di dati relativi a
clienti, prodotti, servizi, processi, dati contabili, etc, e che
governano i sistemi informativi è imperativo che assumano prioritaria importanza per i manager delle aziende.
Altrimenti, si correrà il rischio di andare incontro a perdite considerevoli.
DPM 2006: Una protezione ad alto
livello con un basso TCO
Le sfide della protezione dei dati
Ci sono tre sfide relative alla protezione dei dati: il mantenimento della attività di business dell’azienda in qualsiasi circostanza, il rafforzamento della sicurezza, cioè la
protezione della rete e dei sistemi contro virus, spyware…, e la protezione dei dati con l’esecuzione di operazioni di backup e ripristino. Nello stesso tempo, le
aziende si trovano ad affrontare molti problemi. Per
esempio, la diffusa riduzione dei budget sta a significare
che gli amministratori di rete devono “fare di più con
meno”. D’altra parte, i siti periferici o remoti delle
aziende hanno pochi tecnici o ne sono privi. Inoltre, la
20
SPECIAL ISSUE
Come membro più recente della famiglia Windows
Server System, il Data Protection Manager (DPM) è un
server di applicazioni dotato di operazioni di backup e ripristino basate su disco ottimizzate.
Il backup basato su disco rappresenta il modo più efficace per ripristinare i dati dopo che sono andati perduti
>> COME MEMBRO PIÙ RECENTE DELLA FAMIGLIA
WINDOWS SERVER SYSTEM, IL DATA PROTECTION
MANAGER (DPM) È UN SERVER DI APPLICAZIONI
DOTATO DI OPERAZIONI DI BACKUP E RIPRISTINO
BASATE SU DISCO OTTIMIZZATE
a causa di un errore umano, o a causa di un guasto software o hardware. Con il DPM, il ripristino consiste semplicemente nello sfogliare una cartella di rete condivisa e
copiare i dati direttamente da questa cartella nel server di
produzione. Per ottenere questo risultato, il DPM usa la
replica, i VSS (Volume Shadow Copy Services) e un motore basato su regole che fornisce alle aziende di tutte le
dimensioni il miglior controllo sulla propria infrastruttura, una protezione quasi continua, e un rapido ripris-
WINDOWS IT PRO MAGAZINE – SPECIAL ISSUE
tino dei dati, con un basso TCO. Andrebbe notato che i
servizi VSS sono una infrastruttura che abilita a creare copie shadow consistenti (anche conosciute come snapshot) dei dati delle applicazioni utilizzando uno o più volumi sui dischi fissi e facendo leva sulle caratteristiche di
copia istantanea disponibili con i dispositivi di archiviazione.
Per questo, la principale funzione del DPM consiste
nell’eseguire copie shadow ricorrenti in modo pianificato, basandosi sulle modifiche a livello di byte effettuate
sui server di file Windows e minimizzando l’esposizione
al rischio con backup giornalieri. L’obiettivo è anche
quello di abilitare gli utenti finali a ripristinare in modo
indipendente ed autonomo i propri file utilizzando le copie shadow archiviate nei server DPM. Confrontato con il
ripristino basato su nastro, questa soluzione è più rapida
in misura del 90%. In aggiunta, il DPM si integra perfettamente con gli esistenti software di backup e ripristino basati su nastro, che possono dunque essere incentrati meglio sulle operazioni di archiviazione dei dati. Gli
amministratori di sistemi possono in qualsiasi momento
eseguire backup dei dati su nastro dal server DPM, senza
compromettere le prestazioni del server. Questa funzionalità incrementa l’efficienza globale della infrastruttura
di protezione dei dati e ne riduce il costo totale. Nelle
aziende si rende possibile perciò eseguire i backup durante il giorno e non solo durante la notte, il che induce
una riduzione di costi dovuti a fattori umani.
Figura 1
sato su disco e della capacità degli utenti finali di
controllare il ripristino dei propri file.
- Le grandi aziende con siti remoti o periferici, che possono centralizzare le operazioni backup dei file dei siti
remoti su disco senza aver più bisogno di personale IT
locale.
Come afferma Reinhard Neumann, Enterprise Storage
Consultant, della StorageWorks Division, di HP EMEA:
“Oggi, Hewlett-Packard offre la più stabile piattaforma
hardware per i server. E Microsoft offre il software di backup più affidabile a questo livello che integra facilmente
l’infrastruttura VSS per ottenere una dolce integrazione
di server di applicazioni e di file”. In aggiunta, il produttore basa la sua offerta di DPSS su standard industriali
aperti. Di conseguenza, un client può incrementare la capacità della sua soluzione DPSS da 3 a 99 server, e portarla ad una capacità di archiviazione di 100 TB, senza
“crashing” di un server protetto o di un server DPSS.
DPM e HP, una combinazione perfetta
La famiglia di server HP Proliant Data Protection Storage
Servers (DPSS) combina soluzioni NAS integrate (sistemi
pronti all’uso) che utilizzano il DPM per fornire la protezione dei dati. Progettati i forma di dispositivi, i quattro
modelli che sono disponibili oggi sono facili da implementare e consentono di introdurre il DPM in un ambiente di produzione in una manciata di minuti.
Questa famiglia è destinata a due mercati principali:
- Le piccole e medie imprese che hanno almeno 3 server
di file Windows e non possono affrontare la perdita di
23 ore di dati. Queste beneficeranno di un backup ba-
Figura 2
IT Media – 2006
21
PARTE 4
Data Protection Storage Servers
1. Scenario di implementazione: backup da disco a disco a nastro nel centro dati. Primo Scenario
Clients Active Directory
DPSS server (DPM)
Tape libraries
File servers
Tape
backup
through
a thirdparty
software
Off-site
archiving
Scenario 1
Data Protection Storage Servers
2. Scenario di implementazione: protezione dei dati nei siti remoti. Secondo
scenario.
Clients Paris
Clients London
DPSS server
(DPM)
Central site
Clients Berlin
Second Scenario
Scenario
2
L’offerta hardware di HP
I 4 modelli della famiglia sono costruiti sullo storage server Proliant DL 100 G2, con tre diverse configurazioni, e
sullo storage server DL380 G4.
Il primo modello, progettato per il mercato SMB (Small
and Midsized Business, le piccole e medie imprese), è un
dispositivo NAS equipaggiato con dischi SATA che forniscono una capacità di archiviazione che va dagli 1,3 ai 6
TB. Il secondo modello è anch’esso un dispositivo NAS
con dischi fissi SCSI, i quali forniscono una capacità di archiviazione di 9 TB, e destinati più verosimilmente alle
grandi aziende cha hanno molti utenti disseminati in uffici remoti.
Questa famiglia di offerte ha alcuni benefici in comune:
la semplicità del backup basato su disco, che è due volte
più rapido rispetto all’equivalente nastro magnetico, e ha
22
SPECIAL ISSUE
meno bisogno di risorse IT. Gli utenti finali hanno in più
la possibilità di eseguire le proprie operazioni di ripristino da Windows XP o Office XP nel caso di cancellazione
o danneggiamento accidentale dei propri file. Notare che
il DPM richiede la necessità di avere approssimativamente 1,5 volte la capacità di archiviazione per i backup.
In altre parole, per eseguire il backup di 2 TB di dati,
l’utente deve avere 3 TB di spazio disponibile su disco su
un HP Proliant Storage Server. Inoltre, andrebbe anche
notato che HP offre dispositivi configurati ed ottimizzati
così da consentire una implementazione quasi istantanea.
Primo scenario: Backup da disco a nastro
La soluzione DPSS non solo velocizza il backup sugli hard
disk, ma anche si integra facilmente con l’ambiente di
backup esistente. Il principio è molto semplice: il computer client si connette ai server di file attraverso la rete.
Questi server vengono collegati al server DPSS che
esegue il DPM, il quale è connesso alla libreria di nastri.
In questo approccio, il DPM implementa i suoi agent in
ogni server di file di produzione, cattura le modifiche
solo a livello di byte, e utilizza gli agent per registrare nei
log le modifiche effettuate ai server di produzione. A seconda delle policy implementate dal manager IT
dell’azienda, le operazioni di replica e l’archiviazione dei
log vengono eseguite dal server DPSS. Questo approccio
non ha impatti sui server di produzione (vedi Scenario
1).
Secondo scenario: Protezione dei dati su siti remoti
In questo esempio, i client remoti si connettono al server
DPSS centrale attraverso la WAN aziendale. Il DPM implementa i suoi agent sui server dei siti remoti, cattura i
dati attraverso questi agent e li replica sul server DPSS
centrale. Quindi, questo crea le copie shadow (snapshot)
che rendono queste informazioni ripristinabili in ogni
momento. (Vedi Scenario 2).
Una strategia basata su una
architettura aperta
“La nostra strategia consiste nel fornire ai nostri clienti
soluzioni di archiviazione basate su standard che possano far fronte alla crescita delle necessità, in termini di
capacità e prestazioni” spiega Bjoern Tromsdorf,
Manager Volume Storage, presso la Storage Works
Division, di HP EMEA.
Infatti, il DPM fornisce una architettura aperta “scalabile”
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per proteggere i dati archiviati sui server di file
dell’azienda. La soluzione HP DPSS è costruita su una
piattaforma server Proliant combinata con Windows
Storage Server. Il DPSS può proteggere da 1 a 99 server
di file, e l’ambiente DPSS supporta l’architettura HP SAN,
per questo motivo estende la capacità di protezione da
100 GB a 100 TB.
“Per i nostri clienti, il DPSS è una soluzione che risolve le
due principali richieste delle organizzazioni”, dichiara
Gary Stevens, Product Manager, presso la Storage Works
Division, di HP EMEA. La prima richiesta è quella di fornire agli utenti soluzioni di backup su base oraria. Questo
consente allo SLA (Service Level Agreement) tra i dipartimenti IT e i clienti interni di trarre vantaggio per i RPO
(Recovery Point Objectives) che vengono ridotti da diverse ore a pochi minuti, se confrontate con le precedenti versioni con un RPO che varia da alcune ore ad alcuni giorni. L’RPO e l’RTO (Recovery Time Objectives)
sono rispettivamente il tempo di ripristino e il tempo necessario al ripristino delle normali operazioni. Mentre i
backup su nastro possono essere usati per archiviare i
dati, le altre tecnologie come gli snapshot e le repliche
possono essere combinate per il ripristino di dati copiati
aggiornati. Questa capacità di eseguire sino a 24 backup
giornalieri fornisce agli utenti un livello di protezione
non confrontabile, che è assolutamente impossibile da
raggiungere con i soli backup basati su nastro.
La seconda richiesta a cui la famiglia DPSS fornisce risposta è quella di abilitare gli utenti finali a ripristinare i
propri file dalle loro workstation. Questa funzionalità estremamente flessibile riduce significativamente il sovraccarico relativo alle attività di ripristino da nastro per i dipartimenti IT aziendali.
Questa funzionalità è disponibile in tutte le applicazioni
Office o in Windows Explorer, avendo installato il client
VSS sui computer client. Qualsiasi siano le necessità, la
soluzione DPSS è in grado di limitare la potenziale perdita di dati a meno di un’ora.
This Windows IT Pro Magazine Special Issue
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Soluzioni DPM di HP, con prezzi a partire da
4.240 euro per configurazioni complete (HP
Proliant ML310 1TB Data Protection Server).
Secondo l’opinione di Gary Stevens, si dovrebbe considerare la valutazione del DPSS in risposta a una delle seguenti domande:
- La propria organizzazione al momento utilizza più di 3
server di file?
- Si esegue solo il backup dei propri server di file su nastro su base ricorrente pianificata?
- Si eseguono più di 5 operazioni di ripristino alla settimana per i propri utenti?
- Le finestre di backup per i propri server sono sufficienti
per l’intera quantità di dati da proteggere?
- Si desidera aumentare la capacità dei propri utenti di effettuare diversi backup giornalieri dei propri dati?
HP utilizza le risposte a queste domande per formalizzare
una offerta basata sui server di storage ProLiant DL100 o
DL380.
Il DPM fornisce una funzionalità di sincronizzazione e opzioni di replica che sono abbastanza flessibili per gli amministratori da permettere una precisa ottimizzazione
delle necessità di protezione dei dati. “HP considera il
DPM, una volta combinato con la soluzione di archiviazione server per la protezione dei dati, come componenti mission-critical che consentono agli utenti di mantenere il controllo sui propri dati”, conclude Gary
Stevens. Come visto, il DPM/DPSS è una combinazione
perfetta per ottenere questo scopo. ■
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