Bollettino numero 19 1998
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Bollettino numero 19 1998
ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA ✂ Sì, mi interesso all'ASPI. Vogliate inviarmi altre informazioni. Affrancare P.F. Non voglio più ricevere la vostra pubblicazione Vogliate inviarmi... esemplari del bollettino ASPI al seguente indirizzo: Ho pagato l'abbonamento alla rivista che desidero ricevere Nome: Cognome Via: Città: Tel. ASPI GR della Svizzera Italiana c/o Dr. A.Tonella Piazza Nosetto 4a 6500 Bellinzona N.19 APRILE 1998 Da ritagliare e inviare al seguente indirizzo: BOLLETTINO ASPI P.P. 6500 BELLINZONA 4 Editoriale I potenti davanti alla grotta vuota Cari bambini imparate a difendervi dai bruti Dubbi sulla donna moderna In silenzio gridano i bambini Il rapporto del 1992, a che punto siamo? Prima le donne e i bambini! Signori e i bambini? Promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Attività e comunicati importanti Libri e recensioni Così risponde la grafica ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA PRO MEMORIA Comitato Presidente Myriam CARANZANO med. dipl. Casa Minouche, Cagiallo - Tel. 091 943 57 47 Segretarie Chantal HEIZ, aiuto medico, Bellinzona Jenny LAZZAROTTO, aiuto medico, Biasca Cassiera Karin HEIZ, contabile, Bellinzona Membri Paola FERRARI, psicologa, Lugano Daniela LUETHY GRIGIONI, giornalista, Lugano Giancarlo BERNASCONI, ispettore scolastico, Manno Donato GERBER, pedopsichiatra, Bellinzona Pierre KAHN, psicologo, Canobbio Amilcare TONELLA, pediatra, Bellinzona Revisore dei conti Michela DELCÒ, avvocato, Giubiasco Redazione del bollettino Amilcare TONELLA, pediatra, Piazza Nosetto 4a, Bellinzona - Tel. 091 825 52 52 Apparizione 3 volte all'anno I versamenti vanno effettuati presso il: Credito Svizzero 6901 Lugano-UC, CCP 69-3008-1 a favore di: 810521-60 CS Bellinzona ASPI gruppo regionale della Svizzera Italiana-Bellinzona Copyright: Riproduzione autorizzata citando la fonte Impaginazione: Laser - Fondazione Diamante - Lugano Stampa: 1700 copie - Tipografia Coduri e Bremer - Lugano stampato su carta rispettosa dell'ambiente Fotografia: anonimo italiano ✂ Chi vuole entrare a far parte del nostro Gruppo Regionale della Svizzera Italiana dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia deve: 1. chiedere di far parte dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia: Brunnmattstrasse 38, casella postale 344, 3000 Berna 14 tel. 031 382 02 33, Fax 031 382 45 21 2. versare la quota sociale (attualmente 50 fr.), dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia a Berna CCP 30-12478-8 3. annunciarsi alla segretaria del Gruppo Regionale (vedere pag. 2 l'indirizzo) per avere il materiale. Si rimane membri del Gruppo Regionale pagando annualmente la sola tassa sociale all'ASPI di Berna Il Bollettino lo si può ricevere versando 30.– fr. (50.– fr. per associazioni, scuole, enti, ecc.) sul nostro conto. Ogni offerta superiore ai 50.– fr. fa scattare automaticamente l'abbonamento. Ogni offerta è ben accetta e ci permette di continuare il nostro lavoro. Credito Svizzero 6901 Lugano-UC CCP 69-3008-1. a favore di: 810521-60 CS Bellinzona ASPI gruppo regionale della Svizzera italiana-Bellinzona Le vostre osservazioni ci interessano, qui avete uno spazio a vostra disposizione: Indice EDITORIALE 4/7 I POTENTI DAVANTI ALLA GROTTA VUOTA 8/10 CARI BAMBINI IMPARATE A DIFENDERVI DAI BRUTI 11/14 DUBBI SULLA DONNA MODERNA 15/17 IN SILENZIO GRIDANO I BAMBINI 18/20 IL RAPPORTO DEL 1992, A CHE PUNTO SIAMO? 21/29 PRIMA LE DONNE E I BAMBINI! 30/32 SIGNORI E I BAMBINI? 33/35 PROMOZIONE DI DIRITTI E DI OPPORTUNITÀ PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA 36/42 ATTIVITÀ E COMUNICATI IMPORTANTI 43/64 LIBRI E RECENSIONI 65/69 COSÌ RISPONDE LA GRAFICA 3 (inserto centrale) Cari amici, questo Bollettino numero 19 esce con molta fatica e un grande ritardo. Doveva essere il numero 3 del 1997 e diventa invece il numero 1 del 1998. Così per la prima volta il vostro redattore ha mancato un colpo e questo con grande rincrescimento, almeno mio, infatti nessuno dei miei "fedeli" lettori ha protestato presso la Redazione per il ritardo! Se la Redazione non riceve un concreto aiuto di persone entusiaste e piene di iniziative vedo un futuro molto triste per la continuazione del Bollettino. Dai! Fatevi avanti voi che mi leggete e che avete tempo (o lo trove4 rete), entusiasmo, iniziative e credete nella lotta ai maltrattamenti e alla prevenzione di questi maltrattamenti sui minori; annunciatevi per poter creare finalmente un team di lavoro per il Bollettino. Ho poi ripreso dal settimanale della Migros "Azione", due pezzi di Virgilio Levi. Uno (Dubbi sulla donna moderna) si ricollega molto bene all’articolo "il Rotary e la famiglia" di Giuseppe Gioia pubblicato nel numero 18 (ottobre 1997) perchè riprende il discorso del ruolo della donna madre di famiglia nella nostra società. L’altro (In silenzio gridano i bambini) tratta del problema dei maltrattamenti sui bambini, una piaga che non vede una soluzione e che vale, spesso, la durata di "un brivido nella schiena"! L’articolo più "consistente" è quello a firma Franz Ziegler. Ho tradotto un suo intervento dell’aprile 1997 davanti alla Commissione del PPD svizzero per la sicurezza sociale, per la famiglia e per la salute. Oggi, dopo che anche il progetto di nuova Costituzione Federale andato in discussione il 19 gennaio u.s. non ha trovato dei difensori per l’introduzione di un articolo per la protezione dei bambini in questa Magna Charta che ci traghetterà nel terzo millennio, mi sembra molto giusto fare sentire cosa pensa il segretario dell’ASPI del rapporto del 1992 sull’infanzia maltrattata in Svizzera e di quanto finora i politici hanno saputo fare. Per dirla con lui: niente! Una mobilitazione di tutta la gente a favore di questo nuovo articolo per la protezione dei minori e di articoli che sosten- Ritorniamo alla grafica dei numeri precedenti il numero 18. Infatti alcuni hanno detto che la nuova veste grafica è di difficile lettura, non ci si ritrovava più! Ormai Natale è passato, il 1998 è iniziato da tempo e ci stiamo avvicinando alla Pasqua. Non per questo però ho voluto togliere da questo numero i due articoli che toccano le ricorrenze del Natale ed il Capodanno e che ho ripreso da due giornali italiani, "il Sole 24 ore" per l’articolo di Giancarlo Zizola (I potenti davanti alla grotta vuota), articolo che per un certo verso si ricollega al tanto discusso presepio racchiuso nella rete metallica da campo di concentramento realizzato per Natale in Piazza Grande a Locarno, e "il Messaggero" di Roma per la fiaba di Maria Rita Parsi (Cari bambini imparate a difendervi dai bruti). Questa fiaba potrà essere "usata", così facendo, anche da tutte quelle mamme che mi chiedono come parlare ai loro bambini del problema degli abusi sessuali. 5 gano l’inserimento dei giovani a livello politico, che li tolga insomma dal limbo nel quale vivono è necessaria e per questo motivo ripropongo quanto ho scritto e pubblicato sul quotidiano "La Regione Ticino" in occasione della giornata dei diritti dei bambini del 20 novembre 1997 (Prima le donne e i bambini!) e per la seduta delle due Camere Federali riunite per la discussione iniziale del nuovo progetto di Costituzione Federale, del 19 gennaio 1998 (Signori e i bambini?). Certo che se i media tratteranno il problema dei minori nella nuova Costituzione Federale come lo ha fatto la RTSI al telegiornale della sera del 19.1.98 allora possiamo proprio dire che dobbiamo lavorare ancora moltissimo per spiegare di cosa si tratta e riuscire a fare passare il messaggio. La televisione in quella occasione aveva quasi ridicolizzato il problema dei minori mettendolo assieme alle richieste di migliaia di altre persone o enti e liquidandolo con un "non si può creare articoli per tutti, bambini, handicappati, anziani, omosessuali ecc.". Speriamo nel futuro e nella gente che ha la testa per ragionare! Ripropongo poi come articolo il progetto di legge italiano denominato: "Promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza" del quale vi avevo brevemente parlato nel Bol- lettino nr.18 (pag. 46). Trovo, come pediatra che tutti i pediatri debbano avere la possibilità di sapere cosa si muove nella vicina penisola perché non devono occuparsi solo di problemi sanitari, ma anche di problemi sociali e assistenziali. Ma potrebbe servire anche a tutte le persone che fanno politica nel nostro Paese. Potrebbe essere di esempio e di stimolo. Non bisogna sempre riinventare l’acqua calda! Come inserto colorato i/le lettori/trici troveranno l’articolo apparso sul "La Rivista di Lugano" nr. 41 anno LIX del 10 ottobre 1997, concernente i lavori del quarto anno della CSIA di Lugano (vedere anche Bollettino nr. 18 pag.30 e 31). Mi è sembrato giusto per le ragazze ed i ragazzi della CSIA che molto si erano impegnati per questo lavoro appunto dedicato ai maltrattamenti, alla nostra immagine nel Cantone Ticino e a quanto si potrebbe fare per farci meglio conoscere. Chissà forse un giorno organizzeremo una grande festa per i bambini...e gli adulti. Un altro inserto vi viene proposto ed è quello della campagna cantonale di prevenzione sugli abusi sessuali sui minori. L’idea è nata all' associazione Radix che poi con il sostegno finanziario anche nostro l’ha realizzata. Avrete visto i manifesti anche lungo le 6 strade del Cantone! Il discorso non deve finire qui, anzi deve ricevere nuovi stimoli per continuare. La scuola che continua con la formazione dei suoi docenti, ora anche di quelle delle scuole materne, ha redatto un opuscoletto denominato "Occhio" che dovrebbe servire ai bambini a prendere le decisioni giuste al momento giusto. Certamente un simile opuscolo presuppone la formazione dei docenti, magari anche dei genitori ed una rete di aiuto con una strategia ben preparata e pronta a ricevere le segnalazioni e le domande dei docenti. mento (30 fr. per anno) e per eventuali offerte. Solo con il vostro sostegno finanziario possiamo operare. Anche se siete sollecitati da più parti non dimenticateci! Vi ringrazio per l’attenzione e spero di poter fare a tempo il Bollettino nr 20, che presenterà un inserto con tutti i riferimenti degli articoli fin qui pubblicati e i nuovi statuti del gruppo che dovrebbero essere ratificati dalla prossima assemblea generale dell’ASPI. Spero anche di poter pubblicare un lavoro riassuntivo sui maltrattamenti ai minori, magari anche in tedesco. Al capitolo delle attività troverete la grande novità, il nostro Comitato è Buona lettura a tutti e Buona Pasqua! cambiato. Cercate i dettagli di questa operazione nel rapporto del presidente del 1997. Vi troverete poi altri coDott. med. municati ed informazioni. Amilcare Tonella Ricordate le date importanti per la vita del gruppo e dell’ASPI; notatele nella vostra agenda: Assemblea generale dell’ASPI a Zugo (Casino), sabato 18 aprile 1998. Assemblea generale del nostro Gruppo regionale a Bellinzona, venerdì 20 novembre 1998. In questo numero troverete la polizza di versamento per l’abbona7 Giancarlo Zizola1 I magi arrivano alla Grotta e la trovano disabitata. Simboleggiano i tre poteri, religioso, scientifico e politico. Alla fine dei secoli moderni essi brancolano alla ricerca di una salvezza, di un Messia. Ma non c’è nessun Messia dove il blocco dei poteri pensa di trovarlo. Ed effettivamente non può che costruirsi in anomalia storica l’idea che un Messia possa abitare una società in cui l’infanzia è profanata dalla merce e una Strage degli Innocenti è decretata sotto la retorica dei "diritti del Bambino". È l’Unicef a documentarlo: negli 1 8 Da "Il sole - 24 ore" del 21.12.1997, no° 347, pagina 27 ultimi dieci anni più di due milioni di bambini sono morti a causa delle guerre; quattro volte di più ne sono rimasti mutilati a vita; oltre dieci milioni sono rimasti definitivamente traumatizzati. Oggi ancora dodici milioni e mezzo di bambini di meno di cinque anni continuano a morire ogni anno nei Paesi in via di sviluppo. La Grotta è vuota a causa delle deliberazioni dei nuovi Erode, degli esarchi del mondo. Il trattato d’interdizione delle mine antiuomo non è stato firmato né dagli Stati Uniti né dalla Russia. Queste mine uccidono o amputano venticinquemila persone l’anno, il più delle volte bambini. A loro viene permesso un futuro all’otto forse al dieci per cento, pari alla riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra accettate alla Conferenza di Kyoto per l’avvenire del pianeta. La Strage degli Innocenti non è una storia arcaica o comunque lontana. Essa insanguina il nostro presente, con la corte interminabile dei rifugiati ruandesi verso il nulla, i bambini che muoiono di diarrea per l’embargo sull’Irak. Le donne incinte di Betlemme e di Gaza che tentano di forzare le barriere dell’occupante per andare a partorire, le prostitute bambine violentate sotto le telecamere per nutrire il mercato del pornovideo, le vittime dei pedofili tarati delle cronache, i turisti sessuomani in Thailandia eccetera. In breve, Natale e bambini sono colpiti dalla stessa violenza: la profanazione che riduce l’innocenza a merce, a un pretesto per abbuffarsi, a un oggetto da avere. La Grotta non può che restare vuota, l’assenza del Bambino sembra l’unico modo per risparmiargli il crimine: questo era il primo scenario d’una sacra rappresentazione inventata una dozzina d’anni fa nell’illusione di scuotere il torpore del mito di Mithras, Dio del Sole, col quale le nostre società provvedono a evacuare il disturbo del Dio cristiano. La domanda s’impone, se un mondo che rimuove l’etica della solidarietà possa pretendere di essere un mondo razionale. Il quesito è stato sollevato con forza da Giovanni Paolo II nel messaggio per la prossima Giornata della pace. Esso si rivolge direttamente alla cultura liberale, invitandola a interrogarsi sulla frattura che sta lacerando la continuità di questa civiltà dei diritti con i suoi fondamenti di valore. La sfida a cui il Papa incoraggia è di "assicurare una mondializzazione nella solidarietà, una mondializzazione senza marginalizzazione". Lo si deve constatare: non sono molti i leader mondiali a credere che questo sogno possa diventare realtà. E non sono di più probabilmente coloro disposti a correggere il loro pessimismo con la favola di quel ragazzo che andò a comprare la pace nel mondo, la fame debellata, il benessere 9 universale e si sentì rispondere dall’Angelo: "mio caro, qui non vendiamo frutta, vendiamo semi". Un sogno? Mentre il mondo spende seicento miliardi di dollari all’anno per armarsi fino ai denti, quaranta basterebbero per permettere a tutti gli abitanti della Terra di disporre dei servizi di base nei settori dell’acqua, della salute e dell’educazione. È dell’ordine dei semi la lotta ingaggiata dalle Chiese cristiane per il condono del debito estero dei Paesi più poveri, in vista del Giubileo del Duemila. Ma anche la tassa Tobin è dello stesso ordine: partendo dal presupposto che la totale libertà di circolazione dei capitali è un fattore di destabilizzazione della democrazia, il Nobel dell’economia propose fin dal 1972 d’istituire una modica tassa pari allo 0,1 % su tutte le transazioni nei mercati dei cambi col duplice obiettivo di favorire la loro stabilità e di costituire coi ricavati un fondo a disposizione della comunità internazionale stimato in 166 miliardi di dollari l’anno - due volte più della somma necessaria per sradicare dalla faccia della Terra la povertà estrema da oggi fino alla fine del secolo. Potrà sembrare ingenua allora la questione: perché questa globalizzazione nella solidarietà è ancora dell’ordine dei semi, pur essendo evidenti le conseguenze positive che avrebbe sulla stabilità e l’equilibrio del mondo? Perché la solidarietà non c’è se è così razionale? Una risposta possibile è stata offerta recentemente dal cardinale Martini nel discorso di Sant’Ambrogio: una logica individualistica dei diritti privati e della conservazione dei privilegi di quelli che li hanno già determina l’affievolimento di vigore nel sostenere i diritti sociali di coloro che ancora non ne godono. In un’epoca che fa della ricchezza il valore permanente, che mette in vendita tutto e che vede il trionfo degli egoismi individuali, l’avidità si trincera dietro il paravento della difesa degli interessi legittimi. "Cercare assicurazioni attraverso le chiusure individuali e l’accumulo privato e di gruppo sembra la via più facile", avverte il cardinale di Milano. "E su di essa si accomodano le paure epocali. Ma la terapia non sta nell’accumulo e neppure nella permissività dei costumi individuali, sta nella rottura della logica utilitaria, nella gratuità di chi si sa servo inutile, che si traduce a livello sociale nell’investimento in solidarietà". Gratuità, debolezza, seme sono le misure paradossali della forma del divino in un Natale della memoria nel quale la Grotta è stata invasa dalla merce e anche dall’oblio. Nel disordine tumultuoso dell’ora, resta alla speranza un soffio fragile, forse solo il tempo del raccoglimento dinanzi all’aberrazione. Si sente il vagito di un bambino. Chiedono alla ragazza che nome gli abbia dato. E lei risponde: Jesus. 10 Maria Rita Parsi1 Cari bambini miei, vorrei raccontarvi una fiaba. Somiglia, forse, alle fiabe che, alla sera, io e la mamma o, a volte i nonni vi raccontiamo per farvi addormentare. Somiglia alle fiabe dei cartoni animati che guardate in Tv o al cinema o a quelle che leggete nei libri. Questa, però, è una fiaba un po’ speciale : di quelle che mettono paura, ma 1 11 Questa "fiaba" è stata tolta dal quotidiano "Il Messaggero" di Roma del 2.1.1998. Questa era il cappello introduttivo al testo: L’anno appena finito è stato terribile per i bambini. Violenza e crudeltà all’ordine del giorno, fino all’esplosione della pedofilia, un turpe fenomeno che ha avuto il suo momento più drammatico nell’uccisione del piccolo Silvestro Delle Cave. Questa lettera della psicologa Maria Rita Parsi è destinata a tutti i bambini, per aiutarli a evitare i pericoli. che aiutano a crescere e ad affrontare la vita. È una fiaba che può illuminare la vostra infanzia e che può rendervi più furbi di "Cappuccetto Rosso"; che può indicarvi il percorso da fare per attraversare "i boschi della vita" ovvero luoghi e situazioni pericolose e sconosciute per tornare, poi, a casa, sani e salvi come Pollicino e i suoi fratelli. Questa storia me l’ha insegnata "la Regina di tutte le Fiabe" ovvero la Vita ed io ve la racconto così come l’ho vissuta affinché voi, miei cari bambini, possiate evitare il dolore, la vergogna, la paura che hanno segnato la mia infanzia. C’era una volta un bambino che aveva un segreto ed aveva il divieto di rivelarlo. Questo bambino di nove anni si chiamava Gillo ed aveva una sorellina di sette anni, di nome Chiara, con la quale, ogni giorno, si recava a giocare nel bosco. Il bosco era vicino casa, poco lontano dal cortile della scuola e da quello della Parrocchia, e bastava una corsa di quattro salti per raggiungere la piazza del paese dove Gillo e sua sorella abitavano. Ciò nonostante, quel bosco era isolato, e potevano accadere, attraversandolo, molte cose, alcune delle quali spiacevoli o pericolose: I genitori dei bambini però, non facevano gran caso ai pericoli del bosco poiché, fino ad allora, né ai loro figli né ad altri bambini, era mai suc- cesso niente. Un giorno, però, mentre giocava a nascondino con Chiara nel bosco, era stato avvicinato da un signore dall’aria gentile ed indifesa che indossava una lunga palandrana: Gillo si era subito accorto che quell’uomo era un po’ diverso dagli altri adulti: ci teneva ad attaccare discorso; lo guardava con molta insistenza; gli faceva un mucchio di domande; era troppo gentile; gli offriva dolci e caramelle, gli faceva carezze sulla testa come se si conoscessero da tempo o come se fosse un suo parente. Gillo era molto imbarazzato ma, al tempo stesso, incuriosito. Quel signore prestava attenzione ad ogni cosa che Gillo diceva e, poi gli aveva fatto, da subito la promessa di un bel regalo, se il giorno dopo, Gillo fosse tornato nello stesso posto a parlare con lui. Gillo promise ed accettò anche le caramelle. Tornando a casa, voleva raccontare tutto a Chiara, ai suoi amici ed anche ai suoi genitori. Ma quel signore gli aveva chiesto di mantenere "il segreto" sul loro incontro."Gli altri bambini - aveva detto - potrebbero diventare invidiosi del bel dono che sto per farti ! Perciò taci e ricorda che questo sarà il nostro bel segreto". La sera, però, Gillo scrisse, come ogni giorno, il suo diario e raccontò, per filo e per segno, l’incontro che aveva avuto nel bosco. Fece pure un disegnino assai somi12 gliante di quel signore gentile al quale dette il soprannome di "Mister Magic". Quando il giorno dopo Gillo tornò nel bosco per incontrare l’uomo, quello gli chiese di accompagnarlo a casa sua per prendere il dono. "L’ho dimenticato - disse - vieni con me a casa e te lo darò!", Gillo non era convinto di volerci andare e si avviò a malincuore. Quando giunsero a casa, il gentile signore si trasformò in una persona sgradevole e volgare. Il dono promesso non c’era , l’ambiente era brutto e sporco e quell’uomo voleva sempre toccarlo. Voleva usare il corpo di Gillo per vedere com’era fatto un bambino sotto i vestiti. "Come mai - si chiedeva Gillo - questo signore non sa come sono fatti i bambini quando sono nudi? Non è stato bambino anche lui? Non ha bambini?". Però non osava fare domande all’uomo per paura che si arrabbiasse. Quando, poi, Mister Magic iniziò a voler fare con lui giochi troppo violenti e strani, giochi che non si possono giocare alla pari tra un adulto e un bambino, a Gillo venne in mente la strega di Hansel e Gretel che voleva palpare tutto il corpo di Hansel per verificare se era "abbastanza in carne" prima di divorarlo ed anche l’orco di Pollicino che gridava, girando per la casa: "Ucci, ucci! Sento odor di cristianucci ...". Allora cercò di fuggire, ma Mister Magic lo trattenne chiudendolo in una stanza. "Ora resterai qui ai miei comandi - gli disse -. Tu sei mio schiavo e potrò fare di te quello che vorrò". Gillo era spaventatissimo ed iniziò a piangere e ad urlare. Ma nessuno sembrava sentirlo, nessuno sembrava poter accorrere in suo aiuto. Intanto, a casa, i genitori e la sorellina già lo cercavano. La piccola Chiara, per fortuna, andò ad aprire il diario di Gillo e lo portò subito ai genitori che informarono la polizia. Il disegnino dell’uomo che Gillo aveva fatto risultò utilissimo perché somigliava proprio al volto di un tipo sospeso che era stato più volte sorpreso a girare nel bosco o intorno alle scuole del Paese. La polizia l’aveva seguito e sapeva dove abitava. Così Gillo fu liberato e poté tornare a casa dai genitori, dalla sorella, dagli amici. L’esperienza, però, era stata bruttissima. Per tanto tempo, Gillo ebbe gli incubi. Si svegliava di notte urlando; di giorno era nervoso e non riusciva più a studiare e a giocare con i suoi amici. Un giorno allora andò a parlare con il Saggio del paese che, dopo aver ascoltato il suo sfogo, gli chiese: "Cos’è che tu rimproveri così duramente a te stesso, Gillo?". "Il fatto di aver tenuto il segreto sull’incontro che avevo fatto nel bosco rispose il ragazzo -. Infatti, mi sono fidato di uno sconosciuto e non mi 13 sono fidato dei miei genitori, dei miei insegnanti, di mia sorella dei miei amici, e neppure del prete! E, poi, aggiunse - ce l’ho con me stesso perché ho rischiato di finire male per avere un dolce o un giocattolo in più!" "E cosa rimproveri ai tuoi genitori?" chiese allora il Saggio -. "Di non aver compreso che il bosco era così pericoloso e di non essere stati lì nel momento in cui avevo bisogno di loro disse Gillo -. I miei genitori non hanno capito che nascondevo un segreto e non mi hanno mai messo in guardia da sconosciuti malati come Mister Magic". "Lo sai di che malatti a soffrono le persone come Mister Magic?" - chiese allora il Saggio. Gillo accennò di sì con la testa. "Adesso sì!" - rispose Sono pedofili. Sono persone che odiano i bambini, fanno loro violenza, distruggono con atti sporchi e volgari la loro fiducia negli adulti perché, nella vita, hanno subito azioni simili e vogliono vendicarsi ripetendole sui bambini. I pedofili approfittano dell’inesperienza dei bambini, della loro ingenuità, del loro desiderio di avere attenzione e di essere gratificati con doni e carezze. Ma il loro obiettivo non è quello di dare gioia ai bambini, ma di sporcarli, umiliarli, negarli, violarli come un tempo fu fatto a loro da qualcuno. Sono dei malati da curare; sono persone le cui intenzioni e i cui modi per raggirare, conquistare e catturare i più piccoli debbono essere ben conosciuti dai bambini se si vuole che li tengano a bada". Dopo quella chiacchierata con il Saggio, Gillo si sentì meglio e, un po’ alla volta, riuscì a superare il dolore, la vergogna, la paura che aveva sentito. La storia è finita ed io cari bambini miei, per non comportarmi come un genitore disattento, vi chiedo di parlare sempre con me, con la mamma, con i vostri insegnanti, con gli adulti dei quali vi fidate, di quel che vi accade fuori casa e in famiglia. Vi chiedo di raccontare le vostre scoperte, gli incontri che fate; le paure e le curiosità che avete. Vi chiedo di fidarvi di me e della mamma, di aprire il vostro cuore e la vostra mente alla vita contando sempre sul nostro appoggio. È il solo modo per prevenire certe dolorose, amare sorprese, certe ferite che la vita può, ahimé, riservarvi. Un abbraccio. Dott. Maria Rita Parsi Via Caccini 3 00198 Roma 14 Virgilio Levi1 Francis Fukuyama, lo studioso americano di origine giapponese che sul finire degli anni ’80 decretò la "fine della storia" in ragione del crollo del comunismo e della guerra fredda, sembrava divertirsi a lanciare annunci paradossali per far discutere (o per stupire) il mondo. Ora sta per pubblicare un vasto studio intitolato "Il grande sfacelo", a complemento di un corso tenuto a Oxford su "La fine dell’Ordine", nel quale imputa alle donne e alla loro emancipazione tutto il male che serpeggia nelle nostre società 1 15 Da "Azione" del 27.11.1997. evolute. In breve egli sostiene che la crescente criminalità opera di giovani maschi deriva dalla trascuratezza dell’educazione familiare, la quale a sua volta deriva dal fatto che la donna nella società moderna non ha più il ruolo che per secoli ne ha fatto la custode degli affetti e delle regole morali, preferendo essa dedicarsi alla propria emancipazione ed affermazione attraverso l’impegno professionale, alleggerito dal controllo delle nascite e da una relativa indipendenza dal maschio sempre più relegato a funzioni marginali. Non si capisce cosa dovrebbero fare le donne per riportare ordine nel mondo, se non regredire ai livelli pre-industriali, peraltro inconcepibili in una società radicalmente cambiata nelle sue strutture e nei suoi modelli. Contro i funambolismi di Fukuyama, annunciati da un’intera pagina del "Corriere della sera" del 12 novembre, ricordo un delizioso elzeviro di Gaetano Afeltra sullo stesso giornale del 31 marzo 1995. Descriveva Milano nelle ore mattutine, percorsa dal movimento fremente di una folla ordinata e composta che si affrettava da mille direzioni a raggiungere i posti di lavoro, nella quale colpivano particolarmente le donne. "Spesso vengono dalle periferie o addirittura dai paesi dell’hinterland e prima di prendere i mez- zi di trasporto urbano hanno dovuto sopportare ore di treno o di pullman: hanno alle spalle la sveglia all’alba, la doccia, la colazione in fretta. Le mamme hanno dovuto accompagnare i figli a scuola, prima di correre a prendere i mezzi. Penso a queste donne che hanno l’orgoglio di partecipare contemporaneamente alla vita di lavoro cittadino e agli impegni familiari. Ho detto orgoglio: perché è con questo sentimento che si impegnano negli uffici, nei negozi, nelle fabbriche. Per esse il lavoro, oltre a un’esigenza economica, è un’affermazione di presenza. Ma è anche il modo di dare ordine alla propria vita: si contano i giorni fino al sabato, quando si potrà andare con calma a fare la spesa nei supermercati e a curiosare nei negozi. È quel certo ordine che aiuta a organizzare la vita, a progettare l’andamento del menage familiare, gli studi dei figli, le vacanze e così via. Indubbiamente il consumismo ha incoraggiato le donne a una vita più libera, più responsabile: e questo almeno è uno dei suoi aspetti positivi. Le donne che lavorano possono avere un’economia personale da gestire: hanno i soldi per pagare le attività sportive dei ragazzi, tennis e nuoto; possono affrontare spese impegnative senza dover ricorrere al marito o al compagno. Questa conquista di indi16 pendenza, limitata al campo puramente economico, si riflette poi nel buon andamento della vita familiare. Naturalmente crescono anche gli impegni: sono loro a seguire il corso dei figli a scuola, a parlare con i professori, a correre nei ritagli di tempo a richiedere documenti e ritirare risultati e analisi. Milano ama il lavoro: ma negli ultimi tempi il ruolo della donna nel mondo del lavoro ha assunto un particolare carattere di autonomia e di personalità, dando alla città un volto nuovo e affascinante". Punti di vista, certo: ma il buon senso latino sembra più vicino alla realtà delle elucubrazioni nippo-americane. Ho preferito citare questa fresca pagina di Afeltra, anziché recenti testi pontifici. I quali non mancano e sono di condivisione e di incoraggiamento alla donna moderna, seria, brava e morale. 17 Virgilio Levi1 Niente di nuovo sotto il sole: "Hanno tirato a sorte il mio popolo e hanno dato un fanciullo in cambio di una prostituta, han veduto una fanciulla in cambio di vino e hanno bevuto" (profeta Gioele, capitolo 4). Ma non siamo più nei secoli di ferro, siamo nel 2000, nel mondo dei bambini vezzeggiati, esaltati, messi al centro di mille attenzioni. E ci tocca seguire questa atrocità, questa paurosa vicenda, di Cicciano, Campania, Italia, neanche 10 000 abitanti, un paesotto dove tutti si conoscono: Silvestro Delle Cave, 9 anni, 1 18 Da "Azione" del 20.11.1997. scompare sull’uscio della scuola, senza lasciar tracce; e dopo una settimana si scopre che, da almeno sei mesi, era "abusato" da un vicino di casa, un vecchio settantenne, che lo attirava nel suo appartamento e che nell’ultimo incontro, dopo averlo seviziato, l’ha ucciso a bastonate, poi, con la complicità di due generi ultraquarentenni, ne ha bruciato il cadavere e l’ha fatto scomparire definitivamente. "Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più" (profeta Geremia, capitolo 31). Ma è veramente così? Il grido di Rachele è quello di una madre che ha difeso i suoi figli come una leonessa. Non così Cicciano, Italia: i sospetti, se non le accuse, di omertà, acquiescenza, complicità, cecità, menefreghismo accompagnano le notizie, intristendole ancora di più. Poche settimane fa avevo letto con raccapriccio un nuovissimo, breve romanzo di Simona Vinci: Dei bambini non si sa niente (Einaudi, 1997), nel quale dei bambini di paese si appartano per giochi erotici di gruppo, dapprima innocenti, poi maliziosi e pesanti, fin che non entrano in scena alcuni adulti, pedofili e mercanti di carne, che strumentalizzano i due capibanda quindicenni e li spingono ad estremi di violenza e sadismo, fino al non voluto omicidio, nel quale la bimba Greta di dieci anni viene uccisa in un rituale di allucinazione e incoscienza collettiva, e subito seppellita e fatta scomparire dagli stessi compagni di giochi. Mi chiedevo: a che pro un libro così provocatorio e, a prima vista, irreale? E anche, mi chiedevo: dov’erano le mamme, i genitori, le zie, gli altri compagni, il prete, le maestre? Mi dicevo: impossibile! Ed ora vedo che l’autrice è rimasta al di qua di quel che accade; vedo che, sola, ha lanciato un grido (nel deserto? Forse.) per quei bambini che in silenzio gridano la loro rivolta al tradimento degli adulti e nessuno li ascolta. Non so se l’Italia avrà una reazione di indignazione e dignità come l’ebbe il Belgio per i fatti di Marcinelle. Si sente dire che il Parlamento si appresta ad appesantire la legge contro i pedofili. Ma l’impressione è che il brivido nella schiena debba durare poco, sommerso dagli avvenimenti che avvincono, come le elezioni di mezzo termine, la disfida Ulivo-Polo-Lega, i mondiali di calcio, o altre tragedie gravissime, come la strage di turisti a Luxor e i venti di guerra nel Golfo. Qui non si tratta tanto di far leggi, che pur ci vogliono. O il tessuto familiare e sociale tiene e gli occhi e le orecchie si aprono e l’indignazione diventa difesa con le unghie e coi denti dell’in19 nocenza insidiata o a poco serve la scossa e la minaccia. Non nascondiamoci che, alla base, c’è la maledetta banalizzazione della carne, imputabile alla rivoluzione sessuale. Se del corpo si può fare tutto ciò che si vuole, alla fin fine è un sacco. Mentre invece "il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo" (san Paolo ai Corinzi, 1, capitolo 6) e "quando risorgerò, nell’ultimo giorno, con questa mia carne vedrò il mio Dio" (libro di Giobbe, capitolo 19). 20 I maltrattamenti sui minori in Svizzera e il rapporto del 1992. Che cosa è stato realizzato e cosa bisogna ancora fare. Franz Ziegler1 Sono contento di essere stato invitato a parlare davanti a questa commissione e mi rallegro che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il rapporto del 1992 "Infanzia maltrattata in Svizzera" non è stato completamente 1 21 Franz Ziegler è il segretario generale dell'ASPI (Associazione Svizzera per la Protezione dell'Infanzia). Questa conferenza è stata tenuta in tedesco il 23.4.1997 a Berna davanti alla commissione di "Sicurezza sociale, famiglia e salute" del partito popolare svizzero. Traduzione A. Tonella. dimenticato, ma ci sono ancora dei politici che si interessano e del rapporto e della problematica inerente i maltrattamenti. Da quando il Consiglio Nazionale ha concluso nella passata sessione estiva (1996 n.d.t.) i dibattiti su questo rapporto è infatti calato il silenzio a livello politico. Nella mia esposizione, rispondendo alle vostre richieste, desidererei riassumere quante delle raccomandazioni del rapporto del 1992 sono state realizzate e quanto invece bisognerebbe ancora fare. rapporto. Il CF nella sua presa di posizione aveva tralasciato di discutere una grande parte delle raccomandazioni del rapporto perchè cadevano sotto la competenza dei Cantoni o dei Comuni. Il CF si era concentrato per lo più su misure di tipo giuridico e alle proposte del rapporto che andavano in questa direzione ha dato risposte precise. Troppe poche persone hanno malauguratamente compreso questa posizione del CF estremamente difensiva. Nella sua presa di posizione sul rapporto del 1992 il CF si era espresso molto bene dicendo nell’introduzione: 1. Il consiglio federale aderisce alle conclusioni del Gruppo di lavoro nel riconoscere che l'infanzia maltrattata e lo sfruttamento sessuale dei bambini costituiscono un vero problema sociale, la cui gravità e portata sono fortemente sottovalutate… 2. Secondo il Consiglio federale, il fenomeno dell'infanzia maltrattate è da considerarsi come vero tema di politica che concerne lo Stato ad ogni livello. La protezione dei più deboli è uno dei compiti primari di uno Stato sociale moderno. 3. La politica non può sottrarsi alle sue responsabilità in questi ambiti2. Che cosa è stato realizzato? Che cosa possiamo mettere nella colonna delle "realizzazioni" dipende naturalmente molto dalle aspettative. Infatti se paragoniamo le raccomandazioni che noi nel Gruppo di lavoro "Infanzia maltrattata in Svizzera" avevamo discusso e ben motivato poi nel rapporto del 1992 con le raccomandazioni del Consiglio Federale (CF) e con le mozioni ed i postulati che la commissione giuridica del Consiglio Nazionale (CN) ne ha derivato, balza all’occhio che ben poco di quanto è stato richiesto nel rapporto il 13 giugno del 1996 è arrivato sui banchi del Parlamento ed è stato oggetto di discussione. Detta commissione del CN aveva pregato il CF di prendere posizione sul 2 22 Parere del CF del giugno1995. Pagina 4, edizione italiana (Ndt.) Malgrado queste belle parole la stragrande maggioranza delle raccomandazioni del CF espresse poi nel rapporto sono accompagnate da queste frasette: - "non è perciò assolutamente necessario che..." - "questa possibilità può essere esaminata..." - "non esiste perciò una necessità impellente di..." ecc. Alle raccomandazioni del Gruppo di lavoro "Infanzia maltrattata in Svizzera" che non toccavano o non coinvolgevano direttamente l’ordinamento giuridico, il CF rispose in modo da non doversi impegnare. che ci siano state discussioni sui vari argomenti. I "dibattimenti" che il 13 di giugno del 1996 sono stati fatti in Parlamento si sono ridotti per lo più ad un rapido esame delle proposte ed alla messa ai voti delle stesse. Non vorrei spendere troppe parole per le proposte che toccavano la situazione giuridica. È comunque centrale l’interesse che dimostrano tante di queste nuove proposte o adattamenti di leggi esistenti al tema degli abusi sessuali sui minori. Questo tema è diventato "moderno" sicuramente a buon diritto e non voglio ora discuterlo. Mi meraviglio molto comunque nel paragonare La commissione giuridica del Consi- quanto poco sia le donne che gli uomini glio Nazionale sulla base di questo del nostro paese siano pronti a discuavviso del CF aveva proposto al Parla- tere della quotidiana violenza fisica mento diversi postulati ed una mozio- come le sberle o simili metodi "educane3. Durante i dibattimenti furono pre- tivi". Che vi siano dietro a questi atteggiamenti dei sensi di colpa ed inconsentati poi altri postulati. La lista che viene presentata alla fine sciamente una cattiva coscienza? dell’articolo raccoglie tutte le proposte che sono state presentate attorno Il vostro rappresentante e portavoce a questo tema e non solo durante i della frazione PPD, il solettese Straudibattimenti parlamentari. I dati sono man, durante le discussioni in Parlastati raccolti alla Centrale delle que- mento ha continuamente ripetuto, e stioni familiari dell’Ufficio federale mi chiedo perchè poi, che il proverbio della salute pubblica e se io parlo di "la montagna ha partorito un topolino" dibattimenti non immaginatevi però andava letto all’incontrario infatti, secondo lui, "il topolino aveva partorito una montagna!". Lo Stato - diceva Vedere la lista dei postulati e delle mozioni alla fine non potrà mai assumersi le respondell'articolo (Ndt.) 3 23 Carenze. sabilità dei genitori nei confronti dei figli, l’amore dei genitori non sarà mai un affare dello Stato. La violenza nei confronti dei minori - continuava dicendo non sarà sicuramente il Consiglio Federale e le sue autorità che riusciranno a farla sparire dal Mondo o dal nostro Paese. E combatteva perciò l’idea di una vasta campagna di informazione su questi argomenti nel nostro paese. Potrei anche dargli ragione ma che cosa succederà quando l’amore dei genitori o il loro senso di responsabilità sparisce o viene ad essere troppo poco presente? A me sembra che anche all’interno del vostro partito si debba ancora migliorare l’informazione e la formazione su questi temi. Per quanto concernono le proposte, non di tipo giuridico, ad esempio una campagna nazionale di informazione, il concetto di prevenzione e la linea telefonica per bambini in difficoltà, solo il tempo ci dirà se saranno realizzate. So per certo, visto che sono direttamente coinvolto, che attualmente si sta lavorando sul concetto di prevenzione. Ma vedo anche quante sono le resistenze che si incontrano in queste discussioni e temo molto che tutte quelle raccomandazioni del rapporto del 1992 che dovevano rientrare in questo concetto di prevenzione avranno poche possibilità di venir realizzate. Infatti la prevenzione non può essere realizzata gratuitamente, lo Stato deve sapere che per la prevenzione deve investire molti soldi. Restiamo dapprima al capitolo degli interventi a protezione del bambino almeno laddove dal punto di vista del codice civile esistono, o dovrebbero esistere, delle misure per la protezione del minore. Avevamo già sottolineato, e senza ombra di dubbio, nel rapporto del 1992 che le basi legali esistenti devono essere ben poco modificate. Questa opinione viene anche sposata interamente dalla stragrande maggioranza dei nostri politici di ambo i sessi e da tutti gli "specialisti" del problema. Era stato detto da più persone anche alla conferenza stampa nella quale veniva presentato il rapporto, che nel campo della protezione dei bambini esistono non solamente delle carenze di applicazione delle leggi esistenti ma addirittura una situazione di "emergenza" nell’applicazione dei dispositivi legali. Citando un passo di Christoph Häfeli4 ripreso poi da Judith Stamm5: "Non è necessario creare nuovi dispositivi legali per la protezione del minore dai maltrattamenti, ma piuttosto le instanze preposte all'applicazione delle leggi, in modo particolare le autorità tutorie e i giudici, e poi i servizi sociali e sanitari 4 5 24 Membro del ex-gruppo di lavoro per il rapporto "Infanzia maltrattata in Svizzera". (Ndt.) Consigliera nazionale lucernese e prima firmataria del postulato che aveva poi portato alla costituzione del gruppo di lavoro "Infanzia maltrattata in Svizzera". (Ndt.) dovrebbero, con una formazione adeguata ed una formazione continua e con un lavoro interdisciplinare, essere capaci di applicare le attuali misure legali in modo più efficace". Naturalmente a questo punto sorge la domanda che cosa è cambiato con le proposte di modifica delle leggi sopracitate? Mi sembra di non essere particolarmente "pessimista" se dico che non è cambiato assolutamente niente. Esistono una moltitudine di difficoltà, vi sono delle carenze di competenze operative e non ultima un' immagine sorpassata e antica della "famiglia ideale" la cui vita privata è intoccabile non solo dalle autorità, in modo particolare da quelle tutelari, ma anche dai così detti "specialisti" dell’ambito medico, sociale, psicologico, pedagogico, terapeutico, giuridico ecc. e le discussioni al Consiglio Federale e in Parlamento non hanno cambiato niente alla carenza di conoscenze e alla mancanza di competenze operative. Appunto in questo campo esistono grosse mancanze: le misure di politica familiare, quelle nel campo della formazione (sia a livello di scuole obbligatorie oppure nella formazione dei genitori e nella formazione di base e continua di autorità e "specialisti") che comporterebbero subito un aumento del livello di competenza e perciò a breve termine un miglioramento dello stato di vita dei bambini stessi non sono mai stati oggetto di discussione tra i politici. A parte il già citato progetto di concetto della prevenzione, nessuna decisione è stata presa per prevenire i maltrattamenti in Svizzera. È bello pensare che la centrale per le questioni familiari dal 1996 riceve annualmente 150000.- fr. per sostenere progetti in questo campo. Ma cosa sono 150000.- fr., una goccia su un sasso arroventato. Fa sorridere quando si pensa che per ogni piccolo ponticello costruito su uno dei tanti torrenti vengono deliberati dei crediti di progettazione molto più elevati! Il CF scrive nella sua presa di posizione del giugno 1995 " mezzi finanziari e le ristrettezze di personale non devono essere motivazione per diminuire le possibilità di intervento della Confederazione". Ancora una volta belle parole? Si certo e poi quelle organizzazioni e associazioni che operano nel campo della protezione dei bambini sentono sulla loro pelle proprio il contrario. Noi dell’ASPI (Associazione svizzera per la protezione dell’infanzia) che siamo stati citati nella presa di posizione del CF come un associazione importante per la realizzazione del concetto di protezione dei bambini riceviamo solo 50000.- fr di sovvenzioni dalla Confederazione, o meglio ricevevamo perchè anche noi siamo stati toccati dalla decisione di diminuire del 10% e 25 poi da quella recente del blocco al 2% dei crediti ( i crediti dei prossimi anni sono anche già stati annunciati e nell’anno 2000 riceveremo solamente 40000.- fr.!). Io non posso, concludendo, dire altro che: ancora una volta vengono tenuti bei discorsi, si fanno sorrisini a destra e a sinistra e si agisce come se la realtà fosse un’altra. Non si puó parlare di protezione dei bambini da ogni forma di violenza e poi tagliare i crediti che servono a questo scopo, è veramente un discorso di credibilità politica! Se veramente il CF ed il Parlamento avessero voluto puntare sulla lotta ai maltrattamenti in Svizzera ed alla loro prevenzione allora avrebbero dovuto non solo discutere le carenze del sistema ma anche realizzare dei correttivi6. Franz Ziegler segretario ASPI Brunnmattstrasse 38 Casella postale 344 3000 Berna 6 Il 19 gennaio 1998 alle due Camere riunite è stato presentato il progetto di nuova Costituzione Federale. Un progetto che nasce senza un articolo per la protezione dei bambini... un’altra aspettativa andata delusa e, per chi ancora ne dubitasse, una ennesima conferma di quanto poco "valgono" i bambini agli occhi dei nostri attuali politici! (Ndt.) 26 Nr. Cosa e chi Contenuto-titolo e destino politico 93.3474 M von Felten7 93.3655 M von Felten 93.3657 M Carobbio 94.3210 M Goll 95.405 I.P. von Felten9 96.3004 M Com.G.CN 96.3005 P. Com.G.CN10 96.3176 M Com.G.CN 96.3177 P Com.G.CN Sfruttamento sessuale di bambini all’estero da parte di turisti svizzeri. Divieto di video brutali e pornografici; trasmessa come P il 7.6.1994. Commercio di bambini. Modifica del CPS; trasmessa come P8 il17.6.1994. Diritto penale e bambini vittime di abusi sessuali; trasmessa come P il 13.6.1996. Divieto di possesso di video pornografici con bambini; accettata il 13.6.1996. Termine di prescrizione per tutti gli abusi sessuali sui minori trasmesso come P il12.12.96. Pornografia con bambini su internet; trasmessa il 20.3.1996. Divieto legale dei castighi corporali e dei trattamenti degradanti verso i bambini; trasmessa come M del CN il 13.6.1996; trasmesso come P del CS11 il 12.12.1996. Introduzione di un articolo per la protezione dei bambini nella nuova costituzione federale. Tra smessa come P il 13.6.1996.Una minoranza dellaComG.CN (Hollenstein) voleva trasmettere questo desiderio come mozione (rifiutata!). 7 M=Mozione P=Postulato 9 I.P.=Iniziativa parlamentare 10 Com. G. CN= Commissione giuridica del Consiglio Nazionale 11 CS=Consiglio agli Stati 8 27 96.3178 P Com. G.CN 96.3180 P Com.G.CN 96.3188 P Com.G.CN 96.3199 P Com.G.CN 96.3378 Rc Com.G.CS 96.3398 P Hochreutener 96.3466 P. Carobbio 96.3649 M Béguin 96.3650 M Béguin 96.3659 M Jeanprêtre 96.3660 M Jeanprêtre Concetto di prevenzione contro le violenze nella famiglia; trasmesso il 13.6.96 Campagna nazionale di informazione; trasmesso il 13.6.96. Linea telefonica per bambini in difficoltà; trasmesso il 13.6.96. Miglioramento della protezione delle vittime di abusi sessuali, in particolare nel caso di abusi su minori; trasmessa come P il 13.6.1996. Programma di insegnamento comprendente nozioni di pedagogia; trasmessa il 12.12.96. Sfruttamento sessuale dei minori; trasmesso il 13.12.96. Maltrattamenti infantili. Casse malati: assunzione dei costi; il CF propone di classare il P perchè le richieste sono realizzate. Abusi sessuali su minori commessi all’estero. Creazione di un organismo ufficiale e modifica del CPS; trasmessa la parte 1. come P il 10.3.97 e la parte 2. trasmessa il 10.3.1997. Condanna per detentori di oggetti o rappresentazioni pornografiche proibite; trasmessa il 10.3.97. Abusi sessuali commessi all’estero su minori. Modifica del CPS; pendente. Abusi sessuali commessi all’estero su minori. Creazione di un organismo ufficiale; pendente. 28 96.435 I Com.G.CN12 96.455 I. P. Simon 97.1082 D.O. Fässler13 97.3209 I14 Comby 97.3322 P. Simon 97.3366 M. von Felten Modifica del CPS art.187 capv.5: termine di prescrizione. Il CN ha deciso il 3.10.96 di portare il termine per delitti sessuali sui bambini da 5 a 10 anni. Termine per il referendum facoltativo il 7.7.97 I.P. Pornografia, estensione del campo d'applicazione dell’art. 197 CPS; pendente. Protezione della personalità dei bambini maltrattati; pendente. Applicazione della Convenzione internazionale dei diritti dei bambini; risposto il 25.6.97. Creazione di un centro internazionale per l’infanzia; pendente. Sfruttamento sessuale dei bambini all’estero; pendente. (stato alla fine del 1997) 12 13 14 I = iniziativa D.O. =domanda ordinaria I = interpellanza 29 Amilcare Tonella1 "Prima le donne e i bambini" era il grido che i marinai del bastimento che stava affondando gridavano di ponte in ponte! Ci sarà pure stata, nei tempi passati, una altra ragione oltre a quella affettiva per aver deciso che in caso di pericolo dovevano essere le donne ed i bambini ad avere la precedenza. Senza le donne ed i bambini una società muore. Ecco la motivazione sociale, quella importantissima della sopravvivenza della specie che questa regola di mare voleva salvaguardare . 1 30 Articolo apparso su "La Regione Ticino" del 20 novembre1997. Se la sopravvivenza demografica, oggi in un mondo in rapidissima crescita non è più da considerare prioritaria, io credo lo stesso che il futuro della nostra società dipenderà da come avremo cresciuto i nostri bambini. Questo compito dovrebbe veramente diventare prioritario non solo per i genitori di oggi e quelli di domani ma ancora di più per quelle persone che oggi hanno il potere o la facoltà di realizzare qualcosa e penso in particolare alle autorità, ai politici e ai media che fanno l’opinione pubblica. Oggi è la giornata mondiale dei diritti dei bambini in ricordo del 20 novembre del 1989 quando veniva adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Il ventesimo secolo era stato definito nel 1902 il "secolo dell’infanzia"e sta terminando su scenari che ben poco sanno di rispetto dei diritti dei bambini, gli esempi non mancano anche alle nostre latitudini. La Svizzera ha, come ultimo Stato europeo, recentemente ratificato la Convenzione dopo un tentativo per non entrare in materia andato per fortuna e per decenza, sconfessato, ma questa ratifica è stata lo stesso corredata da ben quattro riserve. Oggi manca solo la ratifica da parte della Somalia e degli Stati Uniti d’America! Da noi la Convenzione è ormai entrata in vigore il 26 marzo 1997 ed ora, due anni dopo questa data e poi ogni cinque anni, il Consiglio Federale dovrà presentare un rapporto che indichi quali provvedimenti sono stati presi per modificare le leggi nazionali, per formulare politiche adeguate e per attuarle. Questo rapporto dovrà essere indirizzato ad un "Comitato sui Diritti dell' Infanzia" composto da dieci esperti che potranno ricevere anche rapporti alternativi a quello del governo, ad esempio da parte di organizzazioni non governative. Il nostro Consiglio Federale fino a poco tempo fa non aveva ancora reso noto i nominativi di chi dovrà stendere questo primo rapporto. Su oltre 40 paesi i cui rapporti sono stati esaminati 14 avevano incluso nella loro Costituzione i principi della Convenzione e 35 avevano approvato nuove leggi, o emendato quelle esistenti, per conformarsi a essa; 13 di questi paesi avevano inserito la Convenzione in corsi o programmi di studio per educare l’infanzia sui propri diritti. Comunque il lavoro che i nostri politici e le autorità ad ogni livello dovranno iniziare, quello di studiare la "compatibilità" delle nostre leggi con la citata Convenzione non è ancora iniziato e nemmeno è stato programmato! Da oggi ogni legge o regolamento dovrebbe essere sottoposto a uno studio di "impatto sui bambini e sugli adolescenti" come è regola ormai per gli 31 studi sull’impatto ambientale. E cosa dire del progetto per la nuova Costituzione Federale che non prevede nessun articolo per la protezione dei bambini? I nostri politici sono cosi ciechi da dover aspettare che sia il popolo con una iniziativa a dover richiedere un tale articolo? E quando il nostro Codice penale avrà riadattato i termini di prescrizione del reato di incesto a delle norme più europee e in fondo più "giuste" per i diritti dei bambini? In Italia la legge sulla pedofilia approvata in sede legislativa dalla commissione Giustizia della Camera nel luglio scorso, è ora all’esame del Senato. Secondo questa legge viene punito con una pena carceraria di 12 anni chi sfrutta sessualmente un minore, pena che sale a 20 anni qualora la vittima abbia meno di 14 anni o se il colpevole è un familiare, un insegnante o una baby sitter. Da noi una legge di questo tipo non è sicuramente in discussione nel prossimo futuro. I consumatori hanno il loro"ombudsman", le donne il loro "ufficio" e quando ai bambini e agli adolescenti verrà data la parola? L’art. 42 della Convenzione richiama tutti gli Stati a fare conoscere diffusamente e adeguatamente il contenuto della Convenzione sia agli adulti che ai minori. Quando si inizierà in Svizzera questo lavoro che reputo basilare per poi poter discutere di protezione, di partecipazione e di rispetto di questa fetta di popolazione che da noi si valuta in circa il 20 % della popolazione totale ma che vale molto, ma molto di più, vale la scommessa per un futuro migliore! Amilcare Tonella pediatra Piazza Nosello 4a 6500 Berllinzona 32 Amilcare Tonella1 È amara constatazione dover rilevare che la Confederazione svizzera non vuole dotarsi di uno strumento che le apra le porte ad un intervento più marcato verso le forze giovani della nazione. Il progetto di nuova Costituzione Federale (CF) non è fatta a favore dei nostri bambini ed adolescenti! Oggi, 19 gennaio, a Berna sono riunite in seduta straordinaria le due Camere Federali perchè verrà ufficialmente inaugurata la discussione su questa nuova CF. Io credo che si debba, oggi, anche iniziare a livello popolare una 1 33 Articolo apparso su "La Regione Ticino" del 19 gennaio1998. discussione sulla protezione dei minori e sul coinvolgimento dei giovani in questa nuova Costituzione che porteremo poi nel terzo millenio. Ai politici questo aspetto interessa poco, sono convinti che siano sufficienti le nostre leggi ed i trattati internazionali sottoscritti dalla Svizzera e sotto sotto credono che dare più potere ai minori con nuove leggi vuol dire sovvertire la famiglia e la sua autonomia nei confronti dei figli e delle figlie. I media questo argomento lo hanno trattato poco o per niente. L’opinione pubblica per contro è stufa di leggere ogni giorno di bambini maltrattati ed abusati ed è pronta a sostenere un articolo per la protezione dei minori (alcuni anni fa il Gruppo regionale della Svizzera italiana dell’ASPI aveva in poco più di un mese raccolto in Ticino oltre 8600 firme a sostegno di un articolo per la protezione dei bambini nel progetto di nuova CF). La Federazione Svizzera delle Associazioni Giovanili (FSAG) aveva già iniziato 4 anni fa ad interessarsi della nuova CF. Nel ottobre del 1996 aveva poi radunato attorno ad un tavolo tutti quelli che avevano fatto delle proposte concrete. Si decise così di riformulare delle proposte e di scrivere al Consiglio Federale ed alle commissioni delle due Camere incaricate della stesura del messaggio... il successo è stato molto piccolo ed ora si spera nella discussione davanti alle Camere, magari prima di dover partire con una raccolta di firme per una iniziativa popolare! La revisione della CF dovrebbe permettere di fare ordine in tutti gli atti legislativi federali e cantonali e in quelle convenzioni internazionali sottoscritte dalla Svizzera. La firma recente della Convenzione dei diritti dei bambini ci dovrebbe automaticamente portare in questa direzione. Abbiamo bisogno di una normativa federale e che essa sia impegnativa per la Confederazione - perchè abbiamo bisogno che le decisioni politiche del futuro siano compatibili con i bisogni dei nostri minori, - perchè dobbiamo poter armonizzare a livello cantonale le possibilità di protezione e di coinvolgimento dei giovani nella politica che oggi presentano differenze notevoli da Cantone a Cantone, - perchè dobbiamo combattere con mezzi migliori e più coordinati il maltrattamento verso i minori se vogliamo evitare un aumento di rischi sociali ed una diminuzione del capitale umano che i giovani rappresentano, - perchè i minori hanno dei bisogni differenti da quelli degli adulti e 34 devono usufruire di una attenzione particolare che non può venire che dallo Stato visto che loro sono troppo deboli per poter far sentire le loro richieste, - perchè dobbiamo coinvolgere più intensamente i giovani nella partecipazione politica del paese se vogliamo domani avere adulti più responsabili e meglio formati e finalmente - perchè la consigliera federale Ruth Dreifuss ha detto chiaramente che se vogliamo che la Confederazione abbia più potere nel campo della lotta ai maltrattamenti e alla loro prevenzione deve ricevere dei mandati. un art. 13 cpv. 2 che protegge e sostiene i minori e che "impegna" lo Stato (diritti "giustiziabili"); spero proprio che questo rappresenti uno stimolo per quelli che a Berna devono preparare la nostra nuova Costituzione Federale. Buon lavoro! Amilcare Tonella pediatra Piazza Nosello 4a 6500 Bellinzona Per questi motivi, non dobbiamo accontentarci di normative labili e di "obiettivi sociali", ma abbiamo bisogno di articoli come la proposta di un art.12 bis (ogni bambino ha diritto alla protezione che la sua età richiede) oppure la proposta di un art. 31 cpv. 3 (Nella realizzazione dei diritti fondamentali, le autorità tengono conto dei bisogni e degli interessi particolari dei bambini e dei giovani in materia di protezione, di partecipazione e di sostegno) ed altro ancora. Abbiamo appena votato (1997) la nostra nuova Costituzione Cantonale, i nostri politici hanno voluto 35 Art. 1 (Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza) 1. È istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Fondo Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza finalizzato alla realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza al fine di dare migliore attuazione ai prin1 36 Disegno di legge italiano attualmente davanti al Parlamento. Tratto da "La rivista italiana di pediatria" Vol 23, nr 2, aprile 1997 pag 195. cipi della Convenzione Internazionale sui diritti del Fanciullo ratificata in Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176, nonché alle disposizioni contenute negli articoli 1 e 5 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 recante"Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate". 2. Una quota pari al 30% delle risorse del Fondo di cui al comma 1 è riservata al finanziamento di interventi di particolare valore sperimentale da realizzarsi nelle città di Venezia, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Brindisi, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari. Il 70% delle risorse del fondo di cui al comma 1 è ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, per il 50% sulla base della consistenza della popolazione minorile rilevata dall’Istituto Nazionale di Statistica e per il 50% secondo i seguenti criteri: a) carenza di strutture per la prima infanzia secondo le indicazioni del Centro Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri; b) numero di minori presenti in istituti educativi assistenziali in base all’ultima rilevazione dell’Istituto Nazionale di Statistica; c) percentuale di evasione dell’obbligo scolastico come accertata dal Ministero per la Pubblica Istruzione; d) percentuale di famiglie con figli minori che vivono al di sotto della soglia di povertà così come stimata dall’Istituto Nazionale di Statistica; e) incidenza percentuale del coinvolgimento di minori in attività criminosa come accertata dalla Direzione Generale dei Servizi Civili del Ministero dell’Interno nonché dall’Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile del Ministero di Grazia e Giustizia. 1. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il Ministro per la Solidarietà Sociale, con proprio decreto emanato di concerto con i Ministri dell’Interno e del Tesoro, provvede a determinare le modalità di funzionamento, di ripartizione e di erogazione delle risorse del Fondo di cui al comma 1. 2. È autorizzata la spesa di lire 127 miliardi per l’anno 1997 e di lire 372 miliardi a decorrere dal 1998 per il finanziamento. Art. 2 (Ambiti territoriali d’intervento) 1. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, le Regioni 37 definiscono la programmazione, gli ambiti territoriali di intervento e il relativo riparto economico, al fine di assicurare l’efficienza e l’efficacia degli interventi e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. Ai fini della presente legge, possono essere individuati ambiti di intervento coincidenti con il territorio di Comuni, di Comuni associati ai sensi degli articoli 24, 25 e 26 della legge 8 giugno 1993, n. 142, di comunità Montane e Province. 2. Gi Enti locali ricompresi negli ambiti territoriali d’intervento di cui al comma 1, mediante accordi di programma definiti ai sensi dell’articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n.142 e con l’azione integrata e coordinata dei Provveditorati agli Studi, delle Aziende Sanitarie Locali, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, e dell’Autorità Giudiziaria Minorile, approvano entro il 31 dicembre di ogni anno piani annuali territoriali d’intervento, articolati in progetti immediatamente esecutivi, nonché il relativo piano economico e la prevista copertura finanziaria. I piani d’intervento sono trasmessi alle Regioni, che provvedono all’approvazione e all’emanazione della relativa delibera di finanziamento a valere sulle risorse del Fondo di cui all’artico- lo 1, nei limiti della disponibilità assegnata a ogni singola Regione, entro i successivi 60 giorni. Le Regioni provvedono altresì, nell’ambito delle proprie disponibilità di bilancio, a costituire fondi regionali per l’infanzia e l’adolescenza. Le Regioni possono impiegare una quota non superiore al 5% delle risorse loro trasferite per la realizzazione di programmi interregionali di scambio e di formazione in materia di servizi per l’infanzia e l’adolescenza. 3. Le Regioni possono istituire fondi regionali per il finanziamento dei piani annuali di intervento a integrazione delle quote di competenza regionale del Fondo di cui all’articolo1, nonché per il finanziamento di interventi non coordinati dallo stesso Fondo nazionale. Art. 3 (Azioni ammesse a finanziamento) 1. Sono ammesse al finanziamento del Fondo di cui all’articolo 1 le seguenti azioni: a) Servizi di sostegno della relazione genitore-figli, di contrasto della povertà, della violenza e della istituzionalizzazione; b) innovazione e sperimentazione di 38 servizi socio-educativi per la prima infanzia; c) servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero, d) azioni positive per la promozione del diritto all’infanzia e all’adolescenza e per l’esercizio della cittadinanza. dei diritti e l’accesso ai servizi; c) le azioni di sostegno alla famiglia e al minore al fine di realizzare un’efficace azione di prevenzione delle situazioni di crisi e di rischio psicosociale anche mediante il potenziamento di servizi di rete per interventi domiciliari, diurni, educativi territoriali, di sostegno alla frequenza scolastica e per quelli di pronto intervento; Art.4 (Servizi di sostegno della relazione d) gli affidamenti familiari sia diurni che residenziali, genitori-figli, di contrasto della povertà, della violenza e della istituzionaliz- e) l’accoglienza e trattamento di minori, anche sieropositivi, handicapzazione) pati psichici o affetti da gravi patologie, in comunità di accoglienza 1. Gli interventi di cui all’articolo 3 temporanea; comma 1, lettera a) sono finalizzati al contrasto della povertà, alla pre- f) l’attivazione di residenze per donne agli arresti domiciliari con figli venzione del disagio e al superaminori; mento del ricovero dei minori negli istituti educativo-assistenziali, an- g) la realizzazione di case di accoglienza per genitori in difficoltà anche in relazione alla condizione dei che con figli minori nonché promominori stranieri. Tali interventi sono zione di famiglie di accoglienza per realizzati mediante progetti personuclei madre-figli minori, nalizzati integrati con le azioni previste nei piani sociosanitari regio- h) gli interventi di prevenzione e di nali. In particolare attraverso: assistenza nei casi di abuso sessuale, maltrattamento e violenza; a) l’erogazione di un minimo vitale a favore di figli minori appartenenti a i) i servizi di consulenza per famiglie e minori orientati alla mediazione e nuclei familiari in particolare stato al superamento delle difficoltà redi bisogno; lazionali. b) l’attività di informazione e sostegno alle scelte di maternità e paternità facilitando la comprensione 39 Art. 5 operatori educativi con specifica competenza professionale sono rivolte al sostegno e allo sviluppo di servizi dei periodi di chiusura delle scuole con le seguenti attività: a) promuovere la partecipazione dei minori a livello propositivo, decisionale e gestionale in esperienze aggregative; b) promuovere occasioni di riflessione su temi rilevanti per la convivenza civile. (Innovazione e sperimentazione di servizi socio-educativi per la prima infanzia) 1. Le azioni di cui alla lettera b) dell’articolo 3 devono essere orientate all’offerta di servizi socio-educativi per la prima infanzia e per i genitori, non sostitutivi degli asili nido tradizionali, anche autorganizzati dalle famiglie, e si configurano come: a) servizi con caratteristiche educative, ludiche, culturali e di aggregazione sociale per i bambini in età 0-3 anni, accompagnati dai genitori, familiari adulti che quotidianamente si occupano della cura dei minori, organizzati secondo criteri di flessibilità; b) servizi con caratteristiche educative e ludiche finalizzati all’assistenza a bambini in età compresa tra i 18 mesi e i 3 anni per un tempo giornaliero non superiore alle 5 ore, che si differenziano dai nidi per l’assistenza di servizi di mensa e per il riposo pomeridiano. Art. 7 (Azioni positive per la promozione del diritto all’infanzia e all’adolescenza per l’esercizio della cittadinanza) 1. Ai fini della presente legge, per azioni positive per la promozione del diritto all’infanzia e all’adolescenza si intendono quelle azioni orientate a migliorare il benessere e la qualità della vita dei minori, a promuovere l’autonomia e la creatività, nonché a valorizzare le differenze di genere, culturali ed etniche. In particolare le azioni positive devono prevedere: a) interventi che facilitano l’uso del tempo e degli spazi urbani, rimuovono ostacoli nella mobilità, ampliano la fruizione di beni e servizi ambientali, culturali, sociali e sportivi; Art. 6 (Servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero) 1. Le azioni di cui all’articolo 3, comma 1, lettera c) realizzate mediante 40 b) misure orientate alla promozione della conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presso tutta la cittadinanza e in particolare nei confronti degli addetti a servizi di pubblica utilità; c) misure volte a promuovere la partecipazione dei bambini e degli adolescenti alla vita della comunità locale. come definite dalla Commissione della Comunità Europea. 2. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Solidarietà Sociale, con proprio decreto, definisce le modalità organizzative e di funzionamento per l’attuazione del Servizio di cui al comma 1. 3. Per il funzionamento del Servizio di cui al comma 1 è autorizzata la spesa di lire 3 miliardi a decorrere dal 1997. Art. 8 (Servizio di consulenza e informazione per l’infanzia) Art. 9 1. Il Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il centro Nazionale per la tutela dell’infanzia ed eventualmente altri enti e istituzioni all’uopo convenzionati, attiva un Servizio di consulenza e informazione per l’infanzia. Il servizio assiste gli Enti locali e territoriali nonché i soggetti di cui all’articolo2, comma 2, nell’elaborazione e realizzazione dei progetti previsti dai piani territoriali d’intervento. Provvede altresì alla creazione di una banca dati dei servizi a minori allo scopo di favorire la diffusione delle conoscenze e la realizzazione dei migliori programmi nelle aree obiettivo1, così (Spesa e controllo della spesa) 1. Entro il trenta giugno di ogni anno, le Regioni, nel provvedere al controllo, sulla base di una dettagliata relazione, esprimeranno al Ministro della Solidarietà Sociale lo stato di attuazione degli interventi di cui alla presente legge gli obiettivi conseguiti nonché le misure urgenti da attuare per migliorare l’esecuzione degli interventi di cui alla presente legge nel territorio regionale. Qualora, entro due anni dall’entrata in vigore della presente legge, le Regioni non abbiano provveduto all’impegno contabile delle quote di competenza del Fondo di cui all’articolo 1 e all’individuazio41 ne dei soggetti attuatori degli interventi di cui alla presente legge, il Ministro della Solidarietà Sociale, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, provvede alla riprogrammazione delle risorse assegnate e al conseguente riferimento delle stesse ad altre Regioni. 2. Per garantire la tempestiva attuazione degli interventi di cui alla presente legge nei Comuni commissariati, il Ministro dell’Interno con proprio decreto, emanato in concerto con il Ministro della Solidarietà Sociale provvede a definire le funzioni delle Prefetture competenti per territorio per il sostegno e l’assistenza ai Comuni ricompresi negli ambiti territoriali di intervento di cui all’articolo 2. fanzia e l’adolescenza e della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Art. 11 (Copertura finanziaria) 1. Agli oneri di cui alla presente legge pari a lire 130 miliardi per l’anno 1997 e a lire 375 miliardi per ciascuno degli anni 1998, 1999 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto ai fini del bilancio trimestrale 19971999 al capitolo 6855 dello stato di previsione della spesa del Ministero del Tesoro, a tal fine riducendo di pari importo l’accantonamento relativo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. 2. Il Ministro del Tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Art. 10 (Conferenza Nazionale sull’Infanzia e l’Adolescenza) 1. Il Ministro per la Solidarietà Sociale convoca periodicamente la Conferenza Nazionale sull’infanzia e l’adolescenza che è organizzata dal Dipartimento per gli Affari Sociali con il supporto tecnico e organizzativo del Centro Nazionale per l’in42 1. RAPPORTO PRESIDENZIALE 1997 Questo rappresenta l’ultimo anno del mio terzo mandato. Non mi ricandido più per un quarto mandato e lascio il gruppo in buone mani. L’assemblea generale annuale del 20 novembre, al solito presenti i soliti bravi ed entusiastici "quattro gatti", ha nominato come presidentessa Myriam Caranzano, medico diplomato e che aveva"quasi" terminato la sua formazione in pediatria prima di lasciare la professione per dedicarsi alla famiglia che era cresciuta e si era arricchita anche di una bambina indiana. Ancora prima che venisse fondato 43 il gruppo regionale della Svizzera italiana dell’ASPI lei era già membro dell’ASPI di Berna, la sua dedizione al problema dei bambini maltrattati risale nel tempo. Io resto nel Comitato come redattore responsabile del Bollettino. Sono usciti dal Comitato Marina Armi che ha assunto importanti compiti in seno al DOS, Fabrizio Fazioli che nel 1998 deve assumersi un ingente lavoro per i festeggiamenti del 150esimo della Costituzione Federale, ed è una notizia di poche settimane fa, anche Gabriele Ferrari ha lasciato il Comitato. Il suo lavoro e la sua famiglia non proprio così piccola non gli permettevano di avere molto spazio libero per altre attività. Come expresidente vorrei ringraziarli tutti indistintamente, per essere stati con me dalla fondazione del Gruppo nel maggio del 1991. Grazie per quanto hanno potuto dare in questi anni e per non dimenticare nè il Gruppo , nè l’ASPI e neanche i bambini che soffrono, il rispetto che dobbiamo a tutti i bambini e la prevenzione che possiamo e dobbiamo fare. Sono rimaste/i nel Comitato le mie due signorine dello studio Jenny Lazzarotto e Chantal Heiz che continuano a fungere da segretarie, Karin Heiz che lavora come contabile del gruppo. Il pedopsichiatra dr.med. Donato Gerber ha accettato di restare per un ulteriore mandato così come Pierre Kahn, psicologo, che però ha subordinato il suo posto al fatto di avere una nuova forza che lo potesse affiancare ed è così entrata nel Comitato la psicologa Paola Ferrari che attualmente lavora come docente di sostegno pedagogico nelle scuole. Dalla radio giunge Daniela Lüthi Grigioni di Lugano, una giornalista che prende il posto di F. Fazioli, mentre dal mondo della scuola arriva Giancarlo Bernasconi, ex-direttore delle scuole elementari di Breganzona ed oggi ispettore scolastico che abita a Manno. Abbiamo anche una avvocatessa la signora Michela Delcò, ma lei si è assunto il compito di revisore dei conti e perciò prossimamente si dovrà trovare un/ una avvocato/tessa per sostituire G. Ferrari nel comitato. Oggi diventa sempre più importante avere questa figura professionale in un comitato come il nostro. I diritti dei bambini hanno bisogno di avvocati che conoscono bene questa materia e la nuova Costituzione Federale con quell'articolo per la protezione dei minori che stenta a trovarci posto ha bisogno di un portavoce autorevole, competente ed entusiasta. L’assemblea generale ha poi accettato all’unanimità la revisione degli statuti che ora dovranno ricevere l’approvazione dell’assemblea generale 44 dell’ASPI del prossimo 18 aprile 1998 per poi poter entrare in vigore. Con questi statuti il nostro Gruppo regionale dovrebbe aspettarsi, almeno nominalmente, un notevole aumento di membri. Infatti viene creata la categoria degli "amici" del Gruppo regionale della Svizzera italiana dell’ASPI. "Amici" del Gruppo sono tutte quelle persone o enti che sponsorizzano con offerte il nostro Gruppo ma non entrano ufficialmente nell’ASPI. In fondo anche queste persone che hanno la sensibilità di farci dei doni sono anche sensibili ai problemi dei bambini che vogliamo aiutare ed hanno perciò il diritto di essere informati delle nostre attività del Gruppo (e in un futuro, se questa idea verrà sposata anche dal Comitato centrale dell’ASPI potranno anche essere informate delle attività dell’ASPI). Il nostro scopo è, e resta, quello di avere sempre più persone che conoscano il problema dei maltrattamenti ai minori e che possano lottare per il rispetto che dobbiamo ai bambini! Dobbiamo uscire da quel isolamento che voleva l’ASPI solo formata da"specialisti", dobbiamo diventare anche numericamente una potente "lobby" per i bambini! Nel 1997 avevano pagato la tassa sociale a Berna 72 persone (compreso il Comitato di 9 membri) secondo i dati al 20.11.97) mentre avremmo avuto 124 "amici" del Gruppo regionale così suddivisi: 100 abbonati al nostro Bollettino, con un calo dai 183 del 1996 (il bollettino viene spedito comunque ad oltre 1300 persone) e 24 enti o associazioni che ci hanno sostenuto finanziariamente). I conti, qui allegati, del 1997 chiudono in attivo e di questo possiamo andarne orgogliosi. Tanti sono gli amici che con piccoli o grandi doni non si dimenticano di noi. A tutti vada un caloroso ringraziamento. In particolare devo ringraziare il Lions Club di Campione d’Italia che con la sua gara di golf e la serata al Casinò di Campione d’Italia ci ha versato 10000 fr.! Sette sono state le statuette dell’ Arturo che sono state vendute nel 1997 e noi abbiamo manifestato la nostra gratitudine al suo creatore, Luca Marcionelli, con un regalo di Natale. Le attività che hanno caratterizzato questo passato si possono suddividere in quelle di portata regionale e quelle di portata nazionale. Tra le attività di portata regionale posso citare: - la redazione del nostro Bollettino, che malauguratamente e per la prima volta, è uscito solo con due numeri (il 17 ed il 18). - la partecipazione di Myriam Caranzano, come docente, ai corsi di formazione sui maltrattamenti per docenti 45 delle scuole primarie del Cantone. - la mia partecipazione (ceduta con l’inizio del 1998 a Myriam Caranzano) alla Commissione LAVi. - la formazione agli allievi del quarto anno della CSIA, alle allieve/infermiere pediatriche, alle/agli allieve/i della scuola magistrale (e questa volta è stata l’ultima perchè, un po’ polemicamente, ho disdetto la mia collaborazione con la scuola magistrale che malgrado gli sforzi che sta facendo il Dipartimento per la formazione dei docenti, non è pronta a pianificare un corso sui maltrattamenti per i suoi/le sue allievi/e!) e ai medici delegati e scolastici. - le conferenze al pubblico ( 7 volte), gli articoli sulla stampa locale e una breve apparizione in televisione e alla radio. - l’organizzazione della mostra dei progetti di decorazione delle cabine della SBIT a San Bernardino. - la realizzazione dell’esposizione dei lavori della CSIA durante la giornata di formazione dell’ASPI a Friborgo. - il Film Festival Ragazzi di Bellinzona ci ha permesso di ritornare sul discorso del rispetto dovuto ai bambini e abbiamo consegnato il nostro terzo premio “Arturo” al film cinese “Il re delle maschere” del regista Wu Tianming (anno 1995) scelto dalla giuria internazionale sponsorizzata dal Kiwanis club. - per la giornata dei diritti dei bambini sono state realizzate delle vetrine in varie zone del Cantone nelle quali apparivano le nostre statuette dell’Arturo. - la mia partecipazione alla coppa di Golf della banca Corner e quella di Pierre Kahn alla serata del Lions Club di Campione d’Italia. - continua la formazione del gruppo delle future operatrici della linea telefonica per genitori con bambini piccoli (meno di 4 anni) che hanno problemi educativi. M. Caranzano si è assunta il compito di coordinatrice di questo gruppo che sta seguendo un corso per l’ascolto secondo Thomas Gordon e hanno allacciato contatti di formazione con il telefono amico. Nell' autunno del 1998 probabilmente questo servizio potrebbe essere attivato. - ho poi mantenuto uno stretto contatto con Franz Ziegler segretario dell’ASPI e una volta mi sono trovato con il presidente e il signor Lehman membro del Comitato ASPI. Tra le attività di rilevanza nazionale troviamo: - la realizzazione del libretto “la pecora tricolore” di Chiara Cornaro e Hélène Tarnowska. Questo libretto è stato sponsorizzato quasi intera46 mente dalla ditta farmaceutica ASTRA di Dietikon, grazie alla disponibilità del suo dirigente, signor G. Stücki. Stampato a Bellinzona nelle tre lingue nazionali (10000 copie in tedesco, 5000 in francese e 3000 in italiano), viene ora distribuito negli studi pediatrici di tutta la Svizzera tramite i delegati medici dell’ASTRA. Il libretto è una storia per bambini ma porta nelle ultime pagine informazioni sulla Convenzione dei diritti dei bambini, sull’ASPI e sui suoi Gruppi regionali. Trovo sia un ottimo strumento per propagandare i nostri obiettivi, infatti i genitori che leggeranno la storia ai loro bambini vedranno anche il resto! - la decorazione di tre cabine della cabinovia della SBIT a San Bernardino con motivi a favore dei bambini. Grazie al lavoro degli allievi della CSIA di Lugano e alla successiva mostra dei progetti sono state scelte le tre cabine più votate dal pubblico che sono poi state realizzate grazie alla sensibilità e alla generosità dei dirigenti della SBIT (in modo particolare della signora Caterina Ghezzi) che si sono assunti i costi di realizzazione. All’interno delle tre cabine si trovano dei cartelli nelle tre lingue nazionali per l’ASPI con il numero di telefono di Berna. L'inaugurazione ufficiale è avvenuta il 15 di febbraio ed è stata trasmessa dalla TSI. - per l’ultima volta ufficialmente, la partecipazione al gruppo di lavoro della FSAG (Federazione svizzera delle associazioni giovanili) per l’articolo per la protezione dei bambini nel progetto di nuova Costituzione federale. Ho poi chiesto al nostro segretariato centrale di assumersi direttamente la rappresentazione dell’ASPI e di sostenere attivamente questo progetto. Da parte mia e nostra continueremo a sostenere con tutte le nostre forze quest’idea. - la denuncia al ministero pubblico del cantone Ticino per la pornografia dura che passa su Internet. Di questa iniziativa ne abbiamo parlato estesamente nel Bollettino nr. 18 a pag. 31 e segg. - la campagna di sensibilizzazione sui problemi dei maltrattamenti e gli obblighi per le casse malati di pagare i costi anche delle psicoterapie ambulanti, che tempo fa avevo fatto presso tutti i parlamentari ticinesi delle due Camere Federali, ha portato al postulato di W. Carobbio, corredato da ben 55 firme di parlamentari, del 2.10.1996. Il Consiglio Federale ha poi risposto a questo atto parlamentare classandolo perchè, secondo loro, le 47 casse malati già oggi si assumono ogni costo compreso quello della psicoterapia ambulante per vittima ed autore (vedere anche il Bollettino nr. 18 alla pag. 41 e segg.). Un atto che, se non altro, è servito a fare prendere al Consiglio Federale una posizione chiara! - ultimamente stiamo organizzando la mostra dei disegni dei bambini (circa 80) di alcune scuole del Ticino sul tema "un mondo senza violenza", mostra che fa parte di una iniziativa a livello svizzero gestita dal segretariato centrale dell’ASPI. Ringrazio tutti/e coloro che in questi anni mi sono stati vicini e mi hanno aiutato e sostenuto, sono convinto che nelle mani di Myriam Caranzano le sorti del nostro gruppo troveranno una valida e entusiastica paladina e presidentessa. Amilcare Tonella 48 2. I conti provvisori dell’anno 1997 ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA 49 3. Il saluto del nuovo presidente 4. Commissione di coordinamento per le questioni famiDopo tante riflessioni e discussioni, il liari 20 novembre scorso ho accettato di sostituire il dr. Amilcare Tonella alla presidenza del Gruppo regionale della Svizzera italiana dell’ASPI. Anche se posso vantare una formazione di diversi anni nel campo dei maltrattamenti e degli abusi sessuali, anche se sono molto motivata per impegnarmi a lottare con tanta energia contro la violenza ai minori e per il rispetto dei bambini, la mia decisione di accettare questa carica resta improntata da una grande dose di incoscienza! Chi conosce Amilcare sa che per molti aspetti resta insostituibile, ma resta nel nostro comitato e so di poter contare sul suo appoggio, sui suoi consigli e le sue conoscenze. Resterà comunque il redattore responsabile del bollettino. Lo ringrazio per tutto quello che ha fatto e che farà ancora per questo nostro gruppo regionale, che ricordo ha fondato lui nel 1991. Spero di poter contare anche su tutti voi che mi leggete, in particolare sui membri del rinnovato Comitato e spero tanto di essere capace di motivare tutti per proseguire sulla strada della lotta ai maltrattamenti e agli abusi di ogni genere ai bambini al fine di realizzare un mondo di domani più rispettoso del bambino e attento ai suoi veri bisogni. Il 20 novembre del 1995 (mi scuso di aver ricuperato solo ora la comunicazione che il nostro segretario Franz Ziegler, pure lui membro di questa commissione, mi comunicava il 12.2.1996!) il Dipartimento federale degli interni istituiva una commissione di 17 membri (12 svizzeri tedeschi, 4 svizzeri francesi una una ticinese nelle vesti della dottoressa in psicologia Cristina Molo Bettelini del Centro di documentazione e ricerca dell’ OSP di Mendrisio). La commissione si riunisce 4 volte all’anno ed ha l’incarico: - di sottolineare ad ogni livello e nell’opinione pubblica l’importanza della famiglia nella nostra realtà sociale, - di coordinare ed ispirare lavori di ricerca sulla famiglia a livello svizzero, - di evidenziare misure di intervento dai lavori di ricerca e di organizzare e sorvegliarne la realizzazione, - di fungere da punto di riferimento per tutti gli enti e le persone che abbisognano di informazioni scientifiche o pratiche su questioni legati al tema della famiglia e - in collaborazione con altre associazioni, gruppi o commissioni pub- Myriam Caranzano, Cagiallo 50 bliche o private che sono direttamente o indirettamente toccati dai problemi della famiglia, deve controllare che le differenti misure che vengono prese nei vari campi, sociale, commerciale, culturale e della politica ambientale siano in sintonia con gli interessi della famiglia e non discrimino nessuna forma di famiglia. Ticino è incompleta e andrebbe modificata e rinnovata, l’ufficio del nostro delegato ai problemi della violenza e alla prevenzione, R. Sandrinelli, dovrebbe preoccuparsi per un costante aggiornamento di questo indirizzario. La pubblicazione si può richiedere a: Ufficio federale degli stampati, casella postale, 3000 Berna. Porta il numero 318.809 i, del 10.1996. Tel 031 322 39 08 oppure Fax: 031 992 00 23. 5. Elenco dei centri, servizi o delle istituzioni ecc. che si occupano di “protezione 6. Applicazione della Convenzione internazionale dei didell’infanzia” e/o di “eduritti dell’infanzia in Svizzera. cazione senza violenza” in Svizzera. Rispondendo all’interpellanza Comby Nel suo parere del giugno 1995 sul rap- del 30 aprile 1997 (nr. 97.3209, vedere porto “Infanzia maltrattata in Svizzera” anche a pag.29) che chiedeva: del 1992 il Consiglio federale1 incarica- 1 - quali erano le misure concrete che il Cf, in collaborazione con i Cantova la Centrale per le questioni familiari ni, intendeva promuovere in Svizdell’UFAS di assumere anche la funziozera per promuovere i principi enunne di coordinazione e di contatto anche ciati nella Convenzione in vista delnel campo della protezione dei minori, in la loro applicazione e modo particolare si trattava di fornire delle informazioni concernenti l’offerta 2 - se il Cf era disposto ad introdurre la dimensione “rispetto del bambino” nel campo dell’aiuto e della formazione nella sua politica futura di aiuto esistente in Svizzera. Per questo motivo allo sviluppo, veniva pubblicato alla fine del 1996 queil Consiglio federale il 25.6.1997 sto elenco che a pagina 46 e 47 porta diceva, per quanto concerneva il anche la lista di indirizzi per il nostro punto 1, in sintesi: Cantone. A mio parere la lista per il - che il Cf aveva già espresso nel messaggio del 29.6.1994 (pubbliConsiglio federale = Cf 1 51 - - - - cato nel FF 1994 v1) come pensava di applicare questa convenzione. le discussioni alle Camere per la ratifica sono poi stati ampiamente riportati dai media, permettendo così all’opinione pubblica di conoscerne i principi, il Cf riconosce comunque che un supplemento di informazione deve essere fatto a livello dei veri utenti che sono i minori, anche perchè obbligata dall’art.42 della convenzione. Le autorità cantonali dell’istruzione pubblica hanno in questo campo un ruolo prioritario. Il Cf intende però collaborare anche con i Cantoni e con le istituzioni interessate dando anche un sostegno finanziario a questo scopo. il rapporto che la Svizzera dovrà fare al Comitato dei dirtti dell’infanzia, verrà stampato nelle tre lingue ufficiali e sarà a disposizione di tutti gli interessati che ne faranno richiesta. La Centrale delle questioni familiari dell’UFAS a seguito del parere del Cf del 27 giugno 1995 ha ricevuto alcune funzioni di coordinamento, che sono però limitate dai pochi mezzi che ha a disposizione. Dal 1996 riceve 150000.- fr. che sono stati messi a disposizione dei seguenti progetti: (pubblicazione dell’elenco dei ser- vizi di aiuto (vedere il punto 5 qui sopra) (lavori di preparazione per una campagna di informazione e sensibilizzazione sul maltrattamento ai minori ( vedere anche il postulato a pag. 28 nr.96.3180), (elaborazione di un concetto globale di prevenzione dei maltrattamenti ai minori e degli abusi sessuali destinato alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni private (vedere anche il postulato nr. 96.3178 a pag. 28) (organizzazione di un corso nella Svizzera tedesca (autunno 1997) sui maltrattamenti ai minori per professionisti di differenti campi (vedere anche a pag.....). Questo corso sarà simile a quello già realizzato recentemente nella Svizzera francese. Per quanto concerne la risposta al punto 2 vi rimando al Bollettino d’informazione della Centrale per le questioni familiari dell’UFAS nr 3 del 1997a pag. 76. 52 7. “Arturo” terza edizione! venzione sui diritti dell’infanzia è uno strumento che potrà dare “la parola” Alla decima edizione del Film Festival al bambino se noi adulti ne realizzereRagazzi di Bellinzona (8-15 novembre mo i contenuti. Il Film Festival Ragazzi 1997), ho consegnato la nostra terza di Bellinzona è un’occasione imporstatuetta dell’Arturo al film Il re delle tante per “dare la parola ai bambini e maschere del regista cinese Wu Tin- agli adolescenti”. Grazie alla sensibiming. Il film è del 1995 ed è stato lità di registi e attori vorremmo vedere scelto dalla giuria internazionale del bambine, bambini e adolescenti nella Kiwanis Club presieduta da Gilli Men- loro realtà di individui, non nella prodel direttrice del Film Education De- iezione dell’immaginario dell’adulto partement for the Israel Film Archive che vede nel bambino un piccolo uomo. Bambini che esprimono i loro veri bidi Gerusalemme. Dal catalogo ufficiale mi preme ripor- sogni, i loro sentimenti e i loro desidetare una parte dello scritto che accom- ri sono quelli che meritano la nostra attenzione di spettatore e nella realtà pagnava la nostra presentazione. “...Quest’anno la Svizzera ha final- delle nostre giornate noi adulti domente ratificato la Convenzione dei vremmo “dare voce” al bambino ed diritti dei bambini, ma i nostri politici ascoltarlo.” timorosi di una Convenzione che dava finalmente “la parola” al bambino e 8. Scioglimento del Gruppo all’adolescente e legati a delle visioni POP. conservatrici della nostra società, vi hanno voluto mettere cinque riserve Nel Bollettino nr. 18 a pagina 55 avevo che spero, nel prossimo futuro verran- scritto che il gruppo POP (Psichiatria, no a cadere. Per rispettare qualcuno Ostetricia e Pediatria) che doveva predobbiamo dargli la possibilità di par- stare aiuto alle gestanti con problemi lare. La storia dell’infanzia è una sto- psichiatrici era morto. Ora il dr. A. ria di bambine e bambini “muti”, come Spinelli, uno degli animatori del grupdice Egle Becchi, storica dell’infanzia po mi ha contattato per offrirci il loro ed insegnante di pedagogia all’Uni- fondo di cassa. Abbiamo accettato i versità di Pavia, “bambini senza paro- 2300 fr. con un certo sentimento di la”, “figure del silenzio” perché indivi- rincrescimento per questa idea ormai dui che “stanno accanto, in subordine, definitivamente sfumata. Ringraziain prospettiva dell’adulto”. La Con- mo comunque lui e gli altri membri del 53 gruppo POP per aver pensato a noi e da parte nostra li teniamo a disposizione di coloro che un giorno dovessero voler ricreare un gruppo con gli stessi obiettivi, se naturalmente allora dovessimo ancora esistere ed avere sufficienti fondi. bert il discorso dei diritti del bambino andavano ripresi altrove. Perciò “il diritto del bambino ad un armonioso sviluppo fisico e mentale” (art.8 lett. b) veniva stralciato prima ancora di giungere davanti ai banchi del Gran Consiglio! Più tardi poi (25 settembre 1996), sempre la Commissione speciale, integrava il discorso sui bambini introducendo all’art 13 (Titolo III Diritti e obiettivi sociali) un nuovo cpv. 2, simile a quello dell’art. 29 della nuova Costituzione bernese, che recitava: Ogni bambino ha il diritto di essere protetto, assistito e guidato. Egli ha pure diritto ad una formazione scolastica gratuita che risponda alle sue attitudini. Sempre nella stessa seduta all’ art 14 la lettera b veniva stralciata e il nuovo testo che citava: I bambini possano disporre di adeguate condizioni di sviluppo e le famiglie vengano sostenute nell’adempimento dei loro compiti veniva messo, sempre all’art 14, ad una nuova lettera d. Con queste modifiche andava in discussione davanti al Gran Consiglio il nuovo messaggio governativo sulla nuova Costituzione Cantonale e poi in votazione cantonale. Ora queste due modifiche fanno parte della nostra nuova Costituzione che è entrata in vigore il mese di gennaio 9. Nuova Costituzione del Cantone Ticino. In votazione popolare il 14 dicembre del 1997 veniva approvata la nuova Costituzione cantonale. Secondo il messaggio del 20 dicembre 1994 venivano per la prima volta iscritti tra i diritti fondamentali e doveri (al titolo II art.8 lettera b) il diritto del bambino ad un armonioso sviluppo fisico e mentale. E tra i Diritti e obiettivi sociali (al titolo III, art. 14 lettera b) la protezione del bambino dalla violenza e dall’ indifferenza. Voi tutti non sapete poi che in fase di riesame di questo messaggio davanti alla “Commissione speciale Costituzione e diritti politici” l’on. Righetti ricordava la critica fatta dal prof. Aubert, in occasione della giornata sulla Costituzione (giugno 1995), secondo cui la lett. b dell’art 8 era fuori posto perchè in quel elenco andavano elencati i diritti volti a tutelare la persona contro lo Stato. Sempre secondo Au54 10. Il Centro Demetra si presenta. u.s. I Diritti sociali (art 13) possono essere fatti valere nei confronti delle autorità, con azioni e strumenti giuridici, senza una legge specifica o nell’ambito di leggi che già esistono e per questo si chiamano “diritti giustiziabili”. Gli Obiettivi sociali (art. 14), invece, non sono giustiziabili ma hanno natura programmatica e si limitano a fissare degli obiettivi che il legislatore dovrebbe concretizzare in vista del promovimento del bene comune. Secondo il progetto della nuova Costituzione Federale, dagli “obiettivi sociali” non ne deve necessariamente scaturire un obbligo per lo stato ed un impegno finanziario! Ora abbiamo la nuova Costituzione cantonale e stiamo preparando la nuova Costituzione federale, io spero ardentemente che la protezione del bambino trovi un degno posto che le assicuri il sostegno dello Stato, che ne derivi anche un impegno per lo Stato a mettere mano al portafoglio perchè senza soldi non si fa niente, e che protegga il bambino efficacemente dalle violenze in famiglia e fuori dalla famiglia e gli garantisca uno sviluppo armonioso. Vedremo se i nostri politici il prossimo 17 marzo saranno capaci di tale sforzo! Dal mese di settembre 1997 presso la Casa S. Felice di Rovio è operativo il Centro Demetra. Si tratta di una struttura di pronta accoglienza che ha il compito di occuparsi di minori, di età compresa tra i due/tre e i tredici anni, per i quali sia stata decisa una misura di allontanamento dal nucleo familiare a causa della situazione di pregiudizio di cui sono oggetto. Il Centro Demetra può quindi essere attivato nei casi di abuso sessuale o di sospetto abuso sessuale, di grave trascuratezza e/o di maltrattamento fisico o psicologico ed ha tra i suoi scopi la protezione del minore, la sua cura e, in collaborazione con altri enti, il recupero del nucleo familiare quando esso sia possibile. Compatibilmente con le risorse presenti nel Centro potranno essere ospitati anche bambini portatori di handicap. Il Centro Demetra è una struttura educativo-terapeutica di tipo residenziale in grado di offrire un’accoglienza temporanea che può durare da alcuni giorni fino ad un massimo di sei mesi. Il Centro, aperto 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, è organizzato per rispondere anche a possibili collocamenti in urgenza. Al suo interno opera un’équipe di educatori/trici coordinata dalla 55 signora Daniela D’Ottavio Del Priore, pedagogista clinica e psicoterapeuta in formazione. La supervisione dell’équipe è garantita dalla dott.ssa Marinella Malacrea, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta presso il Centro del Bambino Maltrattato e la cura della crisi familiare di Milano. Durante il periodo di accoglienza del minore l’équipe educativa, avvalendosi di uno sperimentato modello d’intervento pedagogico, favorirà fin dal principio l’attivazione di un clima relazionale e terapeutico atto ad aiutare il minore nel difficile e sofferto percorso di elaborazione del trauma subito. Concluso il periodo di permanenza presso il Centro, in collaborazione con le U.I.R e con i terapisti incaricati di valutare la recuperabilità o meno dei genitori al loro ruolo, all’Autorità Civile verrà indicata la soluzione ritenuta maggiormente idonea per il futuro del/ la bambino/a: rientro in famiglia, collocamento presso una famiglia affidataria, collocamento a lungo termine in un’altra struttura, eventualmente avvio di una psicoterapia ecc.. Con l’apertura del Centro Demetra il Canton Ticino corrisponde ad una delle raccomandazioni contenute nel rapporto federale “Infanzia Maltrattata” (1992) e si dota di una struttura-risorsa già presente in diversi altri cantoni della Svizzera. Il Centro è gestito dalla Fondazione Casa S. Felice in collaborazione con l’Associazione Demetra che ne è la promotrice e ne cura l’attività pedagogica. Il numero di telefono e di fax del Centro Demetra sono: Telefono 091/649.96.28 Fax 091/649.95.82 Indirizzo: Centro Demetra - 6821 Rovio Chi desiderasse ricevere ulteriori informazioni può telefonare al Centro oppure visitare il sito dell’Associazione Demetra in Internet al seguente indirizzo: http://www.geocities.com/Athens/ Forum/3590 (e-mail: ass-demetra geocities.com). 11. Errata corrige del libretto “ La bella avventura della pecora tricolore” Nel nostro libretto promozionale per bambini è scivolato un errore che mi preme portare alla vostra attenzione. Nella terz’ ultima pagina in basso l’indirizzo dell’UNICEF è sbagliato. Si deve richiedere la Convenzione dei diritti dei bambini a: Comitato svizzero per l’UNICEF Baumackerstrasse 24 CH-8050 Zurigo. Tel: 01/312 22 66 Fax: 01/312 22 76 56 12. APPELLO DI LOSANNA tribunale internazionale che potrà finalmente dare seguito a tutte le deTerre des hommes, una associazione nunce fin’ora rimaste inevase per che non ha bisogno di nessuna pre- mancanza di mezzi legali. sentazione perchè tutti la conoscono Chi volesse documentarsi meglio può ha lanciato questo appello redatto in richiedere la documentazione a queprevisione della Conferenza di Roma sta Redazione oppure direttamente al del giugno 1998 che si prefigge di Gruppo di lavoro Ticino di terre des creare una corte criminale internazio- hommes, Via Trevano 103, 6900 Lugano - Tel/fax 942 59 49. Oppure alla nale permanente. In tale occasione Terre des hommes Fondation suisse Terre des hommes, intende chiedere che i crimini organiz- casella postale 912, 1000 Losanna 9 zati contro i bambini vengano consi- Tel 021 653 66 66, Fax: 021 653 66 77 derati dei “crimini contro l’umanità”. E-mail: [email protected]. Se la proposta in questione venisse accettata, tutte le organizzazioni non Il dossier integrale lo si trova anche, in governamentali (ONG) potranno co- francese, sulla pagina internet: stituirsi parte civile presso il futuro www.appell-lausanne.ch/appel-home Firmate, fate firmare ed inviate ad uno degli indirizzi qui sopra citati il questionario qui sotto riprodotto: Formulario di sostegno il sottoscritto _____________________________________________ (che rappresenta: __________________________________________ ) Indirizzo ________________________________________________ Tel. nr: ___________ Fax nr: ___________ E-mail: ____________ Dichiara di sostenere “l’appello di Losanna: 57 Firma: ____________ Luogo: ________________ Data: _________ 13. Date da ricordare 18 aprile 1998-Zugo, Casino - Dalle 10.00 alle 12.15. Tema: Kinderschutz in der Zentralschweiz. Alle 14.00 segue poi l'Assemblea Generale dell'Aspi. INFO: SKSB, ASPE, ASPI Berna, CP 344 Tel 031/ 382 02 33 20-21 marzo 1998 - a Zurigo - corso per 30 persone. Tema: Möglichkeit und Grenzen des Kinderschutzes in der pädiatrischen Praxis - Costo 250 fr. INFO: dr.med. C. Véya, pediatra FMH, Albisriederplatz 10, 8004 Zurigo. 21-25 aprile 1998 - Stapferhaus, Castello di Lenzburg, 5600 Lenzburg 26-27 marzo 1998 -Gottlieb Duttwei- settimana di studio sui diritti dell' uomo ler Institut, Langhaldenstrasse 21, 8803 - Dalle 9.00 alle 19.00. Rüschlikon. Tema: La famille,parent INFO: Tel 062/888 48 00 pauvre de l’Etat?. Fax 062/888 4801 INFO: Tel 01/724 61 11 e-mail:[email protected] Fax 01/724 62 62 internet: www.stapferhaus.ch 58 27 aprile - 10 maggio 1998 - Bellinzona, sala patriziale del Municipio Mostra dei disegni dei bambini delle scuole ticinesi, organizzata dall'ASPI sul tema "Un mondo senza violenza". I disegni sono in vendita al prezzo di fr. 75.- Conferenza stampa di presentazione il 27 aprile alle ore 17.00. Orari di apertura: feriali dalle 14.00 alle 18.00 festivi e sabato dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00. 7 maggio 1998 - Hôtel MövenpickRadisson, Losanna-Ouchy - Tema: Alcool, drogues illégales et violence - 11esimo colloquio dell’Istituto svizzero per la prevenzione dell’alcoolismo e altre tossicomanie (ISPA), Iscrizione 120.- fr., iscrizioni entro il 30 aprile 98 a: ISPA, casella postale 870, 1001 Losanna. INFO: Tel 021/321 29 11 Fax 021/321 29 40 e-mail:[email protected] 19-20 maggio 1998 - CEFOC, rue des Voisins 30, CP, 1211 Ginevra 4 - Tema: Maltraitance dans la petite enfance. INFO: Tel 022/320 39 75 Fax 022/781 62 34 11 e 12 giugno 1998-Winterthur-Tema : Sexuelle Gewalt gegen Kinder und Jugendliche. Interdisziplinäre Intervention zugunsten der Opfer Kontrolle der Täter. Costo 680.-fr. INFO: Viability Education & Training GmbH, Schillerstrasse 1 9000 St. Gallen Tel 071/279 20 62 Fax 071/ 279 20 60 27 maggio 1998 - Tema: Mauvais traitements envers les enfants et les adolescents. INFO: Service de formation continue, UNIL-BEP, 1015 Losanna. Tel 021/692 22 90, Fax 021/692 22 95 6-10 settembre 1998 - Auckland (Nuova Zelanda) - 12esimo congresso in7 maggio 1998 - Zurigo al Kinderspi- ternazionale della ISPCAN sul tema: tal, dalle 9.30 alle 16.30-Corso di for- Innovation and Inspiration. mazione per medici- Tema: Wege zum INFO: ISPCAN, 12th International Conpraktischen Kindesschutz. Costo 180 fr. gress 1998, PO Box 90-040, Auckland, Limitato a 20 persone. Nuova Zelanda INFO: HFS Zentralschweiz, Deborah Traxel,Zentralstrasse 18,CP 3252 Il gruppo di lavoro interdiscipli6002 Lucerna. nare, su incarico della Centrale Tel 041/228 48 48 per le questioni familiari delFax 041/228 48 48 l’UFAS, darà nel 1998 tre corsi di 59 formazione nel campo della protezione ai minori, in collaborazione con “Höhere Fachschule im Sozialbereich Zentralschweiz”: zione corporale sui bambini. Lo testimonia il successo di pubblico che negli ultimi mesi hanno avuto i libri sull’educazione “spartana” dei coniugi Anne Marie e Gary Ezzo, che propon25 marzo 1998 - a Lucerna - Corso di gono un ritorno ai tempi delle cinghiabase I per docenti - corso in tedesco. te in nome di un’educazione “più civile e cristiana”. Il “metodo Ezzo” è già 14 maggio 1998 - a Lucerna - Corso di diventato un fenomeno sociale: sebase II per medici - corso in tedesco. condo le stime, il loro approccio “duro” viene insegnato ogni settimana in ol10 settembre 1998 - a Lucerna - Cor- tre 6000 chiese fondamentaliste sparso di base I per autorità tutelari - corso se in tutti gli Stati Uniti. Mentre il loro in tedesco. INFO: HFS Zentralschweiz, manuale di educazione pratica “eduHöhere Fachschule im Sozialbereich care i bambini secondo Dio” viene Lucerna, Signora Deborah Traxel seguito da almeno 70000 genitori delTel 041/228 48 33, Fax 041/ 228 48 49 la “destra cristiana”. E la loro “bibbia” pedagogica dal titolo “Diventare bim14. Comunicati stampa del gruppo bi saggi” (in due volumi), ha già venduto 200.000 copie dal lancio editoriale NDR: Con questo numero e con il nuo- avvenuto nel 1995. Secondo grandi vo Comitato apriamo una rubrica dedi- catene di distribuzione librarie come cata ai “Comunicati stampa” che ri- Broders Inc. e Ingram Book, inoltre, la fletteranno un po’ il nostro pensiero domanda continua ad aumentare. Il su problemi legati alla protezione dei metodo suggerito dagli Ezzo fa leva minori o alle nostre attività. sulla frustrazione di migliaia di geniLa Redazione, se del caso, aggiungerà tori davanti al “permissivismo dei peai comunicati una nota esplicativa. diatri progressisti negli ultimi 25 anni”. Dal Corriere del Ticino del 19.2.1998 Titolo: Stati Uniti: “Genitori picchiate i vostri figli” La nostra risposta: Titolo apparso nella Regione del 23.3.1998: Bambini, no agli schiaffi. L’associazione svizzera per la protezione dell’infanzia (Aspi) - che si impe- New York. L’America riscopre la puni60 gna dal 1982 a combattere ogni tipo di violenza verso i minori (in Ticino è attiva dal 1991) - si dice preoccupata in un comunicato stampa per il progressivo successo riscontrato oltre oceano dall’ educazione “spartana” del metodo Ezzo che ripropone schiaffoni e punizioni corporali al bambino come approccio educativo, per di più ritenuto “cristiano”. Nel 1929, Janusz Korczack, ebreo polacco, scriveva il Diritto del bambino al rispetto, la vera carta dei diritti del bambino. Il 20 novembre 1989 veniva invece ratificata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la Convenzione internazionale dei diritti dei bambini. L’Aspi rileva che attribuire un etichetta cristiana a un comportamento violento cozza con l’insegnamento di Cristo. Il ricorso alla forza per risolvere i problemi, non solo quelli educativi, nasconde spesso l’impotenza ad affrontarli in modo lucido e maturo, afferma l’Aspi, sostenendo che continuerà a lottare con tutti i mezzi a sua disposizione per proteggere i minori ed per offrire ai genitori in difficoltà delle alternative nel pieno rispetto dei loro figli. (fecit: M. Caranzano) COMMENTO Nr.1: LO SAPEVATE, che i castighi corporali e i trattamenti degradanti verso i bambini sono proibiti anche in Svizzera? Nella seduta del mese di dicembre del 1996 delle Camere Federali, il Consiglio degli Stati ha fatto sua la raccomandazione del Consiglio Federale di modificare e trasmettere in un postulato la mozione del Consiglio Nazionale (NdR: la numero 96.3176, vedere anche pag. 27) concernente il divieto ai castighi corporali e ai trattamenti degradanti verso i bambini (vedere anche il Bollettino DEI Svizzera, Défense des Enfants-International, Section Suisse, BD.2, Nr 3 /4) La motivazione era la seguente: secondo il diritto non scritto della Costituzione Federale concernente la libertá personale, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo ed il Codice Penale Svizzero, l’integrità fisica e psichica dei bambini è garantita. Detto in altre parole, i castighi ed i trattamenti degradanti verso i bambini sono proibiti da tanto tempo! La nostra domanda: ma questo divieto cosa concerne? I/le nostri/e politici non sanno che il Consiglio Federale nella sua risposta scritta del 29 maggio 1996 ha detto: Vie di fatto 61 (art.126 del CPS) secondo la prassi attuale comprende sberle, pugni, pedate, colpi violenti, spruzzare con liquidi ecc. anche se da questi atti non ne deriva necessariamente un danno al corpo o alla salute. (Foglio ufficiale federale delle sedute del Consiglio Federale, del Consiglio Nazionale, seduta estiva 1996, pag. 916). Quanti adulti sapevano o sanno di questo? E quanti si comportano di conseguenza? Sarebbe auspicabile, che la campagna di informazione contro la violenza che la Centrale per le questioni famigliari ha programmato, consideri questa presa di posizione e dica chiaramente alla popolazione, togliendola dall’insicurezza attuale, che i castighi corporali e i trattamenti degradanti sui bambini SONO PROIBITI. (Foglio ufficiale federale delle sedute del Consiglio federale, Consiglio degli Stati, seduta invernale 1996, S. 1173-11771. COMMENTO Nr. 2: Benjamin SPOCK - CONSIGLI AI GENITORI 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Rispettare il bambino Farsi rispettare da lui Tenerlo lontano da tv e video registratore Non spingerlo ad essere competitivo Pensare meno alla carriera e più a lui Attenti alla sua dieta: il grasso non è bello Imparare ad ascoltare i suoi bisogni emotivi Mai umiliarlo Ricordate che lui vi guarda: l’esempio che date è fondamentale Non risparmiare sull’amore 1 Tratto dal Schweizer BULLETIN der Kinderrechte del DEI Suisse vol 3, n° 1, febbraio 1997. Tradotto dal tedesco da A. Tonella 2 Da "Corriere della sera" domenica 1 marzo 1998, pagina 16. Sicuramente il dr. Spock è stato un fautore dell'educazione "permissivista negli USA" credo però che alla fine lui stesso si sia ricreduto e questi "consigli ai genitori" mi sembrano molto importanti e il punto 2 non permette al bambino di fare quello che vuole! Con la forza e le punizioni non credo sia la strada giusta (vedi il metodo Ezzo!). NdR. 62 della prima infanzia in difficoltà. L’associazione intende infine sostenere l’inserimento di un articolo per la protezione dei minori nella nuova Costituzione federale. (fecit: D. Lüthi Grigioni) Da “La Regione Ticino” del 17.2.1998 Titolo: I Problemi dell’infanzia.... in ovovia. La sensibilizzazione sui problemi dell’infanzia maltrattata anche sulle, o meglio sopra, le piste da sci di San Bernardino. Con una semplice cerimonia sono infatti state inaugurate ufficialmente domenica mattina le tre cabine della teleferica decorate dagli studenti della CSIA Manuela Morandi, Natalia Fiorini e Daniele Bianda. Il tema svolto, che è stato anche esame finale, dai tre giovani grafici, è per l’appunto quello della sensibilizzazione sui problemi dell’infanzia maltrattata. La realizzazione del progetto è nata su iniziativa del dottor Amilcare Tonella con la collaborazione di Lulo Tognola e di Antonio Tabet, docenti della CSIA. In questo modo si intende far conoscere l’opera di prevenzione dei maltrattamenti e di assistenza alle vittime svolta a titolo di volontariato dall’Associazione svizzera per la protezione dell’infanzia (ASPI). L’inaugurazione delle tre cabine ha dato l’opportunità all’Associazione di presentare alcuni fra i progetti in corso. In particolare a Bellinzona sará allestita una mostra di disegni eseguiti da allievi delle elementari sul tema “Un mondo senza violenza”. Inoltre è in programma l’apertura di una linea telefonica per genitori di bambini COMMENTO: L’inaugurazione avvenuta il 15 febbraio è stata ripresa dalla nostra TSI che per la regia del signor Pietro Trisconi è poi passato alla sera a “Quotidiano” un bellissimo servizio. I quotidiani ticinesi che hanno ricevuto un comunicato stampa non hanno tutti dati lo stesso risalto e riportato con esattezza il contenuto del “Comunicato stampa”. Ho riportato quanto è stato scritto da “La Regione” perchè più corrispondente al nostro testo. Grazie alle ex allieve ed all’ex allievo della CSIA, ai loro docenti Lulo Tognola e Antonio Tabet, ai dirigenti della SBIT, in particolare a Caterina Ghezzi, alla nostra televisione, ai giornali e a tutti coloro che in una maniera o l’altra ci hanno dato una mano per realizzare le cabine abbiamo potuto piantare un altro piccolo seme sulla strada della realizzazione di quella nuova cultura dell’infanzia che tutti noi auspichiamo. Nel settembre dello scorso anno Aleksandr Solzhenitsyn, il grande scrittore russo, teneva un discorso all’Accade63 mia delle scienze di Russia dal titolo "L’esaurimento della cultura"; per meglio specificare il concetto di “cultura” ho voluto riprendere qui quanto allora aveva detto3: "Avendo menzionato nel titolo la parola cultura, devo chiarire che mi attengo a due definizioni. La prima è quella che distingue civiltà come cura dell'ambiente, delle condizioni dell'habitat e cultura come cura della vita interiore dellíuomo, della sua anima La seconda è cultura come l'insieme dei risultati raggiunti nel campo intellettuale, etico, estetico, in quello delle concezioni del mondo. Come vediamo, entrambe convergono su un punto: fondamentale nella cultura è lo sviluppo, l’arricchimento, il perfezionamento della vita non materiale." Ecco il punto vero ed importante, i nostri bambini hanno urgente bisogno di una nuova cultura che non è fatta di regali, di agi, di bei vestiti ma di impulsi vivificanti, di valori spirituali, di esempi di rettitudine morale e mentale e non ultimo di tanto rispetto da parte degli adulti e mi riallaccio così di nuovo ai dieci consigli ai genitori di B. Spock citati qui sopra (pag.53)! 3 "L'esaurimento della cultura" di A. Solzhenitzyn da "Il sole 24 ore" domenica 19 ottobre 1997 pag.21. 64 Diario dal ghetto Luni Editrice, 1997 pag. 123 ISBN 88-7984-054-1 Janusz Korczak Continua l’infaticabile lavoro della casa editrice Luni che prosegue nella sua opera di presentazione al pubblico italiano delle opere di questo grande pensatore, poeta, medico e, secondo Bruno Bettelheim, “uno dei più grandi educatori di tutti i tempi”. Dopo Il diritto del bambino al rispetto, Quando ridiventerò bambino e Come amare il bambino, pubblica ora questo libretto scritto nel silenzio della notte, nella precarietà della vita del ghetto di Var65 Storia dell’infanzia, dall’antichità al seicento. Edizione Euroclub Italia S.p.A., 1997 pag. 419 a cura di E.Becchi e D.Julia savia e con la costante idea della morte. Korczak ed i suoi bambini della “Casa degli Orfani” entrano nel ghetto alla fine del 1940 e vi resteranno fino al 4 agosto del 1942 quando vengono tutti portati alla “Piazza del trasbordo” ed inviati al campo di sterminio di Treblinka. Il libro che oggi vi presento sarà pubblicato dopo la guerra, è uno sconvolgente documento autobiografico delle atrocità naziste di quel periodo. Queste sue memorie non hanno però niente della confessione, questi pensieri intendono piuttosto riaffermare l’opera di una vita, e ne dichiarano la vittoria proprio nel momento della disfatta. L’educazione dei bambini alla morte diventa un capitolo della pedagogia di Korczak: è un addomesticamento senza edulcorazioni o isterismi, che si accompagna a una incessante educazione alla vita quotidiana in tutta la sua concretezza. Un libro da leggere! (To) Nella rubrica “Libri” del Bollettino nr. 18, a pagina 55, avevo riportato una breve presentazione del libro di H. Cunningham, Storia dell’infanzia, XVIXX secolo. Trovo pertanto importante presentarvi oggi, anche se molto brevemente, questo libro, frutto del lavoro dei migliori specialisti del mondo che sono stati riuniti da Editions du Seuil e Laterza, che insieme hanno promosso l’opera. Il libro è curato da E. Becchi, ordinaria di Storia della pedagogia all’Università di Pavia e di D. Julia, direttore di ricerca al CNRS e professore esterno all’Istituto universitario europeo di Firenze. Il libro rappresenta una grande sintesi storica sugli aspetti fondamentali della condizione infantile in Europa dall’antichità romana ad oggi: il rapporto con gli adulti e il ruolo della famiglia, le strutture educative e i giochi, il lavoro minorile e la rete di protezione sociale, la religione e le scienze, l’iconografia e la letteratura. Questa ampia panoramica ci mostra come l’infanzia diventa una chiave per capire le trasformazioni della società occidentale, la sua mentalità, le sue convin66 zioni e il suo atteggiamento verso il futuro. Un libro che ogni studioso dei problemi dell’infanzia dovrebbe avere nella sua biblioteca.(To) medicina scolastica e della pedopsichiatria. Dall’incontro di queste persone è nato il lavoro che si basa sull’interrogatorio di più di 1000 adolescenti di Ginevra su questo tema. Le cifre che ne escono sono semplicemente spaventose. Le risorse delle istituzioni fanno sperare in bene per il futuro. Un libro da leggere da cima a fondo! Naturalmente è in francese.(To) A contre-coeur, a contre-corps Regards pluriels sur les abus sexuels d’enfants Edizione: Médecine et Hygiène, Ginevra 1997 pag. 284 Daniel S. Halpérin, Paul Bouvier e Heléne Rey Wicky Violences, mauvais traitements, abus sexuels; comment prévenir,comment agir. L’emergenza recente del fenomeno Edizione: Dipartimento dell’istruzione degli abusi sessuali sui minori mette pubblica del Canton Ginevra, settemoggi la nostra società davanti a due bre 1997 questioni lancinanti: quale è l’esatta pag. 59 ampiezza del fenomeno e quali risorse sociali, terapeutiche e giudiziarie ab- Questo opuscolo in francese, frutto biamo a disposizione per arginare e della collaborazione tra docenti, ispetcombattere il problema? Da questi tori/trici, la direzione dell’Ufficio della due interrogativi è nato il progetto di gioventù, il servizio della protezione uno studio epidemiologico, il primo in dei minori, l’ufficio della parità uomoSvizzera, che doveva stabilire in ma- donna, il dipartimento di giustizia e niera fidabile la prevalenza di questi polizia e SOS Enfants e naturalmente abusi. Questo libro curato dagli autori il Dipartimento dell’istruzione del Canqui sopra citati , è il frutto di una ton Ginevra si divide in due grandi collaborazione molto originale tra dif- parti, la prima dedicata agli abusi sesferenti settori del dipartimento della suali e ai maltrattamenti e la seconda salute ginevrino, dei pediatri, della alle violenze nella scuola (tra gli alliepsicologia, della medicina sociale e vi!). Ogni parte e a sua volta suddivisa preventiva, dell’epidemiologia, della in tre capitoli, il primo dedicato al 67 Crédibilité et discernement Edizione: La Revue de la Societé Française de Psychologie Légale (SFPL) 1997, Nr. 2 - pag. 126 a cura di Philip D. Jaffé e Hélène Rey Wicky problema (definizioni, cause, conseguenze), il secondo al come agire ed il terzo alla prevenzione. Ogni capitolo termina con una lista di documenti da usare come ulteriore risorsa e alla fine dell’opuscolo vi è una lista di indirizzi utili. Scopo di questo libretto, molto ben fatto, è quello di servire ai docenti delle scuole elementari ginevrine confrontati con i problemi di abusi sessuali o maltrattamenti una linea di condotta efficace ed inoltre di presentare osservazioni ed esperienze sul problema sempre più emergente della violenza scolastica (vandalismi, racket, minacce, violenze fisiche o psichiche ecc.). Questo opuscolo è stato pubblicato solo in 3000 esemplari e, a mio parere, andrebbe tradotto ed adattato alle esigenze di ogni regione della Svizzera e diffuso non solo nelle scuole. Ci sono dei lettori o delle lettrici motivati/e che potrebbero pensare ad un adattamento per la Svizzera italiana? Che si annunci! (To) I curatori di questo numero sono attivi alla facoltà di psicologia e di scienze dell’educazione di Ginevra e riportano in questo numero i contributi di differenti autori che nel giugno del 1996 avevano partecipato a Ginevra ad un “colloquio” di due giorni sul tema della credibilità del bambino e della sua capacità di discernimento. Questi due concetti sono strettamente correlati anche se dal punto di vista concettuale il primo è più inteso come concernente il diritto penale ed il secondo il diritto civile. I relatori sono tutti concordi nel dire che questi due concetti sono indissolubili l’un l’altro e dipendono poco da una specie di schema di valutazione arbitrario psico-giuridico ma piuttosto dai mezzi tecnici e dalla volontà dei professionisti di raccogliere e decifrare i racconti dei bambini per poter così evidenziare le sue risorse emotive e cognitive. L’immagine del bambino si è trasformata notevolmente in questi ultimi anni nel campo socio-culturale e di pari passo si sono modificate anche concetti scientifici e rappresentazioni da parte dei pro68 fessionisti. Ma nel mondo della giustizia, nel quale le leggi sono fatte da adulti per altri adulti e sono poi, in via subordinata, adattate ai minori, si osserva, come ad esempio nella giurisprudenza anglosassone, un tentativo di soppressione di uno statuto differenziato per i minori che delinquono. Per questo motivo ben vengano questi colloqui che dovrebbero permettere di meglio mantenere nelle nuove leggi una specificità rivolta al minore, che si può basare su sempre nuove basi scientifiche. La rivista è naturalmente in lingua francese. (To) 1995, di una valutazione da parte del “Centre d’étude, de technique et d’évaluation législatives” (CETEL) di Ginevra, su mandato dell’Ufficio federale di giustizia. Questa ricerca centrata sulla percezione di vittima e sulla loro presa in carico viene riassunto dall’articolo di J. Mathey e Y. Boggio. Il CETEL doveva iniziare nel 1997 una seconda ricerca, sempre su mandato dell’Ufficio federale di giustizia, concernente 4 cantoni, tra i quali anche il Canton Ticino. Sarebbe interessante poterne sapere qualcosa in più... magari avere un contributo anche per il nostro Bollettino! Tra i vari articoli merita di essere citato qui quanto dice B. Sträuli nel suo articolo Aide aux victimes:regards in merito alla presenza o meno della pluridisciplinaieres stampa accreditata durante i processi a Cahiers médico-sociaux “porte chiuse” (pag. 210), riconosciuta Vol.41, nr. 3-4, 1997, pag. 189-368 in se dal Tribunale federale, che con la Edizione: Médecine et hygiène, Ginevra LAVi dovrebbe essere esclusa! MarieOdile Goubier-Boula di Neuchâtel a pag. ISSN 0409-8757 301 tratta il tema delle vittime minorenni di abuso sessuale. Nell’ annesso nr. I Questa rivista, in francese, è dedicata al si trova poi a pag. 337 l’articolo di Roberproblema dell’aiuto alle vittime, in modo to Sandrinelli sull’organizzazione delparticolare nel nostro paese dopo l’en- l’aiuto alle vittime nel nostro Cantone. In trata in materia della LAVi nel 1993. conclusione una collezione di articoli Questa legge, che a detta del prof. B. che tutti coloro che si occupano di Sträuli di Ginevra (vedere pag. 203 della vittime dovrebbero aver letto. (To) rivista) è “l’un des textes les plus mal pensés et les plus mal rédigés de la production normative suisse de ces dernières années” è stato l’oggetto, nel 69 Proteggere l’infanzia è un dovere di tutti ! L'ASPI Associazione Svizzera per la Protezione dell’Infanzia è un associazione indipendente da ogni partito politico e confessione. Dal maggio del 1991 è presente anche nella Svizzera italiana con un proprio Gruppo regionale della Svizzera italiana. Quali sono i nostri obiettivi? ASPI si prefigge: • di contribuire ad accrescere la conoscenza della personalità e della dignità del bambino e dell’adolescente; • di fare rispettare i diritti del bambino in seno alla famiglia e alla società; • di favorirne lo sviluppo armonico ASPI intende in particolare: • combattere la violenza contro i bambini e gli adolescenti e studiarne le cause; • curare e/o impedire per mezzo di consulenza pedagogica i maltrattamenti di ogni genere sui bambini e gli adolescenti; • incoraggiare e sostenere l’educazione non violenta e il rispetto verso i minori; • aiutare i genitori che incontrano difficoltà nella vita con i loro figli. Come si diventa membri dell’ASPI? • Chiedendo di far parte dell’ASPI al segretariato centrale dell’Associazione a SKSB-ASPE-ASPI Brunnmattstrasse 38, 3000 BERNA 14 (Tel. 031 382.02.33; Fax 031 382.45.21). • Pagando la quota sociale di fr. 50.- all’ SKSB-ASPE-ASPI Berna CCP: 30-12478-8. Come si può collaborare al Gruppo Regionale? • Annunciandosi al segretariato del Gruppo presso lo studio del dott. med. A. Tonella: Piazza Nosetto 4 a - 6500 Bellinzona - (Tel. 091 825.52.52; Fax 091 826.14.70) • Versando delle offerte a: Credito Svizzero, 6901 LUGANO-UC, CCP : 69 - 3008 - 1 a favore del conto 810521-60 CS Bellinzona, ASPI Gruppo regionale della Svizzera italiana, Bellinzona 70 ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA PRO MEMORIA Comitato Presidente Myriam CARANZANO med. dipl. Casa Minouche, Cagiallo - Tel. 091 943 57 47 Segretarie Chantal HEIZ, aiuto medico, Bellinzona Jenny LAZZAROTTO, aiuto medico, Biasca Cassiera Karin HEIZ, contabile, Bellinzona Membri Paola FERRARI, psicologa, Lugano Daniela LUETHY GRIGIONI, giornalista, Lugano Giancarlo BERNASCONI, ispettore scolastico, Manno Donato GERBER, pedopsichiatra, Bellinzona Pierre KAHN, psicologo, Canobbio Amilcare TONELLA, pediatra, Bellinzona Revisore dei conti Michela DELCÒ, avvocato, Giubiasco Redazione del bollettino Amilcare TONELLA, pediatra, Piazza Nosetto 4a, Bellinzona - Tel. 091 825 52 52 Apparizione 3 volte all'anno I versamenti vanno effettuati presso il: Credito Svizzero 6901 Lugano-UC, CCP 69-3008-1 a favore di: 810521-60 CS Bellinzona ASPI gruppo regionale della Svizzera Italiana-Bellinzona Copyright: Riproduzione autorizzata citando la fonte Impaginazione: Laser - Fondazione Diamante - Lugano Stampa: 1700 copie - Tipografia Coduri e Bremer - Lugano stampato su carta rispettosa dell'ambiente Fotografia: anonimo italiano ✂ Chi vuole entrare a far parte del nostro Gruppo Regionale della Svizzera Italiana dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia deve: 1. chiedere di far parte dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia: Brunnmattstrasse 38, casella postale 344, 3000 Berna 14 tel. 031 382 02 33, Fax 031 382 45 21 2. versare la quota sociale (attualmente 50 fr.), dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia a Berna CCP 30-12478-8 3. annunciarsi alla segretaria del Gruppo Regionale (vedere pag. 2 l'indirizzo) per avere il materiale. Si rimane membri del Gruppo Regionale pagando annualmente la sola tassa sociale all'ASPI di Berna Il Bollettino lo si può ricevere versando 30.– fr. (50.– fr. per associazioni, scuole, enti, ecc.) sul nostro conto. Ogni offerta superiore ai 50.– fr. fa scattare automaticamente l'abbonamento. Ogni offerta è ben accetta e ci permette di continuare il nostro lavoro. Credito Svizzero 6901 Lugano-UC CCP 69-3008-1. a favore di: 810521-60 CS Bellinzona ASPI gruppo regionale della Svizzera italiana-Bellinzona Le vostre osservazioni ci interessano, qui avete uno spazio a vostra disposizione: ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA ✂ Sì, mi interesso all'ASPI. Vogliate inviarmi altre informazioni. Affrancare P.F. Non voglio più ricevere la vostra pubblicazione Vogliate inviarmi... esemplari del bollettino ASPI al seguente indirizzo: Ho pagato l'abbonamento alla rivista che desidero ricevere Nome: Cognome Via: Città: Tel. ASPI GR della Svizzera Italiana c/o Dr. A.Tonella Piazza Nosetto 4a 6500 Bellinzona N.19 APRILE 1998 Da ritagliare e inviare al seguente indirizzo: BOLLETTINO ASPI P.P. 6500 BELLINZONA 4 Editoriale I potenti davanti alla grotta vuota Cari bambini imparate a difendervi dai bruti Dubbi sulla donna moderna In silenzio gridano i bambini Il rapporto del 1992, a che punto siamo? Prima le donne e i bambini! Signori e i bambini? Promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Attività e comunicati importanti Libri e recensioni Così risponde la grafica