Bollettino numero 19 1998

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Bollettino numero 19 1998
ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA
GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA
✂
Sì, mi interesso all'ASPI.
Vogliate inviarmi altre informazioni.
Affrancare
P.F.
Non voglio più ricevere la vostra
pubblicazione
Vogliate inviarmi... esemplari del
bollettino ASPI al seguente indirizzo:
Ho pagato l'abbonamento alla rivista
che desidero ricevere
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Città:
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ASPI
GR della Svizzera Italiana
c/o Dr. A.Tonella
Piazza Nosetto 4a
6500 Bellinzona
N.19 APRILE 1998
Da ritagliare e inviare al seguente indirizzo:
BOLLETTINO ASPI
P.P.
6500 BELLINZONA 4
Editoriale
I potenti davanti alla grotta vuota
Cari bambini imparate a difendervi dai bruti
Dubbi sulla donna moderna
In silenzio gridano i bambini
Il rapporto del 1992, a che punto siamo?
Prima le donne e i bambini!
Signori e i bambini?
Promozione di diritti e di opportunità
per l'infanzia e l'adolescenza
Attività e comunicati importanti
Libri e recensioni
Così risponde la grafica
ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA
GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA
PRO MEMORIA
Comitato
Presidente
Myriam CARANZANO med. dipl.
Casa Minouche, Cagiallo - Tel. 091 943 57 47
Segretarie
Chantal HEIZ, aiuto medico, Bellinzona
Jenny LAZZAROTTO, aiuto medico, Biasca
Cassiera
Karin HEIZ, contabile, Bellinzona
Membri
Paola FERRARI, psicologa, Lugano
Daniela LUETHY GRIGIONI, giornalista, Lugano
Giancarlo BERNASCONI, ispettore scolastico, Manno
Donato GERBER, pedopsichiatra, Bellinzona
Pierre KAHN, psicologo, Canobbio
Amilcare TONELLA, pediatra, Bellinzona
Revisore dei conti
Michela DELCÒ, avvocato, Giubiasco
Redazione del bollettino
Amilcare TONELLA, pediatra, Piazza Nosetto 4a, Bellinzona - Tel. 091 825 52 52
Apparizione 3 volte all'anno
I versamenti vanno
effettuati presso il: Credito Svizzero 6901 Lugano-UC, CCP 69-3008-1
a favore di: 810521-60 CS Bellinzona
ASPI gruppo regionale della Svizzera Italiana-Bellinzona
Copyright:
Riproduzione autorizzata citando la fonte
Impaginazione:
Laser - Fondazione Diamante - Lugano
Stampa:
1700 copie - Tipografia Coduri e Bremer - Lugano
stampato su carta rispettosa dell'ambiente
Fotografia:
anonimo italiano
✂
Chi vuole entrare a far parte del nostro
Gruppo Regionale della Svizzera Italiana dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia deve:
1. chiedere di far parte dell’Associazione
svizzera per la protezione dell'infanzia:
Brunnmattstrasse 38, casella postale
344, 3000 Berna 14 tel. 031 382 02 33,
Fax 031 382 45 21
2. versare la quota sociale (attualmente 50 fr.), dell’Associazione svizzera
per la protezione dell'infanzia a Berna
CCP 30-12478-8
3. annunciarsi alla segretaria del Gruppo Regionale (vedere pag. 2 l'indirizzo) per avere il materiale.
Si rimane membri del Gruppo Regionale pagando annualmente la
sola tassa sociale all'ASPI di Berna
Il Bollettino lo si può ricevere versando
30.– fr. (50.– fr. per associazioni, scuole, enti, ecc.) sul nostro conto. Ogni
offerta superiore ai 50.– fr. fa scattare
automaticamente l'abbonamento.
Ogni offerta è ben accetta e ci permette di continuare il nostro lavoro.
Credito Svizzero 6901 Lugano-UC
CCP 69-3008-1.
a favore di:
810521-60 CS Bellinzona
ASPI gruppo regionale
della Svizzera italiana-Bellinzona
Le vostre osservazioni ci interessano, qui avete uno spazio a vostra disposizione:
Indice
EDITORIALE
4/7
I POTENTI DAVANTI ALLA GROTTA VUOTA
8/10
CARI BAMBINI IMPARATE A DIFENDERVI DAI BRUTI
11/14
DUBBI SULLA DONNA MODERNA
15/17
IN SILENZIO GRIDANO I BAMBINI
18/20
IL RAPPORTO DEL 1992, A CHE PUNTO SIAMO?
21/29
PRIMA LE DONNE E I BAMBINI!
30/32
SIGNORI E I BAMBINI?
33/35
PROMOZIONE DI DIRITTI E DI OPPORTUNITÀ
PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA
36/42
ATTIVITÀ E COMUNICATI IMPORTANTI
43/64
LIBRI E RECENSIONI
65/69
COSÌ RISPONDE LA GRAFICA
3
(inserto centrale)
Cari amici,
questo Bollettino numero 19 esce con
molta fatica e un grande ritardo. Doveva essere il numero 3 del 1997 e
diventa invece il numero 1 del 1998.
Così per la prima volta il vostro redattore ha mancato un colpo e questo con
grande rincrescimento, almeno mio,
infatti nessuno dei miei "fedeli" lettori
ha protestato presso la Redazione per
il ritardo! Se la Redazione non riceve
un concreto aiuto di persone entusiaste e piene di iniziative vedo un futuro
molto triste per la continuazione del
Bollettino.
Dai! Fatevi avanti voi che mi leggete e che avete tempo (o lo trove4
rete), entusiasmo, iniziative e credete nella lotta ai maltrattamenti
e alla prevenzione di questi maltrattamenti sui minori; annunciatevi per poter creare finalmente
un team di lavoro per il Bollettino.
Ho poi ripreso dal settimanale della
Migros "Azione", due pezzi di Virgilio
Levi. Uno (Dubbi sulla donna moderna) si ricollega molto bene all’articolo
"il Rotary e la famiglia" di Giuseppe
Gioia pubblicato nel numero 18 (ottobre 1997) perchè riprende il discorso
del ruolo della donna madre di famiglia nella nostra società. L’altro (In
silenzio gridano i bambini) tratta del
problema dei maltrattamenti sui bambini, una piaga che non vede una soluzione e che vale, spesso, la durata di
"un brivido nella schiena"!
L’articolo più "consistente" è quello a
firma Franz Ziegler. Ho tradotto un suo
intervento dell’aprile 1997 davanti alla
Commissione del PPD svizzero per la
sicurezza sociale, per la famiglia e per
la salute. Oggi, dopo che anche il
progetto di nuova Costituzione Federale andato in discussione il 19 gennaio u.s. non ha trovato dei difensori per
l’introduzione di un articolo per la protezione dei bambini in questa Magna
Charta che ci traghetterà nel terzo
millennio, mi sembra molto giusto fare
sentire cosa pensa il segretario dell’ASPI del rapporto del 1992 sull’infanzia maltrattata in Svizzera e di quanto finora i politici hanno saputo fare.
Per dirla con lui: niente! Una mobilitazione di tutta la gente a favore di
questo nuovo articolo per la protezione dei minori e di articoli che sosten-
Ritorniamo alla grafica dei numeri precedenti il numero 18. Infatti alcuni
hanno detto che la nuova veste grafica è di difficile lettura, non ci si ritrovava più!
Ormai Natale è passato, il 1998 è
iniziato da tempo e ci stiamo avvicinando alla Pasqua. Non per questo
però ho voluto togliere da questo numero i due articoli che toccano le
ricorrenze del Natale ed il Capodanno
e che ho ripreso da due giornali italiani, "il Sole 24 ore" per l’articolo di
Giancarlo Zizola (I potenti davanti alla
grotta vuota), articolo che per un certo
verso si ricollega al tanto discusso
presepio racchiuso nella rete metallica da campo di concentramento realizzato per Natale in Piazza Grande a
Locarno, e "il Messaggero" di Roma
per la fiaba di Maria Rita Parsi (Cari
bambini imparate a difendervi dai bruti). Questa fiaba potrà essere "usata",
così facendo, anche da tutte quelle
mamme che mi chiedono come parlare ai loro bambini del problema degli
abusi sessuali.
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gano l’inserimento dei giovani a livello politico, che li tolga insomma dal
limbo nel quale vivono è necessaria e
per questo motivo ripropongo quanto
ho scritto e pubblicato sul quotidiano
"La Regione Ticino" in occasione della
giornata dei diritti dei bambini del 20
novembre 1997 (Prima le donne e i
bambini!) e per la seduta delle due
Camere Federali riunite per la discussione iniziale del nuovo progetto di
Costituzione Federale, del 19 gennaio
1998 (Signori e i bambini?). Certo che
se i media tratteranno il problema dei
minori nella nuova Costituzione Federale come lo ha fatto la RTSI al telegiornale della sera del 19.1.98 allora
possiamo proprio dire che dobbiamo
lavorare ancora moltissimo per spiegare di cosa si tratta e riuscire a fare
passare il messaggio. La televisione
in quella occasione aveva quasi ridicolizzato il problema dei minori mettendolo assieme alle richieste di migliaia di altre persone o enti e liquidandolo con un "non si può creare
articoli per tutti, bambini, handicappati, anziani, omosessuali ecc.". Speriamo nel futuro e nella gente che ha
la testa per ragionare!
Ripropongo poi come articolo il progetto di legge italiano denominato:
"Promozione di diritti e di opportunità
per l’infanzia e l’adolescenza" del quale
vi avevo brevemente parlato nel Bol-
lettino nr.18 (pag. 46). Trovo, come
pediatra che tutti i pediatri debbano
avere la possibilità di sapere cosa si
muove nella vicina penisola perché
non devono occuparsi solo di problemi
sanitari, ma anche di problemi sociali
e assistenziali. Ma potrebbe servire
anche a tutte le persone che fanno
politica nel nostro Paese. Potrebbe
essere di esempio e di stimolo. Non
bisogna sempre riinventare l’acqua
calda!
Come inserto colorato i/le lettori/trici
troveranno l’articolo apparso sul "La
Rivista di Lugano" nr. 41 anno LIX del
10 ottobre 1997, concernente i lavori
del quarto anno della CSIA di Lugano
(vedere anche Bollettino nr. 18 pag.30
e 31). Mi è sembrato giusto per le
ragazze ed i ragazzi della CSIA che
molto si erano impegnati per questo
lavoro appunto dedicato ai maltrattamenti, alla nostra immagine nel Cantone Ticino e a quanto si potrebbe fare
per farci meglio conoscere. Chissà forse un giorno organizzeremo una grande
festa per i bambini...e gli adulti.
Un altro inserto vi viene proposto ed è
quello della campagna cantonale di
prevenzione sugli abusi sessuali sui
minori. L’idea è nata all' associazione
Radix che poi con il sostegno finanziario anche nostro l’ha realizzata. Avrete visto i manifesti anche lungo le
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strade del Cantone! Il discorso non
deve finire qui, anzi deve ricevere nuovi stimoli per continuare. La scuola
che continua con la formazione dei
suoi docenti, ora anche di quelle delle
scuole materne, ha redatto un opuscoletto denominato "Occhio" che dovrebbe servire ai bambini a prendere
le decisioni giuste al momento giusto.
Certamente un simile opuscolo presuppone la formazione dei docenti,
magari anche dei genitori ed una rete
di aiuto con una strategia ben preparata e pronta a ricevere le segnalazioni e le domande dei docenti.
mento (30 fr. per anno) e per eventuali offerte. Solo con il vostro sostegno finanziario possiamo operare. Anche se siete sollecitati da più parti non
dimenticateci!
Vi ringrazio per l’attenzione e spero di
poter fare a tempo il Bollettino nr 20,
che presenterà un inserto con tutti i
riferimenti degli articoli fin qui pubblicati e i nuovi statuti del gruppo che
dovrebbero essere ratificati dalla prossima assemblea generale dell’ASPI.
Spero anche di poter pubblicare un
lavoro riassuntivo sui maltrattamenti
ai minori, magari anche in tedesco.
Al capitolo delle attività troverete la
grande novità, il nostro Comitato è Buona lettura a tutti e Buona Pasqua!
cambiato. Cercate i dettagli di questa
operazione nel rapporto del presidente del 1997. Vi troverete poi altri coDott. med.
municati ed informazioni.
Amilcare Tonella
Ricordate le date importanti per la vita
del gruppo e dell’ASPI; notatele nella
vostra agenda:
Assemblea generale dell’ASPI a
Zugo (Casino), sabato 18 aprile
1998.
Assemblea generale del nostro
Gruppo regionale a Bellinzona,
venerdì 20 novembre 1998.
In questo numero troverete la polizza di versamento per l’abbona7
Giancarlo Zizola1
I magi arrivano alla Grotta e la trovano
disabitata. Simboleggiano i tre poteri,
religioso, scientifico e politico. Alla fine
dei secoli moderni essi brancolano alla
ricerca di una salvezza, di un Messia.
Ma non c’è nessun Messia dove il
blocco dei poteri pensa di trovarlo. Ed
effettivamente non può che costruirsi
in anomalia storica l’idea che un Messia possa abitare una società in cui
l’infanzia è profanata dalla merce e
una Strage degli Innocenti è decretata
sotto la retorica dei "diritti del Bambino". È l’Unicef a documentarlo: negli
1
8
Da "Il sole - 24 ore" del 21.12.1997, no° 347, pagina 27
ultimi dieci anni più di due milioni di
bambini sono morti a causa delle guerre; quattro volte di più ne sono rimasti
mutilati a vita; oltre dieci milioni sono
rimasti definitivamente traumatizzati.
Oggi ancora dodici milioni e mezzo di
bambini di meno di cinque anni continuano a morire ogni anno nei Paesi in
via di sviluppo. La Grotta è vuota a
causa delle deliberazioni dei nuovi Erode, degli esarchi del mondo. Il trattato
d’interdizione delle mine antiuomo non
è stato firmato né dagli Stati Uniti né
dalla Russia. Queste mine uccidono o
amputano venticinquemila persone
l’anno, il più delle volte bambini. A loro
viene permesso un futuro all’otto forse
al dieci per cento, pari alla riduzioni
delle emissioni di gas a effetto serra
accettate alla Conferenza di Kyoto per
l’avvenire del pianeta.
La Strage degli Innocenti non è una
storia arcaica o comunque lontana. Essa
insanguina il nostro presente, con la
corte interminabile dei rifugiati ruandesi verso il nulla, i bambini che muoiono di diarrea per l’embargo sull’Irak. Le
donne incinte di Betlemme e di Gaza
che tentano di forzare le barriere dell’occupante per andare a partorire, le
prostitute bambine violentate sotto le
telecamere per nutrire il mercato del
pornovideo, le vittime dei pedofili tarati delle cronache, i turisti sessuomani
in Thailandia eccetera. In breve, Natale
e bambini sono colpiti dalla stessa violenza: la profanazione che riduce l’innocenza a merce, a un pretesto per
abbuffarsi, a un oggetto da avere. La
Grotta non può che restare vuota, l’assenza del Bambino sembra l’unico modo
per risparmiargli il crimine: questo era
il primo scenario d’una sacra rappresentazione inventata una dozzina d’anni fa nell’illusione di scuotere il torpore
del mito di Mithras, Dio del Sole, col
quale le nostre società provvedono a
evacuare il disturbo del Dio cristiano.
La domanda s’impone, se un mondo
che rimuove l’etica della solidarietà
possa pretendere di essere un mondo
razionale. Il quesito è stato sollevato
con forza da Giovanni Paolo II nel messaggio per la prossima Giornata della
pace. Esso si rivolge direttamente alla
cultura liberale, invitandola a interrogarsi sulla frattura che sta lacerando la
continuità di questa civiltà dei diritti
con i suoi fondamenti di valore. La sfida
a cui il Papa incoraggia è di "assicurare
una mondializzazione nella solidarietà,
una mondializzazione senza marginalizzazione". Lo si deve constatare: non
sono molti i leader mondiali a credere
che questo sogno possa diventare realtà. E non sono di più probabilmente
coloro disposti a correggere il loro pessimismo con la favola di quel ragazzo
che andò a comprare la pace nel mondo, la fame debellata, il benessere
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universale e si sentì rispondere dall’Angelo: "mio caro, qui non vendiamo frutta,
vendiamo semi". Un sogno? Mentre il
mondo spende seicento miliardi di dollari all’anno per armarsi fino ai denti,
quaranta basterebbero per permettere
a tutti gli abitanti della Terra di disporre
dei servizi di base nei settori dell’acqua,
della salute e dell’educazione.
È dell’ordine dei semi la lotta ingaggiata
dalle Chiese cristiane per il condono del
debito estero dei Paesi più poveri, in
vista del Giubileo del Duemila. Ma anche la tassa Tobin è dello stesso ordine:
partendo dal presupposto che la totale
libertà di circolazione dei capitali è un
fattore di destabilizzazione della democrazia, il Nobel dell’economia propose
fin dal 1972 d’istituire una modica tassa
pari allo 0,1 % su tutte le transazioni nei
mercati dei cambi col duplice obiettivo
di favorire la loro stabilità e di costituire
coi ricavati un fondo a disposizione della
comunità internazionale stimato in 166
miliardi di dollari l’anno - due volte più
della somma necessaria per sradicare
dalla faccia della Terra la povertà estrema da oggi fino alla fine del secolo. Potrà
sembrare ingenua allora la questione:
perché questa globalizzazione nella solidarietà è ancora dell’ordine dei semi,
pur essendo evidenti le conseguenze
positive che avrebbe sulla stabilità e
l’equilibrio del mondo? Perché la solidarietà non c’è se è così razionale? Una
risposta possibile è stata offerta recentemente dal cardinale Martini nel discorso di Sant’Ambrogio: una logica individualistica dei diritti privati e della
conservazione dei privilegi di quelli che
li hanno già determina l’affievolimento
di vigore nel sostenere i diritti sociali di
coloro che ancora non ne godono. In
un’epoca che fa della ricchezza il valore
permanente, che mette in vendita tutto
e che vede il trionfo degli egoismi individuali, l’avidità si trincera dietro il paravento della difesa degli interessi legittimi. "Cercare assicurazioni attraverso le
chiusure individuali e l’accumulo privato
e di gruppo sembra la via più facile",
avverte il cardinale di Milano. "E su di
essa si accomodano le paure epocali.
Ma la terapia non sta nell’accumulo e
neppure nella permissività dei costumi
individuali, sta nella rottura della logica
utilitaria, nella gratuità di chi si sa servo
inutile, che si traduce a livello sociale
nell’investimento in solidarietà".
Gratuità, debolezza, seme sono le misure paradossali della forma del divino in
un Natale della memoria nel quale la
Grotta è stata invasa dalla merce e
anche dall’oblio. Nel disordine tumultuoso dell’ora, resta alla speranza un
soffio fragile, forse solo il tempo del
raccoglimento dinanzi all’aberrazione.
Si sente il vagito di un bambino. Chiedono alla ragazza che nome gli abbia dato.
E lei risponde: Jesus.
10
Maria Rita Parsi1
Cari bambini miei, vorrei raccontarvi
una fiaba. Somiglia, forse, alle fiabe
che, alla sera, io e la mamma o, a volte
i nonni vi raccontiamo per farvi addormentare. Somiglia alle fiabe dei cartoni animati che guardate in Tv o al
cinema o a quelle che leggete nei libri.
Questa, però, è una fiaba un po’ speciale : di quelle che mettono paura, ma
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Questa "fiaba" è stata tolta dal quotidiano "Il Messaggero" di Roma del 2.1.1998. Questa era il cappello
introduttivo al testo:
L’anno appena finito è stato terribile per i bambini.
Violenza e crudeltà all’ordine del giorno, fino all’esplosione della pedofilia, un turpe fenomeno che
ha avuto il suo momento più drammatico nell’uccisione del piccolo Silvestro Delle Cave. Questa lettera
della psicologa Maria Rita Parsi è destinata a tutti i
bambini, per aiutarli a evitare i pericoli.
che aiutano a crescere e ad affrontare
la vita. È una fiaba che può illuminare
la vostra infanzia e che può rendervi
più furbi di "Cappuccetto Rosso"; che
può indicarvi il percorso da fare per
attraversare "i boschi della vita" ovvero luoghi e situazioni pericolose e sconosciute per tornare, poi, a casa, sani
e salvi come Pollicino e i suoi fratelli.
Questa storia me l’ha insegnata "la
Regina di tutte le Fiabe" ovvero la Vita
ed io ve la racconto così come l’ho
vissuta affinché voi, miei cari bambini, possiate evitare il dolore, la vergogna, la paura che hanno segnato la
mia infanzia.
C’era una volta un bambino che aveva
un segreto ed aveva il divieto di rivelarlo. Questo bambino di nove anni si
chiamava Gillo ed aveva una sorellina
di sette anni, di nome Chiara, con la
quale, ogni giorno, si recava a giocare
nel bosco. Il bosco era vicino casa,
poco lontano dal cortile della scuola e
da quello della Parrocchia, e bastava
una corsa di quattro salti per raggiungere la piazza del paese dove Gillo e
sua sorella abitavano. Ciò nonostante, quel bosco era isolato, e potevano
accadere, attraversandolo, molte cose,
alcune delle quali spiacevoli o pericolose: I genitori dei bambini però, non
facevano gran caso ai pericoli del bosco poiché, fino ad allora, né ai loro
figli né ad altri bambini, era mai suc-
cesso niente. Un giorno, però, mentre
giocava a nascondino con Chiara nel
bosco, era stato avvicinato da un signore dall’aria gentile ed indifesa che
indossava una lunga palandrana: Gillo si era subito accorto che quell’uomo
era un po’ diverso dagli altri adulti: ci
teneva ad attaccare discorso; lo guardava con molta insistenza; gli faceva
un mucchio di domande; era troppo
gentile; gli offriva dolci e caramelle,
gli faceva carezze sulla testa come se
si conoscessero da tempo o come se
fosse un suo parente. Gillo era molto
imbarazzato ma, al tempo stesso, incuriosito. Quel signore prestava attenzione ad ogni cosa che Gillo diceva
e, poi gli aveva fatto, da subito la
promessa di un bel regalo, se il giorno
dopo, Gillo fosse tornato nello stesso
posto a parlare con lui. Gillo promise
ed accettò anche le caramelle.
Tornando a casa, voleva raccontare
tutto a Chiara, ai suoi amici ed anche
ai suoi genitori. Ma quel signore gli
aveva chiesto di mantenere "il segreto" sul loro incontro."Gli altri bambini
- aveva detto - potrebbero diventare
invidiosi del bel dono che sto per farti !
Perciò taci e ricorda che questo sarà il
nostro bel segreto". La sera, però,
Gillo scrisse, come ogni giorno, il suo
diario e raccontò, per filo e per segno,
l’incontro che aveva avuto nel bosco.
Fece pure un disegnino assai somi12
gliante di quel signore gentile al quale
dette il soprannome di "Mister Magic". Quando il giorno dopo Gillo tornò
nel bosco per incontrare l’uomo, quello gli chiese di accompagnarlo a casa
sua per prendere il dono. "L’ho dimenticato - disse - vieni con me a casa e te
lo darò!", Gillo non era convinto di
volerci andare e si avviò a malincuore.
Quando giunsero a casa, il gentile
signore si trasformò in una persona
sgradevole e volgare. Il dono promesso non c’era , l’ambiente era brutto e
sporco e quell’uomo voleva sempre
toccarlo. Voleva usare il corpo di Gillo
per vedere com’era fatto un bambino
sotto i vestiti. "Come mai - si chiedeva
Gillo - questo signore non sa come
sono fatti i bambini quando sono nudi?
Non è stato bambino anche lui? Non
ha bambini?". Però non osava fare
domande all’uomo per paura che si
arrabbiasse.
Quando, poi, Mister Magic iniziò a
voler fare con lui giochi troppo violenti
e strani, giochi che non si possono
giocare alla pari tra un adulto e un
bambino, a Gillo venne in mente la
strega di Hansel e Gretel che voleva
palpare tutto il corpo di Hansel per
verificare se era "abbastanza in carne" prima di divorarlo ed anche l’orco
di Pollicino che gridava, girando per la
casa: "Ucci, ucci! Sento odor di cristianucci ...". Allora cercò di fuggire,
ma Mister Magic lo trattenne chiudendolo in una stanza. "Ora resterai
qui ai miei comandi - gli disse -. Tu sei
mio schiavo e potrò fare di te quello
che vorrò". Gillo era spaventatissimo
ed iniziò a piangere e ad urlare. Ma
nessuno sembrava sentirlo, nessuno
sembrava poter accorrere in suo aiuto. Intanto, a casa, i genitori e la sorellina già lo cercavano. La piccola Chiara, per fortuna, andò ad aprire il diario
di Gillo e lo portò subito ai genitori che
informarono la polizia. Il disegnino
dell’uomo che Gillo aveva fatto risultò
utilissimo perché somigliava proprio
al volto di un tipo sospeso che era
stato più volte sorpreso a girare nel
bosco o intorno alle scuole del Paese.
La polizia l’aveva seguito e sapeva
dove abitava. Così Gillo fu liberato e
poté tornare a casa dai genitori, dalla
sorella, dagli amici. L’esperienza, però,
era stata bruttissima. Per tanto tempo, Gillo ebbe gli incubi. Si svegliava
di notte urlando; di giorno era nervoso
e non riusciva più a studiare e a giocare con i suoi amici. Un giorno allora
andò a parlare con il Saggio del paese
che, dopo aver ascoltato il suo sfogo,
gli chiese: "Cos’è che tu rimproveri
così duramente a te stesso, Gillo?". "Il
fatto di aver tenuto il segreto sull’incontro che avevo fatto nel bosco rispose il ragazzo -. Infatti, mi sono
fidato di uno sconosciuto e non mi
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sono fidato dei miei genitori, dei miei
insegnanti, di mia sorella dei miei
amici, e neppure del prete! E, poi, aggiunse - ce l’ho con me stesso perché ho rischiato di finire male per
avere un dolce o un giocattolo in più!"
"E cosa rimproveri ai tuoi genitori?" chiese allora il Saggio -. "Di non aver
compreso che il bosco era così pericoloso e di non essere stati lì nel momento in cui avevo bisogno di loro disse Gillo -. I miei genitori non hanno
capito che nascondevo un segreto e
non mi hanno mai messo in guardia da
sconosciuti malati come Mister Magic". "Lo sai di che malatti a soffrono le
persone come Mister Magic?" - chiese allora il Saggio. Gillo accennò di sì
con la testa. "Adesso sì!" - rispose Sono pedofili. Sono persone che odiano i bambini, fanno loro violenza, distruggono con atti sporchi e volgari la
loro fiducia negli adulti perché, nella
vita, hanno subito azioni simili e vogliono vendicarsi ripetendole sui bambini. I pedofili approfittano dell’inesperienza dei bambini, della loro ingenuità, del loro desiderio di avere attenzione e di essere gratificati con
doni e carezze. Ma il loro obiettivo non
è quello di dare gioia ai bambini, ma di
sporcarli, umiliarli, negarli, violarli
come un tempo fu fatto a loro da
qualcuno. Sono dei malati da curare;
sono persone le cui intenzioni e i cui
modi per raggirare, conquistare e catturare i più piccoli debbono essere
ben conosciuti dai bambini se si vuole
che li tengano a bada".
Dopo quella chiacchierata con il Saggio, Gillo si sentì meglio e, un po’ alla
volta, riuscì a superare il dolore, la
vergogna, la paura che aveva sentito.
La storia è finita ed io cari bambini
miei, per non comportarmi come un
genitore disattento, vi chiedo di parlare sempre con me, con la mamma, con
i vostri insegnanti, con gli adulti dei
quali vi fidate, di quel che vi accade
fuori casa e in famiglia. Vi chiedo di
raccontare le vostre scoperte, gli incontri che fate; le paure e le curiosità
che avete. Vi chiedo di fidarvi di me e
della mamma, di aprire il vostro cuore e
la vostra mente alla vita contando sempre sul nostro appoggio. È il solo modo
per prevenire certe dolorose, amare
sorprese, certe ferite che la vita può,
ahimé, riservarvi. Un abbraccio.
Dott. Maria Rita Parsi
Via Caccini 3
00198 Roma
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Virgilio Levi1
Francis Fukuyama, lo studioso americano di origine giapponese che sul
finire degli anni ’80 decretò la "fine
della storia" in ragione del crollo del
comunismo e della guerra fredda, sembrava divertirsi a lanciare annunci
paradossali per far discutere (o per
stupire) il mondo. Ora sta per pubblicare un vasto studio intitolato "Il grande sfacelo", a complemento di un corso tenuto a Oxford su "La fine dell’Ordine", nel quale imputa alle donne e
alla loro emancipazione tutto il male
che serpeggia nelle nostre società
1
15
Da "Azione" del 27.11.1997.
evolute. In breve egli sostiene che la
crescente criminalità opera di giovani
maschi deriva dalla trascuratezza dell’educazione familiare, la quale a sua
volta deriva dal fatto che la donna
nella società moderna non ha più il
ruolo che per secoli ne ha fatto la
custode degli affetti e delle regole
morali, preferendo essa dedicarsi alla
propria emancipazione ed affermazione attraverso l’impegno professionale, alleggerito dal controllo delle nascite e da una relativa indipendenza
dal maschio sempre più relegato a
funzioni marginali.
Non si capisce cosa dovrebbero fare
le donne per riportare ordine nel mondo, se non regredire ai livelli pre-industriali, peraltro inconcepibili in una
società radicalmente cambiata nelle
sue strutture e nei suoi modelli. Contro i funambolismi di Fukuyama, annunciati da un’intera pagina del "Corriere della sera" del 12 novembre, ricordo un delizioso elzeviro di Gaetano
Afeltra sullo stesso giornale del 31
marzo 1995. Descriveva Milano nelle
ore mattutine, percorsa dal movimento fremente di una folla ordinata e
composta che si affrettava da mille
direzioni a raggiungere i posti di lavoro, nella quale colpivano particolarmente le donne. "Spesso vengono dalle
periferie o addirittura dai paesi dell’hinterland e prima di prendere i mez-
zi di trasporto urbano hanno dovuto
sopportare ore di treno o di pullman:
hanno alle spalle la sveglia all’alba, la
doccia, la colazione in fretta. Le mamme hanno dovuto accompagnare i figli
a scuola, prima di correre a prendere i
mezzi. Penso a queste donne che hanno l’orgoglio di partecipare contemporaneamente alla vita di lavoro cittadino e agli impegni familiari. Ho detto
orgoglio: perché è con questo sentimento che si impegnano negli uffici,
nei negozi, nelle fabbriche. Per esse il
lavoro, oltre a un’esigenza economica, è un’affermazione di presenza. Ma
è anche il modo di dare ordine alla
propria vita: si contano i giorni fino al
sabato, quando si potrà andare con
calma a fare la spesa nei supermercati e a curiosare nei negozi. È quel certo
ordine che aiuta a organizzare la vita,
a progettare l’andamento del menage
familiare, gli studi dei figli, le vacanze
e così via.
Indubbiamente il consumismo ha incoraggiato le donne a una vita più
libera, più responsabile: e questo almeno è uno dei suoi aspetti positivi.
Le donne che lavorano possono avere
un’economia personale da gestire:
hanno i soldi per pagare le attività
sportive dei ragazzi, tennis e nuoto;
possono affrontare spese impegnative senza dover ricorrere al marito o al
compagno. Questa conquista di indi16
pendenza, limitata al campo puramente economico, si riflette poi nel buon
andamento della vita familiare. Naturalmente crescono anche gli impegni:
sono loro a seguire il corso dei figli a
scuola, a parlare con i professori, a
correre nei ritagli di tempo a richiedere documenti e ritirare risultati e analisi. Milano ama il lavoro: ma negli
ultimi tempi il ruolo della donna nel
mondo del lavoro ha assunto un particolare carattere di autonomia e di
personalità, dando alla città un volto
nuovo e affascinante".
Punti di vista, certo: ma il buon senso
latino sembra più vicino alla realtà
delle elucubrazioni nippo-americane.
Ho preferito citare questa fresca pagina di Afeltra, anziché recenti testi
pontifici. I quali non mancano e sono
di condivisione e di incoraggiamento
alla donna moderna, seria, brava e
morale.
17
Virgilio Levi1
Niente di nuovo sotto il sole: "Hanno
tirato a sorte il mio popolo e hanno
dato un fanciullo in cambio di una
prostituta, han veduto una fanciulla in
cambio di vino e hanno bevuto" (profeta Gioele, capitolo 4). Ma non siamo
più nei secoli di ferro, siamo nel 2000,
nel mondo dei bambini vezzeggiati,
esaltati, messi al centro di mille attenzioni. E ci tocca seguire questa atrocità, questa paurosa vicenda, di Cicciano, Campania, Italia, neanche 10 000
abitanti, un paesotto dove tutti si conoscono: Silvestro Delle Cave, 9 anni,
1
18
Da "Azione" del 20.11.1997.
scompare sull’uscio della scuola, senza lasciar tracce; e dopo una settimana si scopre che, da almeno sei mesi,
era "abusato" da un vicino di casa, un
vecchio settantenne, che lo attirava
nel suo appartamento e che nell’ultimo incontro, dopo averlo seviziato,
l’ha ucciso a bastonate, poi, con la
complicità di due generi ultraquarentenni, ne ha bruciato il cadavere e l’ha
fatto scomparire definitivamente.
"Un grido è stato udito in Rama, un
pianto e un lamento grande; Rachele
piange i suoi figli e non vuole essere
consolata, perché non sono più" (profeta Geremia, capitolo 31). Ma è veramente così? Il grido di Rachele è quello di una madre che ha difeso i suoi
figli come una leonessa. Non così Cicciano, Italia: i sospetti, se non le accuse, di omertà, acquiescenza, complicità, cecità, menefreghismo accompagnano le notizie, intristendole ancora
di più. Poche settimane fa avevo letto
con raccapriccio un nuovissimo, breve
romanzo di Simona Vinci: Dei bambini
non si sa niente (Einaudi, 1997), nel
quale dei bambini di paese si appartano per giochi erotici di gruppo, dapprima innocenti, poi maliziosi e pesanti,
fin che non entrano in scena alcuni
adulti, pedofili e mercanti di carne,
che strumentalizzano i due capibanda
quindicenni e li spingono ad estremi di
violenza e sadismo, fino al non voluto
omicidio, nel quale la bimba Greta di
dieci anni viene uccisa in un rituale di
allucinazione e incoscienza collettiva,
e subito seppellita e fatta scomparire
dagli stessi compagni di giochi.
Mi chiedevo: a che pro un libro così
provocatorio e, a prima vista, irreale?
E anche, mi chiedevo: dov’erano le
mamme, i genitori, le zie, gli altri compagni, il prete, le maestre? Mi dicevo:
impossibile! Ed ora vedo che l’autrice
è rimasta al di qua di quel che accade;
vedo che, sola, ha lanciato un grido
(nel deserto? Forse.) per quei bambini
che in silenzio gridano la loro rivolta al
tradimento degli adulti e nessuno li
ascolta.
Non so se l’Italia avrà una reazione di
indignazione e dignità come l’ebbe il
Belgio per i fatti di Marcinelle. Si
sente dire che il Parlamento si appresta ad appesantire la legge contro i
pedofili. Ma l’impressione è che il
brivido nella schiena debba durare
poco, sommerso dagli avvenimenti che
avvincono, come le elezioni di mezzo
termine, la disfida Ulivo-Polo-Lega, i
mondiali di calcio, o altre tragedie
gravissime, come la strage di turisti a
Luxor e i venti di guerra nel Golfo. Qui
non si tratta tanto di far leggi, che pur
ci vogliono. O il tessuto familiare e
sociale tiene e gli occhi e le orecchie
si aprono e l’indignazione diventa difesa con le unghie e coi denti dell’in19
nocenza insidiata o a poco serve la
scossa e la minaccia. Non nascondiamoci che, alla base, c’è la maledetta
banalizzazione della carne, imputabile alla rivoluzione sessuale. Se del
corpo si può fare tutto ciò che si vuole,
alla fin fine è un sacco. Mentre invece
"il vostro corpo è tempio dello Spirito
Santo" (san Paolo ai Corinzi, 1, capitolo 6) e "quando risorgerò, nell’ultimo
giorno, con questa mia carne vedrò il
mio Dio" (libro di Giobbe, capitolo 19).
20
I maltrattamenti sui minori in
Svizzera e il rapporto del 1992.
Che cosa è stato realizzato e cosa
bisogna ancora fare.
Franz Ziegler1
Sono contento di essere stato invitato
a parlare davanti a questa commissione e mi rallegro che, contrariamente a
quello che si potrebbe pensare, il rapporto del 1992 "Infanzia maltrattata in
Svizzera" non è stato completamente
1
21
Franz Ziegler è il segretario generale dell'ASPI (Associazione Svizzera per la Protezione dell'Infanzia).
Questa conferenza è stata tenuta in tedesco il
23.4.1997 a Berna davanti alla commissione di "Sicurezza sociale, famiglia e salute" del partito popolare
svizzero. Traduzione A. Tonella.
dimenticato, ma ci sono ancora dei
politici che si interessano e del rapporto e della problematica inerente i
maltrattamenti. Da quando il Consiglio Nazionale ha concluso nella passata sessione estiva (1996 n.d.t.) i
dibattiti su questo rapporto è infatti
calato il silenzio a livello politico.
Nella mia esposizione, rispondendo
alle vostre richieste, desidererei riassumere quante delle raccomandazioni del rapporto del 1992 sono state
realizzate e quanto invece bisognerebbe ancora fare.
rapporto. Il CF nella sua presa di posizione aveva tralasciato di discutere
una grande parte delle raccomandazioni del rapporto perchè cadevano
sotto la competenza dei Cantoni o dei
Comuni.
Il CF si era concentrato per lo più su
misure di tipo giuridico e alle proposte
del rapporto che andavano in questa
direzione ha dato risposte precise.
Troppe poche persone hanno malauguratamente compreso questa posizione del CF estremamente difensiva.
Nella sua presa di posizione sul rapporto del 1992 il CF si era espresso
molto bene dicendo nell’introduzione:
1. Il consiglio federale aderisce alle
conclusioni del Gruppo di lavoro nel
riconoscere che l'infanzia maltrattata e lo sfruttamento sessuale dei
bambini costituiscono un vero problema sociale, la cui gravità e portata sono fortemente sottovalutate…
2. Secondo il Consiglio federale, il
fenomeno dell'infanzia maltrattate
è da considerarsi come vero tema
di politica che concerne lo Stato ad
ogni livello. La protezione dei più
deboli è uno dei compiti primari di
uno Stato sociale moderno.
3. La politica non può sottrarsi alle
sue responsabilità in questi ambiti2.
Che cosa è stato realizzato?
Che cosa possiamo mettere nella colonna delle "realizzazioni" dipende
naturalmente molto dalle aspettative.
Infatti se paragoniamo le raccomandazioni che noi nel Gruppo di lavoro
"Infanzia maltrattata in Svizzera" avevamo discusso e ben motivato poi nel
rapporto del 1992 con le raccomandazioni del Consiglio Federale (CF) e con
le mozioni ed i postulati che la commissione giuridica del Consiglio Nazionale (CN) ne ha derivato, balza all’occhio che ben poco di quanto è
stato richiesto nel rapporto il 13 giugno del 1996 è arrivato sui banchi del
Parlamento ed è stato oggetto di discussione.
Detta commissione del CN aveva pregato il CF di prendere posizione sul
2
22
Parere del CF del giugno1995. Pagina 4, edizione
italiana (Ndt.)
Malgrado queste belle parole la stragrande maggioranza delle raccomandazioni del CF espresse poi nel rapporto
sono accompagnate da queste frasette:
- "non è perciò assolutamente necessario che..."
- "questa possibilità può essere esaminata..."
- "non esiste perciò una necessità
impellente di..." ecc.
Alle raccomandazioni del Gruppo di
lavoro "Infanzia maltrattata in Svizzera" che non toccavano o non coinvolgevano direttamente l’ordinamento
giuridico, il CF rispose in modo da non
doversi impegnare.
che ci siano state discussioni sui vari
argomenti. I "dibattimenti" che il 13 di
giugno del 1996 sono stati fatti in
Parlamento si sono ridotti per lo più ad
un rapido esame delle proposte ed
alla messa ai voti delle stesse.
Non vorrei spendere troppe parole per
le proposte che toccavano la situazione
giuridica. È comunque centrale l’interesse che dimostrano tante di queste
nuove proposte o adattamenti di leggi
esistenti al tema degli abusi sessuali
sui minori. Questo tema è diventato
"moderno" sicuramente a buon diritto e
non voglio ora discuterlo. Mi meraviglio molto comunque nel paragonare
La commissione giuridica del Consi- quanto poco sia le donne che gli uomini
glio Nazionale sulla base di questo del nostro paese siano pronti a discuavviso del CF aveva proposto al Parla- tere della quotidiana violenza fisica
mento diversi postulati ed una mozio- come le sberle o simili metodi "educane3. Durante i dibattimenti furono pre- tivi". Che vi siano dietro a questi atteggiamenti dei sensi di colpa ed inconsentati poi altri postulati.
La lista che viene presentata alla fine sciamente una cattiva coscienza?
dell’articolo raccoglie tutte le proposte che sono state presentate attorno Il vostro rappresentante e portavoce
a questo tema e non solo durante i della frazione PPD, il solettese Straudibattimenti parlamentari. I dati sono man, durante le discussioni in Parlastati raccolti alla Centrale delle que- mento ha continuamente ripetuto, e
stioni familiari dell’Ufficio federale mi chiedo perchè poi, che il proverbio
della salute pubblica e se io parlo di "la montagna ha partorito un topolino"
dibattimenti non immaginatevi però andava letto all’incontrario infatti,
secondo lui, "il topolino aveva partorito una montagna!". Lo Stato - diceva Vedere la lista dei postulati e delle mozioni alla fine
non potrà mai assumersi le respondell'articolo (Ndt.)
3
23
Carenze.
sabilità dei genitori nei confronti dei figli,
l’amore dei genitori non sarà mai un
affare dello Stato. La violenza nei confronti dei minori - continuava dicendo non sarà sicuramente il Consiglio Federale e le sue autorità che riusciranno a farla
sparire dal Mondo o dal nostro Paese. E
combatteva perciò l’idea di una vasta
campagna di informazione su questi argomenti nel nostro paese. Potrei anche
dargli ragione ma che cosa succederà
quando l’amore dei genitori o il loro senso
di responsabilità sparisce o viene ad essere troppo poco presente? A me sembra
che anche all’interno del vostro partito si
debba ancora migliorare l’informazione e
la formazione su questi temi.
Per quanto concernono le proposte, non
di tipo giuridico, ad esempio una campagna nazionale di informazione, il concetto
di prevenzione e la linea telefonica per
bambini in difficoltà, solo il tempo ci dirà
se saranno realizzate. So per certo, visto
che sono direttamente coinvolto, che attualmente si sta lavorando sul concetto di
prevenzione. Ma vedo anche quante sono
le resistenze che si incontrano in queste
discussioni e temo molto che tutte quelle
raccomandazioni del rapporto del 1992
che dovevano rientrare in questo concetto di prevenzione avranno poche possibilità di venir realizzate. Infatti la prevenzione non può essere realizzata gratuitamente, lo Stato deve sapere che per la
prevenzione deve investire molti soldi.
Restiamo dapprima al capitolo degli interventi a protezione del bambino almeno laddove dal punto di vista del codice
civile esistono, o dovrebbero esistere,
delle misure per la protezione del minore.
Avevamo già sottolineato, e senza ombra di dubbio, nel rapporto del 1992 che
le basi legali esistenti devono essere
ben poco modificate. Questa opinione
viene anche sposata interamente dalla
stragrande maggioranza dei nostri politici di ambo i sessi e da tutti gli "specialisti" del problema.
Era stato detto da più persone anche alla
conferenza stampa nella quale veniva
presentato il rapporto, che nel campo
della protezione dei bambini esistono
non solamente delle carenze di applicazione delle leggi esistenti ma addirittura
una situazione di "emergenza" nell’applicazione dei dispositivi legali.
Citando un passo di Christoph Häfeli4
ripreso poi da Judith Stamm5: "Non è
necessario creare nuovi dispositivi legali per la protezione del minore dai maltrattamenti, ma piuttosto le instanze
preposte all'applicazione delle leggi, in
modo particolare le autorità tutorie e i
giudici, e poi i servizi sociali e sanitari
4
5
24
Membro del ex-gruppo di lavoro per il rapporto "Infanzia maltrattata in Svizzera". (Ndt.)
Consigliera nazionale lucernese e prima firmataria
del postulato che aveva poi portato alla costituzione
del gruppo di lavoro "Infanzia maltrattata in Svizzera".
(Ndt.)
dovrebbero, con una formazione adeguata ed una formazione continua e
con un lavoro interdisciplinare, essere
capaci di applicare le attuali misure
legali in modo più efficace".
Naturalmente a questo punto sorge la
domanda che cosa è cambiato con le
proposte di modifica delle leggi sopracitate?
Mi sembra di non essere particolarmente "pessimista" se dico che non è
cambiato assolutamente niente. Esistono una moltitudine di difficoltà, vi
sono delle carenze di competenze operative e non ultima un' immagine sorpassata e antica della "famiglia ideale"
la cui vita privata è intoccabile non solo
dalle autorità, in modo particolare da
quelle tutelari, ma anche dai così detti
"specialisti" dell’ambito medico, sociale, psicologico, pedagogico, terapeutico, giuridico ecc. e le discussioni al
Consiglio Federale e in Parlamento non
hanno cambiato niente alla carenza di
conoscenze e alla mancanza di competenze operative.
Appunto in questo campo esistono grosse mancanze: le misure di politica familiare, quelle nel campo della formazione (sia a livello di scuole obbligatorie
oppure nella formazione dei genitori e
nella formazione di base e continua di
autorità e "specialisti") che comporterebbero subito un aumento del livello di
competenza e perciò a breve termine un
miglioramento dello stato di vita dei
bambini stessi non sono mai stati oggetto di discussione tra i politici.
A parte il già citato progetto di concetto
della prevenzione, nessuna decisione è
stata presa per prevenire i maltrattamenti in Svizzera. È bello pensare che la
centrale per le questioni familiari dal
1996 riceve annualmente 150000.- fr.
per sostenere progetti in questo campo.
Ma cosa sono 150000.- fr., una goccia
su un sasso arroventato. Fa sorridere
quando si pensa che per ogni piccolo
ponticello costruito su uno dei tanti torrenti vengono deliberati dei crediti di
progettazione molto più elevati!
Il CF scrive nella sua presa di posizione
del giugno 1995 " mezzi finanziari e le
ristrettezze di personale non devono essere motivazione per diminuire le possibilità di intervento della Confederazione".
Ancora una volta belle parole? Si certo e
poi quelle organizzazioni e associazioni
che operano nel campo della protezione
dei bambini sentono sulla loro pelle proprio il contrario. Noi dell’ASPI (Associazione svizzera per la protezione dell’infanzia) che siamo stati citati nella presa
di posizione del CF come un associazione importante per la realizzazione del
concetto di protezione dei bambini riceviamo solo 50000.- fr di sovvenzioni dalla Confederazione, o meglio ricevevamo
perchè anche noi siamo stati toccati
dalla decisione di diminuire del 10% e
25
poi da quella recente del blocco al 2%
dei crediti ( i crediti dei prossimi anni
sono anche già stati annunciati e nell’anno 2000 riceveremo solamente
40000.- fr.!).
Io non posso, concludendo, dire altro che:
ancora una volta vengono tenuti bei
discorsi, si fanno sorrisini a destra e a
sinistra e si agisce come se la realtà
fosse un’altra. Non si puó parlare di
protezione dei bambini da ogni forma di
violenza e poi tagliare i crediti che servono a questo scopo, è veramente un discorso di credibilità politica!
Se veramente il CF ed il Parlamento
avessero voluto puntare sulla lotta ai
maltrattamenti in Svizzera ed alla loro
prevenzione allora avrebbero dovuto non
solo discutere le carenze del sistema ma
anche realizzare dei correttivi6.
Franz Ziegler
segretario ASPI
Brunnmattstrasse 38
Casella postale 344
3000 Berna
6
Il 19 gennaio 1998 alle due Camere riunite è stato
presentato il progetto di nuova Costituzione Federale.
Un progetto che nasce senza un articolo per la protezione dei bambini... un’altra aspettativa andata delusa e, per chi ancora ne dubitasse, una ennesima
conferma di quanto poco "valgono" i bambini agli
occhi dei nostri attuali politici! (Ndt.)
26
Nr.
Cosa e chi
Contenuto-titolo e destino politico
93.3474
M von Felten7
93.3655
M von Felten
93.3657
M Carobbio
94.3210
M Goll
95.405
I.P. von Felten9
96.3004
M Com.G.CN
96.3005
P. Com.G.CN10
96.3176
M Com.G.CN
96.3177
P Com.G.CN
Sfruttamento sessuale di bambini all’estero da parte di turisti svizzeri.
Divieto di video brutali e pornografici;
trasmessa come P il 7.6.1994.
Commercio di bambini. Modifica del
CPS; trasmessa come P8 il17.6.1994.
Diritto penale e bambini vittime di
abusi sessuali; trasmessa come P il
13.6.1996.
Divieto di possesso di video pornografici con bambini; accettata il 13.6.1996.
Termine di prescrizione per tutti gli
abusi sessuali sui minori trasmesso
come P il12.12.96.
Pornografia con bambini su internet;
trasmessa il 20.3.1996.
Divieto legale dei castighi corporali e
dei trattamenti degradanti verso i bambini; trasmessa come M del CN il
13.6.1996; trasmesso come P del CS11
il 12.12.1996.
Introduzione di un articolo per la protezione dei bambini nella nuova costituzione federale. Tra smessa come P il
13.6.1996.Una minoranza dellaComG.CN
(Hollenstein) voleva trasmettere questo
desiderio come mozione (rifiutata!).
7
M=Mozione
P=Postulato
9
I.P.=Iniziativa parlamentare
10
Com. G. CN= Commissione giuridica del Consiglio Nazionale
11
CS=Consiglio agli Stati
8
27
96.3178
P Com. G.CN
96.3180
P Com.G.CN
96.3188
P Com.G.CN
96.3199
P Com.G.CN
96.3378
Rc Com.G.CS
96.3398
P Hochreutener
96.3466
P. Carobbio
96.3649
M Béguin
96.3650
M Béguin
96.3659
M Jeanprêtre
96.3660
M Jeanprêtre
Concetto di prevenzione contro le violenze nella famiglia; trasmesso il
13.6.96
Campagna nazionale di informazione;
trasmesso il 13.6.96.
Linea telefonica per bambini in difficoltà; trasmesso il 13.6.96.
Miglioramento della protezione delle
vittime di abusi sessuali, in particolare
nel caso di abusi su minori; trasmessa
come P il 13.6.1996.
Programma di insegnamento comprendente nozioni di pedagogia; trasmessa il 12.12.96.
Sfruttamento sessuale dei minori;
trasmesso il 13.12.96.
Maltrattamenti infantili. Casse malati: assunzione dei costi; il CF propone
di classare il P perchè le richieste sono
realizzate.
Abusi sessuali su minori commessi
all’estero.
Creazione di un organismo ufficiale e
modifica del CPS; trasmessa la parte
1. come P il 10.3.97 e la parte 2.
trasmessa il 10.3.1997.
Condanna per detentori di oggetti o
rappresentazioni pornografiche proibite; trasmessa il 10.3.97.
Abusi sessuali commessi all’estero su
minori. Modifica del CPS; pendente.
Abusi sessuali commessi all’estero su
minori. Creazione di un organismo ufficiale; pendente.
28
96.435
I Com.G.CN12
96.455
I. P. Simon
97.1082
D.O. Fässler13
97.3209
I14 Comby
97.3322
P. Simon
97.3366
M. von Felten
Modifica del CPS art.187 capv.5:
termine di prescrizione.
Il CN ha deciso il 3.10.96 di portare
il termine per delitti sessuali sui
bambini da 5 a 10 anni.
Termine per il referendum facoltativo il 7.7.97 I.P.
Pornografia, estensione del campo
d'applicazione dell’art. 197 CPS;
pendente.
Protezione della personalità dei
bambini maltrattati; pendente.
Applicazione della Convenzione
internazionale dei diritti dei
bambini; risposto il 25.6.97.
Creazione di un centro internazionale per l’infanzia; pendente.
Sfruttamento sessuale dei
bambini all’estero; pendente.
(stato alla fine del 1997)
12
13
14
I = iniziativa
D.O. =domanda ordinaria
I = interpellanza
29
Amilcare Tonella1
"Prima le donne e i bambini" era il
grido che i marinai del bastimento che
stava affondando gridavano di ponte
in ponte! Ci sarà pure stata, nei tempi
passati, una altra ragione oltre a quella affettiva per aver deciso che in caso
di pericolo dovevano essere le donne
ed i bambini ad avere la precedenza.
Senza le donne ed i bambini una società muore. Ecco la motivazione sociale, quella importantissima della
sopravvivenza della specie che questa
regola di mare voleva salvaguardare .
1
30
Articolo apparso su "La Regione Ticino"
del 20 novembre1997.
Se la sopravvivenza demografica, oggi
in un mondo in rapidissima crescita
non è più da considerare prioritaria, io
credo lo stesso che il futuro della
nostra società dipenderà da come avremo cresciuto i nostri bambini. Questo
compito dovrebbe veramente diventare prioritario non solo per i genitori
di oggi e quelli di domani ma ancora di
più per quelle persone che oggi hanno
il potere o la facoltà di realizzare qualcosa e penso in particolare alle autorità, ai politici e ai media che fanno
l’opinione pubblica.
Oggi è la giornata mondiale dei diritti
dei bambini in ricordo del 20 novembre del 1989 quando veniva adottata
dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Il ventesimo secolo era stato definito nel 1902 il "secolo dell’infanzia"e sta terminando su scenari
che ben poco sanno di rispetto dei
diritti dei bambini, gli esempi non
mancano anche alle nostre latitudini.
La Svizzera ha, come ultimo Stato europeo, recentemente ratificato la Convenzione dopo un tentativo per non
entrare in materia andato per fortuna
e per decenza, sconfessato, ma questa ratifica è stata lo stesso corredata
da ben quattro riserve. Oggi manca
solo la ratifica da parte della Somalia
e degli Stati Uniti d’America!
Da noi la Convenzione è ormai entrata
in vigore il 26 marzo 1997 ed ora, due
anni dopo questa data e poi ogni cinque
anni, il Consiglio Federale dovrà presentare un rapporto che indichi quali provvedimenti sono stati presi per modificare le leggi nazionali, per formulare politiche adeguate e per attuarle. Questo
rapporto dovrà essere indirizzato ad un
"Comitato sui Diritti dell' Infanzia" composto da dieci esperti che potranno ricevere anche rapporti alternativi a quello
del governo, ad esempio da parte di
organizzazioni non governative. Il nostro
Consiglio Federale fino a poco tempo fa
non aveva ancora reso noto i nominativi
di chi dovrà stendere questo primo rapporto. Su oltre 40 paesi i cui rapporti
sono stati esaminati 14 avevano incluso
nella loro Costituzione i principi della
Convenzione e 35 avevano approvato
nuove leggi, o emendato quelle esistenti, per conformarsi a essa; 13 di questi
paesi avevano inserito la Convenzione
in corsi o programmi di studio per educare l’infanzia sui propri diritti.
Comunque il lavoro che i nostri politici
e le autorità ad ogni livello dovranno
iniziare, quello di studiare la "compatibilità" delle nostre leggi con la citata
Convenzione non è ancora iniziato e
nemmeno è stato programmato! Da
oggi ogni legge o regolamento dovrebbe essere sottoposto a uno studio
di "impatto sui bambini e sugli adolescenti" come è regola ormai per gli
31
studi sull’impatto ambientale. E cosa
dire del progetto per la nuova Costituzione Federale che non prevede nessun articolo per la protezione dei bambini? I nostri politici sono cosi ciechi
da dover aspettare che sia il popolo
con una iniziativa a dover richiedere
un tale articolo? E quando il nostro
Codice penale avrà riadattato i termini di prescrizione del reato di incesto a
delle norme più europee e in fondo più
"giuste" per i diritti dei bambini? In
Italia la legge sulla pedofilia approvata in sede legislativa dalla commissione Giustizia della Camera nel luglio
scorso, è ora all’esame del Senato.
Secondo questa legge viene punito
con una pena carceraria di 12 anni chi
sfrutta sessualmente un minore, pena
che sale a 20 anni qualora la vittima
abbia meno di 14 anni o se il colpevole
è un familiare, un insegnante o una
baby sitter. Da noi una legge di questo
tipo non è sicuramente in discussione
nel prossimo futuro. I consumatori
hanno il loro"ombudsman", le donne il
loro "ufficio" e quando ai bambini e
agli adolescenti verrà data la parola?
L’art. 42 della Convenzione richiama
tutti gli Stati a fare conoscere diffusamente e adeguatamente il contenuto
della Convenzione sia agli adulti che
ai minori. Quando si inizierà in Svizzera questo lavoro che reputo basilare
per poi poter discutere di protezione,
di partecipazione e di rispetto di questa fetta di popolazione che da noi si
valuta in circa il 20 % della popolazione totale ma che vale molto, ma molto
di più, vale la scommessa per un futuro migliore!
Amilcare Tonella
pediatra
Piazza Nosello 4a
6500 Berllinzona
32
Amilcare Tonella1
È amara constatazione dover rilevare
che la Confederazione svizzera non
vuole dotarsi di uno strumento che le
apra le porte ad un intervento più
marcato verso le forze giovani della
nazione. Il progetto di nuova Costituzione Federale (CF) non è fatta a favore dei nostri bambini ed adolescenti!
Oggi, 19 gennaio, a Berna sono riunite
in seduta straordinaria le due Camere
Federali perchè verrà ufficialmente
inaugurata la discussione su questa
nuova CF. Io credo che si debba, oggi,
anche iniziare a livello popolare una
1
33
Articolo apparso su "La Regione Ticino"
del 19 gennaio1998.
discussione sulla protezione dei minori e sul coinvolgimento dei giovani
in questa nuova Costituzione che porteremo poi nel terzo millenio. Ai politici questo aspetto interessa poco,
sono convinti che siano sufficienti le
nostre leggi ed i trattati internazionali
sottoscritti dalla Svizzera e sotto sotto
credono che dare più potere ai minori
con nuove leggi vuol dire sovvertire la
famiglia e la sua autonomia nei confronti dei figli e delle figlie. I media
questo argomento lo hanno trattato
poco o per niente. L’opinione pubblica
per contro è stufa di leggere ogni
giorno di bambini maltrattati ed abusati ed è pronta a sostenere un articolo per la protezione dei minori (alcuni
anni fa il Gruppo regionale della Svizzera italiana dell’ASPI aveva in poco
più di un mese raccolto in Ticino oltre
8600 firme a sostegno di un articolo
per la protezione dei bambini nel progetto di nuova CF). La Federazione
Svizzera delle Associazioni Giovanili
(FSAG) aveva già iniziato 4 anni fa ad
interessarsi della nuova CF. Nel ottobre del 1996 aveva poi radunato attorno ad un tavolo tutti quelli che avevano fatto delle proposte concrete. Si
decise così di riformulare delle proposte e di scrivere al Consiglio Federale
ed alle commissioni delle due Camere
incaricate della stesura del messaggio... il successo è stato molto piccolo
ed ora si spera nella discussione davanti alle Camere, magari prima di
dover partire con una raccolta di firme
per una iniziativa popolare! La revisione della CF dovrebbe permettere di
fare ordine in tutti gli atti legislativi
federali e cantonali e in quelle convenzioni internazionali sottoscritte
dalla Svizzera. La firma recente della
Convenzione dei diritti dei bambini ci
dovrebbe automaticamente portare in
questa direzione. Abbiamo bisogno
di una normativa federale e che
essa sia impegnativa per la Confederazione
- perchè abbiamo bisogno che le
decisioni politiche del futuro siano
compatibili con i bisogni dei nostri
minori,
- perchè dobbiamo poter armonizzare a livello cantonale le possibilità di protezione e di coinvolgimento dei giovani nella politica che
oggi presentano differenze notevoli da Cantone a Cantone,
- perchè dobbiamo combattere con
mezzi migliori e più coordinati il
maltrattamento verso i minori se
vogliamo evitare un aumento di rischi sociali ed una diminuzione del
capitale umano che i giovani rappresentano,
- perchè i minori hanno dei bisogni
differenti da quelli degli adulti e
34
devono usufruire di una attenzione
particolare che non può venire che
dallo Stato visto che loro sono troppo deboli per poter far sentire le
loro richieste,
- perchè dobbiamo coinvolgere più
intensamente i giovani nella partecipazione politica del paese se vogliamo domani avere adulti più responsabili e meglio formati e finalmente
- perchè la consigliera federale Ruth
Dreifuss ha detto chiaramente che
se vogliamo che la Confederazione
abbia più potere nel campo della
lotta ai maltrattamenti e alla loro
prevenzione deve ricevere dei mandati.
un art. 13 cpv. 2 che protegge e sostiene i minori e che "impegna" lo Stato
(diritti "giustiziabili"); spero proprio che
questo rappresenti uno stimolo per
quelli che a Berna devono preparare la
nostra nuova Costituzione Federale.
Buon lavoro!
Amilcare Tonella
pediatra
Piazza Nosello 4a
6500 Bellinzona
Per questi motivi, non dobbiamo
accontentarci di normative labili e di
"obiettivi sociali", ma abbiamo bisogno di articoli come la proposta di un
art.12 bis (ogni bambino ha diritto
alla protezione che la sua età richiede) oppure la proposta di un art.
31 cpv. 3 (Nella realizzazione dei
diritti fondamentali, le autorità tengono conto dei bisogni e degli interessi particolari dei bambini e dei
giovani in materia di protezione, di
partecipazione e di sostegno) ed
altro ancora. Abbiamo appena votato
(1997) la nostra nuova Costituzione
Cantonale, i nostri politici hanno voluto
35
Art. 1
(Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza)
1. È istituito presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri, il Fondo Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza finalizzato alla realizzazione di
interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della
vita, la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza al fine
di dare migliore attuazione ai prin1
36
Disegno di legge italiano attualmente davanti al Parlamento. Tratto da "La rivista italiana di pediatria" Vol
23, nr 2, aprile 1997 pag 195.
cipi della Convenzione Internazionale sui diritti del Fanciullo ratificata in Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176, nonché alle disposizioni contenute negli articoli 1 e 5
della legge 5 febbraio 1992, n. 104
recante"Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti
delle persone handicappate".
2. Una quota pari al 30% delle risorse
del Fondo di cui al comma 1 è riservata al finanziamento di interventi
di particolare valore sperimentale
da realizzarsi nelle città di Venezia,
Milano, Torino, Genova, Bologna,
Firenze, Roma, Napoli, Bari, Brindisi, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari. Il 70% delle risorse del fondo
di cui al comma 1 è ripartito tra le
Regioni e le Province autonome di
Trento e Bolzano, per il 50% sulla
base della consistenza della popolazione minorile rilevata dall’Istituto Nazionale di Statistica e per il
50% secondo i seguenti criteri:
a) carenza di strutture per la prima
infanzia secondo le indicazioni del
Centro Nazionale per l’Infanzia e
l’Adolescenza della Presidenza del
Consiglio dei Ministri;
b) numero di minori presenti in istituti
educativi assistenziali in base all’ultima rilevazione dell’Istituto Nazionale di Statistica;
c) percentuale di evasione dell’obbligo scolastico come accertata dal
Ministero per la Pubblica Istruzione;
d) percentuale di famiglie con figli minori che vivono al di sotto della
soglia di povertà così come stimata
dall’Istituto Nazionale di Statistica;
e) incidenza percentuale del coinvolgimento di minori in attività criminosa come accertata dalla Direzione Generale dei Servizi Civili del
Ministero dell’Interno nonché dall’Ufficio Centrale per la Giustizia
Minorile del Ministero di Grazia e
Giustizia.
1. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il Ministro
per la Solidarietà Sociale, con proprio decreto emanato di concerto
con i Ministri dell’Interno e del Tesoro, provvede a determinare le
modalità di funzionamento, di ripartizione e di erogazione delle risorse del Fondo di cui al comma 1.
2. È autorizzata la spesa di lire 127
miliardi per l’anno 1997 e di lire
372 miliardi a decorrere dal 1998
per il finanziamento.
Art. 2
(Ambiti territoriali d’intervento)
1. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, le Regioni
37
definiscono la programmazione, gli
ambiti territoriali di intervento e il
relativo riparto economico, al fine
di assicurare l’efficienza e l’efficacia degli interventi e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. Ai
fini della presente legge, possono
essere individuati ambiti di intervento coincidenti con il territorio di
Comuni, di Comuni associati ai sensi
degli articoli 24, 25 e 26 della legge
8 giugno 1993, n. 142, di comunità
Montane e Province.
2. Gi Enti locali ricompresi negli ambiti territoriali d’intervento di cui al
comma 1, mediante accordi di programma definiti ai sensi dell’articolo 27 della legge 8 giugno 1990,
n.142 e con l’azione integrata e
coordinata dei Provveditorati agli
Studi, delle Aziende Sanitarie Locali, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, e dell’Autorità Giudiziaria Minorile, approvano
entro il 31 dicembre di ogni anno
piani annuali territoriali d’intervento, articolati in progetti immediatamente esecutivi, nonché il relativo
piano economico e la prevista copertura finanziaria. I piani d’intervento sono trasmessi alle Regioni,
che provvedono all’approvazione e
all’emanazione della relativa delibera di finanziamento a valere sulle risorse del Fondo di cui all’artico-
lo 1, nei limiti della disponibilità
assegnata a ogni singola Regione,
entro i successivi 60 giorni. Le Regioni provvedono altresì, nell’ambito delle proprie disponibilità di
bilancio, a costituire fondi regionali per l’infanzia e l’adolescenza. Le
Regioni possono impiegare una
quota non superiore al 5% delle
risorse loro trasferite per la realizzazione di programmi interregionali di scambio e di formazione in
materia di servizi per l’infanzia e
l’adolescenza.
3. Le Regioni possono istituire fondi
regionali per il finanziamento dei
piani annuali di intervento a integrazione delle quote di competenza regionale del Fondo di cui all’articolo1, nonché per il finanziamento di interventi non coordinati dallo
stesso Fondo nazionale.
Art. 3
(Azioni ammesse a finanziamento)
1. Sono ammesse al finanziamento
del Fondo di cui all’articolo 1 le
seguenti azioni:
a) Servizi di sostegno della relazione
genitore-figli, di contrasto della
povertà, della violenza e della istituzionalizzazione;
b) innovazione e sperimentazione di
38
servizi socio-educativi per la prima
infanzia;
c) servizi ricreativi ed educativi per il
tempo libero,
d) azioni positive per la promozione
del diritto all’infanzia e all’adolescenza e per l’esercizio della cittadinanza.
dei diritti e l’accesso ai servizi;
c) le azioni di sostegno alla famiglia e
al minore al fine di realizzare un’efficace azione di prevenzione delle
situazioni di crisi e di rischio psicosociale anche mediante il potenziamento di servizi di rete per interventi domiciliari, diurni, educativi
territoriali, di sostegno alla frequenza scolastica e per quelli di pronto
intervento;
Art.4
(Servizi di sostegno della relazione d) gli affidamenti familiari sia diurni
che residenziali,
genitori-figli, di contrasto della povertà, della violenza e della istituzionaliz- e) l’accoglienza e trattamento di minori, anche sieropositivi, handicapzazione)
pati psichici o affetti da gravi patologie, in comunità di accoglienza
1. Gli interventi di cui all’articolo 3
temporanea;
comma 1, lettera a) sono finalizzati
al contrasto della povertà, alla pre- f) l’attivazione di residenze per donne agli arresti domiciliari con figli
venzione del disagio e al superaminori;
mento del ricovero dei minori negli
istituti educativo-assistenziali, an- g) la realizzazione di case di accoglienza per genitori in difficoltà anche in relazione alla condizione dei
che con figli minori nonché promominori stranieri. Tali interventi sono
zione di famiglie di accoglienza per
realizzati mediante progetti personuclei madre-figli minori,
nalizzati integrati con le azioni previste nei piani sociosanitari regio- h) gli interventi di prevenzione e di
nali. In particolare attraverso:
assistenza nei casi di abuso sessuale, maltrattamento e violenza;
a) l’erogazione di un minimo vitale a
favore di figli minori appartenenti a i) i servizi di consulenza per famiglie
e minori orientati alla mediazione e
nuclei familiari in particolare stato
al superamento delle difficoltà redi bisogno;
lazionali.
b) l’attività di informazione e sostegno alle scelte di maternità e paternità facilitando la comprensione
39
Art. 5
operatori educativi con specifica
competenza professionale sono rivolte al sostegno e allo sviluppo di
servizi dei periodi di chiusura delle
scuole con le seguenti attività:
a) promuovere la partecipazione dei
minori a livello propositivo, decisionale e gestionale in esperienze
aggregative;
b) promuovere occasioni di riflessione su temi rilevanti per la convivenza civile.
(Innovazione e sperimentazione di servizi socio-educativi per la prima infanzia)
1. Le azioni di cui alla lettera b) dell’articolo 3 devono essere orientate all’offerta di servizi socio-educativi per la prima infanzia e per i
genitori, non sostitutivi degli asili
nido tradizionali, anche autorganizzati dalle famiglie, e si configurano come:
a) servizi con caratteristiche educative,
ludiche, culturali e di aggregazione
sociale per i bambini in età 0-3 anni,
accompagnati dai genitori, familiari
adulti che quotidianamente si occupano della cura dei minori, organizzati secondo criteri di flessibilità;
b) servizi con caratteristiche educative e ludiche finalizzati all’assistenza a bambini in età compresa tra i
18 mesi e i 3 anni per un tempo
giornaliero non superiore alle 5 ore,
che si differenziano dai nidi per
l’assistenza di servizi di mensa e
per il riposo pomeridiano.
Art. 7
(Azioni positive per la promozione del
diritto all’infanzia e all’adolescenza
per l’esercizio della cittadinanza)
1. Ai fini della presente legge, per
azioni positive per la promozione
del diritto all’infanzia e all’adolescenza si intendono quelle azioni
orientate a migliorare il benessere e
la qualità della vita dei minori, a
promuovere l’autonomia e la creatività, nonché a valorizzare le differenze di genere, culturali ed etniche.
In particolare le azioni positive devono prevedere:
a) interventi che facilitano l’uso del
tempo e degli spazi urbani, rimuovono ostacoli nella mobilità, ampliano
la fruizione di beni e servizi ambientali, culturali, sociali e sportivi;
Art. 6
(Servizi ricreativi ed educativi per il
tempo libero)
1. Le azioni di cui all’articolo 3, comma 1, lettera c) realizzate mediante
40
b) misure orientate alla promozione
della conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presso
tutta la cittadinanza e in particolare nei confronti degli addetti a servizi di pubblica utilità;
c) misure volte a promuovere la partecipazione dei bambini e degli adolescenti alla vita della comunità
locale.
come definite dalla Commissione
della Comunità Europea.
2. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il Ministro
della Solidarietà Sociale, con proprio decreto, definisce le modalità
organizzative e di funzionamento
per l’attuazione del Servizio di cui
al comma 1.
3. Per il funzionamento del Servizio di
cui al comma 1 è autorizzata la
spesa di lire 3 miliardi a decorrere
dal 1997.
Art. 8
(Servizio di consulenza e informazione
per l’infanzia)
Art. 9
1. Il Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il centro Nazionale per la tutela dell’infanzia ed eventualmente altri enti
e istituzioni all’uopo convenzionati, attiva un Servizio di consulenza
e informazione per l’infanzia. Il
servizio assiste gli Enti locali e
territoriali nonché i soggetti di cui
all’articolo2, comma 2, nell’elaborazione e realizzazione dei progetti previsti dai piani territoriali
d’intervento. Provvede altresì alla
creazione di una banca dati dei
servizi a minori allo scopo di favorire la diffusione delle conoscenze
e la realizzazione dei migliori programmi nelle aree obiettivo1, così
(Spesa e controllo della spesa)
1. Entro il trenta giugno di ogni anno,
le Regioni, nel provvedere al controllo, sulla base di una dettagliata
relazione, esprimeranno al Ministro della Solidarietà Sociale lo stato di attuazione degli interventi di
cui alla presente legge gli obiettivi
conseguiti nonché le misure urgenti da attuare per migliorare l’esecuzione degli interventi di cui alla
presente legge nel territorio regionale. Qualora, entro due anni dall’entrata in vigore della presente
legge, le Regioni non abbiano provveduto all’impegno contabile delle
quote di competenza del Fondo di
cui all’articolo 1 e all’individuazio41
ne dei soggetti attuatori degli interventi di cui alla presente legge, il
Ministro della Solidarietà Sociale,
sentita la Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le Regioni
e le Province autonome di Trento e
Bolzano, provvede alla riprogrammazione delle risorse assegnate e al
conseguente riferimento delle stesse ad altre Regioni.
2. Per garantire la tempestiva attuazione degli interventi di cui alla
presente legge nei Comuni commissariati, il Ministro dell’Interno
con proprio decreto, emanato in
concerto con il Ministro della Solidarietà Sociale provvede a definire
le funzioni delle Prefetture competenti per territorio per il sostegno e
l’assistenza ai Comuni ricompresi
negli ambiti territoriali di intervento di cui all’articolo 2.
fanzia e l’adolescenza e della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di
Trento e Bolzano.
Art. 11
(Copertura finanziaria)
1. Agli oneri di cui alla presente legge
pari a lire 130 miliardi per l’anno
1997 e a lire 375 miliardi per ciascuno degli anni 1998, 1999 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto
ai fini del bilancio trimestrale 19971999 al capitolo 6855 dello stato di
previsione della spesa del Ministero del Tesoro, a tal fine riducendo
di pari importo l’accantonamento
relativo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
2. Il Ministro del Tesoro è autorizzato
ad apportare, con propri decreti, le
occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 10
(Conferenza Nazionale sull’Infanzia e
l’Adolescenza)
1. Il Ministro per la Solidarietà Sociale convoca periodicamente la Conferenza Nazionale sull’infanzia e
l’adolescenza che è organizzata dal
Dipartimento per gli Affari Sociali
con il supporto tecnico e organizzativo del Centro Nazionale per l’in42
1. RAPPORTO PRESIDENZIALE
1997
Questo rappresenta l’ultimo anno del
mio terzo mandato. Non mi ricandido
più per un quarto mandato e lascio il
gruppo in buone mani.
L’assemblea generale annuale del 20
novembre, al solito presenti i soliti
bravi ed entusiastici "quattro gatti",
ha nominato come presidentessa
Myriam Caranzano, medico diplomato e che aveva"quasi" terminato la
sua formazione in pediatria prima di
lasciare la professione per dedicarsi
alla famiglia che era cresciuta e si era
arricchita anche di una bambina indiana. Ancora prima che venisse fondato
43
il gruppo regionale della Svizzera italiana dell’ASPI lei era già membro
dell’ASPI di Berna, la sua dedizione al
problema dei bambini maltrattati risale nel tempo. Io resto nel Comitato
come redattore responsabile del Bollettino. Sono usciti dal Comitato Marina Armi che ha assunto importanti
compiti in seno al DOS, Fabrizio Fazioli
che nel 1998 deve assumersi un ingente lavoro per i festeggiamenti del
150esimo della Costituzione Federale, ed è una notizia di poche settimane
fa, anche Gabriele Ferrari ha lasciato
il Comitato. Il suo lavoro e la sua
famiglia non proprio così piccola non
gli permettevano di avere molto spazio libero per altre attività. Come expresidente vorrei ringraziarli tutti indistintamente, per essere stati con me
dalla fondazione del Gruppo nel maggio del 1991. Grazie per quanto hanno
potuto dare in questi anni e per non
dimenticare nè il Gruppo , nè l’ASPI e
neanche i bambini che soffrono, il
rispetto che dobbiamo a tutti i bambini e la prevenzione che possiamo e
dobbiamo fare.
Sono rimaste/i nel Comitato le mie
due signorine dello studio Jenny Lazzarotto e Chantal Heiz che continuano
a fungere da segretarie, Karin Heiz
che lavora come contabile del gruppo.
Il pedopsichiatra dr.med. Donato Gerber ha accettato di restare per un
ulteriore mandato così come Pierre
Kahn, psicologo, che però ha subordinato il suo posto al fatto di avere una
nuova forza che lo potesse affiancare
ed è così entrata nel Comitato la psicologa Paola Ferrari che attualmente
lavora come docente di sostegno pedagogico nelle scuole. Dalla radio
giunge Daniela Lüthi Grigioni di Lugano, una giornalista che prende il posto
di F. Fazioli, mentre dal mondo della
scuola arriva Giancarlo Bernasconi,
ex-direttore delle scuole elementari
di Breganzona ed oggi ispettore scolastico che abita a Manno. Abbiamo
anche una avvocatessa la signora
Michela Delcò, ma lei si è assunto il
compito di revisore dei conti e perciò
prossimamente si dovrà trovare un/
una avvocato/tessa per sostituire G.
Ferrari nel comitato. Oggi diventa sempre più importante avere questa figura professionale in un comitato come
il nostro. I diritti dei bambini hanno
bisogno di avvocati che conoscono
bene questa materia e la nuova Costituzione Federale con quell'articolo per
la protezione dei minori che stenta a
trovarci posto ha bisogno di un portavoce autorevole, competente ed entusiasta.
L’assemblea generale ha poi accettato all’unanimità la revisione degli
statuti che ora dovranno ricevere l’approvazione dell’assemblea generale
44
dell’ASPI del prossimo 18 aprile 1998
per poi poter entrare in vigore. Con
questi statuti il nostro Gruppo regionale dovrebbe aspettarsi, almeno nominalmente, un notevole aumento di
membri. Infatti viene creata la categoria degli "amici" del Gruppo regionale della Svizzera italiana dell’ASPI. "Amici" del Gruppo sono tutte
quelle persone o enti che sponsorizzano con offerte il nostro Gruppo ma non
entrano ufficialmente nell’ASPI. In
fondo anche queste persone che hanno la sensibilità di farci dei doni sono
anche sensibili ai problemi dei bambini che vogliamo aiutare ed hanno perciò il diritto di essere informati delle
nostre attività del Gruppo (e in un
futuro, se questa idea verrà sposata
anche dal Comitato centrale dell’ASPI
potranno anche essere informate delle attività dell’ASPI). Il nostro scopo è,
e resta, quello di avere sempre più
persone che conoscano il problema
dei maltrattamenti ai minori e che
possano lottare per il rispetto che dobbiamo ai bambini! Dobbiamo uscire
da quel isolamento che voleva l’ASPI
solo formata da"specialisti", dobbiamo diventare anche numericamente
una potente "lobby" per i bambini! Nel
1997 avevano pagato la tassa sociale
a Berna 72 persone (compreso il Comitato di 9 membri) secondo i dati al
20.11.97) mentre avremmo avuto 124
"amici" del Gruppo regionale così suddivisi: 100 abbonati al nostro Bollettino, con un calo dai 183 del 1996 (il
bollettino viene spedito comunque ad
oltre 1300 persone) e 24 enti o associazioni che ci hanno sostenuto finanziariamente).
I conti, qui allegati, del 1997 chiudono in attivo e di questo possiamo andarne orgogliosi. Tanti sono gli amici
che con piccoli o grandi doni non si
dimenticano di noi. A tutti vada un
caloroso ringraziamento. In particolare devo ringraziare il Lions Club di
Campione d’Italia che con la sua gara
di golf e la serata al Casinò di Campione d’Italia ci ha versato 10000 fr.!
Sette sono state le statuette dell’ Arturo che sono state vendute nel 1997
e noi abbiamo manifestato la nostra
gratitudine al suo creatore, Luca Marcionelli, con un regalo di Natale.
Le attività che hanno caratterizzato
questo passato si possono suddividere in quelle di portata regionale e
quelle di portata nazionale.
Tra le attività di portata regionale posso citare:
- la redazione del nostro Bollettino,
che malauguratamente e per la prima volta, è uscito solo con due
numeri (il 17 ed il 18).
- la partecipazione di Myriam Caranzano, come docente, ai corsi di formazione sui maltrattamenti per docenti
45
delle scuole primarie del Cantone.
- la mia partecipazione (ceduta con
l’inizio del 1998 a Myriam Caranzano) alla Commissione LAVi.
- la formazione agli allievi del quarto
anno della CSIA, alle allieve/infermiere pediatriche, alle/agli allieve/i della scuola magistrale (e questa volta è stata l’ultima perchè, un
po’ polemicamente, ho disdetto la
mia collaborazione con la scuola
magistrale che malgrado gli sforzi
che sta facendo il Dipartimento per
la formazione dei docenti, non è
pronta a pianificare un corso sui
maltrattamenti per i suoi/le sue
allievi/e!) e ai medici delegati e
scolastici.
- le conferenze al pubblico ( 7 volte),
gli articoli sulla stampa locale e
una breve apparizione in televisione e alla radio.
- l’organizzazione della mostra dei
progetti di decorazione delle cabine della SBIT a San Bernardino.
- la realizzazione dell’esposizione dei
lavori della CSIA durante la giornata di formazione dell’ASPI a Friborgo.
- il Film Festival Ragazzi di Bellinzona ci ha permesso di ritornare sul
discorso del rispetto dovuto ai bambini e abbiamo consegnato il nostro terzo premio “Arturo” al film
cinese “Il re delle maschere” del
regista Wu Tianming (anno 1995)
scelto dalla giuria internazionale
sponsorizzata dal Kiwanis club.
- per la giornata dei diritti dei bambini sono state realizzate delle vetrine in varie zone del Cantone nelle
quali apparivano le nostre statuette dell’Arturo.
- la mia partecipazione alla coppa di
Golf della banca Corner e quella di
Pierre Kahn alla serata del Lions
Club di Campione d’Italia.
- continua la formazione del gruppo
delle future operatrici della linea
telefonica per genitori con bambini
piccoli (meno di 4 anni) che hanno
problemi educativi. M. Caranzano
si è assunta il compito di coordinatrice di questo gruppo che sta seguendo un corso per l’ascolto secondo Thomas Gordon e hanno allacciato contatti di formazione con
il telefono amico. Nell' autunno del
1998 probabilmente questo servizio potrebbe essere attivato.
- ho poi mantenuto uno stretto contatto con Franz Ziegler segretario
dell’ASPI e una volta mi sono trovato con il presidente e il signor Lehman membro del Comitato ASPI.
Tra le attività di rilevanza nazionale
troviamo:
- la realizzazione del libretto “la pecora tricolore” di Chiara Cornaro e
Hélène Tarnowska. Questo libretto
è stato sponsorizzato quasi intera46
mente dalla ditta farmaceutica
ASTRA di Dietikon, grazie alla disponibilità del suo dirigente, signor
G. Stücki. Stampato a Bellinzona
nelle tre lingue nazionali (10000
copie in tedesco, 5000 in francese
e 3000 in italiano), viene ora distribuito negli studi pediatrici di tutta
la Svizzera tramite i delegati medici dell’ASTRA. Il libretto è una storia per bambini ma porta nelle ultime pagine informazioni sulla Convenzione dei diritti dei bambini, sull’ASPI e sui suoi Gruppi regionali.
Trovo sia un ottimo strumento per
propagandare i nostri obiettivi, infatti i genitori che leggeranno la
storia ai loro bambini vedranno
anche il resto!
- la decorazione di tre cabine della
cabinovia della SBIT a San Bernardino con motivi a favore dei bambini. Grazie al lavoro degli allievi della CSIA di Lugano e alla successiva
mostra dei progetti sono state scelte le tre cabine più votate dal pubblico che sono poi state realizzate
grazie alla sensibilità e alla generosità dei dirigenti della SBIT (in
modo particolare della signora Caterina Ghezzi) che si sono assunti i
costi di realizzazione. All’interno
delle tre cabine si trovano dei cartelli nelle tre lingue nazionali per
l’ASPI con il numero di telefono di
Berna. L'inaugurazione ufficiale è
avvenuta il 15 di febbraio ed è stata
trasmessa dalla TSI.
- per l’ultima volta ufficialmente, la
partecipazione al gruppo di lavoro
della FSAG (Federazione svizzera
delle associazioni giovanili) per l’articolo per la protezione dei bambini
nel progetto di nuova Costituzione
federale. Ho poi chiesto al nostro
segretariato centrale di assumersi
direttamente la rappresentazione
dell’ASPI e di sostenere attivamente questo progetto. Da parte mia e
nostra continueremo a sostenere
con tutte le nostre forze quest’idea.
- la denuncia al ministero pubblico
del cantone Ticino per la pornografia dura che passa su Internet. Di
questa iniziativa ne abbiamo parlato estesamente nel Bollettino nr.
18 a pag. 31 e segg.
- la campagna di sensibilizzazione
sui problemi dei maltrattamenti e
gli obblighi per le casse malati di
pagare i costi anche delle psicoterapie ambulanti, che tempo fa avevo fatto presso tutti i parlamentari
ticinesi delle due Camere Federali,
ha portato al postulato di W. Carobbio, corredato da ben 55 firme
di parlamentari, del 2.10.1996. Il
Consiglio Federale ha poi risposto
a questo atto parlamentare classandolo perchè, secondo loro, le
47
casse malati già oggi si assumono
ogni costo compreso quello della
psicoterapia ambulante per vittima
ed autore (vedere anche il Bollettino nr. 18 alla pag. 41 e segg.). Un
atto che, se non altro, è servito a
fare prendere al Consiglio Federale
una posizione chiara!
- ultimamente stiamo organizzando
la mostra dei disegni dei bambini
(circa 80) di alcune scuole del Ticino sul tema "un mondo senza violenza", mostra che fa parte di una
iniziativa a livello svizzero gestita
dal segretariato centrale dell’ASPI.
Ringrazio tutti/e coloro che in questi
anni mi sono stati vicini e mi hanno
aiutato e sostenuto, sono convinto
che nelle mani di Myriam Caranzano
le sorti del nostro gruppo troveranno
una valida e entusiastica paladina e
presidentessa.
Amilcare Tonella
48
2. I conti provvisori dell’anno 1997
ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA
GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA
49
3. Il saluto del nuovo presidente 4. Commissione di coordinamento per le questioni famiDopo tante riflessioni e discussioni, il
liari
20 novembre scorso ho accettato di
sostituire il dr. Amilcare Tonella alla
presidenza del Gruppo regionale della
Svizzera italiana dell’ASPI.
Anche se posso vantare una formazione
di diversi anni nel campo dei maltrattamenti e degli abusi sessuali, anche se
sono molto motivata per impegnarmi a
lottare con tanta energia contro la violenza ai minori e per il rispetto dei bambini, la mia decisione di accettare questa carica resta improntata da una grande dose di incoscienza! Chi conosce
Amilcare sa che per molti aspetti resta
insostituibile, ma resta nel nostro comitato e so di poter contare sul suo appoggio, sui suoi consigli e le sue conoscenze. Resterà comunque il redattore responsabile del bollettino. Lo ringrazio
per tutto quello che ha fatto e che farà
ancora per questo nostro gruppo regionale, che ricordo ha fondato lui nel 1991.
Spero di poter contare anche su tutti
voi che mi leggete, in particolare sui
membri del rinnovato Comitato e spero
tanto di essere capace di motivare tutti
per proseguire sulla strada della lotta
ai maltrattamenti e agli abusi di ogni
genere ai bambini al fine di realizzare
un mondo di domani più rispettoso del
bambino e attento ai suoi veri bisogni.
Il 20 novembre del 1995 (mi scuso di
aver ricuperato solo ora la comunicazione che il nostro segretario Franz
Ziegler, pure lui membro di questa
commissione, mi comunicava il
12.2.1996!) il Dipartimento federale
degli interni istituiva una commissione di 17 membri (12 svizzeri tedeschi,
4 svizzeri francesi una una ticinese
nelle vesti della dottoressa in psicologia Cristina Molo Bettelini del Centro
di documentazione e ricerca dell’ OSP
di Mendrisio). La commissione si riunisce 4 volte all’anno ed ha l’incarico:
- di sottolineare ad ogni livello e nell’opinione pubblica l’importanza
della famiglia nella nostra realtà
sociale,
- di coordinare ed ispirare lavori di
ricerca sulla famiglia a livello svizzero,
- di evidenziare misure di intervento
dai lavori di ricerca e di organizzare
e sorvegliarne la realizzazione,
- di fungere da punto di riferimento
per tutti gli enti e le persone che
abbisognano di informazioni scientifiche o pratiche su questioni legati al tema della famiglia e
- in collaborazione con altre associazioni, gruppi o commissioni pub-
Myriam Caranzano, Cagiallo
50
bliche o private che sono direttamente o indirettamente toccati dai
problemi della famiglia, deve controllare che le differenti misure che
vengono prese nei vari campi, sociale, commerciale, culturale e della politica ambientale siano in sintonia con gli interessi della famiglia e non discrimino nessuna forma di famiglia.
Ticino è incompleta e andrebbe modificata e rinnovata, l’ufficio del nostro
delegato ai problemi della violenza e
alla prevenzione, R. Sandrinelli, dovrebbe preoccuparsi per un costante aggiornamento di questo indirizzario.
La pubblicazione si può richiedere a:
Ufficio federale degli stampati, casella
postale, 3000 Berna.
Porta il numero 318.809 i, del 10.1996.
Tel 031 322 39 08 oppure
Fax: 031 992 00 23.
5. Elenco dei centri, servizi o
delle istituzioni ecc. che si
occupano di “protezione 6. Applicazione della Convenzione internazionale dei didell’infanzia” e/o di “eduritti dell’infanzia in Svizzera.
cazione senza violenza” in
Svizzera.
Rispondendo all’interpellanza Comby
Nel suo parere del giugno 1995 sul rap- del 30 aprile 1997 (nr. 97.3209, vedere
porto “Infanzia maltrattata in Svizzera” anche a pag.29) che chiedeva:
del 1992 il Consiglio federale1 incarica- 1 - quali erano le misure concrete che
il Cf, in collaborazione con i Cantova la Centrale per le questioni familiari
ni, intendeva promuovere in Svizdell’UFAS di assumere anche la funziozera per promuovere i principi enunne di coordinazione e di contatto anche
ciati nella Convenzione in vista delnel campo della protezione dei minori, in
la loro applicazione e
modo particolare si trattava di fornire
delle informazioni concernenti l’offerta 2 - se il Cf era disposto ad introdurre la
dimensione “rispetto del bambino”
nel campo dell’aiuto e della formazione
nella sua politica futura di aiuto
esistente in Svizzera. Per questo motivo
allo sviluppo,
veniva pubblicato alla fine del 1996 queil Consiglio federale il 25.6.1997
sto elenco che a pagina 46 e 47 porta
diceva, per quanto concerneva il
anche la lista di indirizzi per il nostro
punto 1, in sintesi:
Cantone. A mio parere la lista per il
- che il Cf aveva già espresso nel
messaggio del 29.6.1994 (pubbliConsiglio federale = Cf
1
51
-
-
-
-
cato nel FF 1994 v1) come pensava
di applicare questa convenzione.
le discussioni alle Camere per la
ratifica sono poi stati ampiamente
riportati dai media, permettendo
così all’opinione pubblica di conoscerne i principi,
il Cf riconosce comunque che un
supplemento di informazione deve
essere fatto a livello dei veri utenti
che sono i minori, anche perchè
obbligata dall’art.42 della convenzione. Le autorità cantonali dell’istruzione pubblica hanno in questo campo un ruolo prioritario. Il Cf
intende però collaborare anche con
i Cantoni e con le istituzioni interessate dando anche un sostegno
finanziario a questo scopo.
il rapporto che la Svizzera dovrà
fare al Comitato dei dirtti dell’infanzia, verrà stampato nelle tre lingue ufficiali e sarà a disposizione
di tutti gli interessati che ne faranno richiesta.
La Centrale delle questioni familiari dell’UFAS a seguito del parere
del Cf del 27 giugno 1995 ha ricevuto alcune funzioni di coordinamento, che sono però limitate dai pochi
mezzi che ha a disposizione. Dal
1996 riceve 150000.- fr. che sono
stati messi a disposizione dei seguenti progetti:
(pubblicazione dell’elenco dei ser-
vizi di aiuto (vedere il punto 5 qui
sopra)
(lavori di preparazione per una campagna di informazione e sensibilizzazione sul maltrattamento ai minori ( vedere anche il postulato a
pag. 28 nr.96.3180),
(elaborazione di un concetto globale di prevenzione dei maltrattamenti
ai minori e degli abusi sessuali destinato alla Confederazione, ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni private (vedere anche il postulato nr. 96.3178 a pag. 28)
(organizzazione di un corso nella
Svizzera tedesca (autunno 1997) sui
maltrattamenti ai minori per professionisti di differenti campi (vedere anche a pag.....). Questo corso
sarà simile a quello già realizzato
recentemente nella Svizzera francese.
Per quanto concerne la risposta al
punto 2 vi rimando al Bollettino d’informazione della Centrale per le questioni familiari dell’UFAS nr 3 del 1997a
pag. 76.
52
7. “Arturo” terza edizione!
venzione sui diritti dell’infanzia è uno
strumento che potrà dare “la parola”
Alla decima edizione del Film Festival al bambino se noi adulti ne realizzereRagazzi di Bellinzona (8-15 novembre mo i contenuti. Il Film Festival Ragazzi
1997), ho consegnato la nostra terza di Bellinzona è un’occasione imporstatuetta dell’Arturo al film Il re delle tante per “dare la parola ai bambini e
maschere del regista cinese Wu Tin- agli adolescenti”. Grazie alla sensibiming. Il film è del 1995 ed è stato lità di registi e attori vorremmo vedere
scelto dalla giuria internazionale del bambine, bambini e adolescenti nella
Kiwanis Club presieduta da Gilli Men- loro realtà di individui, non nella prodel direttrice del Film Education De- iezione dell’immaginario dell’adulto
partement for the Israel Film Archive che vede nel bambino un piccolo uomo.
Bambini che esprimono i loro veri bidi Gerusalemme.
Dal catalogo ufficiale mi preme ripor- sogni, i loro sentimenti e i loro desidetare una parte dello scritto che accom- ri sono quelli che meritano la nostra
attenzione di spettatore e nella realtà
pagnava la nostra presentazione.
“...Quest’anno la Svizzera ha final- delle nostre giornate noi adulti domente ratificato la Convenzione dei vremmo “dare voce” al bambino ed
diritti dei bambini, ma i nostri politici ascoltarlo.”
timorosi di una Convenzione che dava
finalmente “la parola” al bambino e 8. Scioglimento del Gruppo
all’adolescente e legati a delle visioni
POP.
conservatrici della nostra società, vi
hanno voluto mettere cinque riserve Nel Bollettino nr. 18 a pagina 55 avevo
che spero, nel prossimo futuro verran- scritto che il gruppo POP (Psichiatria,
no a cadere. Per rispettare qualcuno Ostetricia e Pediatria) che doveva predobbiamo dargli la possibilità di par- stare aiuto alle gestanti con problemi
lare. La storia dell’infanzia è una sto- psichiatrici era morto. Ora il dr. A.
ria di bambine e bambini “muti”, come Spinelli, uno degli animatori del grupdice Egle Becchi, storica dell’infanzia po mi ha contattato per offrirci il loro
ed insegnante di pedagogia all’Uni- fondo di cassa. Abbiamo accettato i
versità di Pavia, “bambini senza paro- 2300 fr. con un certo sentimento di
la”, “figure del silenzio” perché indivi- rincrescimento per questa idea ormai
dui che “stanno accanto, in subordine, definitivamente sfumata. Ringraziain prospettiva dell’adulto”. La Con- mo comunque lui e gli altri membri del
53
gruppo POP per aver pensato a noi e
da parte nostra li teniamo a disposizione di coloro che un giorno dovessero voler ricreare un gruppo con gli
stessi obiettivi, se naturalmente allora dovessimo ancora esistere ed avere sufficienti fondi.
bert il discorso dei diritti del bambino
andavano ripresi altrove. Perciò “il
diritto del bambino ad un armonioso
sviluppo fisico e mentale” (art.8 lett.
b) veniva stralciato prima ancora di
giungere davanti ai banchi del Gran
Consiglio!
Più tardi poi (25 settembre 1996), sempre la Commissione speciale, integrava il discorso sui bambini introducendo all’art 13 (Titolo III Diritti e obiettivi
sociali) un nuovo cpv. 2, simile a quello dell’art. 29 della nuova Costituzione
bernese, che recitava: Ogni bambino ha il diritto di essere protetto,
assistito e guidato. Egli ha pure
diritto ad una formazione scolastica gratuita che risponda alle
sue attitudini.
Sempre nella stessa seduta all’ art 14
la lettera b veniva stralciata e il nuovo
testo che citava: I bambini possano
disporre di adeguate condizioni
di sviluppo e le famiglie vengano
sostenute nell’adempimento dei
loro compiti veniva messo, sempre
all’art 14, ad una nuova lettera d.
Con queste modifiche andava in discussione davanti al Gran Consiglio il
nuovo messaggio governativo sulla
nuova Costituzione Cantonale e poi in
votazione cantonale.
Ora queste due modifiche fanno parte
della nostra nuova Costituzione che è
entrata in vigore il mese di gennaio
9. Nuova Costituzione del Cantone Ticino.
In votazione popolare il 14 dicembre
del 1997 veniva approvata la nuova
Costituzione cantonale.
Secondo il messaggio del 20 dicembre 1994 venivano per la prima volta
iscritti tra i diritti fondamentali e doveri (al titolo II art.8 lettera b) il diritto del bambino ad un armonioso
sviluppo fisico e mentale. E tra i
Diritti e obiettivi sociali (al titolo III,
art. 14 lettera b) la protezione del
bambino dalla violenza e dall’ indifferenza.
Voi tutti non sapete poi che in fase di
riesame di questo messaggio davanti
alla “Commissione speciale Costituzione e diritti politici” l’on. Righetti
ricordava la critica fatta dal prof. Aubert, in occasione della giornata sulla
Costituzione (giugno 1995), secondo
cui la lett. b dell’art 8 era fuori posto
perchè in quel elenco andavano elencati i diritti volti a tutelare la persona
contro lo Stato. Sempre secondo Au54
10. Il Centro Demetra si presenta.
u.s. I Diritti sociali (art 13) possono
essere fatti valere nei confronti delle
autorità, con azioni e strumenti giuridici, senza una legge specifica o nell’ambito di leggi che già esistono e per
questo si chiamano “diritti giustiziabili”. Gli Obiettivi sociali (art. 14), invece, non sono giustiziabili ma hanno
natura programmatica e si limitano a
fissare degli obiettivi che il legislatore
dovrebbe concretizzare in vista del
promovimento del bene comune. Secondo il progetto della nuova Costituzione Federale, dagli “obiettivi sociali” non ne deve necessariamente scaturire un obbligo per lo stato ed un
impegno finanziario!
Ora abbiamo la nuova Costituzione
cantonale e stiamo preparando la nuova Costituzione federale, io spero ardentemente che la protezione del bambino trovi un degno posto che le assicuri il sostegno dello Stato, che ne
derivi anche un impegno per lo Stato a
mettere mano al portafoglio perchè
senza soldi non si fa niente, e che
protegga il bambino efficacemente
dalle violenze in famiglia e fuori dalla
famiglia e gli garantisca uno sviluppo
armonioso. Vedremo se i nostri politici il prossimo 17 marzo saranno capaci
di tale sforzo!
Dal mese di settembre 1997 presso la
Casa S. Felice di Rovio è operativo il
Centro Demetra. Si tratta di una struttura di pronta accoglienza che ha il
compito di occuparsi di minori, di età
compresa tra i due/tre e i tredici anni,
per i quali sia stata decisa una misura
di allontanamento dal nucleo familiare a causa della situazione di pregiudizio di cui sono oggetto.
Il Centro Demetra può quindi essere
attivato nei casi di abuso sessuale o di
sospetto abuso sessuale, di grave trascuratezza e/o di maltrattamento fisico o psicologico ed ha tra i suoi scopi
la protezione del minore, la sua cura e,
in collaborazione con altri enti, il recupero del nucleo familiare quando esso
sia possibile.
Compatibilmente con le risorse presenti
nel Centro potranno essere ospitati anche bambini portatori di handicap.
Il Centro Demetra è una struttura educativo-terapeutica di tipo residenziale
in grado di offrire un’accoglienza temporanea che può durare da alcuni giorni
fino ad un massimo di sei mesi.
Il Centro, aperto 24 ore su 24 per 365
giorni all’anno, è organizzato per rispondere anche a possibili collocamenti
in urgenza. Al suo interno opera un’équipe di educatori/trici coordinata dalla
55
signora Daniela D’Ottavio Del Priore,
pedagogista clinica e psicoterapeuta
in formazione. La supervisione dell’équipe è garantita dalla dott.ssa Marinella
Malacrea, neuropsichiatra infantile e
psicoterapeuta presso il Centro del
Bambino Maltrattato e la cura della
crisi familiare di Milano.
Durante il periodo di accoglienza del
minore l’équipe educativa, avvalendosi di uno sperimentato modello d’intervento pedagogico, favorirà fin dal
principio l’attivazione di un clima relazionale e terapeutico atto ad aiutare il
minore nel difficile e sofferto percorso
di elaborazione del trauma subito.
Concluso il periodo di permanenza
presso il Centro, in collaborazione con
le U.I.R e con i terapisti incaricati di
valutare la recuperabilità o meno dei
genitori al loro ruolo, all’Autorità Civile verrà indicata la soluzione ritenuta
maggiormente idonea per il futuro del/
la bambino/a: rientro in famiglia, collocamento presso una famiglia affidataria, collocamento a lungo termine in
un’altra struttura, eventualmente avvio di una psicoterapia ecc..
Con l’apertura del Centro Demetra il
Canton Ticino corrisponde ad una delle
raccomandazioni contenute nel rapporto federale “Infanzia Maltrattata”
(1992) e si dota di una struttura-risorsa
già presente in diversi altri cantoni
della Svizzera.
Il Centro è gestito dalla Fondazione Casa
S. Felice in collaborazione con l’Associazione Demetra che ne è la promotrice e
ne cura l’attività pedagogica.
Il numero di telefono e di fax del Centro Demetra sono:
Telefono 091/649.96.28
Fax
091/649.95.82
Indirizzo: Centro Demetra - 6821 Rovio
Chi desiderasse ricevere ulteriori informazioni può telefonare al Centro oppure visitare il sito dell’Associazione Demetra in Internet al seguente indirizzo:
http://www.geocities.com/Athens/
Forum/3590 (e-mail: ass-demetra
geocities.com).
11. Errata corrige del libretto “
La bella avventura della
pecora tricolore”
Nel nostro libretto promozionale per
bambini è scivolato un errore che mi
preme portare alla vostra attenzione.
Nella terz’ ultima pagina in basso l’indirizzo dell’UNICEF è sbagliato. Si deve
richiedere la Convenzione dei diritti
dei bambini a:
Comitato svizzero per l’UNICEF
Baumackerstrasse 24
CH-8050 Zurigo.
Tel: 01/312 22 66
Fax: 01/312 22 76
56
12. APPELLO DI LOSANNA
tribunale internazionale che potrà finalmente dare seguito a tutte le deTerre des hommes, una associazione nunce fin’ora rimaste inevase per
che non ha bisogno di nessuna pre- mancanza di mezzi legali.
sentazione perchè tutti la conoscono Chi volesse documentarsi meglio può
ha lanciato questo appello redatto in richiedere la documentazione a queprevisione della Conferenza di Roma sta Redazione oppure direttamente al
del giugno 1998 che si prefigge di Gruppo di lavoro Ticino di terre des
creare una corte criminale internazio- hommes, Via Trevano 103, 6900 Lugano - Tel/fax 942 59 49. Oppure alla
nale permanente.
In tale occasione Terre des hommes Fondation suisse Terre des hommes,
intende chiedere che i crimini organiz- casella postale 912, 1000 Losanna 9 zati contro i bambini vengano consi- Tel 021 653 66 66, Fax: 021 653 66 77
derati dei “crimini contro l’umanità”. E-mail: [email protected].
Se la proposta in questione venisse
accettata, tutte le organizzazioni non Il dossier integrale lo si trova anche, in
governamentali (ONG) potranno co- francese, sulla pagina internet:
stituirsi parte civile presso il futuro www.appell-lausanne.ch/appel-home
Firmate, fate firmare ed inviate ad uno degli indirizzi qui sopra citati
il questionario qui sotto riprodotto:
Formulario di sostegno
il sottoscritto _____________________________________________
(che rappresenta: __________________________________________ )
Indirizzo ________________________________________________
Tel. nr: ___________ Fax nr: ___________
E-mail: ____________
Dichiara di sostenere “l’appello di Losanna:
57
Firma: ____________ Luogo: ________________ Data: _________
13. Date da ricordare
18 aprile 1998-Zugo, Casino - Dalle
10.00 alle 12.15. Tema: Kinderschutz
in der Zentralschweiz. Alle 14.00 segue poi l'Assemblea Generale dell'Aspi.
INFO: SKSB, ASPE, ASPI Berna, CP 344
Tel 031/ 382 02 33
20-21 marzo 1998 - a Zurigo - corso
per 30 persone. Tema: Möglichkeit
und Grenzen des Kinderschutzes in
der pädiatrischen Praxis - Costo 250 fr.
INFO: dr.med. C. Véya, pediatra FMH,
Albisriederplatz 10, 8004 Zurigo.
21-25 aprile 1998 - Stapferhaus, Castello di Lenzburg, 5600 Lenzburg 26-27 marzo 1998 -Gottlieb Duttwei- settimana di studio sui diritti dell' uomo
ler Institut, Langhaldenstrasse 21, 8803 - Dalle 9.00 alle 19.00.
Rüschlikon. Tema: La famille,parent INFO: Tel 062/888 48 00
pauvre de l’Etat?.
Fax 062/888 4801
INFO: Tel 01/724 61 11
e-mail:[email protected]
Fax 01/724 62 62
internet:
www.stapferhaus.ch
58
27 aprile - 10 maggio 1998 - Bellinzona, sala patriziale del Municipio Mostra dei disegni dei bambini delle
scuole ticinesi, organizzata dall'ASPI
sul tema "Un mondo senza violenza". I
disegni sono in vendita al prezzo di fr.
75.- Conferenza stampa di presentazione il 27 aprile alle ore 17.00. Orari di
apertura: feriali dalle 14.00 alle 18.00 festivi e sabato dalle ore 10.00 alle
12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
7 maggio 1998 - Hôtel MövenpickRadisson, Losanna-Ouchy - Tema: Alcool, drogues illégales et violence - 11esimo colloquio dell’Istituto svizzero per la
prevenzione dell’alcoolismo e altre tossicomanie (ISPA), Iscrizione 120.- fr., iscrizioni entro il 30 aprile 98 a: ISPA, casella
postale 870, 1001 Losanna.
INFO: Tel 021/321 29 11
Fax 021/321 29 40
e-mail:[email protected]
19-20 maggio 1998 - CEFOC, rue des
Voisins 30, CP, 1211 Ginevra 4 - Tema:
Maltraitance dans la petite enfance.
INFO: Tel 022/320 39 75
Fax 022/781 62 34
11 e 12 giugno 1998-Winterthur-Tema :
Sexuelle Gewalt gegen Kinder und
Jugendliche. Interdisziplinäre Intervention zugunsten der Opfer Kontrolle
der Täter. Costo 680.-fr.
INFO: Viability Education & Training
GmbH, Schillerstrasse 1
9000 St. Gallen
Tel 071/279 20 62
Fax 071/ 279 20 60
27 maggio 1998 - Tema: Mauvais
traitements envers les enfants et les
adolescents.
INFO: Service de formation continue,
UNIL-BEP, 1015 Losanna.
Tel 021/692 22 90, Fax 021/692 22 95 6-10 settembre 1998 - Auckland (Nuova Zelanda) - 12esimo congresso in7 maggio 1998 - Zurigo al Kinderspi- ternazionale della ISPCAN sul tema:
tal, dalle 9.30 alle 16.30-Corso di for- Innovation and Inspiration.
mazione per medici- Tema: Wege zum INFO: ISPCAN, 12th International Conpraktischen Kindesschutz. Costo 180 fr. gress 1998, PO Box 90-040, Auckland,
Limitato a 20 persone.
Nuova Zelanda
INFO: HFS Zentralschweiz, Deborah
Traxel,Zentralstrasse 18,CP 3252 Il gruppo di lavoro interdiscipli6002 Lucerna.
nare, su incarico della Centrale
Tel 041/228 48 48
per le questioni familiari delFax 041/228 48 48
l’UFAS, darà nel 1998 tre corsi di
59
formazione nel campo della protezione ai minori, in collaborazione con “Höhere Fachschule im
Sozialbereich Zentralschweiz”:
zione corporale sui bambini. Lo testimonia il successo di pubblico che negli ultimi mesi hanno avuto i libri sull’educazione “spartana” dei coniugi
Anne Marie e Gary Ezzo, che propon25 marzo 1998 - a Lucerna - Corso di gono un ritorno ai tempi delle cinghiabase I per docenti - corso in tedesco. te in nome di un’educazione “più civile
e cristiana”. Il “metodo Ezzo” è già
14 maggio 1998 - a Lucerna - Corso di diventato un fenomeno sociale: sebase II per medici - corso in tedesco. condo le stime, il loro approccio “duro”
viene insegnato ogni settimana in ol10 settembre 1998 - a Lucerna - Cor- tre 6000 chiese fondamentaliste sparso di base I per autorità tutelari - corso se in tutti gli Stati Uniti. Mentre il loro
in tedesco. INFO: HFS Zentralschweiz, manuale di educazione pratica “eduHöhere Fachschule im Sozialbereich care i bambini secondo Dio” viene
Lucerna, Signora Deborah Traxel seguito da almeno 70000 genitori delTel 041/228 48 33, Fax 041/ 228 48 49 la “destra cristiana”. E la loro “bibbia”
pedagogica dal titolo “Diventare bim14. Comunicati stampa del gruppo bi saggi” (in due volumi), ha già venduto 200.000 copie dal lancio editoriale
NDR: Con questo numero e con il nuo- avvenuto nel 1995. Secondo grandi
vo Comitato apriamo una rubrica dedi- catene di distribuzione librarie come
cata ai “Comunicati stampa” che ri- Broders Inc. e Ingram Book, inoltre, la
fletteranno un po’ il nostro pensiero domanda continua ad aumentare. Il
su problemi legati alla protezione dei metodo suggerito dagli Ezzo fa leva
minori o alle nostre attività.
sulla frustrazione di migliaia di geniLa Redazione, se del caso, aggiungerà tori davanti al “permissivismo dei peai comunicati una nota esplicativa.
diatri progressisti negli ultimi 25 anni”.
Dal Corriere del Ticino
del 19.2.1998
Titolo: Stati Uniti: “Genitori picchiate
i vostri figli”
La nostra risposta:
Titolo apparso nella Regione del
23.3.1998: Bambini, no agli schiaffi.
L’associazione svizzera per la protezione dell’infanzia (Aspi) - che si impe-
New York. L’America riscopre la puni60
gna dal 1982 a combattere ogni tipo di
violenza verso i minori (in Ticino è
attiva dal 1991) - si dice preoccupata
in un comunicato stampa per il progressivo successo riscontrato oltre
oceano dall’ educazione “spartana”
del metodo Ezzo che ripropone schiaffoni e punizioni corporali al bambino
come approccio educativo, per di più
ritenuto “cristiano”. Nel 1929, Janusz
Korczack, ebreo polacco, scriveva il
Diritto del bambino al rispetto, la vera
carta dei diritti del bambino. Il 20
novembre 1989 veniva invece ratificata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la Convenzione internazionale dei diritti dei bambini. L’Aspi rileva che attribuire un etichetta cristiana
a un comportamento violento cozza
con l’insegnamento di Cristo. Il ricorso
alla forza per risolvere i problemi, non
solo quelli educativi, nasconde spesso l’impotenza ad affrontarli in modo
lucido e maturo, afferma l’Aspi, sostenendo che continuerà a lottare con
tutti i mezzi a sua disposizione per
proteggere i minori ed per offrire ai
genitori in difficoltà delle alternative
nel pieno rispetto dei loro figli.
(fecit: M. Caranzano)
COMMENTO Nr.1:
LO SAPEVATE, che i castighi corporali e i trattamenti degradanti
verso i bambini sono proibiti anche in Svizzera?
Nella seduta del mese di dicembre
del 1996 delle Camere Federali, il
Consiglio degli Stati ha fatto sua la
raccomandazione del Consiglio Federale di modificare e trasmettere in
un postulato la mozione del Consiglio
Nazionale (NdR: la numero 96.3176,
vedere anche pag. 27) concernente il
divieto ai castighi corporali e ai trattamenti degradanti verso i bambini
(vedere anche il Bollettino DEI Svizzera, Défense des Enfants-International, Section Suisse, BD.2, Nr 3 /4)
La motivazione era la seguente: secondo il diritto non scritto della Costituzione Federale concernente la
libertá personale, la Convenzione
europea dei diritti dell’uomo ed il
Codice Penale Svizzero, l’integrità
fisica e psichica dei bambini è garantita. Detto in altre parole, i castighi ed
i trattamenti degradanti verso i bambini sono proibiti da tanto tempo!
La nostra domanda: ma questo divieto cosa concerne? I/le nostri/e politici non sanno che il Consiglio Federale nella sua risposta scritta del 29
maggio 1996 ha detto: Vie di fatto
61
(art.126 del CPS) secondo la prassi
attuale comprende sberle, pugni, pedate, colpi violenti, spruzzare con liquidi ecc. anche se da questi atti non
ne deriva necessariamente un danno
al corpo o alla salute. (Foglio ufficiale
federale delle sedute del Consiglio
Federale, del Consiglio Nazionale,
seduta estiva 1996, pag. 916).
Quanti adulti sapevano o sanno di
questo? E quanti si comportano di
conseguenza?
Sarebbe auspicabile, che la campagna di informazione contro la violenza
che la Centrale per le questioni famigliari ha programmato, consideri questa presa di posizione e dica chiaramente alla popolazione, togliendola dall’insicurezza attuale, che i castighi corporali e i trattamenti degradanti sui bambini SONO PROIBITI. (Foglio ufficiale federale delle sedute del Consiglio federale, Consiglio degli Stati, seduta invernale 1996, S. 1173-11771.
COMMENTO Nr. 2:
Benjamin SPOCK - CONSIGLI AI GENITORI 2
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Rispettare il bambino
Farsi rispettare da lui
Tenerlo lontano da tv e video registratore
Non spingerlo ad essere competitivo
Pensare meno alla carriera e più a lui
Attenti alla sua dieta: il grasso non è bello
Imparare ad ascoltare i suoi bisogni emotivi
Mai umiliarlo
Ricordate che lui vi guarda: l’esempio che date è fondamentale
Non risparmiare sull’amore
1
Tratto dal Schweizer BULLETIN der Kinderrechte del DEI Suisse vol 3, n° 1, febbraio 1997. Tradotto dal tedesco da
A. Tonella
2
Da "Corriere della sera" domenica 1 marzo 1998, pagina 16. Sicuramente il dr. Spock è stato un fautore
dell'educazione "permissivista negli USA" credo però che alla fine lui stesso si sia ricreduto e questi "consigli ai
genitori" mi sembrano molto importanti e il punto 2 non permette al bambino di fare quello che vuole! Con la forza
e le punizioni non credo sia la strada giusta (vedi il metodo Ezzo!). NdR.
62
della prima infanzia in difficoltà. L’associazione intende infine sostenere l’inserimento di un articolo per la protezione dei minori nella nuova Costituzione
federale.
(fecit: D. Lüthi Grigioni)
Da “La Regione Ticino”
del 17.2.1998
Titolo: I Problemi dell’infanzia.... in
ovovia.
La sensibilizzazione sui problemi dell’infanzia maltrattata anche sulle, o
meglio sopra, le piste da sci di San
Bernardino. Con una semplice cerimonia sono infatti state inaugurate ufficialmente domenica mattina le tre cabine della teleferica decorate dagli studenti della CSIA Manuela Morandi,
Natalia Fiorini e Daniele Bianda. Il tema
svolto, che è stato anche esame finale,
dai tre giovani grafici, è per l’appunto
quello della sensibilizzazione sui problemi dell’infanzia maltrattata. La realizzazione del progetto è nata su iniziativa del dottor Amilcare Tonella con la
collaborazione di Lulo Tognola e di
Antonio Tabet, docenti della CSIA. In
questo modo si intende far conoscere
l’opera di prevenzione dei maltrattamenti e di assistenza alle vittime svolta
a titolo di volontariato dall’Associazione svizzera per la protezione dell’infanzia (ASPI). L’inaugurazione delle tre
cabine ha dato l’opportunità all’Associazione di presentare alcuni fra i progetti in corso. In particolare a Bellinzona sará allestita una mostra di disegni
eseguiti da allievi delle elementari sul
tema “Un mondo senza violenza”. Inoltre è in programma l’apertura di una
linea telefonica per genitori di bambini
COMMENTO:
L’inaugurazione avvenuta il 15 febbraio è stata ripresa dalla nostra TSI
che per la regia del signor Pietro Trisconi è poi passato alla sera a “Quotidiano” un bellissimo servizio. I quotidiani ticinesi che hanno ricevuto un
comunicato stampa non hanno tutti
dati lo stesso risalto e riportato con
esattezza il contenuto del “Comunicato stampa”. Ho riportato quanto è stato scritto da “La Regione” perchè più
corrispondente al nostro testo.
Grazie alle ex allieve ed all’ex allievo
della CSIA, ai loro docenti Lulo Tognola
e Antonio Tabet, ai dirigenti della SBIT,
in particolare a Caterina Ghezzi, alla
nostra televisione, ai giornali e a tutti
coloro che in una maniera o l’altra ci
hanno dato una mano per realizzare le
cabine abbiamo potuto piantare un altro piccolo seme sulla strada della realizzazione di quella nuova cultura dell’infanzia che tutti noi auspichiamo.
Nel settembre dello scorso anno Aleksandr Solzhenitsyn, il grande scrittore
russo, teneva un discorso all’Accade63
mia delle scienze di Russia dal titolo
"L’esaurimento della cultura"; per meglio specificare il concetto di “cultura”
ho voluto riprendere qui quanto allora
aveva detto3:
"Avendo menzionato nel titolo la parola cultura, devo chiarire che mi attengo a due definizioni. La prima è
quella che distingue civiltà come cura
dell'ambiente, delle condizioni dell'habitat e cultura come cura della vita
interiore dellíuomo, della sua anima
La seconda è cultura come l'insieme
dei risultati raggiunti nel campo intellettuale, etico, estetico, in quello delle concezioni del mondo. Come vediamo, entrambe convergono su un punto: fondamentale nella cultura è lo
sviluppo, l’arricchimento, il perfezionamento della vita non materiale."
Ecco il punto vero ed importante, i
nostri bambini hanno urgente bisogno
di una nuova cultura che non è fatta di
regali, di agi, di bei vestiti ma di impulsi vivificanti, di valori spirituali, di
esempi di rettitudine morale e mentale e non ultimo di tanto rispetto da
parte degli adulti e mi riallaccio così di
nuovo ai dieci consigli ai genitori di B.
Spock citati qui sopra (pag.53)!
3
"L'esaurimento della cultura" di A. Solzhenitzyn da "Il
sole 24 ore" domenica 19 ottobre 1997 pag.21.
64
Diario dal ghetto
Luni Editrice, 1997
pag. 123
ISBN 88-7984-054-1
Janusz Korczak
Continua l’infaticabile lavoro della
casa editrice Luni che prosegue nella
sua opera di presentazione al pubblico italiano delle opere di questo grande pensatore, poeta, medico e, secondo Bruno Bettelheim, “uno dei più
grandi educatori di tutti i tempi”. Dopo
Il diritto del bambino al rispetto, Quando ridiventerò bambino e Come amare
il bambino, pubblica ora questo libretto scritto nel silenzio della notte, nella
precarietà della vita del ghetto di Var65
Storia dell’infanzia, dall’antichità al seicento.
Edizione Euroclub Italia S.p.A., 1997
pag. 419
a cura di E.Becchi e D.Julia
savia e con la costante idea della
morte. Korczak ed i suoi bambini della
“Casa degli Orfani” entrano nel ghetto alla fine del 1940 e vi resteranno
fino al 4 agosto del 1942 quando vengono tutti portati alla “Piazza del trasbordo” ed inviati al campo di sterminio di Treblinka. Il libro che oggi vi
presento sarà pubblicato dopo la guerra, è uno sconvolgente documento
autobiografico delle atrocità naziste
di quel periodo. Queste sue memorie
non hanno però niente della confessione, questi pensieri intendono piuttosto riaffermare l’opera di una vita, e
ne dichiarano la vittoria proprio nel
momento della disfatta. L’educazione
dei bambini alla morte diventa un capitolo della pedagogia di Korczak: è un
addomesticamento senza edulcorazioni o isterismi, che si accompagna a
una incessante educazione alla vita
quotidiana in tutta la sua concretezza.
Un libro da leggere! (To)
Nella rubrica “Libri” del Bollettino nr.
18, a pagina 55, avevo riportato una
breve presentazione del libro di H.
Cunningham, Storia dell’infanzia, XVIXX secolo. Trovo pertanto importante
presentarvi oggi, anche se molto brevemente, questo libro, frutto del lavoro dei migliori specialisti del mondo
che sono stati riuniti da Editions du
Seuil e Laterza, che insieme hanno
promosso l’opera. Il libro è curato da
E. Becchi, ordinaria di Storia della
pedagogia all’Università di Pavia e di
D. Julia, direttore di ricerca al CNRS e
professore esterno all’Istituto universitario europeo di Firenze.
Il libro rappresenta una grande sintesi
storica sugli aspetti fondamentali della condizione infantile in Europa dall’antichità romana ad oggi: il rapporto
con gli adulti e il ruolo della famiglia,
le strutture educative e i giochi, il
lavoro minorile e la rete di protezione
sociale, la religione e le scienze, l’iconografia e la letteratura. Questa ampia panoramica ci mostra come l’infanzia diventa una chiave per capire le
trasformazioni della società occidentale, la sua mentalità, le sue convin66
zioni e il suo atteggiamento verso il
futuro. Un libro che ogni studioso dei
problemi dell’infanzia dovrebbe avere
nella sua biblioteca.(To)
medicina scolastica e della pedopsichiatria. Dall’incontro di queste persone è nato il lavoro che si basa sull’interrogatorio di più di 1000 adolescenti di Ginevra su questo tema. Le
cifre che ne escono sono semplicemente spaventose. Le risorse delle
istituzioni fanno sperare in bene per il
futuro. Un libro da leggere da cima a
fondo! Naturalmente è in francese.(To)
A contre-coeur, a contre-corps
Regards pluriels sur les abus
sexuels d’enfants
Edizione: Médecine et Hygiène, Ginevra 1997
pag. 284
Daniel S. Halpérin, Paul Bouvier e
Heléne Rey Wicky
Violences, mauvais traitements,
abus sexuels;
comment prévenir,comment agir.
L’emergenza recente del fenomeno Edizione: Dipartimento dell’istruzione
degli abusi sessuali sui minori mette pubblica del Canton Ginevra, settemoggi la nostra società davanti a due bre 1997
questioni lancinanti: quale è l’esatta pag. 59
ampiezza del fenomeno e quali risorse
sociali, terapeutiche e giudiziarie ab- Questo opuscolo in francese, frutto
biamo a disposizione per arginare e della collaborazione tra docenti, ispetcombattere il problema? Da questi tori/trici, la direzione dell’Ufficio della
due interrogativi è nato il progetto di gioventù, il servizio della protezione
uno studio epidemiologico, il primo in dei minori, l’ufficio della parità uomoSvizzera, che doveva stabilire in ma- donna, il dipartimento di giustizia e
niera fidabile la prevalenza di questi polizia e SOS Enfants e naturalmente
abusi. Questo libro curato dagli autori il Dipartimento dell’istruzione del Canqui sopra citati , è il frutto di una ton Ginevra si divide in due grandi
collaborazione molto originale tra dif- parti, la prima dedicata agli abusi sesferenti settori del dipartimento della suali e ai maltrattamenti e la seconda
salute ginevrino, dei pediatri, della alle violenze nella scuola (tra gli alliepsicologia, della medicina sociale e vi!). Ogni parte e a sua volta suddivisa
preventiva, dell’epidemiologia, della in tre capitoli, il primo dedicato al
67
Crédibilité et discernement
Edizione: La Revue de la Societé
Française de Psychologie Légale (SFPL)
1997, Nr. 2 - pag. 126
a cura di Philip D. Jaffé e Hélène Rey
Wicky
problema (definizioni, cause, conseguenze), il secondo al come agire ed il
terzo alla prevenzione. Ogni capitolo
termina con una lista di documenti da
usare come ulteriore risorsa e alla fine
dell’opuscolo vi è una lista di indirizzi
utili. Scopo di questo libretto, molto
ben fatto, è quello di servire ai docenti
delle scuole elementari ginevrine confrontati con i problemi di abusi sessuali o maltrattamenti una linea di
condotta efficace ed inoltre di presentare osservazioni ed esperienze sul
problema sempre più emergente della
violenza scolastica (vandalismi, racket, minacce, violenze fisiche o psichiche ecc.). Questo opuscolo è stato
pubblicato solo in 3000 esemplari e, a
mio parere, andrebbe tradotto ed adattato alle esigenze di ogni regione della Svizzera e diffuso non solo nelle
scuole. Ci sono dei lettori o delle lettrici motivati/e che potrebbero pensare
ad un adattamento per la Svizzera
italiana? Che si annunci! (To)
I curatori di questo numero sono attivi
alla facoltà di psicologia e di scienze
dell’educazione di Ginevra e riportano
in questo numero i contributi di differenti autori che nel giugno del 1996
avevano partecipato a Ginevra ad un
“colloquio” di due giorni sul tema della credibilità del bambino e della sua
capacità di discernimento. Questi due
concetti sono strettamente correlati
anche se dal punto di vista concettuale il primo è più inteso come concernente il diritto penale ed il secondo il
diritto civile. I relatori sono tutti concordi nel dire che questi due concetti
sono indissolubili l’un l’altro e dipendono poco da una specie di schema di
valutazione arbitrario psico-giuridico
ma piuttosto dai mezzi tecnici e dalla
volontà dei professionisti di raccogliere e decifrare i racconti dei bambini per poter così evidenziare le sue
risorse emotive e cognitive. L’immagine del bambino si è trasformata notevolmente in questi ultimi anni nel campo socio-culturale e di pari passo si
sono modificate anche concetti scientifici e rappresentazioni da parte dei pro68
fessionisti. Ma nel mondo della giustizia, nel quale le leggi sono fatte da adulti
per altri adulti e sono poi, in via subordinata, adattate ai minori, si osserva, come
ad esempio nella giurisprudenza anglosassone, un tentativo di soppressione di
uno statuto differenziato per i minori che
delinquono. Per questo motivo ben vengano questi colloqui che dovrebbero
permettere di meglio mantenere nelle
nuove leggi una specificità rivolta al
minore, che si può basare su sempre
nuove basi scientifiche. La rivista è naturalmente in lingua francese. (To)
1995, di una valutazione da parte del
“Centre d’étude, de technique et d’évaluation législatives” (CETEL) di Ginevra,
su mandato dell’Ufficio federale di giustizia. Questa ricerca centrata sulla percezione di vittima e sulla loro presa in
carico viene riassunto dall’articolo di J.
Mathey e Y. Boggio. Il CETEL doveva
iniziare nel 1997 una seconda ricerca,
sempre su mandato dell’Ufficio federale
di giustizia, concernente 4 cantoni, tra i
quali anche il Canton Ticino. Sarebbe
interessante poterne sapere qualcosa in
più... magari avere un contributo anche
per il nostro Bollettino!
Tra i vari articoli merita di essere citato
qui quanto dice B. Sträuli nel suo articolo
Aide aux victimes:regards
in merito alla presenza o meno della
pluridisciplinaieres
stampa accreditata durante i processi a
Cahiers médico-sociaux
“porte chiuse” (pag. 210), riconosciuta
Vol.41, nr. 3-4, 1997, pag. 189-368
in se dal Tribunale federale, che con la
Edizione: Médecine et hygiène, Ginevra LAVi dovrebbe essere esclusa! MarieOdile Goubier-Boula di Neuchâtel a pag.
ISSN 0409-8757
301 tratta il tema delle vittime minorenni di abuso sessuale. Nell’ annesso nr. I
Questa rivista, in francese, è dedicata al si trova poi a pag. 337 l’articolo di Roberproblema dell’aiuto alle vittime, in modo to Sandrinelli sull’organizzazione delparticolare nel nostro paese dopo l’en- l’aiuto alle vittime nel nostro Cantone. In
trata in materia della LAVi nel 1993. conclusione una collezione di articoli
Questa legge, che a detta del prof. B. che tutti coloro che si occupano di
Sträuli di Ginevra (vedere pag. 203 della vittime dovrebbero aver letto. (To)
rivista) è “l’un des textes les plus mal
pensés et les plus mal rédigés de la
production normative suisse de ces dernières années” è stato l’oggetto, nel
69
Proteggere l’infanzia
è un dovere di tutti !
L'ASPI
Associazione Svizzera per la Protezione dell’Infanzia è un associazione indipendente da ogni partito politico e confessione.
Dal maggio del 1991 è presente anche nella Svizzera italiana con un proprio Gruppo
regionale della Svizzera italiana.
Quali sono i nostri obiettivi?
ASPI si prefigge:
• di contribuire ad accrescere la conoscenza della personalità e della dignità del
bambino e dell’adolescente;
• di fare rispettare i diritti del bambino in seno alla famiglia e alla società;
• di favorirne lo sviluppo armonico
ASPI intende in particolare:
• combattere la violenza contro i bambini e gli adolescenti e studiarne le cause;
• curare e/o impedire per mezzo di consulenza pedagogica i maltrattamenti di ogni
genere sui bambini e gli adolescenti;
• incoraggiare e sostenere l’educazione non violenta e il rispetto verso i minori;
• aiutare i genitori che incontrano difficoltà nella vita con i loro figli.
Come si diventa membri dell’ASPI?
• Chiedendo di far parte dell’ASPI al segretariato centrale dell’Associazione a
SKSB-ASPE-ASPI Brunnmattstrasse 38, 3000 BERNA 14
(Tel. 031 382.02.33; Fax 031 382.45.21).
• Pagando la quota sociale di fr. 50.- all’ SKSB-ASPE-ASPI Berna CCP: 30-12478-8.
Come si può collaborare al Gruppo Regionale?
• Annunciandosi al segretariato del Gruppo presso lo studio del dott. med. A. Tonella:
Piazza Nosetto 4 a - 6500 Bellinzona - (Tel. 091 825.52.52; Fax 091 826.14.70)
• Versando delle offerte a:
Credito Svizzero, 6901 LUGANO-UC, CCP : 69 - 3008 - 1
a favore del conto 810521-60 CS Bellinzona,
ASPI Gruppo regionale della Svizzera italiana, Bellinzona
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ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER LA PROTEZIONE DELL'INFANZIA
GRUPPO REGIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA
PRO MEMORIA
Comitato
Presidente
Myriam CARANZANO med. dipl.
Casa Minouche, Cagiallo - Tel. 091 943 57 47
Segretarie
Chantal HEIZ, aiuto medico, Bellinzona
Jenny LAZZAROTTO, aiuto medico, Biasca
Cassiera
Karin HEIZ, contabile, Bellinzona
Membri
Paola FERRARI, psicologa, Lugano
Daniela LUETHY GRIGIONI, giornalista, Lugano
Giancarlo BERNASCONI, ispettore scolastico, Manno
Donato GERBER, pedopsichiatra, Bellinzona
Pierre KAHN, psicologo, Canobbio
Amilcare TONELLA, pediatra, Bellinzona
Revisore dei conti
Michela DELCÒ, avvocato, Giubiasco
Redazione del bollettino
Amilcare TONELLA, pediatra, Piazza Nosetto 4a, Bellinzona - Tel. 091 825 52 52
Apparizione 3 volte all'anno
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effettuati presso il: Credito Svizzero 6901 Lugano-UC, CCP 69-3008-1
a favore di: 810521-60 CS Bellinzona
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Gruppo Regionale della Svizzera Italiana dell’Associazione svizzera per la protezione dell'infanzia deve:
1. chiedere di far parte dell’Associazione
svizzera per la protezione dell'infanzia:
Brunnmattstrasse 38, casella postale
344, 3000 Berna 14 tel. 031 382 02 33,
Fax 031 382 45 21
2. versare la quota sociale (attualmente 50 fr.), dell’Associazione svizzera
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N.19 APRILE 1998
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6500 BELLINZONA 4
Editoriale
I potenti davanti alla grotta vuota
Cari bambini imparate a difendervi dai bruti
Dubbi sulla donna moderna
In silenzio gridano i bambini
Il rapporto del 1992, a che punto siamo?
Prima le donne e i bambini!
Signori e i bambini?
Promozione di diritti e di opportunità
per l'infanzia e l'adolescenza
Attività e comunicati importanti
Libri e recensioni
Così risponde la grafica